A febbraio m'ero occupato della Venere scelta come opera-simbolo per una mostra del pittore tedesco rinascimentale Lucas Cranach (1472-1553) alla Royal Academy of Arts di Londra; immagine assurta agli onori della cronaca per il fatto di avere turbato qualche coscienza abnormemente morigerata, che a me colpì invece per la sua grazia e il suo erotismo raffinato.
Eccola, la inserisco nuovamente qui a lato. Le sue curve sono alquanto particolari, sconcertanti, quasi improbabili... eppure risulta così sensuale. Perché? Forse per quel sorriso malizioso e appena appena provocante. Per la finta ingenuità o forse la spudoratezza divertita di coprirsi - si fa per dire - con un tulle praticamente invisibile. Per lo sguardo sicuro di sé che sembra sfidarci a cogliere il frutto delle sue grazie, suggerendo allo stesso tempo che lo desidera anche lei perciò non ce lo impedirà.
Oggi l'occhio mi è caduto su un'altra Venere dipinta da Cranach - Cupido si lamenta con Venere (1530) - e mi è parso evidente che la modella ritratta era la medesima che aveva posato per la Venere precedente. Osservate la seconda immagine. La pancetta morbida contrastante con un torace fin troppo magro (l'effetto degli stretti bustini in uso a quei tempi?)... i seni piccoli ma deliziosamente sagomati... ancora lo stesso sorriso un po' da Gioconda... la forma dei lobi... il mento, il naso, le sopracciglia: senza dubbio si tratta della medesima persona.
Mi sono allora divertito a cercare su internet altre donne raffigurate da questo pittore ed a scegliere quelle riconducibili alle forme della medesima fanciulla. Forme particolari, moderne, di una bellezza diversa da quella canonica ai nostri giorni eppure inequivocabile; una bellezza archetipica, al di là delle mode e dei gusti.
Ecco allora ancora un'altra Venere con un cappello a tesa larga dipinta nel 1529 nella terza immagine... sì è sempre lei, la nostra donna col velo invisibile che finge di coprire il suo pube. Notate bene il piede destro a 90° rispetto al sinistro: la medesima postura si trova anche nelle tre successive raffigurazioni di Eva sotto l'albero della conoscenza... è sempre la nostra modella. La stessa che ritroviamo più sotto in Apollo e Diana... nelle due diverse versioni di Giuditta vittoriosa su Oloferne (con la spada)... nella figura di nobildonna... nella Salomè che reca la testa di Giovanni... nella Maddalena (la donna con l'abito rosso). Sempre lo stesso sorriso.
Ho cercato invano notizie della vita privata di Cranach. Mi chiedo chi fosse questa donna: la moglie, l'amante, una dolce ossessione? Da come ne ha messo su tela le forme percepisco amore, orgoglio e gioia d'aver conosciuto carnalmente quel corpo... o forse è solo la mia fantasia che galoppa.
Avranno vissuto insieme? Oppure è bastato averla ritratta solo un paio di volte perché le sue forme si fissassero sugli occhi e forse nel cuore di Lucas?
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