Sorgerà la luna
e tu, schivo paguro,
lascerai la dura
e sicura conchiglia
per recarti al mare.
Sospetto che la piccola lirica "Il paguro" da Plenilunio d'autunno di Chicca Morone (Genesi Editrice, Torino, 2003) sia stata felicemente ispirata dalla raffigurazione simbolica del segno del cancro dipinta da Johfra (1919-1998) - artista olandese noto per il ciclo dei 12 segni zodiacali che ha raccolto e commentato nel libro Meditazioni zodiacali (Edizioni Amrita, Torino, 1992). Da buon cancerino che sono sto attraversando un periodo di bilanci... ops, è ormai un anno che lo dico! Normale che si succedano periodi gioiosi e altri tristi, ora siamo propositivi ora distruttivi, ora positivi ora sfortunati: la vita è divenire, e tutto ciò che è ragione di felicità contiene già in sé il germe dell'infelicità, salvo si tratti di una felicità non basata su cose e relazioni terrene, ma su radici più salde e profonde. Da luglio 2004 a giugno 2006 ho vissuto due anni estremamente costruttivi, creativi e ispirati. Tutto quello che mi proponevo si realizzava. Capitavano tanti incontri significativi. Ero particolarmente fortunato in amore (cosa che non guasta mai!). Ho scritto e pubblicato Ventidue passi d'amore e fatto 12 sue presentazioni in giro per l'Italia. Ho scritto Sospensioni di gravità. Poi, a partire dei primi mesi del 2006, i primi segnali di cambio del vento, dapprima sporadici poi sempre più decisi e tra questi metto la conclusione della corrispondenza letteraria con la scrittrice e poetessa Chicca Morone, cessata con la stessa facilità con cui era nata pochi mesi prima. In effetti ho sbagliato allora a non capire quanto prezioso fosse il tempo che quest'autrice dedicava a scrivermi e rispondermi... la bibliografia riportata sul suo sito rende appena appena l'idea di quanto questa donna sia occupata tra lavori, appuntamenti, eventi e pubblicazioni. Alla fine ho dovuto prendere atto che nell'economia delle sue stracolme giornate non ero più gratificante per lei e dunque non c'era più spazio per me. Ma Chicca mi ha dato coraggio a credere in me stesso come autore e continuare a scrivere dopo il libro d'esordio. Ha "approvato" la bozza di Sospensioni di gravità, dandomi anche molti saggi consigli, e ne ha scritto la prefazione. Per cui resta il dispiacere di non avere più la sua attenzione, non prevale comunque sul profondo sentimento di gratitudine che provo per tutto ciò che mi ha regalato (questo per esempio). Oltre a "Il paguro" che ho citato all'inizio, mi fa piacere riportare, sempre da Plenilunio d'autunno, altre tre poesie della Morone tra le mie preferite, l'ultima in particolare: per quanto sono intensi immagini e concetti racchiusi in così poche parole!
Ti racconterò del sole... Ti racconterò del sole della luna e delle stelle. Non avremo che il cielo per proteggerci la terra per nutrirci la voce per ascoltarci lo sguardo per accarezzarci. E tu e io saremo cielo e terra voce e sguardo silenzio e canto, per sempre, lungo il fiume che scorre mormorando antiche preghiere, oramai dimenticate. Camminare nel buio Camminare nel buio e sentire ad un tratto il silenzio del vuoto ricolmo di sogni. Rallentare la corsa e vedere vicino una mano allungata di un amico in attesa. Rituffarsi nel sogno e sapere per certo di non essere solo a vedere la luna. Clessidra Nel lieve palpito di un fiore che sboccia c'è l'ultimo respiro di un vecchio che muore: ebbro di vita, eppure ancor non sazio.
4 : commenti:
La Morone. che dire.
solo che non sei l'unico ad essere stato scaricato da lei.
all'inizio fuoco e fiamme, poi si annoia e ti molla. è una costante a quanto pare.
Caro Anonimo, direi proprio di sì! ;o)
Grazie 1000 per questo feedback, chiunque tu sia.
di nulla! almeno che l'amarezza, che inevitabilmente si prova quando si conclude un rapporto, trovi un chiaro motivo. E mi sembra che questo sia stato individuato! ;-)
Un abbraccio
Chicca Morone - ti cerco. Gammadonna 5 e 6 ottobre 2011 mi ha segnato.
Mi contatti per favore 00393462473088
Grazie
Raia
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