Siamo appassionati d’Amore onestà spiritualità arte poesia politica democrazia sostenibilità tecnologia green-energy cold-fusion LENR medicina alternativa cambi di paradigma rivoluzioni scientifiche criptoarcheologia e “tante cose infinite, ancor non nominate”. Siamo uno specchio capovolto della realtà, fuori c’è il patriarcato qui una "società gilanica", fuori c’è ancora la società del petrolio qui dentro siamo pro E-Cat (funzionanti), mobilità elettrica, fotovoltaico, sistemi d'accumulo ecc.

>>>> CERCHI LIBRI SUL BENESSERE DEL CORPO, DELLA MENTE E DELLO SPIRITO?

BACHECA DEL BLOG

22passi è un blog non una rivista on line, pertanto la responsabilità di quanto scritto in post e commenti dovrebbe appartenere solo ai rispettivi autori. In ogni caso (cfr. Sentenza Corte di Cassazione n. 54946 del 27 dicembre 2016), le persone fisiche o giuridiche che si reputassero diffamate da determinati contenuti, possono chiederne la rimozione contattando via email l'amministratore del blog (vd. sezione "Contatti") e indicandone le "coordinate" (per es. link, autore, data e ora della messa on line).

venerdì 5 ottobre 2018

La prima caldaia ad idrogeno?

278 : commenti
Una "caldaia ad idrogeno" E.HY e l'inventore ing. Marco Bertelli.
Qualche giorno fa, per puro caso, sento qualcuno parlare di una nuova caldaia domestica che un'azienda di Pisa (E.HY Energy Hydrogen) starebbe per mettere in commercio e subito mi si drizzano le orecchie: va ad idrogeno... produce acqua calda, ma anche elettricità... il serbatoio è incorporato nel box della caldaia stessa... un pieno di idrogeno, cui provvede la E.HY stessa, basterebbe a fornire una casa di acqua calda ed elettricità per circa un anno (da 8 a 20 mesi), rendendola completamente autosufficiente da un punto di vista energetico (idrogeno a parte). 
La caldaia è disponibile da  6.200 a 6.800 euro, a seconda della potenza, e un pieno di idrogeno, salvo il primo compreso nel prezzo d'acquisto della caldaia, costa 600€. 

Possibile - mi dico - che, dopo quasi 8 anni da quel fatidico 14 gennaio 2011, l'ingegner Andrea Rossi sia finalmente riuscito a mettere in commercio un e-cat domestico? No, stavolta l'ingegnere è un altro e si chiama Mario Bertelli.
Corro a guardare il sito che reclamizza la sua invenzione, https://www.idrogenoverde.it; la homepage esordisce con queste parole: "Hydro. La prima caldaia ad idrogeno. La nostra esclusiva caldaia a idrogeno è in grado di fornire energia autonomamente per abitazioni, aziende o uffici. La caldaia, nello specifico, produce acqua calda sanitaria, da riscaldamento e energia elettrica. 100% ecosostenibile".

Vado a curiosare tra le pagine. La sezione FAQ è una miniera di informazioni, per esempio alla sezione INTERVENTI trovo:
  • Posso chiamare il mio idraulico di fiducia per eventuali anomalie o interventi? Attualmente, solo i tecnici autorizzati (concessionari) possono effettuare operazioni all’interno e all’esterno di HYDRO. La caldaia è dotata di una tessera di riconoscimento che abilita l’operatore alla “modalità manutenzione”.
  • Perché questa misura di prevenzione? Attuiamo questa misura di precauzione proprio perché HYDRO non è come una normale caldaia. Gli operatori autorizzati sono del personale altamente formato e autorizzati ad intervenire in qualsiasi circostanza.
  • Se volessi spostare la caldaia? La caldaia è fissata al muro da appositi ganci di blocco. Questi evitano spostamenti e manomissioni nel vano idrogeno (presente nel posteriore della caldaia). Se dovesse spostarla è necessario il supporto di un nostro operatore.
Viene precisato inoltre che la caldaia "rispetta a pieno le normative vigenti per la sicurezza" e che "la certificazione Enea sarà disponibile da Aprile – Maggio del 2019."

Poi una veloce ricerca dentro il sito mi porta a questa brochure:

"Il principio del funzionamento è molto semplice: il cuore della caldaia è la cella di fusione (brevetto di nostra proprietà, italiano al 100%) grazie alla quale l’idrogeno, attraverso un processo chimico-fisico, produce vapore acqueo. È proprio il vapore a dare il via al processo che garantisce energia elettrica mediante una turbina e acqua calda sanitaria e da riscaldamento." (pag. 2)


Trovo anche qualche incongruenza: da una parte "consumo di idrogeno medio 0,07g/h" (pag. 9) mentre la tabella comparativa dei tre modelli di caldaia (pag. 10) riporta un consumo medio di idrogeno di 0,8g/h per la HYDRO G1/W1, di 1,0g/h per la HYDRO G2/W2, di 1,2g/h per la HYDRO G3/W3.
Poiché la brochure spiega (pag. 9) che il contenuto d'idrogeno della bombola è pari a 1000g di idrogeno se il consumo fosse 0,07g/h un pieno basterebbe per 14.286 ore di funzionamento ininterrotto, cioè 595 giorni, cioè quasi 20 mesi. Ma se fosse 0,8g i 20 mesi diventerebbero meno di 2... qual è la verità?

Proviamo un altro approccio. Sappiamo che il potere calorifico dell'idrogeno è pari a circa 120MJ/kg, cioè 2,4 volte quello del metano (50MJ/kg) e 2,6 volte quello del GPL (46MJ/kg): basta questo a spiegare i rendimenti promessi? Ci capisco poco di queste cose, ma, se non sbaglio, 120MJ/kg = 120.000J/g, e se il consumo fosse 0,07g/h, la caldaia in un'ora produrrebbe 120.000J/g * 0,07g = 8.400J che diviso 3.600 corrisponde a 2,33J al secondo, credo per definizione 2,33W. Ma la potenza termica dichiarata per il modello base è 23kW (4 ordini di grandezza di più!) e quella elettrica 3,3kW (tre ordini di grandezza di più!).
Se anche 0,07g/h fosse un refuso e il consumo vero fosse 0,8g/h avremmo: 120.000J/g * 0,8g = 96.000J che diviso 3.600 corrisponde a 26,66W. Ma la potenza termica dichiarata per il modello base sarebbe sempre 3 ordini di grandezza di troppo e quella elettrica 2 ordini di grandezza di troppo! Dunque - se non ho commesso errori - la E.HY dichiarerebbe prestazioni semplicemente incompatibili con l'energia prodotta da una reazione chimica dell'idrogeno e rimarrebbe come spiegazione quella di una reazione nucleare, la mitica fusone fredda... o rendimenti molto ma molto inferiori a quelli prospettati! Francamente, propendo per l'ultima ipotesi, ma ovviamente posso sbagliare (sono solo un esperto di politiche sociali, non un fisico o un ingegnere).

Invoco pertanto l'intervento del Gruppo Scientifico per la Valutazione Indipendente di Tecnologie: questo è pane per i loro denti.

Aggiungo per completezza che di questa caldaia ad idrogeno ne ha parlato un paio di volte Il Giornale:
E su YouTube ci sono diversi video del titolare della E.HY Energy Hydrogen, l'ingegner Marco Bertelli:
Related Posts with Thumbnails