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mercoledì 29 febbraio 2012

L22P 56/366

11 : commenti
[-1351 post]


2007, 2009, 2010, 2011 non erano anni bisestili.


Venerdì 29 febbraio 2008: India: tra passato e futuro

martedì 28 febbraio 2012

IL LUSTRO DI 22 PASSI - episodi 54-55/366

5 : commenti
[- 1352 post]


Martedì 27 febbraio 2007 partivo da un brano di Padre Giacomo Perico, veleggiavo su tre poesia di Hikmet, una più bella dell'altra, approdavo alla mia "Arcipelaghi" e concludevo la giornata spiegando come navigare attraverso il blog:


Mercoledì 27 febbraio 2008 non scrivevo nulla.


Venerdì 27 febbraio 2009 iniziavo a portare sul blog temi che un paio d'anni dopo ne sarebbero diventati i cavalli di battaglia e qualche prova del fatto che un tempo disegnavo niente male:

Sabato 27 febbraio 2010 non scrivevo nulla.


Domenica 27 febbraio 2011. Pensavo a Yara, solo un anno più grande di mia figlia...

***


Mercoledì 28 febbraio 2007 non scrivevo nulla.


Giovedì 28 febbraio 2008 presentavo uno spettacolo che dovevo andare a vedere:

Sabato 28 febbraio 2009... 

Domenica 28 febbraio 2010...

Lunedì 28 febbraio 2011 non scrivevo nulla.

    lunedì 27 febbraio 2012

    Guardiamoci negli occhi

    33 : commenti
    Nei sessantadue mesi di vita di 22 passi d'amore e dintorni, non mi hai mai nemmeno sfiorato l'idea di scrivere un post come il presente, ma alla luce degli attacchi sconsiderati e vergognosi degli ultimi giorni, che qualificano definitivamente la particolarissima etica dei loro autori, completo l'opera d'apposizione di puntini sulle i iniziata ieri, dopodiché mi resterà solo di avviare azioni più drastiche.


    Per sviluppare quanto voglio spiegare devo prenderla ab ovo.

    Sono nato il 10 luglio 1965 a L'Aquila, alle ore 8 del mattino, da padre umbro e madre sarda. Dopo avere abitato dal 1967 al 1973 a Bologna, vivo dal 1973 a Perugia.


    Mio padre è diplomato al Liceo scientifico e laureato in Scienze Naturali. Ha lavorato prima come educatore, poi come quadro e dirigente presso un ente soppresso nel 1978, poi alla Regione Umbria dove è stato funzionario del Servizio Beni Ambientali. Grande appassionato di mineralogia e fossili, ferreo razionalista, darwiniano ortodosso, in politica si è "evoluto" -- ahimè -- da democristiano, a socialista, a berlusconiano fino al midollo. Lungo questo percorso è diventato ateo.


    Mia madre è diplomata al Liceo classico e laureata in Lettere Antiche. Ha fatto l'insegnante di Italiano, Latino, Storia e Geografia, alla Scuola media per il primo terzo della carriera e al Liceo scientifico per i restanti due terzi. D'impostazione abbastanza razionale, ciononostante di grande cuore, è sempre stata amante del Latino, della letteratura e delle arti sopra ogni altra cosa, così come in politica è sempre stata di sinistra e in religione è sempre stata credente nella dottrina della Chiesa Cattolica.


    Per concludere l'excursus, mio nonno paterno era proprietario del mulino del paese e di appezzamenti a mezzadria; mia nonna materna proveniva da una famiglia di possidenti terrieri della Barbagia; mio nonno materno era Maresciallo dell'Arma dei Carabinieri e fu eroe delle guerre d'Africa.


    Scrivo tutto ciò affinché gli amanti di èlite, classi e divisioni sociali, gente che non stimo quando incontro nella realtà e che purtroppo vedo infestare anche il web, possano incasellarmi nelle loro griglie, tipo: "figlio di genitori laureati provenienti da famiglie della piccola borghesia provinciale". 


    Dall'estrazione all'istruzione.


    Fatto il liceo classico, mi sono iscritto a Ingegneria. Dopo avere dato Analisi Matematica I, Analisi Matematica II, Fisica I, Fisica II, Chimica, Geometria I, Disegno I, Metodi di Osservazione e Misura (con media 24,5/30), a seguito anche di una peculiarissima esperienza (che ho raccontato qui), ho sentito distintamente che quella non era la mia strada. Ho quindi preso la laurea breve (triennale) in Servizio Sociale (massimo dei voti cum laude), sostenuto l'Esame di Stato per esercitare la professione di Assistente Sociale e ottenuto dopo qualche anno la qualifica di Assistente Sociale specialista. Ho preso infine, mentre lavoravo, una seconda laurea (quadriennale) in Scienze Politiche (108/110). Tra Ingegneria, Servizio Sociale, Scienze Politiche ho sostenuto e superato 53 esami universitari, tutti frequentati, salvo due o tre. Per inciso, sogno, quando andrò in pensione, di potermi prendere un'altra laurea in Fisica e soprattutto in Architettura.


    A lavorare sul serio ho iniziato a 27 anni. Per il mio profilo professionale rimando al qui linkato curriculum vitae. Lo dedico in primis ai tre o quattro biliosi incrociati su internet nell'ultimo anno, che me lo hanno chiesto in più occasioni, che si divertiranno a trovarci le prove della mia incapacità a controbattere alla pari ai loro "dagli all'untore"... cosa persino comica visto che proprio quello dell'untore è il loro hobby preferito!


    Bene, esaurite le formalità, veniamo alla parte più connotativa di questo post.


    Dio mi ha dato un dono prezioso: una memoria "random", anarchica e ribelle, che mi restituisce informazioni in modo imprevedibile, più che a comando; rispetto agli standard della nostra società potrebbe essere definita una pessima memoria. Di conseguenza io e il nozionismo siamo a due estremi opposti; ciononostante, giusto per fare un simpatico esempio, sono un ottimo risolutore di parole crociate (da ragazzo ero un fan di Piero Bartezzaghi), giacché spesso mi sovviene la definizione corretta senza saper spiegare perché sia quella né in quale occasione l'abbia appresa. Se qualcuno mi chiede la trama di un libro che ho letto, di un film, che ho visto, raccontarla mi risulta difficile quanto ricordare un sogno fatto prima di svegliarmi (non ricordo quasi mai i sogni che faccio), questo pure se si tratta di libri o film che mi sono piaciuti tantissimo, fino a coinvolgermi e commuovermi. Se mi chiedete cosa ho fatto ieri a quest'ora, devo concentrarmi parecchio per riuscire a ricordarmelo, ma è probabile che non ci riesca. Così ha sempre funzionato la mia memoria. 


    Come ho fatto in queste condizioni a superare 53 esami universitari? Scorgendo e costruendo collegamenti tra concetti e nozioni da apprendere, una ginnastica mentale di cui chiunque possiede un'ottima memoria non ha bisogno. 


    Quando ero ragazzo ero sconcertato di essere così, mi sentivo diverso dai miei coetanei, ora lo considero un grande dono: da qualche anno ho capito che se avessi avuto una memoria perfettamente efficiente sarei con tutta probabilità diventato un valido ingegnere, membro del CICAP, oppositore di qualsivoglia fenomeno incontemplabile dalla stretta logica o in contraddizione coi filtri della razionalità. Avrei continuato la strada su cui la mia vita viaggiava, come su binari, fino a circa 22 anni di età, una strada fatta di poca umiltà, molta presunzione, arrogante razionalità oltranzista, ateismo e disconoscimento delle esigenze del nostro Sé, di quella nostra autentica totalità, di cui scorgiamo solo un piccolissimo riflesso e che chi è saggio chiama semplicemente Anima. Invece ho desiderato, un po' per scelta e un po' per forza, d'essere l'opposto di come ero allora, quando cioè ero molto simile a Tia, Mwatt, Shine, Nessuno, per citare alcuni commentatori (bannati e no) di questo blog, o persino a Franchini, Bardi, Ocasapiens, per citare chi sparla spesso e volentieri di me nei loro siti. Ovviamente non sto dicendo che ingegneri, chimici, matematici ecc. non rendano servizio all'umanità, tutt'altro: il mondo ha senz'altro bisogno e fame di persone in grado di progettare edifici, ponti, macchine, materiali, formule, chip, software, metodi, sistemi, teorie; il guaio accade quando queste persone si auto-convincono che avere acquisito tali competenze corrisponda necessariamente ad avere raggiunto una comprensione più completa del mondo, come se artisti, filosofi, mistici non servissero a questo quanto gli scienziati, ma fossero solo un orpello.


    Il velo di Maya, che tante culture, tradizioni, religioni, descrivono con termini differenti, eppure in modo sorprendentemente simile, è tanto più denso e impenetrabile quanto più viene analizzato con strumenti meramente razionali. Al punto che chi coltiva esclusivamente le Scienze cosiddette esatte è totalmente inconsapevole che tutto il sapere da esse accumulato in millenni è relativo solo a una piccolissima superficie delle cose e che tale limitazione si estende nell'infinitamente grande quanto nell'infinitamente piccolo, così in alto come in basso, pure se questa verità bussa con sempre più insistenza alle porte della loro idolatrata scienza mainstream (si pensi per esempio a materia ed energia oscure).

    La mia croce è conoscere e avere sperimentato, in tante e tante occasioni, sia la realtà di chi crede solo alle scienze esatte, sia la realtà di chi commette l'errore opposto, affidarsi solo ed esclusivamente all'intuito senza coltivare anche strumenti razionali, quanto mai utili e necessari anch'essi alla nostra evoluzione. Mi trovo dunque al centro di questi due mondi, ne conosco e parlo entrambi i linguaggi, osservo quanto ancora siano troppo poche le persone che camminano insieme a me in questa terra di mezzo rispetto a quelle che camminano o completamente nel mondo laterale della razionalità o nel mondo laterale dell'irrazionalità, entrambi parziali.


    E credo sia stata proprio la visione da tale prospettiva centrale ad avermi fatto scoprire quanto livello di istruzione, saggezza e bontà d'animo, non vadano automaticamente a braccetto come credevo una volta, anzi: chi accumula conoscenze tramite lo strumento della mente, se non acquisisce consapevolezza anche per altra via, tenda a utilizzare il suo sapere per difendersi dalle paure e insicurezze insite nella natura umana, contro il suo prossimo. Anche inconsapevolmente.


    Per questo ritengo di dover testimoniare con tutte le mie energie l'importanza di questa via centrale, fare il tifo per un premio Nobel come Brian Josephson che prova con estrema onestà intellettuale ad aprire la Scienza anche a fenomenologie per le quali ancora non possediamo  veri e propri strumenti di osservazione e misura, idem dicasi per gli scienziati che cercano di portare la conoscenza della Natura oltre i modelli acquisiti e piuttosto che negare a priori l'esistenza di certi fenomeni, come fanno molti loro sciagurati colleghi, lavorano per costruire modelli più avanzati capaci di contemplarli e spiegarli, e mi vengono subito in mente Preparata, Arata, Del Giudice, De Ninno, Montagnier, Hagelstein ecc.


    Continuerò a usare il blog per mostrare tutto questo e nel contempo denunciare i tentativi di tapparmi la bocca, tipo l'inaudita campagna denigratoria e mistificatoria che è stata messa in piedi nei giorni scorsi. È una promessa che faccio a chi ha capito come stanno davvero le cose e solidarizza con me, ma soprattutto agli ego ipertrofici a cui invece rompo tanto le scatole. Continuerò con molta serenità, determinazione e tutto l'aiuto che Dio vorrà darmi.


    Riguardo la campagna denigratoria in questione, cito un commento scritto ieri sera da Vincenzo da Torino che trovo molto equilibrato e condivido in pieno. 


    vincenzo da torino ha detto...


    Ritengo che occorra fare una chiara distinzione.


    Negare l'olocausto degli Ebrei in particolare e pure di altre minoranze è inaccettabile come pure parlare di revisionismo storico al riguardo. Può esser utile un maggior approfondimento storico per stabilire i numeri unicamente per evitare esagerazioni e ad uso della storia, ma la cosa sa di macabro ed offensivo ugualmente. Diverso il discorso del rapporto di Hitler con alcuni capi Ebrei. Qui c'è molto da approfondire. Hitler giustificò la rappresaglia contro gli Ebrei denunciando il " complotto ebreo-sionista" che minava lo stato e la Germania oltre il mondo intero. Ma, come sappiamo, molti ebrei aiutarono Hitler. In Israele scoppiò il caso dei capò ebrei di cui si chiedeva la condanna. Essi si giustificarono con lo stato di necessità per salvare la loro vita. La polemica diventò molto incandescente nei media israeliani. Allora i capò a loro difesa tirarono in ballo i capi Ebrei i quali non denunciarono all'opinione pubblica la realtà dei campi di concentramento, sempre, secondo loro, per evitare che Hitler infierisse sugli stessi Ebrei. I capi Ebrei per giustificarsi tirarono in ballo Pio XII, accusandolo di negligenza, dopo averne lodato, anche a costo della vita, l'impegno per salvare migliaia di ebrei assieme ai vari enti ecclesiastici sollecitati in modo accorato. In realtà Pio XII riferì molto dettagliamente agli americani su quanto era a sua conoscenza. Non fu creduto proprio perchè i capi Ebrei lo negarono! Infatti la scoperta dei campi di concentramento fu in parte una amara scoperta per molti (non tutti!) americani.


    Complimenti a Daniele per l'immane sforzo di equilibrio e obbiettività.Grazie !


    26 febbraio 2012 23:08



    Ai finti moralisti che stanno strumentalizzando - loro sì, e in modo rivoltante - una delle più grandi tragedie di tutti i tempi per attaccarmi sul piano personale, ribadisco, per l'ennesima volta, di segnalarmi una benedetta volta (post, data, ora) i commenti che si ritiene siano da cancellare in quanto palesemente offensivi di un popolo, di una minoranza o di una fede religiosa. Ci sono quasi 50.000 commenti lasciati dentro questo blog, 50.000 aghi dentro un enorme pagliaio! Ne avrò letti la metà, se va bene, leggerli tutti è al di là delle mie possibilità di tempo e d'attenzione; soprattutto per questo (e ricordo che siamo dentro un blog non dentro una testata giornalistica) il box di editing dei commenti riporta "come io sono responsabile di ciò che scrivo nel blog, voi e solo voi siete responsabili, moralmente e legalmente, di quanto scrivete nei commenti". Ciò detto, chi mi ritiene ugualmente responsabile di qualunque cosa sia stata scritta in tali commenti, senza fare nulla di concreto (post, data, ora) per aiutarmi a risolvere il problema, è non solo parte del problema, ma a tutti gli effetti legalmente perseguibile per diffamazione e danni nei miei confronti.


    Un'ultima osservazione prima di concludere questo lungo post, tutta la polemica in questione è stata sollevata, dai soliti noti, a mo' di cortina fumogena per distogliere l'attenzione dalla lettera del prof. Francesco Malatesta, mi riferisco in particolare alla versione integrale (questo pdf), rispetto alle cui argomentazioni scientifiche pro Arata e Celani, gli indefessi denigratori italici della fusione fredda sono restati in silenzio. Qualcuno si è limitato a rispondere: "...sembra che tutti e due dovremmo arrivare alle stesse conclusioni. Invece non è successo, certamente perché abbiamo letto libri diversi" (sic!). Si tratta della stessa persona che, riguardo la possibilità del riconoscimento scientifico delle LENR senza se e senza ma, aveva scritto: "Io invece sarei disperato, perché dovrei buttare via tutti i miei libri. Sarebbe come un gioco del domino, dove tutto finisce per cadere, compreso il principio di esclusione di Pauli. Una catastrofe alla quale non saprei far fronte. Chiedo rispetto per gli anziani".


    Ho rispetto per gli anziani saggi, che restituiscono al mondo il dono della vita ricevuto nascendo, non per quelli arroccati alle loro certezze scricchiolanti.

    domenica 26 febbraio 2012

    IL LUSTRO DI 22 PASSI - episodio 53

    28 : commenti
    [- 1352 post]


    Lunedì 26 febbraio 2007 non scrivevo nulla.


    Martedì 26 febbraio 2008 salutavo Ciro e Tore: 

      Giovedì 26 febbraio 2009 mi ponevo il problema se fosse giusto trascinare il blog in discussioni "bipolari" sulla politica, ben poca cosa rispetto a quello che è successo negli ultimi 13 mesi parlandoci di E-Cat e LENR: 
       
      Venerdì 26 febbraio 2010 non volevo in alcun modo far soffrire una persona...  

      Sabato 26 febbraio 2011 cominciavo dal rendermi conto che razza di persona fosse il più accanito negazionista di LENR italiano e, aperta e chiusa una parentesi contro il nucleare da fissione, pubblicavo l'ultima lettera di Eugene Mallove (1947-2004):

        sabato 25 febbraio 2012

        Follia, follia al quadrato e al cubo

        43 : commenti
        A seguito di una serie di interventi nei commenti, mi sento in obbligo di specificare alcune distinzioni su questioni di natura religiosa, giacché ho visto circolare molta confusione al riguardo, a essere sincero più in certi "blog-doppelganger" che qui, ma visto che cominciano a volare parole grosse, meglio mettere i puntini sulle i.

        Il CRISTIANESIMO è una religione, al pari delle religioni EBRAICA e ISLAMICA (le tre religioni monoteiste per antonomasia), di quella INDUISTA, di quella BUDDISTA (che per certi versi forse è più una filosofia che una religione), di quelle ANIMISTE ecc.

        Il Cattolicesimo (o Chiesa Cattolica) non è una religione, ma solo una delle Confessioni della religione Cristiana.

        Volendo definire per esclusione 22 passi, si può tranquillamente scartare a priori che sia un blog Cattolico, né estremista né moderato! È aperto a discussioni di natura religiosa, e soprattutto spirituale, quanto a tanti altri argomenti che reputo interessanti.

        Tutte le principali religioni si dividono in filoni differenti, si pensi alle varie correnti esistenti del Buddismo (Theravāda, Mahāyāna, Vajrayāna, indiano, tibetano, cinese, giapponese) o a quelle dell'Islam (in primis Sunnita e Sciita). Mi sembra lapalissiano spiegarlo, ma tant'è che ho scoperto in questi giorni che per taluni questi distinguo sono tutt'altro che ovvi.

        Per inciso.
        Personalmente, pur sentendo l'appartenenza a cultura e tradizione di radici cristiane, credo profondamente in un Dio di tutti i popoli e di tutto l'Universo, non di quella o quell'altra religione. Non mi sento cattolico. Ho moltissima simpatia per il Francescanesimo, quello autentico e spirituale però, quello vicino al messaggio originale della predicazione di Cristo: una sorta di "zona franca" all'interno della Chiesa Cattolica. Allo stesso modo apprezzo la saggezza del Buddha e di quant'altri, nel corso della storia, siano stati illuminati dal contatto col Divino. In particolare trovo il Buddhismo Zen molto interessante, non per niente sono stati gettati molti ponti tra esso e la psicoanalisi, specie quella junghiana.

        Torniamo alle religioni. Il Sionismo, non è una religione e nemmeno una confessione dell'EBRAISMO: è un movimento politico e nazionalista nato poco più di un secolo fa, nelle ultime decadi del XIX secolo. Sionista NON È sinonimo di Ebreo, anti-sionista NON È sinonimo di antisemita, punto. Giocare su questo equivoco, come qualcuno va facendo, è veramente roba degna da fabbrica del fango. Fosse pure che tutti i Sionisti fossero Ebrei (e non è detto), di certo gli Ebrei non sono tutti Sionisti: ASSOLUTAMENTE NO. Ho più volte espresso sul blog le mie aperte simpatie per lo scrittore israeliano David Grossmann, Ebreo e pacifista, così come lo è il mio amico Giuseppe Levi.  Ho più volte ribadito, a chi forzosamente voleva trascinarmi su tali tematiche (e ora capisco perché), che l'infinito e snervante dibattito sionismo/anti-sionismo NON MI INTERESSA.

        Ciò detto, ovviamente questo non è un sito negazionista, anzi, per quel che mi riguarda considero l'Olocausto una delle più grandi tragedia della storia dell'umanità a prescindere se i morti siano stati 4, 5, 6 o 7 milioni: ciò non sposta di una virgola il confine dell'ORRORE.
        Aggiungo che mi ritengo abbastanza ferrato in materia: all'età di 14 anni avevo già letto tutta l'Enciclopedia della II Guerra Mondiale di Arrigo Petacco più decine e decine di libri sull'argomento. Sono anti-nazista fino al midollo e, proprio per questo, mi chiedo perché gli Israeliani non siano in grado di fare coi loro persecutori quello che hanno fatto i Sudafricani coi loro (vedi sul lustro di ieri i TRIBUNALI DEL PERDONO).

        Per cui se qualcuno non si scuserà pubblicamente e continuerà a dipingere nero ciò che è bianco sarò io a QUERELARLO SUL SERIO. Lo ho già fatto in passato con chi mi aveva fatto stalking a causa delle mie nette posizioni di sinistra e anti-berlusconiane, e sono pronto a rifarlo SUBITO contro chi dipinge 22 passi come un blog di estrema destra (deve esserci una vena di follia in chi lo pensa), di estremismo cattolico (follia al quadrato), di negazionismo (follia al cubo). Di amici avvocati in gamba pronti a menar le carte grazie a Dio non me ne mancano, qua a Perugia c'è un'ottima tradizione giuridica.

        Finché si scherza si scherza, se vogliamo fare sul serio si prosegua nelle sedi opportune.

        In conclusione, come quando ascoltando Berlusconi dare dei coglioni a chi non lo votava o dei "poveri comunisti" a chi lo contestava, mi sentii orgoglioso di essere di sinistra e di non essere "ricco" come lui, così oggi, di fronte a chi mistifica questo blog, mi sento veramente orgoglioso di esserne l'autore.

        Stremmenos interviene a proposito di Hagelstein

        128 : commenti
        Il Prof. Christos Stremmenos (nella foto), mi ha chiesto di pubblicare la lettera che segue, arrivatami questa notte via posta elettronica, per aprire un dibattito su:
        • un punto preciso dell'intervista di Maurizio Melis al fisico del MIT Peter Hagelstein, trasmessa pochi giorni fa da Radio 24 (audio) e trascritta su 22 passi (parte 1, parte 2, PDF);
        • su un'ipotesi di meccanismo di superamento della barriera di Coulomb avanzata dallo stesso Stremmenos già a fine anni '90.

        ***

        Caro Daniele

        In occasione dell’intervista di Melis al collega del MIT Peter Hagelstein, credo di aver il dovere di puntualizzare e rendere pubbliche le mie valutazioni alle affermazioni di quest'ultimo nel contesto dell’intero colloquio con Radio 24.
        A prescindere dalla responsabilità storica del MIT di aver affossato il lavoro di Fleishman e Pons (di cui Hagelstein non ha colpa), non vorrei che venisse ancora una volta strumentalizzata l’autorevolezza di questo Istituto per diffondere (o meglio pontificare!) informazioni e pareri inesatti.

        PH Io ritengo che l’apparato di Rossi sia fondamentalmente un derivato di quello di Francesco Piantelli. Se questo è vero, sappiamo abbastanza bene di cosa si tratta e i miei modelli fisici, che ho sviluppato per il sistema Palladio-Idrogeno, sembrano riprodurre bene anche quanto si osserva nei sistemi Nichel-Idrogeno”.

        No caro Peter, l’apparato di Rossi ha portato ad un salto enorme della quantità dell’energia prodotta, ma anche a livello qualitativo ha contribuito con l’adozione come campione delle polveri di Ni con l’aggiunta del catalizzatore che tiene giustamente segreto.
        L’intuizione di Rossi (ma anche la mia…) di usare in quell’epoca le polveri anziché le barrette di Ni che si ostinava a usare Piantelli (cercando di ottimizzare l’effetto con forme geometriche appropriate!), si basava sulla semplice osservazione che le trasmutazioni avvengono solo sulla superficie del campione, quindi per aumentare questi effetti chiaramente nucleari, bisognava aumentare la superficie polverizzando il campione di Ni o di qualsiasi altro metallo di transizione che erano notoriamente prestanti alla fusione fredda per la loro comune struttura cristallina.
        Rossi ha intuito anche che i bassi redimenti energetici (5-15 watt) in tutti gli esperimenti della F.F. erano dovuti alla scarsa concentrazione dei idrogeno atomico, facilmente solubile e interagente col metallo. Predominava l’idrogeno o deuterio molecolare (H2, D2) estremamente stabili e insolubili alle temperature dei processi sia elettrolitico che diffusivo (incominciano a dissociarsi sopra i 2100 °C), quindi ha introdotto a mio parere, un catalizzatore chimico (?) che abbassa il livello termico della dissociazione del H2 in questo caso, creando abbondanza di idrogeno atomico facilmente interagente con il nichel.
        Per altre idee e risultati che provengono (con un ritardo di almeno 15 anni…) dal “prestigioso MIT” tramite il Prof. Hagelstein, vorrei inserire indicativamente a) ricerche fatte negli anni ’90, non con l’abbondanza di mezzi del MIT ma con le scarse disponibilità dell’UNIBO; b) risultati sperimentali di ricerche spettroscopiche (Raman) che forse Hagelstein, come formulante delle ipotesi teoriche, avrà interesse di approfondire dando la sua interpretazione in confronto con la mia, che è solo il parere di un chimico fisico sperimentale. 

        [ndr. La lettera di Stremmenos riporta a questo punto, integralmente, l'articolo Fusione fredda - un dibattito che prosegue, pubblicato ad Aprile 1999 su “LA CHIMICA E L’INDUSTRIA” (Organo Ufficiale della Soc. Chim. Italiana) che era già comparso sul blog (qui) ed è scaricabile a parte come PDF (qui)]

        La proposta che segue si basa principalmente su risultati sperimentali (pubblicati in Tesi sperimentali dei miei studenti ) ottenuti da esperienze condotte in parte in Grecia, presso il Politecnico di Atene, nel periodo in cui ero invitato in qualità di Professore visitatore (2000).

        IL LUSTRO DI 22 PASSI - episodio 52

        10 : commenti
        [- 1358 post]

        Domenica 25 febbraio 2007, dopo averle raccolte dalla rete, pubblicavo tante parabole, citazioni, preghiere, o solo semplici fiabe, per nutrire l'anima. Provo pena per chi considera questo genere di cose "pensierini". Se tutti noi coltivassimo e vivessimo in coerenza a pensierini siffatti il mondo sarebbe migliore, persino i B-52 potrebbero andare subito in pensione (lo sapevate che la loro operatività è prevista fino al 2040?) e diventare "antichi mostri volanti" delle favole raccontate ai bambini.

        Lunedì 25 febbraio 2008 e Mercoledì25 febbraio 2009 non scrivevo nulla.

        Giovedì 25 febbraio 2010, dopo dieci giorni di pausa, pubblicavo un'altra preghiera che mi risuonava in modo particolare:

        Venerdì 25 febbraio 2011 non scrivevo nulla.

        venerdì 24 febbraio 2012

        Peter Hagelstein sulla fusione fredda (parte 2)

        13 : commenti
        Maurizio Melis - Smart City – Radio 24

        puntata del 23-02-2012


        Intervista a Peter Hagelstein sulla fusione fredda (seconda parte) 



        Maurizio Melis
        MM Questa sera ascolteremo la seconda parte dell’intervista a Peter Hagelstein, fisico teorico, professore associato al MIT, uno dei più noti centri di ricerca al mondo. Nella puntata di ieri, Hagelstein, scienziato con vari successi in carriera, ci ha raccontato della dimostrazione condotta al MIT con NANOR, un piccolo apparato – tenetevi forte – a fusione fredda, realizzato da Jet Energy una piccola società collegata a sua volta con lo stesso MIT e diretta da Mitchell Swartz, a sua volta studioso della fusione fredda. Secondo Hagelstein l’apparato, nel corso della dimostrazione, tenutasi nei laboratori del MIT e durata 23 giorni, ha prodotto 10 volte più energia di quella consumata, tanto che lo scienziato ha definito l’esperimento “rivoluzionario”. Hagelstein, d’altra parte, conosce bene la materia: tra le sua varie attività di ricerca da 20 anni è impegnato a mettere a punto un modello teorico che possa spiegare la fusione fredda e, come abbiamo visto ieri, ritiene anche di essere a buon punto. Ecco perché nell’intervista di oggi gli abbiamo chiesto la sua opinione riguardo la possibilità di arrivare più o meno rapidamente ad applicazioni industriali e anche che cosa pensa della vicenda di Rossi e Focardi, dei quali qui a Radio 24 ci siamo occupati approfonditamente e che, a partire dall’inizio dell’anno scorso, hanno tenuto dimostrazioni pubbliche – per quanto, insomma, mai del tutto convincenti  con un apparato, l’E-cat, che produrrebbe energia sulla base di una reazione nucleare, questa volta tra Nichel e Idrogeno. E allora sentiamo che cosa ne pensa il professor Hagelstein.

        Peter Hagelstein
        PH In letteratura i primi esperimenti con il sistema Nichel e Idrogeno sono stati effettuati negli anni ‘90 dal gruppo di Francesco Piantelli, di cui Sergio Focardi era uno dei membri di punta. Le loro pubblicazioni furono molto interessanti e insegnarono molto sul fenomeno. Dalla lettura delle loro pubblicazioni ho tratto la convinzione che stiamo parlando di un fenomeno molto simile a quello delle reazioni Palladio e Idrogeno, tutto lo fa pensare: come l’esperimento risponde agli stimoli, la sistematica del fenomeno eccetera. Personalmente sono convinto che livelli di guadagno energetico elevati siano stati raggiunti a suo tempo già dal gruppo di Piantelli. Per quanto riguarda Rossi, parliamo di una tecnologia che avrebbe un enorme valore economico, ma nello stesso tempo molto difficile da brevettare. Il risultato è che Rossi e colleghi non hanno mai dato informazioni precise su ciò che è contenuto nell’apparato, né abbiamo a disposizione reports affidabili delle dimostrazioni che ha condotto. Insomma, non abbiamo una buona documentazione tecnica, anzi, in pratica non abbiamo nulla di ciò che sarebbe necessario per fare una valutazione.

        MM Lei però che opinione ha?

        PH Io ritengo che l’apparato di Rossi sia fondamentalmente un derivato di quello di Francesco Piantelli. Se questo è vero, sappiamo abbastanza bene di cosa si tratta e i miei modelli fisici, che ho sviluppato per il sistema Palladio-Idrogeno, sembrano riprodurre bene anche quanto si osserva nei sistemi Nichel-Idrogeno. Secondo il mio punto di vista, negli esperimenti con il Deuterio e il Palladio, sono gli atomi di Deuterio a reagire e, fondendosi, a formare elio. Mentre negli esperimenti con il Nichel a reagire sono atomi di Idrogeno e Deuterio, che si combinano a formare Elio3. La differenza tra i due processi fisici è che, nel caso del Nichel, questo viene coinvolto nella reazione, finendo per disintegrarsi. Il risultato è che il Nichel si consuma, mentre questo non accade con il Palladio, ma credo anche che sia possibile controllare la reazione in modo tale che ciò non accada e che il Nichel venga preservato, dando luogo ad una reazione più pulita ed efficiente.

        MM Ecco, lei pensa che stiamo andando verso una stagione in cui si stabilirà finalmente che la fusione fredda, intanto è un fenomeno reale, e che poi sarà finalmente possibile utilizzarla a livello industriale per produrre energia?

        PH Sono convinto, da molti anni, che il fenomeno di cui stiamo parlando sia di estrema importanza e che, molto realisticamente, ci porterà una nuova e importante tecnologia per produrre energia. La mia speranza è che, con la diffusione di questi primi esperimenti, sarà chiaro, già quest’anno, che siamo di fronte a una frontiera di grande interesse per tutti noi. Personalmente sono molto ottimista: da quello che so, anche il gruppo di Piantelli ha trovato dei finanziamenti per sviluppare un apparato di tipo commerciale. Credo che, in generale, stiamo vivendo un momento storico molto eccitante.

        MM Quanto pensa che ci vorrà per vedere delle applicazioni pratiche della fusione fredda? Insomma, parliamo di mesi, di anni o di decenni?

        PH Ci sono molti gruppi nel mondo che dichiarano di aver sviluppato a sufficienza la tecnologia per le prime applicazioni industriali. Certo, è necessario che questi apparati si confrontino con tutti gli aspetti legati alla sicurezza, come ogni altro apparecchio commerciale. Bisognerà fare tutti i test necessari per assicurare che non ci siano radiazioni pericolose, che la piccola scorta di Idrogeno non possa prendere fuoco ed esplodere. Insomma, si tratta di regolamentare questi nuovi apparati e assicurare che rispettino tutte le regole. Questo potrà richiedere un po’ di tempo, ma non vedo ragioni per cui, nel corso del prossimo anno, non debbano essere disponibili sul mercato i primi esemplari di apparati a fusione fredda. Naturalmente parliamo solo della prima generazione, ma penso proprio che faremo in tempo a vedere i primi esemplari installati in normali abitazioni, dove produrranno calore ed energia elettrica, con benefici enormi per tutti noi. Sono molto ottimista.

        MM Beh, insomma, ottimismo a parte, quel che è certo è che la vicenda del MIT è solo l’ultimo di vari segnali, venuti fuori nel corso dell’ultimo anno, che qualcosa si sta muovendo davvero su questo fronte. Al di là anche di voci che parlano di apparati a fusione fredda già in corso di produzione in Cina e negli Stati Uniti. Voci che davvero non sono facilmente verificabili. Noi comunque qui, da “Smart City” continueremo a tenervi aggiornati su questo argomento così interessante e così trascurato da gran parte dei media. 

        Peter Hagelstein sulla fusione fredda (parte 1)

        4 : commenti
        Maurizio Melis - Smart City – Radio 24

        puntata del 22-02-2012


        Intervista a Peter Hagelstein sulla fusione fredda (prima parte) 


        Maurizio Melis
        MM È la notizia che non fa notizia. Pochissimi media ne parlano, ma da circa un anno circolano voci, si tengono dimostrazioni pubbliche più o meno convincenti, emergono ricerche in piena regola, condotte per anni nel silenzio da enti scientifici non proprio sconosciuti, come per esempio la NASA. Parliamo della fusione fredda, il Santo Graal dell’Energia, per alcuni scienziati anche altrettanto mitico, per altri decisamente più a portata di mano. Questa volta la notizia arriva dal Massachussets Institute of Technology, proprio il centro di ricerca di Boston, famoso in tutto il Mondo, che poco più di 20 anni fa diede il colpo di grazia alla fusione fredda, dichiarando di aver tentato in tutti i modi di replicarla, ma senza successo. L’allora capo Ufficio Stampa, recentemente, ha dichiarato che alcuni dei risultati ottenuti a quel tempo, però, sparirono. Il difficile qui è non ricordare come il MIT fosse proprio allora il tempio della ricerca sulla fusione calda. La voce che oggi esce dal MIT è invece quella di Peter Hagelstein, professore associato del MIT che ai microfoni di Radio 24 ha raccontato tutta un'altra storia. Sentite.

        Peter Hagelstein
        PH L’esperimento è stato messo a punto da Mitchell Swartz, uno studioso della fusione fredda che è titolare di una società che si chiama Jet Energy. La dimostrazione si è tenuta nei laboratori del MIT e, dal mio punto di vista, l’esperimento è rivoluzionario. Ciò che sappiamo è che il dispositivo, che si chiama NANOR, è basato su un nano-materiale, una nano-polvere di palladio e ossido di zirconio e forse anche di qualcos’altro, che viene caricata con deuterio, ovvero idrogeno pesante. Per il resto, quello che posso dire è che l’apparato che Swartz ha portato al MIT era sigillato, dato che si tratta comunque di una tecnologia proprietaria ed era dotato di due fili elettrici. Inoltre aveva un sensore interno per la misurazione della temperatura. All’inizio Swartz ci ha mostrato la temperatura che si poteva raggiungere con una semplice resistenza elettrica. Poi ha messo in funzione il dispositivo e l’incremento di temperatura è stato oltre 10 volte più elevato di quello ottenuto solo con la resistenza.

        MM La dimostrazione nei laboratori del MIT si è tenuta a cavallo tra gennaio e febbraio. L’apparato è stato fatto funzionare per 23 giorni e secondo Hagelstein in questo periodo è rimasto acceso più o meno il 40% del tempo. Il professore ha anche precisato che, cito testualmente, “l’energia prodotta dal dispositivo eccedeva la scala chimica in meno di un’ora”. Che cosa vuol dire? Che, dopo meno di un’ora dall’accensione, l’energia prodotta dall’apparato risultava superiore a quella che sarebbe stato in grado di produrre un qualunque apparato delle stesse dimensioni, alimentato da una fonte di energia chimica, inclusa la più potente. Hagelstein ha anche escluso che possa esservi una frode dietro al congegno.


        PH Mitchell Swartz è in questo campo di studi da più di 20 anni. Ha scritto e pubblicato numerosi articoli sulla fusione fredda e tenuto altre dimostrazioni in passato qui, al MIT. Non credo ci sia alcuna frode, credo anzi che l’esperimento sia stato condotto piuttosto bene.


        MM Insomma, non si può dire che ci sia stata una vigilanza attiva particolarmente forte, da parte del personale del MIT durante questa dimostrazione, tuttavia Hagelstein è convinto che siamo di fronte a un dispositivo che produce energia con un guadagno 10 a partire da reazioni nucleari a bassa energia, o fusione fredda, che dir si voglia.
        Ma siamo di fronte ad un dispositivo commerciale?

        PH Sicuramente l’obiettivo di Mitchell è questo. So che al momento sta cercando fondi presso investitori e venture capital. Tuttavia mi pare che ci siano alcuni aspetti problematici, al momento. Anzitutto, per un’applicazione pratica, è necessario che il dispositivo possa funzionare a temperature più elevate di quelle raggiunte nel corso dell’esperimento e anche se mi aspetto che a temperature più alte il sistema funzioni meglio, per esserne sicuri bisognerà fare degli esperimenti. Inoltre il dispositivo dimostrativo ha una potenza ridottissima, solo 1/10 di watt. Ma anche la quantità di nano-polveri che è stata utilizzata è davvero minima. D’altronde, avere a che fare con potenze così piccole, rende più semplice eseguire gli esperimenti e poi dobbiamo pensare che il fatto di poter realizzare dispositivi piccoli è un vantaggio, non uno svantaggio.

        MM Mentre andava in scena l’esperimento, al MIT si è tenuto anche un corso. Un corso di una settimana, rivolto agli studenti, sulla teoria che sta dietro a questo fenomeno. Teoria che Hagelstein ha sviluppato in 20 anni di lavoro. L’obiezione più frequente, infatti, soprattutto da parte dei fautori della fusione calda, è che nelle condizioni presenti all’interno dell’apparato, la fusione nucleare è impossibile. Decine o centinaia di gradi contro le decine o centinaia di milioni di gradi necessari per la fusione calda, quella che avviene nel nucleo delle stelle e che si sta tentando di riprodurre da anni con esperimenti miliardari come ITER. In queste condizioni di temperatura estremamente elevata, insomma, i nuclei di idrogeno, che sono lanciati a folle velocità, riescono a scontrarsi tra loro, nonostante si respingano vicendevolmente. Ed ecco che avviene la fusione. Com’è possibile che lo stesso fenomeno avvenga a temperature un milione di volte più basse? Ecco come risponde Hagelstein.

        PH Vorrei subito precisare che sono d’accordo con i fisici che affermano che la fusione nucleare, o meglio la fusione nucleare incoerente, come quella che avviene all’interno delle stelle, è impossibile a temperatura ambiente. Infatti io ritengo che il processo fisico alla base della fusione fredda sia completamente diverso da quello che avviene nella fusione calda. Ciò che accade nel modello teorico, che ho sviluppato negli anni, è che si mette in moto un meccanismo che permette di suddividere i grandi Quanti di energia, necessari ad innescare la fusione nucleare, in tantissimi Quanti più piccoli. Qualcosa di simile avviene in certi esperimenti col laser, nei quali si vede come alcuni particolari cristalli sono in grado di assorbire due impulsi di luce rossa, trasformandoli in un unico impulso di luce verde. Ma questo è solo il caso più semplice. Sono stati fatti esperimenti in cui decine, persino migliaia di impulsi laser si sono sommati in un unico impulso più potente. Ebbene, se invece di “migliaia di Quanti” parliamo di “milioni di Quanti”, ecco che abbiamo un meccanismo in grado di spiegare come funziona la fusione fredda.

        MM Insomma, tanti atomi di idrogeno pesante, intrappolati nel reticolo cristallino di un metallo come il Palladio, muovendosi come fossero un tutt’uno, riescono ad attivare la fusione nucleare, così come una folla può facilmente sfondare i cancelli di uno stadio, mentre una singola persona non potrebbe mai farcela. È un po’ questa l’idea di fondo ed è un’idea che nasce da una teoria proposta per la prima volta da Giuliano Preparata, negli anni ’90, uno dei fisici più geniali del dopoguerra, poi scomparso. Per il momento noi però ci fermiamo qui, domani la seconda parte dell’intervista con Hagelstein. 

        IL LUSTRO DI 22 PASSI - episodio 51

        19 : commenti
        [- 1368 post]
        Sabato 24 febbraio 2007 e domenica 24 febbraio 2008 non scrivevo nulla.

        Martedì 24 febbraio 2009 mi ripromettevo di leggermi tutta l'enciclopedia sul Medioevo curata da Umberto Eco... i 12 tomi sono qui sulla libreria in soggiorno che mi aspettano, non ho mai trovato il tempo, sigh.

        Mercoledì
        24 febbraio 2010 e giovedì 24 febbraio 2011 non scrivevo nulla.

        P.S. Un piccolo "lustro", ma con un numero di serie che temo sia geneticamente votato alla "sassottizzazione". Spero di essere smentito.

        giovedì 23 febbraio 2012

        Come smascherare i fanghificatori

        159 : commenti
        Grazie OTC del tuo commento, che riporto integralmente. E colgo l'occasione per ringraziare tutti quei lettori che come te, stanno scavando per far emergere la verità su chi dell'oscurantismo scientifico ha fatto la sua regione di vita, sulla pelle della vera Scienza e del vero scetticismo scientifico. E tanto di cappello all'onestà e alla correttezza del Prof. Francesco Malatesta.

        ***

        OTC ha detto...
        Curiosando in rete sul tema del documento NASA citato da Celani ho trovato questo documento, secondo me di estremo interesse:

        http://www.vglobale.it/pub/Allegato/Malatesta_Arata.pdf [ndr, link al pdf con la lettera integrale]

        Il Prof. Francesco Malatesta (professore di Chimica presso l'Università degli Studi di Pisa) fu con Franchini uno dei più feroci critici di Celani in occasione della replica dell'esperimento di Arata, e quella linkata è la sua lettera di scuse:

        Le lettere del collega Francesco Celani del 22 marzo e quella di McKubre del 23/3/2006 mi costringono a rivedere criticamente la questione della cella di Arata e le posizioni che in buona fede, ma erroneamente, avevo negli ultimi tempi sostenuto. È spiacevole sconfessare convinzioni raggiunte, razionalizzate, sposate (e purtroppo diffuse, sfortunatamente anche abbastanza al di là di quanto fosse volontà mia [chissà a chi si riferisce qui il prof Malatesta ...]) come definitive ed inoppugnabili, scoprendo che invece erano sbagliate.

        Ed ancora:

        Pertanto, l’effetto di compressione elettrochimica era perfettamente plausibile, e avrei dovuto essere capace di rendermene conto, o quanto meno, di ammettere la mia ignoranza ed essere più umile e prudente, prima di escluderne categoricamente l’esistenza e addirittura sospettare che si trattasse di una mistificazione.

        E la frecciata:  

        Spero che il linguaggio usato nelle presenti spiegazioni sia tale da poter essere parimenti compreso sia dai chimici sia dai fisici (ammesso che queste suddivisioni abbiano senso).

        Dal fanghificio si può uscire :)

        Onore al prof Malatesta, il suo comportamento ammirevole non è da tutti specialmente in ambito accademico.

        Lo stesso non si può certo dire del suo ex-sodale [l'ex supervisore del reattore nucleare militare che funzionava anni fa nei pressi di Pisa], che dovrebbe solo prendere esempio ed invece è tuttora impegnato a spargere fango a tutto spiano.

        IL LUSTRO DI 22 PASSI - episodi 49-50/366

        28 : commenti
        [-1369 post]


        Giovedì 22 febbraio 2007 non scrivevo nulla.

        Venerdì 22 febbraio 2008 fantasticavo su come l'invenzione, diffusione e uso comune di materiali auto-riparanti potrebbero cambiare non solo la nostra vita, ma i nostri stessi modi di pensare:


        Domenica 22 febbraio 2009 e Lunedì 22 febbraio 2010 non scrivevo nulla.

        Martedì 22 febbraio 2011 portavo sul blog uno "storico" servizio di Report sulla fusione fredda con Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice:
        ***

        Venerdì 23 febbraio 2007 non scrivevo nulla.

        Sabato 23 febbraio 2008 avevo già le idee chiare su che uso fare di questo blog:


        Lunedì 23 febbraio 2009 ero all'inaugurazione dell'anno accedemico dell'Università di Perugia ad ascoltare il Presidente Napolitano:

        Martedì 23 febbraio 2010 non scrivevo nulla.

        Mercoledì 23 febbraio 2011 tornavamo ad occuparci dell'E-Cat, non prima di avere ascoltato una delle più belle canzoni del Liga:

        mercoledì 22 febbraio 2012

        Stasera il fisico Peter Hagelstein su Smart City

        219 : commenti
        Oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città, ed è una percentuale destinata a crescere velocemente. Circa quattro quinti dell’energia, secondo la commissione europea, viene consumata nelle città dove si concentrano i luoghi della produzione. E per uno sviluppo sostenibile affrontare i problemi dell’urbanizzazione è cruciale. Una delle strade da percorrere è quella identificata oggi come 'smart city': interventi di progettazione sistematica che vedono la città come un insieme coordinato e che utilizzano le tecnologie 'intelligenti' per rendere i centri urbani sostenibili sia dal punto di vista energetico ed ambientale che dal punto di vista sociale. Radio 24 dedica a questo tema uno spazio quotidiano, lo spazio in palinsesto è lo stesso dove per due anni è andato in onda un programma di grande forza, Mister Kilowatt, Smart City ne riprende e ne amplia l’esperienza, segnando una linea di continuità nella fascia oraria e nella conduzione ma approcciando temi nuovi. E rivolgendosi ad un pubblico già interessato e preparato a questi filoni tematici. 

        Smart City - la città intelligente è la nuova trasmissione di Radio 24 condotta dal bravo Maurizio Melis dopo il successo di Mr Kilowatt.

        Ho appena saputo da Melis, che stasera 22 febbraio (e ti pareva!) e domani, alle ore 21.00, Smart City manderà in onda una interessante intervista a uno dei più autorevoli sostenitori mondiali della fusione fredda e delle LENR, il fisico del MIT Peter Hagelstein, sul recente esperimento del JET Energy NANOR.

        Pranzo del 22 aprile all'OSTE E LA REGINA

        41 : commenti
        Siamo a due mesi esatti dal 22 aprile, la domenica scelta per il primo conviviale dei lettori di 22 passi, che si terrà nel ristorante di Sandro della Penna (nick Sandro75k) e di sua moglie Barbara:

        Contrada Santa Lucia n. 13/A,  Monteodorisio (CH)
        per info: cell. 3461876140 - sandro75k@yahoo.it - pagina su facebook

        Il Comune di Monteodorisio (CH), a pochi chilometri da Vasto
        I posti disponibili sono 50, perciò iniziate a prenotarvi sin d'ora, inviando una email a Sandro e specificando numero di posti ed eventuali esigenze di dieta. Ci tengo a precisare che il locale è esattamente di quelli che piacciono a me: ambiente totalmente casereccio, un po' come le trattoria di una volta. Roba da 22 passi insomma!

        Visto il successo dell'appuntamento di sabato scorso a Roma, vedremo in questi due mesi se anche il 22 aprile avremo con noi qualche ospite in grado di soddisfare, oltre la gola, cosa che Sandro farà senz'altro in maniera sopraffina, anche le nostre curiosità sulle scienze di frontiera che da un anno si affacciano su questo blog. In ogni caso lo scopo principe è conoscersi e star bene insieme.

        Menù
        • PRIMI: 
          • Spaghettoni alla chitarra ndurcillune al sugo tipico di ventricina, 
          • orecchiette asparagi selvatici e carciofi
        • CONTORNI:
          • patate al forno
          • insalata
        • frutta di stagione
        • dolce 22 passi (sorpresa!)
        • caffè
        • amaro
        Prezzo per i lettori di 22 passi, a persona, tutto compreso: € 25

        (€ 12 euro per bambini sotto i 10 anni per i quali si possono concordare menù specifici
        come per esempio: primo al pomodoro, cotoletta con patatine, bevanda, dolce ecc...)

        N.B. Anche per i vegetariani è possibile concordare un menù specifico!

        Per finire qualche informazione su come arrivare a Monteodorisio e, se vi va, trascorrere tutto il weekend nel Vastese.

        ***
        Come arrivare

        Uscite autostrada consigliate:
        • venendo da nord uscire a Vasto Nord, proseguire in direzione Gissi, svoltare per Monteodorisio (12 km circa)
        • venendo da sud uscire a Vasto Sud, proseguire in direzione San Salvo-Cupello-Monteodorisio (18 km circa)

         ***
        Soggiorno

        Per chi avesse l'esigenza di pernottamento Sandro consiglia di contattare i seguenti B&B, chiaramente specificando di essere stati indirizzati dall'Oste e la Regina:
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