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domenica 10 agosto 2008

Dalla Grotta dei Cinque Laghi ai meandri del Polo Unico Ospedaliero di Perugia

L'escursione speleologica alla Grotta dei Cinque Laghi di domenica scorsa ha avuto un'appendice alquanto pruriginosa, che l'ha resa ancor più indimenticabile, anche se stavolta in senso negativo. Alla sera, addormentandomi, avevo qualche sensazione di fastidio alla pelle, ma non ci ho dato peso. Martedì mattina, uscito dalla doccia, guardandomi allo specchio mi sono finalmente accorto della costellazione di macchioline rosse che mi portavo ai fianchi (vedi foto). Durante la giornata hanno fatto capolino pure sotto le ascelle, dietro i gomiti, sulla schiena e sulle cosce. Ho la pelle sensibile e qualche arrossamento estivo non è esperienza nuova per me, ma questo sfogo somigliava più a morbillo che a eritema solare o irritazione da sudore. Durante la mattina mi telefona la mia amica Lu', compagna d'escursione. Non faccio in tempo a dirle dello sfogo che mi racconta di avere una fastidiosa eruzione cutanea lei stessa. Confrontiamo le sintomatologie e non c'è alcun dubbio: abbiamo lo stesso identico sfogo... qualcosa di infettivo preso in grotta entrando a contatto, per quanto bardati, col fango? Impossibile, troppo breve il tempo d'incubazione. E allora? Telefono a Maria Grazia, le descrivo quel che è accaduto a me e Lu'. Ha per caso sentito qualcun altro del gruppo? Ci sono state altre eruzione cutanee simili? Si prende l'impegno di fare subito un giro di telefonate. Detto fatto. Dopo pochi minuti parte la suoneria del mio cellulare, è Desirèe, anche lei si trova gli stessi problemi di pelle. Il pomeriggio stesso, dopo il lavoro vado dal mio medico e gli racconto tutto. È mercoledì pomeriggio, eccomi all'ingresso dell'ospedale per la visita dermatologica urgente prescritta dal medico di base: dubbioso della diagnosi ha voluto che mi facessi vedere da uno specialista. Apro una parentesi. Il complesso ospedaliero di Perugia, dai primi del '900, si trovava a ridosso del centro storico, sul lato nord-est della città, nella zona di Monteluce. Poi una ventina di anni fa è stata aperto l'Ospedale Silvestrini, in zona S. Sisto - S. Andrea delle fratte, frazioni della periferia a sud-ovest del capoluogo. Ai due lati opposti di Perugia, l'Ospedale Silvestrini e quelli di Monteluce hanno continuato per molti anni a lavorare in tandem. A seguito di un piano decennale di lavori (dal 1996 al 2006) e all'impressionante ampliamento dell'ex-Silvestrini (ribattezzato Polo Unico Ospedaliero S. Maria della Misericordia), è stato realizzata la progressivo migrazione di tutti i reparti dalla vecchia sede alla nuova mega-struttura. Il pronto soccorso di Monteluce ad esempio è stato chiuso già 3 o 4 anni fa. Proprio in questi giorni si conclude il trasloco, che per quanto possa essere stato gestito nel migliore dei modi (?) ha comunque creato inevitabili disagi sia negli operatori sanitari che nei pazienti, entrambi sballottati da una parte all'altra della città. Dunque mi reco al CUP del S. Maria della Misericordia pensando di pagare il ticket prima della visita. Uno degli addetti al front-office mi spiega gentilmente che devo prima portare l'impegnativa al reparto. Gli chiedo per cortesia di delucidarmi su dove sia la Dermatologia, so solo che s'è trasferita da Monteluce da pochissimi giorni. Mi rimanda a un punto informativo lì vicino. Perfetto. Peccato che, come svolto l'angolo, al punto informativo non v'è traccia di alcun impiegato. Piuttosto che aspettare decido di andare a naso, in fondo ho un buon senso di orientamento e sono stato parecchie volte in questo ospedale, anche se questa è la prima volta che ci torno dopo la messa a regime dell'ampliamento. Dal livello -1 in cui è ubicato il CUP salgo al livello zero, quello principale, da cui si diramano praticamente tutti i percorsi; procedo verso i lunghi e ampi corridoi in stile aeroportuale che collegano la struttura originaria alle nuove "stecche" (le chiamano così) aggiunte alla planimetria originaria. Nessuno in giro! Faccio un centinaio di metri ed ecco davanti a me un nuovo info-point, stavolta non sguarnito; ci sono altri visitatori che stanno chiedendo indicazioni... ma questa voce la conosco... è la mia caposettore al Comune di Assisi! Ricordo che proprio da oggi è in congedo poiché doveva far ricoverare suo padre in Otorino per un intervento urgente. Per inciso, secondo le statistiche propinate agli Italiani dal rocambolesco ministro Renato Brunetta, poiché ella sta godendo le sue ferie retribuite (previste per legge in ogni contratto di lavoro privato o pubblico), in questo momento stesso viene conteggiata dal ministero come assenteista: sarebbe da ridere se non fosse da piangere! Ci salutiamo e mi presenta l'anziano genitore. Si sono appena informati di come raggiungere il reparto di Otorinolaringoiatria. Cerco Dermatologia? Posso andare con loro: Otorino, Oculistica e Dermatologia sono accorpati in un unico reparto! Altri 200 metri e arriviamo agli ascensori della stecca successiva. Saliamo al livello 4. A questo punto francamente se fossi stato solo mi sarei smarrito. Nessun cartello a indicare Dermatologia. Nessuno a cui chiedere. Fortuna che la mia caposettore conosce la strada da fare, infatti è già stata al reparto per accordarsi circa il ricovero del padre: al punto informativo aveva soltanto chiesto conferma che non esistesse un percorso più breve e semplice! Iniziamo a percorre in senso longitudinale tutta la stecca, 200 o 300 metri, sempre dritto, passando Psichiatria, Pediatria e altri reparti, che non ricordo, e aprendo 4 o 5 porte frangi fiamme. Tutto nuovo di zecca, ma sempre poche persone, tutto molto surreale, quasi come se stessimo attraversano un set cinematografiche piuttosto che un ospedale vero! Finalmente arriviamo a destinazione, "in bocca al lupo" per augurare un felice intervento e vado a chiedere per la mia visita. Faccio vedere la mia impegnativa a un infermiere. Chi mi ha detto di venire qui? Il mio medico di base. Però gli ambulatori forse sono ancora a Monteluce, non lo sa con sicurezza nemmeno lui: telefona, s'informa, mi dice che va bene lì, di aspettare, tra poco arriverà un medico a visitarmi. Infatti dopo una ventina di minuti eccolo. Mi fa entrare nell'ambulatorio... e si sfoga! Non è possibile lavorare in queste condizioni: il Polo Unico è stato progettato da incompetenti... mancano spazi adeguati... gli ambulatori sono senza lavandini... spostarsi da una stecca all'altra è pazzesco... mi spiega che questi giorni di trasloco sono stati drammatici, per chi lavora lì, ma soprattutto per noi utenti. Anch'io lavoro nel settore pubblico come lui, e vivendo la situazione dall'interno dell'apparato non posso che concordare: i servizi funzionavano meglio 10, 20 anni fa. Manca davvero poco per essere allo sfascio: sempre meno personale, sempre più funzioni a cui assolvere con sempre meno fondi. La visita medica è più breve della chiacchierata. Gli racconto quel che è successo, mi osserva attentamente l'epidermide e non ha dubbi: acari del sottobosco, con cui sono venuto a contatto non in grotta ma dopo esserne uscito, durante il pic-nic. Malefici ragnetti invisibili! Lasciano nella pelle una sorta di rostro (un po' come fa l'ape) e questa è la causa della fastidiosa irritazione. Datomi le prescrizioni del caso, il dottore è praticamente mortificato a precisare che ora devo tornare al CUP, pagare il ticket e riportargli la ricevuta... ammette che è assurdo ma non può farci nulla. Andando verso il CUP incontro nuovamente la mia caposettore che ha appena ricoverato il padre. Ci sediamo un attimo a chiacchierare. Visto che è architetto (responsabile del piano regolatore di Assisi) le chiedo come giudica il nuovo ospedale Perugino. Lo liquida come roba concepita 20 o 30 anni fa, e aggiunge che nessuno ai nostri giorni dovrebbe più progettare siffatti "mostri": le stecche parallele sono state collegate da corridoi sospesi solo al livello zero, in questo modo spostarsi tra i livelli superiori di edifici diversi diventa un'autentica gara a ostacoli. I collegamenti perpendicolari andavano fatti, se non a tutti i piani, almeno a piani alterni. E non avrebbero fatto male a prevedere dei tapis-roulant come negli aeroporti! Torno al CUP e pago il ticket. Questa volta l''addetto all'info-point c'è ed è bello che impegnato a spiegare un itinerario assai complicato, a giudicare dalla faccia di chi ascolta. Torno a Dermatologia a lasciare la ricevuta. Durante il mio su e giù noto un paio di anziani disorientati, con dei fogli in mano, decisamente in crisi di orientamento. Faccio finalmente per la quarta ed ultima volta lo stesso percorso e riguadagno l'uscita dopo un paio d'ore. Nonostante il passaggio dall'aria condizionata all'afa è stato un autentico sollievo! Tra tutto ho calcolato che per fare questa visita dermatologica ho camminato dentro l'ospedale quasi un paio di chilometri... più che dentro la Grotta dei Cinque Laghi! Malasanità? No, semplicemente sanità mal programmata.

6 : commenti:

Andrea ha detto...

Anch'io avevo avuto una esperienza simile a Monte Nerone, venti anni fa. Vi siete seduti sul prato dove passeggiano (e cacano) anche le mucche... I prati sono pieni di parassiti che vivono nella cacca di mucca, e che depositano le uova sotto la pelle di qualche mammifero di passaggio... credo che sia una specie di scabbia... almeno così mi disse il medico. Buone grotte! Andrea

Daniele Passerini ha detto...

Grazie!
Però non ci siamo seduti su un pascolo, ma in una radura ombrosa dentro il bosco, che Marco Bani ci ha spiegato essere stata un tempo una carbonaia.
La scabbia è una delle prime ipotesi fatte dal mio medico, ma l'ha scartata appena mi ha visto perché la sintomatologia non corrispondeva; inoltre ha un tempo di incubazione che varia dalle 2 alle 6 settimane.

Anonimo ha detto...

Spero che le pustole dal corpo ti siano passate.Ma oltre a mostrare il tuo corpo che da come vedo non è molto in forma o perlomeno ha reazioni "strane", non capisco come mai ti ostini a pubblicare fotografie riguardanti la tua vita privata.Non credi che tutto questo dovresti esprimerlo in altri contesti?
B.Z.

Daniele Passerini ha detto...

Si passate grazie.
E della forma francamente non mi lamento (né io né nessuna!) :-)

Ma piuttosto B.Z., mi spieghi quali sarebbero le fotografie riguardanti la mia vita privata??? Giusto per capire, visto che per quel che ricordi qui non ci sono foto che riguardano la mia vita privata. Forse io e te abbiamo un concetto di pubblico e privato assai differente.

Dai per favore, dammi qualche esempio di "foto privata".

Grazie

Anonimo ha detto...

sono capitato questa sera sul tuo blog e mi ero incuriosito a riguardo del tuo viaggio in egitto. Forse avrei dovuto mettere li il commento ma non volevo farlo, anzi ho continuato a scorrere e mi è venuto un pò da ridere guardando la foto delle tue pustole, magari non è molto piacevole. ma ancor meno piacevole trovo l'eccessivo parlare di te e, correggimi se sbaglio tu stesso indichi la bambina ritratta davanti alle piramidi come tua figlia. Sono d'accordo con te che magari abbiamo una differente idea del bello e buon senso. Complimenti comunque per il tuo blog, ci sentiremo per un altro commento:-)B.Z.

Daniele Passerini ha detto...

Caro B.Z., penso che sia sempre un fatto positivo scambiarsi e confrontare opinioni diverse.
Ci sono innumerevoli modi di intendere cosa sia e a cosa possa servire un blog. Per me è diventato uno strumento per condividere - con chiunque lo voglia - le esperienze che vivo in prima persona e che, a torto o ragione, ritengo possano essere di qualche utilità ad altre persone. I feedback che ha oggi ho avuto mi dicono che la strada è giusta. E come vedi cerco di rispondere a tutti i commenti che vengono lasciati.

Nel termine esperienze rientrano i libri che leggo e mi piacciano, le informazioni che trovo in rete e reputo interessanti, i 2, 3 libri che ho pubblicato (per passione), le riflessioni che mi sorgono durante le giornate... Considera che parlo pochissimo del mio lavoro, che pure occupa la maggior parte del mio tempo. Ne ho parlato solo a proposito di alcuni progetti di promozione della salute in età adolescenziale.

Se hai familiarità con i blog, e se scorri con più attenzione questo, converrai che qui non tratto di fatti miei privati, se non in forma generalizzata. Voglio dire che, non è un blog privato più di quanto sia privato un libro che una volta stampato esce dall'intimo di un autore e diventa pubblico.

Comunque, in effetti, a volte mi scappa un post un po' off topic rispetto al resto del blog. Come questo. Ma sono eccezioni, in generale tendo a inserire solo contenuti che veicolano un messaggio positivo: soprattutto di questi tempi! :)

Ciao e buonanotte

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