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lunedì 30 giugno 2008
Strada senza sfondo
venerdì 27 giugno 2008
Le parole smarrite
A dispetto del traffico frenetico e scampanellante, che già cominciava a rallentarlo, il bus riusciva quasi sempre a rispettare l’orario e anche oggi verso le otto l’impiegato di concetto nonché grammatico di secondo ordine, Giammarco Crusca, avrebbe varcato il solenne portone del Ministero della Cultura, puntato il terzo piano, Sezione Ricostruzione Lingua Nazionale, raggiunto la sua stanzetta all’Ufficio Parole Smarrite. Questo implacabile miracolo di puntualità si ripeteva da lunedì a venerdì.
Per sessant'anni si era paventata la terza guerra mondiale, terrorismo, apocalissi nucleari, guerre batteriologiche e pandemie, poi immancabilmente la realtà aveva superato ogni previsione. Quando a dicembre 2012 la gente aveva iniziato a dimenticare le parole non c’era stato tempo per alcuna contromisura: nel giro di poche settimane tutto il globo era stato colpito da quella forma inedita di amnesia selettiva. Allora Gianmarco aveva vent’anni, la metà di adesso. Ricordava bene il senso di confusione provato sfogliando il suo libro preferito senza più comprendere il significato delle parole stampate. Sapeva ancora leggere, intuiva la struttura della frase, distingueva verbi e soggetti, nomi e aggettivi, ma i significati erano divenuti vaghi e sfuggenti e le parole poco più che suoni. Le pochissime persone immuni, si diceva una su un milione, s’erano ritrovate in mano un potere indiscutibile e autonominate ai vertici della Federazione mondiale degli Stati-Nazione.
“Tu sei davvero molto brava”. Da tanti giorni voleva dirle così e quando i loro sguardi s’erano incrociati le parole erano uscite di bocca di getto come uccelli dalla gabbia.
“Mi chiamo Stella...” lei s’interruppe cercando le parole, “abito a Porta Sud da cinque mesi, dipingo insegne, e mi piace il mio lavoro”. Sorrise felice e sollevata di avergli saputo dire tante cose di sé. E aggiunse: “A me piaceva ascoltare i tuoi discorsi”.
La mattina dopo Gianmarco, come si sedette al suo posto, occupò il sedile vicino per Stella.
giovedì 26 giugno 2008
Anagrammi di Giovanni Allevi
Grazie Giovanni!
Qualche sera fa, in 4 ore e mezza, ho divorato l'autobiografia di Giovanni Allevi, La musica in testa pubblicato da Rizzoli (2008). Un libro un po' magico, testimonianza scorrevole di una vita fuori dalla norma e dentro la musica, sin dai giorni vissuti da bambino.
Questo folletto marchigiano ha sconvolto le gerarchie della musica classica. Certo non è l'unico personaggio del genere. Mi viene in mente ad esempio Nigel Kennedy, il "violinista punk", un grande esecutore capace di passare dalla classica al rock senza alcun imbarazzo. Ma Giovanni non solo è un ottimo pianista, è soprattutto un grande compositore, la cui musica sa suscitare forti emozioni in un pubblico quanto mai vasto. Qualcuno potrà storcere il naso su come Allevi si sia trasformato in un fenomeno di massa, fatto sta che tantissimi giovani abituati ad ascoltare musica rock, pop, tecno, improvvisamente hanno aperto le orecchie a una musica contemporanea che parla il linguaggio della tradizione classica. E questo non può che essere un bene. Anche io, come ho già scritto negli altri post che gli ho dedicato e che intendo ancora dedicargli (per questo ho aggiunto al blog un'etichetta Giovanni Allevi con cui visualizzarli tutti insieme direttamente) sono stato conquistato dalle sue note, dalla sua semplicità, dal suo spirito che cammina sul filo tra genialità e follia, col cuore aperto alla vita del Matto dei Tarocchi.
Consiglio senz'altro la lettura de La musica in testa. A chi ha il dubbio: ma Allevi "c'è o ci fa"!? A chi vuole scoprire con quanta determinazione, coraggio, sacra incoscienza (e la fortuna degli audaci) sia diventato il pianista e il compositore contemporaneo più famoso al mondo. A chi semplicemente ama le storie vere che hanno il gusto delle favole.
P.S. Nell'immagine l'autografo che Giovanni ha dedicato a mia figlia Arianna, sei giorni fa ad Assisi, sul suo ultimo CD (il primo sinfonico) Evolution.
mercoledì 25 giugno 2008
Semplicità
Mi incantò la rima fiore amore,
la più antica difficile del mondo.
La semplicità:
chiave della poesia
che piace al cuore.
martedì 24 giugno 2008
Una bici rosso sangue
domenica 22 giugno 2008
Intermezzo
2) Un posto che vorrei visitare
3) Il mio oggetto preferito
4) Il mio posto preferito (N.B. digitando su Google-immagini "in cima a un monte" mi è venuta fuori questa alcova d'albergo... diavolo di un inconscio digitale!!!)
5) Il mio cibo preferito
6) Il mio animale preferito
7) Il posto dove sono nato (ma siamo sicuri che questa è L'Aquila!?)
8) Il mio colore preferito
9) Il posto dove vivo
10) Il nome dell'animale domestico che ho (ho digitato "non ho animali domestici" e questo è il risultato!)
11) Il mio nick sul blog (sul blog non uso un nick ma il mio vero nome... ma quelli che uso più spesso sono acquaefuoco e 22passi: ed ecco nell'ordine cosa restituisce Google-immagini)
12) Il mio vero nome (al primo posto esce un'immagine dell'esposizione Donne di Vrindavan fatta a Perugia, al secondo posto ci son proprio io, all'esposizione di Spoleto)
13) Il nome della mia nonna materna
14) E quello della mia nonna paterna
15) La mia brutta abitudine ("dimentico i compleanni!")
16) La mia vacanza preferita
Buon viaggio InfoJò
Nell'occasione sono intervenuti gli assessori ai servizi sociali (da destra a sinistra nella foto) Moreno Massucci del Comune di Assisi, Federica Trombettoni del Comune di Cannara, Federico Pagliari del Comune di Valfabbrica che, anche a nome dei colleghi di Bastia Umbra e Bettona impegnati in altri eventi pubblici, con giustificata soddisfazione hanno presentato alle cittadinanze il nuovo servizio.
Esprimo un grande grazie a Massimiliano della Coop. ASAD di Perugia, a Laura e Cristian della Coop. La Goccia di Bastia Umbra, che hanno dato il massimo per la buona riuscita della manifestazione. Grazie anche a Pierluigi dell'Associazione Culturale Una Musica Migliore di Assisi, a Stefan e Sandro della Acoustic Light di Assisi, alla Pro Loco di S. Maria degli Angeli.
E veniamo ai protagonisti della serata. Grazie ai ragazzi del progetto Peer Education (nella foto alcune delle ragazze) che hanno aperto con disinvoltura e professionalità la serata presentando una serie di filmati da loro realizzati che sono stati applauditi a lungo, in particolare il video su quella che oggi è la vera trasgressione: stare bene!
Grazie infinite ai gruppi musicali che sono intervenuti: The Bluwig, Disequilibrium, Spring Rolls (nell'ordine nelle foto che seguono).
Chi volesse ripercorrere il cammino di InfoJò su questo blog deve solo cliccare sull'etichetta "Infojò" in calce.
sabato 21 giugno 2008
21 giugno: è arrivata l'estate...
20 giugno 2008 con Giovanni Allevi ad Assisi
Convincente e coinvolgente la performance messa in campo da Giovanni Allevi e l'Orchestra de I Virtuosi Italiani poche ore fa sul sagrato della Basilica superiore di S. Francesco ad Assisi. Son giorni che mi sento il cuore "chiuso" e la musica di Giovanni era quel che mi ci voleva per sciogliermi un po'.
La svolta sinfonica di Allevi è un vero e proprio work in progress: l'evoluzione artistica di questo elfo planetario del pianoforte è in continuo movimento e solo il tempo ci dirà se lo porterà a planare sulla composizione di colonne sonore per Hollywood oppure a dare un sostanziale impulso alla Musica Contemporanea, rendendola un genere "di massa" e riconciliandola con l'ascoltabilità della grande Musica Classica. Di primo acchito nelle partiture per orchestra di Allevi sento l'eredità di George Gershwin, Leonard Bernstein, Philip Glass... ma sopra tutto l'irrefrenabile musicalità senza confini targata Allevi, che abbiamo già amato nelle composizioni per pianoforte dei suoi precedenti lavori, che lega insieme ricchezza compositiva (e virtuosismo) con facilità di ascolto (e trasversalità di generi). Se col piano Giovanni dipinge incantevoli affreschi, con l'orchestra spazia trionfalmente in tutte le tre dimensioni e scolpisce mondi sonori capaci sempre di rapire in alto l'anima.
A essere franco, l'ascolto di Evolution, comprato (sulla fiducia!) il giorno stesso in cui è uscito, mi aveva lasciato più freddo rispetto alle emozioni fortissime provate ascoltando gli altri suoi dischi, in primis No concept e Joy. Tant'è che a diverse persone avevo detto che mi piaceva più l'Allevi che componeva per solo piano che l'Allevi sinfonico.
Dal concerto di Assisi ricavo il forte sospetto che la riproduzione digitale, CD o mp3 che sia, soffoca terribilmente la carica vitale di queste sue nuove composizioni... alla registrazione ascoltata sullo stereo dal CD originale do 7 e mezzo, all'esecuzione dal vivo devo dare minimo 9! Ma è una considerazione che vale per la musica d'orchestra in generale: si adattava più facilmente ai solchi "imperfetti" dei vecchi vinili che ai suoni "sintetici" dell'era digitale.
Bravo Giovanni, continua a stupirci così!
Avevo promesso a mia figlia di farla parlare con lui. Da parte mia ero già riuscito a incontrare Giovanni in occasione dei concerti a Spello (2007) e Perugia (2008) - prima o poi mi deciderò a raccontarlo - però oggi ad Assisi il servizio d'ordine era particolarmente rigido: c'è voluto un pizzico di fortuna (nelle sembianze del Sindaco di Assisi Ricci e dell'Assessore alla cultura Paoletti) nonché il guizzo di coglierla al volo per tenere fede alla mia promessa.
Tutto bene quel che finisce bene dunque. Oltre ad avere soddisfatto il senso dell'udito, ho collezionato qualche scatto discreto con la mia Nikon D80 e così, dulcis in fundo, ecco pure la foto di Giovanni insieme alla mia emozionatissima figlia.
Si è fatto tardi... ora a nanna.
Aggiungo un video "ufficiale" dove Allevi spiega com'è nato Evolution (in sottofondo l'esecuzione di Whisper).
giovedì 19 giugno 2008
Le donne sposano i bravi ragazzi ma impazziscono per i bastardi!
Perché i «cattivi»
seducono di più
Narcisismo, impulsività
e «machiavellismo»
fanno breccia.
Il rappresentante tipico è James Bond
TRIADE NEGATIVA - I cattivi non solo appaiono più seducenti alle donne, ma hanno anche una vita sessuale più intensa: «Lo studio conferma - ha spiegato il professore Jonason al New Scientist- che persone con queste tre caratteristiche possono rappresentare una strategia evolutiva di successo». Lo studio ha preso in esame i test condotti su duecento studenti universitari nei quali erano evidenziati i tre tratti psicologici negativi. Ai ragazzi tra l’altro sono state formulate diverse domande sulle loro abitudini sessuali e sul numero di partner che avevano avuto nella loro vita. Infine essi hanno dovuto chiarire se preferissero storie brevi o relazioni stabili. I risultati della ricerca, presentata nel corso di un convegno della «Human Behavior and Evolution Society» a Kyoto in Giappone, ha confermato che gli studenti con i tre tratti psicologi negativi più marcati erano anche quelli che avevano avuto nella loro breve vita più partner sessuali. La maggior parte dei «ragazzi cattivi» ha del resto ammesso di preferire relazioni brevi, ma intense a lunghi rapporti monogami.
IL PROTOTIPO DI UOMO CATTIVO - Il cinema ci ha offerto diversi personaggi che si avvicinano a questo prototipo di uomo «cattivo», da James Dean a Jean Paul Belmondo, ma secondo il professor Jonason James Bond è quello che meglio rappresenta questo tipo di persona, perché racchiude in sé tutti e tre i tratti psicologici negativi: «Egli è chiaramente antipatico, ma è molto estroverso, ha un'estrema curiosità, uccide le persone e ha sempre tante donne» conferma Jonason. Lo stesso studioso afferma che le persone che nella vita reale sono simili a James Bond, seducendo una donna dopo l'altra, avranno un'intensa vita sessuale e naturalmente avranno più possibilità di avere figli. Tuttavia, date le loro caratteristiche negative, sfuggiranno sempre all'idea di diventare padri. Uno studio parallelo, condotto su un campione di 35 mila persone in 57 paesi dallo scienziato David Schmitt della «Bradley University» di Peoria, nello stato dell'Illinois (Usa) confermerebbe le intuizioni di Jonason. Lo studio dimostrerebbe il legame tra le tre caratteristiche negative e il successo riproduttivo negli uomini. «Nelle diverse culture è universalmente riconosciuto che gli uomini che possiedono questi tre tratti psicologici negativi hanno più possibilità di accoppiarsi» afferma Schmitt. «E di riuscire ad avere tante brevi relazioni con diverse donne».
19 giugno 2008
In soccorso dei bravi ragazzi, un'altra ricerca. Secondo una psicologa della University of Central Lancashire, anche se le donne scelgono gli uomini più inaffidabili per le relazioni più focose ma di breve termine, è degli uomini più affidabili e pieni di attenzioni che tendono ad innamorarsi. Con loro finiscono per mettere su famiglia. E questa sì che è una scoperta.
martedì 17 giugno 2008
Kafka e la "vera via"
Citazione fantastica, direi metafora perfetta, inserita in Piccolo breviario zen (David Schiller, Sonzogno, Milano, 1994). Mi piace tanto: sicuramente riprenderò questa immagine per un post di ampio respiro... ora via in ufficio!
Nella foto: opera di carta di Teresa Ciulli.