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lunedì 10 ottobre 2011

Oh bella! la bolla e balla del fotovoltaico?

Premetto che sono un ambientalista e contro il nucleare da fissione già da prima di Chernobyl senza se e senza ma, sono quindi favorevole alla massima diffusione di fonti rinnovabili ed eco-sostenibili alternative al modello energetico basato su idrocarburi, carbone, uranio. Per questo ci sono rimasto malissimo quando questa primavera qualcuno ha cominciato ad aprirmi gli occhi sulla "bolla del fotovoltaico" ormai prossima allo scoppio. Ho così scoperto che si è molto giocato sulla buona fede delle persone per far passare la balla che la tecnologia fotovoltaica fosse matura per l'uso di massa e che alla lunga avrebbe fatto calare le nostre bolletta. 

Vi mostro alcuni dati di fonte Confindustria (cliccate sulle immagini per ingrandirle).

Partiamo da una Tabella di stima degli incentivi. Come potete vedere i valori annuali del fotovoltaico e di altre rinnovabili variano dai 3,6 ai 6,5 miliardi di euro, andando a determinare un’incidenza sul KWh abnorme.
 Ed ora un confronto sui prezzi delle borse elettriche europee. Notate che, a parte la Spagna, il prezzo dell'energia scende in tutti gli altri paesi UE, In Italia invece sale e il divario con il resto dell'Europa aumenta. Si prevede che nei prossimi mesi questo divario aumenterà ancora di più, proprio a causa degli alti incentivi sulle fonti rinnovabili che si ripercuoteranno sulle bollette future. Questo renderà le nostre aziende meno competitive proprio nel momento peggiore possibile...
Per vedere in cosa consiste la balla del nucleare, cito alcuni commenti lasciati a marzo sul post Bomba atomica sulle rinnovabili?
Scrisse Vettore: ...le rinnovabili così come sono state intese in Italia sono quasi del tutto inutili. La generazione distribuita comporta dei problemi enormi alla rete (non è un problema politico, ma elettrotecnico!) e la discontinuità della produzione non consente di spegnere le centrali convenzionali (perchè devono sopperire durante i cali di produzione o nei picchi di assorbimento). Quindi si ha un guadagno limitato (in termini energetici e ambientali) ed una spesa enorme in proporzione.
È chiaro che gli incentivi iniziali servivano per avviare il settore e fare abbassare i prezzi, ma sono del tutto spropositati e insostenibili a lungo termine. Da un certo punto di vista, se prolungato, è anche un investimento improduttivo che potrebbe essere impiegato in modo migliore (es. potenziare la rete elettrica, ricerca in nuove fonti o metodi di accumulazione dell'energia...)

Rincarò la dose Amedeo: Cos'è il fotovoltaico? Container pieni di pannelli solari che vengono dalla Cina e sbarcano a Genova. Quattro staffe di acciaio zincato per fissarle a un tetto. L'operaio che va sul tetto e in tre ore fa il lavoro. Container di inverter fabbricati in Cina che sbarcano a Genova. L'elettricista che in un'ora attacca l'impianto alla rete: niente KNOW-HOW, niente operai dentro fabbriche italiane, quasi nessun lavoro per i progettisti e i professionisti se non qualche carta. Il tutto per avere forse tra vent'anni l'un per cento del fabbisogno energetico italiano proveniente da fotovoltaico. Al costo astronomico di 20 miliardi di euro. Con 20 miliardi di euro devi dare lavoro a 2 milioni di persone, non a ventimila! Per informarsi meglio: http://www.antainrete.org/Materiale/Pub/50_Cosa%20ne%20pensa%20l%27ANTA/ANTA%20e%20FV%202010-11-01.pdf

Precisò Vettore: Provo a spiegare meglio alcune questioni tecniche che stanno alla base delle criticità che ho evidenziato [...]:
  1. Problema della discontinuità della produzione fotovoltaica ed eolica. Il sole ed il vento non sono disponibili 24 ore su 24, non sono costanti ne prevedibili, ne i loro cicli coincidono con quelli di richiesta dell'energia. Come si fa allora a garantire che la domanda di energia possa sempre essere soddisfatta? Si utilizzano le centrali tradizionali, che al contrario possono essere modulate in base alle richieste. Va notato però che queste devono essere dimensionate per fornire tutta l'energia necessaria anche quando le fonti alternative non sono in funzione e che le centrali convenzionali non possono mai essere spente, perché richiedono un tempo molto grande ed una grande energia per avviarsi. Quindi non sarà mai possibile eliminare o ridurre le centrali convenzionali grazie a quelle "alternative".
  2. Problemi alla rete. L'energia immessa nella rete deve essere costantemente bilanciata da quella consumata (non si può accumulare). Se c'è uno scompenso tra domanda e offerta la rete può collassare (e collassa per intero, a catena, non solo localmente). Le centrali convenzionali possono essere controllate e coordinate per evitare queste situazioni (viene utilizzato un sofisticato sistema di previsione, che potete vedere in tempo reale sul sito di Terna www.terna.it). Le centrali alternative no: sono del tutto incontrollabili e imprevedibili e rischiano di creare problemi. Attualmente si compensa questa cosa modulando le centrali convenzionali, ma va bene solo finché le proporzioni in gioco lo permettono. Crescendo l'uso di fonti alternative non è detto che questo sia facile o possibile.
  3. Problema dei costi. Costruire aerogeneratori e pannelli fotovoltaici ha dei costi intrinseci non scalabili. Il costo elevato è proprio dei materiali utilizzati, il valore aggiunto è molto basso. Per questo motivo è sbagliato credere che una maggiore diffusione produca una riduzione dei prezzi: a lungo termine può produrre addirittura un aumento, essendoci maggiore richiesta dei materiali. È così per il polisilicio, per il rame, per gli altri metalli. Il rame è un ottimo esempio: l'aumento di uso di cavi elettrici nel mondo ha fatto scendere il prezzo del rame? No! Lo fa innalzare, perché la domanda comincia a non essere più soddisfatta a pieno (cfr. quotazione del rame negli ultimi anni).
  4. Fabbisogno energetico e strategie future. Se le fonti rinnovabili da sole non possono avvicinarsi al fabbisogno, e comunque hanno sempre bisogno di una potenza equivalente "ausiliaria" tradizionale, quanto è strategico puntare così massicciamente sul loro impiego? Semplicemente non sono una soluzione del problema. Non solo, impegnarsi a finanziare e a pagare cara per 20 anni l'energia prodotta da centrali alternative, che fra meno di 5 anni saranno tecnologicamente obsolete, è improduttivo, illogico ed inefficiente, quando dopo quei 5 anni potrei investire in tecnologie molto più efficienti, ottenendo quindi più energia allo stesso costo. Non solo, i soldi investiti in nelle tecnologie attuali (relativamente primitive), impedisce l'investimento nella ricerca di alternative più avanzate.
Quindi, vi invito a farvi un'idea vostra a riguardo, quelle che ho esposte sono considerazioni tecniche, e quindi oggettive, che però vengono molto spesso taciute o sconosciute dai più.
Qual è la differenza tra l'impostazione italiana e quella degli altri paesi? Che qui si è cercato di fare passare le energie alternative come delle vere e proprie alternative a quelle convenzionali, incentivandole in maniera smisurata. Negli altri paesi invece queste vengono incentivate come complemento alle fonti tradizionali. Questo ha senso: io installo un tetto fotovoltaico sul mio stabilimento per risparmiare sui miei costi energetici, non per vendere energia allo Stato a prezzi speculativi!
Non solo, l'enfasi, per questioni economiche e ideologiche, è stata data al fotovoltaico ed all'eolico, che hanno per eccellenza i difetti sopra descritti. Altre fonti alternative e rinnovabili non li hanno affatto invece! Il solare termico è una buona alternativa ecologica! (Tra l'altro con ampi margini di miglioramento). L'idroelettrico è una buona alternativa! Entrambi hanno ottima efficienza e possibilità di accumulare e modulare l'energia. E ci sarebbero altri esempi.

Concluse un lettore anonimo rispondendo alla mia domanda "Perché negli ultimi anni il prezzo del fotovoltaico non è sceso in modo inversamente proporzionale all'allargamento del mercato?":
Perché il fatto che il governo desse incentivi ha proprio tolto l'incentivo ai produttori a studiare qualcosa di più efficiente ed economico. È la dura legge del mercato: se vuoi distruggere un settore attiva gli "incentivi". Tutti pagheranno di più per avere di meno.

Ora è chiaro che l'arrivo sulla scena di un nuovo protagonista come l'E-Cat cambierebbe molto le cose e - come è stato infinite volte sottolineato dai commentatori di questo blog - sancirebbe la morte del fotovoltaico. Ora, questa visione non mi trova del tutto d'accordo, penso che il fotovoltaico continuerebbe ad esistere, ma sicuramente verrebbe ridimensionato a tecnologia più di nicchia che di massa.

Guarda caso, la massima opposizione mediatica contro Rossi da qualche mese proviene dall'ASPO e per la precisione dal blog Nuove Tecnologie Energetiche (nei commenti a questo post per esempio), dove imperversano personaggi ormai definibili "contro Rossi a prescindere" come Camillo Franchini, Livio Varalta e Alessio Guglielmi (alias Gherardo Gentzen) sotto la protezione del padrone di casa, quell'Ugo Bardi noto come uno dei massimi fautori del fotovoltaico in Italia. Una coincidenza?

Ma di Ugo Bardi e Alessio Gugliemi tornerò ad occuparmi nel prossimo post, visto che ormai è stata lanciata loro pubblicamente una sfida...

P.S. Se volete la versione di Bardi sul fotovoltaico la trovate qui.

19 : commenti:

Carlo Ombello ha detto...

Aia... qui Daniele mi sa che troverai in me il tuo peggior nemico... seguo il fotovoltaico italiano e mondiale come se fosse questione di vita o di morte. :P

Il fotovoltaico ci sta proiettando fuori dalle fonti fossili con una velocita' ignota a tutte le altre fonti alternative. Quest'anno produrremo 9-10 TWh, il 3% del fabbisogno elettrico. L'anno scorso eravamo a 0,6%. L'anno prossimo oltre il 5%. Ti daro' il mio feedback appena ho tempo. ;)

Tizzie ha detto...

>e per la precisione dal blog Nuove Tecnologie Energetiche (nei commenti a questo post per esempio)

Manca il link. Eccolo.

Fr@ncesco CH ha detto...

...e vedrai, quando sbolla, come sbolla...

__________________


Tizzie ha detto...
Si apprende la data del test di fine mese:

Dear Don Witcher:
The test will be made on the 28th of October. I will give details within a week.
Warm Regards,
A.R.



ALEEEEEE OOO

ALEEEEEE OOO ! ! ! : )

Tal dei tali ha detto...

Due domande:

- che fine ha fatto la foglia artificiale del MIT che aveva prestazioni migliori della foglia naturale e poteva permettere lo stoccaggio dell'idrogeno prodotto?

- perché non si usano sistemi per stoccare l'energia? Quanto si perderebbe convertendo l'energia elettrica prodotta dall'eolico e fotovoltaico in idrogeno?

Marcellogo ha detto...

Ecco, se l'e-tiger funzione veramente come visto il 6 ottobre a Bologna penso si possa integrare veramente bene con il fotovoltaico ed il solare in genere: con la discontinua energia prodotta dal fotovoltaico si avvia la reazione che poi quando giunge all'autosostentamento esso va a produrre vapore secco a bassa pressione:l'energia elettrica residua del solare viene utilizzata per aumentare temperatura e quindi pressione del vapore risultante fino a valori compatibili con una turbina a vapore.
Nei casi peggiori di nuvole forti o buio invernale si potrà al massimo usare del biocarburante (o del carbone di alta qualità, se non vogliamo essere oltranzisti) come misura tampone...

Fr@ncesco CH ha detto...

A mio avviso la pensata di Marcellogo non è affatto una idea peregrina

Carlo Ombello ha detto...

Daniele,

In treno mi son letto bene l'articolo... che dire, purtroppo hai messo insieme un "bunch of pointless" opinions! :P

Sono contento però che tu abbia postato un simile argomento, visto che io seguo molto da vicino il fotovoltaico, sia per business che per passione personale e quindi posso snocciolare dati preziosi che non solo confutano certe illazioni ma spiegano anche le recenti dinamiche e qual è il futuro a breve e medio termine del fotovoltaico italiano e mondiale.

E-cat o no, il solare è nel nostro futuro. E condannarne la semplicità anzichè elevarla a motivo principe del suo presente e futuro successo non ha alcun senso! è come dire che, siccome l'e-cat è un semplice ammasso di ferraglia senza particolare complessità tecnologica (la verità!), allora non ha senso che possa avere successo.

La storia delle materie prime è un'altra colossale castronata. Se mi darai una finestra adeguata, posterò qualcosa di interessante e aggiornato a riguardo.

:)

PS: ho ancora i brividi a ciò che ho dovuto leggere... brrrr!!!!! ;)

Arupa ha detto...

Si effettivamente sembra quasi un post di Battaglia.

Cesare Vola ha detto...

Il fotovoltaico esiste fin dagli anni 50, aveva prezzi enormi e le prime applicazioni furono sui satelliti. Ad ogni modo da allora a oggi il prezzo del pannello si è dimezzato ogni circa 15 anni. Vent'anni fa il fotovoltaico era ancora un utopia in quanto l'energia necessaria per produrre il silicio cristallino era più di quella che il pannello poteva dare; poi alcuni paesi illuminati, non noi, capirono che per fare scendere i prezzi era necessaria un economia di scala: si doveva creare un mercato in modo che i produttori potessero guadagnare e investire i soldi in ricerca e ciò avrebbe fatto scendere il prezzo del pannello: l'idea base era di arricchire i produttori e metterli in concorrenza tra loro ciò avrebbe determinato un calo del costo.
Così è stato e oggi i pannelli restituiscono l'energia per farli in uno o due anni e il loro prezzo è sceso notevolmente mentre il loro rendimento è salito, e continuerà a scendere perché esiste un mercato mondiale e aziende (tedesche e giapponesi che sono partiti prima) che investono.
E' chiaro che il fotovoltaico non risolve i problemi nel corto periodo in quanto la tecnologia deve ancora evolvere e si deve adeguare la rete, potrà farlo quando il pannello (e l'istallazione) diventerà economica, e ciò seguendo le tendenze attuali avverrà tra alcuni anni, in Sicilia è previsto già dal 2016; a questo punto ci sarà il grosso problema dell'accumulo dell'energia, già oggi esistono dei sistemi di accumulo: sono gli impianti di pompaggio idroelettrico sulle Alpi, è ovvio che per avere energia dalle rinnovabili si deve investire su queste tecnologie ma ciò avverrà dopo.

E' ovvio che se l' E-cat funziona tutte le altre fonti di energia, e io dico proprio tutte, non saranno competitive per cui questo grande investimento su eolico, solare, ma anche geotermia, correnti marine, maree, pressione osmotica ecc..., si rivelerà del tutto inutile: per cui speriamo che la faccenda dell'E-cat si chiarisca presto così si capirà su quale cavallo puntare.

Daniele Passerini ha detto...

@Carlo Ombello
Non auspico un E-Cat che faccia fuori altre tecnologie pulite. Anzi, ho sempre sostenuto il contrario. Pubblicherò molto volentieri un post in favore del fotovoltaico. Ti sarei grato anche se spiegassi perché c'è tanta enfasi sul FV e si parla pochissimo del termodinamico di Rubbia.
Ripeto, ho sempre stravisto per il solare, ma questa primavera ho cominciato ad ascoltare persone, che reputo competenti, spiegarmi che non è tutt'oro quel che luccica. Se tra tesi e antitesi addiveniamo a una sintesi ne sarei contentissimo.
Aspetto il tuo contributo allora. Grazie

P.S. hai notizie della foglia artificiale ritirata giustamente in ballo da Tal dei Tali, in effetti pure io non ne ho più sentito parlare... era un'idea talmente buona da essere stata ben chiusa dentro un cassetto? :)

sil-ver ha detto...

Sono d'accordo sia con Daniele che con Carlo: il solare è il nostro futuro, ma non lo è il fotovoltaico. Ci sono modi molto migliori di sfruttare l'energia solare, tipo il solare termodinamico, magari in un impianto duale (solare+fossile) o con accumulo di sali fusi o un impianto a concentrazione che produce direttamente H2 per termoscissione abbinato ad un ciclo combinato (tecnologia H della GeneralElettric)...ma non sono ancora tecnologie pronte o meglio non sono così spinte.
Sono al contempo contrario all'installazione assurda di pannelli FV che abbiamo sperimentato in Italia, che a mio avviso si è trattata di un'enorme operazione commerciale ai danni dello stato: non so da voi, ma in veneto sono fiorite centinaia di aziende installatrici di pannelli, persino gli idraulici sono diventati installatori esperti. Mi domando, ora che gli incentivi sono diminuiti, che cosa faranno tutte queste nuove aziende sorte sull'onda del FV?

Poi appoggio appieno i commenti di vettore e li confermo...ma una soluzione al problema della non prevedibilità delle fonti rinnovabili esiste e sono i bacini di pompaggio. Ovvero un fac-simile delle centrali idroelettriche a bacino che permettono di usare l'elettricità per pompare l'acqua nel bacino in quota quando c'è eccesso di produzione e di turbinare la stessa acqua quando la richiesta supera la produzione...così è possibile "spianare la curva di richiesta dell'energia elettrica" con vantaggio sia per le centrali tradizionali che per l'affidabilità della rete. I bacini di pompaggio hanno un rendimento totale di circa 85% (en.elettrica->en.potenziale->en.elettrica) e attualmente sono la forma migliore di accumulo dell'en.elettrica. Ma non credo che sarà tanto facile trovare una valle da allagare, ormai le proteste "not in my back garden" sono all'ordine del giorno!

Giancarlo Rossi ha detto...

Ho esaminato in modo "sereno" quali sono le possibili applicazioni dell'E-CAT e Tigrotti suoi successori (come macchina che produce RAGGI GAMMA + VAPORE a MEDIA TEMPERATURA 100-250°C)

1) Disinfezione e sterilizzazione di apparecchiature chirurgiche e medicali in genere. Anche per molte industrie farmaceutiche, di para-medicali, assorbenti, pannolini, ecc.
2) Riscaldamento centralizzato di Ospedali, Alberghi, Fabbriche, Università, Aeroporti, Stazioni e di alcuni quartieri "scelti" (l'impianto dovrà essere gestito da un ingegnere, fisico o da un tecnico appositamente formato!) Ci sono rischi di irraggiamento GAMMA nella ricarica... (ma, HO STUDIATO UN SISTEMA PER LA RICARICA AUTOMATICA!)

3) Nelle industrie che si servono della FERMENTAZIONE: (Bibite, BIOETANOLO, farmaceutica, ecc.) questo calore "non troppo elevato" permette di risparmiare carburante.
4) Per la DISINFEZIONE degli SCARICHI FOGNARI... e se abbiamo anche il coraggio, per STERILIZZARE l'ACQUA POTABILE (l'acqua di fogna filtrata e sterilizzata si potrebbe esportare in Africa per usi agricoli)
5) Forse anche per il CRACKING degli IDROCARBURI... PROPONETELO ALLA MARCEGAGLIA!

PS-> Per l'elettricità?... VE LO SCORDATE! Con 100-250° Celsius si può avere un efficienza di conversione termico --> elettrica che va dal 3% al 10%, come ha constatato MISTERO.

sil-ver ha detto...

Diciamo che 100-250°C non sono granchè per la produzione di energia elettrica, ma è anche vero che vengono sfruttate sorgenti geotermiche a temperature simili per la produzione di EE. Quindi se il COP del reattore è abbastanza altro, l'operazione sarebbe energeticamente conveniente.

Ad ogni modo credo che la temperatura a cui viene generato il calore possa essere ulteriormente incrementata, ma prima saranno necessari studi e test per verificare la stabilità del reattore anche a tali temperature. Credo che in linea di massima si possa arrivare fino alla temp di fusione del nichel o meglio alla temp di sinterizzazione della polvere

Teknico ha detto...

@Daniele
Parole sante!
@Tutti
Il fotovoltaico sovvenzionato è una fregatura. Fatevi questa domanda, se oggi il fotovoltaico fosse conveniente (senza contributi) perchè nessuna compagnia elettrica al mondo ha installato qualche decina di kilometri quadrati di pannelli FV? Negli USA hanno anche dei deserti, perfetti per il FV, altissima insolazione e costi dei terreni bassissimi.
Non sarebbe stato meglio dare tutti quei miliardi alla ricerca e quando si metteva a punto un "vero" pannello economico e efficiente produrlo a tutto spiano?

Carlo Ombello ha detto...

Ragazzi,

Giusto per farvi capire, io amo il solare in tutte le salsi, e sono tra i più ferventi sostenitori del solare termodinamico. Il modo migliore per dimostrarvelo è questo articolo scritto da me e apparso sulla rubrica ambientale del Guardian online, lo scorso anno all'inaugurazione dell'impianto Archimede:

http://www.guardian.co.uk/environment/2010/jul/22/first-molten-salt-solar-power

Ciò detto, le dinamiche al super-ribasso del costo del FV stanno spostando l'industria in questa direzione, mentre per il CSP si dovrà vedere (io spero forte in entrambi, ma i costi son costi!).

Altri articoli miei sul mio blog: www.opportunityenergy.org

Ci mettiamo poi d'accordo per un articolo. :)

PS: buona lettura!

belbulbo ha detto...

Ciao Daniele, ho un impianto Sharp monocristallino dal 2007 sul tetto di casa mia che mi produce l'energia che mediamente consumo durante l'anno.
Premetto che quando l'ho messo su (1° conto energia) bisognava avere moltissima voglia, sia per la difficoltà a trovare informazioni sia per il fatto che tutti erano alla prima esperienza: installatori, comuni, Enel e tecnici e clienti. Il mio impianto costò circa 7000 euro al kwp. Allora mi dissero che in 9/10 anni sarei andato in pareggio.
E' sufficiente andare a cercare un po' in giro e ti rendi conto che il prezzo al kwp è nettamente calato (non ho preventivi recenti ma qualche mese fa eravamo sotto i 4000€/KWp), quindi gli incentivi hanno fatto da volano al mercato e sono serviti ad abbassare il prezzo dei pannelli e nel tempo sono usciti nuovi decreti che hanno abbassato (giustamente) gli incentivi. Da cittadino penso che se tutti gli aiuti dello stato ottenessero risultati di mercato come nel fotovoltaico saremmo dei signori. Fin qui tutto bene.
Se mi chiedi se la bolletta media italiana è calata ti dico di no.
Il motivo è dovuto al fatto che se il conto energia nasce con l'intento di fare degli impianti piccoli (monofamiliari o per le piccole aziende) e svincolarsi di fatto dalla dipendenza dell'Enel, dopo il 2008 cominciano a spuntare i grandi impianti. Appena la (concedimi il termine) "massa" ha visto che il sistema funzionava, la moda ha preso a dilagare, le banche hanno fiutato il business e hannno creato prodotti ad hoc, e il risultato lo vedi in giro. Ormai anche mio zio che fa il pasticcere è diventato un'officina elettrica e vende sul mercato la sua corrente da fotovoltaico.
Bada che nonostante questo, continuo ad essere favorevole al fotovoltaico.
Ecco, magari speravo che fossero un po' di più gli impianti piccoli e un po' meno i campi che si svuotavano dal grano e si riempivano di pannelli.

Per quanto riguarda il discorso dell'accumulo di energia, ho letto diverse cose sulle Smart Grid, che attraverso software dedicati, richieste differite in base al miglior prezzo dell'energia e grazie alla connettività in rete, permettono di abbattere moltissimo i picchi di richiesta di corrente. Questa tecnologia diventa particolarmente interessante se pensiamo di abbinare alle smart grid le auto elettriche (che spero arrivino presto come l'e-cat), che sono potenzialmente dei bacini di accumulo sui quali fare scambio di corrente.
Significa che se durante il giorno ho ricaricato al 100% la batteria dell'auto con PV, durante la notte posso disporre della carica e venderla in rete (potendo decidere di mantenere una percentuale di riserva così la mattina non resto a piedi) a andando di fatto a fornire una corrente generata da fonti rinnovabili, quando le fonti rinnovabili non sono disponibili.

Domanda: sai per caso se il test del 28 è pubblico? Questo giro mi piacerebbe molto assistere al "miracolo" da vicino.

Daniele Passerini ha detto...

Visto che è terreno suo ho tirato in ballo (per restare in tema) anche Bardi lasciando sul suo post in antitesi al mio questo commento:
Vi propongo una antitesi alla tesi di Bardi, affinché si possa scorgere la strada verso una sana sintesi:
http://22passi.blogspot.com/2011/10/la-bolla-e-balla-del-fotovoltaico.html


Sullo stesso suo post (visto che ha bloccato i commenti sull'altro) ho lasciato questa risposta:

@Bardi
Scusa l’OT, ma posso risponderti solo qua. Sul mio blog i troll resistono poco poiché non trovano il nutrimento di cui hanno bisogno. Quindi è impossibile che tu abbia chiuso i commenti “di là” per il motivo che dici… a meno che tu non chiami “troll” tout court chi non la pensa come te. Buonanotte.


Rispondevo naturalmente a queste sua dotte affermazioni:
Beh, dopo che Passerini ha fatto una gran pubblicità a questo blog, credo che questa coda di commenti sia diventata del tutto inutile. Tutto quello che si poteva dire è stato detto; non vale la pena ora star qui a vedersi invasi dai soliti troll.
Quindi, chiudo questa discussione, ringraziando Passerini e tutti quanti. Fra una settimana o giù di li’, quando le acque si saranno calmate, ne riparleremo con un altro post.
addio e grazie per tutto il pesce.

bkk76 ha detto...

Mah... che dire quando si leggono commenti di gente che straparla ancora di idrogeno, o che non sa che la famosa foglia del MIT aveva si' un rendimento superiore a quella nuturale, ma ancora molto basso, al contrario degli sviluppi programmati per il FV ...questi si speriamo non restino nel cassetto.
Comunque...premesso che anche a me non piace il conto energia, Una domanda senza malizia per l'autore del post. Siccome e'la prima volta che visito questo blog ho cliccato su "autore" ma ho trovato solo una foto e poco altro: sappiamo delle credenziali scientifiche del Prof.Bardi, visto che dice di avergli dichiarato "guerra" potrei sapere anche le TUE credenziali scientifiche? No perche' partire da presupposti tipo "qualcuno ha cominciato ad aprirmi gli occhi sulla "bolla del fotovoltaico" ... e fornire dati di confindustria a supporto non e' che lascia ben sperare sulla credibilita'...

Daniele Passerini ha detto...

@bkk76
Fatti un giro qui dentro e ti renderei conto che questo blog lo scrivo insieme ai miei lettori e la credibilità si guadagna sul campo non con i titoli. Le mie lauree non mi rendono "esperto" in fotovoltaico, per questo nel post ho riportato le analisi di un paio di miei lettori che invece esperti lo sono. Ciao
P.S. Dove hai letto che ho dichiarato GUERRA a Bardi??????
Guarda che le cose stanno ben diversamente. :))

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