Un giardino sublime aveva messo gemme intorno alla sua grotta, Romualdo lo innaffiava con un secchio che riempiva alla fonte lì vicina.
Un giorno il secchio si sfondò e c'era per rimpiazzarlo soltanto... un colabrodo! Così prese a usare quello.
A Camillo, il fraticello che ad ogni luna gli portava un po' di cibo e compagnia, un colabro' preso per secchio parve palesemente assurdo.
- Vecchio, ma cosa fai, sei un folle! Come puoi annaffiare il giardino con questo ridicolo arnese? Hai fatto pochi passi dalla fonte che già non porti più 'na goccia d'acqua! Non vedi che ti scappa via dai buchi? -
- Tu hai poca pazienza, buon Camillo, e chi ha poca pazienza vede male, - rispose l'eremita sorridendo. E riprese a riempire il colabrodo e a portarlo dalla fonte alla grotta.
Ritornato al suo convento, accadde che Fra' Camillo si ammalasse di tifo e fosse in punto di morire. Con l'erbe medicinali raccolte dai confratelli e l'aiuto del Signore fu a lungo convalescente e infine guarì del tutto.
Sei mesi dopo l'ultima visita tornò da Romualdo e fu basito: non solo il giardino era sempre in fiore, era fiorito persino il sentiero che portava dalla fonte alla grotta!
L'eremita lo riabbracciò con gioia e domandò perché fosse scomparso. Sentito tutto ciò ch'era successo, si rallegrò con lui e lodò Dio per quella fortunata guarigione.
- Sempre Lui sia lodato, però dimmi, com'è possibile - chiese Camillo, - che tu abbia salvato il giardino e pure fatto fiorire il sentiero usando solamente un colabrodo? È un vero miracolo, tu sei Santo!"
Romualdo rise e lo fissò negli occhi.
- Non serve essere Santo per far questo! Chi ha poca pazienza vede male. Non vede che l'acqua di questa fonte è satura di sali minerali. Non vede che ogniqualvolta andavo a immergerci e riempirci il colabrodo, poco alla volta impercettibilmente vi si depositavano quei sali e ne stringevano pian piano i buchi. Che usando niente altro che pazienza, ad ogni avanti e indietro che facevo portavo un poco d'acqua un poco oltre. -
Camillo guardò bene il colabrodo: una patina opaca di calcare ricopriva tutta la superficie, non si vedeva più nemmeno un buco. Incrostandosi e rovinandosi il colabrodo era diventato un onesto ed utile recipiente.
Per fare un vero miracolo serve solo tanta pazienza.