Oggi pomeriggio ho passato qualche ora con un vecchio caro compagno di liceo. Non lo vedevo davvero da tanto tempo, ma è stato come fossero passati solo pochi giorni dall'ultima volta. Forse certe amicizie sono come le biciclette: anche se non ci sali sopra a lungo, non dimentichi mai come ci si va. L'occasione di rivedere il mio amico è stata una questione "legale" che gli ho affidato... ma questa è un'altra storia.
In previsione del nostro appuntamento e non avendo più mie notizie da diversi anni, aveva "indagato" su me tramite Google e ovviamente aveva trovato questo blog! Così la prima cosa che mi ha chiesto è stata più o meno: "Senti, scusa se ti faccio questa domanda, ma perché parli delle tue cose private sul blog? Non ti dà fastidio che tutti sappiano i fatti tuoi?"
Già un paio di volte mi sono state rivolte osservazioni simili. La mia prima reazione è sempre quella di cadere dalle nuvole: "Ma no, ma cosa dici, guarda che mica parlo dei cavoli miei!"
Poi riflettendoci preciso: "Beh, sì, magari ogni tanto qualcosa ci scappa, però è talmente poco rispetto a ciò che resta chiuso nella mia sfera privata..."
Oggi ho aggiunto: "Forse poniamo il confine di ciò che è 'privato e intimo' e ciò che è 'condivisibile con chiunque' a distanze diverse. Dal mio punto di vista, parlerei dei 'fatti miei' se raccontassi - giusto per fare un esempio - con chi sono stato a letto ieri e che cosa abbiamo fatto, ma naturalmente non lo faccio! Mettiamola così, sul blog non scrivo nulla che non direi a una sconosciuta o uno sconosciuto incontrati sul treno, qualora m'andasse di chiacchierare con loro."
In 22 mesi, e oltre 500 post pubblicati su Ventidue passi d'amore e dintorni, avrò inserito due o tre foto che mi ritraggono; la stessa proporzione (meno dell'1%) - a parer mio - è quella del privato che ho reso pubblico: non proprio infinitesimale, ma quasi. Magari mi faccio un po' più lo scrupolo di avere pubblicato un paio di foto di mia figlia - una perché era insieme a Giovanni Allevi, l'altra perché aveva sullo sfondo le piramidi di Giza - e un piccolo video su YouTube, solo perché era curiosa di vedersi lì. Nulla di più. Se parlo di me, di lei, di qualche attrito tra me e sua madre e delle mie disavventure di cuore in generale, non è per protagonismo né per esibizionismo né per narcisismo. Chi mi conosce nella realtà, sa benissimo quanto sono riservato. Qui condivido con gli sconosciuti o con gli amici (e spesso sui blog nascono inattese commistioni tra questi due concetti) esclusivamente informazioni e faccende che giudico possano essere interessanti e utili per qualcuno. Se parlo della mia vita, al limite mi si può rimproverare di scivolare su intenti didattici e didascalici, okay, ma non certo di essere tipo da "outing" gratuiti. Last but not least, l'autenticità e la sincerità per me devono essere i primi valori di riferimento di chi scrive in pubblico (cioè su un blog, su un giornale, su un libro ecc.): escludendo la propria diretta esperienza dalla narrazione diventa molto più difficile essere autentici e sinceri.
Una buona giornata.
5 : commenti:
Ciao Daniele,
io sono una di quelle persone che potrei muovere la stessa osservazione che ti ha fatto il tuo amico,però aggiungo anche un'altra mia impresione...non apprezzo nè il troppo parlare di sè, ma ancora meno apprezzo il completo nascondersi...qui da te (nel tuo blog intendo)secondo il mio parametro ho trovato la giusta via di mezzo, si ha l'impressione leggendo dall'inizio i tuoi post, di conoscere un po' una persona per non considerarla completamente sconosciuta,c'è la popssibilità di confrontarsi nei più svariati argomenti culturali e non, senza sfociare nell'intimo,se non fosse così questo mezzo che è virtuale diventerebbe una ulteriore alienazione che già lamentiamo nella vita(almeno io lamento...), come tu dici non è il caso di addentrarsi nei particolari, ma a grandi linee chi ti segue ha anche l'impressione di trovarsi davanti ad una persona che esprime apertura verso gli altri e simpatia e questo non è poco.
Io sono abbastanza diffidente, nella realtà e se non trovo qualcosa che mi esprime fiducia da parte del mio interlocutore rinuncio.
Quindi da parte mia ti esprimo la mia stima e la mia simpatia,oltre al ringraziamento di quello che attraverso i tuoi post mi giunge e che mi dà degli stimoli.
Ora ti lascio il mio saluto e una buona giornata
Io ho appena aperto un blog dove confluiranno i miei pensieri più intimi finché mi andrà di scriverli. Non ci metto una faccia e non ci metto nomi. Qualcuno potrebbe sindacare? Forse. Ma onestamente non m'importa più di tanto.
@Donnachenino
Sì. Un equilibrio instabile (anzi dinamico) tra dentro e fuori, tra io e noi, tra osservatore che osserva e osservatore che si osserva, tra interessi "alti" ed episodi quotidiani presi a pretesto per parlare di qualcos'altro... ci provo. Le tue parole mi dimostrano che talvolta ci riesco. Mercì.
@Surrealina
Ho fatto un salto a vedere... e di primo acchito mi piace come scrivi, intenso e viscerale... penso proprio che ti linkerò. Ciao a presto.
P.S. La primissima associazione che mi ha evocato il tuo nick è stata adrenalina surreale!
Ho letto con molto interesse questo post e mi sono ritrovata in quanto dice il tuo amico perché era il mio stesso pensiero fino a qualche mese fa: perché scrivere dei fatti propri su Internet? A chi interesserebbe?
Alternare notizie e pensieri privati se non intimi a spunti più generali e magari anche utili, come stai facendo tu, è quanto mi proponevo di fare anch'io nel mio spazio, in modo tale che non fosse semplicemente un guardarsi l'ombelico ma ci fosse comunque una componente di scambio.
Ciao, a domani!
@Moloch981
E due anni fa penso che pure io l'avrei pensata come il mio amico...
Ok, a un certo livello qualunque blog contiene un "ics per cento" di "seghe mentali". Di quelle ne abbiamo tutti una bella zavorra, però vuoi mettere parlarne a un ascoltatore anonimo piuttosto che tenersele a rimbalzare dentro se stessi!? :-)
Ci vediamo domani al concerto.
Ciao buona serata.
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