Complice l'uggiosa luce dicembrina che invoglia poco ad uscire, passare certe domeniche a casa è più un dono che un ripiego. Tra una lavatrice da stendere e un'altra da fare, giro un po' su internet, salvo tra i miei segnalibri qualche approdo nuovo, ripenso agli ultimi due giorni fin troppo ricchi di persone e novità, tanto da sentire la necessità di centrarmi un attimo prima di rimettermi in marcia questo pomeriggio.
Tamara è tornata a sorpresa dall'India giovedì. Era improcrastinabile fare il punto con lei e definire le ultime incognite della mostra con le sue foto e le mie parole - Donne di Vrindavan - che verrà inaugurata il prossimo 8 marzo a Perugia. Ora o mai più! Già oggi infatti lei vola a Londra e martedì riparte col suo ragazzo e la fedele Nikon D-200 per un viaggio in Messico, Guatemala e dintorni; data prevista del loro rientro in Italia, ai primi di marzo: giusto alla vigilia della mostra.
Sapevo che Tamara sarebbe ripassata qualche giorno in Italia questo mese, ma ha avuto molte difficoltà a comunicare via email dall'India ed è riuscita ad avvisarmi appena prima d'imbarcarsi sull'aereo. Grazie a questa fortunatissima coincidenza (Santa Provvidenza!) venerdì pomeriggio, quando sono uscito dal lavoro, ha potuto accompagnarmi a Spoleto ad un incontro fon-da-men-ta-le per la migliore realizzazione della nostra mostra: in un colpo solo abbiamo trovato l'appoggio di due buoni sponsor locali e credo sia stata determinante proprio la presenza di Tamara. In surplus abbiamo avuto l'occasione di fare una bella passeggiata tra i vicoli di Spoleto e per caso abbiamo assistito alla cerimonia per la riapertura del suo Palazzo comunale, a conclusione del restauro dopo le lesioni arrecate dal sisma del '97.
Tornato a Perugia ho passato le ultime ore del venerdì insieme a mia figlia. Sono prima passato a riprenderla dalla famiglia di un suo compagno di scuola e giochi con cui è tornata a casa a pranzare e ha passato il pomeriggio: gran cosa lo scambio di favori tra genitori rispetto ai figli. Ieri mattina - sabato - abbiamo fatto insieme l'albero (a dire il vero sono riuscito a farlo fare in gran parte a lei mentre al volo davo una sistemata alla casa visto che attendevo ospiti) e poi l'ho accompagnata dalla madre per il week-end di turno.
Per inciso mia figlia è uno di quei casi in cui l'affidamento congiunto (ora si dice condiviso) funziona bene: lei non è un "pacchetto" che viaggia tra casa di mamma e papà, è una bimba allegra, sensibile, intelligente e non viziata, che trae il meglio dai due contesti in cui cresce, ognuno arricchente in modo differente. Dalla scuola materna a quella elementare, uno dei commenti più gettonati dalle maestre è stato "non sembra figlia di genitori separati". Quest'anno pure il rendimento scolastico, già comunque sempre sul buono o distinto, ha avuto un "salto" notevole, verso l'ottimo a tutte le materie.
Chiusa la parentesi dell'orgoglio paterno (!), torniamo a ieri mattina. Ho messo a disposizione la cucina per un pranzo con un po' di amici: è ritornata pure Tamara per farmi vedere le nuove foto da sostituire a quelle selezionate in precedenza. Ce ne sono alcune che piacciono a tutti tranne che a lei, del resto l'ultima parola sulle proprie foto spetta a lei. Alla fine abbiamo trovato una mediazione, un paio di scatti sono riuscito a salvarli dal cestino, un altro paio no: a questo punto è necessario che riveda alcuni testi, non più adatti ad accompagnare le foto sostituite, e che ne componga qualcuno ex novo. Non c'è fretta ma nemmeno posso prendermela comoda. C'è poi una novità: alla mostra verranno aggiunte le trascrizioni delle interviste che Tamara (con un interprete indi) ha rifatto alle donne conosciute a Vrindavan un anno fa (le ha incontrate di nuovo quasi tutte): allora le interviste erano andate smarrite insieme al suo bagaglio aereo, questa volta per non correre rischi le ha sempre tenute con sé.
Mano a mano che si avvicinerà la data della prima inaugurazione - e soprattutto quando la mostra sarà già aperta al pubblico - inserirò nel blog qualche post sulle storie di queste donne, le loro foto, le poesie che ho scritto su di loro. Per adesso mi limito a dare le date e i luoghi delle prime esposizione:
- PERUGIA 8 - 15 marzo 2008 - Rocca Paolina, ex book-shop
- ASSISI 5 - 12 aprile 2008 - Palazzo del Comune, ex Pinacoteca
- SPOLETO 19 - 27 aprile 2008 - Chiostro di San Nicolò, Sala espositiva
Ringraziando Il Comitato Internazionale 8 Marzo che per primo ha dato fiducia al progetto e i Comuni di Perugia, Assisi e Spoleto che hanno concesso sedi e patrocini, io e Tamara confidiamo che queste tre date umbre siano l'auspicio di una serie di esposizioni da organizzare in almeno una decina d'altre città italiane: Venezia, Ravenna, Trento, Torino, Roma, Taranto ecc.
Post scriptum
Ma la giornata di ieri non si è esaurita col pranzo! E mi sono dimenticato di ricordare che se non ci fossero state Chiara e Marcella ai fornelli, mentre io e Tamara eravamo impegnati a esaminare le foto, non avrebbe mangiato nessuno!
Alle 16 ho dovuto mandare tutti a casa loro: dovevo correre alla chiesa di S. Pietro - a mio parere la più bella di Perugia - a contribuire con voce raffreddatissima (ho cantato lo stesso ma in sordina) al mini-concerto che l'Orchestra e il Coro dell'Università di Perugia (con l'aggiunta anche dell'ottimo Coro di S. Spirito) hanno donato con grande piacere al matrimonio del figlio del loro Direttore, il Maestro Salvatore Silivestro: apertura con il coro nuziale dal Lohengrim di Wagner, l'Aria sulla quarta corda (solo orchestra) e la Cantata 147 di Bach, l'Ave Maria di Schubert (arrangiamento per orchestra, soprani e contralti), il Panis Angelicus di anonimo (un pezzo forte del coro dell'Università di Perugia), chiusura con l'Alleluia di Haendel.
Auguri a Lorenzo e Cristina per una lunga e felice vita insieme!
Dopodiché la conclusione di questo sabato è stata particolarmente felice... ma è una cosa mia e privata, non del blog!
Buona domenica e un sorriso a tutti.
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