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giovedì 26 febbraio 2009

Solo in questo senso m'interessa la politica

Parlare o non parlare anche di politica sul mio blog? Mi sono impantano spesso su questo dubbio, dicendo di non volermene occupare per poi smentirmi regolarmente. Sempre con una sorta di paura di poter "sporcare" queste pagine web.
I più prendono a modello della politica - ahimè - il tifo: si parteggia con la "destra" o con la "sinistra" con la stessa categoricità e inconciliabilità con cui si è milanisti o interisti, del Toro o della Juve, della Roma o della Lazio. Si noti bene che in questo tipo di tifo - che non a caso spesso sfocia in violenza - vanno a farsi friggere lo spirito decubertiano e la competizione leale su cui si dovrebbe basare lo sport. Anche la TV non fa che proporci (ritengo volutamente) un modello di "dialogo" che è un non-dialogo dove s'impone chi urla più forte o chi dice la battuta più ad effetto, scivolando sulla superficie emotiva dei problemi, piuttosto che affrontarli con sano buon senso o argomentazioni ragionevoli. Ma la politica (da πολις, città) dovrebbe essere tutt'altro, sia nella forma che nella sostanza: dovrebbe essere tutto ciò che riguarda la vita pubblica dei cittadini, specie quando si tratta di mediare opinioni differenti e fare scelte che ci influenzano tutti. Mi pare ottima la definizione proposta da Wikipedia: "la politica è quell'attività umana, che si esplica in una collettività, il cui fine ultimo è incidere sulla distribuzione delle risorse materiali e immateriali". Solo in questo senso m'interessa la politica. In questa accezione mi sta bene che questo possa essere considerato un blog che tratta anche di politica e non sentirmi in colpa quando mi va di condividere le mie opinioni, specie quando sento che la Res Publica viene guidata in modo poco sensato.

3 : commenti:

Donnachenina blog ha detto...

Quoto, quoto, quoto!
D'accordissimo con te Daniele...anzi di più...ma sarà una sorpresa...!
Ciao e buon lavoto
Franca

Maria Chiara ha detto...

Aggiungerei anche che chi "crede" di parteggiare per la destra o la sinistra in realtà non sa nemmeno che vuol dire parteggiare. Hai detto che "si parteggia con la "destra" o con la "sinistra" con la stessa categoricità e inconciliabilità con cui si è milanisti o interisti, del Toro o della Juve, della Roma o della Lazio", ma non è così. Si parteggia molto di più per le squadre di calcio, dove veramente c'è una distinzione palese, piuttosto che in politica...dove le parole "destra" e "sinistra" fungono da specchietti per le allodole. Sono parole illusorie...i politici le sfruttano solo per il loro fondamento storico, ma in realtà che distinzione c'è oggi?

Daniele Passerini ha detto...

@Donnachenina
:-)

@MKB
Mmmmh, più ci penso e più il paragone tifo calcistico e "passione politica" mi pare invece funzionare. Proprio unendo le mie considerazioni alle tue.

Dei fondamenti storici, degli ideali e valori che hanno originato le politiche di "destra" (liberiste) e quelle di "sinistra" (socialiste) la maggioranza della gente non sa più niente. Gli stessi politici di mestiere (e ormai ovviamente definisco tale anche Berlusconi) non li conoscono o fanno finta di non ricordarseli o non sanno più comunicarli.

Alla fine la divisione tra interisti e milanisti, juventini e granata, laziali e romanisti ecc. riguarda solo le tifoserie, e non mi riferisco tanto a chi va allo stadio quanto a chi paga gli abbonamenti delle TV satellitari per guardare le partite, i consumatori del business del calcio. Le squadre fanno parte tutte di un medesimo "cartello" che si divide il "mercato": mettono in campo lo spettacolo messo in vendita, nient'altro. Lo spirito dello sport esiste quanto esistono ancora i valori e ideali della politica: praticamente zero! Si tratta solo di soldi e/o potere.

Lo stesso discorso vale per la F1, la MotoGP ecc... ma io stesso (almeno finché non sarò costretto a pagare per guardarle) mi ci appassiono.

Tornando alla politica... ci vorrebbe davvero di riazzerare tutto e ripartire dalla partecipazione alla vita del quartiere da parte di tutti. Serve costruire una nuova leva politica (abolirei dal lessico e dalla società qualsiasi classe politica) fatta di cittadini NORMALI e con tanto BUON SENSO, senza fanatismi e partigianerie. Riusciremo a trovare il modo?

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