Un augurio di buona Pasqua, a chi crede e a chi non crede in una Fede.
Le radici spirituali della Pasqua sono spesso nascoste sotto il terriccio della consuetudine, o peggio sotto il duro cemento del consumismo. Pranzi, pietanze, dolci tradizionali sono certo occasioni per ritrovarsi insieme, ma naturalmente il senso della Pasqua non è lì.
La commemorazione pasquale non è patrimonio della sola liturgia cristiana, appartiene a diverse religioni e a tutta l’umanità. Gli ebrei ricordano il transito dell’Angelo della morte prima dell’Esodo. I Cristiani rievocano la morte in croce e la resurrezione di Gesù dopo tre giorni. Nell'Islam una festività simile si chiama Aid el Kabir e fa riferimento all’episodio biblico in cui Dio sostituisce Ismaele con un montone prima che Abramo lo sacrifichi. Ancora prima il periodo della Pasqua era rispettato da altri popoli e le origini della sua celebrazione si perdono nel tempo, basti pensare che, come la parola Pasqua deriva dalla parola ebraica Pesa(c)h, così il corrispondente termine inglese Easter deriva dal nome della dea mesopotamica Ishtar. La maggior parte delle culture localizzate sopra i tropici (forse tutte) salutano con cerimonie e preghiere l’arrivo della primavera al termine dei rigori dell’inverno, assumendo a riferimento temporale vuoi l’equinozio del 21 marzo, vuoi il primo plenilunio che lo segue, vuoi la successiva domenica.
C’è dunque una Pasqua cristiana... una Pasqua ebraica... e c'è assai prima una Pasqua universale che è festeggiamento della vita e meditazione sui suoi cicli eterni, riflessi in quelli quotidiani. Possiamo celebrarla ogni giorno quando il sole risorge dalla notte. Ogni mese quando la luna torna piena dopo il novilunio. Ogni primavera quando i semi germogliano, le corolle s’aprono, la foglie spuntano e si distendono.
Una festa che dovrebbe unire Animisti, Buddisti, Confuciani, Cristiani, Ebrei, Induisti, Islamici, Pagani, Taoisti ecc. di tutto il Mondo.
Questo è soltanto il mio personale sentire...
Buona Pasqua, a tutti
Le radici spirituali della Pasqua sono spesso nascoste sotto il terriccio della consuetudine, o peggio sotto il duro cemento del consumismo. Pranzi, pietanze, dolci tradizionali sono certo occasioni per ritrovarsi insieme, ma naturalmente il senso della Pasqua non è lì.
La commemorazione pasquale non è patrimonio della sola liturgia cristiana, appartiene a diverse religioni e a tutta l’umanità. Gli ebrei ricordano il transito dell’Angelo della morte prima dell’Esodo. I Cristiani rievocano la morte in croce e la resurrezione di Gesù dopo tre giorni. Nell'Islam una festività simile si chiama Aid el Kabir e fa riferimento all’episodio biblico in cui Dio sostituisce Ismaele con un montone prima che Abramo lo sacrifichi. Ancora prima il periodo della Pasqua era rispettato da altri popoli e le origini della sua celebrazione si perdono nel tempo, basti pensare che, come la parola Pasqua deriva dalla parola ebraica Pesa(c)h, così il corrispondente termine inglese Easter deriva dal nome della dea mesopotamica Ishtar. La maggior parte delle culture localizzate sopra i tropici (forse tutte) salutano con cerimonie e preghiere l’arrivo della primavera al termine dei rigori dell’inverno, assumendo a riferimento temporale vuoi l’equinozio del 21 marzo, vuoi il primo plenilunio che lo segue, vuoi la successiva domenica.
C’è dunque una Pasqua cristiana... una Pasqua ebraica... e c'è assai prima una Pasqua universale che è festeggiamento della vita e meditazione sui suoi cicli eterni, riflessi in quelli quotidiani. Possiamo celebrarla ogni giorno quando il sole risorge dalla notte. Ogni mese quando la luna torna piena dopo il novilunio. Ogni primavera quando i semi germogliano, le corolle s’aprono, la foglie spuntano e si distendono.
Una festa che dovrebbe unire Animisti, Buddisti, Confuciani, Cristiani, Ebrei, Induisti, Islamici, Pagani, Taoisti ecc. di tutto il Mondo.
Questo è soltanto il mio personale sentire...
Buona Pasqua, a tutti
4 : commenti:
Oltre ad aggiungermi a Daniele nel desiderio di fare a tutti gli Auguri di Buona Pasqua, pubblico una curiosità sulla Pasqua:
In Danimarca durante la Pasqua è tradizione addobbare la casa e la tavola con fiori e decorazioni di colore giallo. Per questo i danesi chiamano i narcisi "Fiori di Pasqua".
Altra usanza molto particolare è quella si scrivere un gækkebrev a un familiare o ad un amico. I gækkebreve sono poemetti o testi in rima senza, però la firma dell'autore che deve essere indovinato da chi riceve il poemetto. Se il destinatario non riesce a smacherare l'autore, gli deve regalare un Uovo di Pasqua.
Grazie a Daniele e grazie a Ideavagante, un augurio a tutti anche da parte mia.
E per implementare la sezione "usi e costumi" di pasqua nel mondo, lo sapevate che essendo la maggior parte degli scandinavi di religione luterana, la Pasqua assume un significato minore ed è considerata un giorno di vacanza. Il folklore finlandese vuole che le streghe volino in cielo tra il venerdì santo e la domenica di Pasqua. Infatti, in alcune zone della Finlandia si usa ancora accendere falò la notte dei sabato, in memoria dell'antica tradizione di scacciare le streghe dal proprio focolare domestico.
Tanti auguri di cuore anche a te, a voi ...
Ben arrivata Aurorablu!
Spero tormerai a farci visita presto, senza dover aspettare qualche altra festa comandata. :-)
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