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venerdì 13 marzo 2020

Mia moglie Elisa...

Mia moglie Elisa è infermiera professionale. 

Era in posizione utile nella graduatoria di un concorso fatto un paio di anni fa. 

Così martedì 10 ha ricevuto dall’Azienda Ospedaliera un telegramma: la proposta di un contratto a tempo determinato di 6 mesi “per integrare la presenza di personale infermieristico presso le strutture attualmente interessate nelle misure organizzative atte a fronteggiare l’eventuale gestione di pazienti sospetti o affetti da coronavirus (COVID-19), ed a garanzia dei livelli essenziali di assistenza.

Mercoledì 11 si è licenziata da dove stava lavorando (nel privato, a tempo indeterminato)...

...stamattina ha firmato il contratto con l’Azienda Ospedaliera...

...e da domattina prenderà servizio “in prima linea” all’Ospedale della nostra città.

Amore mio, sono orgoglioso di te. ❤️❤️❤️

95 : commenti:

Francesco ha detto...

applausi

CLaudio Rossi ha detto...

Sono le persone come Elisa a tenere in piedi questo paese.
Grazie.

Alberto ha detto...

Una decisione da encomio.

Andreino ha detto...

Daniele, non ti conosco di persona ma seguo questo blog da diversi anni ormai . Hai tutta la mia stima e affetto. E una moglie con un cuore grande. Un abbraccio dal lago maggiore.

mario massa ha detto...

Grazie Elisa.

Pensavo che davanti a questi eventi 22Passi si risvegliasse per discutere della situazione: considerando poi che siamo quasi tutti costretti in casa questo silenzio è molto strano.

Dal momento che la moglie di Daniele lavora nella sanità ho una domanda:

In Corea hanno adottato (oltre all'indagine sui movimenti) la strategia dello screening di massa e pare che funzioni. Qui da noi sembra che la strada non sia percorribile perchè non abbiamo abbastanza laboratori specializzati (l'abbiamo adottato solo a Vò Euganeo e anche lì sembra aver funzionato).

Perchè se il costo di un test rapido specifico per per gli anticorpi CoV-2 (tipo Right Sign o simili) è di meno di 7 euro e sono disponibili (per il solo personale medico) da più di un mese, danno risposta immediata in 10 minuti e hanno attendibilità 96%, non viene adottato in massa per screening?

Perchè l'Istituto di Sanità dice che bisogna continuare con i (pochi) tamponi (che costano 10 volte di più, hanno minore attendibilità e richiedono analisi di laboratorio con ritardo anche di una settimana)? La scelta sembra non tenere conto che le ultime indagini direbbero che il 75% dei casi è asintomatico.

Chiaramente i due sistemi non sono equivalenti (il tampone dice se sei contagioso, l'analisi IgG e IgM se hai gli anticorpi), ma a me, che non sono un medico, pare anche più utile l'informazione sugli anticorpi.

https://www.praxisdienst.it/it/Medicina/Laboratorio/Test/Test+rapidi/Test+rapido+Coronavirus+Right+Sign.html

sono solo un misero test ha detto...

Caro Mario,

mio avversario di tanti duelli verbali, anche durissimi, siamo tutti qui, non andiamo da nessuna parte. Purtroppo c'è ben poco da discutere.

Ci resta solamente, non ho nessun pudore ad ammetterlo, da piangere per lo strazio di chi deve morire da solo e vedere morire un familiare da solo; da agnostico fin dentro il midollo, non ci resta che pregare per me, per te e per tutti quelli che conosciamo. E toglierci il cappello davanti a Elisa e tutti quelli che in questo momento si stanno facendo un mazzo così, sperando che basti, per salvare la pelle a noi e ai nostri familiari.

mario massa ha detto...

@SSUMT
"Purtroppo c'è ben poco da discutere"

Caro Ssumt, spero che i numeri di oggi ti abbiano tirato un po su il morale. Speriamo che domani il calo sia confermato.

La discussione non deve necessariamente essere critica, ma potrebbe essere costruttiva.

Qui:
http://www.farmacista33.it/coronavirus-kit-per-test-rapidi-in-commercio-le-indicazioni-di-federfarma-/politica-e-sanita/news--52496.html

la spiegazione del governo del perchè non vuole i test del sangue veloci.
Mi chiedevo se è proprio necessario che l'OMS testi 200 diversi tipi di test prevedendo di dare un risultato tra alcune settimane: non è un farmaco (che ovviamente deve seguire tutta la trafila del caso per garantirne la sicurezza).

Un normale ospedale nell'area più colpita può decidere di comprarne 100 esemplari (costo totale solo 700 euro) e testarlo su 50 persone certamente guarite (che quindi dovrebbero dare esito positivo agli IgG e IgM) e 50 persone con i primi sintomi e positive al tampone (che dovrebbero dare esito negativo agli IgM e tendenzialmente negativo agli IgG). Un test che impegnerebbe uno o due infermieri (anche giovani e non specializzati) per una giornata. Dopo un solo giorno, se il risultato rispecchia la precisione molto alta dichiarata dai produttori (ne sono disponibili almeno 2 modelli già da un mese), avremmo un'arma importantissima (li hanno usati anche in Cina) che potrebbe essere usata anche dai medici di famiglia a tappeto: se risulti positivo, dopo 2 settimane puoi andare a lavorare perchè non puoi più infettarti e non puoi infettare (il problema economico viene dopo quello sanitario, ma se sarà troppo grave costerà anche in termini di vite umane come abbiamo già visto in passato nei momenti di crisi).
In più si scoprirebbe finalmente quanti sono realmente gli italiani che hanno avuto la malattia (si parla del 75% di asintomatici), dato fondamentale per le scelte future.

sono solo un misero test ha detto...

@MM

come è buffa la vita: i ruoli si ribaltano e sono dalla parte di chi è tendenzialmente scettico, o almeno da quella di chi non si attende miracoli.

non ho nessuno "valido" motivo per esserlo, se non quello di aver visto, nel corso degli anni, troppe case farmaceutiche promuovere il loro prodotto in base a ricerche basate a loro volta su statistiche quantomeno troppo ridotte, per non volere essere oltremodo negativo in un momento come questo. e puntualmente una ricerca concorrente arrivare a conclusioni opposte sulla base di numeri pressochè simili. e i medici al traino di una o dell'altra, sulla base di non ho ancora capito cosa (altro understatement). insomma, la scienza quando si mischia col business se le va un po' a cercare.

sui tamponi in particolare la mia esperienza personale, che ovviamente non vale un fico secco se non a spiegare l'atteggiamento, è assai negativa. dopo anni di dolori alle anche, vado dal dottore. mi chiede l'anamnesi e, valutando anche il panorama generale, si sofferma sulla situazione della gola che ha subito 2 interventi di tonsillectomia negli anni in cui i chirurghi toglievano frattaglie alla gente come io rimonto la bicicletta: "tanto questo non serve!".

il medico mi manda a fare un tampone alla ricerca dello stafilococco aureo. negativo. boh, si vede che sta troppo sotto, dice lui. si vede che non è quello, penso io. passa qualche mese e prendo una polmonite in agosto. nuovo tampone prima di iniziare l'antibiotico. negativo. insomma la faccio breve, il medico testone nel tempo me ne ha fatti fare 4, di tamponi. al quarto, effettuato lontano da qualsiasi fase acuta, l'infermiera mi chiede: "ma scusi, lei si è lavato i denti questa mattina?" e io serafico: "beh, ma certo...". e lei "ma noooo! torni domani". il giorno dopo il tampone era positivo.

problema risolto? no, perchè il medico pur bravissimo a capire l'origine dei guai, mi prescrive l'unica cosa a disposizione: il bactrim. negli anni ne ho fatti due cicli. il cocco è ancora lì.

ecco, parafrasando un illustre ingegnere reggiano, a certa scienza ci credo quando la vedo funzionare. è vero che prima o poi funziona, ma non basta una conferenza stampa.

mi fido molto di più degli epidemiologi che fanno un ragionamento talmente semplice che lo capisco perfino io: se non incontri nessuno il virus si attacca al tram, e poi dondola.



Vincenzo Bonomo ha detto...

Caro SSUMT, ci si potrebbe anche chiedere (ovviamente lo sappiamo, la mia è una domanda retorica) come mai le case farmaceutiche non abbiano sviluppato un antivirale degno di questo nome sapendo perfettamente che le pandemie sono ricorrenti. E' passato più di un secolo dalla strage dell'influenza spagnola ma se ritornasse un virus con quella letalità le conseguenze sarebbero le stesse, nonostante il livello tecnologico dell'Umanità sia progredito tantissimo nel frattempo. Per quanto riguarda l'immunità di gregge sbandierata da improbabili premier albionici pare proprio che questo virus non ne dia, per cui precipitosi dietrofront di questi dilettanti allo sbaraglio. Nel mio piccolo oltre ad osservare le direttive governative seguo una blanda profilassi alimentare per cui mi premuro di consumare modiche quantità di acqua tonica ad ogni pasto (contiene chinino) e, alle brutte, confido nella soluzione idroalcolica di artemisia annua (la madre di tutti gli antimalarici) che custodisco nel mobiletto dei farmaci. Per il resto siamo nelle mani di Dio (per chi ci crede).

mario massa ha detto...

Avete visto questo video del 2015 di RAI3 (dal minuto 5 al 7)?

https://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5e3275ba-475c-4cf4-b402-1e27dc47565b.html#p=39

CLaudio Rossi ha detto...

@ mario massa
Sì il video aveva impressionato anche me per la descrizione del virus sperimentale. Mi sono confrontato con un interlocutore di altissimo profilo specialistico il quale mi ha assicurato che tutti i laboratori occidentali che hanno sequenziato l' RNA dei vari ceppi del Covid-19 diffusi attualmente nel mondo, hanno unanimente affermato che si tratta di un salto di specie naturale escludendo che possa trattarsi di un virus precedente o di una manipolazione.
Comunque stasera anche la RAI, nel corso del TG3, ha assicurato che il virus del servizio di Leonardo del 2015 non aveva nulla a che vedere con quello attuale.
Del resto te lo immagini che can-can mediatico avrebbe scatenato Trump se vi fosse stato un qualsiasi appiglio scientifico ad attestare l'origine cinese del Covid-19 ?

mario massa ha detto...

@Claudio Rossi

Leggi questo articolo di Le Scienze (in fondo trovi anche la versione originale in inglese di Scientific American) di marzo.

https://www.lescienze.it/news/2020/03/16/news/coronavirus_bat_woman_pipistrelli_sars-4697657/

La dott.sa Shi Zhengli, dopo aver temuto di essere stata lei la responsabile della pandemia, dopo l'analisi genetica assicura che il virus non è uscito dai suoi laboratori di Wuhan (quelli del servizio di RAI3).

E' probabile che sia come dice, ma rimane il fatto che lei è sicura che arriveranno altre pandemie dai pipistrelli anche peggio di questa e che il suo team che studia il problema da 15 anni non è stata per ora in grado di sviluppare farmaci o vaccinazioni, il che mi pare molto preoccupante.

mario massa ha detto...

Il filmato di RAI 3 è diventato virale e ovunque, sopratutto nelle trasmissioni televisive si sono affrettati a sostenere che è una fake news (da virologi e medici come Garattini a politici come Toninelli).

A sostegno di questo sostengono che l'analisi della sequenza genomica del coronavirus dimostra che non è stato creato in laboratorio.

Ora mi chiedo cosa distingue un cambiamento genetico "naturale" da uno fatto in laboratorio? Sono ignorante in materia, ma ritengo che sia possibile dichiarare che una certa sequenza è con ogni probabilità di origine artificiale e non naturale (perchè il cambiamento è troppo complesso perchè avvenga con un solo passaggio in natura), ma non il contrario: perchè mai in laboratorio non dovrebbe essere possibile realizzare un cambiamento che può avvenire spontaneamente in natura?

Non è strano che il virus sia partito proprio da Wuhan dove si trova questo laboratorio che da 15 anni studia proprio quei virus? La stessa direttrice del laboratorio ha detto che non ha dormito finchè l'esame delle sequenze genomiche non l'ha tranquillizzata sul fatto che non era partito dal suo laboratorio: questo significa che lei sapeva che il rischio c'era.

Se il passaggio è stato naturale, poteva avvenire in gran parte della Cina ove esistono quei pipistrelli: si tratta di un paese con 1.5 miliardi di abitanti, che probabilità c'era che la cosa accadesse proprio in quella città di "soli" 11 milioni di abitanti?

Come sapete sono tutt'altro che complottista, ma mi chiedo: è più probabile quella coincidenza, o che la dottoressa Shi Zhengli, in un paese dove 4 mesi fa i medici che dichiaravano l'inizio della epidemia venivano arrestati, sia stata costretta a dichiarare ciò che ha dichiarato?

Daniele Passerini ha detto...

Carissimi amici, vedo solo ora tutti questi commenti, scusate ma sto lavorando, sto preparando due esami (i primi orali via Skype della mia vita, a 54 anni!) che sosterrò il 10 e il 17 aprile e ho in ballo la partenza del lavoro di tesi. Perdonatemi quindi se per ora non parteciperò alla discussione (che tra l’altro mi interessa molto).
Solo una cosa.
Mario, buffo per una volta ritrovarti sul fronte “complottista”! Questo mi fa pensare a quanto siano banalizzatori quei personaggi mitici del debunking che tagliano l’opinione pubblica con l’accetta: i complottisti da quella parte e i pro science dall’altra. Eh, magari fosse così facile. Dipende dalle questioni. Una persona può essere ortodosso su un topic e complottista su un altro.
Un abbraccio a tutti, che di questi tempi (non) si nega a nessuno, buonanotte.
Nel 2021 torno davvero e nel 2022 si rilancia il blog alla grande! :D

mario massa ha detto...

Avete visto anche questo video sempre di Rai 3?

https://www.youtube.com/watch?v=psOEaMSqcp4

Ma a parte l'origine, vi siete chiesti se le modalità di contagio sono davvero quelle che fino ad ora sono state divulgate dai media?

Vi ricordate che all'inizio ci dicevano che il virus non resiste sulle normali superfici per più di pochi minuti? Poi hanno allungato i tempi e oggi sul sito salute.gov si legge:

"35. Quanto tempo sopravvive il nuovo Coronavirus sulle superfici?
Le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio."

ma in realtà in questo studio del 17 marzo pubblicato su The New England Journal of Medicine (rivista medica fondata nel 1812 e con un impact factor superiore a The Lancet, quasi doppio di Nature):
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2004973

si dice che su molte superfici il tempo di dimezzamento (non di sopravvivenza come si dice nel documento governativo) del virus è di ore (circa 6 per plastica e acciaio mentre sul rame resiste pochissimo). In pratica occorre attendere almeno 7 tempi di dimezzamento prima di poter dire che una superficie inquinata è diventata inoffensiva, quindi 2 giorni.

Lo stesso documento dice una cosa che nessuno ci ha mai detto: che il virus rimane attivo nell'aria per molto tempo: dopo 3 ore hanno misurato meno di una riduzione decimale, il chè significa che in un ambiente contagiato da un infetto l'aria può trasmettere il virus per molto tempo, anche 6 ore (due riduzioni decimali) dopo che l'infetto è andato via, se l'inquinamento era forte (per esempio un ascensore ove un contagiato ha starnutito).

Alessandro Pagnini ha detto...

Ho cercato al volo il link alla 'conclusione' di Nature,dove indicato da Mario, per una rapida rinfrescata della memoria, ma comunque l'avevo già vista e, tenuto presente che il mio inglese potrebbe anche fare talvolta cilecca, mi sembrava che, pur partendo con una certa baldanza, poche righe sotto non si parlasse più di certezza delle conclusioni, ma di probabilità. Questo si aggiunge alle domande già espresse da Mario (perchè in laboratorio no e in natura sì?), cui però potrebbe esserci risposta chiara, per chi è addetto ai lavori.
Inoltre, se pur nel 2015 non si trattava del COVID 19 (e certo...sarà stato il COVID 15 e i bene informati sostengono che convenga aspettare ad ammalarsi che tanto a settembre uscirà il più performante COVID 20 ;-) ), sappiamo adesso che lì, dove comunque non mi pare ci siano solo cinesi al lavoro, si stesse sviluppando il know how per fare questo genere di cose. Magari il virus odierno non era quello, ma uno realizzato successivamente, sempre con quelle modalità.
Ovviamente sono soltanto ipotesi e al momento non è possibile avere certezze. E forse non sarà mai possibile, basta guardare l'abbattimento dell'aereo su Ustica da quanto tempo è lì senza un colpevole, pur essendo chiaro che l'aereo è caduto. Qui nemmeno si sa se il virus è naturale, o artificiale, figuriamoci se mai scopriremo la verità, purtroppo. Ovviamente a meno di colpi di scena, che non sono frequentissimi ma ogni tanto capitano.

mario massa ha detto...

Ciao Alessandro, guarda anche questo articolo (io ho la versione definitiva apparsa su ResearchGate, questa è quella che si trova in rete):

https://img-prod.tgcom24.mediaset.it/images/2020/02/16/114720192-5eb8307f-017c-4075-a697-348628da0204.pdf

Gli autori sono 2 ricercatori di biologia sintetica cinesi (Botao Xiao e Lei Xiao della South China University of Thecnology).

Poichè hanno pubblicato su ResearchGate i virologi di fama si sono affrettati a dire che non sono attendibili o di peggio. A me pare che se ciò che dicono è vero (sono semplici fatti, non analisi sofisticate), i virologi possono fare tutti i discorsi teorici che vogliono, ma stanno difendendo l'indifendibile.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Mario
Letto. Dice cose che tutti penserebbero se non ci fosse un firewall di smentite che sostiene la impossibilità di questo scenario. Personalmente, come quasi sempre, conservo un margine di dubbio un po' x tutto. In questo particolare caso, il margine è particolarmente ampio e il muro di fuoco mo convince davvero poco

CLaudio Rossi ha detto...

Ribadisco il mio quesito: "Perchè Trump non ne avrebbe approfittato?"
Probabilmente è scientificamente indimostrabile e resta un'ipotesi, per quanto argomentata.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Claudio
Perchè Trump non ne avrebbe approfittato, dici? Mah...forse perchè, come dici tu, non è scientificamente dimostrabile e insistere potrebbe essere più dannoso che utile. Inoltre non è tanto chiaro cosa sia accaduto in quei laboratori, dove tra l'altro non credo lavorino solo cinesi. Poi, forse, fare troppo can can su una vicenda che potrebbe rivelare una falla nelle misure di sicurezza di certi siti, potrebbe anche nuocere per il clamore e le reazioni che possono scatenarsi nei confronti di alcune ricerche, che sicuramente vengono condotte un po' in tanti paesi, in maniera più o meno palese. Insomma, è difficile essere certi di qualcosa, per questo non me la sento di escludere niente.

mario massa ha detto...

Sarei molto più tranquillo se sapessi che questo virus è uscito per errore da un laboratorio. Significherebbe che è stato un fenomeno ben isolato che è estremamente improbabile che si ripeta.
Se invece i pipistrelli hanno nel loro ampio serbatoio di virus questo coronavirus (perchè, se la trasformazione è naturale, i pipistrelli se lo passeranno l'uno all'altro) è solo questione di tempo, ma anche se riusciremo a fermare completamente questa pandemia, la malattia riapparirà, magari localizzata perchè non ci coglierà impreparati, ma riapparirà (il fatto che anche nella lunga fase asintomatica di incubazione si sia contagiosi aumenta grandemente il rischio rispetto alle precedenti epidemie). E allora solo un buon vaccino potrà sistemare le cose, ma purtroppo non c'è certezza che si possa fare e che immunizzi in modo permanente (per la Sars del 2003 occorsero 20 mesi per arrivare alla fase dei test clinici). Ma poi un altro virus, magari peggio di questo (la Mers aveva una mortalità del 50% ma fortunatamente era molto meno contagiosa) farà il salto di specie e saremo daccapo.

La Cina sapeva benissimo dove era iniziato il contagio (che sia partito naturalmente o da quel laboratorio) e ha fermato l'epidemia mettendo in rigidissima zona rossa 50 milioni di persone su 1.5 miliardi: come per noi chiudere Roma, non tutta Italia.
Da nonno e persona anziana mi permetto di far notare che su 10.000 morti in Italia, 8.500 hanno più di 70 anni, 9500 più di 60 anni la quasi totalità dei quali già con gravi patologie (è morto anche qualche giovane, ma solo 22 sotto i 40 anni). E' giusto sconvolgere il pianeta e distruggere l'economia (cosa che costerà anche in termini di vite umane) per salvare a tutti i costi questa categoria di persone sfortunate ma che, in fondo, la loro vita l'hanno vissuta? O è un atto di egoismo di una generazione rispetto a quella più giovane che, anche prima di questo evento, aveva un futuro molto incerto? Rallentare temporaneamente l'epidemia con mezzi comportamentali semplici (distanza sociale, mascherine, chiusura scuole) per permettere una corretta organizzazione soprattutto sanitaria mi pare giusto, ma siamo sicuri che mirare all'estinzione a tutti i costi dell'epidemia sia una buona idea?

Chiaramente fatta una scelta da parte dell'esecutivo, occorre remare tutti nella stessa direzione nel modo più rigoroso possibile, ma la domanda io me la faccio.

Marcello ha detto...

https://www.scripps.edu/news-and-events/press-room/2020/20200317-andersen-covid-19-coronavirus.html

IL NUOVO coronavirus (Sars-CoV-2) sarebbe il risultato dell'evoluzione naturale di altri virus della stessa 'famiglia' e non un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica (cioè non fatto dall'uomo manipolando geni virali in provetta), come insinuato più volte dall'inizio dell'epidemia. Lo suggerisce uno studio sui genomi del Sars-CoV-2 e virus affini pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

"Confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali" - afferma Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla che ha condotto il lavoro.

Gli esperti hanno in particolare confrontato il gene per una proteina chiave nel processo infettivo, una proteina dell'involucro esterno del virus (chiamata 'spike', da punta o spina) che gli serve per attaccarsi, entrare e infettare le cellule umane. Spike è dotata di un 'uncino molecolare' (chiamato porzione RBD) con cui il virus si lega alle cellule umane incastrandosi alla molecola 'Ace2', (recettore importante nella regolazione della pressione del sangue). Il legame tra Rbd e Ace2 è essenziale per iniziare l'infezione. Inoltre spike ha anche una 'forbice molecolare' che aiuta il virus a penetrare nella cellula umana. Il legame tra Rbd e Ace2 è talmente perfetto (Rbd si incastra a perfezione con Ace2 come una chiave con la sua serratura o due pezzi di un puzzle), spiegano, che non può essere altro che il risultato della selezione naturale e non il prodotto dell'ingegneria genetica.

Questa e altre "caratteristiche del virus, la sequenza genetica di Rbd e la 'spina dorsale' del virus - conclude Andersen - ci portano a scartare l'ipotesi della manipolazione di laboratorio come possibile origine del Sars-CoV-2".

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Mario
I morti sono tali, in presenza di queste misure, altrimenti sarebbero magari di più. La modulazione ottimale delle misure, che devono certamente tenere conto anche delle considerazioni relative al benessere mondiale in termini di produzione di beni e servizi, senza i quali avremmo, quantomeno nel medio periodo, problemi serissimi, è una di quei grattacapi che per fortuna altri sono delegati a dover fronteggiare. Per adesso, non mi sento di dover muovere critiche eccessive, tranne due: l'inazione se fosse confermato che l'allerta era già a conoscenza del Governo fin da Gennaio (comunque decidere cosa fare non era facile, ma nemmeno preparare qualche presidio sanitario, mi sembra davvero grave) e la recentissima apertura alle passeggiate coi bambini, che mi sembra più un contentino per rispondere alle critiche sulla scarsità degli interventi economici. Il tutto, a voler essere pignoli, è stato anche costellato da troppi ripensamenti/cambiamenti, che, oltre a fare felici i produttori di toner e cartucce, hanno dato l'impressione di una certa confusione, ma su questo vorrei essere indulgente.
Da adesso in avanti, pur tenendo presente che dei rischi rimangono, vanno sapientemente modulate le esigenze sanitarie con quelle economiche e vivaddio, anche quelle della libertà del cittadino, che ha dignità anche a prescindere dalla propria utilità produttiva.
Però finora non trovo gravissimi motivi di critica, anche se comprendo e sottoscrivo le tue ragioni. Il dilemma è decidere come, quando e quanto e lì ci saranno scontri, alcuni anche semplicemente creati per fare campagna elettorale, temo.

CLaudio Rossi ha detto...

Io sono più radicale e adotto un approccio yin/yang.
Se per un paio d'anni non crescerà il PIL mondiale e avverrà una sorta di redistribuzione grazie alle misure di sostegno alle fasce meno fortunate, non sarà una sventura. Anche il rallentamento dell'economia ha lati positivi. E non si dica che la “crescita” va a vantaggio degli ultimi. La forbice si è sempre più allargata e gli investimenti sono da anni prevalentemente mirati a ridurre l'incidenza del lavoro sul prodotto finale. Basti ricordare i balzi delle quotazioni delle società che riducono il personale.
Dal rallentamento dell'economia alcuni benefici già ci sono stati ad esempio dal lato ambientale e comunque, se il rallentamento è dovuto, come in questo caso, ad una causa specifica e individuata, non c'è alcun motivo per cui – rimossa la causa – l'economia non recuperi interamente la flessione. Spero inoltre che questa brutta vicenda abbia contribuito a far rifletter molti sulla “hubris” della nostra società e sui fondamentali della vita.

Alessandro Pagnini ha detto...

La comunicazione al tempo del coronavirus:

1) Le passeggiate col figlio minore, si possono fare, vicino a casa.
2) Non c'è niente di nuovo, è sempre stato così, ma non era chiaro
3) ...però il bambino deve essere proprio piccino, mi raccomando
4) Ma che avete capito, il bambino lo si può si portare, ma quando si va a fare la spesa

Con questa chiarezza di idee e questa autorevolezza, alla fine di una lunga serie di passi troppo incerti e claudicanti (uno dei punti che contestavo bonariamente a questo governo, ma che adesso inizia a preoccuparmi), andiamo a trattare con il moloch Europa. Aldilà di visi truci di facciata, ho forti dubbi che ci siano competenze e personalità tali da poter tenere testa ai rappresentanti dei blocchi forti. Il mio timore è che ci gabellino una caporetto come una vittoria. Finiremo, ahinoi, per accettare il MES? Speriamo di no, ma non sono troppo ottimista.

mario massa ha detto...

Ho sentito poco fa al TG5 che il rappresentante italiano dell'OMS ha dichiarato che stima che al momento sia stato contagiato il 20% degli italiani. Se così fosse significa che i numeri che ci vengono dati, che rappresentano lo 0.2% della popolazione, non servono a nulla: la mortalità di questo virus sarebbe solo dello 0.12% cioè poco superiore a una normale influenza. Dubito che sia così, ma è chiaro che o questa persona parla a vanvera o i media raccontano panzane.

Alessandro Pagnini ha detto...

Caro Mario, se dai un'occhiata a questo articolo, vedrai la situazione determinata dalla....influenza di 2 anni fa (l'articolo è del 2018):
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_gennaio_10/milano-terapie-intensive-collasso-l-influenza-gia-48-malati-gravi-molte-operazioni-rinviate-c9dc43a6-f5d1-11e7-9b06-fe054c3be5b2.shtml

La mortalità generale non è che sia enormemente superiore a quella della influenza stagionale. Boh...forse il doppio, ma magari neanche. Il problema è che quando questo benedetto virus si incarognisce, sfocia in una broncopolmonite e questa, talvolta, in una forma ache brutale che impedisce l'interscambio gassoso negli alveoli. Se altre complicazioni dell'influenza, come quelle gastrointestinali, ad esempio, anche se gravi, possono essere gestite a domicilio o in reparti di minore specializzazione e con attrezzature non specifiche, il tipo di complicazione del coronavirus tende a richiedere reparti di terapia intensiva con il relativo personale e questi non sono dimensionati a dovere. Pare che in Germania, con una popolazione circa 1,5 volte la nostra, per la salute della quale noi schieriamo poco più di 5.000 posti in terapia intensiva, la disponibilità loro sia di circa 28.000. La nostra è una sanità sottodimensionata per fronteggiare ogni cosa che sia appena fuori dall'ordinario. Mi pare che la differenza non la faccia tanto il numero dei morti, ma il percorso che sceglie il virus, che obbliga ad uno sforzo titanico per mantenere le vittime entro numeri non poi troppo lontani da quelli della influenza NON COVID. Insomma, se non gestiamo, diluendoli, i casi di contagio, i numeri rischiano davvero di impennarsi, ma non tanto per la pericolosità intrinseca del virus, ma piuttosto per la nostra inadeguatezza a combatterle sul fronte dal quale arriva il suo attacco, mentre per altre influenze siamo meglio attrezzati. Come vedi, i segnali c'erano anche 2 anni fa e anche lì si parla di 'collasso delle terapie intensive', ma non abbiamo imparato niente, o forse non avevamo i soldi per fare molto di più, magari anche perchè la sanità non è realmente pubblica, o meglio, viene pagata coi soldi pubblici e viene concessa a tutti, più o meno bene, ma i profitti li fanno i privati che brevettano i farmaci e anzichè investire anche in 'ricerca pubblica', lo Stato paga miliardi alle case farmaceutiche per medicinali che a volte sono inutili se non dannosi. Per questo quando sento dire che la sanità è pubblica (e dal punto di vista dell'erogazione gratuita a tutti, fortunatamente è così ed è bene che lo rimanga), talvolta mi sento di specificare che la spesa è di sicuro pubblica (paghiamo noi), ma i profitti sono appannaggio dei privati. E qui non entro nel tema del come sia conveniente e con quale forza persuasiva, sia effettuata la 'promozione' dei vari medicinali. Per fortuna i medicinali ci sono, ci mancherebbe, ma è un po' come il cibo, che è necessario per vivere e aiuta a crescere bene se sano ed equilibrato, mentre porta problemi e vere e proprie patologie, se abusato e di tipo inadeguato (cibo spazzatura). I medicinali, per qualche fortunato, possono addirittura non servire mai, o quasi mai, ma comunque sono utili e bene accetti se somministrati correttamente, solo se necessario e non per far lucrare qualcuno e soprattutto se sono di buona qualità. Mi rendo conto che ho un po' allargato il fronte della discussione, ma l'argomento sanità si presta anche a questo tipo di riflessione.

Alessandro Pagnini ha detto...

Comunque io sono piuttosto incline a credere di aver già incrociato il virus: la mia compagna, Cristina, domenica 15 febbraio ha iniziato a tossire, tosse secca e ostinata, e in seguito, in serata è sopraggiunta la febbre, stabilizzatasi intorno a 38/39 e quasi incurante degli antipiretici, nonchè dei primi antibiotici ordinati dal suo medico curante. Io ho iniziato 3 giorni dopo ad avere tosse secca insistente e febbriciattola poco superiore al 37,5. Sabato 22 però ero già sfebbrato, tanto che avrei dovuto partecipare ad un seminario di aikido, ma ritenni imprudente precipitarmici avendo avuto febbre fino al giorno prima, pur non sospettando affatto di poter essere un eventuale 'untore'. Le condizioni di Cristina, tra l'altro erano sempre piuttosto severe e non volevo rischiare di trovarmi come lei. Dopo qualche altro giorno il suo medico le fece fare delle lastre, dopo le quali le diagnosticò una broncopolmonite, ordinandole una terapia conseguentemente più forte. Piano piano si è ripresa e ora sta bene, anche se da non molto ha ripreso ad avere un senso del gusto accettabile, che a quanto pare è uno dei segnali spesso associati proprio al coronavirus (anche se non solo a quello):
https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_marzo_31/coronavirus-quando-perdita-gusto-olfatto-sono-prima-spia-dell-infezione-43f5d20a-732b-11ea-bc49-338bb9c7b205.shtml

Io probabilmente me lo sono fatto, ma con sintomatologia lieve. Mia figlia, dato che viviamo insiene, è probabile che lo abbia avuto da asintomatica, magari. Mi piacerebbe avere conferma dal test anticorpale, almeno sarei più tranquillo.

Insomma il COVID non picchia tantissimo più forte di una influenza stagionale, ma picchia scorrettamente sotto la cintura e noi siamo così stupidi da non aver neppure messo una 'conchiglia' a protezione delle parti basse ;-)

Una certa esagerazione mediatica comunque c'è. Ancora non ho capito se è a fin di bene (far adottare il minimo di prudenza che serve), se è perchè fornisce facilmente qualcosa di cui parlare (giornalismo pigro e opportunista ;-) ) o se...... e qui per ora mi fermo :-)

Vincenzo Bonomo ha detto...

Alessandro, quindi siamo in due ad aver incrociato il coronavirus! Io l'ho sconfitto colpendolo al primo sintomo che si è presentato non dandogli il tempo di entrare nelle cellule del mio corpo e replicarsi usando l'artemisia annua, cosicché nel giro di tre giorni sono tornato in salute. Praticamente in questi tre giorni ho avuto i classici sintomi che descrivi anche tu in forma lievissima (quasi impercettibili) a cui aggiungerei una certa spossatezza il terzo giorno e poi sono tornato gradualmente quello di sempre. Ad ogni modo anch'io farò il test per capire se si sono formati anticorpi che mi difenderanno in futuro dal persistere della pandemia, sembra che costi sui 25 euro ma per ora pare che sia destinato esclusivamente alle strutture sanitarie autorizzate.

gabriele ha detto...

Buona domenica a tutti.

Stiamo vivendo tempi strani,
è domenica, fuori (a Trieste) c’è bel sole,
volevo scrivervi qui alcuni miei pensieri in libertà,
qualsiasi commento (se non offensivo) sarà ben accetto!

Anzi, a dirla tutta, scrivo con l'obiettivo/speranza di ricevere commenti su tutti (ok, mi accontenterei su alcuni :)) i punti sotto elencati.

Vorrei parlarvi delle mascherine.

Non voglio assolutamente entrare nel merito della natura del covid-19, da un certo punto di vista lo considero ininfluente per quanto scriverò qui.
Solo ed esclusivamente delle mascherine.

L’idea che mi sono fatto:

1) Ben presto, indifferentemente dalla “fine” dell’emergenza del Covid, la mascherina sarà obbligatoria per tutti (eccetto qualcuno, bello sarà vedere chi) all’esterno per almeno un anno; poi anche.

2) Presto, ci saranno forti pressioni “politiche” per obbligarci di portarle anche all’interno, di qualsiasi edificio pubblico e non escludo nemmeno a casa nostra.

3) In tempi brevi lo Stato avrà il diritto di bussare alla nostra porta di casa obbligandoci a fare il tampone; in caso di positività (indifferentemente se al covid-19 o al prossimo “covid-20” o come lo chiameranno) non potremmo opporci ad essere trasferiti in strutture dedicate dove il contagiato avrà meno possibilità di contagiare altre persone.
Vincoli familiari saranno ininfluenti in questo diritto dello Stato, forse ci sarà una gestione particolare dei minorenni, ma questi sono “dettagli implementativi”.

4) Presto lo Stato ci fornirà mascherine sempre migliori dal punto di vista tecnologico, con la possibilità di monitorare in tempo reale alcuni nostri parametri vitali (es. temperatura corporea) in modo da individuare presto un possibile contagiato. Dette mascherine rientreranno nella categoria di cui sopra, saranno obbligatorie indossarle.

5) Solamente i vecchi, o i giovani “non in bolla” potranno considerare i fatto di cui sopra come una perdita di libertà/diritti individuali, perché la giusta chiave di lettura sarà “prima eri libero di delinquere/essere un pericolo per la società, quindi in realtà non ti stiamo togliendo una libertà, ma ti stiamo impedendo portare detrimento alla società nel suo insieme”.

6) Dal punto 5 ne consegue che per le nuove generazioni, ma nuove per davvero, tipo mia nipote nata pochi mesi fa che qui chiamerà Aurora, per cui tutto sarà più o meno come per noi, con un mondo sicuramente più sicuro di quello dei nostri nonni, che avevano alquanta più libertà di agire contro la società.

7) Tornando a bomba sul mero concetto “mascherina”, io lo vedo dal punto di vista logico, assai simile per qualità al discorso “cinture di sicurezza”. Ben pochi si sognerebbero di vedere l’obbligo di cintura di sicurezza come una perdita di libertà individuale, perché in effetti andare in auto senza cintura era una finta libertà, la sua corretta definizione era ed è “libertà di delinquere”; più o meno l’esatta libertà che ha un ladro di entrare nelle nostre case (non è che lui non è libero di entrare nelle nostre case, semplicemente se ci entra e viene beccato lo si mette in prigione, ma la sua libertà di delinquere è difficile toglierlela).

8) Rimango sempre più stupito di come, mi sembra, per quel che vale la cerchia di conoscenza personale, come vedo sempre più persone arrabbiate con lo Stato per non avergli dato una mascherina (che sia potente eh, magari con il monitoraggio delle funzioni vitali in real-time (optional), con il tracciamento dei movimento (basic), piuttosto che chiedersi a che società stiamo puntando, migliore (come dovrà essere per forza, la freccia del miglioramento non può tornare indietro) o peggiore.

Ciao a tutti e alla prossima,

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

Oh...ragazzi, credevo che fossimo noi Rossi's friend (da parte mia, con qualche ben nota riserva) a essere più assimilabili ai complottismi, invece qui si stanno ribaltando i ruoli! :D

Caro Gabriele, comprendo le tue considerazioni e in parte condivido i tuoi timori. Del resto, se abbiamo accettato un numero sempre crescente di vaccini obbligatori, questo non è che un ulteriore passo avanti. E guarda che non sono un 'no vax', ma un 'parliamone vax', ovvero comprendo e al limite condivido l'utilità di alcuni, mentre altri vanno addirittura contro gli stessi principi etici che ti sventolano per farti sentire una 'm@@@a' se non ti vaccini, come nel caso della pertosse, il cui vaccino, non combattendo il virus, ma solo i suoi effetti, ti trasforma in un untore o come si dice oggi 'un contagiato asintomatico', con buona pace degli immunodepressi che tu puoi avvicinare tranquillo, perchè non hai sintomi. E li stecchisci, poerelli!
Il casco obbligatorio, per me lo era in base alla legge incontestabile di mio padre, che era tra i pochi ad avere installate le cinture di sicurezza fin dai primi anni '70, pur ospitandomi regolarmente, anche da bambino, sul sedile anteriore. Capisco quindi il valore della prudenza. Tuttavia mi stride sempre l'obbligo per legge, ma non ne faccio un dramma. Non mi piace, ma posso anche capirne i motivi, sforzandomi un po'. Certo un mio carissimo amico, soleva dire, già negli anni 80:"Di questo passo ci imporranno anche di uscire con la maglietta della salute omologata, per il nostro bene, pena la multa". Talvolta certe misure appaiono sicuramente antipatiche (soprattutto se imposte), ma magari possono essere anche condivisibili in momenti di emergenza. Quello che mi lascia perplesso, di questa vicenda, è che mi sembra troppo enfatizzata, troppo mediaticamente pompata. Magari non sarà così, però dà l'impressione di essere anche utilizzata ad arte, forse per capire fin dove si possono spingere le persone, quando aggredite con certi mezzi. Insomma, non voglio dire che sia certamente così, ma un po' questa cosa mi puzza, come mi è sempre puzzato il non poter avere opinioni non allineate a certi 'professori'. Francamente, quando non si riesce a rispettare le opinioni altrui, non si può pensare davvero di aver ragione. Chi dà del somaro (vero prof. Burioni?), o della capra (vero on. Sgarbi?) sommergendo di negatività l'interlocutore, altro non fa che aprire la strada a un pessimo modo di governare e 'controllare', il popolo, che forse si sta davvero cercando di capire quanto sia realmente 'bue' e disposto a chinare la testa.
Sai cosa mi trattiene un po' dall'indulgere a questo scenario 'complottista', che non vedo figure così elevate, sia pure sinistramente, da poter gestire ciò. Conte? Giggino Di Maio? Zingaretti? No guarda, i nostri attuali padroni del vapore, tutto mi paiono fuorchè all'altezza. Resta il dubbio che anche loro siano usati, inconsapevolmente. Ma da chi? Questo non me lo figuro.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Vincenzo

Io, uno di quei giorni, avvertendo un lieve mal di testa (a me normalmente quasi sconosciuto), presi una bustina di OKI. Nient'altro!
Non mi sono fatto mancare ottimismo (mai pensato che questa cosa mi avrebbe creato problemi), buon umore e risate e un bicchiere di vino o due, a cena (prima mai, perchè non voglio interferenze, anche minime, con le attività quotidiane o serali (dojo)).
Non sempre basta e servono anche i medicinali, talvolta, ma la serenità e la positività sono sempre utilissimi, anche se magari in questo caso ho solo avuto fortuna.

Alessandro Pagnini ha detto...

Aggiornamento dell'ultima ora: mascherine obbligatorie anche in Toscana

https://www.agi.it/cronaca/news/2020-04-05/coronavirus-mascherine-toscana-8213920/

Pare che verranno distribuite gratuitamente e poi scatterà l'obbligo. Naturalmente io, ieri mattina, ne ho acquestate 4, 2 per me e 2 per mia figlia, in microfibra lavabile, al costo di 7 euro cadauna, per un totale di 28 euro. Una rapina! Certo che ho un bel tempismo io! ;-) :-D
E il cane me ne ha immediatamente afferrata una, rompendo l'elastico, che ho riparato con la spillatrice. Con quello che mi era costata, non potevo buttarla! ;-)

Ora aspettiamo le app obbligatorie...

Silvio (non Caggia) ha detto...

@Alessandro
In Lombardia, visto che le mascherine non si trovano nemmeno al mercato nero, hanno concesso di usare anche sciarpe e foulard. Addirittura hanno ri-legalizzato il Burqa!

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,

pessimista io?

La malizia sta negli occhi di chi guarda :-)

Io sto dicendo che il mondo si sta preparando (#nullaSaràComePrima) per le nuove generazioni sarà vissuto da loro come un mondo *migliore* del nostro, non peggiore.

Il maggior controllo sarà visto come un bene, non come un male, appunto perché non ci *sarà* alcuna libertà soppressa (ci sarà invece una minor azione deliquenziale da parte di eventuali trasgressori).

Non voglio arrivare a dire che la felicità è uno stato mentale,
ma sicuramente il concetto di libertà è una convenzione sociale, non vi è nulla di assoluto.

Tecnologicamente parlando una maschera con tracciamento geolocalizzato e qualche sensore sul corpo è una cosa banale, ed è *indubbio* che maggior controllo porta maggiore sicurezza.
Renderle meno "pesanti", meno "onerose" dal punto di vista fisico, sarà un po' più difficile, ma nulla di insormontabile, quello che possono fare degli ingegneri preparati potrebbe stupirci!

Il funzionario dello Stato che bussa alla tua porta per individuarti come potenziale untore e portarti via dalla tua casa per andare in una struttura dedicata, lo fa per il tuo bene e per il bene di chi potresti ungere.

Guarda, un po' esagerando ma nemmeno tanto, mi verrebbe da chiederti:
pensi che negli ultimi due mesi qualcuno ti ha tolto una tua qualche libertà?

Se rispondi "sì", è perché non pensi quadridimensionalmente.

Ti è stato semplicemente impedito di essere un pericolo per te e per gli altri.

Che poi la mascherina, l'oggetto principe della mia discussione, sarà da adoperare *sempre* fuori e forse in casa, o forse "quasi sempre" (prevenire è meglio che combattere), mi diventa quasi un dettaglio implementativo.
La strada è tracciata, e non si tornerà più indietro.

Se invece vuoi portarmi sulla cattiva strada (birichino sei),
faccio solo una piccola deviazione postandoti questo link:
https://www.google.it/amp/s/www.ilriformista.it/parlamento-consultivo-la-strana-idea-dellavv-conte-4507/amp/

Cosa c'è di bello questo articolo?
Che è del 2 novembre 2019.
Leggiamolo un attimo insieme il titolo, se permetti:
"Parlamento consultivo. La strana idea dell’avv. Conte".
Se vuoi maggiori dettagli, nell'articolo ci sono maggiori informazioni.

Ti faccio una altra domanda, rivolta a tutti quanti a dire la verità:
"Se c'è qualcuno in questa aula che pensa abbia qualcosa di veramente nuovo da dire, lo dica".
Pensi che qualcuno sarà in grado di alzarsi?
Naturalmente no,
è già troppo se le menti più brillanti del pianeta "riescono ad essere dei nani sulle spalle dei giganti che li hanno preceduti" ed aggiungere quel "5%..10%"di innovazione.

Ti chiedo ora:
da dove pensi che Conte abbia maturato questa sua convinzione del Parlamento?
Io non ne ho la più pallida idea, ma essendo uno statista di livello europeo, sicuramente la avrà scelta/fatta sua, semmai anche migliorandola, sentendola da pari suoi.
Pensare che Conte, come qualsiasi altro italiano, possa essere l'artefice di quello che sta succedendo è secondo me folle, sbagliato, ridicolo, nonché forse pure illegale.
Ma pensare che Conte, così come qualsiasi altra persona d'accordo con questa sua visione (su cui non esprimo alcun giudizio, potrebbe essere una visione *migliore* di quella attuale basata sulla democrazia bicamerale, non "cavalchi" il momento per portare acqua al proprio mulino e alla "propria" visione del mondo mi sembrerebbe fin troppo ingenuo.

Del resto è quelle che tutti noi facciamo, continuamente e per tutto l'arco della nostra vita: cercare di sfruttare al meglio quello che il destino ci offre per raggiungere i nostri obiettivi.

Ok, mi rendo conto di aver divagato non poco,

torniamo alle mascherine.

Ciao,

Bel sognar e oziar

Alessandro Pagnini ha detto...

Ma non avevo detto complottista? ;-)
Comunque, non pensare che non abbia anch'io i miei dubbi. Eccomone se ce li ho. Sto cercando di formare un quadro che sia il più possibile sensato, ma se non ci riesco non vuol necessariamente dire che è tutto a posto. Anzi, presumo che questo blog possa essere una fucina di idee e opinioni interessantissime. Spero che questo a Daniele vada bene. Magari non avremo certezze, ma almeno avremo esercitato il nostro diritto a pensare e a esprimerci. Finché ce lo permettono...
Comunque, rinuncerò volentieri, in una situazione emergenziale, che però non può protrarsi troppo a lungo, ad alcune abitudini, per adottare comportamenti di maggiore prudenza, ma lo farò per amore delle persone che mi circondano, prima che per le varie ordinanze. Questa disciplina che offro spontaneamente, non mi distrae dal continuare a rimuginare su quello che accade e su ciò che potrebbe esserci dietro, o che potrebbe aver approfittato dell'occasione. Il mio consiglio è di essere esemplari, ma critici e vorrei quasi suggerire 'sospettosi' che non guasta mai.
Forse parlarne ci chiarirà qualcosa. Come minimo ci distrarrà un po'.
Una cosa mi preme:al momento sarò bravissimo, ma mi aspetto che tutto questo abbia un termine ragionevole e si torni ad avere le nostre libertà. Altrimenti ci arrabbiamo (cit. Bud Spencer e Terence Hill ;-) )
Poi guardo i tuoi link e magari ne riparliamo. :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

Ho letto l'articolo. Da una parte se il governo ha numeri solidi, ascoltare il parlamento, sia pure detto in maniera un po' semplicistica, significa ascoltare il contributo delle opposizioni. Se il governo (e le forze parlamentari che lo sostengono, questo è implicito) ha preso una decisione, il dibattito parlamentare è sacrosanto, ma in realtà solo l'opinione pubblica può stoppare una iniziativa. Secondo me, niente di nuovo sotto il sole, solo una certa mancanza di bon ton da parte di Conte, che ha detto l'ovvio, ma in maniera brutale. Che poi l'idea di democrazia dei 5 stelle sia un po' particolare, ne convengo. Ma non voglio buttare la discussione in caciara politica da bar sport e rimarrei sul pezzo, peraltro assai interessante, dell'eventuale, e per nulla improbabile a mio avviso, sfruttamento a fini non del tutto chiari, dell'emergenza COVID 19.
Una domanda: ipotizzando che qualcuno possa aver orchestrato (sì, lo so che magari è fantascienza) uno scenario simile, l'ipotesi di costringere quanti più paesi a indebitarsi fino al collo, potrebbe essere un movente?
Sarà che quel birbante di Mauro Biglino mi influenza negativamente, ma la storia biblica del "Chi presta i soldi è padrone, chi li accetta è schiavo" sembra aver avuto ampie conferme nel corso della storia e chi ha cercato di sottrarsi a questa logica, non ha fatto una bella fine.
Delle belle crisi economiche ricorrenti, sono proprio quel che ci vuole per ottenere una situazione del genere :-)
La finanza ha dei meccanismi strani e contorti e non mi sorprenderei se alla base di tante cose non chiare, ci fossero proprio questo genere di interessi. Ovviamente, avere a che fare con persone prone, abituate a essere svuotate dei propri diritti, a seguire i dettami degli esperti che spiegano che è giusto così e che non si può fare altrimenti, aiuta parecchio. Ma non vorrei spingermi troppo oltre con le ipotesi. Non voglio influenzarvi ;-)

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,

troppa carne al fuoco, per di più su strade troppo deviate rispetto all’iniziale "Mascherine".

Non proseguo su questo percorso anche perché vorrei ricordarti due cose:
a) Io sono un animale.
b) Con un buon grado di confidenza valuto lo sia anche tu, Conte e tutti i Mister X del globo terrestre :)
Una volta che si è capito chi siamo, è più facile capire il mondo "esterno".
Questo per dirti che, con un semplice passaggio di astrazione, tra l'uomo che costruisce una fabbrica che inquina e il castoro che provoca un’inondazione con la sua diga de’ noantri non ci vedo tutta questa grossa differenza, e insomma, l'Uomo altro non è che strumento della Natura per lo svolgersi del Necessario flusso degli Eventi.
Realmente, mi è quasi indifferente in assoluto, e totalmente indifferente dal punto di vista dell'argomento "Mascherine”, sapere/indagare sulla natura del covid-19.
Io so chi sono, e mi interessano gli effetti: che A faccia X perché B ha fatto Y e alla “Fiera dell’Est” può essere un esercizio interessante, ma tutto sommato, saputo chi siamo, forse la cosa più importante da sapere/gestire al meglio è X, non B e oltre, men che meno A.
Ok, ho notato che poco sopra ho adoperato ben quattro maiuscole, e a me si alza sempre una bandierina di Warning quando vedo le maiuscole sui nomi comuni, se poi le si trovano anche sugli aggettivi la bandierina diventa di Alert rosso; stavolta me la alzo da sola e concludo qui questa strada del tutto secondaria!

Mascherine, dicevamo.

Ci ho pensato su.

Mascherine in tempi di “crisi/prevenzione motivata”,

braccialetti in tempi normali.

Naturale (“naturale->tecnologica”) evoluzione dei braccialetti in
microchip sotto pelle.

Non ho praticamente dubbi che un bel braccialetto per tracciare *tutti* e *sempre* i nostri spostamenti sarà proposto a breve (sto parlando a livello mondiale, dimentica per ora di vedere l’Italia come un laboratorio di esperimenti sociali (sì, so, ci sto cascando di nuovo) e guarda il nostro pianeta come un tutt’uno), e sarà accettata da pressoché tutti, con la maggioranza delle persone che spazierà dal “fiuuu, che fortuna che ce lo hanno dato” al “vabbeh, mi sembra esagerato, se non lo avessi fooooorse sarebbe meglio, ma tutto sommato non è che mi disturba un granché”.
Tra l’altro penso che anche un braccialetto sarà adoperabile, oltre che per il tracciamento, a rilevare parametri vitali.

Tu che ne pensi?

Non sulla Fiera dell’Est,
ma sulla sequenza evolutiva
Mascherine->Braccialetti->Microchip.

Ciao e alla prossima,

Gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

Ok, limitiamoci x adesso ai dispositivi di tracciamento. Un dispositivo che possa monitorare alcuni parametri critici e allertare noi stessi, o altri, lo sento ipotizzare da tempo. Può essere un bene o un male, dipende dalle sue reali funzioni. Sia il suo firmware, che il trattamento dei dati, dovrebbero essere trasparenti e verificabili.
Tuttavia noi abbiamo già il nostro bel braccialetto: lo smartphone.
Credevo fosse una idea dei soliti complottisti terrapiattisti, finché anche a me non è accaduto e ci ho fatto caso forse proprio perchè già me lo avevano raccontato. Mi sono trovato a discutere con un amico di un prodotto che mi pare fosse un accessorio x auto, anche se ne non ricordo con esattezza. Avevo il mio smartphone in tasca o sul tavolo, come spesso mi accade di tenerlo. Non ho effettuato ricerche e non ne ho parlato al telefono, ne ho solo parlato in presenza di un telefono apparentemente in stand by. Fatto sta che in una delle primissime navigazioni successive, mi è apparsa proprio la pubblicità di quei prodotti, che esulano proprio dal mio normale campo di interesse. Ho capito che il mio smartphone ha le orecchie lunghe e fa la spia. Ma a chi la fa? Immagino che per poter star dietro a tutti i dati che devono essere analizzati ci siano delle forme di intelligenza artificiale, forse già ad un primo livello, diciamo di preselezione, a bordo del telefono, nascoste in qualche app, con una successiva validazione definitiva da parte di un sistema specializzato che poi provvede ad allertare i clienti paganti che gli comprano le informazioni commerciali. E per comprare questo dispositivo di tracciamento che annulla la nostra privacy, si fanno anche le file davanti ai negozi. Il braccialetto è roba da ragazzi, al confronto 🙄

gabriele ha detto...

Esatto Alessandro!

Ma un cellulare, dal punto di vista dell'efficacia (lascia perdere, per l'efficienza), è di gran lunga superato da un braccialetto.

Il perché?

Alcuni dei principali motivi che mi vengono in mente.

- è "intoglibile" (mi piace inventare nuove parole!). Un cellulare può facilmente essere dimenticato a casa/in auto (e umanamente, senza alcuna malizia, io parto sempre dal presupposto che tutti, ma proprio tutti, non sto scherzando, agiscano in buona fede; magari la fede loro, ma sempre buona).
Se ti fermano, non potrai dire “me lo sono dimenticato a casa”, semplicemente perché dovrai portarlo sempre.

- è passivo (per te, che sei la parte B del contratto con A (con notevole approssimazione, “lo Stato”). Nel senso che il flusso di informazioni è monodirezionale (da braccialetto a server, da B a A), non vi è possibilità di interazione tra te e l’oggetto.

- è robusto ad un costo accettabile.

- è di facile/immediato utilizzo (te lo metti sul polso ed è finita lì, dalla (fin troppo) bistrattata “casalinga di Voghera” alla figura mitologica dell’”Esperto”.

- è poco invasivo sul corpo di una persona (a pensarci bene penso che dopo un po’ di tempo ci dimenticheremo (con una “m” sola) di averlo.

Te ne potrei elencare altri, ma mi è chiaro che tu stesso potresti farlo, forse anche meglio di me.
Mi preme sottolineare l’importanza del primo, la intoglibilità.
Spettacolo puro, non trovi?

Concludo con una domanda, ormai un classico nel nostro, tra te e me, dialogare:

“Chi pensi si opporrà a una tale soluzione?”.

A me verrebbe da dire: nessuno.

Ciao e alla prossima,

gabriele

#nullaSaràComePrima

CLaudio Rossi ha detto...

@ Gabriele
"Il funzionario dello Stato che bussa alla tua porta per individuarti come potenziale untore e portarti via dalla tua casa per andare in una struttura dedicata, lo fa per il tuo bene e per il bene di chi potresti ungere."
Per chi la pensa così sarebbe utile leggere "Il mondo nuovo" scritto quasi 100 anni fa da Aldous Huxley e sempre attuale.
Il problema è: chi decide cosa sia meglio per me? Se la risposta è impedire di nuocere agli altri, questo è un principio già acquisito dalle leggi da migliaia di anni. Ma quando si entra nei comportamenti sociali il terreno diventa scivolosissimo. Chi decide cosa è meglio per me e per la società? La "scienza"? Basta vedere, anche in questi giorni, quante diverse spiegazioni e soluzioni vengono dagli "scienziati" per capire che non vi è niente di certo e assoluto. A qualcuno è stato impedito di pubblicare per dieci anni prima di dovergli riconoscere il Premio Nobel per l'eresia che aveva detto! Chi altri può arrogarsi il diritto di scegliere cosa è il bene per tutti? In forza di quale autorità? Conferita da chi?
Vogliamo tornare alle bolle di Pio IX? Alle verità "ex cathedra"? Se un progresso l'umanità ha fatto è stato nel ripudiare le verità preconfezionate; altro che braccialetti e funzionari che ti vengono a prendere a casa. Purtroppo quello si è già visto. Tanto per fare un esempio, per qualcuno alcune razze corrompevano la tua purezza e non facevano il bene della società!

Alessandro Pagnini ha detto...

A dire la verità non avevo neppure preso in considerazione la possibilità del braccialetto permanente, che, come quella del chip sottocutaneo, sarebbe davvero dura da mandare giù. Io penso che si opporranno in molti, almeno alle nostre latitudini, dove siamo pigri, disorganizzati e maledettamente sospettosi e complottisti, educati a pensar male dall'inarrivabile maestro: il divo Giulio. ;-)
Ritengo che noi ci prendano più facilmente per il verso del pelo, magari facendoci distrarre proprio da queste eventuali 'abominevoli' possibilità, cui forse ci opporremmo con forza, magari spedendo proclami sui social, proprio col nostro vero controllore. Son troppo furbi, gli eventuali fruitori di tutto ciò! Ma continuo a chiedermi "chi diavolo sono?", se ci sono.

gabriele ha detto...

@Claudio
Ciao!
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_nuovo
"Il mondo nuovo (Brave New World) è un romanzo di fantascienza di genere distopico. ..".
Colpito, affondato e libro acquistato qualche istante fa, grazie.

Democrazia?
Prima di parlarne, dovrei sapere dove l'hai vista, magari non è la stessa che vedo io, così almeno parleremmo della stessa cosa!
Però voli alto, io volevo parlare di "mascherine" :)
Guarda, abbiamo un Parlamento che si è dissolto come neve al sole, mi sembra che sia aperto un giorno a settimana.
Ma non tutto è perduto, si sta studiando un modo per far votare gli Onorevoli a distanza per dar loro la possibilità di confermare quanto deciso dal Governo.
(Del resto ai Presidenti di Regione è stata data da Conte la libertà di essere più severi di Conte; bene, ma non benissimo).
Meglio commentare: senza parole.

@Alessandro
Sono in totale disaccordo con te!
Nel senso: sullo specifico di "come reagiranno gli Italiani" la pensiamo diametralmente all'opposto.

Anche qui, senza indagare sulla natura delle cose, che come già visto mi lascia alquanto freddino come tipo di indagine, vorrei solo ricordarti che l'Italia è stata la prima in tutta Europa (ed anche a livello mondiale non ce la caviamo male) ad adottare misure di stravolgimento totale delle libertà personali (il "lockdown").
E da più parti si invoca maggior rigore, e le persone per lo più (così almeno sembra a me) perché lo Stato non fornisce loro le mascherine, non per le nuove regole sociali.

E tutti quanti con il mantra (io non ho nulla contro i mantra, possono essere utili): è giusto farlo non per noi, ma per gli altri.
Il braccialetto non è per noi, è per gli altri.
Io veramente penso che se il braccialetto non ci darà fastidio fisicamente, in Italia sarà ben accolto, non arrivo a dire invocato, ma forse sì.

gabriele

#nullaSaràComePrima

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Gabriele

"...Io veramente penso che se il braccialetto non ci darà fastidio fisicamente, in Italia sarà ben accolto, non arrivo a dire invocato, ma forse sì..."

Come diceva la canzone? "Lo scopriremo solo vivendo" mi pare ;-)

In certi frangenti non è una bestemmia il lockdown, deve però avere le caratteristiche della eccezionalità e della minima durata ragionevole.
Per capire se quello italiano ha le due caratteristiche di cui sopra (mio personalissimo parere: siamo al limite), bisognerebbe intanto avere più dati e una visione meno emotiva della situazione, che attualmente è quasi impossibile possedere, a causa della enorme cassa di risonanza mediatica. Va però notato che, nonostante il completo allineamento del mainstream alla teoria del lockdown e del COVID come la nuova peste, c'è comunque una notevole fioritura di voci dissonanti, che si perdono nel rumore le une delle altre e spesso si trovano fra loro in contraddizione, ma ci sono. Quello che dobbiamo preservare e anzi far crescere, è la capacità di poter ascoltare anche le voci fuori dal coro, anche quelle che vengono definite 'bufale', perchè capita che le bufale di oggi siano le verità di domani. Non possiamo permetterci il lusso di censurare e di far decidere cosa passare o non passare, alla censura di un novello MINCULPOP. Data la disponibilità di tempo, svario molto su youtube dove ho scoperto l'esistenza del giornalismo in streaming, come quello di 'contro tv' e 'byoblu'. In particolare, Byoblu ha diffuso una intervista al dott. Montanari, che ho seguito e devo dire che Montanari mi è sembrato piuttosto talebano nelle sue posizioni. Non dissento da tutto ciò che ha detto, ma nemmeno concordo su tutto e comunque, lo ripeto, mi pare un personaggio poco equilibrato. Però sono stato felice di poter ascoltare la sua campana, anche non approvandola, in tutto o in parte. Il problema è che Burioni e i suoi sodali del patto trasversale per la scienza, visto che secondo loro Montanari esprime teorie pericolose, hanno presentato un esposto in procura, chiedendo addirittura l'oscuramento di Byoblu. Ecco, se vincerà l'idea che chi dissente si radia dagli ordini, si oscura, o si manda in Siberia, allora forse riusciranno anche a lobotomizzarci al punto da farci mettere il microchip o il braccialetto. Altrimenti non credo. Stiamo attenti a non perdere almeno il diritto ad esprimerci e ad avere una opinione, nonchè a poterla diffondere, anche se si ritiene sia una 'fake news', che può fare danni. Il danno della soppressione della libertà di espressione, lo ritengo infinitamente maggiore.

Daniele Passerini ha detto...

Oddio quanti commenti!!!!

Daniele Passerini ha detto...

Ho dato una scorsa veloce... non riesco a trovare il tempo di intervenire... mia madre 88enne (ha avuto l'accompagnamento il mese scorso)... io che sono sul fronte di chi deve gestire l'attuazione dell'OCDPC n. 658 del 29/03/2020 e ho due esami universitari da dare (orale online) il 10 e 16 aprile... peccato...

Daniele Passerini ha detto...

Però vi lascio questo link che mi è stato segnalato e ho trovato molto ragionevole e condivisibile... perché ok fare tutti il proprio dovere civico, ma mai mettere in letargo il pensiero critico.
https://librieparole.it/zibaldone/1569/francesco-benozzo-intervista-pandemia-covid-19/

Daniele Passerini ha detto...

Comunque grazie a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per mia moglie.
E grazie a tutti gli altri che sono qui.
Vi abbraccio come si faceva una volta!

Alessandro Pagnini ha detto...

Avevo già letto quanto linki. Come x montanari, su qualcosa concordo, su qualcosa dissento.
Mi sembra che questo virus sia contagiosissimo, ma poco letale
https://www.quotidiano.net/cronaca/coronavirus-donazione-sangue-1.5092562
Però i morti ci sono, anche se forse tra poco saremo tutti immunizzati a vedere certi numeri. Come mi sembra eccessivo ipotizzare 1 posto di terapia intensiva ogni 1000 abitanti. Per il resto, trovo molti punti condivisibili. Dovremo stare attenti a non farci scippare i nostri diritti, compreso quello di essere stupidi complottisti...e somari 😉

Ravedoni Carl ha detto...

Daniele, ti faccio i miei più grandi auguri per i tuoi esami. Un abbraccio.

gabriele ha detto...

Salve a tutti,

oltre che di “mascherine" (e della loro linea evolutiva "braccialetto->chip") vorrei parlare qui anche di un altro argomento:
i numeri del covid-19 (*).

Adoperando solo ed esclusivamente fonti autorevoli, anzi, esagero e mi limito al solo ISS.

Facendo il “compitino argomentativo” stile esame della maturità :).
a me sembra che la tesi “L’informazione viene data per enfatizzare l’allarme sociale e la pericolosità del Covid-19” sia fin troppo facilmente dimostrabile e quel che chiedo qui è di smontare tale tesi, che io di mio non ci riesco (dl resto io non sono un esperto di statistica, e nemmeno di medicina).

Ecco un argomento a sostegno di questa tesi.

“In uno degli ultimi aggiornamenti dato dall’ISS
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia#3
sulle patologie preesistenti dei decessi con Coronavirus si vede che la percentuale dei decessi con zero patologie sia il 2.8%
MA
non viene specificata l’età media di questa categoria di persone”.
Esemplificando:
se la stragrande maggioranza di questo 2.8% fosse più che anziana (es. il 90% fosse oltre gli 80 anni, o con un calcolo della media o mediana), l’informazione data sarebbe meno allarmistica.

Dove sbaglio?

gabriele

(*)Anche qui non mi interessa sapere il perché questa cosa avvenga (se la tesi rimane valida) o non avvenga (se la mia tesi è sbagliata); es. giusto a titolo informativo, potrebbe tranquillamente essere che la tesi è valida AND viene fatto coscientemente per allertare “a tutti i costi” la popolazione su un problema reale, quindi, anche a tesi validata, dovremmo ringraziare chi ha deciso così; mai scartare ipotesi a priori.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Gabriele
Anche secondo me si sta terrorizzando la gente oltremisura, anche se, sono d'accordo, questo potrebbe anche avere finalità ritenute giuste e corrette.
Tuttavia, vorrei far notare che una larga percentuale delle patologie compresenti nei deceduti, è l'ipertensione, di cui, in forma più o meno grave, soffre una gran fetta degl'italiani, me compreso, che avendo la minima un po' alta, devo prendere un ACE inibitore tutte le mattine, altrimenti il medico non mi rilascia il certificato per la palestra (il bastardo :-D ). Nonostante ciò, definirmi non in buona salute è un po' eccessivo e se il COVID mi stecchisse, avrebbe sicuramente i suoi bei meriti, perchè non è così facile farmi fuori!;-)
Tutto ciò per dire che comunque non è detto che si possano ignorare allegramente i numeri dei morti con altre patologie in atto.
Ad ogni modo, la mia impressione, è che di per sè il COVID non abbia una mortalità di molto superiore alla influenza stagionale. Anche fosse 2, 3 o 4 volte superiore comunque non sarebbe la peste, ma il punto è che noi lo percepiamo come se il rapporto tra la letalità delle due patologie fosse di 10 se non 20 a 1, cosa che mi sembra irrealistica. Con le attuali misure di contenimento, alla fine della primavera avremo un numero di morti che probabilmente non supererà i 20/25.000, che sono tanti ma credo non più di 1,5 volte quelli dell'influenza (credo che per l'influenza si vada dagli 8 ai circa 18.000, ma sono numeri trovati in rete, da verificare). Senza misure, forse si sarebbero toccati i 35/40.000, magari. Cosa ci dà allora questa percezione?
Io direi due cose principalmente:

1) La velocità con cui si diffonde il virus (benchè ormai probabilmente una discreta fetta della popolazione se lo sia preso senza accusare grossi problemi e verosimilmente abbia sviluppato immunità e nel medio periodo rallenterebbe comunque), che concentra i suoi effetti in tempi così rapidi da ingolfare le strutture sanitarie e persino i forni crematori. Ovviamente, le struttre sanitarie ingolfate e impreparate, sono un altro motivo di maggiore mortalità. Il diffondersi del COVID non ti dà tempo di pensare, è come un pugno allo stomaco che ti leva il fiato a cui seguono altri colpi durissimi, ai quali non hai lucidità per reagire (guardatevi su youtube gli incontri del primo Tyson e di come, quando non demoliva l'avversario con il primo buon colpo, lo incalzava senza tregua, dando prova di quello che non a caso viene detto 'killer istinct'). Questa esplosione di contagi getta nel panico e impedisce un'ordinata reazione, peggiorando la gestione delle risorse, già di per sè insufficienti. Il COVID è quindi diverso da altre epidemie per la rapidità dell'attacco, se non per la potenza dello stesso. Comunque siamo arrivati a un passo da questa situazione anche con le normali influenze.


2) Forse anche a causa del panico causato dal punto 1), la stampa non fa che parlare del virus e causa allarme. L'allarme causa richieste di sicurezza, i politici reagiscono in maniera confusa e disordinata, ma anche loro sono nel panico per dover gestire questa emergenza e anche per farsi ubbidire e per giustificare le misure che, a mio avviso forse con un eccesso di prudenza, debbono adottare, enfatizzano il problema. In alcuni ambienti si direbbe che aumentano la sicurezza a scapito della disponibilità, questo perchè è meglio essere attaccati sulla seconda che non essere accusati di aver fatto morire la gente. Continui proclami e rilanci sui media, formano una specie di reazione positiva, un effetto Larsen psicologico a livello sociale (questa è materia per Daniele).

Quindi, secondo me la tua tesi è corretta fino ad un certo punto, come rilevo al mio punto 2) per capirci. Invece la mia premessa e il mio punto 1) giustificano 'parzialmente' l'allarme che viene dato. Diciamo che concordo con te in buona parte, ma non riesco a ritenere del tutto inconsistenti i motivi per cui si genera questo caos mediatico

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,
tu mi dai soddisfazione :-)

La mia tesi non va a indagare minimamente sul perché delle cose,
come forse avrai capito non è il perché ad emozionarmi.
Non qui perlomeno.

Sì, tutto potrebbe essere, sia che "sia per il nostro bene", sia che "sia per oggettiva difficoltà ad essere più tranquillizzante", sia per "il motivo X".

Tra l'altro la Storia viene scritta dai vincitori (ach, la Maiuscola su un nome comune! Devo fermarmi), per chi ci arriverà sarà interessante vedere come saranno giudicati gli eventi e i protagonisti di questi eventi storici e planetari.

nemo ha detto...

Dopo molto tempo, decido di ricollegarmi a 22 passi per leggere nuovamente Daniele ed il il suo blog.

Sono realmente impressionato della scelta coraggiosa di Elisa. In questi giorni per decidere di fare un passo così importante, bisogna avere veramente un cuore molto grande.

Tantissimi complimenti quindi ad Elisa!

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Gabriele
Come puoi vedere nella parte finale fel mio post del 4 aprile 16:03, anch'io ho ipotizzato varie eventuali motivazioni, tra cui quella, per così dire, a fin di bene 🙂

CLaudio Rossi ha detto...

A proposito di statistica, temo che per questa epidemia non sarà mai possibile una valutazione seria, pacata e affidabile neanche con il senno del poi.
I dati raccolti sulla diffusione del contagio appaiono già oggi assolutamente inattendibili, soprattutto per i confronti tra i vari paesi. Ognuno si è fatto i conti con i propri criteri mentre l'OMS brancola nel buio raccogliendo pere e carciofi nello stesso canestro. Non è pensabile che verranno fatte migliaia di autopsie (soprattutto ai morti fuori degli ospedali) nè milioni di test di avvenuto contagio alla popolazione.
Rassegnamoci quindi al fatto che, purtroppo, ognuno continuerà a sostenere le proprie tesi nella certezza di non poter essere mai smentito.

Vincenzo Bonomo ha detto...

Sembra che uno dei padri di internet, Vinton Cerf, alla bella età di 76 anni abbia anche lui sconfitto il coronavirus in appena 5 giorni ma non si conosce la cura che ha seguito.
https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2020/04/07/news/il_papa_di_internet_che_ha_battuto_il_virus_in_5_cinque_giorni-253416413/?ref=RHPPBT-BH-I253425628-C6-P2-S1.6-T1

Ravedoni Carl ha detto...

Vorrei dare il mio umile avviso su quanto sta succedendo in questo momento nel mondo, come osservatore.
Stiamo vivendo un momento in qualche modo sacro. Perché sacro ? Perché il mondo intero "subisce" questo "extraterrestre" senza poter far nulla.
Constato che ciò che attendavamo sta avvenendo nella realtà.
Quasi la metà della popolazione mondiale sta vivendo questa realtà. Per questo che il momento è sacro.

Come prima siamo nella dualità, ma ora ho l'impressione che il "desiderio" di cambiamento è tale che ha raggiunto un punto di non ritorno.
C'è un prima e dopo il virus, di colpo, senza tanti tergiversi, esitazioni. tutto non sarà come prima.

1. Volevamo un cambiamento e ora che è in atto lo combattiamo, non lo vogliamo.
2. Prima la terra tremava sotto la pressione del traffico aereo, ferroviario e stradale, ora la terra ascolta, guarda in silenzio.
3. Prima c'era il nord e il sud, cristiani, musulmani, ortodossi, buddisti, ... Il virus ha messo i due poli sullo stesso livello.
4. Prima il rumore era la nostra musica che era insopportabile ora è il silenzio che lo è.
5. Avevamo bisogno di fare una pausa ma ora non ne possiamo più. Mai come ora abbiamo bisogno di continuare a restare dentro di noi.
6. Siamo chiusi dentro e nello stesso tempo abbiamo bisogno di uscire.
7. In un lampo non abbiamo più traffico, niente smog.
8. Mai più come ora cerchiamo di riunirci ma non possiamo.
9. Gli addetti alla salute, all'istruzione, alla sicurezza sono i più in vista, ma prima, quando loro avevano bisogno di noi (durante le manifestazioni di piazza) non ce ne siamo curati e ora ne paghiamo le conseguenze. Ora facciamo loro degli applausi, sono loro che ora sono al fronte. Speriamo che rimarranno nei nostri pensieri quando occorrerà dar loro la paga che meritano.
10. Ci sono delle barriere che non esistono, ma che non possiamo oltrepassare. Le abbiamo levate e ora il virus le ha rimesse.
11. Mai come ora abbiamo bisogno di un abbraccio, ma ora anche quello ci fa paura.
12. Avevamo detto che la mondializzazione sarebbe stata la nostra salvezza e ora diciamo e facciamo il contrario.
13. Ci siamo rinchiusi nel nostro mondo, il più piccolo possibile. Senza rendercene conto e senza averne la scelta dobbiamo andare all'interno di noi stessi. Anche tra di noi in casa.
14. Cerchiamo un colpevole ma non c'è. Gli facciamo la guerra ma è sconosciuto.
15. Prima non sopportavamo il rumore, ora ci affacciamo ai balconi per fare musica, per cantare, per parlare o semplicemente ascoltare il silenzio.
16. C'erano dei dogmi economici impossibili da oltrepassare : uno stato non poteva fare debiti ora è permesso.
17. Nel momento in cui scrivo lo stato è ritornato di moda, prima erano le banche che dettavano i tempi.

gabriele ha detto...

Salve a tutti,
io, che sono intimamente convinto che le nuove generazioni vivranno in un mondo (percepito) migliore del nostro,
dove il "(percepito)" è al limite del pleonastico in quanto è evidente che la felicità è uno stato mentale così come pure il concetto vago di "migliore/peggiore",

mi piacerebbe chiedervi di cosa ne pensata del concetto di incentivazione della “delazione patriottica”,
dove per questo termine (letto a me oggi sul Corriere, testualmente “Incentivata la delazione patriottica: i sindaci …”) si riferisce ai nostri connazionali, evidenti patrioti, che denunciano che le persone che non rispettano le norme di sicurezza sul Coronavirus (nello specifico, quelli che per Pasqua se ne escono bellamente di casa non per i motivi previsti dalla legge).

Questo concetto della “delazione patriottica” mi ha sempre affascinato, mi ricordo per certo di averne parlato in altri forum (chiusi) anni fa.
Mi ha sempre affascinato sia dal punto di visto personale/intimistico, sia dal punto di vista sociale/pubblico.

a) Voi cosa pensate della delazione patriottica?
b) Ma soprattutto, cosa pensate che le generazioni future penseranno di essa?

Io sulla domanda a) mi vedo investito da una “tempesta emotiva” di non poco conto, sono senza certezze, e penso che la risposta sia altamente soggettiva per chiunque,
MA
ho molti meno dubbi sulla risposta alla b):
Le generazioni future lo considereranno una cosa buona e giusta,
e soprattutto sempre più applicabile grazie alle nuove tecnologie.

Saremo anche sgravati dal dilemma morale se farlo o non farlo ad ogni singolo evento, ci sarà sufficiente dare il nostro appoggio “politico” una tantum a chi ci offri queste tecnologie di controllo pervasivo di ogni nostra attività tesa al rispetto delle regole.
Tra l’atro sarebbe da sostituire il termine, a mio modo di vedere sempre più obsoleto, di “patriottica” con “sociale”,”sistematica”,”transnazionale”,”mondiale”, non saprei che termine, ma qualcosa che indichi la società tutta senza barriere geografiche che mi sembrano sempre più obsolete.

Sì, ok, è chiaro, colpito e affondato:
quando ho letto quel “delazioni patriottiche” ho rischiato di cadere da dove ero seduto (ed ero in bagno :-)).

Ciao a tutti e alla prossima,

Gabriele


Alessandro Pagnini ha detto...

Buongiorno Gabriele.
Ho meno certezze di te, su entrambi i punti.
A volte la 'non delazione', sfocia in omertà e in 'farsi gli affari propri per campare cent'anni', altre volte invece la 'delazione' sfocia in isteria, conflitto, vendette personali, e clamorosi fraintendimenti.
Io preferisco sempre dare il buon esempio e casomai richiamare direttamente all'ordine, tanto più garbatamente quanto più la persona da richiamare mi sovrasta fisicamente ;-), chi stesse contravvenendo alle regole della buona convivenza civile. Molte volte ho avuto la voglia di chiamare i vigili urbani per denunciare dei parcheggi talmente assurdi e pericolosi che non riuscivo a immaginare chi potesse averli pensati. Roba che veramente metteva in pericolo gli altri. Non l'ho mai fatto, ma solo per pigrizia, non perchè ritenessi sbagliato il farlo.
Insomma, in certi casi ritengo utile e forse anche doveroso l'attivarsi. In genere è pericoloso incoraggiare troppo il farlo, perchè la gente comincia a sentirsi come il giustiziere della notte. Ci sono degli strani demoni nelle nostre teste, che spesso aspettano occasioni come queste per prendere il controllo.
Sul secondo punto, intanto bisognerebbe vedere se il primo si concretizzerà, ma io ritengo che ci sarà sempre una certa resistenza ad un ferreo controllo delle nostre vite. Però boh....siamo bestie strane, magari è vero che ci rincoglioniscono anche con i metalli delle scie chimiche, come alcuni ipotizzano, o con una informazione tutt'altro che libera e non asservita al mainstream, come penso che alla fine potrebbe più che bastare. A volte però anche i migliori piani naufragano per circostanze al limite dell'incredibile, quindi vedremo quale sarà il nostro destino.

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,

anche io sul primo punto non ho una risposta certa!
La mia "tempesta emotiva" stava a indicare esattamente questo, ogni volta devo pensarci su e valutare *quantitativamente* gli effetti ed emotivamente le conseguenze.

E' sul secondo che ho certezze pressoché granitiche :)

Un link scelto tra i tanti:
https://ilmanifesto.it/sul-fare-la-spia/ (*)

Curioso poi che in inglese il termine "spy" non è così negativo come da noi, che lo associamo più o meno al concetto di infame.

(*) NOTA di metodo: io sono democristiano "dentro", potrei direi di essere intriso di democristianità, se non fosse che ormai devo cercare altre balene.
Mi piace però informarmi, più o meno dal mio sempre, da sinistra a destra senza preclusioni.

Ravedoni Carl ha detto...

Gabriele,
A) penso che ognuno può fare quello che gli pare a condizione che la mia libertà sia garantita. Il rispetto della libertà e fondamentale. La libertà é un concetto vago e nello stesso tempo e fondamentale, che permette una vita in società. Personalmente sono pronto alla delazione se la mia libertà non è rispettata. Nel contesto attuale penso che ognuno può fare come vuole. Sono piuttosto conciliante e rispettoso del bisogno altrui.
B) penso che la società evolve verso una delazione estesa e tollerata.

gabriele ha detto...

Ciao Carl,
io ti supero:
B) penso che la società evolve verso una delazione estesa e encomiata.

Daniele Passerini ha detto...

@futti
Ciao amici, il sacrificio di non condividere il blog con voi è grande, ma ormai ci sono quasi. Ieri ho dato il 18º esame su 20 del mio percorso per la magistrale in Processi cognitivi e tecnologie: 30/30.
Tra 5 giorni darò il 19º e tra il 12 al 26 maggio (data ancora da fissare) l’ultimo. 20 esami in 30 mesi esatti (lavorando a tempo pieno ai servizi sociali) rispettando la tabella di marcia che mi ero dato sin dall’inizio e che mi è costata tantissimi sacrifici, ma mi ha regalato anche tanta soddisfazione. Dopodiché mi dedicherò alla tesi: la mia relatrice è una ricercatrice dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del CNR e la tesi riguarderà le analisi che l’istituto sta conducendo riguardo l’emergenza epidemiologica Covid-19 (in particolare attorno ai concetti sociocognitivi di fiducia e reti di dipendenza). Nel 2021 potrò tornare (finalmente!) ad occuparmi del blog e chissà che proprio il 2022 non sia il suo momento magico, visto che il 2011, col senno di poi, è stata una promessa non mantenuta, una speranza disillusa, un atto mancato, un coitus interruptus...

gabriele ha detto...

Complimento Daniele!

Io invece ho paura di stare diventando un po' paranoico:
non è che quel "@futti" sia una abbreviazione freudiana del "@tutti fottuti"?

:)

bel sognar e oziar

Daniele Passerini ha detto...

:D :D :D
No, penso sia semplicemente una fusione di “Tutti Frutti”, un evergreen musicale...
Bop bopa-a-lu a whop bam boo!
Come a dire che qui dentro ce n’è per tutti i gusti!

gabriele ha detto...

Domenica pasquale,

ma nel frattempo fuori non si pettinano le bambole:
https://www.apple.com/it/newsroom/2020/04/apple-and-google-partner-on-covid-19-contact-tracing-technology/
"Molte autorità sanitarie, università e ONG in tutto il mondo hanno compiuto passi importanti nello sviluppo di tecnologie di contact tracing a uso volontario."

Io su quel "volontario" (in tempi in cui si è vista l'efficienza delle entità centralizzate) sto ancora decidendo quanto è in grado di farmi sorridere!

#mascherinaBraccialettoMicrochip

Penso che, nella versione inglese, ci sarà anteposto un "IWantIt"

Ciao a tutti e alla prossima,

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Gabriele
L'importante è che poi sia disinstallabile.
Comunque non è simpatico essere tracciati, ma questa sembra una cosa persino troppo ingenua, in quanto tracciati già lo siamo, non si sa bene per conto di chi, ma questo non lo dicono. Coloro che lo ammettono, candidamente, mi fanno un po' meno paura.
Mi fa comunque paura la Ursula che ipotizza gli anziani in isolamento fino a fine anno, perchè questo significa deprimerli e ucciderli, probabilmente. In effetti queste uscite qualche scenario complottista lo rendono meno improbabile. Comunque, siccome sono un sadico e vedo che sei in preda a mille ansie, giro il dito nella piaga e ti invito a dare un'occhiata qui:
https://www.youtube.com/watch?v=C_phj3OFmzk
Personalmente, non concordo del tutto con Mazzucco, ma l'idea della censura da parte del mainstream mi dà l'orticaria, anche se in qualche caso posso anche concordare col mainstream stesso, ma voglio poter ascoltare anche le voci più strampalate, o supposte tali, se ho voglia di farlo. Lo ritengo IRRINUNCIABILE

gabriele ha detto...

Ma nessuno sarebbe qui disposto a fare una colletta per comprare delle bambole e dei pettini da mandare nei centri di potere?
Così forse per un po' sapranno fermarsi.

https://www.thetimes.co.uk/article/facemasks-will-become-universal-as-part-of-coronavirus-revolution-who-envoy-says-pftm0slpq

Dr David Nabarro, the WHO’s special envoy for coronavirus, said that a global shortage meant that medics, victims and workers unable to physically distance should be prioritised, but suggested that mask-wearing would become universal as part of a Covid “revolution”.

(@Daniele: mi rendo conto che sto scrivendo un po' troppo "monotematico" su questo argomento, cercherò di limitarmi, forse mi metterò un mascherina sulle dita prima di premere invio :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

@ gabriele
Ah...dopo le uscite delle von der leyen sugli anziani, prontamente recepite dal nostro governo, mi aspetto tranquillamente un sacco di proposte fatte da personaggi psicopatici che, ahinoi, occupano posti di rilievo. Mi aspetto anche che il sanissimo e diffuso giramenteo di...mi hai capito...riporti la faccenda nell'alveo della normalità, relegando certe proposte nei luoghi a loro più confacenti (della serie: sai dove devono mettersele?). In altri tempi si sarebbe detto: "Una risata li seppellirà"
Speriamo!

gabriele ha detto...

CIao Alessandro e ciao tutti,
ormai alla data odierna questo post è sceso in terza posizione cronologica nel sito, difficilmente qualcuno leggerà questo mio intervento.

Ok, mi sento come il naufrago delle barzellette che lancia messaggi nelle bottiglie per sentirsi meno solo, ma va bene così, meglio di un calcio in bocca :-)

Sono pressoché certo che nei ministeri italiani, soprattutto quello della Famiglia, hanno le bambole più spettinate del pianeta:

per i bambini dai due anni in su è prevista l'utilizzo della mascherina pediatrica.

L'ho letto oggi sul Corriere, googlando l'argomento lo si trova dovunque, ne riporto qui un link a caso tra i tanti:
https://www.orizzontescuola.it/coronavirus-bonetti-congedi-a-mamme-e-papa-voucher-babysitter-e-assegno-figli-bambini-con-mascherine-nei-parchi/

"
Anche i bambini, se potranno giocare nei parchi, dovranno indossare guanti e mascherine? “E perché no? – ha detto la ministra a Rai Radio1 – Se serve per difendere la nostra popolazione dalla diffusione del virus si, anche con quella capacità di creatività. Il gioco è uno strumento straordinario, anche per imparare le regole del distanziamento personale e per utilizzare guanti e mascherine”.


Se le forze in campo sono quelle che si vedono ora, il distanziamento sociale diventerà il mantra della nuova Società, e la vicinanza tra corpi sarà riconosciuto e additato come un disvalore; giusto o sbagliato che sia è ininfluente.

Ciao a tutti e alla prossima,

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

Ciao Gabriele, passavo di qua e ho raccolto il tuo grido di dolore ;-)
La mia impressione è che il distanziamento sociale finirà quando, o l'evidenza dei fatti (tipo che il virus sparisce da solo, o una terapia con farmaci aspecifici che superi gli ostacoli che le vengono frapposti) li obbliga a dismetterlo, o ci sarà un bel vaccino (di efficacia incerta e di sicurezza anche peggiore) da propinarci, così da far finalmente chiudere il cerchio del business, o, in subordine, anche una bella terapia, purchè con farmaci specifici, nuovi, brevettati e costosissimi. Meglio la prima opzione, perchè con la seconda curi solo i malati, mentre con la prima curi i sani, che sono molti di più. Avere questa sensazione mi dà non poco fastidio, perchè ci stanno imponendo regole esageratamente (a mio avviso) restrittive, senza un buon motivo. Inoltre, i più sconsiderati complottisti, adombrano pure che qualcuno stia misurando la nostra accondiscendenza a farci privare delle libertà fondamentali e piegarci a regole che mai avremmo mai immaginato di poter sopportare. Diciamo che, ad essere talmente sospettosi da far apparire Andreotti un'ingenua educanda, si potrebbe pensare che stiamo dimostrando che con una opportuna orchestrazione mediatica, siamo facilmente controllabili e sottomettibili. Ma questa è praticamente fantascienza, no? ;-)

gabriele ha detto...

> Ciao Gabriele, passavo di qua e ho raccolto il tuo grido di dolore ;-)
Ti sì che mi capisci :)

> La mia impressione è che il distanziamento sociale finirà ..
Mi capisci, ma la pensiamo all'opposto.
La mia impressione è che non finirà, punto.
Se non altro per una questione di economicità.
E di infrastruttura (io sono uno che sbava per l'infrastuttura, non dico che essa modella le società, ma ne è punto cardine.
Ti lascio (e continuo con il mio grido di dolore) con uno spunto di riflessione:
pensi veramente che, dopo aver investito soldi per creare/adattare ambienti di lavoro, di svago, di aggreggazione sociale, di tutto,
calibrati sul concetto di "distanziamento sociale", dopo si tornerà indietro?
Pensi veramente che dopo che si saranno creati *nuovi* modelli di business basati sul distanziamento sociale si tornerà indietro=?
Pensi veramente che ci può essere una parola *fine* ad un possibile ritorno di contagio di un qualsiasi virus, sia anch'esso quello "semplice" influenzale?
Ok, ne convengo, tre domande retoriche le mie:
tu oensi "sì", io penso "no".

Ciao e grazie del supporto morale!

gabriele

gabriele ha detto...

E ultimo ma non ultimo (avevo ancora una bottiglia da lanciare nella rete!),
pensi veramente che per un bambino di 3..4 anni, dopo che ha passato circa *metà* della sua vita ad aver assunto in quantità industriale il concetto di distanziamento sociale,
sarà facile tornare indietro?

Mi verrebbe da dire che tu stai giocando sulla pelle dei bambini per voler loro imporre questo trauma (all'età di 3..4 anni, anni delicati)!

Te lo dico con "confidenzialità" :), so che non intendevi questo, ma era il quarto e ultimo spunto, per ora ho finito le bottiglie da lanciare.

Alessandro Pagnini ha detto...

Gabriele, qui le bottiglie dobbiamo cominciare a scolarcele, prima di buttarle, che ci fa allegria! :-D
Sicuramente questa situazione è traumatica, un po' per tutti. L'idea poi di lasciare gli over 65 (speriamo non scenda ulteriormente perchè io ormai ho 61 anni) ancora in casa, rasenta la follia. Intanto perchè gran parte dovranno essere confortati, quantomeno, dai parenti e amici più giovani che il virus eventualmente glielo porteranno a domicilio, poi perchè la reclusione non fa mica tanto bene al morale e alla salute. Vaglielo a spiegare che non di solo pane si vive a questi freddi burocrati, che forse non vedono affato male di far fuori un po' di anziani (sì, lo so che sono cattivo a pensarlo. Poi mi confesso e mi faccio assolvere ;-) ). Purtroppo siamo rimbecilliti da un clima di terrore assurdo, con Repubblica che pubblica (le parole mi si impastano un po') un articolo dove si parla del virus che sta facendo MILIONI di morti e lo stesso quotidiano che in altre parti (parlo comunque del sito web) fornisce i conteggi ufficiali, che sono di circa 190.000. Sono differenze di un ordine di grandezza, che infatti è, a parer mio, il divario che c'è fra la effettiva gravità del problema e quella che ci viene fatta percepire così che, terrorizzati, accettiamo ogni imposizione.
Questa strategia, piuttosto manifesta ai miei occhi, è ovviamente preoccupante. Non so se gli scenari che paventi siano realistici, però, per sicurezza, in questi ultimi due mesi ho virato di 180 gradi le mie convinzioni su l'opportunità di alcuni provvedimenti. Fino a Febbraio scorso, l'installazione di telecamere di sorveglianza, il sorvolo di droni, financo il tracciamento personale (peraltro già in essere quantomeno per motivi commerciali) e al limite anche pensare di poter essere intercettato nelle mie comunicazioni, non mi dava fastidio, anzi poteva rassicurarmi dal punto di vista del miglioramento della sicurezza. Ingenuamente dicevo: Non faccio niente di male, cosa dovrei temere, potrebbero mettermi anche le telecamere in casa (magari in bagno no, eh ;-) :-D )?
ERRORE TERRIBILE!!! Oggi non faccio niente di male, ma se domani, come è successo ora, vengono presi dei provvedimenti discutibili, anche più di questo lockdown e ancor meno motivati, quindi se ci dovesse essere una qualche forma di limitazione alla possibilità di espressione, di aggregazione, ecc... in pratica se cominciassero a toglierci le nostre libertà, ogni tentativo di reagire sarebbe stroncato sul nascere dalla occhiuta sorveglianza di cui l'apparato del potere potrebbe trovarsi in possesso. Oggi dico: fanc@@o la sicurezza, prima viene la libertà. Al diavolo le videocamere e tutti i mezzi di controllo tecnologico. Se volete farmi stare tranquillo, allora mettere il poliziotto o il carabimiere di quartiiere, uno che tutti possiamo conoscere, con cui si prende il caffè e che a sua volta conosce tutti, un po' come lo sceriffo dei film western: un rapporto umano con qualcuno che alla fine ha i tuoi stessi problemi e con cui puoi parlare.
Forse dovremmo cominciare in qualche modo a reagire. Condizione indispensabile è ovviamente che certi timori siano condivisi da molti, altrimenti, ammesso e non concesso che abbiamo pure ragione, non avremmo nè i numeri, nè la legittimità democratica per fare casino. Il problema è che a dire certe cose ti danno del terrapiattista e ti liquidano. Ora un po' meno però. Qualcuno sta annusando l'aria, tra cui io, che, come dicevo, ero stupidamente ingenuo fino a poco fa.

Alessandro Pagnini ha detto...

Non dimentichiamoci di ridere, però. Il buonumore aiuta anche il sistema immunitario. Ora telefono a un caro amico, fan del Governo Conte, che già pensava di potersi fare le vacanze o nella sua casa in Sardegna, o in quella a Sestola (Emilia Romagna) e ora invece la fase2 ci blocca nella nostra bella Toscana (io la roulotte ce l'ho in un campeggio a Follonica(GR)). Dovrò pure perculare qualcuno per sfogarmi, no? ;-)

gabriele ha detto...

Nel frattempo:

https://www.ilsole24ore.com/art/verso-riapertura-braccialetti-italiani-tenere-distanza-dipendenti-ADntyxK

"Per gestire questa fase le aziende dovranno riallestire gli spazi in fabbriche e uffici per garantire la giusta distanza e, successivamente, controllare i movimenti dei lavoratori ad evitare assembramenti".

"Quella dei dispositivi di distanziamento smart è una soluzione destinata a prendere piede in tutto il mondo. Proxxi, startup canadese che produce sistemi di sicurezza in ambito elettrico, ha appena lanciato Halo, un braccialetto del tutto simile a un fitness tracker che utilizza la tecnologia Bluetooth per comunicare con gli altri dispositivi e allarmarsi in caso di vicinanza (in vendita dal 4 maggio ad un costo di 100 $)."

Ach, 100 $.

Io rimango in trepidante attesa delle proteste dei miei concittadini (ma sbaglio a pensare da provinciale, devo mettermi nell'ottica del "cittadini di tutto il mono, unitevi!") rivolte ai propri governanti che non forniranno loro i braccialetti gratis.
Non so perché ma dentro di me ho una vocina che mi dice che questa sarà una protesta ascoltata dai governanti, e se portata avanti con forza, passione e metodo dalla popolazione tutta, alla fine i centri di potere cederanno e i braccialetti saranno distribuiti gratuitamente dalla Protezione Civile porta per porta.

Ciao a tutti e alla prossima,

gabriele

NOTA: in ogni caso in questi tempi strani le opportunità escono fuori dalle fottute pareti, a me ad esempio, appassionato di un certo genere cinematografico e letterario e di scrittura, ha dato la possibilità di scrivere questo raccontino, . distopico, comprensivo di FAQ).

https://bseo.it/ilmondocheverra/ilMondoCheVerra


Alessandro Pagnini ha detto...

@ gabriele
Eccomi qua, puntuale come il DPCM di Conte ;-)
Sì, non sono tempi sereni, comunque le app e i dispositivi di tracciamento, se fossimo in un clima di fiducia verso 'il potere' (che non è detto sia detenuto dai nostri governanti), potrebbero essere anche una temporanea utile trovata. Non riuscendo a capire quasi nulla di ciò che accade sulle nostre teste e fiutando odore di bruciato, invece, la tentazione di rifiutare il tracciamento è forte e anche se per un certo periodo fosse accetta, non potrebbe sostenersi troppo a lungo, perchè la gente sta cominciando a dar di matto e alla disciplina, incredibile, mostrata finore, potrebbe presto seguire un senso di rivolta. Non potranno tenerci sempre 'compressi e consenzienti', sia perchè, virus o non virus, nei tempi lunghi siamo comunque tutti morti (cit. Keynes) e quindi non possiamo permetterci di aspettare indefinitamente, sia perchè se la paura è che l'indice di contagio si riporti e si mantenga sopra a 1 al momento della riapertura, questa potrebbe non avvenire mai, se il virus non muore per suo conto. Non arriveremo mai ad avere zero contagiati, o zero contagiati NON contenuti. Il virus circolerà e se dovesse seguire il percorso che 'gli esperti' temono, saremmo comunque fregati, anche ripartendo da qualche decina di contagiati sfuggiti al setaccio del tampone. D'altronde, la storia dei chicchi di riso, che via via raddoppiano, sui quadrati della scacchiera, è una vecchia narrazione, ma molto istruttiva. Comunque sia, la gente è stufa e un domani si stuferebbe anche del braccialetto, a meno che questi non sia imposto con la forza, ma questa è un'altra storia e si chiama dittatura, peraltro sempre possibile. Infatti la solerzia e l'impiego abnorme di mezzi per la repressione dei runner o degli spiaggiati solitari, ad esempio, lascia il dubbio che, una volta scatenate, le forze dell'ordine non abbiano la necessaria lucidità per rendersi conto della sproporzione fra ciò che gli viene chiesto di fare e la gravità del 'reato' che vengono chiamate a reprimere. Comunque non dispero, non come te, almeno :-)

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,

buon 1° Maggio!

Oggi faccio finta di essere di buon umore e ti propongo un giochino,
che un po' mi ricorda la mia infanzia:

unisci i puntini.

https://www.triesteallnews.it/2019/03/11/faccia-a-faccia-fra-stati-uniti-e-cina-trieste-al-centro-la-nuova-via-della-seta/

Se vuoi vederla come me da piccolo provinciale del mondo, parti dalla Grecia (ricordati di passare per Trieste, la mia città, che diventerà punto nevralgico di questa via).

Oggi è la festa del Lavoro, quindi mi sembra giusto salutarti con una considerazione di un business man, il CEO di Brussels Air, nella newsletter ai suoi clienti che ho ricevuto stamattina.

"Dear customer,
...
as social distancing and protective masks have already become the new normal, we look at how we can best prepare ourselves to make future travel safe in terms of health and at the same time comfortable.

Sincerely,
Dieter Vranckx
CEO Brussels Airlines
"

Che dire?
Io questo:
mi è assolutamente indifferente sapere il grado di coinvolgimento sulla "new normal", e annessi, dei vari CEO sparsi nel mondo,
quello che mi appare certo è che non si tornerà più indietro.

Senti, e se ci buttassimo su una pizza?

Ti faccio questa proposta:
alla festa del 1° maggio del 2022 cercheremo di vederci in una bella pizzeria di una qualsiasi città italiana che decideremo insieme,
e se tutta la nostra esperienza di incontro (viaggio, saluti, mangiare, ecco soprattutto la nostra esperienza in pizzeria, dove mangeremo!) sarà stata svolta secondo i dettami del Distanziamento Sociale tu pagherai il conto della pizzata, altrimenti te lo pagherò io.

Andata?

Ti saluto dicendoti che ho aggiunto il paragrafo 3 nel mio "raccontino distopico", il cui titolo è "La Monetizzazione".

Buona giornata e alla prossima,

gabriele

gabriele ha detto...

Nel frattempo:
https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/05/06/news/fase_2_coronavirus_braccialetto_distanziamento_sensore_luci_bambini_castellanza-255842684/?refresh_ce

Bello il passaggio in cui si dice che ne comprano 200 ma i bambini sono 150:
"Il Cantoni è frequentato da 150 bambini e ha una ventina di dipendenti, quindi sono già stati ordinati "200 braccialetti, perché tutti li indosseranno, dai piccoli in classe alle maestre, dalle cuoche alle addette alle pulizie"

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Gabriele
Siamo in pieno delirio 'sanitario', ma anche se queste misure, a voler essere ottimisti, possono essere utili per una gestione temporanea dell'emergenza, a far drizzare le orecchie sono le dichiarazioni dell'OMS su future pandemie da attendersi (già Gates e Fauci le avevano vaticinate. Qualcuno dice lo avesse fatto anche il mago Otelma, ma non ci sono prove ;-) ) e impossibilità del ritorno allo stato precedente. Insomma dovremo essere più guardinghi, distanziati e sorvegliati, da adesso in avanti. Pena l'orrendo morbo!
Se questo scenario dovesse rivelarsi così brutto come una visione complottistica potrebbe percepirlo (io no eh! ;-) ), credo che dovremmo prepararaci a decidere se vogliamo cedere pezzi consistenti della nostra libertà, dopo averne ceduti via via altri più piccoli, un po' per il terrorismo rosso, un po' per quello islamico, un po' per la sicurezza in generale. Purtroppo, se ci fosse bisogno di muoversi per evitare che ci vengano sottratti ulteriori diritti, giova rendersi conto che i sondaggi premiano ancora la gestione dell'emergenza. La paura fa novanta e cosa vuoi che sia un braccialetto, una app, una deportazione forzata in caso di positività (reale o fatta apparire tale), verso un 'campo di concentramento', un nuovo Gulag per rompiscatole seriali che sobillano il popolo a non chinare la testa e, guardacaso, si ammalno. Ben gli sta! Tiè!
Questo da un punto di vista pessimistico e complottista, naturalmente, mica dico che sia il mio ;-)

CLaudio Rossi ha detto...

Caro Alessandro, sposo in pieno la tua posizione sulla scelta tra libertà e sicurezza. Credo però che l'uomo contemporaneo sia diventato talmente pusillanime da accettare praticamente tutto a difesa (magari solo enunciata) della propria triste e omologata sopravvivenza. Convinti di aver raggiunto l'acme della piacevolezza della vita (malgrado la vertiginosa crescita del consumo di psicofarmaci e droghe) ci opponiamo a qualsiasi rischio pur di continuare a condurre un'esistenza da automi eterodiretti e insignificanti. Con la scuola via web e lo "smart working” otterremo di stare in casa davanti a un monitor per tutta la vita; prima per imparare e poi per lavorare; infine però ci sarà concesso di uscire per essere rinchiusi in una RSA così non si disturbano gli altri.
Più che complotti esterni credo che sia la vergognosa vigliaccheria dell'uomo contemporaneo a spingerci su questa strada. È la panacea della “pavidità di gregge” che ci risolverà tutti i problemi e ci trasformerà in pecoroni remissivi, contenti di vivere una vita penosa ma - mi raccomando - senza rischiare e senza toccarsi.

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,
grazie di raccogliere durante la tua navigazione le mie bottiglie nel web :)

Io nel frattempo (ciao Claudio, io invece non la vedo come te, e non vedo vigliaccheria di sorta nel volere un mondo migliore).

Ho aggiunto un paragrafetto al mio raccontino che mi tiene a volte compagnia riguardo alla centralità sempre più dominante che avranno le AI non solo nella vita di tutti i "comuni cittadini", ma ancor di più nei centri politici decisionali, che senza di esse non saranno più in grado di decidere nulla.

@Claudio, posso chiederti una cosa?

Devi fare un viaggio di qualche centinaio di chilometri in taxi.
A) Preferisci farlo in una autostrada come quelle di adesso trafficate da veicoli guidati da persone con un taxista umano
OPPURE
B) Preferisci farlo in una autostrada interamente "sensorializzata" (tipo ogni venti metri un set di sensori che dialogano con le altre macchine e con tutte le infrastrutture percorse) guidata da una Intelligenza Artificiale sapendo che tutte le altre auto sono anch'esse guidata da delle AI?

Io B per la vita, tu?
Io per una questione di sicurezza inerente alla mia vita.

Tu, A o B?

Ecco, se oltre a questa domanda (da intendersi in senso letterale), tu provassi a sostituire "auto, autostrada e guidatori" con "sistema economico e sociale e cittadini" (che è la direzione in cui stiamo andando a rotta di collo, e tutta questa emergenza sanitaria e' una accelerazione pazzesca e "imprevista" in tal senso), le cose non dovrebbero avere nulla a che fare con il complottismo, qualsiasi cosa significhi questa parola, ma con la realtà prossima futura.

Ciao e buona serata,

gabriele

CLaudio Rossi ha detto...

@ Gabriele
"...ciao Claudio, io invece non la vedo come te, e non vedo vigliaccheria di sorta nel volere un mondo migliore..."

Ciao Gabriele, il mondo è bello perchè è vario e la differenza di vedute tra noi è certamente una ricchezza.
Veniamo al punto: anche io voglio un mondo migliore; il fatto è che quello che tu auspichi lo vedo enormemente peggiore. Il mondo dell'omologazione in cui l'individuo non serve a niente se non a comportarsi (magari obbligato) come altri milioni di individui, per me è un incubo.
Per questo la mia risposta alla tua alternativa è A).
Non perchè non riconosca i vantaggi di un sistema così automatizzato, ma perchè quello è un ulteriore esempio di una disumanizzazione del viaggio. Il "viaggio" ha un significato nella vita se fatto (in ordine di preferibilità) a piedi, a cavallo, in moto o forse in auto, ma più su una provinciale che in autostrada.
Nell'esempio che fai non c'è un viaggio, c'è uno spostamento spaziale di un corpo anonimo da un luogo a un altro senza alcuna esperienza. E questo, piano piano, può valere per tutto. Perchè non nutrirci a pillole invece che con cibi elaborati? Perchè non comunicare con messaggi invece che parlarsi di persona? Perchè non duplicarci asetticamente invece di trombare?
Mano mano che l'esperienza umana viene meno in tutte le sue manifestazioni, anche l'uomo non serve più: basterà un computer. E per me - uomo - questo scenario è il peggiore.

gabriele ha detto...

Ciao Claudio!

Mi piace quando si riesce a trovare la "cartina da tornasole" che serve a farci capire "da che parte si sta".

Tu A, io B, che dire di piu? :)

Penso di capire il tuo concetto di "viaggio", ma rimango sull'A.

Considera che io, etichette e organizzazioni a parte, mi sento un transumanista "dentro".

Quello che non posso soffrire è la menzogna, ed in tutto questo che sta accadendo negli ultimo mesi ne vedo "a tonnellate".

Se ti va di leggerti:
https://bseo.it/myTruth.html
forse mi capiresti meglio.

E' un piacere scambiare punti di vista con te,

ciao e buona serata,

gabriele

CLaudio Rossi ha detto...

Ciao Gabriele, sono d'accordo con te che di menzogne (consapevoli, sennò sono solo pareri) se ne sentono a tonnellate e certe talmente in malafede che anche la foglia di fico della bugia a fin di bene, non può proprio reggere.
Comunuqe l'importante è che tra noi pur su posizioni molto lontane, ci si dicano le cose con il massimo della sincerità.
Ho visto il principio su cui si fonda l'ATTSI. Mi sembra un approccio onesto, ma piuttosto assolutista. Se, ad esempio, ammetti che bontà e divertimento siano da individuare in modo soggettivo, come si possono contemporaneamente mettere a confronto e far interagire "verità" differenti? Che sintesi se ne può trarre? In che punto di equilibrio tra posizioni sincere ma diverse si troverebbe "il reale" che si cerca? A quale giudice spetta l'ultima parola?
Se però l'accordo funziona... buon per i firmatari.
Buona serata.

gabriele ha detto...

Ciao Claudio,

innanzitutto una precisazione di metodo:
il principio base di ATTSI è “non dire mai il falso”, che è differente dal dire sempre la verità.
Il silenzio ad esempio è ammesso.
Inoltre, di fatto, soprattutto nelle relazioni tra umano e umano, si basa sulla capacità di fare le giuste domande da parte di A, di comprenderle da parte di A e di B, e di dare le giuste risposte di B.
Quindi concordo con te, soprattutto tra umano<->umano ci sono delle difficoltà oggettive (dovute essenzialmente dal limite di essere un umano, tra AI e AI le cose saranno *definitivamente* piu’ semplici)

Ma tornando alle tue osservazioni, potrebbe interessarti leggerti l’accordo eptaliano basato su sette principi (che trovi facilmente a partire dal eptalia.com cliccando sulla bandierina italiana)

“14.2 Premesso che dire sempre la verità in qualsiasi circostanza è al di fuori della portata di molte persone, affinché ciò possa avvenire deve esistere una combinazione favorevole di genetica, ambiente e meta-cognizione. Ne consegue che la genetica non deve essere eccessivamente difettosa, che l’ambiente deve il più possibile favorire un comportamento corretto da parte di tutti gli individui e che ciascuno deve impegnarsi al massimo in termini di sviluppo della propria meta-cognizione.
14.4 Per poter applicare la sanzione relativa al principio di verità è necessario che l’affermazione non-vera abbia la forma di una risposta esplicita ad una domanda esplicita. Le capacità di effettuare domande corrette e di rispondere in modo completo dovranno essere acquisite da tutti i cittadini di Eptalia. “

segue ...

gabriele ha detto...

... per scendere nel pratico:
Dimentica interamente “DI TUTTO IL RESTO” e focalizziamoci sul principio di realtà; con una piccola spiegazione e soprattutto alcuni esempi pratici.
Il principio di realtà “vive”, che e’ assoluto, ha un suo valore totalmente indipendente da “tutto il resto” che è soggettivo e facoltativo.
Gli esempi:
es1) Se tu mi chiedi “tu ieri sei andato al mare?” e io ti rispondo “sì”, io mento se so che ieri io non ero andato al mare.
es2) Se tu mi chiedi “tu domani andrai al mare?” e io ti rispondi “sì” il principio di realtà semplicemente non si può applicare, è fuori dominio (ATTSI parte, per ora, dal presupposto che jl futuro non è già scritto o perlomeno non è conoscibile). E’ indifferente sapere se io penso veramente che ci andrò o se non andrò per cause di forza maggiore e se non andrò avvertendoti o qualsiasi altra considerazione in merito al mio andarci o meno. In definitiva: la domanda in oggetto, come tutte le domande “sul futuro” sono domande prive di senso.
es3) Se tu mi chiedi “tu domani hai intenzione di andare al mare?” e io ti rispondo “sì”, io mento se nella mia mente non ho questa reale intenzione. Convengo con te che tra due umani la determinazione della menzogna è alquanto ardua tendente all’impossibile. Però, di fatto, in una comunità di persone “auto-selezionatosi” e che credono in determinati principi, questa domanda acquisirebbe un *fortissimo* senso essendo le persone legate tra loro da una specie di fortissimo principio etico.
es4) Se io dicessi “l’ultima volta che andai al mare fu 10 mesi fa” ed invece l’ultima volta che ci andai fu 8 mesi fa, io ti avrei mentito solamente se nel momento della mia affermazione io sapevo che non era 10 mesi fa. Per ovviare a questa forte problematica (estremamente accentuata nei rapporti umano-umano, estremamente diminuita tra AI-AI), una persona che “sposa” i principii attsiani, se non si sente sicura di quello che dice, sarebbe meglio dica “l’ultima volta che andai al mare fu circa 10 mesi fa, ma non ricordo esattamente il termine preciso”.
Di nuovo però, tra umano-umano, il principio di realtà è difficilmente misurabile in quanto non c’è una domanda e una risposta, che è il processo più efficace ed efficiente per applicarlo.

Ulteriore note di metodo:
a) ATTSI è una estrema semplificazione (e derivazione proprie per nulla condivise esplicitamente con Eptalia) di Eptalia (solo uno dei sette principi è stato adottato, ed al posto dei rimossi sei ne è stato aggiunto un secondo (“DI TUTTO IL RESTO”) che solo alla lontana può’ dirsi derivato in una qualche misura da essi).
b) ATTSI è ben poco conosciuto, diciamo che gia’ avertelo fatto conoscere a te (e presumo anche Alessandro, ciao!) è un bel risultato :-), Eptalia era qualcosa di decisamente più strutturato, di almeno uno (ma io direi, con il superspannometro, almeno due) ordini di grandezza.

Ciao,

Gabriele

gabriele ha detto...

Ciao Claudio,
concludo questi miei ultimi approfondimenti sulle tue ultime considerazioni, dicendoti che il Tracciamento è *fortemente* di aiuto al concetto di non dire mai il falso, soprattutto se, come descritto nel mio raccontino, la sua tecnica implementativa sarebbe decentralizza e pubblica (in quanto quella centralizzate e privata sarebbe troppo soggetta all'onestà e competenza della struttura centralizzata).

Ciao,

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

Poi guardo lo ATTS l'eptalia ecc... :-)
Gabriele, li mortacci...., ma non l'hai sentito un vaffa sibilarti nelle orecchie tutte le volte che nominavi l'agognato andare al mare (non si parla di corda in casa dell'impiccato)? :-D
Allora, io per viaggiare aspetto con gioia la guida autonoma totale, così posso rilassarmi, dormire, vedere un film, persino leggere!!! Esattamente come faccio in treno. Però, se anzichè solo spostarmi voglio divertirmi nel viaggiare, allora magari lo faccio con la moto d'epoca. La verità, invece, io non la esalterei troppo. Hai presente Matrix? L'oracolo dice a Neo quello che gli serve. Io preferisco fare, magari sbagliando, quella che penso sia la cosa più utile per qualcuno, per la sua crescita e la sua felicità. A volte è una pietosa bugia, o una menzogna che però lo aiuta a rafforzare la autostima. Non esaltiamo la verità, ma la empatia e l'altruismo, eventualmente, che a volte si servono meglio anche con qualche bugia. Per il transumanesimo, ho una posizione simile concettualmente a quella della guida autonoma. Lo ritengo utile e comunque inevitabile, ma non deve oscurare la mia umanità, la deve solo rendere più adatta alle sfide che ci aspettano e magari fornire anche nuove umanissime emozioni. La sicurezza infine, non mi dispiace, io tendenzialmente sono anche molto prudente, ma ad una vita sicura ma spenta, ne preferisco una più incerta ma almeno 'viva', appunto. E poi, non dobbiamo farci fregare dall'ego, da ciò che crediamo di essere e che vuole assolutamente automantenersi e vorrebbe non doversi estinguere mai. In realtà si cambia ogni momento e solo la memoria ci dà una illusione di continuità. Il nostro io cosciente crede di pensare, invece osserva ciò che è deciso da una elaborazione sottostante. Se si silenzia un po' l'ego, arrivano informazioni ben più connesse alla realtà. Ascoltarsi è la base della meditazione: percepire ciò che è al di fuori di noi e che il nostro incoscio sa captare. Che la nostra mente abbia più memoria, o no (Elon Musk vorrebbe eiutarci a espanderla), o che la nostra forza sia incrementata, o no, o la nostra vita allungata a migliaia di anni, o rimanga quella che è adesso, non fa in ultima analisi una gran differenza. Sono dettagli, magari gradevoli, ma solo dettagli. Prima o poi, tanto, tutti si muore e la sicurezza a tutti i costi non ha senso ci impedisca di vivere nel frattempo.

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,

capisco il tuo punto di vista,
ma tieni conto che io faccio una distinzione *abissale* tra pubblico e privato, e i tuoi concetti di empatia, solidarietà, altruismo posso supportarli e augurarli nel privato, non nel pubblico, che invece mi sembrano accessori, fuorvianti, *immisurabili*, “evil” in fin dei conti.

Per capirci, per estremizzare: se mia moglie mi facesse un manicaretto con le mandorle persiane (che non ho idea se esistono, ma mi piaceva il suono delle due parole messe assieme) con *l’intenzione* di farmi una piacevole sorpresa ed io finissi in ospedale per una particolare allergia alle mandorle persiane io *apprezzerei* mia moglie per l’intenzione e la cosa, tra me e lei finirebbe lì;
di un medico, di un pilota di aereo, financo di un politico, invece non mi interessano nulle le loro intenzioni, mi interessa solo che faccia bene il suo lavoro.

A dirla tutta, io *temo* i sistemi politici e sociali basati sulla “solidarietà”, “bene comune”, “politici al servizio dei cittadini”, e cose così, fino ad arrivare ad un ipotetico “Ministero della Felicità” secondo i suoi criteri di felicità.

E poi penso che anche nel privato la verità faccia bene, la bugia, di qualsiasi colore essa sia (“nera” fin a quella “bianca”) lascia una “macchiolina” nell’animo di chi la dice, ed, in maniera totalmente utilitaristica ed *egoistica*, penso che non dirla generalmente convenga. Le “bugie bianche” le vedo in un ottica di *martirio* (ovviamente enfatizzo) che generalmente mi lascia freddino.

Non lo so se con tutti questi asterischi e doppi apici sono riuscito a spiegarmi, spero di sì.

Ciao e buona giornata,

un po’ rammaricato che non hai accettato la mia scommessa della pizzata!
Mi sembrava in ogni caso una specie di win-win (ok, un po’ più win per me che avrei vinto facile :),

gabriele

gabriele ha detto...

In ogni caso,

per chi fosse interessato,

qui ci sono i link a vari articoli interessanti spesso relativi alle chiacchierate che qui sto facendo:

https://bseo.it/myFutureWorld.html

Ciao a tutti e alla prossima,

gabriele

Alessandro Pagnini ha detto...

Beh...Gabriele, devo dire che ho impressioni differenti. Cerco di spiegare anch'io. Parliamo sempre di compagne (non nel senso politico, ma affettivo). Metti che io tradisca la mia, ma che poi neghi trovandomi magari la scusa che in fondo così le evito un dispiacere, che magari è pure vero. Ecco, lì la macchia la sentirei, sapendo che comunque il dispiacere sarebbe stato provocato da un mio tradimento della sua fiducia. Se invece la incoraggio a insistere con l'usare il PC in un certo modo, dicendole che non sta affatto andando male, anche se le vorrei tagliare le mani e darle in pasto ai leoni, so che sto cercando di reprimere il mio disappunto ed edulcorare la mia rabbia solo ed esclusivamente per consentirle di migliorare e incoraggiarla a superare i propri limiti, anzichè deprimerla. Lì non mi sento macchiato, ma mi appunto invece una medaglia sul petto, della quale vado orgoglioso. Mi sono morso la lingua per non dire ciò che realmente penso delle sue attuali competenze, perchè sarebbe stato controproducente per lei. La mia bugia, a fin di bene, non mi pesa. La verità, anche quella che riguarda il proprio soggettivo giudizio, come nel caso di cui sopra, non va sempre detta. Non siamo macchine e dobbiamo rispettare le nostre emozioni. Siamo umani e dobbiamo rimanere tali anche se un giorno saremo forse dei cyborg, fisicamente, ma spero rimarremo empatici e solidali. E in grado di sorridere e ridere.

gabriele ha detto...

Ciao Alessandro,
il tuo punto di vista mi e' chiaro,
non lo "sposo", ma sicuramente e' migliore di tanti altri approcci (sebbene ritengo sia leggermente inferiore al mio, che considero le persone delle risorse a “esigenze finite”, e quindi se una risorsa a bisogno di X (es. “autogratificazione per il proprio lavoro”), questa X lo cerchera’ in ogni caso, e quindi e’ meglio lo cerchi in una professione/lavoro in cui e’ veramente bravo, non in un lavoro che sotto surrettiziamente gli viene fatto pensare di essere bravo).

MA capisco le tue intenzione, le apprezzo, ho adoperato il termine “surrettiziamente” volutamente per estremizzare il concetto, quindi e’ sempre un piacere parlare con te :).

Io di mio ho aggiunto questo
https://www.bseo.it/myAI.html
Sentiremo sempre più’ spesso parlare di PPE.

Ciao e alla prossima,

gabriele

gabriele ha detto...

"... Ha bisogno ..." cenere in quantità industriale sul mio capo (anche "... che solo surrettiziamente").

Bseo

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