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domenica 27 giugno 2010

Mano allo stucco

6 : commenti

Un anno e mezzo fa - spaventoso che sembri ieri! - avevo scritto al volo una breve poesia intitolata Crepe (qui). Mi è tornata in mente in questi giorni in cui, dopo tanti rinvii, ho finalmente deciso di approfittare dell'arrivo della buona stagione per ritinteggiare l'appartamento... dopo quasi 8 anni dalla prima e unica volta.

Otto anni passati da quel terremoto che fu la fine del mio matrimonio. E subito dopo l'acquisto di una nuova casa, dove ricominciare a vivere. Un appartamentino di 70mq in una piccola palazzina fine '800, coi segni dell'età sulle pareti non a squadra e nelle crepe che giorno dopo giorno si scavano e allungano impercettibilmente, come rughe di un volto che invecchia. Difetti di cui m'innamorai.

Dopo la separazione fu quasi un miracolo trovare questa casa, acquistarla, farla ristrutturare, arredarla e finalmente entrarci ad abitare a fine ottobre, tutto in appena 4 mesi. La ditta a cui affidai i lavori demolì e ricostruì fondelli, rifece ex novo tutti gli impianti (elettricità, acqua, scarichi e sanitari, metano e riscaldamento) e pavimenti. La tinteggiatura invece la feci io stesso, in una settimana.

Ma una cosa è ridipingere un appartamento moderno, con intonaci come tavole da biliardo su cui il rullo scorre bene e copre uniformemente, altra cosa e doverlo fare a colpi di pennellessa e olio di gomito su fondi vecchi e non ben livellati, intonaci nuovi, anche pareti in cartongesso, ogni superficie con caratteristiche diverse. E una cosa è pitturare un appartamento vuoto, altra cosa è pitturarne uno ammobiliato e abitato. E poi otto anni fa avevo fretta di trasferirmi, perciò non mi curai troppo di tante imperfezioni sui muri, ora invece sto cercando di eliminarle.

Stato dei lavori. La mia camera (nella foto) è già stuccata, levigata e pronta a essere ridipinta. Devo solo scegliere se mantenere soffitto bianco e pareti panna o cedere alla tentazione di cambiare colore. Ieri ho avuto la pessima idea di cominciare a stuccare pure nel soggiorno... un pezzo di puzzle alla volta potrei aggiustare gli intonaci di tutte le stanze... però così finisco col ritrovarmi troppi "cantieri" aperti in casa. No, retromarcia: un locale alla volta! Rimando il completamento delle stuccature nel soggiorno a quando ho ridipinto la mia camera da letto. Ci metterò di più, ma almeno mi conservo una casa presentabile e vivibile mano a mano che la ritinteggio.

Intanto adesso mi tocca dare una bella pulita al soggiorno: nonostante qualche telo di protezione, la polvere dello stucco scartavetrato si infila ovunque... che stress!

Concludo dicendo che non è un caso che abbia cominciato questi lavori proprio in questo periodo: la casa rappresenta me stesso ergo ho urgente bisogno di una ristrutturazione interiore!

P.S. qui il risultato!

venerdì 25 giugno 2010

Se non ora, quando?

0 : commenti
25 giugno 2010 SCIOPERO GENERALE PERUGIA: - ore 9.30 appuntamento a Piazza Partigiani - ore 10.00 partenza corteo - 0re 11.00 manifestazione in Piazza della Repubblica (cliccate sull'immagine per leggere il volantino)
Uno sciopero per contestare la manovra economica del Governo. Uno sciopero a cui aderisco anche nello spirito dell'intervento di Umberto Eco di qualche settimana fa, contro la "legge bavaglio" e il golpe strisciante e "omeopatico" che sta compiendosi "con estrema lentezza, passettino per passettino, in modo estremamente lubrificato" (qui il testo integrale), che così si conclude:
"Pessimismo globale, dunque? No, fiducia nell'azione benigna del tempo e della sua erosione continua. Una trasformazione delle istituzioni che procede a piccoli passi può non avere tempo per compiersi del tutto, a metà strada possono avvenire smandrappamenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso. È un poco come la barzelletta sulla differenza tra inferno tedesco e inferno italiano. In entrambi bagno nella benzina bollente al mattino, sedia elettrica a mezzogiorno, squartamento a sera. Salvo che nell'inferno italiano un giorno la benzina non arriva, un altro la centrale elettrica è in sciopero, un altro ancora il boia si è dato malato... Tagliare la testa al re o occupare il Palazzo d'Inverno è cosa che si fa in cinque minuti. Avvelenare qualcuno con piccole dosi d'arsenico nella minestra prende molto tempo, e nel frattempo chissà, vedrà chi vivrà. Per il momento, resistere, resistere, resistere."

mercoledì 23 giugno 2010

Non ti arrendere

4 : commenti
Questo post è dedicato a tutti i miei amici, a chi non conosco (ma se è arrivato qui non è per caso) e a me stesso, ché mi dimentico troppo spesso che quando la vita sembra non sorridere è perché la stai guardando storto tu per primo! Non arrendersi, non arrendersi, non arrendersi, sorridere sempre e tanto, non chiudersi a casa, incontrare gente, possibilmente viaggiare: questa ricetta per la felicità vale più di qualsiasi medicina!

E per rendere più forte l'effetto, assumeteci insieme i versi di Non ti arrendere di Mario Benedetti (1920-2009), che vedete qui accanto in foto, un uomo che ha vissuto una vita davvero intensa. Leggete questa sua poesia alla sera e alla mattina, vicino o lontano dai pasti, quante volte volete. Non c'è nessun pericolo di sovra-dosaggio!

Non ti arrendere, ancora sei in tempo
di conseguire e cominciare di nuovo,

seppellire le tue paure,
liberare il buonsenso,
riprendere il volo.
Non ti arrendere perché la vita è così.

Continuare il viaggio,
perseguire i tuoi sogni,

sciogliere il tempo,

togliere le macerie
e scoperchiare il cielo.

Non ti arrendere per favore, non cedere
Anche se il freddo brucia

Anche se la paura morde
Anche se il sole si nasconde
E taccia il vento

Ancora c’è fuoco nella tua anima

Ancora c’è vita nei tuoi sogni.

Perché la vita è tua e tuo anche il desiderio

Perché lo hai voluto e perché ti amo

Perché esiste il vino e l’amore, è certo.

Perché non vi sono ferite che non curi il tempo

Aprire le porte,
togliere i catenacci,

abbandonare le muraglie che ti protessero,

vivere la vita e accettare la sfida,

recuperare il sorriso,

provare un canto,

abbassare la guardia e stendere le mani

dispiegare le ali
e tentare di nuovo.

Celebrare la vita e riprendere i cieli.

Non ti arrendere, per favore non cedere,

anche se il freddo brucia

anche se la paura morde,

anche se il sole tramonti e taccia il vento,

ancora c’è fuoco nella tua anima,

ancora c’è vita nei tuoi sogni

perché ogni giorno è un nuovo inizio,

perché questa è l’ora e il miglior momento.

Perché non sei solo, perché io ti amo.


venerdì 18 giugno 2010

PNL a Perugia

4 : commenti
Torno ora dalla presentazione serale (dalle 21 alle 0.30!) di un corso di PNL di 40 ore, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, che a luglio sarà attivato qui a Perugia gratuitamente per 15 persone (le prime a presentare domanda) tra cui io, visto che a oggi ci sono ancora 7 posti disponibili e la mia raccomandata con la domanda d'iscrizione è pervenuta due settimane fa. Se vi interessa e siete in zona, qui c'è il bando e qui la domanda: il corso si intitola Empowerment ed è uno dei vari percorsi brevi di formazione per adulti previsti dal Progetto Competenze chiave per il futuro, realizzato da Frontiera Lavoro e IAL-CISL Umbria. Ah, non fatevi impressionare dalla data di scadenza (ottobre 2009), il bando resta comunque aperto finché ci sono posti disponibili. A essere sincero, da spirito junghiano che sono, ho sempre provato un po' di scetticismo circa la Programmazione Neuro-Linguistica, come se fosse il solito prodotto miracoloso all'americana". In fondo la PNL nasce dagli studi di Pavlov e dal comportamentismo: premi e punizioni, stimolo e risposta, condizionamento. Troppo semplice per approcciare la complessità umana, più utile in azienda e per formare venditori che come modello di psicologia terapeutica. O forse. Perché sono pure il primo a riconoscere che molte volte proprio le cose semplici funzionano, soprattutto se non puntiamo all'illuminazione Buddhica ma ci "accontentiamo" di conseguire obiettivi esistenziali concreti, migliorare le capacità relazionali, prendere coscienza delle credenze che ci influenzano negativamente e sostituirle con pensieri positivi et cetera. Vivere più serenamente insomma. Last but not least, si tratta anche di una sorta di corso di "autodifesa": infatti non sono poche le persone, da certi politici a certi venditori, che mirano a circuirci, nel loro interesse e a scapito del nostro, proprio facendo uso di tecniche di matrice PNL.
Stasera ho scoperto (anzi riscoperto, qualcuno me lo aveva già suggerito) che nel modello PNL sono un cosiddetto auditivo-cinestetico, cioè uno che ascolta molto e si fida di quello che sente con l'intuito e che tocca per mano. In effetti mi ci riconosco, non che non sia sensibile agli stimoli visivi, tutt'altro, però quello che vedono i miei occhi passa decisamente in secondo piano rispetto a quello che percepiscono tutti gli altri sensi, compreso il sesto! Per cui, a partire dal 9 luglio e per un paio di settimane, ho intenzione di raccogliere sul blog tutto quello di più interessante che imparerò sulle tecniche di "riprogrammazione" neurolinguistica. A che serve imparare qualcosa di utile se non lo condividi? POST SUCCESSIVI:
  • Diavolo d'una PNL! (23/07/10)

giovedì 10 giugno 2010

La libertà del popolo

3 : commenti
Ma se si tolgono tutti quei vincoli Costituzionali, qualcuno dice vecchi e odiosi, che impediscono all'esecutivo di fare le cose che lui ritiene più giuste per noi cittadini...
E se si dà un colpo di spugna alla prassi delle intercettazioni, grazie alla quale gli inquirenti in passato sono stati in grado di scoprire mafiosi e criminali, corrotti e corruttori, rei sospetti o insospettabili... E se si limita la libertà di stampa e il nostro diritto a essere informati, se si epurano dalla TV le voci di minoranza che difendono il diritto, sacrosanto in democrazia, di poter dissentire e denunciare... Insomma, se si progettano e fanno modifiche legislative e amministrative di questo genere, siamo sempre nei confini del Diritto (vd il commento di G. Zagrebrelsky)? Siamo davvero più liberi? Ma liberi di fare cosa? Liberi di cedere alla tentazione (dobbiamo averla nei geni) di abdicare il nostro potere sovrano a un regime "forte", una tentazione che i padri costituenti, reduci dalla tragicissima esperienza del fascismo, cercarono di esorcizzare creando un sistema di garanzie, controlli, pesi e contrappesi. Liberi di essere manipolati e plagiati. Perché la verità non è mai banalmente oggettiva, la verità è soprattutto quella visione del mondo che chi possiede più potere, carisma e mezzi d'informazione, può "suggerire" all'opinione pubblica. Il TG1 minzoliniano ne è un esempio da manuale. Liberi, semplicemente, di poter delinquere più facilmente, almeno tutti quanti ormai ritengano l'onestà un valore meno importante, attuale e conveniente della furbizia. Queste sono le libertà che il Popolo della libertà sta conquistando con prosopopea. Questi sono i segnali di come un regime sempre meno autorevole e sempre più autoritario, sempre meno governo del popolo e sempre più governo della maggioranza, stia trasformando l'Italia a sua immagine e somiglianza: il Paese della libertà di fare quel che ci pare. Chi è cresciuto credendo fermamente nel valore democratico del rispetto delle minoranze, non può che essere spaventato dal vedere richiamato in continuazione, e a sproposito, l'alibi della delega e dell'avvallo della maggioranza: è sempre stato il tipico leitmotiv delle dittature. Forse è quello che si merita una nazione più coinvolta dalla vigilia delle partite di pallone in Sudafrica, che dalle partite di giro che si stanno svolgendo, sulla nostra pelle, in Parlamento.

mercoledì 9 giugno 2010

"Modern Nature" di Sondre Lerche

0 : commenti
Mi sono imbattuto per caso in questa canzoncina deliziosa, tratta dall'album "Dan in Real Life" di Sondre Lerche. Un 27enne norvegese a quanto pare molto apprezzato all'estero, giustamente visto che è eccellente sia come chitarrista che cantante. La voce femminile che lo accompagna in questo brano è la connazionale Lillian Samdal.
Vi lascio, una mia traduzione del brano dall'inglese, con la consueta avvertenza per chi lo mastica meglio di me: correggetemi se ho preso qualche cantonata.
E infine qualche link in calce per approfondire.
Buon ascolto.



Lo stesso brano eseguito dal vivo in versione acustica - a gusto mio più apprezzabile, pur se la ripresa è amatoriale - e con una diversa interprete femminile (Sylvie Lewis, cantante di origine londinese che attualmente vive a Roma) insieme a Sondre Lerche.


Modi di fare moderni

È giunta l'ora di affrontare la verità
sono completamente sveglio e tu pure.
Indovini cos'è questo? (Non lo so)
Sei tutto ciò che mi manca? (Spero di no)
Be', dovremo solo aspettare e vedere (Aspettare, e vedere)
se le cose van bene allora è il nostro destino.
La superficie è andata, l'abbiamo grattata
abbiamo fatto dei piani, lasciamoli perdere.
Hai la più pallida idea (No, non ce l'ho)
di perché il mondo brilli se stai qui? (Oh, davvero?)
Resta un momento e aspetta e vedi (Aspetta, e vedi)
se le cose van bene allora è il nostro destino.
Oh, che mondo sarebbe questa vita
dimentica tutti i tuoi sogni in technicolor
dimentica i modi di fare moderni è così che deve essere.
È il momento di essere franchi
non è troppo presto e mai troppo tardi
La gente dice "Dovrei badare a dove vado (Lo sanno?)
pensare a come impiegare la mia vita" (dicono tutti così)
Dovranno solo aspettare e vedere (aspettare, e vedere)
se le cose van bene saranno d'accordo.
Oh, che mondo sarebbe questa vita
dimentica tutti i tuoi sogni in technicolor
dimentica i modi di fare moderni è così che deve essere.
 Hai la più pallida idea (No, non ce l'ho)
di perché il mondo brilli se stai qui? (Oh, davvero?)
Resta un momento e aspetta e vedi (Aspetta, e vedi)
se le cose van bene allora è il nostro destino.
Oh, che mondo sarebbe questa vita
dimentica tutti i tuoi sogni in technicolor
dimentica i modi di fare moderni è così che deve essere.
Dimentica il modo di fare moderno è così che deve essere.

Modern Nature
The moment has come to face the truth
I'm wide awake, and so are you
Do you have a clue what this is? (I don't know)
Are you everything that I miss? (I don't hope so)
We'll just have to wait and see (Wait, and see)
If things go right we're meant to be
The surface is gone, we scratched it off
We made some plans, and let them go
Do you have the slightest idea (No, I don't)
Why the world is bright with you here? (Oh, is that so?)
Stay a while and wait and see (wait, and see)
If things go right we're meant to be
Oh, what a world this life would be
Forget all your technicolour dreams
Forget modern nature
This is how it's meant to be
The time is here for being straight
It's not too early and never too late
People say "I should watch my pace (What do they know?)
Think how you spend all your days" (They all say so)
They'll just have to wait and see (Wait, and see)
If things go right they'll have to agree
Oh, what a world this life would be
Forget all your technicolour dreams
Forget modern nature
This is how it's meant to be
Do you have the slightest idea (No, I don't)
Why the world is bright with you here? (Oh, is that so?)
Stay a while and wait and see (wait, and see)
If things go right we're meant to be
Oh, what a world this life would be
Forget all your technicolour dreams
Forget modern nature
This is how it's meant to be
Forget modern nature
This is how it's meant to be

LINK:

    L'Angelo e il tulipano

    0 : commenti

    Nonostante Dante e tutte le liriche dei vati della letteratura studiate a memoria sui libri di scuola, ormai sento la rima più adatta alle filastrocche per bambini che ad altro. Così mi capita molto raramente di usare questo registro quando scrivo. Preferisco ispirarmi alla Poesia dove assonanza, metrica, oppure l'anarchia del verso libero, vincono sul geometrico rigore della rima. Per questo non ho mai pubblicato nessun verso in rima baciata e neppure accarezzata.

    Però mi è venuto naturale sceglierla adesso, per scrivere di getto una piccola fiaba in bottiglia che s'intitola "L'Angelo e il tulipano" ed è naturalmente a lieto fine. Ed è una storia vera.

    A un Angelo distratto cadde un seme 
    lontano dalle zolle, sull'asfalto, 
    e dopo, non passò nemmeno un mese, 
    ne nacque un tulipano bello ed alto. 

    Un uomo giunto lì giusto per caso 
    vedendo quel miracolo in fermento 
    pensò di trapiantarlo dentro un vaso 
    per ospitarlo in un appartamento. 

    Il fiore nato all'aria e con la pioggia 
    adesso in una stanza si appassisce 
    ché nonostante i petali che sfoggia 
    è trascurato da chi lo accudisce. 

    Ascolta, caro Angelo di Dio, 
    quel bulbo che smarristi fra la gente 
    fa' come fosse un pezzo di cuor mio: 
    annaffialo d'amore dolcemente. 

    Se il suo destino è stare in una serra 
    non soffra mai più sete né tormento, 
    ma portalo a colui che, sulla Terra, 
    ne corrisponda uguale il sentimento.

    martedì 8 giugno 2010

    Quando non c'è più niente da togliere

    3 : commenti
    La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più niente da togliere.

    (attribuita ad Antoine de Saint-Exupéry)


    Su questo blog non sempre riesco ad attenermi a questa sacrosanta regola aurea, ma è proprio l'ideale a cui ho teso in tutto ciò che ho scritto, quando lo pubblicavo all'antica. E continuerò a provarci, ostinatamente.

    domenica 6 giugno 2010

    If it was my home

    2 : commenti
    Pochi giorni fa avevo scritto, conti alla mano, che la dimensione della chiazza di petrolio provocata dal disastro della Deepwater Horizon era grande come la Basilicata, Calabria e Puglia, messe insieme. Per verificare la correttezza di questa stima confrontatela con quella fornita dalla U.S. Coast Guard andando sul sito ifitwasmyhome.com e digitando "Basilicata" nella casella Location.

    Terribile, ma ahimè vero.

    Ricordo che parliamo solo della chiazza in superficie, non degli idrocarburi pesanti che hanno avvelenato i fondali, né di quelli disciolti coi solventi che si sono dispersi in sospensione, né di quelli intercettati in profondità dalle correnti oceaniche e diretti persino verso l'Europa.

    Ormai il danno è fatto e ci vorranno secoli per riassorbirne gli effetti. Che almeno serva ad accelerare il processo di abbandono dell'economia basata sul petrolio. A far uscire dall'ombra le tante tecnologie già pronte per sfruttare le fonti di energia pulite e rinnovabili come, per esempio, la fusione fredda.

    Si veda anche l'articolo su repubblica.it che ha ispirato questo post.

    Appunti di etologia urbana (I)

    3 : commenti
    ...mi sembra l'arca di Noé,
     però ci si sta
    stringendoci un po'.
    "Lo prendi papà?"
    "Ma si lo prendo dai."
    "Sei forte papà!"


    Due settimane e mezza fa raccontavo di come una coppia di piccioni avesse scelto il davanzale della camera di mia figlia per attrezzarlo a mo' di nido. In quel post potete vedere anche la serie di foto scattate prima di queste.

    Dopo 20 giorni esatti dalla loro deposizione, quindi a distanza di un giorno il secondo dal primo, le due uova si sono schiuse e a colpi di becco i piccioncini sono venuti al mondo.

    È interessante ed emozionante questo contatto così diretto con un volatile, il piccione, generalmente più bistrattato che amato dalla gente, per via dei problemi dati dalla sua fin troppo ben riuscita colonizzazione dello spazio urbano.

    Naturalmente mi è venuta voglia di documentarmi un po'. Così scoperto che si tratta di una sorta di "formica dei cieli". Infatti, come il piccolo insetto è l'essere più forte del pianeta in rapporto alle sue dimensioni, così il piccione è l'uccello con la muscolatura alare più potente. Questo perché in origine si era adattato a viveva sulle scogliere, dove è necessario potere manovrare in spazi molto ristretti. Dote che poi gli è tornata utilissima nel contesto cittadino.


    Mi piace poi che mamma e papà siano del tutto alla pari nell'occuparsi della prole, sia alternandosi a covare (la notte il maschio, il dì la femmina), sia nell'alimentare i pulcini con una specie di latte proveniente dal gozzo (nei primi 5 giorni), poi, poco alla volta, pure coi semi che trovano in giro. Un comportamento più che naturale: solo gli effetti di millenni di cultura patriarcale, non lo fanno considerare tale - in genere - tra gli esseri umani!


    Tra l'altro, non riesco proprio a distinguere il maschio dalla femmina. So solo che uno dei due piccioni è molto più coraggioso dell'altro. Posso avvicinarmi a ridosso della zanzariera che ci separa senza che si scomponga più di tanto, mentre l'altro preferisce volar via. Sarà la madre quella più restia a lasciare le uova (e i pulcini ora)... in fondo la mamma è sempre la mamma!

    Mi colpisce infine che, nonostante il via vai mio e di mia figlia, le nostre voci, la musica, le luci e altri trambusti, la coppia abbia scelto proprio la nostra casa per metter su famiglia. Se tanto mi dà tanto, mi sento quasi autorizzato a mettere sulla porta d'ingresso un bollino "ambiente amorevole e positivo".

    Questo regalo di Madre Natura è arrivato proprio quando mia figlia era sempre più triste perché la coppia di criceti che ospitiamo a casa non ha esaudito un suo desiderio: a dispetto di tutti i luoghi comuni su questi piccoli roditori, i nostri non ne vogliono proprio sapere di prolificare, pure se son vispi, curiosi e affettuosi.

    Tornando ai piccioncini che sono nati, ieri il primo e oggi il secondo, i genitori adesso li stanno imboccando col loro "latte". Ancora non sono riuscito a scattare una foto di questa operazione, perché se mi avvicino troppo il piccione si mette sul chi va là e aspetta che mi allontano prima di ricominciare.

    L'involo è previsto tra 30 giorni, nel frattempo vi do appuntamento alle prossime puntate

    giovedì 3 giugno 2010

    Come pensano che li pensiamo
    la dice lunga su come pensano che siamo

    0 : commenti

    (cliccate sull'immagine per ingrandirla)

    Sul blog di Federico Rampini in repubblica.it, è riportata questa improbabile cartina de L'Europa vista dagli Italiani, partorita dalla fantasia caustica di qualche "buontempone" di Bruxelles. Da ridere o da piangere, a seconda dei punti di vista.

    Nel 1977 ci indignammo per la copertina dello Spiegel con la P38 sul piatto degli spaghetti: ora, rispetto agli stereotipi sulla "geografia mentale" italica, è quasi da rimpiangere.

    Ogni altro commento che potrei fare è racchiuso nel titolo di questo post.

    mercoledì 2 giugno 2010

    Due non è il doppio ma il contrario di uno

    4 : commenti

    Riporto la quarta di copertina de Il contrario di uno, di Erri De Luca.
    Il due è il contrario di uno. "Questa notizia che," dice Erri De Luca, "contrasta con l’aritmetica, è l’esperienza di questi racconti. Da un cordone di madre ai due nodi in vita di una cordata in montagna si svolge l’avventura di un solitario che si imbatte nella forma del due. È una rivelazione, non sacra e neppure profana." Queste storie sono emergenze che contraddicono la solitudine, imbrogliano la morte. Una donna entrata in una stanza d'inverno a portare l’inatteso calore dell'alleanza fra i corpi. Un padre pittore fedele al suo "pollice arlecchino". Una fanciulla borghese in camicia bianca e gonna blu davanti al ciclostile della rivoluzione che sferra una sua impossibile domanda: "Ma tu non vuoi essere per una volta il prossimo per qualcuno?

    "Due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato."

    Ringrazio Alessia di aver portato alla mia attenzione questa raccolta di racconti brevi: sarà la mia prossima lettura. L'autore voluto dedicarli a quel concetto "anti-matematico" che ho molto a cuore e che da parte mia ho condensato, con formalismo matematico, nella "formula della coppia" (a questo link).


    ALTRI LINK:

    Le continue bugie
    di chi si sente al di sopra della legge

    0 : commenti

    “La menzogna diventa verità e passa alla storia”.
    “Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

    (Da "1984" di George Orwell)


    Se il primo cittadino dà l'esempio - e lo fa in continuazione - che si può spudoratamente smentire se stessi e affermare vero il falso e falso il vero, quale Italia viene costruita per i nostri figli? Quali valori vengono loro proposti? Quale morale elastica e ad personam sta vendendo sostituta a quella in cui ancora crediamo noi cittadini onesti? Verba volant, scripta manent.

    Silvio Berlusconi (01/06/2010, intervenendo in diretta alla trasmissione Ballarò):
    "È menzogna assoluta proclamare - come è stato fatto - che io avrei, in qualche modo, giustificato e sostenuto l'evasione fiscale." (video)



    Silvio Berlusconi (conferenza stampa del 17/02/2004):
    "Se io lavoro, faccio tanti sacrifici e lo Stato poi mi chiede il 33% di quel che ho guadagnato sento che è una richiesta corretta, in cambio dei servizi che lo Stato mi dà. Se lo Stato mi chiede il 50 e passa per cento, sento che è una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere, per quanto posso, questa richiesta dello Stato." (video)


    Silvio Berlusconi (11/11/2004, fonte ANSA):
    "C'è una norma di diritto naturale che dice che se lo Stato ti chiede un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato sembra una richiesta giusta e glielo dai in cambio di servizi. Se ti chiede di più o molto di più, c'è una sopraffazione dello Stato nei tuoi confronti e allora ti ingegni per trovare dei sistemi elusivi o addirittura evasivi che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità e che non ti fanno sentire colpevole."

    P.S. Per chi, ahimè, non avesse mai letto 1984 di George Orwell:
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