Si conclude oggi - ahimè - la più interessante mostra di pittura che abbia visto da molti anni a questa parte.
Nonostante fosse proprio qui a Perugia, in pieno centro storico a Palazzo Baldeschi, e molti amici me ne avessero parlato più che bene sin da settembre, rimanda rimanda ho rischiato seriamente di perdermela; mi sono comunque perso sul serio il suo catalogo, andato ormai esaurito.
Pregio e particolarità di Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis, evento organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sono l'ospitare, in due sezioni distinte, opere della Phillips Collection di Washington e della Galleria d'arte Ricci Oddi di Piacenza. In entrambi i casi si tratta di raccolte private messe insieme più o meno nello stesso periodo da dei ricchi collezionisti d'arte, Duncan Phillips (1986-1966) negli Stati Uniti e Giuseppe Ricci Oddi (1868-1937) in Italia, e divenute in seguito dei veri e propri musei.
Da Washington è arrivata in Umbria una selezione di quadri dei maggiori maestri dell'impressionismo e delle maggiori avanguardie europee del Novecento tra cui Jean-Baptiste Camille Corot (1796-1875), Gustave Courbet (1819-1877), Édouard Manet (1832-1883), Paul Cézanne (1839-1906), Claude Monet (1840-1926), Henri Rousseau (1844-1910), Vincent Van Gogh (1853-1890), Vasilij Vasil'evič Kandinskij (1866-1944), Pierre Bonnard (1867-1947), Pablo Picasso (1881-1973), George Braque (1882-1963), Amedeo Modigliani (1884-1920).
Da Piacenza è invece arrivata una selezione di opere dei protagonisti della pittura italiana tra Ottocento e Novecento tra cui Giovanni Fattori (1825-1908), Giuseppe de Nittis (1846-1884) Giacomo Grosso (1851-1920), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Carlo Carrà (1881-1966), Felice Casorati (1883-1963), Amedeo Bocchi (1883-1976), Massimo Campigli (1895-1971), Filippo De Pisis (1896-1956). La prossima volta che mi troverò tra Lombardia ed Emilia, senz'altro non dimenticherò di visitare la Galleria Ricci Oddi.
Anche se come personaggio "televisivo" lo trovo alquanto arrogante e irritante, riconosco a Vittorio Sgarbi, curatore della mostra, il merito di avere allestito un percorso ricco, completo, coerente e stimolante a cui è pressoché impossibile restare indifferenti, mentre e facilissimo restare incantanti di fronte a numerose tele... come quelle che ho qui inserito (dall'alto a scendere):
Nonostante fosse proprio qui a Perugia, in pieno centro storico a Palazzo Baldeschi, e molti amici me ne avessero parlato più che bene sin da settembre, rimanda rimanda ho rischiato seriamente di perdermela; mi sono comunque perso sul serio il suo catalogo, andato ormai esaurito.
Pregio e particolarità di Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis, evento organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sono l'ospitare, in due sezioni distinte, opere della Phillips Collection di Washington e della Galleria d'arte Ricci Oddi di Piacenza. In entrambi i casi si tratta di raccolte private messe insieme più o meno nello stesso periodo da dei ricchi collezionisti d'arte, Duncan Phillips (1986-1966) negli Stati Uniti e Giuseppe Ricci Oddi (1868-1937) in Italia, e divenute in seguito dei veri e propri musei.
Da Washington è arrivata in Umbria una selezione di quadri dei maggiori maestri dell'impressionismo e delle maggiori avanguardie europee del Novecento tra cui Jean-Baptiste Camille Corot (1796-1875), Gustave Courbet (1819-1877), Édouard Manet (1832-1883), Paul Cézanne (1839-1906), Claude Monet (1840-1926), Henri Rousseau (1844-1910), Vincent Van Gogh (1853-1890), Vasilij Vasil'evič Kandinskij (1866-1944), Pierre Bonnard (1867-1947), Pablo Picasso (1881-1973), George Braque (1882-1963), Amedeo Modigliani (1884-1920).
Da Piacenza è invece arrivata una selezione di opere dei protagonisti della pittura italiana tra Ottocento e Novecento tra cui Giovanni Fattori (1825-1908), Giuseppe de Nittis (1846-1884) Giacomo Grosso (1851-1920), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Carlo Carrà (1881-1966), Felice Casorati (1883-1963), Amedeo Bocchi (1883-1976), Massimo Campigli (1895-1971), Filippo De Pisis (1896-1956). La prossima volta che mi troverò tra Lombardia ed Emilia, senz'altro non dimenticherò di visitare la Galleria Ricci Oddi.
Anche se come personaggio "televisivo" lo trovo alquanto arrogante e irritante, riconosco a Vittorio Sgarbi, curatore della mostra, il merito di avere allestito un percorso ricco, completo, coerente e stimolante a cui è pressoché impossibile restare indifferenti, mentre e facilissimo restare incantanti di fronte a numerose tele... come quelle che ho qui inserito (dall'alto a scendere):
- Jean-Baptiste Camille Corot, Veduta dei giardini Farnese di Roma
- Amedeo Bocchi, La colazione del mattino
- Amedeo Modigliani, Elena Povoloski
- Giacomo Grosso, Allo specchio
P.S. Il quadro della mostra che forse mi ha colpito di più era di George Braque, ma nonostante abbia cercato in lungo e in largo su internet non riesco a trovarne nessuna riproduzione. Un'opera degli ultimi anni di questo artista francese, oltre il suo periodo cubista: un paesaggio con una bicicletta appoggiata a un palo, uno scroscio di pioggia e colori densi e incredibili... mi pare s'intitolasse Il temporale o qualcosa di simile.
5 : commenti:
Ciao Daniele, tu pensa che proprio la pittura che avrebbe potuto essere la mia vocazione,ho una discreta mano nel disegnare e anche nell'usare il colore (però mi pare di aver visto qualcosa anche di tuo, che mi era piaciuto..ma forse adesso non disegni più?)è quella che non ho mai sentito il bisogno di approfondire, evidentemente i miei 6 pianeti di aria chiedevano più parole che materia, infatti l'unilateralità so che dovrebbe essere compensata con qualcosa che sia lontano dal mio solito rifugiarmi nelle letture (che mi viene fin troppo facile, a proprosito conosci Tipi psicologici di Jung?,è stato uno dei primi suoi libri che mi ha appassionato, tanti anni fa ormai,mi fermo perchè questo argomento rischia di prendermi a ruota libera e cosa c'entra questo con un commento alla pittura?),riprendo di pittura non so quasi niente, e poche sono state le volte che sono andata a visitare mostre, qualcuna di qualche artista sconosciuto e l'unica che ricordo molto importante è stata quella di CARAVAGGIO, qualche anno fa che si è tenuta al Palazza Reale a Milano, era una visita guidata, e i presenti molti, si capiva che avevano approfondito l'argomento, venivano richiesti degli interventi dopo la presentazione delle opere, e mi sono resa conto che ho fatto un paio di interventi che mi sono venuti di istinto ma che erano molto appropriati, al punto che devo essere passata per una che ne sapeva ,molto,l'intuito!
Concordo con quello che hai detto su Sgarbi, personaggio che non mi piace per tante sue caratteristiche , ma che nel campo dell'arte lo trovo bravissimo.
Che mostra interessante!.
Proprio di questi tempi a Roma, al Vittoriano, è in corso una mostra su Picasso. Purtroppo le mostre del Vittoriano lasciano l'amaro "negli occhi" a iniziar dall'allestimento espositivo. Un esempio chiaro di questa negligenza e mancanza organizzativa: al Vittoriano ho visto 2 o più mostre, Renoir e Guaguin (ricordo più questi ultimi). La disposizione dei quadri oltre a non seguire un iter cronologico non seguiva nient'altro! e i nostri poveri occhi vagavano fugaci da una parte all'altra, persi nel nulla. Infine i nostri sguardi finivano sempre sul posarsi su degli estintori...che sì erano molto belli!XD
I nostri occhi ci si posavano per disperazione e stanchezza...sicuramente per questo. E quante risate!.
L'estate scorsa invece sono stata alla mostra degli Impressionisti a Firenze, nel Palazzo Strozzi. Una mostra illuminante sulla pittura impressionista, realizzata con cura e con amore.
Rimango solo che affascinata dalla grandezza di questi pittori...
Io non so tener un pennello in mano!
Che splendore.
Scelgo Fattori, di pancia.
e Alfred Sisley?
Ciao Chiara
@Donnachenina
Alcuni bivi fondamentale della mia vita (professionale probabilmente)...
A 13 anni mi sono iscritto al Ginnasio invece che al Liceo Artistico. La mia insegnate di ed. artistica convocò i miei genitori per dire loro che a suo parere DOVEVO assolutamente fare l'artistico. Io non avevo le idee chiare per niente, mia madre spingeva per il classico, mio padre per lo scientifico... non mi sono pentito di avere fatto il classico, però tornassi indietro forse la scelta sarebbe diversa, solo per il gusto di vedere come sarebbero andate le cose! :)
A 19 anni mi sono iscritto a Ingegneria invece che Architettura... là mi mordo ancora le mani invece. E il sogno di prendermi una laurea in architettura è sempre lì, nel cassetto... prima o poi...
P.S. Sì l'ho letto Tipi Psicologici, e come non avrei potuto?! Lo Jung che preferisco non è però quello che classifica ma quello che intuisce e collega.
@MKB
La prossima mostra che mi piacerebbe vedere è quella di Magritte a Milano, tocca vedere però se riesco a ritagliarmi il tempo per andarci...
P.S. Mi sa che mi assomigli: con la matita facevo di tutto, col pennello ero decisamente imbranato.
@Artemisia
Una cosa che accomunava Duncan Phillips e Giuseppe Ricci Oddi, era scegliere per ogni autore poche grandi opere piuttosto che tante di minor pregio, così questa mostra era davvero piena di capolavori. Le mie preferenze rispecchiano un po' le immagini che ho inserito, sono stato comunque incerto fino all'ultimo se aggingere anche la "Sosta di cavalleria" di Giovanni Fattori. ;)
@Chiara
Ciao amica mia, grazie ancora per avermi ricordato della mostra! Dici bene, c'era anche Sisley e praticamente l'impressionismo al completo, ma elencare tutti gli autori della mostra senza catalogo (sigh!) e con la mia memoria è proprio impossibile; considera comunque che rispetto ai pochi elencati nel depliant ne ho citati parecchi di più nel post.
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