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sabato 30 aprile 2011

La prima è l'amore

18 : commenti
La musica di Bach è una delle poche cose - la prima è l'amore - capace di arrestare il tempo.



Era naturalmente la celebre Cantata 147 sulle dita di un buon esecutore.
Buonanotte a tutte e a tutti.

venerdì 29 aprile 2011

Ancora Panorama sull'E-Cat:
intervista ad Antonio Zoccoli

77 : commenti
Prof. A. Zoccoli - direttore INFN di Bologna
Dopo l'intervista al professor Focardi della settimana scorsa (qui) - che non aggiungeva nulla a quanto sentito in altre occasioni salvo qualche refuso da sottolineare in rosso - Panorama torna a battere il tema dell'E-Cat.

Infatti è da oggi on line (qui) l'intervista concessa alla giornalista Claudia Daconto dal Professor Antonio Zoccoli, direttore dell'INFN di Bologna. Ne riporto una parte che ritengo significativa.

Se questa scoperta superasse, attraverso ripetute prove pubbliche ed empiriche, lo scetticismo di parte della comunità scientifica, che entità avrebbe?

Se davvero si trattasse di una reazione di fusione nucleare ottenuta in quelle condizioni lì, si tratterebbe di una scoperta di proporzioni planetarie: la risoluzione di tutti i problemi energetici del pianeta.

Ci sarebbe da augurarselo e fare il tifo. Non crede?

Certamente. Ecco perché se capitasse a me di fare una scoperta del genere ne pubblicherei tutti i dettagli su una rivista scientifica internazionale e probabilmente vincerei anche il premio Nobel. Ciò che comunque posso dire è che il Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna è in contatto con il professor Focardi e l’ingegner Rossi per effettuare una serie di verifiche sulla loro apparecchiatura e capire la reale natura ed entità del fenomeno prodotto. Conosco Focardi da anni, la ritengo una persona assolutamente seria e per questo considero seriamente la cosa in attesa di poter esprimere un giudizio su elementi concreti.

Pur parlando con evidente cautela - e nonostante il titolo dato all'intervista dagli articolisti di Panorama -  le parole di Zoccoli dimostrano che Dipartimento di Fisica e NFN bolognesi sono tutt'altro che in imbarazzo per la vicenda E-Cat, come qualche disinformato disinformatore sostiene: dentro quel "ciò che comunque posso dire" detto da Zoccoli c'è tanta, tanta sostanza! Si avvicina infatti il momento dello sbugiardamento di chi, da settimane, approfittando dello spazio che gli offre Query on line (qui), imprime ai nostri zebedei consistenti momenti angolari, dipingendo irrealisticamente una Università di Bologna trincerata su una sorta di Linea Maginot... niente di più falso: è in arrivo un bombardamento a tappeto contro tutti gli i noiosi e boriosi denigratori di mestiere!

Io so e taccio, chi non sa straparla.

Nuova intervista di Mr Kilowatt
a Francesco Celani

25 : commenti
Dottor Francesco Celani - INFN di Frascati
Ed ecco grazie a faster than light Tizzie, la trascrizione dell'intervista che verrà trasmessa su Radio 24 stasera alle ore 21.05 durante la puntata di Mr Kilowatt, ma già diffusa però in podcast (qui il link al file audio). 

Francesco Celani (INFN di Frascati), intervistato dal bravo Maurizio Melis, ci spiega lo stato dell'arte delle ricerche di Arata in Giappone ed esprime fiducia sull'E-Cat di Rossi.

Tutti i lettori del blog e io ringraziamo Maurizio e Francesco per questo nuovo prezioso tassello di divulgazione.

***


Buonasera da Maurizio Melis. Questa sera torniamo sulla vicenda delle reazioni nucleari a bassa energia. Per i non addetti ai lavori parliamo della cosiddetta "fusione fredda", termine che però dovremmo abituarci ad abbandonare se non altro per una questione di correttezza scientifica, diciamo così.

Torniamo quindi su questo tema per continuare a ricostruire soprattutto il contesto delle ricerche focalizzandoci questa volta sul lavoro di Yoshiaki Arata, forse il più famoso scienziato giapponese, padre della fusione calda nipponica, paese, il Giappone, che più di tutti ha investito nella ricerca in questo settore. Considerate che nel mondo sono circa un centinaio i gruppi di ricerca attivi appunto su queste reazioni nucleari a bassa energia.

Ne parliamo con Francesco Celani, vicepresidente della Società Internazionale di Scienze Nucleari della Materia Condensata, che ha lavorato a lungo su questo campo di ricerca, ottenendo anche risultati molto significativi già nei primi anni '90.

Buonasera Celani.

Buonasera.

Dunque Celani. Siamo nel 2008 e Yoshiaki Arata annuncia un risultato importante.

Il professore Arata ha portato dei risultati chiave. Arata è una persona giapponese, meticolosa. Ha fatto uno studio sistematico per vedere se per caso la dimensionalità del materiale attivo, nello specifico palladio...

Ecco, perché - facciamo il punto - parliamo ancora di ricerche Palladio-Deuterio. Palladio è un metallo, Deuterio una forma pesante dell'idrogeno...

...è un isotopo dell'idrogeno, non radioattivo... importante: non radioattivo! Ha fatto uno studio sistematico e ha scoperto che diminuendo la dimensionalità del Palladio, passando da qualche millimetro a milionesimi di metri....

Quindi piccole particelle di Palladio: nanoparticelle.

...fino al livello di 100 nanometri. Con 100 nanometri si è chiarito il punto chiave. Scendendo ulteriormente, quindi a 50, 10 nanometri... (1)

Ok, qui stiamo entrando adesso nel tecnico. Il punto è la riproducibilità degli esperimenti, che è stato il problema originale - me lo faccia dire - del 1989, cioè il problema è che questi effetti venivano trovati una volta, poi altre 10 volte non venivano trovati e non si capiva se si era sbagliata una misura, quando si erano trovati o se invece c'era un dettaglio che sfuggiva per rendere riproducibile l'esperimento. Questo dettaglio l'ha individuato Arata nella dimensione delle particelle. È così? Lei, questo sta dicendo. 

È questo, è perfetto. E soprattutto lui ha messo il palladio ultrasottile, ultra-piccolo, disperso in una matrice inerte per evitare che si aggregasse. È stato il punto di svolta, perché Arata ha dato le linee guida; la Toyota, in maniera indipendente ha fatto riprodurre da una terza industria il materiale che ha sviluppato Arata, ha fatto i loro esperimenti a "casa loro" e ha visto che la tecnica era corretta. Quindi è un problema di fisica dei materiali... scienza dei materiali, che dir si voglia.

Va bene - senta - resta il fatto che molti fisici sostengono che è impossibile: queste reazioni non possono avvenire. Qual è il punto, che cosa sbaglierebbero secondo Lei?

Allora, il punto è: il fisico cerca di semplificare le osservazioni, quindi il modo più semplice per studiare per esempio la fusione calda è nel vuoto: due particelle isolate che vengono fatte sbattere l'una sull'altra, gli esperimenti si fanno sempre, tasso di riproducibilità 100%, tutti contenti. Peccato che la natura è diversa [ride]: non è nel vuoto. Nel caso della Terra abbiamo il reticolo cristallino. Alcuni materiali speciali (Palladio, Nickel, Titanio) se riempiti di Deuterio e sottoposti al non equilibrio - ripeto non equilibrio (stati non stazionari) - in condizioni opportune a volte presentano dei risultati che non sono spiegabili con reazioni chimiche note e quindi ascrivibili, data la loro densità di energia, a processi nucleari. Questa è la cosiddetta fusione fredda, in parole povere.

Cioè questi reticoli cristallini sono come delle gabbie, no?

Sono come delle gabbie che però possono essere opportunamente sfruttate per aumentare la probabilità di fusione che c'è nel vuoto fra due particelle isolate che sono sottoposte alla repulsione Coulombiana. È un aiuto, quindi.

Cioè al fatto che due particelle che hanno la stessa carica, si respingono, la regola è questa qua. D'accordo. È come se si usasse la persuasione al posto di usare la forza, questa [battuta] gliela sto rubando in realtà.

Sì, in qualche modo il gruppo che aiuta due persone che si odiano, cercano di mediare... [ride]

Senta, un paio di settimane fa abbiamo parlato di questo oggetto, il catalizzatore Rossi-Focardi, che avrebbe prodotto energia in quantità notevoli, in condizioni anche controllate, con dei fisici (che non sono in alcun modo coinvolti nella progettazione o realizzazione di questo oggetto) che hanno confermato la produzione di energia e hanno tratto la conclusione che si tratta di un qualche tipo di reazione nucleare (cito testualmente). Anche Lei ha assistito ad uno di questi esperimenti a Bologna, Le chiedo cosa ne pensa di questa vicenda, molto rapidamente, che cosa eventualmente la convince e che cosa invece magari non la convince.

Allora, il punto è: Rossi si autofinanzia. Cerca di trarre il maggior vantaggio economico dal lavoro che sta facendo, quindi è iper-segreto, quindi impedisce ai colleghi che sono come me - scienziati in senso lato - di poter fare misure indipendenti, però come dico io, non come dice lui, quindi, in maniera autonoma. Ovviamente finché lui non ha tutti i brevetti a posto, ha paura che qualcuno capisca i suoi segreti. Penso sinceramente che non sia un bluff, ma finché un ricercatore non può portare lo strumento di Rossi nel proprio laboratorio - senza aprirlo ovviamente, così non si perde il brevetto - e fare tutte le misure che ritiene adeguate per dimostrare in maniera incontrovertibile che non ci sia qualche errore nascosto, uno rimane nell'attesa.

Non si può insomma dare un giudizio definitivo su questa vicenda.

Purtroppo no. Io vorrei farlo, ma...

Mi sembra saggio comunque. Grazie Celani.

Grazie a Lei.

(1) La mail che Francesco Celani ci ha scritto per completare il discorso sulle nano-polveri di Palladio.

Black out per buona parte del web italiano

1 : commenti
Oggi venerdì 29 Aprile 2011, chi ha propri domini in hosting su Aruba.it - come me - si è risvegliato off-line. Setacciando la rete si scopre che stanotte si è verificato un principio d'incendio nella sede principale della nota web farm di Arezzo (aruba = AR hub che va a ruba!) con conseguente blocco automatico dell'alimentazione. Pare che l'incendio abbia interessato proprio i gruppi di continuità, mentre per contro non risultano danni a server e memorie dati.

Aruba sta provvedendo a rimettere in sicurezza il sistema e attorno alle 10 è prevista la riattivazione dei servizi, probabilmente in modo progressivo e a singhiozzo. Aruba è il maggiore provider italiano, perciò il disservizio sta al momento oscurando una platea immensa di siti (circa un milione e mezzo di domini) e inirizzi di posta elettronica (circa 5 milioni di caselle email). Un altro spiacevole black out di Aruba, in quel caso dovuto a un errore umano, si era verificato il 6 Ottobre 2010.

Il problema non riguarda questo blog  - ospitato sulla piattaforma Blogger di Google - ma il mio dominio (http://www.22passi.it/) ovvero l'email - basata sul medesimo - che uso in via principale. In parole povere sono tagliato fuori dalla posta elettronica!

Alcuni link dove seguire la vicenda:
P.S. Dopo 12 ore di silenzio finalmente verso le ore 16 la mia posta elettronica ha iniziato a dare qualche segno di vita! :-)

    Fusione fredda contro LENR:
    ideologie in competizione

    62 : commenti
    Una delle grosse sorprese che ho avuto a inizio anno, affacciandomi nel mondo e nella storia della fusione fredda, è che non esiste soltanto la guerra (fredda) tra scienza mainstream e fusionisti freddi

    All'interno della galassia cold fusion esiste anche una sorta di "guerriglia" da parte dei sostenitori della fusione fredda D-D "classica" — che presuppone avvenga una fusione tra due automi di Deuterio (D) per formarne uno di Elio-4  (sul solco degli esperimenti di Fleischmann e Pons) — e i ricercatori impegnati nelle cosiddette LENR (reazioni nucleari a bassa energia).

    Tra questi ultimi rientrano Rossi e Focardi, che hanno sempre evidenziato la loro distanza da Fleischmann e Pons, seppure con dei distinguo. Rossi dopo l'esperimento del 14 gennaio scorso a Bologna ha smesso di utilizzare il temine fusione fredda, anzi, ritengo probabile che ne proponga uno nuovo a ottobre, quando presenterà il suo modello teorico e l'impianto da 1 MW in Grecia. Focardi, anche nelle ultime interviste rilasciate, continua invece a parlare di una "fusione fredda" che funziona, rispetto alla "fusione fredda D-D" che non è in grado di produrre risultati nemmeno lontanamente paragonabili.

    Della contrapposizione tra cold fusion D-D e LENR ci dà una colorita testimonianza questo articolo non recentissimo (ha ormai quasi 3 mesi) di Steven Krivit, prima penna del mitico New Energy times. Forse Steve esagera un po' nel dipingere un background fatto di intrighi e intimidazioni. O forse no. Fatto sta che la matassa è ingarbugliata, proprio come il proverbiale nodo gordiano: la speranza personale che nutro è che l'E-Cat sia la spada giusta per reciderlo di netto.

    P.S. A scanso di equivoci: l'articolo esprime le opinioni di Steven Krivit, non di 22passi. Lo trovo interessante nella misura in cui documenta l'equilibrio - in autentico stile "divide et impera" - scombussolato dall'uscita allo scoperto di Rossi. Pensavo di essere già stato chiaro con le mie precedenti parole, leggendo alcuni commenti direi di no! ;-)

    Nota aggiunta il 21/07/11. Dopo aver conosciuto personalmente Steven Krivit, averlo osservato in azione e visto il modo in cui costruisce ipotesi e articoli, devo ulteriormente ridimensionare l'opinione positiva che ne avevo in precedenza. Mi chiedo se le verità contenute in ciò che scrive non finiscano con l'affondare in un mare di paranoie, fraintendimenti e poca volontà di affrontarli e risolverli in modo costruttivo e non polemico. Sembrerebbe trattarsi di quel tipo di "giornalismo" ormai etichettato in Italia come "metodo Boffo". È una mia personale opinione e preferirei sbagliarmi piuttosto che avere ragione. Ma in definitiva concordo con tutti i dubbi espressi dal Premio Nobel Brian Josehphson in un articolo di tre anni fa che ho scoperto solo pochi giorni fa: What drives Steven Krivit?

    Fusione fredda contro LENR:
    ideologie in competizione


    di Steven B. Krivit

    [L'articolo è Copyleft 2011 New Energy Times.  
    È concesso il permesso di riprodurlo integralmente purché non vengono apportate modifiche.] 
     
    Traduzione dall'inglese a cura di Alex Passi e Daniele Passerini
    autorizzata in esclusiva per 22passi.blogspot.com

    martedì 26 aprile 2011

    Non c'è mai una sola verità!

    103 : commenti
    ATTENZIONE: è un test percettivo non un test d'intelligenza!
    Credo che il test della ballerina che gira sia il migliore modo di sperimentare quanto persone diverse possano percepire il medesimo evento oggettivo in modi assi differenti, persino opposti (come abbiamo discusso ieri).

    Dalle testimonianze che ho raccolto direttamente, da quelle che ho letto su internet, nonché dalla mia stessa esperienza, risulta infatti che le persone percepiscono questa gif animata in modo molto, molto diversificato:
    1. c'è chi vede la ballerina girare sempre e solo in senso antiorario, in modo inequivocabile e costante;
    2. c'è chi vede la ballerina girare sempre e solo in senso orario, in modo inequivocabile e costante;
    3. per altri gira tendenzialmente in un senso e sporadicamente nell'altro;
    4. per altri gira a volte in un senso, a volte nell'altro, indifferentemente;
    5. per qualcuno non fa mai un giro completo, ma alterna sempre mezzo giro in un senso e mezzo nell'altro.
    Qui non mi interessa approfondire il discorso della dominanza degli emisferi cerebrali, per cui chi vede la ballerina girare in senso orario avrebbe dominate l'emisfero sinistro (razionale), chi la vede girare in senso antiorario avrebbe dominate l'emisfero destro (emotivo), chi la vede girare in ambo i sensi saprebbe usare in modo più bilanciato entrambi gli emisferi.

    Mi interessa che tutti - pensando a quando ci accapigliamo per dimostrare che le cose stanno come le vediamo noi e non come le vede qualcun altro - arriviamo all'insight che è esattamente equivalente a voler dimostrare che questa ballerina gira nel senso che pare a noi e non in quello che pare agli altri!

    Vi racconto la mia esperienza. Credo di essermi imbattuto per la prima volta in questa ballerina qualche anno fa su internet: ai miei occhi girava inequivocabilmente in senso orario, quindi di fronte alla domanda voi come la vedete girare, in senso orario o antiorario? pensai "beh, che razza di cavolata è questa? ovviamente gira solo in senso orario!".

    Poi di recente, per caso mi ha parlato di questo test una coppia di amici, lei spiegandomi che riusciva a veder girare la ballerina in ambo i sensi (!), lui spiegandomi che, benché ci provasse e riprovasse, riusciva a percepirla soltanto girare in senso orario. Allora ho preso in mano l'iPhone e ho trovato una pagina web con questa incredibile ballerina: niente da fare, continuavo a vederla girare soltanto in senso orario. Il mio amico idem. Sua moglie invece ha confermato che la vedeva girare in senso antiorario, ma che riusciva pure a "farle cambiare" verso di rotazione a piacimento!  

    Be', se qualcuno afferma che una cosa che per me è bianca per lui è nera, la mia prima reazione non è dimostrargli che sbaglia bensì capire come sia possibile che le nostre opinioni divergano così tanto. Allora sono rimasto a fissare a lungo la ballerina e alla fine, d'improvviso, l'ho vista girare per la prima volta in senso antiorario! È stata un'emozione incredibile. Dopodiché ho persino attraversato la fase in cui la vedevo girare solo in senso antiorario e non riuscivo più a vederla girare in senso orario!

    Ho osservato che il mio stato d'animo influisce molto sulla percezione. In generale se sono nervoso tendo a vedere la ballerina girare in senso antiorario, se sono rilassato e felice tendo a vederla girare in senso antiorario. Ho anche scoperto come farle cambiare verso di rotazione e ovviamente non c'è nulla di magico, si tratta solo di un "riaggiustamento percettivo", un po' come certi test ottici in cui una figura "ambigua" può apparire sia convessa che concava.

    Il mio trucco è chiudere per un istante gli occhi nel momento in cui la gamba tesa culmina a sinistra e riaprirli pensando già di vederla girare nel senso opposto. A me funziona benissimo, ma ogni persona deve trovare il sistema che funziona meglio con lei. Fatto sta che adesso riesco a selezionare a volontà tutti i 4 modi di percepire la ballerina che ho catalogato prima.

    Allora, come gira la vostra ballerina?

    Il mio augurio è che da questo semplice test riusciate a ricavare un insight a 360° gradi, che migliori il vostro modo di rapportarvi con gli altri e vi renda un po' più critici quando vi trovate a battervi su qualche "verità".

    P.S. Fate il test possibilmente in gruppo. Se lo fate da soli molti di voi avranno la stessa reazione che ebbi io la prima volta, cioè ritenere che ovviamente gira in un certo modo e basta. Facendolo in gruppo vi renderete subito conto che ciò che è oggettivo  per voi non è detto lo sia per tutti gli altri.

    SE VOLETE APPROFONDIRE IL DISCORSO MI HANNO SEGNALATO UN BELL'ARTICOLO (IN INGLESE).

    Guerre Particellari!

    14 : commenti
    Foto del Large Hadron Collider presso il CERN di Ginevra
    Ma che sta succedendo nella campo della fisica particellare in queste ultime settimane? Come negli anni '60 USA e URSS competevano nella corsa allo spazio, oggi USA e Europa sembrano competere nella corsa al bosone di Higgs o quant'altro venisse scoperto al suo posto. Un Tevatron alle soglie del pensionamento che spara le ultime cartucce contro un LHC sempre più in forma: chi vincerà? Speriamo vinca in ogni caso la Scienza.

    1) "Trovata la particella di Dio" In rete gli esperti si scatenano (Repubblica.it, 25/04/11) 

    2) Scoperta una nuova particella misteriosa (Corriere.it, 07/04/11)

    E gli USA hanno aperto pure un altro fronte dai Laboratori Nazionali di Brookhaven:


    3) Antimateria, nucleo più grande catturato nei laboratori USA (Repubblica.it, 24/04/11)

    E ovviamente ci sarebbe pure un piccolo E-Cat che bussa... anche se gli danno credito ovunque più che in Italia, tanto per cambiare!

    lunedì 25 aprile 2011

    L'ombra nel casco... ci casco o non ci casco?

    56 : commenti

    C'è chi sostiene che il programma spaziale Apollo e lo sbarco sulla Luna non siano stati reali, ma solo una messa in scena, come se il film Capricorn One (1978) avesse quindi romanzato una storia vera. Dal sito www.ingannati.it per esempio è possibile scaricare (da questa pagina) un pdf con un compendio delle prove classiche di tale teoria del complotto lunare, prove a mio avviso non convincenti. Ognuno è naturalmente libero di giudicare e credere secondo coscienza.

    Vorrei però soffermarmi sulla celebre foto che ritrae Buzz Aldrin sul suolo del Mare della Tranquillità, scattata da Neil Armstrong (1969, missione Apollo 11). Infatti una sua presunta incongruenza viene spessa addotta tra le principali dimostrazioni della teoria in questione. Cito dal compendio appena citato: In una delle foto più famose, riprodotta a grandezza naturale nei musei, salta agli occhi un’incongruenza macroscopica: l’ombra dell’astronauta fotografato viene verso il fotografo sulla sinistra mentre l'ombra del fotografo stesso, visibile riflessa sulla visiera ha una traiettoria totalmente incompatibile con l'altra. O sulla Luna ci sono due Soli o si tratta di una foto fatta in studio con almeno due sorgenti di luce.

    Questo ragionamento pare fare molti proseliti. Peccato che sfidi la logica e le leggi stesse dell'ottica e della riflessione. Sarà che sono sempre stato bravo in disegno, e ho un ottimo colpo d'occhio per la prospettiva e un minimo di conoscenza di fotografia, fatto sta che per me è stato invece evidente da subito un'altra verità: l'ombra che appare nell'immagine riflessa nel casco è quella di Aldrin stesso.

    Per dimostrarlo a tutti, con mezzi molto artigianali ho riprodotto in 5 minuti nel mio soggiorno la situazione dell'immagine, dove io rappresento l'astronauta, la chitarra ai miei piedi corrisponde alla mia ombra (be' sforzatevi con l'immaginazione, dietro di me, a ore 14, c'è il Sole) e lo specchio (staccato per la bisogna dal muro) corrisponde al vetro del casco. Naturalmente lo specchio che ho usato è piano, se fosse stato convesso come quello del casco, l'immagine della chitarra sarebbe stata leggermente distorta e "raddrizzata", così come accade nella foto scattata ad Aldrin.

    Ora, riconosco che tutto è possibile. Che un po' di foto venute male sulla Luna possano essere state rifatte in studio per motivi d'immagine (è il caso di dirlo) potrebbe pure essere. Da qui a mettere in discussione tutto il programma Apollo, però ce ne corre. Ma restiamo a ragionare attorno allo scatto in questione. Sempre il compendio di cui sopra recita: "se si trova un solo punto che non viene spiegato, tutto il castello crolla". A parte il fatto che è un assunto che non condivido (lo trovo simile a quelli dei negazionisti dell'Olocausto o mutatis mutandis dell'E-Cat), mi domando: se questa sola foto sarebbe bastata a dimostrare che c'è del marcio nel programma Apollo, perché la mia confutazione non dovrebbe dimostrare che c'è del marcio nella teoria del complotto lunare?

    Preciso che a me queste questioni non mi appassionano. Però questa storia di interpretazioni di ombre e di riflessi da un lato mi fa pensare alla caverna di Platone, dall'altro credo sia utile a evidenziare quanto sia facile per la mente umana prendere abbagli e, seguendo il filo di un ragionamento apparentemente sensato, arrivare in buona fede a conclusioni totalmente sbagliate. Pertanto, se ritenete sbagliato il mio ragionamento, dimostratemelo e cambierò opinione.

    È fondamentale che capiate che non mi sto ponendo in una contrapposizione tipo "quanto sono intelligente" versus "quanto siete ingenui". Amo piuttosto i "paradossi" che permettono di capire quanto la "verità" sia frutto di una rappresentazione sociale condivisa molto più che di una evidenza fattuale che non può mai essere oggettiva al 100%.

    Intervista a Christos Stremmenos
    (da Radio Città del Capo)

    25 : commenti




    Ecco il testo dell'intervista al  professor Christos Stremmenos, messa on line come file audio sul sito della radio bolognese lo scorso 23 aprile. Hanno curato la trascrizione Alberto, Tizzie, Marco, Bruno, Zippo e il sottoscritto (tutto fatto ieri come potete vedere qui!). Prossimamente sarà disponibile anche la traduzione in inglese fatta da Vanesio e Alex (col contributo di Tizzie).
    Qui il link originale a RCDC con i file audio e un articolo di accompagnamento.


    Stremmenos: “la fusione fredda
    risolverà molti problemi dell’umanità”

    Radio Città del Capo - Bologna - Italy | RcdC.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
    http://radio.rcdc.it/archives/stremmenos-la-fusione-fredda-puo-risolvere-molti-problemi-dellumanita-77206/
    Trascrizione autorizzata per il blog Ventidue passi d’amore e dintorni 


    ...e questo, naturalmente, ci ha fatto pensare che veramente, Fleischmann e Pons avevano trovato qualcosa di molto importante, perché se ci si spostava di un micron da queste [condizioni sperimentali]... si trovava palladio e basta... o ossido di palladio e l'ossido di palladio non esisteva, perché il giorno prima il palladio era lucido, splendeva...

    Quindi questo avrebbe voluto dire che c'era stata una..

    ...trasmutazione! Erano trasmutazioni prodotte da un processo... questo è successo dopo venti giorni. Abbiamo pensato con [Gian Paolo] Cammarota [direttore dell'Unità Complessa di “Scienze Chimiche, Radiochimiche e Metallurgiche dell'Università di Bologna, ndr] di sottoporre i nuovi campioni a una specie di deformazione, insomma come fanno gli orefici che passano attraverso un... in modo da deformare un pochettino il reticolo. Abbiamo seguito lo stesso protocollo dell'esperienza [di Flieschmann e Pons], però stavolta dopo cinque giorni (creando della struttura difettosa sul palladio) avvenivano gli stessi fenomeni, con le stesse caratteristiche, con la stessa – diciamo così – quantità di elementi formati sempre in quelle zone e così via. La cosa che uno pensa subito è che la struttura difettosa sia la più adatta, quindi mi è venuto in mente subito di sperimentare con una struttura estremamente deformata, che è polvere di palladio, e siccome il palladio ce lo dovevamo procurare dall'Inghilterra, io dico “ma perché non usiamo un altro elemento meno costoso? – perché non c'erano neanche tanti soldi – prendiamo il nickel”.
    Contemporaneamente ho avuto l'occasione di leggere qualcosa che Focardi aveva pubblicato sul Nuovo Cimento, quindi, come colleghi nella stessa università a Bologna, abbiamo cominciato a scambiare pareri, informazioni et cetera, quindi in parallelo abbiamo lavorato finché io sono andato in pensione.
    Una cosa molto importante sulla polvere. L'ultimo mio studente che faceva la tesi con me – che per caso era un Greco – aveva osservato una cosa molto interessante con le polveri di nickel. Le polveri di nickel da sole non è che assorbissero un gran quantità di idrogeno. Messe lì naturalmente in una cella – avevamo fatto una cella calorimetrica raffinata dove si misuravano variazioni di temperatura e di quantità di calore prodotto in maniera molto rigorosa – abbiamo constatato circa 1, 2 o 3 watt nei migliori dei casi e lo stesso anche Sergio Focardi. Focardi però era indirizzato anche allo studio – come professore di fisica nucleare – di parametri nucleari, ma nello stesso tempo anche di cambiamenti di struttura, insomma eravamo complementari su questa questione. Comunque – questo è molto importante, perché l'ho osservato e l'ho detto allora a Sergio – facendo degassare la polvere di nickel, stavolta a una pressione bassissima (cioè 10-6, cioè un milionesimo della pressione atmosferica) per una settimana e a una temperatura di 500 gradi [centigradi, ndr] in modo che tutti gli ossidi dalla superficie dei micrococchi [probabilmente Stremmenos intende "microparticelle", ndr] del nickel venivano eliminati (tutti gli ossidi formati perché siamo immersi in un'atmosfera di ossigeno), ebbene: il caricamento mi ha “succhiato” – come posso dire – una enorme quantità di idrogeno (perché usavo idrogeno...) e da 500 gradi che era, la temperatura è cominciata a salire in maniera molto, molto considerevole, insomma verso l'alto, superando i 1000 gradi. Io ho preso paura e ho spento tutto [ride] perché mi dico: "qui mi scoppia tutto!".

    domenica 24 aprile 2011

    Una breve intervista con Andrea Rossi

    46 : commenti
    Riporto la trascrizione in italiano di un'intervista, contenuta in un un breve video, fatta l'11 Marzo scorso presso la sede di Ny Teknik in occasione della live chat (qui la prima parte e qui la seconda parte) tra l'ingegner Andrea Rossi e i lettori della rivista svedese.

    Una breve intervista 
    con Andrea Rossi
    (inventore dell'E-Cat, 
    Energy Catalyzer)

    realizzata da Mats Lewan 
    NyTeknik - 11 marzo 2011

    Salve, oggi abbiamo ospitato una live chat con l'ingegnere italiano Andrea Rossi qui a Ny Teknik e ci piacerebbe proprio continuare con un paio di ultime domande. Abbiamo avuto uno straordinario afflusso di domande e non abbiamo potuto rispondere a tutte.

    Caro Andrea Rossi, molte persone s'interessano della sicurezza dell'E-Cat, potrebbe dirci qualcosina sulla sicurezza, radiazioni e altre cose che potrebbero accadere, per esempio se scoppiasse un incendio dove c'è un energy catalyzer.

    Sì, il modulo da 10 KW dell'energy catalyzer è assolutamente sicuro perché è fatto in modo che se si verificasse un incendio in casa, o qualsiasi cosa, cederebbe in modo da far uscire l'idrogeno [si tratta di quantità minime, non pericolose, ndr] e se l'idrogeno esce si arresta completamente qualsiasi tipo di reazione. E dobbiamo considerare che non usiamo materiali radioattivi e non lasciamo materiali radioattivi dopo il funzionamento dell'E-Cat. Inoltre abbiamo fatto tutte le misure di radiazione all'esterno dell'Ecat durante il funzionamento, e tutti gli esperti che hanno misurato le radiazioni fuori dall'E-Cat hanno constatato che non si ha alcuna variazione del normale fondo ambientale, di qualunque appartamento, che significa, in termini tecnici, massimo 0,2 uSv/h (microsievert all'ora) e questo è il massimo livello a cui siamo arrivati ed è il livello assolutamente consentito dalle autorità.

    Okey, e ora molta gente è anche interessata ad applicazioni alternative per questa sorgente di energia. Si può mettere in veicoli come automobili, o treni o navi? Potrebbe dirci qualcosa al riguardo?

    Stiamo già iniziando a lavorarci sopra. Penso che non ci vorrà molto tempo per applicare questa tecnologia a treni e navi. Per le auto la questione è molto più complessa, perché ci sono molte, molte, molte questioni che devono essere tenute ben presenti. Per navi e treni penso sarà questione di alcuni anni. Per le auto ci vorrà molto di più.

    Okey, ancora un'ultima domanda. Rossi, quale è il suo collegamento con la Svezia, il suo rapporto con la Svezia come nazione.

    Be', devo raccontare un aneddoto. Amo la Svezia perché mi ricorda che quando avevo 19 anni - ero un corridore fondista - ero solito allenarmi qui a Lidingö, in un centro atletico di Lidingö. Ho sempre amato la Svezia e stiamo cercando in Svezia un'industria in cui installare uno dei nostri impianti, senza far spendere all'industria nulla, solo fornirle l'energia che produciamo. E mi piacerebbe molto inaugurare presto, forse anche a Ottobre, un impianto da 1 MW qui in Svezia. Ci lavoreremo sopra.

    Okey, grazie mille, è stato un onore averla qui con noi e grazie a tutti quelli che ci hanno seguito oggi in live chat e qui a Ny Teknik, arrivederci.

    Grazie a lei.

    AAA cercansi 8 volontari

    51 : commenti
    Per dopo le vacanze di Pasqua, propongo ai più volenterosi un nuovo lavoretto di trascrizione

    A questo link trovate l'intervista a Christos Stremmenos pubblicata ieri, 23 Aprile, da Radio Città del Capo divisa in due file mp3: il primo dura poco più di 9  minuti, il secondo poco più di 15 minuti. Servirebbero perciò massimo 8 volontari [aggiornerò il post con i nominativi dei volontari che si offriranno per tradurre uno o più spezzoni].


    VOLONTARIO 1: ALBERTO MEDICI, PADOVA (contributo pervenuto)
    primo mp3 [0-3] dall'inizio fino al 4° minuto escluso

    VOLONTARIO 2: TIZZIE (contributo pervenuto)
    primo mp3 [4-6] dallo scoccare del 4° minuto fino al 7° minuto escluso

    VOLONTARIO 3: MARCO POLCI, BOLOGNA (contributo pervenuto)
    primo mp3 [7-9] dallo scoccare del 7° minuto fino alla fine

    VOLONTARIO 4: BRUNO, TRENTO (contributo pervenuto)
    secondo mp3 [0-3] dall'inizio fino al 4° minuto escluso

    VOLONTARIO 5: FABRIZIO MONTI, S. PIETRO IN CASALE (BO) (contributo pervenuto)
    secondo mp3 [4-6] dallo scoccare del 4° minuto fino al 7° minuto escluso

    VOLONTARIO 6: TIZZIE (contributo pervenuto)
    secondo mp3 [7-9] dallo scoccare del 7° minuto fino al 10° minuto escluso

    VOLONTARIO 7: TIZZIE (contributo pervenuto)
    secondo mp3 [10-12] dallo scoccare del 10° minuto fino al 13° minuto escluso

    VOLONTARIO 8: TIZZIE (contributo pervenuto)
    secondo mp3 [13-15] dallo scoccare del 13° minuto fino alla fine

    Per distribuire gli spezzoni, il primo volontario scriverà un commento indicando VOLONTARIO 1 e così via il VOLONTARIO 2, 3 eccetera fino all'ultimo VOLONTARIO 8. Questo sistema è quello che è già stato messo alla prova e funziona abbastanza bene.

    Nel commento indicate anche i credits che volete siano inseriti in calce alla trascrizione:
    1. nome e cognome o solo il nome oppure un nick (come preferite)
    2. città
    Se volete al posto della città potete inserire un vostro indirizzo web, ma in questo caso non mettete nome e cognome ma solo il nome o un nick.

    Infine le solite avvertenze: attenti a non prenotare uno spezzone già prenotato da qualcun antro; occhio a fino a dove arrivare a sbobinare e naturalmente; non interrompete la trascrizione allo scoccare del minuto ma arrivate al termine della frase.

    La mail a cui inviare il file con la trascrizione (un qualunque formato editabile .doc, .odt, .docx, .txt .rtf) é: daniele punto passerini chiocciola 22passi punto it

    RAGAZZI MISSIONE COMPIUTA ANCHE STAVOLTA!
    (qui il post con la trascrizione e qui quello con la traduzione in inglese)

    GRAZIE

    venerdì 22 aprile 2011

    Buona Pasqua alla Nostradamus

    149 : commenti
    Cari amici, ho sperato fino all'ultimo di potervi regalare un uovo di blog con sorpresa pasquale. Ma la bottega artigiana che sta preparando la sorpresa non è riuscita a terminarla in tempo, così ecco qui l'uovo, ma vuoto. In verità so a che punto è la sorpresa e mi sarebbe piaciuto darne qualche anticipazione; sono stato però pregato di restare in silenzio, perché è comunque un oggetto delicato e fin tanto che non è stato completato meno se ne parla meglio è. Fosse solo per scaramanzia. 

    Non prendetemi alla lettera, ovviamente è solo una metafora per spiegarvi che per metà sono deluso quanto voi, per metà so che che la macchina è decisamente in moto e, seppure coi tempi di una locomotiva piuttosto che di un Eurostar, tra poco marcerà alla grande. Ricordatevi in particolare la data del 21 aprile, perché ha segnato un bel passo avanti nel percorso di legittimazione scientifica dell'E-Cat dell'Ing. Andrea Rossi: tra non più di un paio di settimane saprete con esattezza cosa sia successo. 

    Ci sarebbero poi un paio di cosette che mi piacerebbe far sapere da un po', ma devo stare zitto più che mai. Voglio comunque avere modo un giorno di dimostrare che quando affermavo che tutto procedeva più che bene lo dicevo a ragion veduta. Perciò lascio due quartine ai posteri:
    Già rima sull'intonaco una crepa
    del peer review le invalicabil mura.
    Del tempo passerà e poi l'ecatto
    confermerà la sua vera natura.

    Il secolo decimonono venne
    da Mendeleev la Tavola inventata
    ma solo non dall'elemento Nickel
    la sigla Enne-i oggi è vantata.
    Non vi spremete le meningi, vi ho lasciato tracce talmente labili che persino Nostradamus era più chiaro di me. ;-)
    Però ho ottenuto quello che volevo, pur rispettando i vincoli di riservatezza cui mi sono impegnato, un giorno potrò esclamare: l'avevo detto!

    Vi devo ancora qualche precisazione. A parte pochi commenti scritti per star dietro agli scambi che sono preseguiti sul blog, sono stato via da internet per circa 6 giorni; ne ho approfittato, ogni volta che rientravo a casa del lavoro, per finire alcuni lavori nella stanza di mia figlia (mancano solo un paio di arredi in arrivo, poi è pronta), suonare un po' la chitarra, leggere qualche libro che non avesse nulla a che fare con la fusione fredda, e soprattutto fare parecchia vita sociale di sera e recuperare un po' di sonno (ma pure divertirmi!) la notte.

    Anche se apprezzo le buonissime intenzioni di chi vorrebbe vedere trasformato questo blog in una sorta di pagina ufficiale dell'E-Cat, ribadisco che Rossi potrà aprire tutti i siti che riterrà all'uopo necessari, Ventidue passi d'amore e dintorni resta invece un blog generalista dove parlo ai miei "ventidue lettori" di quel che ritengo interessante e dove diffondo anche tutte le informazioni pubblicizzabili cui ho modo di accedere sullo sviluppo dell'E-Cat.

    Ciò detto ricambio di cuore gli auguri già arrivati e auguro a mia volta a tutti una Pasqua serena e foriera di tante belle novità. Se volete qualcosa di più originale e profondo, sono sempre di tutta attualità i post pasquali che ho scritto gli scorsi anni:


    Un abbraccio a tutte e a tutti!

    mercoledì 20 aprile 2011

    Report d'annata ma particolarmente attuale

    43 : commenti
    Sempre in attesa che il blog riparta, colgo la segnalazione di Paolo per invitare tutti a vedere o rivedere la puntata che nel 1998 Report dedicò allo spinosissimo tema dei brevetti, anche perché fa ben intuire perché Andrea Rossi si muova coi piedi di piombo rispetto a richiesta di brevetto e tutela del segreto industriale del suo reattorino. Gustosissime poi le interviste ad alcuni inventori italiani, da Marcello Creti (1922-2000) ai figli di Omero Speri e Piero Zorzi, da Renzo Boscoli fino a Pier Luigi Ighina (1908-2004). 
    Dulcis in fundo alla puntata, l'intervista di Milena Gabanelli all'indimenticabile e insostituibile Giuliano Preparata (1942-2000). Sono passati 13 anni, ma è tutto ancora di tutta attualità, fin troppo.

    martedì 19 aprile 2011

    Bye bye nucleare a fissione

    51 : commenti
    In attesa di ritornare a ritmi serrati sul blog, consiglio a chi non lo avesse già fatto di guardarsi la puntata di Spacelab dedicata a Il futuro delle energie rinnovabili, andata in onda su Rainews24 lo scorso sabato 16 aprile (qui il link segnalato dal bravissimo Luigi). L'E-Cat avrà un ruolo da protagonista nella rivoluzione energetica che ci attende, ma non basterà.  Un altro protagonista importante sarà per esempio il nuovo fotovoltaico a polimeri plastici destinato a soppiantare quello al silicio. 

    Questi discorsi hanno un gusto particolarmente dolce, oggi che il governo ha gettato la spugna e ha finalmente fatto retromarcia inequivocabile sul nucleare a fissione, abbandonando finalmente il mondo dei sogni e tornando sul terreno della razionalità. Ora che la menzogna sulle centrali nucleari sicure e convenienti è stata spazzata via, non ci sono più alibi: l'Italia deve puntare tutto e subito sulle fonti alternative già praticabili e sulla ricerca e sviluppo di nuove.

    sabato 16 aprile 2011

    Torno tra...

    34 : commenti
    Torno tra 5 o 6 giorni.
    Per favore, trattate bene il blog. 
    Grazie a tutti.

    venerdì 15 aprile 2011

    L'E-Cat sbarca su Il Fatto Quotidiano

    49 : commenti
    L'articolo sul Fatto Quotidiano di oggi - la didascalia recita: Sperimentatori
    italici, Andrea Rossi, filosofo e ingegnere chimico, e Sergio Focardi, fisico.
    Riporto l'articolo uscito su Il fatto quotidiano di oggi, venerdì 15 Aprile 2011, nella pagina VI dell'inserto Saturno.

    Il reattore
    
    Ventidue anni dopo Fleischmann e Pons, l'italiano Andrea Rossi presenta un brevetto per la "fusione fredda". Scettici gli scienziati

    
    di Dario Bressanini

    
    È DIFFICILE AL giorno d'oggi trovare scienziati che prendano sul serio la fusione fredda. È dal 1989 che, dopo un breve momento di euforia dovuto all'annuncio di Fleischmann e Pons, questo campo di studi agli occhi di molti è stato completamente screditato. A dire il vero, però, nel corso degli ultimi vent'anni vari laboratori in giro per il mondo hanno silenziosamente continuato a lavorare in questo campo, rinominato "reazioni nucleari a bassa energia". Anche l'ENEA, in Italia, ha svolto in questi anni vari esperimenti. Nessuno però è mai riuscito a realizzare un esperimento che fornisse in modo riproducibile più energia di quanta ne venisse immessa. Attirati dalla possibilità di fama e ricchezza, anche molti personaggi estranei alla cosiddetta "scienza ufficiale" hanno inseguito in questi anni il sogno di una produzione di energia da fusione nucleare. Uno di questi è l'inventore Andrea Rossi, già noto alle cronache italiane per la vicenda Petroldragon, una società che negli anni '80 si prefiggeva di trasformare i rifiuti solidi urbani in petrolio utilizzabile come combustibile. La società e Rossi andarono però incontro a diversi problemi, che sfociarono in una serie di inchieste giudiziarie e alla chiusura dell'azienda.

    
    Ora Rossi è tornato alla carica con un apparecchio, per cui ha depositato una domanda di brevetto, che riuscirebbe a produrre energia dalla fusione di atomi di nickel e di idrogeno. Ancora il sogno della fusione fredda. Ciò che rende diverso il suo annuncio da molti altri è che Rossi non vuole sottrarsi alle verifiche sperimentali e ha chiesto ad alcuni scienziati di controllare che il suo apparecchio produca effettivamente energia.

    E rispetto alle piccole quan­tità di energia in gioco degli esperimenti di Fleischmann e Pons, qui l'energia in gioco è molta di più.

    
    Una dimostrazione pubblica del funzionamento dell'apparecchio, abbastanza piccolo da poter essere posizionato su un tavolo, è avvenuta il 14 gennaio scorso, a Bologna, sotto gli occhi attenti e soprattutto gli strumenti di misura dei ricercatori del dipartimento di Fisica di Bologna e della sezione locale dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

    
    Rossi stesso, da tempo, collabora con Sergio Focardi, fisico sperimentale e Professore Emerito dell'Università di Bologna, che negli anni scorsi si è interessato alle reazioni nucleari a bassa energia; né il dipartimento di fisica né l'INFN sono però coinvolti in alcun modo nello sviluppo dell'apparato. Dopo che la miscela di nickel, idrogeno e un catalizzatore segreto è stata innescata da una resistenza elettrica, l'apparecchio ha prodotto per quaranta minuti una potenza di 12 kW sotto forma di calore, utilizzato per vaporizzare dell'acqua che scorreva nel reattore. Rossi, in attesa del rilascio del brevetto, non ha permesso di aprire il suo apparecchio, e per questo motivo molti scienziati si mostrano ancora estremamente scettici. Non è possibile quindi, al momento, escludere la presenza di un trucco, anche se è difficile immaginare quale possa essere per poter generare in modo continuativo una così grande quantità di energia in un così piccolo volume. Dopo vari mesi di utilizzo continuo di un reattore sperimentale, secondo Rossi una parte del nickel si sarebbe trasformata in rame. Se questo venisse confermato da un'analisi indipendente sarebbe il segno inequivocabile di una reazione nucleare. Questo tipo di reazione però è impossibile secondo le attuali conoscenze, ed è anche per questo che permane molto scetticismo nell'ambiente scientifico rispetto all'apparecchio di Rossi.

    
    Un secondo test è stato effettuato lo scorso 29 marzo sotto gli occhi di due fisici svedesi: Hanno Essén dell'Università di Stoccolma e Sven Kullander dell'Università di Uppsala. Essén è presidente della Skeptics Society svedese, l'equivalente svedese del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), e abituato quindi a confrontarsi con fenomeni apparentemente inspiegabili e a smascherare truffe. Nel loro rapporto i due fisici escludono che l'energia prodotta possa essere dovuta a reazioni chimiche e si mostrano abbastanza convinti che nell'apparecchio avvengano davvero delle reazioni nucleari.

    
    Un reattore da un megawatt è in costruzione, secondo Rossi, ad Atene presso la Defkalion Green Technologies e dovrebbe essere pronto entro ottobre 2011. Senza poter effettuare altri test non è possibile dare un giudizio definitivo sull'invenzione di Rossi. Probabilmente dovremo aspettare ottobre, e vedere se davvero il generatore da 1 megawatt entrerà in funzione o se si ripeterà quanto accaduto a Fleischmann e Pons.

    Link:
    II brevetto di Andrea Rossi: http://bit.ly/dLSxHI
    Il filmato dell'esperimento: http://bit.ly/e6xz38
    Le dichiarazioni dei fisici svedesi: http://bit.ly/fbMcKS


    IL CASO - IL 23 MARZO 1989 il mondo credette di aver trovato la soluzione al problema energetico. Quel giorno i chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons annunciarono in una conferenza stampa di essere riusciti a realizzare la "fusione fredda" producendo energia nucleare, come avviene nelle stelle, ma a temperatura ambiente e nelle loro provette, in modo sicuro e pulito. L'annuncio venne accolto da molti scienziati con grande scetticismo. Immediatamente altri laboratori cercarono di riprodurre i loro risultati ma senza successo. Alcuni risultati positivi vennero in seguito spiegati come errori nell'esperimento. Nel giro di poco tempo, in campo scientifico "fusione fredda" divenne sinonimo di bufala e la carriera di Fleischmann e Pons venne stroncata. Nonostante tutto, i due continuarono a credere di avere fatto una scoperta reale. Nel 1992 si trasferirono in Francia per proseguire le ricerche presso un laboratorio privato. Fleischmann andò in pensione nel 1995 e nel 1998 il laboratorio chiuse senza aver trovato nulla.

    Finalmente i grandi media iniziano a muoversi!

    52 : commenti
    Mettendo insieme rumors, annunci e smentite, che ho ricevuto direttamente e quanto ho letto su EnergeticAmbiente, segnalo che oggi Maurizio Torrealta avrà in studio e intervisterà Emilio del Giudice, Roberto Germano, Francesco Celani, Yogi Srivastava e Alberto Carpinteri sul tema "La low energy reaction". L'argomento sarà trattato in forma divulgativa. La trasmissione dovrebbe (condizionale d'obbligo) andare in onda domani, sabato 16 Aprile alle ore 21.30, e dopodomani, domenica 17 Aprile alle ore 16.00, dopodiché sarà messo on line (qui la prima e la seconda parte).

    Questo è solo l'inizio. Mi risulta che la redazione di Rainews24 stia preparando altri speciali sulla fusione fredda e in particolare sull'E-Cat Rossi-Focardi.

    Mi è stata inoltre segnalata una pagina dedicata alla fusione fredda su Il fatto quotidiano di oggi. Ho comprato una copia e riporterò l'articolo nel pomeriggio (qui)

    P.S. Sabato 16 alle ore 20.00 la trasmissione Moebius di Radio 24 dedica uno spazio alla fusione fredda di Bologna con ospite Stefano Bagnasco del CICAP, un po più possibilista di un tempo rispetto all'E-Cat (il punto in questione inizia circa al minuto 46 di questo link audio)

    L'angolo della sfinge

    12 : commenti
    Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge (1864)

    Stanotte vado a letto un po' scosso...

    No, non mi era mai successo. Uno dovrebbe imparare dall'esperienza e invece...

    Di cosa parlo?

    Vediamo se indovinate... 

    che cos'è la roserìa?

    Aiutino: può esserci in ogni casa.

    Un blog con bellissimi numeri...
    pure se non sono 90-60-90!

    4 : commenti
    Ore 0.30 del 16/4/11: screenshot del traffico del blog negli ultimi 30 giorni.
    Questo blog ha superato proprio oggi quota 5.000 commenti.

    Questo è il 1229° post pubblicato in circa 51 mesi, a partire dal 5 gennaio 2007.

    In altre parole in 4 anni e 3 mesi ho scritto in media 1 post ogni 30 ore... e dire che non considero la costanza tra le mie virtù!

    Dal 13 aprile 2007 (giorno in cui ho attivato il contatore di Shinystat) a ieri Ventidue passi d'amore e dintorni ha totalizzato:
    • 219.625 visite
    • 362.176 pagine lette
    Record di visite:
    • in un sol giorno 2.808 (06/04/2011, per merito di questo post)
    • in un sol mese 25.694 (marzo 2011... record già superato nel presente mese di aprile)
    Record di pagine viste:
    • in un sol giorno 5.416 (14/01/2011, per merito di questo post)
    • in un sol mese 48.484 (marzo 2011... record già superato nel presente mese di aprile)
    Grazie a tutti quelli che hanno contribuito e stanno contribuendo a far lievitare questi bellissimi numeri.

    giovedì 14 aprile 2011

    Sergio Focardi, the father of “Ni-H Cold-Fusion".

    6 : commenti

    Come promesso, ecco la versione inglese dell'intervista Focardi (qui il testo originale in italiano) a cura di Alberto, Vanesio e Alex; l'operazione (qui l'avvio) di trascrizione prima e traduzione dopo  è stata autorizzata da Radio Città del Capo, a cui vanno i ringraziamenti di noi tutti.

    A radio interview 
    with Sergio Focardi, 
    the father of 
    “Ni-H Cold-Fusion".


    Radio Città del Capo - Bologna - Italy | RCdC.IT - © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Courtesy of Ventidue passi d’amore e dintorni | Translation credits: Alberto Medici, Vanesio, Alex Passi.

    The Story

    Fleischmann recently — on some journal, a month or two ago — related the episode once again. He’d gone home in the evening from the lab where he was conducting an electrolysis experiment, a common enough experiment in Chemistry. In the morning, when he came back, his found that his experimental apparatus was gone. He looked around and he saw a hole in the ceiling: it had flown upstairs.

    At this point he says: “I understood that it must have been a nuclear phenomenon”. I’d like to raise some objections here, it’s as if Chemistry experiments never blew up … and he was a Chemist, on top of it!

    In any case, he thought is was nuclear, he believed to have discovered a nuclear reaction; and since he was using palladium as a metal, and compounds in which instead of hydrogen he had used deuterium (deuterium is “heavy” hydrogen, hydrogen with twice the mass), he thought that hydrogen and palladium were involved, and announced this in a Press conference.

    He was imitated by many research groups -- even in Italy -- who went on carrying out similar electrolysis experiments for twenty years: they never got any results, just minor effects which are in fact fluctuations. The last thesis I assigned to an undergraduate before I retired was to look up the relevant results; and I was able to verify that this was exactly the case: nobody had got any results, except minor effects which are fluctuations.

    We might say that this is the main line taken up by Fleischmann’s followers.

    As for myself, however, two or three years after this discovery, I was at a conference in Trento, in the company of two friends, one from Cagliari, Habel, and one from Siena, Piantelli. Piantelli told us he had seen similar phenomena with hydrogen; we talked and decided to check out these effects again. The three of us all worked in Siena, as Piantelli had a lot of support there (At the time, the President of the University was [Luigi] Berlinguer, who is now an MP in the European Parliament, and he had given him a lot of help and support). We carried out the first experiments and saw the first effects.

    So there were two parallel lines of research: on one side, the deuterium and palladium people, who never got anything: there’s a quite a few of them, and they believe they are the guys with results. [On the other side] we, using hydrogen and nickel, did get, at a certain point, some small effects ... not important ones. For instance, we built several devices .. we input some (electrical) energy in them, and in the end the system put out twice that amount of thermal energy. We had therefore doubled our energy. However, if we reconverted that thermal energy into electrical energy, we were right back were we started from. So this was ... a game, not a system. But this is the result we got in Siena .. and there were physical effects as well … we published them, etc. …

    After that, at a certain point ... I was running the risk of dying of a tumor. I was lucky, I found a good doctor who saved my life, and so I retired, I stopped working (as a professor, obviously), but kept on … then I did quit for a while … until Rossi looked me up.
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