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mercoledì 30 luglio 2008

Bilanci di una notte di mezza estate

4 : commenti
"Più caldo fa meno post fa" lessi all'inizio di luglio su un altro blog che frequento. Forse sì. Nel mio caso però non è solo questo a incrinare la mia costanza a scrivere qui da un po' di settimane (ormai son quasi 400 post, più nei primi 7 mesi del 2008 che in tutto il 2007)... a incidere è piuttosto il mio umore, legato a cicli diversi da quelli stagionali. Ecco così accumularsi sulla strada delle mie buone intenzioni parecchi post non scritti. Sulla mostra a Trento o sulla visita a Pomaia, o sulla mostra a Roma dell'amico Piero, o la recensione a un paio di libri che ho voglia di condividere (I quattro accordi di Don Miguel Ruiz e il celeberrimo Psicomagia su Jodorowsky) giusto per fare qualche esempio. E ai post non scritti si aggiungono tutte le telefonate non fatte e le mail rimaste in fieri a Danda, Enrica, Gaetano, Michele, Lisa, Paola e Caterina, Piero, Mary, Cinzia, John, Dania, Tamara ecc..
Credo che per curare un blog sia imprescindibile spruzzarci sopra un pizzico di entusiasmo, e che per avere un pizzico di entusiasmo serva un po' di follia, e che per avere un po' di follia serva essere innamorati, di un'idea, o di un sogno, o di una persona, o del proprio Dio. E in tutti questi campi al momento gioco sulla difensiva! Tornato a casa dall'ufficio dopo essermi ben guadagnato lo stipendio (nonostante quel che dica Brunetta, il ministro che-fa-di-tutta-l'erba-un-fascio), non so più come ritagliarmi spazi per star dietro a quanto ho messo in moto. Un po' ho sopravvalutato le mie possibilità, un po' ho dovuto tirare i remi in barca... A.A.A. cercasi nuova vela! Più si invecchia più dovrebbe diminuire la quantità di sonno sufficiente a svegliarsi riposati... a me però sta succedendo il contrario! Insomma, non mi sento in quelle situazioni in cui il tempo magicamente si dilata e uno riesce quasi a fare tutto quel che vorrebbe. Preso atto che questo passa il convento, sto cercato comunque di cogliere in tutto ciò anche qualche frutto positivo: ancora più attenzione dedicata a mia figlia; pulizie di fino e riordino a fondo della casa (un settore alla volta e con calma) che per quanto piccola mi dà fin troppo da fare; lettura di alcuni tra i tanti libri (a occhio e croce una cinquantina) comprati o avuti in prestito senza essere ancora riuscito ad aprirli o - ahimè peggio - avviati senza finirli! E sacrosanto lavoro di scavo su me stesso: una seduta shatsu alla settimana comincia a fare qualche buon effetto... a breve di un ciclo di psicoterapia per esplorare alcune zone d'ombra della mia vita... qualche obiettivo concreto a cui puntare per la mia salute: riprendere a fare con continuità qi-gong, cinque tibetani e un po' di meditazione. Come sto? Non sono infelice, sento piuttosto il pericolo di planare, complice anche lo scivolamento in avanti dei miei anni, verso una pacifica bonaccia esistenziale. La mia serenità è intermittente. Spesso se sono felice è perché sto con mia figlia... ciò può gratificarmi come padre ma mi allarma come persona. Arianna cresce - dieci anni sono passati in un soffio - e il mio compito è aiutarla a scoprire una propria traiettoria in questo mondo, che sia la più appagante possibile per lei. Ma non devo dimenticare di pensare anche alla mia traiettoria! Ad agosto andranno o sono già fuori città alcune delle persone, mia figlia compresa, a cui sono più legato Io resisto alle sirene delle vacanze e resto a Perugia... verrà il tempo per qualche bel viaggio. Già in autunno... e sarà una sorpresa! Intanto voglio che su questo agosto non piovano troppe gocce di malinconia... e afferrare tutto il sole possibile. A presto.

sabato 26 luglio 2008

Il pescatore e l'economista

1 : commenti
Circola nella rete... e lì l'ho pescata... inutile dire che mi sento più pescatore che economista!

Un pescatore torna a casa con la sua piroga e incontra un ECONOMISTA, un esperto che opera nel mondo degli affari. L’esperto gli chiede come mai è rientrato così presto.

Il pescatore risponde che avrebbe potuto trattenersi più a lungo, ma che aveva pescato quanto bastava per provvedere alla famiglia.

“Mi dica un po’, come impiega il suo tempo?”, chiede l’esperto.

Il pescatore risponde: “Beh, vado un po’ a pesca. Gioco con i miei figli. Ci facciamo tutti un riposino pomeridiano quando fa caldo. La sera ceniamo insieme. Più tardi mi godo un po’ di musica con gli amici, ecc”.

L’esperto lo interrompe: “Senta, ho una laurea e ho studiato queste cose. Vorrei aiutarla. Dovrebbe trascorrere più tempo a pescare. Guadagnerebbe di più e in poco tempo sarebbe in grado di acquistare una barca più grande di questa piroga. Con una barca più grande guadagnerebbe ancora di più e presto potrebbe avere una flottiglia di motopescherecci”.

“E poi?”, domanda il pescatore.

“Poi, invece di vendere il pesce a un intermediario, potrebbe trattare direttamente con lo stabilimento che lo lavora o addirittura mettere su un’industria di prodotti ittici. Potrebbe lasciare il villaggio e trasferirsi a Cotonou, a Parigi o a New York, e dirigere l’azienda da lì. Potrebbe perfino valutare la possibilità di quotare le sue azioni in borsa e diventare miliardario”.

“Quanto tempo richiederebbe tutto questo?”, chiede il pescatore.

“Più o meno dai 15 ai 20 anni”, risponde l’esperto.

“E poi?”, continua il pescatore.

“È a questo punto che la vita si fa interessante”, spiega l’esperto. “Poi potrebbe andare in pensione. Potrebbe lasciarsi alle spalle il trambusto della città e ritirarsi in qualche villaggio sperduto”.

“E poi?”, chiede il pescatore.

“Poi avrebbe il tempo di andare un po’ a pesca, di giocare con i figli, di farsi un riposino pomeridiano quando fa caldo, di cenare con la famiglia e di godersi un po’ di musica con gli amici”.

mercoledì 23 luglio 2008

La fonte della poesia

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Il porto sepolto Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde Di questa poesia mi resta quel nulla d'inesauribile segreto.
Questi versi di Giuseppe Ungaretti, (nella foto) sono un buon esempio sia della forma essenziale sia della fonte preziosa della sua produzione poetica, qui sulle stesse vette eterne di altri suoi celebri componimenti quali Sereno, Soldati, Mattino. L'allusione allo scavare in basso, data dal titolo e dal secondo verso, che evoca lo sprofondare dell'artista fino alle radici dell'inconscio, non è in antitesi al salire verso il cielo, sfiorare cioè le sorgenti stesse della Vita e dell'Amore, come spiega la famosa massima ermetica: Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius ad perpetranda miracola Rei Unius (Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa Una). Comunque la si voglia vedere, un buon poeta è solo apparentemente un autore (etimologicamente colui che crea e inventa cose nuove), piuttosto è un canale che mette in comunicazione il mondo visibile con quello invisibile, un traduttore del divino in termini umani. L'indicibile è come un unicorno che non può essere catturato dalle gabbie delle parole, il poeta che ha avuto la fortuna di incontrarlo prova a raffigurarcelo con una sorta di dipinto lessicale... e a volte ci riesce!

lunedì 21 luglio 2008

La leggenda del lago di Varese

0 : commenti
IL LAGO DELLA LEGGENDA
Ogni lago ha la sua leggenda: una leggenda che ricorda le sue origini con precisione fantastica, e si tramanda di padre in figlio finché vien fissata sulla carta e stampata, nera sul bianco, da qualche raccoglitore. Quanto al nostro lago, questo nostro magnifico lago di Varese, bianco sul nero se lo vedete nelle notti di luna, che si lascia comprendere d'un sol colpo d'occhio, non ha, ch'io mi sappia, una leggenda che ne racconti la nascita: nessuno dei buoni antichi ha trovato nipotini tanto poco amanti del sonno da dover inventare, per addormentarli, che gli Angeli riempirono con secchi d'oro tutta una valle, gli Angeli fecero spuntare l'isolotto, buon cane da guardia, e gli Angeli fecero questo, fecero quello. Che lago prosastico, direte voi. Adagio: c'è un compenso. Non avete mai visto, scendendo o salendo la strada così detta del Sasso, tra Comerio e Gavirate, a mano destra, una Chiesuola con un piccolo portico ed un campaniletto muto? No: voi non vi siete mai fermati. Se avete la macchina rombante, non vi siete accorti di nulla: se eravate pellegrini francescani, non vi siete fermati a guardare, attraverso una finestrella, nella penombra di questa chiesa dedicata alla Santissima Trinità. E nemmeno vi siete seduti sul muricciolo del portico a guardare quel po' di lago che trema lontanamente. Questa chiesa ha una leggenda. A me l'ha raccontata una vecchina di quelle che si incontrano nelle favole o negli angoli ignoti dei paesi. Dunque ai tempi dei tempi (quando, e chi lo sa!) avvenne ad un cavaliere che si trovasse a percorrere in pieno inverno questi paesi. La neve era tanta che pareva che tutti i mulini del cielo avessero rovesciato la loro farina, su questa piana terra di Lombardia. Si trova dunque d'un tratto il cavaliere davanti ad una distesa di neve dove non un arbusto, uno stecco ed un albero ischeletrito, drizzava le braccia al cielo. Una prateria che si allargava improvvisamente, come un miracolo. In fondo, lontano, poche casupole indicavano l'esistenza d'un villaggio. Il cavaliere affronta decisamente la pianura: sprona il cavallo, e sollevando turbini di neve vola a galoppo sfrenato. Gli sferza in volto un'aria più fredda: quasi direbbe gelida. In poco più di mezz'ora ha percorso tutto il prato di così insolite dimensioni. Eccolo ora davanti alle casupole in rovina del villaggio. Chiama, passando, perché qualcuno gli risponda. Chiama, chiama e nessuno risponde. Scalpita il cavallo ed egli batte ad una porta. "Buona gente!". S'apre finalmente la porticina cigolando sui cardini, ed emerge dall'ombra nera una vecchina piccina piccina (forse una delle nonne più lontane di quella che mi raccontò la storia). "Buon dì, cavaliere di Dio!". Egli l'interpella in modo deciso: "Dite: chi è il padrone di quel prato senz'alberi né stecchi che vedete laggiù? L'ho attraversato or ora e mi punge voglia di comprarmelo!". "Signore Iddio!" esclama la vecchia crocesegnandosi: "Passaste là sopra?". "Diamine, sì. Ma che avete che vi segnate su tutte le parti del corpo? Ho forse l'aria di un pagano?". La vecchina, commossa, accenna a rispondere: "Signor mio, no. Voi non siete un pagano: ché altrimenti il Signore non vi avrebbe fatto sì leggero da passare sul lago senza che il ghiaccio si rompesse sotto gli zoccoli del cavallo!". Ora è la volta del cavaliere ad essere stupito: ché molte avventure gli son capitate, ma giammai passò sui ghiacci di un lago scambiandoli per prati distesi sotto il cielo. Si fa gente e tutti lo guardano con meraviglia: il Cavaliere del miracolo egli è ormai per essi. Da le casupole le donne lo mostrano ai fantolini: il Cavaliere che passò sul lago. Quando infine egli si riebbe dalla sorpresa, trasse una borsa d'oro e parlò ai contadini: "Buoni terrieri, uditemi. Io voglio che in ringraziamento al Signore Nostro Uno e Trino, voi costruiate una Chiesa e vi facciate orazione". E come quelli annuirono, egli li ringraziò, diede loro il denaro e se ne partì, né fu più visto. Cominciarono essi a costruire la Chiesa della Santissima Trinità, secondo che dicono le storie. Poi cambiarono i tempi, Gavirate divenne un borgo popoloso ed industre, la Chiesa ebbe bisogno di essere rimessa a punto, forse non è più come a quei tempi. Ma il lago è sempre quello: a volte gela, a volte ride. È sempre il lago che noi amiamo, quello che alcuni vecchi dicono sia un avanzo delle acque del diluvio, che lasciarono sepolto un paese per volontà del Signore Uno e Trino. In verità un paese ci fu, dove ora le acque ondeggiano contro le molli rive. Come rimase sepolto e quando? Sedete sul muricciolo della Chiesa di cui vi ho raccontato la storia: guardate quel tratto di lago che trema al vostro sguardo e forse vi parrà di vedere tra le onde le risate dei ragazzi che furono sepolti un giorno, ma molto lontano, con le loro vecchie case di legno.
Ringrazio Giovanni, amico varesotto, per avermi segnalato questa storia, ospitata (oltre che sulle sue pagine web) naturalmente su www.giannirodari.it: il sito dedicato al famoso autore di narrativa per ragazzi, di cui tra due anni si celebreranno 90 anni dalla nascita e 30 dalla scomparsa.

domenica 20 luglio 2008

Una girandola di amici a Umbria Jazz

2 : commenti
Immagine presa col telefonino, a ricordo di una piacevolissima serata appena trascorsa, piena di incontri inaspettati con persone che non vedevo da pochi mesi o perfino parecchi anni: Emanuela ex compagna di corso di tango argentino (abbiamo mollato entrambi!) con sorelle e fidanzato; Anna, terapista shatsu che avevo conosciuto a marzo alla mostra Donne di Vrindavan; Federico, collega assistente sociale di cui supervisionai il tirocinio 7 anni fa; il mitico tenore Giuseppe, reduce da concerti in Qatar e Giappone, con cui cantavo nel coro dell'Università fino a qualche mese fa; Francesca, assistente sociale che non vedevo dalla bellezza di 6 anni, quando avevo supervisionato pure il suo tirocinio (incontrare due ex tirocinanti nel giro di un'ora è un caso più unico che raro!) e che ora lavora a Milano; con lei c'era un'amica omonima che, tra un discorso e l'altro, ho scoperto lavora a Radio Subasio insieme al mio amico Francesco. La serata era già partita bene con Chiara, amica storica, poi si erano via via aggiunti altri amici... Marcella, Roberto e Massimiliano... ci aveva raggiunto Eva, Stefania, Gloria e i loro rispettivi amici... e per ultima Maya. Un esempio della magia che - non sempre ma spesso - Umbria Jazz sa creare tra piazza IV Novembre e i giardinetti di Piazza Carducci a Perugia. Ero partito un po' sul distaccato, come tendo ad essere ultimamente, poi il lievitare di incontri e il bel clima creatosi ha cominciato a farsi strada dentro me: così mi sono ritrovato a chiacchierare e ballare come non mi capitava da tanto tempo! E dopo questa bella serata, non mi resta che una meritata buona notte!

venerdì 18 luglio 2008

I numeri del divorzio

0 : commenti
Nessuno ha il potere di renderci felici o infelici: siamo noi stessi i soli responsabili della nostra felicità.
Qui a Perugia (dati ISTAT al 01/01/07) su 161944 anime (77252 maschi), i 43enni residenti sono 1203, di cui: 879 coniugati (73%), 285 celibi (24%), 34 divorziati (3%), 5 vedovi (0,5%). Approfitto di questi numeri per segnalare www.demo.istat.it, un sito molto utile per ottenere dati demografici sull'Italia, disaggregabili fino a livello comunale. Mi capita ogni tanto di utilizzarlo per lavoro, spesso però - come in questo caso - può rispondere a qualche curiosità, come quella che mi ha fatto appena scoprire che dei miei coetani solo il 3% ha divorziato. Il dato nazionale è identico a quello di Perugia. Ormai manca poco anche per me: la mia ex moglie mi ha annunciato entro la prossima settimana l'appuntamento per firmare il testo che abbiamo concordato per portare la pratica in Tribunale... un paio di mesi fa i relativi battibecchi mi avevano ispirato un post alquanto duro. Entrare a far parte del piccolo club dei divorziati non cambierà certo la mia vita. Quella semmai è cambiata 6 anni fa con la separazione. Lì per lì fu tutto il mondo a crollarmi addosso. Poi naturalmente ho verificato che la vita continua e riserva sempre nuove sorprese... belle oltre che brutte per fortuna! Secondo uno studio riportato dal Corriere della Sera, la nostra felicità alla lunga è indipendente da quello che ci succede: ne sono convinto per semplice buon senso; lo sarei anche se non ci fossero evidenze scientifiche!

martedì 15 luglio 2008

Ma dove cavolo è Matt?

2 : commenti
Cito integralmente il testo della mail che mi è arrivata qualche settimana fa dalla mia cara amica Anna Paola (alias Panna). C'è poco da aggiungere, solo da vedere!
"Quando avete dei dubbi sulla bellezza del genere umano, e sulla nostra capacità di essere uniti dalla gioia... andatevi a vedere questo video, intitolato "Ma dove cavolo è Matt?". Matt è un altro saggio pazzo che gira il mondo per ballare con tutti... enjoy!!! Un abbraccio da Panna."
Il video può essere visualizzato su YouTube anche in alta risoluzione, selezionandone l'opzione a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=zlfKdbWwruY&feature=related
Ed ecco il link al sito della folle gioiosa impresa di Matt! http://www.wherethehellismatt.com/

Appello per la crisi energetica ed ecologica

0 : commenti
Importante! Un appello promosso dal mondo della ricerca italiano per invitare il governo di centro-destra a desistere dal ritornare a correre sul binario morto del nucleare e investire invece, come stanno facendo tutti i Paesi industrializzati, sulle energie pulite, unica ipotesi di sviluppo percorribile, dai costi economici e ambientali inferiori a quelli del nucleare e con rese energetiche complessive di gran lunga superiori (per via della parcellizzazione della produzione energetica piuttosto che centralizzazione).
Ma possibile che un premio Nobel come il nostro Carlo Rubbia è dovuto andare in Spagna per dimostrare che il solare è una tecnologia ormai matura e competitiva con le altre fonti energetiche, mentre qui in Italia si prova ancora a spacciare il nucleare per una soluzione ragionevole!?

Invito tutti a firmare questo appello, per noi, i nostri figli e le generazioni che ci seguiranno.




La crisi energetica ed ecologica
Who else, if not the scientists, is responsible for setting guidelines for defining progress and for protecting the interests of future generations?
Richard R. Ernst,
Nobel per la Chimica, 1991










Appello dei docenti e ricercatori delle Università e Centri di ricerca Italiani ai Candidati alla guida del paese, affinché vengano prese decisioni sagge e coraggiose per la politica energetica italiana






Comitato promotore

Vincenzo Balzani (Presidente), Università di Bologna
Vincenzo Aquilanti, Università di Perugia
Ugo Bardi, Università di Firenze
Sebastiano Campagna, Università di Messina
Michele Floriano, Università di Palermo
Elio Giamello, Università di Torino
Francesco Lelj Garolla, Università della Basilicata
Giovanni Natile, Università di Bari
Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca
Renzo Rosei, Università di Trieste

Nicola Armaroli, CNR di Bologna
Salvatore Califano, Università di Firenze
Luigi Fabbrizzi, Università di Pavia
Giovanni Giacometti, Università di Padova
Giuseppe Grazzini, Università di Firenze
Luigi Mandolini, Università La Sapienza, Roma
Giorgio Nebbia, Università di Bari
Paolo Rognini, Università di Pisa
Franco Scandola, Università di Ferrara
Rocco Ungaro, Università di Parma
18 marzo 2008

Firma qui l'appello!
Per docenti e ricercatori
.
Vedi le firme raccolte


Firma qui per sostenere l'appello
Per tutti gli altri cittadini.
Vedi le firme di sostegno raccolte

lunedì 14 luglio 2008

C'era una volta Shreck

4 : commenti
Casualmente, questi giorni, leggendo su internet della scomparsa a 91 anni della prima "modella" dei nostri tempi, Dorian Leigh (1917-2008), ai cui canoni si rifece la stessa Haudrey Hapburn, gli occhi mi sono caduti su una foto che ritrae la Leigh insieme a un "energumeno" dall'aria bonaria e familiare... Qualche click e qualche ricerca su Google dopo, avevo scoperto la storia di Maurice Tillet (1903-1955), uno dei primi lottatori professionisti di wrestling.
Nato in Francia e dimostratosi subito un bambino particolarmente intelligente, Maurice Tillet aveva una particolare propensione per le lingue (arrivò a parlarne 14!) e nutriva il sogno di diventare attore; verso i venti anni sviluppò però una patologia dell'ipofisi, l'acromegalia (gigantismo), che causa lo sviluppo abnorme di testa, mani e piedi. Deriso in patria, trovò comunque successo negli USA come lottatore di wrestling, soprannominato (si noti bene) "l'Orco del quadrilatero" e anche "l'Angelo francese". Morì a 51 anni a causa delle complicazioni cardiache originate dalla sua malattia.
Benché la Dreamworks, che ha prodotto la serie di film di Shrek, non abbia mai citato la fonte dell'ispirazione, è ben evidente che proprio a partire dall'aspetto di Tillet sia stata creata la fisionomia del simpatico orco verde, riprendendone anche postura ed espressioni. Si guardi ad esempio questo video tratto da un TG francese.

Le persone nascono per realizzare un certo destino: potranno riuscirci meglio o peggio, prima o poi, anche molto poi... la storia è piena di artisti diventati famosi solo dopo la loro morte. Così a distanza di mezzo secolo Maurice Tillet è diventato molto più di un attore famoso, è diventato il "protagonista" segreto di Shrek, una fiaba moderna per bambini che è già un classico. L'acromegalia provoca grandi sofferenze fisiche, senza considerare le conseguenze psicologiche, dunque quella di Tillet è una storia drammatica, però a lieto fine. E immagino il nostro Angelo francese, Lassù, sorriderne fiero!

Altro che nucleare, l'elettricità arriverà dalle finestre!

0 : commenti
I pannelli fotovoltaici sono ancora troppo costosi a confronto del loro rendimento? Bene, si dicono alcuni ricercatori del MIT, aumentiamone il rendimento, anzi troviamo un sistema per ricavare elettricità da qualsiasi superficie vetrata. Come le finestre di un appartamento, il parabrezza o il tetto trasparente di un'automobile, la "pyramid" del Louvre ecc. I particolari su questo articolo tratto dal sito de La Repubblica.

Da un po' raccolgo sul blog, mano a mano che li intercetto, segnali dell'avvento di un nuovo paradigma tecnologico eco-compatibile, ad esempio le batterie ad acqua, il programma eolico inglese, la terza rivoluzione industriale di Rifkin, Güssing - il paese a emissioni zero ecc.

Tutto questo non posso che paragonarlo alla "svolta" (si fa per dire) nucleare sbandierata dal nostro governo di centro-destra che ha trovato un buon sistema per far uscire l'Italia dl gruppo dei Paesi più progrediti, visto che il nucleare ormai è una tecnologia "vecchia" oltre che insensata e pericolosa, un binario morto anche per nazioni come USA e Francia che su esso in passato hanno pesantemente puntato. Ne ho parlato qui a proposito della fusione fredda e ancora qui.

Non ho invece avuto tempo di occuparmi del motore ad acqua giapponese di cui ha parlato recentemente il Corriere della Sera: mi limito a lasciare il link.

domenica 13 luglio 2008

Gli amici dei miei nemici...

0 : commenti
In generale le persone si comportano come se le relazioni godessero delle stesse proprietà dell'algebra, dove moltiplicando insieme quantità entrambe positive o entrambe negative si ottengono quantità positive e moltiplicando una quantità positiva con una negativa si ottiene una quantità negativa.
Esempio: Gli amici dei miei amici sono miei amici... (+1) x (+1 ) = +1
I nemici dei miei nemici sono miei amici... (-1) x (-1 ) = +1
Gli amici dei miei nemici sono miei nemici... (+1) x (-1 ) = -1 I nemici dei miei amici sono miei nemici... (-1) x (+1 ) = -1 Ma ovviamente (a dispetto di chi confonde logica ferrea e sano buon senso) i rapporti umani non possono ridursi a questo, anche se molti lo vorrebbero (i parenti di Romeo e Giulietta per esempio!). Ecco: il mondo avrebbe bisogno di tanti incontri alla Romeo e Giulietta e a lieto fine!

giovedì 10 luglio 2008

Blackbird

3 : commenti
Ma ci può essere qualcosa di più bello, fresco, e immortale di un brano come Blackbird? L'uccello nero (merlo), composto da Paul McCartney, è uno dei capolavori del White Album, il mitico doppio LP stampato nell'anno epocale che fu il 1968... avevo solo 3 anni allora e un anno dopo il LEM Eagles sarebbe allunato sul nostro satellite. Il mondo sarebbe più povero di note, colori e sorrisi se non fossero nati i Beatles... altro che la Luna, loro hanno conquistato i nostri cuori!
Blackbird singing in the dead of night Take these broken wings and learn to fly All your life You were only waiting For this moment to arise Blackbird singing in the dead of night Take these sunken eyes and learn to see All your life You were only waiting For this moment to be free Blackbird fly Blackbird fly In to the light of a dark black night Blackbird fly Blackbird fly In to the light of a dark black night Blackbird singing in the dead of night Take these broken wings and learn to fly All your life You were only waiting For this moment to arise You were only waiting For this moment to arise You were only waiting For this moment to arise E sono orgoglioso di saperla suonare sulla chitarra tale e quale a Paul... cantarla come lui però non ci riesco! :-)

mercoledì 9 luglio 2008

E ora nel mio letto resto solo...

0 : commenti
La vita continua... ma non riesco a riprendere a scrivere... mi limito a riportare versi... Da uno dei più grandi poeti d'ogni tempo, la dolce Saffo, c'è giunta questa poesia venata di solitudine, qui nella traduzione di Salvatore Quasimodo per la Mondadori. Mutatis mutandis stanotte me ne vado a dormire con lo stato d'animo di un'ape senza fiore...

Tramontata è la luna 

Tramontata è la luna 
e le Pleiadi a mezzo della notte; 
anche la giovinezza già dilegua, 
e ora nel mio letto resto sola. 
Scuote l'anima mia Eros, 
come vento sul monte 
che irrompe entro le querce; 
e scioglie le membra e le agita, 
dolce amara indomabile belva. 
Ma a me non ape, non miele; 
e soffro e desidero.

Nella foto: "La metrica di saffo" (2006) terracotta policroma di Paolo Borghi

martedì 8 luglio 2008

Questo amore (dedicato a Federica Squarise)

4 : commenti
Perdona questo mondo, Federica. Ai tuoi progetti e sogni rimandati ad altra vita e a più gentil destino, dedico questi versi di Jacques Prevert. Questo amore Questo amore Così violento Così fragile Così tenero Così disperato Questo amore Bello come il giorno E cattivo come il tempo Quando il tempo è cattivo Questo amore così vero Questo amore così bello Così felice Così gaio E così beffardo Tremante di paura come un bambino al buio E così sicuro di sé Come un uomo tranquillo nel cuore della notte Questo amore che impauriva gli altri Che li faceva parlare Che li faceva impallidire Questo amore spiato Perché noi lo spiavamo Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Questo amore tutto intero Ancora così vivo E tutto soleggiato È tuo È mio È stato quel che è stato Questa cosa sempre nuova E che non è mai cambiata Vera come una pianta Tremante come un uccello Calda e viva come l'estate Noi possiamo tutti e due Andare e ritornare Noi possiamo dimenticare E quindi riaddormentarci Risvegliarsi soffrire invecchiare Addormentarci ancora Sognare la morte Svegliarci sorridere e ridere E ringiovanire Il nostro amore è là Testardo come un asino Vivo come il desiderio Crudele come la memoria Sciocco come i rimpianti Tenero come il ricordo Freddo come il marmo Bello come il giorno Fragile come un bambino Ci guarda sorridendo E ci parla senza dir nulla E io tremante l'ascolto E grido Grido per te Grido per me Ti supplico Per te per me e per tutti coloro che si amano E che si sono amati Sì io gli grido Per te per me per tutti gli altri Che non conoscono Fermati là Là dove sei Là dove sei stato altre volte Fermati Non muoverti Non andartene Noi che siamo amati Noi ti abbiamo dimenticato Tu non dimenticarci Non avevamo che te sulla terra Non lasciarci diventare gelidi Anche se molto lontano sempre E non importa dove Dacci un segno di vita Molto più tardi ai margini di un bosco Nella foresta della memoria Alzati subito Tendici la mano E salvaci.
..................................................(Jacques Prevert)

venerdì 4 luglio 2008

Milikituli performed by Arianna!

1 : commenti
"Mi-liki-tuli, mi-liki-tuli capituli s'incantava musica melodica sinfonica mili-kituli mili-kituli mili-kituli olè blem blem!" ..............................(versione di Arianna P.) Ecco a voi Arianna, la bambina più veloce del mondo, in Mili Ki Tuli: il primo "video" che ho caricato su YouTube (meglio tardi che mai no?). Purtroppo è girato con un Nokia che comincia a essere vecchiotto... e si nota! Al punto che la definizione del sensore (1,3 MegaPixel) non riesce a rendere giustizia della velocità impressa da Arianna alle sue braccia: vedere dal vivo per credere! Per la cronaca, mia figlia a 10 anni è sul serio veloce! Arriva per prima tutte le volte che c'è da correre o saltare in lungo: prima alle mini-olimpiadi un paio di mesi fa su 300 bambini; prima nella sua società sportiva dove gioca a pallavolo (la Fortebraccio di Perugia) tra i bambini della sua età e anche di qualche anno più; prima questi giorni nelle gare fatte al centro estivo... non per niente adora l'atletica e non vede l'ora di gustarsi le sue prime Olimpiadi in TV (quattro anni fa era troppo piccola). P.S. Cambio cellulare solo se si rompe (e non conviene ripararlo): il mio indistruttibile Nokia 6680 ha quasi tre anni e finché dura me lo tengo, anche se i video gli fa bruttini!

L'estate scema... (terza persona singolare)

2 : commenti
Questa estate qua... non so se scema già o s'è scema di per sé...

giovedì 3 luglio 2008

Soddisfazioni che valgono... BENTORNATA INGRID!

0 : commenti
Stamattina su internet ho scoperto due cose... di aver contribuito, scaricando (e istallando) una copia di Firefox 3 il 17/06/08, a stabilire il primato per il maggior numero di download di un programma effettuato nell'arco di 24 ore: 8.002.530. Ho pure ricevuto l'attestato personale di partecipazione al record... BE' ECCO UN ESEMPIO DI PSEUDO-SODDISFAZIONE CHE NON VALE NIENTE! :-)
...invece sul sito de La Repubblica ho scoperto - e vedo che la notizia ha già fatto il giro del mondo e della rete - che dopo 6 anni da ieri finalmente Ingrid Betancourt è libera!!! Sono passati 7 mesi da quando pubblicai la lettera che la Betancourt aveva indirizzato ai suoi familiari dalla prigionia; quasi 6 mesi da quando scrivevo che la sua liberazione sembrava imminente... questa volta è vero! BE' ECCO UN ESEMPIO DI UNA VERA SODDISFAZIONE, ANCHE SE NATURALMENTE NON HO CONTRIBUITO IN ALCUN MODO ALLA LIETA CONCLUSIONE DI QUESTA BRUTTA VICENDA! MI UNISCO ALL'ABBRACCIO CHE L'UMANITÁ STA RIVOLGENDO A INGRID: BENTORNATA A CASA!

mercoledì 2 luglio 2008

Cercasi compagnia per weekend

4 : commenti
Mai pensato di usare il blog a questo fine... ma siccome è un periodo che ho voglia di allargare il giro delle mie conoscenze, perché no? Chi mi accompagna in Toscana il 12 13 luglio?
PROGRAMMA DI MASSIMA: sabato 12 luglio mattina (verso le 8) ho intenzione di partire alla volta di Principina a Mare (GR). Voglio passare a salutare mia figlia che sta in villeggiatura lì. Nel pomeriggio si riparte per andare a trovare una persona a Pomaia (PI), un centinaio di chilometri più a nord, che vive nell'Istituto Lama Tzong Khapa, il più famoso monastero buddista (tibetano) in Italia. Ho già prenotato un posto per dormire lì (non penso sia un problema avvisare per uno o più posti in più, ma è chiaro: prima è meglio è). Domenica 13 si passa la giornata all'Istituto e si torna a Perugia in serata. MEZZO: la mitica Multipla a metano... aria condizionata... e magari l'ultimo di Allevi sul lettore CD (anche se per viaggiare trovo più adatti i suoi dischi precedenti). CREW: se tra le persone che mi seguono su questo blog ce n'è qualcuna interessata, batta un colpo e salga a bordo!
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