Post di Gabriele Soranzo
(quello che è qui scritto rappresenta l'opinione dell'autore del testo)
VERSIONE BREVE:
Un'accelerazione.
VERSIONE LUNGA:
Una incredibile accelerazione di processi sociali già in atto da decenni.
Sono stati fatti in tre mesi, e verranno completati in qualche anno, processi sociali che altrimenti avrebbero richiesto altri decenni per la loro finalizzazione.
Questi sono i processi sociali di cui parlo:
- considerare il pensiero unico un valore, la differenza di opinioni un disvalore;
- considerare il controllo dei singoli individui un valore, la libertà di azione del singolo individuo un disvalore.
Sottolineo il fatto che qui parlo di valori, quindi dei punti di riferimento voluti e considerati giusti dalla società tutta, da tutta la popolazione, non solo dai suoi vertici.
Ad essere più precisi, l'accelerazione è stata impressa ai due valori sociali sopra citati - pensiero unico e controllo dei singoli individui - ed i processi sociali che rafforzano questi valori sono da considerarsi un mero "dettaglio implementativo".
I due valori si sposano perfettamente con una visione politica e sociale della Cina e della sua cultura orientale sottostante, cultura profonda, stabile e millenaria e con l'obiettivo dichiarato di diventare il modello di riferimento culturale mondiale entro i prossimi trenta anni.
I due valori si sposano perfettamente con un terzo valore, più apparentemente occidentale:
considerare la monetizzazione un valore. Tutte le azioni e financo i pensieri, umani o artificiali essi siano, è un bene possano essere monetizzati.
Da qui la grande sinergia di intenti tra due blocchi politici e geografici altrimenti in contrapposizione.
Definisco i processi sociali come "mero dettaglio implementativo" in quanto essi possono essere A o B, X o Y, non è questo il punto, il punto è l'obiettivo di rendere unici e assoluti a livello mondiale i tre valori sociali sopra citati:
pensiero unico;
controllo di tutti i singoli individui;
monetizzazione.
Per completezza di esposizione, elenco qui di seguito alcune implementazioni dei processi sociali in atto ora:
- reddito universale;
- distanziamento sociale;
- tracciamento delle persone;
- tracciamento della moneta (resa digitale con l'esclusione del contante);
- indebolimento del concetto di Stato a favore di enti sovranazionali;
- indebolimento fino allo svuotamento degli organi istituzionali degli Stati (es. i Parlamenti nazionali);
- indebolimento del concetto di famiglia;
- indebolimento del concetto di affettività ed emotività;
- indebolimento del concetto di risparmio privato;
- indebolimento del concetto di "incentivo" rappresentato da "un premio aggiuntivo" a favore di "incentivo" -> "una punizione in meno";
- educazione dei bambini al di fuori della famiglia ed all'interno dello Stato;
- azzeramento dei feti potenzialmente "malati" ("malati" -> "non normo-efficienti") sia con selezione dei feti ottenuti da una procreazione uomo-donna classica, sia con il potenziamento della tecnologia degli uteri artificiali.
Il più importante di tutti di questi processi sociali, e l'unico su cui mi soffermo qua, è
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il reddito universale.
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Esso è la base di tutto ed è lo strumento principe per il raggiungimento dei tre valori fondanti.
Il reddito universale deve essere cosi' definito:
calibrato quel tanto per non generare rivoluzioni ma non troppo per permettere un affrancamento da esso.
deve essere *concesso* dallo Stato all'individuo solamente se l'individuo rispetta i tre valori fondanti. In altre parole il contratto, chiaro ed "alla luce del sole" è: "Io Stato ti concedo il reddito universale, ma se e solo se, tu individuo rispetti il pensiero unico e il controllo e la monetizzazione di tutte le tue azioni. Se tu individuo non le rispetti, io Stato ti tolgo il reddito universale".
NOTA: qui adopero, impropriamente, il termine "Stato", ma in realtà il singolo Stato verrà sostituito da entità sovranazionali (es. in occidente dall'Europa e dalle istituzioni europee, bisogna capire che i Parlamenti nazionali sono visti come dei lacciuoli e vincoli, sicuramente da svuotare di potere).
A titolo esemplificativo, descrivo un probabile scenario operativo del reddito universale e delle sue implicazioni:
- Io Stato definisco una lista di fonti di informazioni (social, televisioni, radio, stampa, "la rete", etc) affidabili: se tu Individuo ti informi da queste fonti, allora meriti il reddito universale, altrimenti non lo meriti e te lo riduco/tolgo.
- Io Stato definisco una lista di luoghi fisici (città, scuole, musei, mostre, eventi pubblici, etc) affidabili: se tu Individuo vai (o resti) in questi luoghi fisici, allora meriti il reddito universale, altrimenti non lo meriti e te lo riduco/tolgo.
- Io Stato definisco una lista di tuoi doveri sociali (es. pagamento del dovuto per i vari servizi statali, rispetto di una coda, divieto di assembramento, parlare sempre sottovoce, partecipare alle parate sovranazionali, gli esempi potrebbero essere senza fine): se tu Individuo assolvi questo doveri, allora meriti il reddito universale, altrimenti non lo meriti e te lo riduco/tolgo.
Un po' meno "alla luce del sole":
- Io Stato creerò tanti di quei paletti sociali a chi non meriterà il reddito universale e "incentivi" a chi lo meriterà, da rendere questa via impercorribile per la maggioranza della popolazione. Alcuni esempi di paletti sociali: divieto di accesso alle migliori scuole, divieto di accesso ai migliori percorsi formativi professionali, "incentivi" alle aziende che daranno lavoro a chi merita il reddito universale, "incentivi" a chi frequenterà persone meritevoli del reddito universale creando "bolle di relazioni interpersonali" impenetrabili dall'esterno. In pratica, nel momento che tu individuo accetti di entrare nella logica del reddito universale, nel momento in cui ne sarai fuori diventerai un paria (perché senza formazione adeguata a fare altro, perché senza risparmio privato per fare altro, perché senza amicizie e rapporti sociali con altre persone cosiddette "perbene").
Una penultima considerazione sulla famiglia: la famiglia è potenzialmente un nemico del pensiero unico, in quanto, al momento, sistema principe di riferimento valoriale del bambino. In pratica, ogni famiglia attualmente dà una "impronta" educativa ai propri figli potenzialmente differente da ogni altra famiglia. Questo è un male da estirpare per il pensiero unico: molto meglio "prelevare i bambini dalla culla" e istruirli fin da subito nei nidi di infanzia, asili e scuole esautorando i genitori nel compito di educatori.
Una considerazione sul "grande assente", o meglio, sul "convitato di pietra" di tutta questa mia disquisizione: le Intelligenze Artificiali. Dico solo questo: loro sono totalmente funzionali al concetto di pensiero unico e controllo degli individui, e nei processi sociali in atto saranno pervasive, fino a passare dallo status di "oggetto" allo status di "soggetto", ma questo e' un altro discorso (non starebbe nel margine troppo stretto della pagina :-)).
Poco prima di concludere, vorrei lanciare una "terza via" tra la prima via, "il mondo prima del 2020", e la seconda via, "il mondo dopo il 2020": quello della decentralizzazione pubblica trasparente non avversa ad un modello di società separato e diverso. Mantenere quindi in atto tutti i valori e i processi sopra descritti, ma farlo in maniera trasparente e pubblica, senza imbrogli, senza mistificazioni, senza bugie, senza neolingue, senza manipolazioni di dati, senza livello di privilegio di accesso ai dati, ed assicurare il non conflitto a chi volesse creare una società non basata sui tre valori fondanti, o perlomeno, non basata sul pensiero unico (a mio modo di vedere il tracciamento pervasivo e condiviso in entrambe le due società potrebbe essere il modo più facile per una cooperazione fruttuosa, mentre il concetto di "black box" lo vedo di più difficile attuazione, anche se non impossibile).
Una utopia? Sì, ma percorribile.
Per concludere riporto una considerazione sulla mia nazione, l'Italia. È circa da 17 secoli che l'Italia viene invasa dall'Europa e l'Europa viene invasa dall'Asia. D'altra parte l'Italia è una penisola dell'Europa e l'Europa è una penisola dell'Asia. Nonostante questo gli italiani sono "italiani", ed una nazione tutta è sempre difficile da conquistare e mantenerne il dominio culturale.
Gabriele Soranzo