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sabato 17 settembre 2011

Intervista all'autore del libro I segreti dell'E-Cat

All'uscita de "I segreti dell'E-Cat" (vedi post pubblicato in questo blog), Mario Menichella ha promesso di scrivere per i lettori di "22 passi d'amore e dintorni" alcuni articoli in cui esporre i contenuti del suo libro. Abbiamo convenuto di proporre questo primo approfondimento in forma di intervista.
 
***

Cominciamo dalla fine: cosa pensi degli ultimi sviluppi sull’E-Cat?

Sono entusiasmanti dal punto di vista “mediatico”, ma non mi hanno meravigliato. Da molto tempo risulta chiaro che l’E-Cat produce energia in eccesso essendo stato in grado di auto-sostentarsi, ora perfino in test pubblici, sebbene il test più probante sia stato quello privato con Levi di molti mesi fa. Non sappiamo bene quanta ne produce, ma è certo che la macchina viene fatta funzionare largamente depotenziata poiché non è stato ancora ben studiato il regime critico, cioè quando la si lascia andare “a tutta birra”, e finché non la si ottimizza in tal senso non si riesce a tirarne fuori che una piccola parte del potenziale. Per l’impianto da 1 MW, Rossi garantisce un input/output power ratio di 1:5, cioè per ogni kWh elettrico fornito ne ottengo 5 termici, e già questo basta a rivoluzionare il settore termico, ma questo lo vedremo meglio in un futuro articolo. Fra l’altro, ho conosciuto Rossi a Bologna, in un incontro da me organizzato, l’8 settembre, il giorno dopo il test dell’impianto da 1 MW effettuato alla presenza di Mats Lewan, ma non sapevo di avere l’impianto quasi “sotto il naso”…

Eppure molti hanno criticato ferocemente questo nuovo test, negandogli qualsivoglia validità. Lo stesso Lewan si è rimproverato di averlo interrotto anzitempo...

Questa macchina – specie nella versione da 1 MW – non può essere valutata in base a dei brevi video, già solo perché i tempi scala con cui il processo di produzione di energia va a regime sono notevolmente più lunghi della normale pazienza di uno spettatore, oltre al fatto che è almeno parzialmente instabile e per avere una valor medio che ne tiene conto occorrono tempi di osservazione e misura ancora più lunghi. Non credo, quindi, che sarebbe cambiato molto se Lewan fosse rimasto lì un paio d’ore, che non sono sufficienti nemmeno con il singolo E-Cat da 10 kW, per il quale occorrono minimo 2 giorni di monitoraggio h24. Io penso che Rossi non abbia avuto in precedenza interesse a fare misure pubbliche serie, dato che non era ancora vicino alla commercializzazione, e quindi sarebbe stato prematuro. Il fatto che l’E-Cat fosse quasi “sotto il nostro naso” mentre lo si credeva negli Usa penso che dimostri come Rossi faccia le cose, da una parte, un passo alla volta e, dall’altra, con “colpi di scena” mediatici più o meno voluti. Quando sarà il momento, penso che ci sarà un test probante. Anche il discorso di una webcam che monitorerà in continuo il funzionamento dell’apparato da 1 MW mi sembra, almeno in linea di principio, un notevole passo avanti in tal senso, per i motivi di cui sopra.       
 
Perché hai scritto un libro sull’E-Cat?

Mario Menichella mentre intervista il Prof. Focardi
La risposta banale è perché sono un science writer, e questo è il mio lavoro. In realtà, per quanto riguarda i saggi di ampio respiro, io avevo “appeso la penna al chiodo” nel 2006, con quello che consideravo il mio ultimo libro. Poi, per una serie di coincidenze, mi sono letteralmente imbattuto nel reattore a “fusione fredda” di Rossi-Focardi e, poiché mi sono immediatamente reso conto della potenziale importanza dell’invenzione, quando sono stato contattato da un gruppo di Viareggio composto da Claudio Puosi, Vessy Nikolova e Fabiano Pallonetto per organizzare il primo grande convegno divulgativo in Italia sul tema della fusione fredda prendendo spunto dall’E-Cat, ho accettato con entusiasmo. Dopodiché, ho voluto condividere in un libro – cui ho dato il titolo di I segreti dell'E-Cat – tutte le informazioni che avevo appreso nel documentarmi approfonditamente, nonché quelle ottenute dai protagonisti e da esperti del settore, e ciò che di interessante avevo “scoperto”.

Ti riferisci per esempio all’intervista fatta a Focardi?

Anche, ma non solo. Senza dubbio la lunga intervista con Focardi realizzata per l’evento di Viareggio – e di cui su YouTube [qui] è stata messa solo la breve parte montata da un professionista del settore video, quella che abbiamo fatto vedere in pubblico – è stata da me concepita per “carpire” delle informazioni utili per chi volesse replicare la macchina. Infatti, sapevo che Focardi avrebbe parlato di tutto ma non del catalizzatore segreto, così gli ho chiesto “di tutto”… In effetti, il problema di replicare un E-Cat è che ci sono molti parametri liberi che la gente non conosce, ma che Rossi e Focardi non hanno mai nascosto, purché uno metta con pazienza insieme tutte le informazioni disponibili. Ed è quello che ho fatto nel libro, anche se poi strada facendo ho scoperto varie nuove cose interessanti che racconto…

Vuoi dire che col tuo libro ti rivolgi soprattutto agli amatori che cercano di scostruirsi un E-Cat in "cantina"?

Il libro di Menichella è ricco di illustrazioni molto curate.
Be', mi sono occupato per tanti anni di hobbistica scientifica, scrivendo articoli sugli hobby legati alla scienza più interessanti oggi “sulla piazza”, e credo che l’E-Cat sia uno degli argomenti più interessanti di cui uno scienziato dilettante si possa occupare. Tuttavia, non mi rivolgo solo ai semplici amatori, indipendenti o riuniti in gruppi. Infatti, stiamo parlando di una macchina che ha un potenziale economico notevole. Quindi, mi aspetto che aziende di ogni dimensione possano essere interessate a studiare questo oggetto ed a cercare di riprodurlo in maniera indipendente, se non addirittura a migliorarlo. Infine, credo che molti scienziati di università e istituti di ricerca italiani si stiano avvicinando con interesse all’argomento, e quindi anche loro rappresentano un pubblico significativo.

Ma è davvero possibile replicare l’E-Cat?

Certo che è possibile, almeno in gran parte. Dobbiamo tenere presente che l’E-Cat deriva dall’apparato di Focardi-Piantelli – che è estremamente semplice e di cui sappiamo praticamente tutto – al quale è stato aggiunto un “catalizzatore segreto” su cui sono possibili un numero limitato di ipotesi, di cui illustro nel mio libro le più concrete e ragionevoli. Quindi, i parametri liberi relativi al catalizzatore devono essere esplorati sperimentalmente da chi vuole provare a replicare la macchina, ma per tutti gli altri parametri in gioco, relativi ad es. al setup dell’apparato, basta documentarsi, ed il mio libro senza dubbio aiuta a farlo in poco tempo. Nella sua intervista, Focardi sembrava quasi volermi dire, in certi momenti: “il nostro apparato è semplicissimo!”. Ed anch’io penso che sia così. In ogni caso, di certo i materiali che occorrono per un’E-Cat sono tutti poco costosi...

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Attualmente, dato il successo dell’edizione italiana, sto ultimando la versione in inglese del libro, che si intitolerà Secrets of E-Cat. Attualmente non sono in programma altri eventi divulgativi tipo quello di Viareggio, ma non è escluso che non si possa fare qualcosa del genere anche in futuro. In ogni caso, darò ancora il mio piccolo contributo di divulgatore scientifico per cercare di far decollare questa nuova tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, anche con qualche articolo “stuzzicante” per questo piacevolissimo blog. Mi piacerebbe che in Italia decine – se non centinaia – di aziende, università, ricercatori privati si dedicassero alla replicazione dell’E-Cat. Il mio libro può essere un ottimo punto di partenza: chi vuole saperne di più, trova indice, prefazione e altre info cliccando qui.

421 : commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   401 – 421 di 421   Nuovi›   Più recenti»
paitnicola ha detto...

@Vettore
> è molto meno evidente (in effetti ad un certo punto c'è una variazione di pendenza in salita

verso i 110°C ma secondo me è dovuta all'ingresso dell'acqua che da circa 30°C passa 25°C

Paul ha detto...

@ tutti:
quasi sicuramente avete già visto questo link che trovo molto interessante:

http://pesn.com/2011/09/21/9501918_Rossis_Home_Sacrificed_For_Cold_Fusion_E-Cat_Launch/

Giustamente viene fatto notare tra l'altro che uno come Rossi che non vuole denaro dagli altri, ma che sta facendo tutto col suo denaro vendendosi anche la casa, NON PUO' essere un truffatore...

Ma verrà presto la resa dei conti....
Paul

Anonimo ha detto...

@Author

Il sito:
http://www.kpcb.com/

La storia:

http://en.wikipedia.org/wiki/Kleiner_Perkins_Caufield_%26_Byers

Molte delle aziende da loro sostenute le trovi oggi sul:

http://www.nasdaq.com/

Circa il sito e-cat.com è stato comprato tramite proxy e Rossi dice:

http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=501

#
Andrea Rossi
September 15th, 2011 at 3:43 AM

Dear John Salinger:
This is a pure coincidence.
Warm Regards,
A.R.
#
John Salinger
September 15th, 2011 at 3:40 AM

Dear Mr. Rossi,

Regarding the domain http://www.e-cat.com, it was registered in 2004. Long before there was an energy catalyzer, there were equilibrium catalysts (E-CAT).

http://www.equilibriumcatalyst.com/eciservices.html

Looks like this was pure coincidence, but what are the odds?!

Best Regards,

~John


Personalmente più di un'impresa di venture capital per l'invenzione di Rossi mi aspetterei di vedere in azione una big corporate o meglio ancora sarebbe un qualche Fondo Sovrano.

Anonimo ha detto...

Dimenticavo: Rossi non ha smentito di avere contatti con KPCB.

Anonimo ha detto...

Ragazzi (o meglio snake band) direi che proseguire con valutazioni senza conoscere altri dettagli di come è fatto il sistema inizia a rasentare la pippologia mentale a pressione.
Tanto piu' che il Rossi afferma che ha volontariamente (e lecitamente direi dato che il giocattolo è il suo) omesso dati/informazioni per poter fare un miglior "showtime" nelle sue prossime prove (novissime info postate da @lutoit poco fa).

Quindi:
1. Non abbiamo tutte le infomazioni (e non sto parlando del componente segreto, ma di setup/dettagli di funzionamento al contorno)
2. Alcune di esse sono state omesse volontariamente.
Tutte le considerazioni tecniche diventano fuffologia...

@Vettore
Tanto per giocare per la fuffa per pressione/temperaura forse si puo' ipotizzare una valvola regolabile (il famoso filo di troppo nel tigrotto) per cui non si apre a pressione costante, ma variabile, facendo qudini aumentare la temperatura interna in maniera variabile e facendoci sballare i conti/considerazioni :). Era per caso questo uno dei dettagli sfuggiti?? dai facci sapere facci un alista!!! Io sono curioso come una biscia :))

p.s.
ieri sera mi è caèpitato di rivedere Kung Fu Panda... avete presente "ingrediente segreto" della zuppa speciale :):):)???

GUIDO310 ha detto...

Ho sentito poco fa Zichichi alla radio che diceva che a giorni dovrebbe confermare di aver sperimentato che i neutrini hanno velocità maggiore della luce, e che cio' farebbe cadere la teoria della relativita' speciale di Einstein.... Certo che dall'Unibo ne arrivano di notizie che "sconvolgono" la fisica del mondo come lo conosciamo...!

Red5goahead ha detto...

@Guido310

Mi scuso preventivamente per la mia ignoranza. Ma i neutrini hanno davvero una massa? Da quello che ho capito hanno misurato la velocità tra il Cern e il Gran Sasso. Ma non è un po' poco per escludere magari un errore di calcolo?

Anonimo ha detto...

Certo se lo dice zichichi ... deve essersi svegliato dal lungo torpore scientifico o meglio dall'ibernazione ...

GUIDO310 ha detto...

@ Bertoldo
A parte le battute sullo stato catalettico o meno di Zichichi, gli esperimenti tra Giappone, Cern e Gran sasso vanno nella direzione di un neutrino con massa e velocità > luce...a meno di errori di calcolo che stanno appunto verificando..parlava di una questione di giorni per la conferma

gio ha detto...

lutoit ha scritto:
>E' da oltre un decennio che opero sul NASDAQ conosco benissimo la KPCB.

Hanno già il loro sito e su questo nuovo sito allestito in velocità si fa solo qualche cenno a generiche tecnologie verdi, il resto è un copia e incolla dal loro vero sito.
Sembra solo un'operazione di captazione cavalcando le news e per altro Rossi ha già detto che non ha nulla a che fare.

...il reindirizzamento è a una tendina del loro sito:http://www.kpcb.com/

vedi sul menù a tendina "initiatives" vedi "greentech"

...sono loro non qualcun altro e questa è una notizia .....

GUIDO310 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
GUIDO310 ha detto...

o mi sono sempre chiesto in effetti, se, nelle esplosioni di supernova, il fatto che i neutrini arrivassero prima della luce, non potesse essere spiegato dal fatto che in effetti vanno più veloci della luce, e non che vengono emessi prima...certo cozza proprio con la relatività, ma in effetti sarebbe la spiegazione più semplice, salvo rimodulare tutta la fisica e lo spaziotempo!

Tal dei tali ha detto...

Zichicca!

http://notizie.virgilio.it/cronaca/la-telefonata-che-cancella-einsteinneutrini-piu-veloci-luce_156013.html

Magari poi scoprono che i neutrini non sono soggetti al campo gravitazionale (vedi curvatura dello spazio-tempo) così possono "tagliare diritto"! ;-)

Daniele Passerini ha detto...

@Guido310
@Tal dei tali
Grazie per la segnalazione... ho colto la palla al balzo:
http://22passi.blogspot.com/2011/09/verso-la-fisica-del-xxi-secolo-piu.html

mario massa ha detto...

@Vettore
“Quel 15% considerato da dove viene fuori?”

Come ho detto sopra a GPT, la quantità di vapore che ho considerato in uscita (20%) non è calcolata, ed è in contrasto con la misurazione di Mats. Quello che sostenevo è che SE il vapore in uscita era circa 2 kg/h, il che appare compatibile con quanto si vede nel filmato, i conti diventavano quelli che ho fatto e si spiegava tutto compreso l’autosostentamento. Mats fa una sola misura probabilmente molto veloce (non deve essere comodo prelevare l’acqua al volo da un tubo dal quale esce acqua e vapore): alle 21.50, con valori variabili da 1.4 a 1.8 g/s: rimangono circa 6kg/h di vapore che a me sembrano un po’ troppi (riguarda il mio video di un getto da 6kg/h e fai il confronto). Inoltre chi può garantire che la portata della pompa sia rimasta costante? Mi chiedo a cosa è servito misurare in maniera tanto meticolosa la quantità di acqua e non avere raccolto l’acqua in uscita (vedi risposta a GPT).

“…se fosse un raffreddamento semplice, per di più con uscita di vapore, la curva sarebbe un'esponenziale descrescente …”
Non ti pare che sarebbe spiegata dalla stratificazione che ho ipotizzato?
DOMANDA: ho letto in un tuo precedente intervento che hai fatto prove (mi pare molto tempo fa) e avevi ottenuto qualche risultato positivo: ce le puoi raccontare o lo hai già fatto e l’ho perso?

mario massa ha detto...

@Daniele
“ A proposito, come va con la replica dell'esperimento di Kervran?”
Mi sta arrivando la muscovite. Il resto è pronto. Unico problema: pare che in questo periodo le galline (almeno quelle del mio amico) non facciano le uova! Mi ha detto che ricominceranno tra un mese. Devo indagare se posso comprare da qualche parte una gallina che faccia le uova adesso (al supermercato le uova ci sono sempre qualche gallina le farà).

@GPT
“Unico appunto logico (se mi posso permettere) è dal mettersi nelle condizioni "truffa like"”
Ti assicuro che non sono contento di trovare spiegazioni “normali” ai test di Rossi: preferirei di gran lunga poter dire “caspita questo test per me è inattaccabile!”. La descrizione che ho fatto è plausibile ma prevede un errore di misurazione da parte di Mats: la misurazione della quantità di acqua in uscita, e su questo mi aspettavo una giusta critica come infatti ha fatto Vettore. Questa misurazione però è poco attendibile perché effettuata in condizioni precarie e con tempi molto brevi (infatti la portata è data in g/s): la miscela acqua-vapore in uscita da una valvola di contropressione non è a portata costante (soprattutto quando la pompa di alimentazione è ad impulsi), infatti i valori dati hanno una differenza del 30%. Mats avrebbe dovuto raccogliere tutta l’acqua di tutta la prova (non mi sembra una cosa difficile). Dal momento che ha tenuto una contabilità precisa dell’acqua in entrata avremmo potuto sapere quanta acqua era evaporata. In teoria, supposto il titolo 1 di tale vapore, il chè non è lontano dal vero, con l’energia elettrica fornita sarebbero dovuti mancare all’appello circa 10 litri. Se ne mancavano almeno 20 (secondo i calcoli di Rossi ne sarebbero dovuti mancare più di 70) avrei detto “caspita questo test per me è inattaccabile” a condizione che l’E-Tiger fosse stato pesato prima e dopo la prova per garantire che non fosse rimasta acqua all’interno.
Tutte le prove di Rossi, se ben condotte, avrebbero potuto dimostrare al di fuori di ogni ragionevole dubbio che il sistema funziona. Eppure ha sempre messo le cose in modo che è possibile trovare una spiegazione “normale”. Forse non sa impostare un test dimostrativo, o forse non vuole. Tu dici che ci sarebbero altri modi per fare apparire una potenza non reale: se però usasse un trucco evidente (esempio batterie o altre astrusità), una volta scoperto sarebbe un truffatore. Se invece allestisce semplicemente test la cui spiegazione non è immediata, se finirà male resterà sempre il dubbio che anche lui avesse semplicemente preso un abbaglio (e magari è così davvero). E qualcuno qui scriveva che a quel punto la colpa principale cadrebbe su Levi e Focardi che non si erano accorti che il sistema non funzionava!

“Vi posso chiedere se gli esperimenti che capisco state facendo li state discutendo/pubblicando in altri forum? Grazie!
No, questo è l’unico che seguo e su cui scrivo (a parte CMNS dove sono stato invitato di recente)

Anonimo ha detto...

@vettore,
il mio esperimento non dimostra niente, è solo per divertirsi a vedere come si inchioda LETTERALMENTE la temperatura quando ci sono due fasi.

Poi la curiosità dell'acqua liquida a -2°C, io non sò perchè succeda, ma credo che abbia a che fare col fatto che il raffreddamento è molto rapido e quindi ci troviamo in situazioni di non equilibrio, dove accadono cose strane sulle quali non mi pronuncio.
Comunque l'acqua liquida a -2°C dura poco, risale e si appiattisce sullo 0° circa con un bello spigolo.
Tutto qua.

In vecchie prove dell'ecat l'appiattimento secco a 100° circa si vedeva eccome.

Comunque adesso Rossi ha detto che usa un circuito secondario per sconfiggere gli snakes. Sono contento, lo auspicavo da molto.

Posso querelarlo per lo "snake"?

mW

mario massa ha detto...

Guardando il filmato del container da 1MW ho fatto queste considerazioni (che lasciano il tempo che trovano e che forse altri hanno già fatto):

1 – la disposizione dei moduli mi fa escludere la mia prima ipotesi di una valvola di contropressione all’interno dell’E-Tiger: infatti l’alimentazione avviene da un’unica pompa tramite tubetti di teflon. Se ognuno avesse una valvola di contropressione le portate risulterebbero molto diverse l’una dall’altra, essendo impossibile tarare in modo esattamente uguale tante valvole. L’unica spiegazione rimarrebbe quella di una forte perdita di carico localizzata per ogni E-Tiger (probabilmente lo stesso tubetto di alimentazione che sembra da 6mm interno): in questo caso la curva quadratica del carico garantirebbe una portata praticamente uguale per tutti e la pressione all’interno di ogni modulo sarebbe simile, essendo i tubi di uscita di diametro maggiore.

2 – Non vi è più traccia del circuito a doppio scambio che Rossi aveva dichiarato: probabilmente troppo costoso e inutile se il sistema genera vapore e viene alimentato con acqua demineralizzata come le normali caldaie.

3 – Ogni E-Tiger è sezionabile mediante valvola a sfera su ingresso acqua e uscita vapore: ciò è corretto e necessario per poter smontare i moduli per la ricarica (o manutenzione) mentre gli altri rimangono in funzione.

4 – Nell’ipotesi di smontare i moduli ogni sei mesi per la ricarica come spesso Rossi ha dichiarato, appare strano il fatto che le connessioni elettriche non siano a connettore (tipo Ilme o similare), ma siano in scatola (unica per 4 moduli): è evidente che si possono smontare solo 4 moduli alla volta, lasciando tutti i fili e tubi volanti come si vede per quello mancante: non mi pare il massimo dell’ingegnerizzazione (e della sicurezza).

5 – Non vedo alcuna valvola di sicurezza. Ritengo che una generale non basterebbe e che ogni modulo, essendo sezionabile, dovrebbe averne una.

6 – Se la stabilità è il problema principale a sentire Rossi, come mai ha una sola resistenza per un intero modulo che, dichiara Rossi, è multicore?

7 – Rossi ha sempre detto che in caso di emergenza occorre depressurizzare l’idrogeno: non si vede alcuna valvola automatica: occorre entrare e manualmente aprire 50 valvole con conseguente uscita di qualche metro cubo di idrogeno (esplosivo) all’interno del container?

8 – Prima di vederlo pensavo che avrebbe fatto un oggetto complesso impossibile da verificare. In realtà ha prodotto un oggetto molto semplice(ha ridotto i moduli da 300 a 50), facile da testare quanto un singolo E-CAT.

A questo punto mi dispiace veramente di non poter essere presente al test. Spero che verrà documentato accuratamente. Daniele conto su di te. Affronta la cosa in modo fortemente analitico senza paura di indagare: è molto improbabile, ma se funziona funziona e nessuna indagine potrà dire il contrario. Puoi chiedere a Rossi come organizzerà la dimostrazione (condensazione e misura calorimetrica, o separazione dell’acqua non evaporata e ricerca della quantità evaporata o altro)? Può presentare in anticipo il protocollo esatto che seguirà (manca meno di un mese: ormai lo avrà deciso e probabilmente concordato con il cliente e non mi pare che ci sia nulla di male nel divulgarlo).

Daniele Passerini ha detto...

@Mario Massa
Scusa ti ho risposto per sbaglio in un altro post che avevo girato la tua domanda a Rossi. La risposta è stata:
"Separazione dell'acqua non evaporata per il pezzo da 1 MW. Condensazione e misura calorimetrica per ogni singolo modulo."
P.S. per le galline che fretta c'è? aspetta che sia periodo che facciano le uova! :)

Vettore ha detto...

@Mario Massa
Mi pare che siamo tutti d'accordo sul fatto che abbiamo dati quantitativi poco completi per potere trarre qualsiasi conclusione seria. Del resto è ancora meno serio come criterio sopperire estrapolandoli da filmati. Quindi non abbiamo risposte assolute e definitive in merito alla calorimetria e i nostri discorsi possono tranquillamente essere declassati a "chiacchere da bar" (sono 8 mesi che lo dico! :-) ). Però nell'ultima prova qualcosa di più si è vista, in particolare l'andamento della curva di temperatura nella zona di autosotentamento. Secondo me non è possibile spiegare quell'andamento in nessun modo, se non con la presenza di una sorgente di energia interna (poi sull'origine di questa si può discutere quanto si vuole). Qualsiasi altro meccanismo spontaneo avrebbe dato un pendenza più marcata e soprattutto una concavità opposta (più o meno come si vede dopo, quando viene aperta la valvola per lo svuotamento).
Anche la struttura dei nuovi E-Cat e dell'impianto da 1MW sono molto significativi: sono realizzati molto bene, con criterio, cura e razionalità, si direbbe quasi pronti per il mercato. Per esempio il grosso tappo a vite frontale che è negli E-cat, secondo me serve per manutenere il "nucleo" senza bisogno di rimuovere l'E-cat. Non sappiamo invece a che servono i due fili ausiliari che sono di lato...

Riguardo ai miei esperimenti: li ho fatti il mese scorso, perchè volevo verificare alcune cose. I setup erano simili a quelli di Piantelli e Focardi dei primi anni '90, anche se con qualche involontaria novità, che forse ha giocato un qualche ruolo. Ho ottenuto risultati molto interessanti ed inattesi... Però prima di poterne parlare ho bisogno di ulteriori verifiche e conferme (dovrei ripetere gli esperimenti in maniera più controllata e cercare di capire bene cosa succede di preciso, come e quando).

mario massa ha detto...

@Vettore
Tu sei molto più ottimista di me. Io credo che la stratificazione spieghi perfettamente il fenomeno. Non vederla come una denuncia di imbroglio: semplicemente l’E-Tiger contiene 25 litri di acqua, l’acqua fredda entra nel punto più basso come si vede nei filmati con una portata molto piccola (11 litri/ora), e la miscela acqua-vapore esce dal punto più alto: secondo me è normale che si stratifichi.

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