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giovedì 3 marzo 2011

BOMBA ATOMICA SULLE RINNOVABILI?

?Doverosamente riporto il testo della lettera trasmessa poco fa  a tutte le persone che hanno inviato al governo la mail per protestare contro il boicottaggio di Stato del fotovoltaico (ne ho parlato qui).

P.S. Molti commenti che stanno arrivando mi stanno convincendo che la questione è da prendere in considerazione da vari punti di vista. Vorrei capire in primis:
  • perché negli ultimi anni il prezzo del fotovoltaico non è sceso in modo inversamente proporzionale all'allargamento del mercato?
  • perché si parla sempre di fotovoltaico e non si parla più di solare termodinamico e altre tecnologie (riguardo queste ultime cfr qui e qui)?
  • quanto può essere ritenuto lungimirante, nel campo delle scelte strategiche sull'energia, un governo che ha puntato tutto sul ritorno al nucleare a fissione? A furia di gridare  - al lupo: l'uranio la scelta giusta! al lupo: l'uranio è la scelta giusta! - si è giocato tutta la sua credibilità.

CARISSIMI AMICI SIAMO PIU' DI 30.000

quello che fino a poche ore fa temevamo si è concretizzato: ancora peggio delle più nefaste previsioni.

Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo che sancisce per sempre la fine delle rinnovabili.

È una scure che taglia gli investimenti in corso portando al FALLIMENTO tutti gli operatori del settore.

Stiamo assistendo in queste ore dai media alla mistificazione della realtà, manipolano i dati economici sulle rinnovabili e stanno creando un clima avverso alle energie verdi.

Dicono solo delle RINNOVABILI che sono causa del caro bolletta, di truffe e che sono in mano alle mafie.

Peccato che nessuno dei media dica che il 98% della nostra bolletta è determinata dal carbone, petrolio, gas e nucleare (per il quale ancora paghiamo i costi dello smantellamento delle centrali).

Oggi in un comunicato l'on. Torazzi (lega) ha dichiarato che il prezzo della bolletta diventerà insopportabile per le acciaierie, peccato da decenni 120 acciaieri si dividono una torta di circa 150 milioni di euro all'anno come bonus per l'interrompibilità della  fornitura elettrica (non si è mai verificato  - forse 3 volte in  trent'anni), percepiscono 150 euro per MWh CONSUMATO (in buona sostanza guadagnano consumando energia) a sapete chi li paga questi  soldi??? NOI sulla Bolletta !!!!!!!!!!!!!

Tra i punti devastanti del decreto approvato: l'esclusione dalle tariffe del 3° conto energia per tutti gli impianti che entro il 31 MAGGIO 2011 non entreranno in esercizio, per tutti gli altri (quindi per tutti - anche quelli in costruzione o addirittura ultimati che la nostra concorrente Enel non farà entrare in esercizio -) nulla, anzi dice il decreto che i ministeri competenti MSE e Ambiente (che ringraziamo tantissimo per il contributo che ci ha dato!!!) faranno un nuovo conto energia ( quindi il 4° ) entro Maggio del 2011 (teniamo presente che per quello in vigore fino a ieri "il travaglio" è durato quasi due anni).

IN PRATICA CI HANNO TOLTO IL TETTO (degli 8.000 MW) MA ANCHE LA CASA e LE FONDAMENTA ------ COMPLIMENTI A TUTTI ------ hanno tolto il lavoro a centinaia di migliaia di persone per decreto!

MA NOI NON DEMORDIAMO!!!!!!!!

FAREMO APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' NON FIRMI QUESTA CONDANNA A MORTE  --------  (TRA L'ALTRO INCOSTITUZIONALE DALL'INIZIO ALLA FINE -  IN ECCESSO DI DELEGA RISPETTO A CIO'  CHE IL GOVERNO AVREBBE POTUTO FARE - ED IN ASSOLUTO CONTRASTO CON LA DIRETTIVA DA ATTUARE - NON POTEVANO FARE PEGGIO -)

CONTINUIAMO A DIFFONDERE QUESTA EMAIL A TUTTI I NOSTRI AMICI METTENDO IN COPIA INFO@SOSRINNOVABILI.IT  abbiamo bisogno  che si sappia la verità su questo settore, i giornali dei potenti ci denigrano.

Non è strano  che nessun esponente dell'opposizione (anche quelli che delle rinnovabili hanno fatto il loro cavallo di battaglia elettorale) non  stia protestando per questa ingiustizia???

Diffondiamo la nostra voce, la rete è l'unico mezzo che abbiamo.

A PRESTO
SOS RINNOVABILI

18 : commenti:

Alberto ha detto...

Un disastro, sono d'accordo. Credo che la capillarità e la non controllabilità centralizzata di tali impianti sia stata la molla: meglio megacentrali che posso controllare!
PS sarebbe interessante approfondire la non costituzionalità del decreto: hai elementi?

Daniele Passerini ha detto...

@Alberto
Perché? questo governo ha emanato qualche legge che non fosse inficiata da anticostituzionalità??? :)

Scherzi a parte (scherzi si fa per dire), no, non ho elementi... più che altro non ho il tempo di interessarmi anche a questa cosa.

Un abbraccio

Kylie ha detto...

Il petrolio è un'arma di distruzione di massa. Gli interessi che lo circondano sono superiori a qualsiasi altro elemento.
Mi dispiace molto perchè anch'io credo nelle fonti alternative.

Vettore ha detto...

Daniele, capisco che è "politicamente scorretto" dirlo, ma c'è una verità tecnica di fondo che tutti fanno finta di ignorare: le rinnovabili così come sono state intese in Italia sono quasi del tutto inutili. La generazione distribuita comporta dei problemi enormi alla rete (non è un problema politico, ma elettrotecnico!), e la discontinuità della produzione non consente di spegnere le centrali convenzionali (perchè devono sopperire durante i cali di produzione o nei picchi di assorbimento). Quindi si ha un guadagno limitato (in termini energetici e ambientali) ed una spesa enorme in proporzione.
E' chiaro che gli incentivi iniziali servivano per avviare il settore e fare abbassare i prezzi, ma sono del tutto spropositati e insostenibili a lungo termine. Da un certo punto di vista, se prolungato, è anche un investimento improduttivo che potrebbe essere impiegato in modo migliore (es. potenziare la rete elettrica, ricerca in nuove fonti o metodi di accumulazione dell'energia...).
Quindi, è brutto dirlo, ma a mio parere questi provvedimenti non sono affatto ne inattesi ne inutili.

Amedeo ha detto...

Cos'è il fotovoltaico? Container pieni di pannelli solari che vengono dalla Cina e sbarcano a Genova. Quattro staffe di acciaio zincato per fissarle a un tetto. L'operaio che va sul tetto e in tre ore fa il lavoro. Container di inverter fabbricati in Cina che sbarcano a Genova. L'elettricista che in un'ora attacca l'impianto alla rete: niente KNOW-HOW, niente operai dentro fabbriche italiane, quasi nessun lavoro per i progettisti e i professionisti se non qualche carta. Il tutto per avere forse tra vent'anni l'un per cento del fabbisogno energetico italiano proveniente da fotovoltaico. Al costo astronomico di 20 miliardi di euro. Con 20 miliardi di euro devi dare lavoro a 2 milioni di persone, non a ventimila!

Per informarsi meglio:

http://www.antainrete.org/Materiale/Pub/50_Cosa%20ne%20pensa%20l%27ANTA/ANTA%20e%20FV%202010-11-01.pdf

ant0p. ha detto...

a me piace anche il solare termodinamico, da la possibilità di fare grosse centrali e di accumulare l'energia. forse è ancora troppo presto per una vera decentralizzazione dell'energia.
certo però che se l'e-cat si confermasse per quello che sembra, si potrebbero risolvere un bel po' di problemi..non si potrebbe comunque pensare che tutto cambi da un giorno all'altro, anche se l'e-cat funzionasse e venisse distribuito in massa il ricambio con le vecchie fonti di energia dovrebbe per forza essere graduale, anche solo dismettere tutti gli impianti che verrebbero resi obsoleti non è un lavoro da poco..se si pretendesse di fare tutto dall'oggi al domani sarebbe molto rischioso. dall'oggi al domani si deve prendere la decisione, ma poi tutto va programmato con calma.

roberto ha detto...

per Vettore.
Viaggio spesso tra Germania e Polonia ed ho potuto constatare che dove ci sono recenti impianti industriali hanno quasi tutti un impianto fotovoltaico.per confermarti ciò ti dico che mio cognato li monta e mi dice che hanno tantissimo lavoro.
A questo punto mi domando perchè in Italia si è creata la situazione che tu hai ben esposto? Potrebbero esserci altre motivazioni? Ti saluto

Daniele Passerini ha detto...

@Kylie
E la penso come te... ma l'inerzia/resistenza del sistema basato sul petrolio sembra ancora forte.

@Vettore e Amedeo
Dopo i vostri interventi, che offrono un punto di vista e argomenti che non avevo considerato, ho aggiunto al post un post scriptum con 3 domande. E quoto io stesso quella di Vettore: "A questo punto mi domando perché in Italia si è creata la situazione che tu hai ben esposto? Potrebbero esserci altre motivazioni?"
Potete suggerire le risposte?
P.S. per Amedeo: ma perché parli di solo container di pannelli che vengono dalla Cina?? Solo qui vicino a dove abito mi vengono in mente al volo due realtà industriali di impianti solari che esportano pure all'estero: la Angelantoni nel termodinamico e l'Ecosuntek (ne avevo parlato qui e qui) nel fotovoltaico.

@ant0p
Sì, il passaggio dal sistema delle "centrali" a quello decentralizzato può essere solo graduale, ma non può essere rimandato oltre. Il solare termodinamico, almeno in Italia, sembra aver fatto la fine di tante altre fonti di energia pulite... insabbiato?

@roberto
Anche io mi domando se il solare sia davvero stato lanciato troppo presto o se sia stato reso anti-economico deliberatamente. Ammetto di non essere ferrato su questo argomento e chiedo ad Amedeo e Vettore di aiutarci a comprendere meglio la questione.

Vettore ha detto...

Scusate se sono stato eccessivamente conciso nello scrivere il post precedente, vedo comunque che è stato più o meno compreso. Provo a spiegare meglio alcune questioni tecniche che stanno alla base delle criticità che ho evidenziato (in due post, perchè in uno non ci entra!), per poi rispondere alla domanda di Roberto e Daniele.

- Problema della discontinuità della produzione fotovoltaica ed eolica. Il sole ed il vento non sono disponibili 24 ore su 24, non sono costanti ne prevedibili, ne i loro cicli coincidono con quelli di richiesta dell'energia. Come si fa allora a garantire che la domanda di energia possa sempre essere soddisfatta? Si utilizzano le centrali tradizionali, che al contrario possono essere modulate in base alle richieste. Va notato però che queste devono essere dimensionate per fornire tutta l'energia necessaria anche quando le fonti alternative non sono in funzione e che le centrali convenzionali non possono mai essere spente, perchè richiesdono un tempo molto grande ed una grande energia per avviarsi. Quindi non sarà mai possibile eliminare o ridurre le centrali convenzionali grazie a quelle "alternative".

- Problemi alla rete. L'energia immessa nella rete deve essere costantemente bilanciata da quella consumata (non si può accumulare). Se c'è uno scompenso tra domanda e offerta la rete può collassare (e collassa per intero, a catena, non solo localmente). Le centrali convenzionali possono essere controllate e coordinate per evitare queste situazioni (viene utilizzato un sofisticato sistema di previsione, che potete vedere in tempo reale sul sito di Terna www.terna.it). Le centrali alternative no: sono del tutto incontrollabili e imprevedibili e rischiano di creare problemi. Attualmente si compensa questa cosa modulando le centrali convenzionali, ma va bene solo finchè le proporzioni in gioco lo permettono. Crescendo l'uso di fonti alternative non è detto che questo sia facile o possibile.

- Problema dei costi. Costruire aerogeneratori e pannelli fotovoltaici ha dei costi intrinseci non scalabili. Il costo elevato è proprio dei materiali utilizzati, il valore aggiunto è molto basso. Per questo motivo è sbagliato credere che una maggiore diffusione produca una riduzione dei prezzi: a lungo termine può produrre addirittura un aumento, essendoci maggiore richiesta dei materiali. E' così per il polisilicio, per il rame, per gli altri metalli. Il rame è un'ottimo esempio: l'aumento di uso di cavi elettrici nel modno ha fatto scendere il prezzo del rame? No! Lo fa innalzare, perchè la domanda comincia a non essere più soddisfatta a pieno (cfr. quotazione del rame negli ultimi anni).

[Continua...]

Vettore ha detto...

[...Segue]

- Fabbisogno energetico e strategie future. Se le fonti rinnovabili da sole non possono avvicinarsi al fabisogno, e comunque hanno sempre bisogno di una potenza equivalente "ausialiaria" tradizionale, quanto è strategico puntare così massicciamente sul loro impiego? Semplicemente non sono una soluzione del problema. Non solo, impegnarsi a finanziare e a pagare cara per 20 anni l'energia prodotta da centrali alternative, che fra meno di 5 anni saranno tecnologicamente obsolete, è improduttivo, illogico ed inefficiente, quando dopo quei 5 anni potrei investire in tecnologie molto più efficienti, ottenendo quindi più energia allo stesso costo. Non solo, i soldi investiti in nelle tecnologie attuali (relativamente primitive), impedisce l'investimento nella ricerca di alternative più avanzate.

Quindi, vi invito a farvi un'idea vostra a riguardo, quelle che ho esposte sono considerazioni tecniche, e quindi oggettive, che però vengono molto spesso taciute o sconosciute dai più.

Qual è la differenza tra l'impostazione italiana e quella degli altri paesi? Che qui si è cercato di fare passare le energie alternative come delle vere e proprie alternative a quelle convenzionali, incentivandole in maniera smisurata. Negli altri paesi invece queste vengono incentivate come complemento alle fonti tradizionali. Questo ha senso: io installo un tetto fotovoltaico sul mio stabilimento per risparmiare sui miei costi energetici, non per vendere energia allo Stato a prezzi speculativi!
Non solo, l'enfasi, per questioni economiche e ideologiche, è stata data al fotovoltaico ed all'eolico, che hanno per eccellenza i difetti sopra descritti. Altre fonti alternative e rinnovabili non li hanno affatto invece! Il solare termico è una buona alternativa ecologica! (Tra l'altro con ampi margini di miglioramento). L'idroelettrico è una buona alternativa! Entrambi hanno ottima efficienza e possibilità di accumulare e modulare l'energia. E ci sarebbero altri esempi.

Qualche parola conclusiva riguardo alle tecnologie tradizionali: è sbagliato puntare soltanto su una. Ciascuna ha delle caratteristiche specifiche che la rendono utile in un sistema: le centrali termiche sono potenti e modulabili, quelle a turbogas sono relativamente pulite, poco costose e rapide nell'avviamento e nelle variazioni, e perfino le centrali nucleari avrebbero il loro ruolo di garantire un "zoccolo" energetico (lo so, anche questo è politicamente scorretto, ma non volerne ed essere costretti ad utilizzare quelle dei paesi confinanti, perchè o così o collassa la rete, non mi sembra neanche una siutazione da elogiare).

Saluti

Vettore ha detto...

Ehm... Avevo inviato un commento in cui integravo quanto detto nel primo, diviso in due parti per questioni di lunghezza, ma la prima parte non è arrivata ed è andata perduta!
Accontentatevi della seconda... :-)
[Nella prima spiegamo meglio i problemi tecnici che ho accennato all'inizio]

Daniele Passerini ha detto...

@Vettore
Era finito nello spam il primo post, ora l'ho sbloccato.
Hai dato molto elementi. I problemi tecnologici che porti sono chiari... però mi verrebbe da pensare che 50 anni fa forse anche l'idea di internet sarebbe sembrata più simile al caos che alla rete efficiente che conosciamo oggi. L'idea dei pacchetti di informazioni che vengono snodati un po' qui e un po' lì e poi ricombinati mi fa un po' pensare a una futura rete dell'energia. Probabilmente dovremmo uscire anche dall'ottica delle rete nazionali (sia pure interconnesse con quelle delle nazioni limitrofe). Certo che forse risolvere questi problemi sarebbe più urgente e vitale che rimandare l'uomo sulla Luna o sbarcare su Marte. Ho insomma il dubbio che faccia comodo che la rete dell'energia resti così "sensibile". Possibile che non ci si riesce ancora a inventare altro? Come dici tu, il termodinamico è modulabile... allora perché non si diffonde?

Vettore ha detto...

Daniele, purtroppo il paragone con Internet non è molto calzante perchè l'informazione non è soggetta a leggi fisiche e quindi la puoi gestire come ti pare (e gli algoritmi utilizzati infatti fanno cose tutt'altro che intuitive a volte, ma funzionano e lo si può dimostrare teoricamente). Considera invece le reti stradali: in quel caso succedono cose simili rispetto alle reti elettriche, ed infatti il traffico e gli ingorghi non sono stati risolti ancora, nonostante l'automobile esista da 100 anni... :-)
Il problema principale nel campo dell'energia è l'accumulazione: se si riuscisse ad immagazzinare temporaneamente l'energia, non sarebbe necessario dovere legare strettamente domanda ed offerta, e molte tecnologie attuali sarebbero sfruttate molto meglio. Questa sarebbe una vera rivoluzione, ma purtroppo non sappiamo farlo! Non si conosce nessun modo efficace per farlo! Anzi, ne esiste solo uno: quello usato dalle centrali idroelettriche, che quando sono "scariche" funzionano al contrario e pompano acqua dal basso al bacino superiore, per poi riutilizzarla nei momenti di "carico". Il solare termico di ultima generazione potrebbe fare pure qualcosa del genere. Perchè allora non si diffonde? Perchè se mi pagano fior di euro solo per piazzare una distesa di pannelli, chi me lo fa fare investire 100 volte di più di tasca mia in una centrale "seria" che produce energia che poi viene pure pagata meno di un quarto?
Riguardo alla struttura "vecchia" della rete elettrica è un discorso molto complesso, non si conoscono alternative valide, e comunque cambiare una cosa che è stata costruita in 100 anni di storia richiederebbe investimenti stratosferici...
Io concordo con te: sarebbe meglio investire sul solare termico, sullo studio di metodi di accumulazione e sul rendere più "intelligente" la rete. Però queste cose richiedono una quantità di ricerca grande ancora, ricerca per la quale non si investe un solo centesimo, e sarà così ancora per molto, perchè lo Stato ha preferito impegnarsi per i prossimi 20 anni a pagare a peso d'oro la produzione di impianti inefficienti.

Amedeo ha detto...

Daniele gli esempi che hai portato confermano la mia posizione: sul solare termodinamico dico che è assolutamente positivo. Una tecnologia da perfezionare e ampliare, è una delle strade giuste. Tecnologia italiana, fabbriche italiane, operai italiani. Ma il fotovoltaico com'è adesso per me avvelena: se vai a vedere il sito che hai citato anche loro importano pannelli solari dalla Cina e non fanno altro che piazzarli sui tetti. I produttori di pannelli solari al mondo sono due o tre: la sharp, la suntech, la seiko,...con fabbriche in Cina. Sono loro che beneficiano del valore aggiunto della tecnologia fotovoltaica, non noi. Gran parte dei soldi finiscono in Cina. I cittadini italiani STANNO PAGANDO ALLA CINA UNA TASSA DI UN MILIARDO DI EURO ALL'ANNO PER I PROSSIMI VENT'ANNI!

Anonimo ha detto...

perché negli ultimi anni il prezzo del fotovoltaico non è sceso in modo inversamente proporzionale all'allargamento del mercato?
Perchè il fatto che il governo desse incentivi ha proprio tolto l'incentivo ai produttori a studiare qualcosa di più efficiente ed economico.
E' la dura legge del mercato: se vuoi distruggere un settore attiva gli "incentivi". Tutti pagheranno di più per avere di meno.

K.

Daniele Passerini ha detto...

@Vettore
Però l'informazione, intesa come segnali che corrono nel web, è soggetta sì a leggi fisiche, intendo dire che se oggi quello tra reti di distribuzione elettrica e internet non è ancora un paragone calzante, sarebbe auspicabile che lo diventasse presto... il punto però è che hai terribilmente ragione quando dici "cambiare una cosa che è stata costruita in 100 anni di storia richiederebbe investimenti stratosferici".

@Amedeo
Sarà che Rubbia è stato fatto fuori dall'Italia proprio perché era il principale paladino del solare termoidinamico? Ma dico, se pure a metà degli Italiani sta bene che qualcuno faccia il bunga bunga perché se lo può permettere alla faccia di chi manco arriva a fine mese, non sarebbe solo questo un motivo sufficiente per dare un calcione a questo governo? Se non erro è stato l'allora ministro Scajola a commissariare l'Enea quando Rubbia ne era presidente, dopodiché quest'ultimo fuggì col suo cervello in Spagna.

@K.
"E' la dura legge del mercato: se vuoi distruggere un settore attiva gli "incentivi". Tutti pagheranno di più per avere di meno."
Raggelante... perché a questo punto sembrerebbe proprio che hai ragione.

A TUTTI E TRE
Dunque la morale è che il fotovoltaico è stato una polpetta avvelenata che tanti in buona fede hanno mangiato pensando di fare un favore all'ambiente e al proprio portafoglio. Ma se è così, chi e come è riuscito a mettercelo nel... pardon, a farci bunga bunga così platealmente? E perché nessuno a denunciato per tempo questa cosa?

Vettore ha detto...

@Daniele
A proposito di Rubbia: ricordo che quando ero a scuola elementare (!) sul libro c'era un suo brano in cui sosteneva, in tempi ancora non sospetti, che cospargere intere distese di pannelli fotovoltaici potesse avere effetti negativi sia per il clima che per l'ecosistema locale, in quanto questi venivano a modificare l'irraggiamento e la temperatura sia del terreno, sia dell'atmosfera. Casualmente erano proprio quelli qli anni in cui si innaugurava la centrale solare di Adrano, una delle prime centrali termiche sperimentali al mondo. Sono passati più di 20 anni e vedi quanta strada abbiamo fatto: nella direzione sbagliata!!! :-)
In ogni caso il solare termico non è certo roba complicata come la fisica nucleare, non è che ci voglia Rubbia per fare passi avanti enormi rispetto ad ora...
E qui vengo alla seconda tua domanda: perchè ci siamo fiondati così sul fotovoltaico? Chi ci ha rifilato questa fregatura?
La risposta è triste quanto inequivocabile: siamo degli idioti. Non c'è un'intelligenza oscura che trama contro, ma ci sono tante stupidità distribuite. Lo si può perfino dimostrare matematicamente (la Teoria dei Giochi lo spiega mirabilmente). Il fotovoltaico piace a tutti: gli ambientalisti sono contenti (ignorando le questioni più tecniche sottostanti), i cittadini sono contenti e allettati dagli incentivi, i politici si fanno belli agli occhi dell'opinione pubblica, quelli disonesti ci guadagnano con tangenti e favori per rilasciare le concessioni, i produttori fanno soldi, gli installatori ed i progettisti pure, nascono nuove aziende nel settore, le banche lavorano e guadagnano pure loro, in parte anche le compagnie assicurative, e aumenta il PIL del Paese. Non è perfetto? Vuoi che ci sia qualcuno che alzi la mano e dica che è tutta un'illusione collettiva? Quando lo facevo io qualche anno fa venivo come minimo insultato o del tutto ignorato. Ancora oggi, prova a scendere in strada ed a spiegare ad un passante che il fotovoltaico è una fregatura: non ti crede! Prova a convincere gli ambientalisti, i "verdi", o un Beppe Grillo qualsiasi. Col cavolo che ci riesci! Ti becchi solo insulti... E non è malafede o cattiveria, è solo ignoranza! E in democrazia il parere di 10 ignoranti vale più di quello di un solo premio Nobel. Perfino i governi che si sono buttati su questa strada non credo che l'abbiano fatto in malafede. Se avessero gestito la cosa in maniera poco poco diversa, poteva anche essere positivo, ma per cogliere queste sottigliezze ci vuole una lungimiranza, una capacità di analisi ed un'oggettività che solo la scienza può dare. E la politica è quanto di più distante ci sia dalla scienza.
Ti lascio con una conclusione inquietante: il fotovoltaico non è l'unico caso in cui siamo incappati in queste "auto-prese-in-giro collettive", ci sono decine di altri esempi in cui quello che credono tutti è assolutamente SBAGLIATO o forviante! Ma non voglio fare il "Cassandro" e quindi lascio l'esercizio al lettore attento... :-)

Daniele Passerini ha detto...

@Vettore
Sono sempre più senza parole...
Riaprirò senz'altro questo argomento del fotovoltaico in un nuovo post.
Grazie ancora

(ritorno su internet nel pomeriggio)

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