Prof. Camillo Franchini,
leggo, con grande sorpresa, che dopo ben
SETTE ANNI
Lei ha deciso di rivedere/approfondire le sue posizioni sulla procedura della Compressione Elettrochimica dello Idrogeno (e/o Deuterio) in un catodo cavo di Palladio.
* Come è ben noto, tale procedura è stata utilizzata, estensivamente, nel lontano 1955-1958 dal Prof. Yoshiaki Arata, Università di Osaka, per permettere la "produzione" di Deuterio gassoso ad alta pressione nonostante i pesantissimi vincoli di ordine scientifico e tecnologico imposti dagli USA al Popolo Giapponese dopo il 15 Agosto 1945 ed il precedente "sgancio" di ben due Bombe a Fissione: una ad Uranio 235 (Hiroshima), l'altra a Plutonio (Nagasaki).
* Il Deuterio era indispensabile per esperimenti di Fusione Calda che i Giapponesi ottennero, con pieno successo, in data 8 Febbraio 1958, prima degli USA.
* Come spero ricordi, Lei ha RIFIUTATO di venire a constatare la realtà degli esperimenti di Compressione Elettrochimica nel mio modesto Laboratorio N°25 dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (LNF-INFN).
È stato addirittura INVITATO UFFICIALMENTE dal Direttore dei LNF-INFN, Prof. Mario Calvetti (già "braccio destro" del Premio Nobel in Fisica Carlo Rubbia al CERN di Ginevra) a vedere l'esperimento oggetto della lunga (ed alla fine stucchevole/noiosa) discussione.
* Fui addirittura costretto a rendere pubblica la "discussione", che aveva travalicato i limiti di una sana discussione scientifica per diventare una sorta di "guerra di religione".
Scrissi quindi tre relazioni:
leggo, con grande sorpresa, che dopo ben
SETTE ANNI
Lei ha deciso di rivedere/approfondire le sue posizioni sulla procedura della Compressione Elettrochimica dello Idrogeno (e/o Deuterio) in un catodo cavo di Palladio.
* Come è ben noto, tale procedura è stata utilizzata, estensivamente, nel lontano 1955-1958 dal Prof. Yoshiaki Arata, Università di Osaka, per permettere la "produzione" di Deuterio gassoso ad alta pressione nonostante i pesantissimi vincoli di ordine scientifico e tecnologico imposti dagli USA al Popolo Giapponese dopo il 15 Agosto 1945 ed il precedente "sgancio" di ben due Bombe a Fissione: una ad Uranio 235 (Hiroshima), l'altra a Plutonio (Nagasaki).
* Il Deuterio era indispensabile per esperimenti di Fusione Calda che i Giapponesi ottennero, con pieno successo, in data 8 Febbraio 1958, prima degli USA.
* Come spero ricordi, Lei ha RIFIUTATO di venire a constatare la realtà degli esperimenti di Compressione Elettrochimica nel mio modesto Laboratorio N°25 dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (LNF-INFN).
È stato addirittura INVITATO UFFICIALMENTE dal Direttore dei LNF-INFN, Prof. Mario Calvetti (già "braccio destro" del Premio Nobel in Fisica Carlo Rubbia al CERN di Ginevra) a vedere l'esperimento oggetto della lunga (ed alla fine stucchevole/noiosa) discussione.
* Fui addirittura costretto a rendere pubblica la "discussione", che aveva travalicato i limiti di una sana discussione scientifica per diventare una sorta di "guerra di religione".
Scrissi quindi tre relazioni:
- lunga Nota Interna dei LNF;
- presentazione al Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica (Torino, 18-23 Settembre 2006);
- Presentazione al Meeting Annuale della Japan Cold Fusion-Research Society (Dicembre 2006, se ben ricordo).
La prima relazione è stata già a Lei inviata (reperibili in rete dei LNF); la seconda è reperibile, anche in rete, a pag. 236 del volume del XCII Congresso SIF 2006; la terza, se indispensabile, cercherò di "scannerizzare" la relazione ed i Conference Proceedings del Meeting tenutosi in Giappone.
* Risulta quindi chiaro che la documentazione scientifica è abbondante e MAI contestata (a parte da Lei....).
* Dopo ben SETTE ANNI sono impegnato in altre attività sperimentali e, purtroppo, NON HO IL TEMPO per rifare un esperimento già abbondantemente dimostrato a livello "Galileiano".
* Anche il suo caro Collega ed amico personale, Prof. Francesco Malatesta, già docente di Chimica all'Università di Pisa, ha convenuto sulla inequivocabile possibilità scientifica della Compressione Elettrochimica utilizzando un Catodo Cavo di Palladio.
Esiste una copiosa corrispondenza pubblica al riguardo in rete. Spero che il Prof. Vincenzo Valenzi, che Lei ben conosce, sia così ben gentile di ri-diffonderla.
Grazie per l'attenzione,
Francesco CELANI
* Risulta quindi chiaro che la documentazione scientifica è abbondante e MAI contestata (a parte da Lei....).
* Dopo ben SETTE ANNI sono impegnato in altre attività sperimentali e, purtroppo, NON HO IL TEMPO per rifare un esperimento già abbondantemente dimostrato a livello "Galileiano".
* Anche il suo caro Collega ed amico personale, Prof. Francesco Malatesta, già docente di Chimica all'Università di Pisa, ha convenuto sulla inequivocabile possibilità scientifica della Compressione Elettrochimica utilizzando un Catodo Cavo di Palladio.
Esiste una copiosa corrispondenza pubblica al riguardo in rete. Spero che il Prof. Vincenzo Valenzi, che Lei ben conosce, sia così ben gentile di ri-diffonderla.
Grazie per l'attenzione,
Francesco CELANI
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