Riporto due articoli non recentissimi (il primo del 2005, il secondo del 2006) dal sito sulla petizione per i distributori di idrogeno: rispettivamente sull'apertura del primo distributore di H in Islanda (nella foto) e in Italia a Livorno.
La tecnologia centrata sull'H sembra ormai abbastanza matura e l'elettricità necessaria a produrre questo gas potrà in effetti essere sempre più ricavata da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico. D'altra parte il boom di acquisti di SUV e auto di alta cilindrata, proprio in parallelo ai rialzi del prezzo dei carburanti, non è per nulla paradossale (la massa dei consumatori viene indotta ad arte ad abboccare a questa moda) e suona come l'estrema corsa delle compagne petrolifere a mungere la vacca dei ricavi dal petrolio prima della grande riconversione alle energie rinnovabili. Immagino che chi detiene il controllo strategico delle fonti di energia non rinnovabili stia già acquistando tutti i brevetti possibili legati al ciclo dell'idrogeno e all'utilizzo di altre energie pulite (N.B. il distributore nella foto è della Shell!).
Primo distributore a idrogeno in Islanda
Partendo dal Progetto Ectos, che prevede l'impiego di tre autobus Citaro della Daimler Chrysler, l'Islanda, con i suoi 290 mila abitanti e 180 mila veicoli, sarà alimentata a idrogeno entro il 2010 e l'esubero di idrogeno, prodotto con fonti rinnovabili nazionali, sarà esportato. L'Islanda ha deciso di convertire al nuovo carburante l'intero trasporto pubblico entro il 2007, e il 24 aprile scorso, ha inaugurato il suo primo distributore di idrogeno. Una tappa fondamentale verso l'abbandono del petrolio per garantire mobilità e trasporti. La prima stazione di servizio interamente ecologica ha un distributore di acqua trasformata per elettrolisi in idrogeno e un piccolo bar, e si trova in una strada a 5 chilometri dal centro di Reykjavik che conduce verso l'aeroporto. Il primo autobus a fornirsi di energia pulita è un bus navetta il cui biglietto è possibile acquistarlo a 10 euro. Ogni autobus costa almeno 400 mila euro e il governo islandese conta di costruirne 30 entro il 2005. La Iceland New Energy, il consorzio misto pubblico privato che governa l'impresa (51 per cento pubblico, il rimanente diviso fra Shell, Daimler Chrysler e Hydro, una grande compagnia norvegese di energia) ha come obiettivi:
- Il funzionamento a idrogeno di tutti i bus pubblici. Il costo è di circa 7 milioni di euro, tre dei quali finanziati dalla Ue
- creare un mercato di auto a idrogeno (2007)
- alimentare a idrogeno i motori dei pescherecci, che producono un terzo delle emissioni di gas inquinanti (2015)
- vendere l' idrogeno all'Europa (2030)
Primo distributore di Idrogeno in Italia
(ANSA) - LIVORNO, 9 FEB - Non solo sarà il primo distributore di idrogeno di Italia, ma sarà addirittura il primo erogatore al mondo di idrogeno prodotto utilizzando energia rinnovabile. Il nuovo impianto sarà realizzato nella stazione di servizio Agip di Grecciano (Collesalvetti) sulla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno. "Nei prossimi mesi sarà pronto l'erogatore di idrogeno gassoso - spiega Giuseppe Mele, agente di zona di Eni, al quotidiano ambientale Greenreport.it - che andrà così a completare la stazione multienergy, dove sarà possibile rifornirsi di qualsiasi tipo di carburante oggi esistente: benzina, diesel, gas, metano e, appunto, idrogeno". Il nuovo erogatore sarà inizialmente utilizzabile da pochissimi veicoli, dal momento che l'impianto ad idrogeno è ancora poco diffuso, ma rappresenta comunque una novità assoluta nel panorama della circolazione stradale: "Per ora - precisa Mele - non esiste una normativa italiana che consente ai veicoli alimentati a idrogeno di circolare e quindi verranno a rifornirsi solo i prototipi di Multipla bifuel e i Doblò che stanno progettando alcune aziende di Pontedera, come la Ilt, in collaborazione con la Piaggio. Ma potrebbe, però, capitare a fare rifornimento qualche automobile tedesca, visto che in Germania esiste già qualche distributore a idrogeno". L'altra grande novità, secondo l'Eni, riguarda le fonti rinnovabili. "La stazione di Grecciano - conclude Mele - è in grado di produrre 110mila dei 300mila kilowattora annui che rappresentano il fabbisogno di tutta l'area di servizio. Questo importante risultato lo abbiamo raggiunto grazie ai pannelli solari che rivestono tutta la superficie del tetto e alle torri eoliche installate sul retro della stazione: un impianto ibrido quindi, realizzato vincendo un bando della Regione Toscana. Inoltre stiamo approntando un impianto di cogenerazione a metano per la climatizzazione del ristorante. Una parte dell'energia che stiamo producendo sarà utilizzata direttamente per produrre l'idrogeno che distribuiremo e in questo saremo i primi al mondo a farlo".Il passaggio a motori ad emissioni zero è più vicino di quanto si creda, anche a fronte dei dati ormai inequivocabili sul mutamento climatico globale, che impone scelte epocali anche a chi tuttora ricava profitto dai carburanti fossili. La mia prossima auto sarà ancora a metano... ma chissà che quella dopo non possa già essere ad idrogeno!
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LIBRO CONSIGLIATO: "Economia all'idrogeno" di Jeremy Rifkin
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