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domenica 28 agosto 2016

Assalam aleikum

81 : commenti
La pace sia con voi donne in burkini.

(post di Franco Sarbia)

Ho dedicato un po’ di tempo a un caro amico che stimo, per chiarire il mio pensiero sulla questione del burkini.

Caro amico, Tu virgoletti "dobbiamo rispettare la loro scelta" attribuendo a me una frase che non ho mai detto. Nel caso specifico non si tratta delle limitazioni che l'Islam imporrebbe alla libertà delle donne. Si tratta più precisamente della limitazione che noi, principalmente maschietti più o meno cristiani o atei di ogni tipo, imporremmo alla libertà delle donne musulmane impedendo loro di andare sulle nostre spiagge con il loro costume. In sostanza dicendo loro: «o mi mostri le tette o il bagno sulla mia spiaggia non lo fai». Se anche tutte lo facessero per imposizione dei loro padri o mariti (e non è così come spiegherò tra poco), la nostra pretesa sarebbe ancor più insopportabile: perché uniremmo al divieto maschilista dei loro uomini, di non spogliarsi in presenza di altri, l'imposizione altrettanto maschilista di spogliarsi a nostro piacimento, in nostra presenza. Il risultato della duplice oppressione sarebbe quello d’impedire alle donne arabe, persiane, palestinesi, nordafricane di recarsi in spiaggia con i loro bambini. E questo francamente dovrebbe fare inorridire ogni persona amante della libertà come fondamento dell'integrazione sociale. Perché la spiaggia è per legge uno dei pochi residui luoghi reali di socializzazione, e quindi d'integrazione, accessibile a tutti di diritto. 

Nel merito il costume che vorremmo vietare, “perché non ci piace", è una tuta composta da pantaloni e maglietta a mezza coscia, in tutto simile alle tute da ginnastica che ognuno di noi o ciascuna delle nostre compagne usa in casa o per andare al parco. La tuta è completata da una cuffia da bagno con velo che lascia scoperto il volto, funzionalmente identica alle nostre. A differenza del burkini, una muta da sub con maschera, ad esempio, non copre solo completamente il corpo ma anche il viso. Se nessuno s’è mai sognato di vietarla è perché non è dettata da motivazioni religiose. Se nessuno s’è mai azzardato di chiedere alle suore di fare in bagno in bikini è per rispetto del loro voto e del loro obbligo di non spogliarsi in pubblico, identico a quello delle donne islamiche derivante dal precetto di una diversa religione. E questo rende ancor più odiosa la privazione della libertà di fare il bagno, la ghettizzazione, nei confronti delle donne musulmane e dei loro bambini perché si tratta di una discriminazione razzista su base religiosa. 

Le donne arabe, che ho sentito in varie interviste, hanno detto che indossano il loro costume da bagno perché risponde meglio dei nostri al loro diverso senso del pudore. Liberi noi di pensare che mentano, ma io so che a rafforzare la loro scelta, quando è tale, è anche una ragione identitaria tanto più forte quanto più noi instiamo nel voler imporre loro la sostituzione dei loro costumi con i nostri: pure quando i loro non limitano in nessun modo la nostra libertà. Devo dirti, anche per il mio senso del pudore, assai più di chi cammina o fa il bagno vestito sulla spiaggia, m'imbarazzano le tette e i piselli al vento d'ogni varietà che spesso si vedono anche su spiagge non riservate ai nudisti. Non è una noia insopportabile e la tollero: mi basta volgere gli occhi da un'altra parte. Ma non è certo più tollerabile del burkini

In merito alla volontarietà tu dici: «stare con quel marito violento non è una sua scelta. È possibile che io non debba pormi il problema della "solitudine" della vittima? Il burka o i suoi derivati esprimono oggettivamente una condizione di subordinazione della donna musulmana». Quanto a violenza sulle donne credo che i maschi italiani, con il record di un femminicidio al giorno, non possano dare lezioni a nessuno. Poi però parli indistintamente di burka e suoi derivati come atti di violenza. Forse non lo fai per ignoranza ma il burkini nel suo etimo è una crasi tra burka e bikini. La sua ideatrice lo ha definito così in modo ironico, volendo significare la sua funzione "liberatrice" dei movimenti di sua nipote che non poteva giocare a beach netball (una pallacanestro femminile da spiaggia) con il chador: svolazzo che copre il corpo ma non il volto. Burkini e burka sono dunque termini antitetici, opprimente l'uno, liberatorio, sia pur relativamente, l'altro. Con il burka il volto è interamente coperto, inclusi gli occhi per mezzo di una griglia. Il suo obbligo è stato imposto da Al Qaeda alle donne afghane. Non ha nessun senso metterlo sullo stesso piano del hijab, semplice foulard che copre i capelli come quello che indossano le nostre donne in campagna o in chiesa. Se lo facciamo compiamo la stessa operazione dei "democristiani integralisti" quando accomunavano PCI e Brigate rosse. Così facendo ghettizziamo tutte le persone pacifiche ed oneste di fede e costumi islamici e li gettiamo nelle braccia dell'Isis. 

Ma quanto il foulard è una scelta e quanto un segno di oppressione? Giustamente chi pensa sia sempre un obbligo non si accontenta di chiederlo alle donne: perché pubblicamente, per compiacere i loro uomini o i loro capi spirituali, potrebbero sostenere che è una scelta anche quando non fosse vero. Come sai io sono felice suocero di una ragazza persiana. Ho conosciuto la sua famiglia in Italia e a Teheran. La sua è una famiglia matriarcale. Sua madre ha un ruolo di regolatrice della vita della famiglia e dei parenti assai più rilevante del "patriarca". In Iran tutte le donne portano il velo in pubblico per convenzione obbligatoria. Non viene certo vissuto dalle donne come il principale problema della condizione femminile: è una forma di rispetto per gli altri “imposta", simile all'obbligo di mettere la cravatta per gli uomini che partecipano alle audizioni in parlamento. Le ragazze più disinibite portano i capelli raccolti sulla nuca. Il loro velo copre solo il "muccio" e lascia scoperto il resto della testa, sotto il foulard molte di loro portano una maglietta quasi trasparente, dei fusò, sottili come calze aderentissime, e minigonne mozzafiato. Ne ho viste molte esibire in tal modo le loro forme: rischiano qualche rimbrotto da parte delle religiose ma niente di più. Quando entrano in Moschea trovano, all'ingresso a disposizione di tutti, il chador, velo che scende fino alle caviglie: obbligatorio solo nel tempio. 

Per sapere quanto siano una scelta i diversi "costumi", obbligatori o meno, e quanto un'imposizione, occorre partecipare alla vita privata delle famiglie. In casa nessun velo è obbligatorio e circa il 70% delle donne lo toglie. La mia consuocera, le sue figlie e molte sue nipoti, per esempio, lo tolgono e quando incontrano un uomo di famiglia o un amico lo abbracciano e lo baciano come facciamo noi. Circa il 25% tengono un velo, più meno civettuolo anche in casa; in genere salutano dando la mano anche agli uomini, ma non gradiscono un contatto più ravvicinato. Una piccola minoranza indossa il chador anche in famiglia. Sono considerate dalla famiglia stessa "religiose" alla stregua delle nostre suore. Tipicamente salutano come tutte con "Assalam aleikum", la pace sia con voi, e un inchino senza alcun contatto con l'uomo. Non ho visto nessuna donna iraniana con il burka o il niqab: velo che copre naso e bocca lasciando liberi gli occhiQuesto devi sapere però: anche gran parte delle donne che in casa tolgono il velo, in pubblico lo portano con fierezza come un segno identitario di tipo religioso, e per alcune nazionalistico. 

In Iran, in particolare, è ritenuta odiosa dalle donne la pretesa tipicamente yankee di vestirle all’americana. Sicché quanto più insistiamo nel voler uniformare la loro cultura alla nostra, tanto più otteniamo l'effetto contrario, perché ogni volta che immaginiamo l'integrazione come omologazione calpestiamo l'altrui identità. La ragione dell'ostilità è forsanche ideologica ma non è solo strumentale. Negli anni '80 gli americani hanno istigato Saddam ad aggredire il regime a loro "sgradito" dell'Iran, fornendogli bombe e armi chimiche con le quali ha ammazzato 1.000.000 (un milione) di giovani Iraniani. I Persiani sanno benissimo che le guerre americane con l’esportazione della democrazia e della libertà non c'entrano nulla. In Afghanistan, Iran, Iraq, Siria, Libia le hanno scatenate per destabilizzare i regimi che non facevano i loro interessi. D'altro canto si guardano bene dal dichiarare guerra al loro fedele amico governo dell'Arabia Saudita: dittatura che è la massima espressione dell'oppressione femminile nel mondo, e finanziatrice dell'Isis. Sostengono, corrompono e finanziano le dittature più feroci contro i governi democraticamente eletti. Lo hanno fatto in Cile, Argentina, Uruguay, Brasile, Centro America, Filippine, Vicino Oriente. Ma ancor prima, assieme agli Inglesi, lo hanno fatto proprio in Iran finanziando, nel 1953, il golpe liberticida contro il laico, pacifico e democratico Mohammad Mossadeg, semplicemente perché non faceva i loro interessi contro quelli del suo popolo. Per questo purtroppo la maggior parte delle donne che indossano il velo in pubblico con orgoglio lo fanno per distinguere i loro costumi da quelli che loro considerano barbari assassini, ribaltando su di loro a ragion veduta la reputazione che essi attribuiscono al mondo islamico. 

Ma secondo te, è una scelta di libertà il corpo nudo delle donne: tette e culi, esibiti come al circo ad ogni ora su tutti gli schermi e ovunque ci sia qualcosa da vendere? La nudità è anch'essa un costume che ahimè induce a trascurare l'interiorità delle donne come persone a favore dell’apparenza. È un costume tutt’altro che egualitario, perché causa la discriminazione sulla base dell’estetica anziché dei valori di umanità. Per questo dobbiamo sempre considerare la diversità come una ricchezza. In questo caso come un'occasione che l'incontro con altre civiltà ci aiuti a valorizzare l'altrui identità ed a riscoprire valori morali e di rispetto del corpo delle donne che noi abbiamo dimenticato e che, francamente, opportunamente mitigati, metabolizzati e adeguati alla nostra cultura potrebbero costituire un correttivo contro la decadenza dei nostri costumi. Con questo sono certo di aver definitivamente rotto con tutti coloro che ritengono l’Islam solo fonte di ogni male, ma non me ne importa nulla. Perché so che il motivo della loro irragionevole avversione all’innocente burkini è dovuta soprattutto all’aver toccato il nervo scoperto della mercificazione del corpo delle donne, come un qualsiasi prodotto usa e getta sul quale si fonda la società dei consumi. 

Valdengo, 23 Agosto 2016

giovedì 25 agosto 2016

Rovine d'acciaio

15 : commenti
(Post di Franco Sarbia)

Travi e scale d'acciaio svergolate e abbattute come fossero di cartone. C'è qualcosa che non quadra nel disastro causato da questo terremoto a borghi medievali che per centinaia di anni avevano superato movimenti sismici non meno severi, in questa zona ad alto rischio. I locali delle case medievali, si sa, avevano dimensioni limitate dalla lunghezza delle travi di legno ricavate dalla base di tronchi di alberi ad alto fusto: raramente superiori ai 4 metri. Le moderne ristrutturazioni spesso hanno ricavato locali più ampi sostituendo le pareti con travi d'acciaio, hanno realizzato piani rialzati, superfetazioni, sovraccaricando le strutture antiche con cemento armato e putrelle. L'uso sciagurato di acciaio sconsideratamente combinato con materiali naturali sembra servire a consolidare le case antiche ma in realtà ha effetti devastanti. Il movimento sismico lo fa entrare in risonanza e le lunghe putrelle, oscillando, tirano giù tutta la casa. In caso d'incendio, mentre le travi di legno consumano lentamente e lasciano il tempo di fuggire prima del crollo, quelle d'acciaio si dilatano e svergolano immediatamente al calore facendo crollare tutto. 
Perché lo Stato, le Regioni, i Comuni, non contribuiscono a finanziare e ad applicare sgravi fiscali solo per interventi di restauro e consolidamento delle case storiche, progettati secondo standard antisismici e basati sulla compatibilità con le tecniche e i materiali naturali con i quali sono state edificate? Oltre a salvaguardare il patrimonio storico, architettonico e culturale il programma avrebbe lo scopo di prevenire i crolli con costi distribuiti nel tempo assai inferiori rispetto a quelli della ricostruzione o dell'abbandono dei borghi e delle città devastate. Ripartiamo dal recupero del patrimonio culturale. Non si tratta di speculare sulle responsabilità del passato: gli effetti catastrofici del terremoto rivelano la decadenza delle fondamenta sane della nostra civiltà. Fermiamola!

Valdengo, 25 agosto 2016

mercoledì 17 agosto 2016

AAA Absolute Aeolic Amarcord!

40 : commenti
Mi dicono siano tornati di tutta attualità i primi due degli otto articoli che quattro estati e qualche mese fa scrissi per L'Indro... 

***

Kitegen, la nuova energia vola (L'Indro, 23 maggio 2012)

Il primo 'aquilone' italiano che trasforma il vento in elettricità funziona per azionariato popolare
di Daniele Passerini

[...] in sordina, è arrivato un annuncio importante: il KiteGen, nuovo e rivoluzionario metodo di sfruttare il vento d’alta quota per produrre energia rinnovabile, ormai vola. È successo il 13 maggio scorso, a una decina d’anni dall’idea dell’ingMassimo Ippolito, nel corso di un Open-Day, evento organizzato per permettere a curiosi, soci, possibili futuri investitori, di conoscere da vicino lo stato di avanzamento del progetto, sia per presentare le attività di supporto di SOTER srl (Società per la Transizione alle Energie Rinnovabili), che ha aperto un gruppo su Yahoo cui possono accedere i soci di WOW spa. Infatti per diventare socio e contribuire alla buona riuscita del progetto KiteGen è stata costituita la prima holding al mondo attiva nell’eolico aereo: WOW (Wind Operations Worldwide)!
In seno al forum specialistico EnergeticAmbiente e all’associazione EnergoClub Onlus si è discusso per molti anni su come realizzare una sorta di azionariato popolare che permettesse a chiunque di finanziare e controllare progetti innovativi nel campo delle rinnovabili, senza esiti concreti. Ora, miracolo della scienza, col KiteGen qualcuno sembrerebbe esserci riuscito: il progetto dell’ing. Ippolito, oltre a essere di per sé rivoluzionario, sposa un altrettanto innovativo sistema di finanziamento, l’azionariato popolare tramite una società creata appositamente, la WOW spa, che grazie alle sue controllate, WOW inc negli USA e NOKE srl (Not Only Karma Energy), ha già ramificato un network mondiale di società impegnate nell’avvento delle nuove macchine eoliche volanti.
Azionista di maggioranza di WOW è la Michael Gerson ltd con sede a Londra, 2 Downland CloseBarnet N20 9LB, che con 4.278 azioni ordinarie (valore nominale di 427.780 euro) dà garanzia e credibilità all’intero progetto.
Tra i soci di WOW ci sono nomi di spicco dell’ambiente accademico italiano, a riprova di quanto promettente sia il KiteGen e soprattutto della sua fattibilità tecnica e teorica, ipotizzata prima della realizzazione di prototipi funzionanti e condivisa ai più alti vertici scientifici. Il professor Ugo Bardi è un esempio emblematico: ordinario di chimica all’Università di Firenze, blogger molto attivo nell’ambito delle rinnovabili (ex Presidente di ASPO Italia, Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio), grande cacciatore di bufale e truffe scientifiche, possiede a oggi 250 azioni della WOW, non poche. Anche se Bardi non fa troppa pubblicità a questo progetto, possiamo leggere nel suo blog (il 27/11/10, il 19/12/10 e il 19/05/12) e in altri siti in lingua inglese (il 07/07/09 e il 14/07/09), alcuni suoi articoli molto interessanti sulla storia del KiteGenfra i commenti dei suoi lettori si trovano molte indicazioni utili per avvicinarci a questa tecnologia, capire come e su quali principi funziona e convincerci, perché no, a investire due soldini che in futuro potrebbero dare molte soddisfazioni.
Anche il Dottor Luca Pardi, Presidente di ASPO Italia, è azionista di WOW (80 azioni). Idem dicasi per il ricercatore astrofisico Gianni Comoretto (50 azioni) dell’Osservatorio Astronomico di Arcetri che, come molti sannocollabora col CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Pure queste presenze ci fanno ben sperare in un investimento solido, qualora decidessimo d’aderire alla raccolta fondi in atto.
Infine, all’interno di WOW il Partito Radicale, è ben rappresentato, sia nel CdA, sia tra i soci, probabilmente perché l’ing. Ippolito ne è simpatizzante e ha promosso il suo progetto nell’area politica d’appartenenza.
Abbiamo quindi 3 miracoli scientifici: una tecnologia rivoluzionaria, il primo azionariato popolare abbinato a essa, il primo encomiabile coinvolgimento politico, sociale e diretto di un partito, tramite i rappresentanti di alcune sue associazioni, in una rivoluzione tecnologica d’importanza strategica. Wow, da non crederci!

La ‘guerra aerea’ per l’eolico (L'Indro, 30 maggio 2012)

Ovunque nel mondo si sperimentano sistemi per ricavare elettricità dai venti della troposfera. E in Italia?
di Daniele Passerini

Ripartiamo dal KiteGen, il sistema italiano ad “aquilone” per ricavare energia pulita dal vento d’alta quota. Subito una precisazione su quanto scritto una settima fa: WOW spa non è più la società espressamente designata alla raccolta di capitali in favore del KiteGen, tale ruolo adesso è svolto da SOTER srlPoi un passo indietro per fare chiarezza sulle varie società che ruotano attorno al progetto KiteGen: alla base di tutte c’è la Sequoia Automation srl, nata nel ’97 come Sequoia snc di Massimo Ippolito, padre del KiteGen e tutt’ora socio di maggioranza con una quota del 90% del capitale. Amministratore unico è Riccardo Renna.
C’è poi la KGR srl (Kite Gen Research), società detentrice delle proprietà intellettuali (brevetti, marchi ecc.) del KiteGenL’Ingegner Massimo Ippolito è presidente del CdA e, anche in questo caso, socio di maggioranza (62,6%). Gli altri soci sono Franco Taddei, docente d’Ingegneria Meccanica (11,7%), Guido Ferretti, tesoriere dell’Associazione Radicale Rientrodolce (2,8%), l’ormai nota WOW spa (2,4%) e infine SOTER srl (20,5%).
Attività a parte, KGR spende centinaia di migliaia d’euro all’anno solo per tutelare le proprietà intellettuali del KiteGen. Non potendo sostenersi coi capitali dei soci fondatori, mentre prima si appoggiava all’azionariato diffuso di WOW, adesso KGR si appoggia in primis alla SOTER srlappositamente costituita a ottobre 2011: in occasione di aumenti di capitale, SOTER acquisisce quote di KGR apportandovi liquidità. Amministratore unico della SOTER è Guido Ferretti. Al 9 maggio scorso risultavano ancora due unici soci, lo stesso Ferretti e Ippolito; dopo l’Open-day del 13 maggio scorso, in cui SOTER si è ufficialmente presentata, i soci sono già quasi cinquanta.
Ascoltare la storia del KiteGen raccontata dallo stesso Ing. Ippolito (in questa video-intervista: parte 1 e parte 2) dà un’idea della determinazione e del carisma che quest’uomo ha profuso nel trasformare un’utopia in una realtà in avanzata fase di sviluppo. Il KiteGen non è solo una tecnologia, è anche una visione per il nostro futuro e, come sempre accade in queste circostanze, ha aperto la strada a molti competitori e future guerre brevettuali.
All’inizio del 2011, su uno dei suoi blog, il Prof. Ugo Bardi scriveva ancora: “…WOW (un nome, un programma) ovvero “Wind Operations Worldwide,” una ditta dedicata allo sviluppo dell’eolico di alta quota e – in particolare – del Kitegen”; ora sappiamo che non è più esattamente così. In questo momento chi sottoscrive l’aumento di capitale che WOW spa pubblicizza sul suo sito, salvo non richieda un vincolo di destinazione esclusiva per il KiteGen, non finanzia più lo sviluppo del progetto di Massimo Ippolito (se non marginalmente, per quel 2,4% di partecipazione che al momento WOW ha in KGR), ma più che altro quello di varie altre tecnologie volte a ricavare energia dal vento della troposfera. Parliamo di società quali EnerKìte e SkySails in Germania, Ampyx Power in Olanda, Makani Power (finanziata anche da Google e DOE), WindliftAltaerosEnergiesJoby Energy in USA, oppure, in Italia, la KITEnrg di Mario Milanese, professore di Controlli Automatici al Politecnico di Torino, che prima collaborava al KiteGen con Ippolito.
Insomma, è in corso una ‘guerra’ per lo sfruttamento dell’energia eolica d’alta quota che coinvolge centinaia di aziende, università e istituti di ricerca di tutto il mondo, sia usando vele o aquiloni simili al KiteGen (generazione d’energia a terra), sia usando turbine o alianti vincolati da cavi (generazione d’energia in aria), che quasi ricordano le macchine volanti che si sfidavano a duello durante la prima guerra mondiale. [...]

lunedì 8 agosto 2016

ALIEN FOUNDATION

28 : commenti

Science fiction novel by Domenico Canino


 
Astronave madre ZUMAH oggi in orbita vicino alla Terra. Due persone dialogano tra loro.

Enki
Ricordi quando arrivammo sulla terra 25000 anni fa? C’era solo una immensa distesa di acque. E noi abbiamo creato la terra, la vita, gli alberi, gli animali, gli uomini, un capolavoro!

Enlil – Ed alcuni uomini pensano ancora che tutto questo sia accaduto per caso! Se solo conoscessero la fatica ed i conflitti che ci è costata questa creazione!

Enki
Sembra ieri, un pianeta vergine, e noi che finalmente ottenemmo il permesso dal nostro pianeta madre di sperimentare liberamente, senza costrizioni dei ben pensanti tradizionalisti, che ci vietavano le creazioni perché le ritenevano pericolose! Creammo un continente unico di terraferma con grandi esplosioni nucleari che fecero emergere il suolo marino ed inviammo dall’astronave madre sette squadre di scienziati ed artisti per dare vita al più grande esperimento biologico mai compiuto!

Enlil – Non potevamo respirare senza filtri e scafandri perché l’atmosfera era diversa da quella del nostro pianeta. Inviammo sette team scientifici in diverse regioni della Pangea, il continente unico che avevamo creato ed iniziò l’esperimento. Sono i famosi sette “saggi” presenti nelle scritture sumere delle origini, gli ABGAL (padri-grandi). Gli scienziati si divertivamo un mondo a creare le piante e gli animali più bizzarri ed originali, facevamo un sacco di errori, molti prototipi non funzionavano e furono abbandonati ed ogni volta che gli umani trovano qualche resto dei nostri vecchi prototipi difettosi, pensano ad una specie estinta durante l’evoluzione naturale! Sono ridicoli.

Enki
È solo nel diventare creatori che sarà chiaro agli umani come sono stati creati. Quando saranno capaci di padroneggiare la materia e creeranno nuovi esseri viventi dal nulla, allora capiranno che anche loro sono stati creati allo stesso modo. Non dimenticare che anche per noi è accaduta la stessa cosa, anche noi avevamo religioni deiste e miti ridicoli, ma il progressivo avanzare della conoscenza li ha cancellati.

Enlil – Ho un ricordo della Pangea in cui la Sicilia era attaccata alla Grecia, all’Egitto ad Israele fino alla Mesopotamia, in cui la Francia era attaccata all’America, in cui tutta la terra era un vero paradiso. Quando il nostro scienziato Enzu inventò i dinosauri, fu un divertimento incredibile, tutto il pianeta madre impazziva nel dare le indicazioni più bizzarre nelle forme di vita da creare, era la libertà assoluta senza nessun prezzo da pagare, perché avveniva in un altro pianeta dove non c’erano pericoli per il nostro popolo.

Enki
Il prezzo non lo avevamo ancora capito, arrivò quando 13320 anni fa ci fu dato finalmente il permesso, dopo aver creato tutte le altra specie viventi vegetali ed animali, di fare degli uomini come noi, con la stessa intelligenza e le stesse caratteristiche fisiche, solo adattate alla nuova atmosfera terrestre. 666 generazioni di 20 anni sono trascorse dalla creazione del primo uomo, 13320 anni appunto, e le religioni deiste lo spacciano per un numero demoniaco. Lì cominciò il gioco duro tra le equipe di scienziati in competizione.

Enlil – E lì fu compiuto il più grande errore della nostra esistenza, la squadra scientifica delle sette che stava dove è oggi è la Mesopotamia, creò un prototipo di uomo più intelligente degli altri e forse più intelligente dei suoi stessi creatori! Questo ci spaventò moltissimo!

Enki
Molti scienziati dei sette team si erano intanto accoppiati con le loro creature terrestri, e ne avevano avuto dei figli. Questi ibridi, nostri stessi figli, ma che potevano respirare sulla terra furono alla base dei progressi umani. Pretendevano il loro giusto diritto a tutte le nostre conoscenze scientifiche, che agli umani dei primordi avevamo negato, e quindi nacque un grande conflitto con il pianeta madre. Si poteva o no dare il nostro patrimonio scientifico ai nostri figli sul pianeta e quindi anche agli uomini? Mentre ci interrogavamo sul da farsi, qualcuno dei team degli scienziati aveva cominciato il trasferimento scientifico e tecnologico ai propri “figli” terrestri.
E meravigliose furono le creazioni di quegli uomini “figli degli dei”, navi spaziali, aeroporti, sottomarini, energia illimitata, conoscenze biologiche avanzate che prolungavano la vita da 120 a 900 anni, e poi infine la cosa più grande: l’immortalità attraverso la clonazione scientifica, quello che negli scritti sumeri è chiamato “l’albero della vita”, e che gli ebrei avrebbero poi chiamato Menorah.
Il diluvio.
Ma molti sul pianeta madre non potevano sopportare che la creazione potesse essere superiore ai creatori. Fu così deciso di sopprimere la vita sulla terra. Che brutto giorno quello di 5300 anni fa quando ricevetti l’ordine di distruggere la vita su questo pianeta. Fui proprio io, Enki, a dare l’ordine di distruzione con ordigni nucleari ad alta potenza. Io ero assolutamente contrario, amavo la nostra creazione, ma il consiglio dei saggi Dingir emanò l’ordine supremo.

Enlil
E distruggemmo tutta la vita sul pianeta. Terremoti, maremoti, esplosioni, tutta la civiltà umana fu distrutta e lo stesso continente unico fu frantumato in tanti pezzi che si allontanavano velocemente tra loro. Era l’inizio della deriva dei continenti. Scomparvero quasi del tutto alcune specie viventi, i dinosauri, e moltissimi uccelli, pesci e mammiferi. Era quello che molte civiltà antiche chiamavano “il diluvio”. Che cancellava del tutto la prima civiltà terrestre che era arrivata a livelli scientifici avanzatissimi, che poi verrà richiamata negli scritti antichi sumeri, ebraici e greci, come il mondo prima del diluvio, l’Arcadia, l’Atlantide. E fu un evento catastrofico così forte da cambiare la natura nucleare di molte sostanze come il carbonio, ecco perché oggi gli scienziati umani sbagliano la datazione degli antichi reperti con il carbonio 14, retrodatando a milioni di anni la scomparsa di molte specie. In realtà tutte queste specie erano state create da noi 25000 anni fa e sono sparite solo 5300 anni fa. Sparuti gruppi di uomini ed animali sopravvissero, ma la civiltà era ritornata allo stato primitivo perché tutte le conoscenze scientifiche erano andate perdute. Cominciava per loro una seconda preistoria.

Enki
Questa volta decidemmo di non intervenire, di lasciare gli uomini al loro destino, demmo solo loro delle nozioni rudimentali di agricoltura, allevamento e salute, e gradualmente diminuimmo i contatti con le nostre creature. La vita ritornò ad essere di soli 120 anni. E senza aiuti esterni i progressi umani sono stati lentissimi.

Enlil
Gli uomini credono ancora negli dei e contemporaneamente credono nella evoluzione casuale delle specie. Ridicole entrambe le tesi. Non capiscono che tutto è creazione scientifica, anche il più piccolo dei fili dell’erba.

Enki
Jeoshua, il designer del cavallo ha fatto un lavoro bellissimo. Mentre Hattusha con l’ornitorinco si è davvero sbizzarrito. E se pensi alla equipe di quegli artisti matti che creò i basilosauri e gli pterodattili! Pensa a tutti i meravigliosi uccelli con piume colori e canti e danze nuziali incredibili, l’artista creatore ancora si arrabbia quando sente che sono frutto del caso, va in giro dicendo che lui ha fatto tanta fatica e questi umani la attribuiscono al caso. Roba da matti. E gli uomini hanno trovato per caso nelle loro spedizioni archeologiche alcuni reperti delle antiche civiltà ante-diluviane, come le pietre di Ica, che rappresentano la coesistenza di uomini e dinosauri, e le statue di Acambaro in Messico, oppure il vaso di Fuente Magna, un vaso americano scritto in sumero cuneiforme! Ed ancora tutti gli antichi scritti indiani sulle nostre astronavi volanti, che loro chiamavano Vimana. E tutti i passi dell’antico testamento in cui si richiamano i carri di fuoco che “portano in cielo” alcuni umani come Ezechiele od altri. Oppure i sigilli sumeri in cui sono spesso disegnati in maniera primitiva da una società non tecnologica molti tipi di astronavi, di uomini con ali, di stazioni di ricarica, di antenne di trasmissione. E la famosa arca dell’alleanza, che era solo una stazione ricetrasmittente alimentata da una pila nucleare, che per questo doveva essere maneggiata con cura, e chi sbagliava nel manovrare “le maniglie” moriva fulminato. Ed ancora l’arca di Ziusudra, poi Uta-Napishtim e poi Noah, che consentì agli uomini avvisati dai nostri scienziati loro amici di salvarsi con i geni di tutte le specie animali a bordo, dalla catastrofe nucleare provocata da noi. Era una astronave che stette in orbita fuori nello spazio per un bel po’ di tempo, e dovette aspettare che la radioattività si attenuasse e permettesse di nuovo il rinascere della vita. Poi atterrò con il suo prezioso carico e la vita ricominciò, molte specie furono ricreate, ma altre come ad esempio i dinosauri non furono più riportate alla vita dopo il diluvio.
La vita ricominciò velocemente nelle regioni del pianeta che avevano conservato una parte della cultura scientifica della più evoluta civiltà precedente, come la Mesopotamia ed Israele, ma in molti altri posti l’uomo divenne un essere primitivo, e dovette ricominciare da capo con una seconda preistoria.

Enlil
E gli esperimenti continuarono qui ed in altri pianeti dove abbiamo parimenti creato la vita. Noi veniamo sulla terra tutti i giorni da 25000 anni! E questi ancora giocano agli avvistamenti UFO. E la faccenda di Roswell, quando hanno trovato astronauti del pianeta Exxon deceduti in un normale incidente di volo, occultato dai governi. Pensa se sapessero che ci sono migliaia di pianeti abitati nell’Universo, che ogni giorno vengono a fare turismo spaziale sui cieli della terra e che spesso fanno dei prelievi di umani ed animali per ragioni di studio, per capire le differenze e per comprendere appieno la natura della civiltà terrestre. Molti di questi pianeti hanno contatti con i governi terrestri dei paesi più scientificamente avanzati, e ci sono scambi proficui di tecnologie e conoscenze, anche di viaggiatori a volte. E sono moltissime le tecnologie avanzate derivanti da trasferimenti tecnologici alieni, che non vengono rese note alle popolazioni terrestri, perché le loro classi governanti non le ritengono mature alla rivelazione di non essere soli nell’Universo. Perché crollerebbe il sistema di religioni deiste, crollerebbe tutta l’economia dell’energia e dei trasporti, quella della produzione di cibo, e ogni uomo sarebbe libero ed autonomo, perché avrebbe energia, cibo, trasporti, vita senza dover dipendere da nessuna multinazionale. Noi abbiamo deciso 5.300 anni fa di non intervenire pesantemente sui destini terrestri, rispettiamo l’autonomia ed il libero arbitrio degli uomini, e saranno i loro governi a decidere quando sarà il momento di sapere. Per il resto non interverremo sino a che non capirete di essere stati creati scientificamente e sino a che non avrete rivelato a tutta la popolazione terrestre che esistono migliaia di pianeti abitati.

Enki
Non siamo intervenuti per millenni nel destino degli uomini, ma nel 1945 hanno cominciato a giocare agli atomizzatori con Nagasaki e Hiroshima. Non si rendono conto di quello che fanno. Siamo intervenuti più volte a sorvegliare ed impedire altri disastri atomici. Sono ancora vivi grazie a noi. Glielo diremo quando saranno capaci di creare a loro volta la vita umana dal nulla, allora capiranno e saranno pronti ad accettare altre forme di vita ed il fatto che loro stessi sono una creazione scientifica.

Enlil
I tempi non sono lontani, i progressi ci sono, ma ci sono troppe resistenze. Sono proprio i ministri di culto religioso i primi a sapere che non esiste nessun Dio, perché conservano gelosamente in segreto gli antichi scritti che raccontano la verità sulla creazione dell’uomo sulla terra, ma si guardano bene dal divulgarla, perché perderebbero il loro immenso potere. Meglio per loro che gli umani continuino a credere al buon vecchio Dio con la barba bianca su una nuvola. Ed invece dopo che gli uomini conosceranno la verità sulle loro origini tutto apparirà chiaro, succede a tutti i mondi abitati prima o poi. E tutte le antiche religioni appariranno come preistoria di popoli primitivi, e soprattutto i ministri di culto perderanno tutti i loro privilegi e ricchezze.

Enki
Finalmente capiranno che la più grande magia è la scienza, ed ogni cosa che appare misteriosa ha una spiegazione scientifica. E che l’immortalità esiste solo se si clona un essere umano, e si trasferisce il back-up del suo cervello nel nuovo corpo creato. Che esiste la vita eterna ma solo attraverso la clonazione. La vita finisce se qualcuno non fa qualcosa per continuarla. E che il cervello degli uomini adeguatamente sbloccato con una manovra elettrochimica diventa molto più potente. E che la differenza di conoscenze tra noi e loro è ancora così grande, che possiamo distruggerli come e quando vogliamo, del resto lo abbiamo già fatto! E da quella antica distruzione che nelle religioni si è sviluppato il timore degli dei.

Enlil
E soprattutto che noi siamo uomini esattamente come loro, con i difetti, con le debolezze, con gli errori, solo abbiamo 25000 anni di avanzamento tecnologico di vantaggio, è questa la nostra ”magia”, per cui i primitivi uomini terrestri, pensavano che noi fossimo degli Dei. E che anche noi abbiamo fatto un percorso faticoso di conoscenza e coscienza, fino a conoscere i nostri creatori, una specie ormai scomparsa proveniente da un’altra parte dell’universo che non conosciamo. Insomma, sappiamo molte cose più degli uomini, ma in realtà non sappiamo proprio niente.

Enki
E che tutte le specie viventi di questa parte di universo dovrebbero scambiarsi conoscenze ed informazioni, non appena raggiunto un livello di evoluzione sufficiente, per collaborare, per progredire ancora, per studiare i movimenti dei pianeti e dei sistemi galattici, per trasferirsi da un pianeta all’altro se questo dovesse morire. Che la cosa più importante è che la vita continui, che sopravviva in ogni angolo dell’Universo, perché per un motivo qualunque, possiamo sparire tutti in un attimo.

Enlil
Ma se oggi noi scendessimo sulla terra per rivelare la verità ai terrestri, nessuno ci crederebbe. Direbbero che siamo una specie aliena ostile, che racconta questa storia per dominare la terra, per colonizzarla, per sfruttare le loro risorse, etc. Oppure ci scambierebbero di nuovo per Dei sovrannaturali, se per caso mostrassimo la nostra potenza tecnologica. E potrebbero dire, sì certo voi siete i nostri creatori va bene, ma a voi chi vi ha creato? E voi lo avete chiesto lo stesso ai vostri creatori? E così via, e noi non saremmo in grado di rispondere. Nessuno lo è. E tutti i popoli che abbiamo conosciuto in tutta la parte dell’Universo che abbiamo esplorato, hanno più o meno la stessa storia. E nessuno sa come è andata all’inizio. Sappiamo solo che l’Universo è un essere vivente esattamente come noi, e le galassie ed i pianeti forse sono solo gli atomi di una sua molecola. Ma la scala è così grande che non sapremo mai se è un uomo o un altro essere, così come i nostri atomi costituenti non sapranno mai di quale organismo fanno parte.

Enki
E se gli facessimo vedere la registrazione audiovisiva di ogni attimo della vita del pianeta terra da 25000 anni in qua? E gli mostrassimo lo stato del pianeta tutto coperto d’acqua, e poi quando abbiamo creato il continente unico e poi tutti i passaggi di creazione delle specie? E di quando lo abbiamo disintegrato con le esplosioni atomiche che loro chiamano “il diluvio”? E se gli facessimo vedere la rinascita delle civiltà umana con le civiltà sumere, egizie, indiane e di come sono state costruite davvero le piramidi di Giza con i filmati di lavorazione? E se gli mostrassimo il filmato della costruzione di Roma dalle origini sino alla fine dell’impero? E se gli smontassimo tutta la storia e l’archeologia che si sono inventati di sana pianta interpretando male i reperti del passato? E se gli facessimo vedere la creazione in laboratorio di un T-Rex e poi il suo rilascio in libertà nelle savane di 15000 anni fa? E tutti gli imbrogli delle religioni e dei governi nei secoli per nascondere la verità sulle origini della vita? E se gli mostrassimo il nostro teletrasporto con il quale arriviamo dalla nostra costellazione sulla terra in un batter di ciglia? E le enormi possibilità della tecnologia del viaggio nel tempo, che noi usiamo abitualmente per andare a vedere se catastrofi interstellari minacciano i nostri pianeti? Ed intervenire di conseguenza. Dovremmo fargli vedere come noi siamo in grado di fare con le galassie le cose che loro fanno con gli atomi, sarebbe divertente. 

Enlil
La percezione del fenomeno non dipende dalla qualità delle prove, ma dall’intelligenza di chi le riceve.

Enki
E se gli mostrassimo gli effetti della immortalità scientifica che noi pratichiamo da 25000 anni? Se gli facessimo vedere come gli umani che noi abbiamo voluto salvare per le loro capacità ed abbiamo clonato sono ancora vivi e vegeti in una nostra base? Se gli facessimo raccontare da Leonardo da Vinci come e perché lui dipingeva e progettava certe cose, invece delle sciocchezze che loro si sono inventati? Oppure gli facessimo conoscere Gesù di Nazareth, che è uno dei nostri più geniali figli ibridi, che sta meravigliosamente bene nonostante la crocifissione, e si diverte quando ascolta le sesquipedali fesserie narrate dalla religione ”cristiana” in suo nome? E così per il Buddha, per Maometto e per Adam Smith.
Se presentassimo loro alcuni uomini del passato che hanno meritato l’immortalità, per i progressi scientifici, come ad esempio Albert Einstein che strimpella bellamente il violino tutti i giorni e ride della sua teoria della relatività, dopo che ha conosciuto la ben più avanzata scienza dei creatori, ed in base a quella sta collaborando a grandissimi nuovi progetti scientifici con un super team in cui ci sono anche Tesla, Fermi e Maiorana ed i nostri migliori scienziati…
Oppure fargli vedere Michelangelo Buonarroti, Leonardo e Caravaggio dipingere tutti insieme ridendo e scherzando, con Picasso, Van Gogh e Francis Bacon.
Oppure vedere all’opera Moliere, Shakespeare e Pirandello mentre mettono in scena i loro nuovi lavori. Le loro meravigliose opere risplendono nel loro paradiso, che non è affatto un mondo statico, ma un meraviglioso mondo dinamico ed in continua evoluzione scientifica, artistica e filosofica. Se sapessero quali film di finzione ha girato il Caravaggio, e come Leonardo abbia collaborato alle scenografie con invenzioni fantastiche.
Se gli facessimo vedere quello che loro chiamano “il paradiso”, cioè una base extraterrestre in cui vivono eternamente e felici tutti gli uomini e donne che noi abbiamo clonato? E se gli spiegassimo che attraverso alcuni individui umani dotati di capacità telepatiche superiori, loro si mettono davvero in contatto con gli uomini di questo mondo extraterreno e loro si divertono come dei matti a giocare ai fantasmi? Che si sbellicano dalle risate nel vedere le reazioni che provocano in dei poveri primitivi che credono negli spiriti? In realtà i medium terreni sono solo individui che usano la loro ghiandola cerebrale e le sue antenne nel sistema pilifero per trasmettere dati ed immagini né più ne meno di una trasmissione di onde radiotelevisive. Niente sovrannaturale e niente magia, ma solo una tecnologia troppo avanzata per esser capita. Questo chiuderebbe il cerchio tra le loro antiche religioni e realtà scientifica. Tutto apparirebbe chiaro.

Enlil – L’intelletto che decodifica la realtà, è merce rara e preziosa in tutto l’Universo, bisogna che gli uomini più intelligenti conducano gli altri per mano lungo il cammino. Del resto anche il nostro pianeta è pieno di imbecilli che continuano a frenare il progresso e la scienza, nonostante noi oggi possiamo muovere le galassie!
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