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domenica 28 agosto 2016

Assalam aleikum

La pace sia con voi donne in burkini.

(post di Franco Sarbia)

Ho dedicato un po’ di tempo a un caro amico che stimo, per chiarire il mio pensiero sulla questione del burkini.

Caro amico, Tu virgoletti "dobbiamo rispettare la loro scelta" attribuendo a me una frase che non ho mai detto. Nel caso specifico non si tratta delle limitazioni che l'Islam imporrebbe alla libertà delle donne. Si tratta più precisamente della limitazione che noi, principalmente maschietti più o meno cristiani o atei di ogni tipo, imporremmo alla libertà delle donne musulmane impedendo loro di andare sulle nostre spiagge con il loro costume. In sostanza dicendo loro: «o mi mostri le tette o il bagno sulla mia spiaggia non lo fai». Se anche tutte lo facessero per imposizione dei loro padri o mariti (e non è così come spiegherò tra poco), la nostra pretesa sarebbe ancor più insopportabile: perché uniremmo al divieto maschilista dei loro uomini, di non spogliarsi in presenza di altri, l'imposizione altrettanto maschilista di spogliarsi a nostro piacimento, in nostra presenza. Il risultato della duplice oppressione sarebbe quello d’impedire alle donne arabe, persiane, palestinesi, nordafricane di recarsi in spiaggia con i loro bambini. E questo francamente dovrebbe fare inorridire ogni persona amante della libertà come fondamento dell'integrazione sociale. Perché la spiaggia è per legge uno dei pochi residui luoghi reali di socializzazione, e quindi d'integrazione, accessibile a tutti di diritto. 

Nel merito il costume che vorremmo vietare, “perché non ci piace", è una tuta composta da pantaloni e maglietta a mezza coscia, in tutto simile alle tute da ginnastica che ognuno di noi o ciascuna delle nostre compagne usa in casa o per andare al parco. La tuta è completata da una cuffia da bagno con velo che lascia scoperto il volto, funzionalmente identica alle nostre. A differenza del burkini, una muta da sub con maschera, ad esempio, non copre solo completamente il corpo ma anche il viso. Se nessuno s’è mai sognato di vietarla è perché non è dettata da motivazioni religiose. Se nessuno s’è mai azzardato di chiedere alle suore di fare in bagno in bikini è per rispetto del loro voto e del loro obbligo di non spogliarsi in pubblico, identico a quello delle donne islamiche derivante dal precetto di una diversa religione. E questo rende ancor più odiosa la privazione della libertà di fare il bagno, la ghettizzazione, nei confronti delle donne musulmane e dei loro bambini perché si tratta di una discriminazione razzista su base religiosa. 

Le donne arabe, che ho sentito in varie interviste, hanno detto che indossano il loro costume da bagno perché risponde meglio dei nostri al loro diverso senso del pudore. Liberi noi di pensare che mentano, ma io so che a rafforzare la loro scelta, quando è tale, è anche una ragione identitaria tanto più forte quanto più noi instiamo nel voler imporre loro la sostituzione dei loro costumi con i nostri: pure quando i loro non limitano in nessun modo la nostra libertà. Devo dirti, anche per il mio senso del pudore, assai più di chi cammina o fa il bagno vestito sulla spiaggia, m'imbarazzano le tette e i piselli al vento d'ogni varietà che spesso si vedono anche su spiagge non riservate ai nudisti. Non è una noia insopportabile e la tollero: mi basta volgere gli occhi da un'altra parte. Ma non è certo più tollerabile del burkini

In merito alla volontarietà tu dici: «stare con quel marito violento non è una sua scelta. È possibile che io non debba pormi il problema della "solitudine" della vittima? Il burka o i suoi derivati esprimono oggettivamente una condizione di subordinazione della donna musulmana». Quanto a violenza sulle donne credo che i maschi italiani, con il record di un femminicidio al giorno, non possano dare lezioni a nessuno. Poi però parli indistintamente di burka e suoi derivati come atti di violenza. Forse non lo fai per ignoranza ma il burkini nel suo etimo è una crasi tra burka e bikini. La sua ideatrice lo ha definito così in modo ironico, volendo significare la sua funzione "liberatrice" dei movimenti di sua nipote che non poteva giocare a beach netball (una pallacanestro femminile da spiaggia) con il chador: svolazzo che copre il corpo ma non il volto. Burkini e burka sono dunque termini antitetici, opprimente l'uno, liberatorio, sia pur relativamente, l'altro. Con il burka il volto è interamente coperto, inclusi gli occhi per mezzo di una griglia. Il suo obbligo è stato imposto da Al Qaeda alle donne afghane. Non ha nessun senso metterlo sullo stesso piano del hijab, semplice foulard che copre i capelli come quello che indossano le nostre donne in campagna o in chiesa. Se lo facciamo compiamo la stessa operazione dei "democristiani integralisti" quando accomunavano PCI e Brigate rosse. Così facendo ghettizziamo tutte le persone pacifiche ed oneste di fede e costumi islamici e li gettiamo nelle braccia dell'Isis. 

Ma quanto il foulard è una scelta e quanto un segno di oppressione? Giustamente chi pensa sia sempre un obbligo non si accontenta di chiederlo alle donne: perché pubblicamente, per compiacere i loro uomini o i loro capi spirituali, potrebbero sostenere che è una scelta anche quando non fosse vero. Come sai io sono felice suocero di una ragazza persiana. Ho conosciuto la sua famiglia in Italia e a Teheran. La sua è una famiglia matriarcale. Sua madre ha un ruolo di regolatrice della vita della famiglia e dei parenti assai più rilevante del "patriarca". In Iran tutte le donne portano il velo in pubblico per convenzione obbligatoria. Non viene certo vissuto dalle donne come il principale problema della condizione femminile: è una forma di rispetto per gli altri “imposta", simile all'obbligo di mettere la cravatta per gli uomini che partecipano alle audizioni in parlamento. Le ragazze più disinibite portano i capelli raccolti sulla nuca. Il loro velo copre solo il "muccio" e lascia scoperto il resto della testa, sotto il foulard molte di loro portano una maglietta quasi trasparente, dei fusò, sottili come calze aderentissime, e minigonne mozzafiato. Ne ho viste molte esibire in tal modo le loro forme: rischiano qualche rimbrotto da parte delle religiose ma niente di più. Quando entrano in Moschea trovano, all'ingresso a disposizione di tutti, il chador, velo che scende fino alle caviglie: obbligatorio solo nel tempio. 

Per sapere quanto siano una scelta i diversi "costumi", obbligatori o meno, e quanto un'imposizione, occorre partecipare alla vita privata delle famiglie. In casa nessun velo è obbligatorio e circa il 70% delle donne lo toglie. La mia consuocera, le sue figlie e molte sue nipoti, per esempio, lo tolgono e quando incontrano un uomo di famiglia o un amico lo abbracciano e lo baciano come facciamo noi. Circa il 25% tengono un velo, più meno civettuolo anche in casa; in genere salutano dando la mano anche agli uomini, ma non gradiscono un contatto più ravvicinato. Una piccola minoranza indossa il chador anche in famiglia. Sono considerate dalla famiglia stessa "religiose" alla stregua delle nostre suore. Tipicamente salutano come tutte con "Assalam aleikum", la pace sia con voi, e un inchino senza alcun contatto con l'uomo. Non ho visto nessuna donna iraniana con il burka o il niqab: velo che copre naso e bocca lasciando liberi gli occhiQuesto devi sapere però: anche gran parte delle donne che in casa tolgono il velo, in pubblico lo portano con fierezza come un segno identitario di tipo religioso, e per alcune nazionalistico. 

In Iran, in particolare, è ritenuta odiosa dalle donne la pretesa tipicamente yankee di vestirle all’americana. Sicché quanto più insistiamo nel voler uniformare la loro cultura alla nostra, tanto più otteniamo l'effetto contrario, perché ogni volta che immaginiamo l'integrazione come omologazione calpestiamo l'altrui identità. La ragione dell'ostilità è forsanche ideologica ma non è solo strumentale. Negli anni '80 gli americani hanno istigato Saddam ad aggredire il regime a loro "sgradito" dell'Iran, fornendogli bombe e armi chimiche con le quali ha ammazzato 1.000.000 (un milione) di giovani Iraniani. I Persiani sanno benissimo che le guerre americane con l’esportazione della democrazia e della libertà non c'entrano nulla. In Afghanistan, Iran, Iraq, Siria, Libia le hanno scatenate per destabilizzare i regimi che non facevano i loro interessi. D'altro canto si guardano bene dal dichiarare guerra al loro fedele amico governo dell'Arabia Saudita: dittatura che è la massima espressione dell'oppressione femminile nel mondo, e finanziatrice dell'Isis. Sostengono, corrompono e finanziano le dittature più feroci contro i governi democraticamente eletti. Lo hanno fatto in Cile, Argentina, Uruguay, Brasile, Centro America, Filippine, Vicino Oriente. Ma ancor prima, assieme agli Inglesi, lo hanno fatto proprio in Iran finanziando, nel 1953, il golpe liberticida contro il laico, pacifico e democratico Mohammad Mossadeg, semplicemente perché non faceva i loro interessi contro quelli del suo popolo. Per questo purtroppo la maggior parte delle donne che indossano il velo in pubblico con orgoglio lo fanno per distinguere i loro costumi da quelli che loro considerano barbari assassini, ribaltando su di loro a ragion veduta la reputazione che essi attribuiscono al mondo islamico. 

Ma secondo te, è una scelta di libertà il corpo nudo delle donne: tette e culi, esibiti come al circo ad ogni ora su tutti gli schermi e ovunque ci sia qualcosa da vendere? La nudità è anch'essa un costume che ahimè induce a trascurare l'interiorità delle donne come persone a favore dell’apparenza. È un costume tutt’altro che egualitario, perché causa la discriminazione sulla base dell’estetica anziché dei valori di umanità. Per questo dobbiamo sempre considerare la diversità come una ricchezza. In questo caso come un'occasione che l'incontro con altre civiltà ci aiuti a valorizzare l'altrui identità ed a riscoprire valori morali e di rispetto del corpo delle donne che noi abbiamo dimenticato e che, francamente, opportunamente mitigati, metabolizzati e adeguati alla nostra cultura potrebbero costituire un correttivo contro la decadenza dei nostri costumi. Con questo sono certo di aver definitivamente rotto con tutti coloro che ritengono l’Islam solo fonte di ogni male, ma non me ne importa nulla. Perché so che il motivo della loro irragionevole avversione all’innocente burkini è dovuta soprattutto all’aver toccato il nervo scoperto della mercificazione del corpo delle donne, come un qualsiasi prodotto usa e getta sul quale si fonda la società dei consumi. 

Valdengo, 23 Agosto 2016

81 : commenti:

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Arrivasse mai un giorno che mi trovassi in disaccordo con te... me ne stupirei molto! :-)
Ottimo post.

Daniele Passerini ha detto...

P.S. Penso che sia la cosa più ragionevole, oggettiva, equilibrata sull'argomento che ho letto nelle ultime settimane.

Robbins ha detto...

"Per questo dobbiamo sempre considerare la diversità come una ricchezza"

Da cui discende l'apprezzamento per quel padre che invece di mandare il figlio all'asilo a giocare coi Pokémon gli ha imposto una cintura esplosiva e lo ha spedito a farsi saltare in aria a una cerimonia di gente da lui percepita come DIVERSA.

Forse si sarebbe potuto rimanere più bassi notando che storicamente sulla plage de la Croisette si valutano i c*li e non le capacità intellettuali delle bagnati, da cui la prassi del tanga al posto della lettura del Corpo Patristico.

E continuare col concetto di LIBERTA', con cui i francesi si sciacquano continuamente la bocca associandolo all'89, quando de facto si sono sempre dimostrati uno dei popoli più chiusi all'ospitalità, a partire dalla nostra emigrazione.

La questione del burkini è banale, la proibizione è sbagliata, e i giornali di destra e di (presunta) sinistra ci marciano alla grande. STOP.

Silvio Caggia ha detto...

Concordo con Daniele.
Per fortuna il divieto del burkini è stato revocato in Francia.
Quando venne istituito scrissi una battuta: ma perché la Francia vieta l'uso del burkini è non bombarda direttamente la fabbrica che li produce?
Così, per coerenza...
Forse si sono accorti che l'azienda è in Australia?

Silvio Caggia ha detto...

Concordo con Daniele.
Per fortuna il divieto del burkini è stato revocato in Francia.
Quando venne istituito scrissi una battuta: ma perché la Francia vieta l'uso del burkini è non bombarda direttamente la fabbrica che li produce?
Così, per coerenza...
Forse si sono accorti che l'azienda è in Australia?

triziocaioedeuterio ha detto...

Ma che strano...molti si incaxxano e si scagliano contro il divieto di indossare il burkini (cosa che io trovo abbastanza inutile ed anche un po' assurda)però poi zitti e mosca sulle pesanti limitazioni e prevaricazioni dell'Islam nei confronti della donna.
Se si prende a cuore una cosa del genere allora si dovrebbe essere il triplo incaxxati sullo stato dei diritti In cui versano le donne nei paesi integralisti islamici...questa è pura ipocrisia.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ trizio

Ognuno in casa propria ha diritto ad avere le sue leggi, anche la sharia.

Detto questo, allora non vergognamoci di far valere le nostre.

Proibire il burkini è assurdo e pure controproducente. Non è l'indossare più o meno coperture, per qualsivoglia motivo che ci deve preoccupare. Chiediamoci invece, andando alla radice del problema, quali sono alcuni principi sui quali vogliamo non transigere riguardo ai diritti fondamentali delle persone. Ammettiamo che, secondo la nostra legge siano vietate le discriminazioni in base al genere, come credo che sia. Quando qualche ideologia professa, per qualunque motivo la prevalenza di un genere sull'altro, senza oggettive motivazioni funzionali, semplicemente andrebbe perseguita per apologia di reato. Lo stesso per coloro che si rifanno a testi ove si inneggia e si glorificano violenza e sterminio (vedi Antico Testamento)e li si giustifica in nome di una divinità che richiede 'gelosa' adorazione. Forse servirebbe una apposita commissione per valutare la rispondenza o meno ai requisiti di legge, o richiedere eventuali modifiche, ai vari predicatori, ideologi, ecc... (mi sa che è quello che, molto confusionariamente, vogliono fare con l'albo degli IMAM, però guardacaso solo per gli IMAM), magari anche con possibilità d'appello, ma alla fine o si rispettano le regole che vigono nel paese, o si è perseguiti a norma di legge. Se poi qualcuna/o vuole andare in spiaggia vestita da capo ai piedi per sue convinzioni o gusti estetici, non vedo perchè limitare la sua libertà di scelta. Il mio discorso presenta alcune crepe (la prima è che si deve poter DISCUTERE di tutto, anche perchè i diritti si può anche decidere di revocarli democraticamente, come sta avvenendo forse in Turchia, e quindi si deve poterne parlare senza particolari limiti e non sarebbe facile farlo con la tagliola di una commissione del genere), di cui sono ben conscio e altre di cui forse non mi sono ancora accorto, ma comunque non posso risolvere tutto io! ;-)
Non è facile affrontare il problema della manipolazione delle teste, ma anche continuare a tollerare che si possano infarcire con insegnamenti che sono contari ai nostri principi legalmente tutelati (sottomissione della donna, infibulazione, persecuzione, o tassazione, degli infedeli, ecc...), mi sembra un volerci inutilmente fare del male. Non si deve imporre l'ateismo, nel quale neppure io mi riconosco (ognuno nell'intimo pensi ciò che vuole e professi pure pubblicamente le sue convinzioni se non sono 'illegali'), ma si può contestare una forma di apologia di reato che certi messaggi diffondono, così come si fa se qualcuno istiga a rubare o uccidere. Credo che comunque il problema principale sarebbe quello che l'agire in tal modo andrebbe a scalfire le prerogative della Chiesa Cattolica, a cui, ce ne accorgiamo o meno, siamo tutti stati addestrati ad obbedire e di fronte alla quale nell'intimo, magari inconsciamente, tendiamo timorosamente a genufletterci. (continua)

Alessandro Pagnini ha detto...

(segue)

Ci hanno fatto un bel lavaggio del cervello. Cerchiamo di evitare che tale scempio si ripeta anche in futuro.
Un approccio provocatorio (e come ho io stesso riconosciuto, non scevro da alcuni pericoli) il mio, me ne rendo conto, ma sarebbe, almeno nelle intenzioni, asetticamente neutrale verso qualunque ideologia.
Pensare che basti solo il nostro esempio ad aprire le menti di una marea montante di 'sottomessi ad Allah', verso i nostri principi e i diritti persino da noi conquistati da pochi decenni (la leggenda, anche se non verificata ma indicativa comunque di una certa mentalità, narra di un ceffone rifilato dall'ex presidente Scalfaro, prima della sua elezione in tale carica, ad una signora rea di essersi presentata al ristorante con una scollatura troppo vistosa. E ricordiamoci del 'delitto d'onore') mi sembra illusorio. Come mi sembra ingiusto volgere l'occhio solo su di loro, che comprensibilmente si sentirebbero perseguitati dai 'soliti' crociati. Serve uno scatto di orgoglio laico, rispettoso e aperto, ma anche ben deciso a non permettere certi indottrinamenti. Sono troppo radicale?

camillo ha detto...

Ci mancherebbe che andassimo a incagliarci sul divieto del Burkini, scenderemmo allo stesso livello di chi più o meno forza il velo.

Detto questo concetto di libertà, però va anche detto che per noi laici il costringere a veli burka o altro ha il sapore della costrizione.
Inutile chiedere alle donne con forte inprinting in quell'idea fin da bambine. Era così anche da noi "ere" fa.
Personalmente penso che una religione dovrebbe avere in testa il concetto di libertà, quando ci sono troppe imposizioni, manifestazioni esteriori, paludamenti... mmmm c'è poca sostanza dietro.
Chi porta avanti la vera conoscenza, non la impone, aspetta che maturi suggerendo a distanza.
A mio parere c'è un'inversa proporzionalità tra le manifestazioni esteriori e la reale conoscenza interiore.

So perfettamente che le religioni hanno tutte una loro funzione, ma con l'avvento di Internet e la modernizzazione imperante, dovrebbero saper rinnovarsi, l'Islam...a mio avviso sta perdendo tutti i treni.

pegupe@gmail.com ha detto...

Trovo il post di Franco Sarbia profondo e misurato, senza alcuna sbavatura e chi non riesce a comprenderne lo spirito, usando i soliti luoghi comuni, dovrebbe guardare entro se stesso.
E’ evidente che le scelte individuali non possono prescindere dall’imposizione delle culture dominanti, ma se affrontiamo il problema seguendo quest’ottica la nostra cultura esercita un potere sulle nostre menti forse più sottile, ma altrettanto potente.
Non mi sono mai piaciute le religioni, soprattutto quelle monoteiste, perché queste religioni bollano come “infedeli” coloro che non ne condividono i precetti. Questo avviene sempre, a volte alla luce del sole, a volte col favore delle tenebre.
Prendere atto che nel terzo millennio le sacre scritture, qualunque esse siano, debbano dettare i nostri comportamenti invece di essere considerate come reperti archeologici degni della massima attenzione, mi fa riflettere su quanta strada debba ancora fare l’essere umano, ma confido nell’accelerazione dell’evoluzione del senso di appartenenza.

Unknown ha detto...

@camillo
Le religioni si fondano sulla fede. La scienza sui fatti. Ma miliardi di persone, nonostante usino la scienza tutti i giorni dai trasporti, alla medicina all'energia, continua a credere negli dei. E sopratutto ne fa discendere dei comportamenti e delle leggi. Se fossero coerenti con ciò che dicono, non dovrebbero condividere i frutti della scienza, camminare a piedi, pregare invece di prendere medicine, niente telecomunicazioni, niente di niente, giù nelle caverne a pregare con il loro sciamano sacerdote. Ma non sono coerenti, mai.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Domenico

Hai ragione che le religioni non si fondano necessariamente sui fatti. D'altronde neppure le teorie scientifiche, che infatti poi richiedono di essere verificate e via via cambiano e sono superate dalle nuove evidenze. Non penso vada limitata la possibilità di credere in qualcosa di 'particolare'. A parte alcune ideologie sulle quali hai piena ragione, ci sono insegnamenti che non contraddicono la scienza, ma si propongono di integrarla. Quello che richiederei è il rispetto dei nostri ideali di uguaglianza e libertà, che dovremmo garantire per legge in maniera inequivocabile, il resto è lasciato alla fantasia di ognuno. Chi predica diversamente (fosse anche il papa) deve essere messo di fronte responabilità penali. Tutto qui.

giorjen ha detto...

Mi pare che sfugga che la religione musulmana è in crescita, non in declino. Ed è una crescita che va oltre quella demografica.
Le donne sono le prime a tornare all'islam, ci sono tantissimi casi anche in italia. Bisognerebbe provare a capire anche ciò che non si basa sulla scienza. A capire che la donna non è uguale all'uomo non ci vuole molto, è una delle prime cose che capiscono i bambini. Se parliamo di uguaglianza dei diritti non stiamo necessariamente dicendo che la donna è uguale all'uomo. Basta vedere l'uso che la società occidentale fa del modello donna. Se la donna desidera usare il velo ne deve aver diritto, e l'occidente dovrebbe chiedersi perchè sempre più lo desiderano. E' troppo comodo pensare che siano obbligate o plagiate. E' importante tutelare le donne che si vogliono liberare dal contesto religioso in cui sono nate e cresciute, ma è altrettanto importante capire e tutelare le donne e gli uomini che abbracciano la fede, soprattutto quando sono una minoranza.
g

camillo ha detto...

@giorjen...
Hee...?
La crescita di cui favelli è semplicemente formale, ed è dovuta a un sistema filtrante chiuso, una specie di diodo che fa andare in unico senso la corrente. Guai al mussulmano che cambia religione! Ti posso citare i passi del Corano se vuoi (o non li ricordi).
Le donne che passano all'islam sono poche e se lo fanno in genere in base ad un discorso di "piacere" di altro tipo, che oscilla tra l'innamoramento e il masochismo.
A scuola percepisco sensibilmente cosa abita entro le le bambine costrette a portare il velo fin da piccole, sempre "umili" sembrano cani bastonati. Mi fanno una tenerezza indicibile. Per contro l'arroganza dei maschi Islamici è spesso fonte di scontri. Ricordo di uno che a carnevale in una piccola festa si rifiutò di sparecchiare assieme agli altri dicendo "io questo lavoro non lo faccio, mio padre ha detto che è un lavoro da donne!"
Se togliessimo l'inprinting iniziale eccessivo avremmo ben altra situazione.
Comunque a mio avviso il tempo delle religioni sta per crollare, assieme al sistema bancario basato su un accordo del denaro piuttosto che su il suo valore.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ giorjen

Che uomo e donna siano diversi sotto molti aspetti è di tutta evidenza (e ci mancherebbe ;-) ) e infatti ho difficoltà a partorire, ma almeno non ho il problema delle mestruazioni e della conseguente menopausa con le vampate di calore e tutto il resto dell'odiatissimo pacco regalo :-)
OGGI (ma ancora non del tutto) noi pensiamo che l'uomo e la donna, nella innegabile differenza che li distingue devono avere pari dignità e tutti gli stessi diritti che non siano limitati da questioni oggettive, come ad esempio se venisse stabilito che la donna fertile ha diritto ad un bonus fiscale, o ad un contributo, per l'acquisto degli assorbenti. Ovviamente non varrebbe per gli uomini. Sicuramente esiste anche una differenza psicologica tra uomo e donna, almeno statisticamente, ma questo non deve essere visto come meglio o peggio, solo come diverso. Inoltre il cervello è adattabile e a volte ci sono psicologie maschili in corpi femminili e viceversa, quindi, se necessario per un certa funzione, un discrimine psicologico deve essere fatto attraverso un test attitudinale e non basandosi sul genere.
Comunque, se alcune donne vogliono coprirsi o indossare un costume ascellare, invece di un bikini, facciano pure. Le motivazioni possono essere mille e vanno comunque rispettate.
Insisto a dire che non dovremmo invece permettere (anche se tecnicamente potrebbe essere una sfida non facile per gli scienziati del diritto) che fossero impunemente propalati insegnamenti che sono in contrasto con la legislazione vigente. Questo però va fatto (ed è qui che forse ci sono difficoltà tecniche) mantenendo la possibilità di manifestare comunque anche le opinioni più bizzarre, perchè le leggi potrebbero anche essere democraticamente cambiate e magari stabilire che la donna è davvero sottomessa all'uomo, come nella sharia, o anche il viceversa, come in un sorta di valkiriaggio. Nessuna verità va presa per assoluta, quindi va considerata sempre temporanea e perfettibile e deve poter essere messa in discussione.
Non per questo oggi posso permettermi di andare in giro sparando alla gente, o incitare a farlo perchè dio lo vuole, solo perchè domani, FORSE, l'omicidio POTREBBE essere legalizzato.
Le difficoltà politiche sono invece principalmente quelle dovute alla presenza cattolica. Anche loro sarebbero toccati pesantemente. Però son più bravi e organizzati e con un doppio salto mortale con avvitamento e perfetta entrata in acqua, probabilmente si camufferebbero abbastanza bene da conservare un bel po' di potere, che poi è quello che gli serve.
Purtroppo per mantenere questo potere, la via più facile è non essere costretti all'impegnativo tuffo, che un po' di fatica gli costerebbe ed ecco che si cerca di minimizzare il problema di certi insegnamenti 'criminali', che guardacaso sono tanto simili a quelli che hanno distribuito loro finchè non gli è stato tolto dalle mani il potere di farlo, anche con la forza delle armi.

Alessandro Pagnini ha detto...

Arrivano i crucchi sulle LENR?:

https://www.google.com/patents/DE102014014209A9?cl=en

camillo ha detto...

Per il LENR dei tedeschi:
io non ho trovato alcuna indicazione nè sul COP nè sulla ripetibilità, e neppure sulla temperatura.

Interessante il dato sullo "stimolatore" elettrico. Io continuo a pensare ad uno stimolatore impulsi tipo Tesla con brevissimi ma potentissimi impulsi per innescare o potenziare il fenomeno dell'energia radiante. Si parla di una gamma ampia da 50 a 100kHz. La storia della pressione invece era già nota sull'Hot-Cat di Rossi, si parte anche da 20 Bar poi riscaldando si arrivava quasi a 100 Bar.
Usano nanopolvere di nickel, palladio o zirconio, nell'intervallo nm (4nm)Però con dimensioni così piccole, a mio avviso dopo poco tempo si aggregano e la catalisi diminuisce.
Infine per te Alessandro che hai letto qualcosa che ho scritto, insisto sull'aleatorietà del fenomeno, quando si scende a dimensioni piccolissime e si va a toccare l'energia radiante, il fenomeno di "attivazione mentale indotta" diventa maggiore. Certi circuiti funzionavano solo con Tesla, o più recentemente con Ighina... Quindi non facciamoci illusioni dal punto di vista scientifico in cui si pretende (giustamente) la ripetibilità siamo ancora in alto mare. Tanto che si discute eternamente sul fenomeno LENR c'è o non c'è?

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Camillo

Ho letto tutto il tuo libro su Atlantide (bravo!) e tutto quello sugli Iargani e sono a buon punto di quel documento in cui nomini anche il mago di Strovolos. Come ti ho detto, ti ho promosso mio fornitore favorito di letture gratuite (requisito importantisismo ;-) )!

Non sono ancora convinto che le LENR siano un fenomeno legato necessariamente all'attivazione. Dopotutto, quando si scende nel dettaglio, ogni cosa ha le radici nell'infinitamente piccolo. Sto aiutando mia figlia (in realtà sonnecchio sul divano facendo finta di ascoltare) a ripetere i programmi dei vari esami per l'università. Ora siamo in periodo di chimica organica, dopo la inorganica, zoologia e un primo attacco di botanica (è iscritta a biologia). Parlare del piccolissimo, addiritttura dei nuclei, degli elettroni che risuonano intorno ad una molecola aromatica come il benzene, e dell'ingombro sterico delle molecole è tutto un ficcanasare nell'infinitamente piccolo. Pure la pressione atmosferica 'stabile' è un risultato statistico di moti caotici di tantissime particelle d'aria. E pure il calore di un cibo è una cosa del genere. Ogni cosa che noi vediamo nell'insieme è il risultato di infinite cose piccole, che potremmo analizzare fino ad arrivare ad una essenza che non sapremmo più come definire (etere, chi, prana,....boh?).
Quindi noi siamo regolati da comportamenti ripetibili, conosciuti e accettati, di qualcosa che non è nemmeno vera materia, per come la intendiamo noi grossolanamente. Se le LENR appartengono a quella schiera di fenomeni che dipendono dalla 'sciamanicità'(avrei potuto usare altri termini, ma credo renda l'idea di cosa si sta parlando)dello sperimentatore, e che sono abbastanza convinto che esistano, questo non lo so per certo, ma mi sono fatto un'idea diversa dalla tua. Vedremo se arriveremo a scaldarci casa con le LENR, o se converrà mettere la caldaia a condensazione ;-)

camillo ha detto...

Man mano che si scende la realtà perde "di consistenza".
E' un discorso che esce completamente dalla fisica conosciuta. I confini della fisica sfociano nell'astrazione matematica e nella filosofia.
Quando si scende con esperimenti pratici sull'interferenza di due o più particelle o fotoni, (mi riferisco ai fenomeni di doppia fenditura tipo esperimento di Mandel)
https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_della_doppia_fenditura
si naviga nella fisica quantistica, oggi c'è un abuso della parola; in sostanza quando non si sa che spiegazione dare si dice che è un fenomeno quantistico... tanto pochi capiscono di cosa si parla.
Comunque rientra in questo campo anche l'estrazione di numeri a caso... un generatore di eventi binari veramente casuale non è un oggetto banale. C'è università americana che è specializzata in questo campo. Ebbene da anni si è riscontrato il fenomeno "strano" che nell'estrazione di valori binari casuali tipo Vero-Falso l'osservatore agendo sempre con lo stesso macchinario riesce ad influenzare statisticamente il fenomeno, nel senso da lui voluto. Questo lo fa con la sola INTENZIONE volitiva.

Questi fenomeni di confine, a mio avviso, porteranno alla comprensione di cosa sia la materia e la realtà stessa. Scoprendo quello che l'occultismo sa da sempre, la realtà nasce da:
una scrematura sulle percezioni fatta dal corpo fisico
un accordo descrittivo in comune.

Nello sciamanesimo esistono molte altre realtà coesistenti. Esemplificativamente posso dire che se uno fa un sogno suo... è solo un sogno. Ma se uno sogna un sogno condiviso con altra persona, ha creato una microrealtà, se poi trova il sistema di creare sogni condivisi da molti, con regole chiare e mantenute costanti... questa realtà ne è un esempio.
Ovviamente finchè si rimane sul piano discorsivo e filosofico è solo una ipotesi, più o meno fantasiosa. Ma se poi uno sperimenta... le cose cambiano.

GuidoGG ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alessandro Pagnini ha detto...

Caro Camillo, te ne racconto una parecchio sciamanico/ sincronica ;-) accaduta in questi minuti.
Ho una auto con battteria vecchissima (l'auto è del 2009 e sono abbastanza sicuro di non averla mai cambiata), che però non ha mai dato alcun segno di cedimento. Anche ieri tutto funzionava perfettamente. In questo momento avrei dovuto essere presso il dojo di un amico istruttore di karate, che da anni cerca di convincermi a riprendere l'insegnamento dell'aikido. Io, fermo ormai da 15 anni, cerco di stopparlo sempre spiegandogli i validi motivi per cui non è il caso. Mi aveva convinto comunque ad andare a parlarci e devo dire che un filo di remotissimo possibilismo me lo concedevo. Avevo persino trovato su internet una associazione di aikidoka, trasversale ai vari stili, con cui avrei potuto avere una posizione riconosciuta. Per cercare di non prendere la decisione sbagliata, mi ero detto che comunque un qualche segnale mi sarebbe arrivato e che avrei dovuto prestare attenzione. Come mi sono alzato dalla sedia per andare in macchina, ho avvertito un inusuale dolore ad un'anca. Va be'...sarò stato male a sedere, talvolta capita. Messe le chiavi nel quadro, la batteria era quasi a zero con impossibilità di partire (sto aspettando di parlare col mio elettrauto per fissare la sostituzione, probabilissimamente necessaria), dulcis in fundo, il PC mi era andato in sospensione mentro ero uscito. Non lo fa mai e non deve farlo, perchè funziona H24 per questioni di lavoro.
Secondo te, devo trarne qualche insegnamento? ;-D

GuidoGG ha detto...

@Camillo
...un generatore di eventi binari veramente casuale non è un oggetto banale ... l'osservatore agendo sempre con lo stesso macchinario riesce ad influenzare statisticamente il fenomeno...

Nella mia ricerca con l'App PsiMeter (vedi post) ho constatato personalmente, paragonando le prove eseguite con generatore true-random o pseudo-random, che i risultati erano molto differenti, con numero di successi molto superiore nel caso di true-random.

bertoldo ha detto...

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/tumori-ebrei-microchip-metodo-Hamer/ l'attacco ad Hamer sembra ingiustificato ... hanno una paura matta e quindi le teorie di Hamer sono confermate da questi attacchi

Alessandro Pagnini ha detto...

@ bertoldo

Ne discutevo con amici via whatsapp, che al momento che qualcuno ha pubblicato qualcosa che mette in discussione la chemioterapia, si sono subito alzati gli scudi. Non solo contro Hamer, ma anche contro Di Bella, quello del bicarbonato (non ricordo il nome, ma veniva nominato pure lui) e compagnia varia. Ora stanno per varare un sito per 'guidare' gli utenti:

http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/false-cure-e-ciarlatani-la-federazione-dei-medici-un-sito-informera-sulle-bufale-_3029597-201602a.shtml

Da qui a dire che le teorie dei suddetti medici alternativi, tra l'altro contrastantesi l'un l'altra, siano corrette, io credo ce ne corra. Credo che sia dimostrato, eventualmente, che queste teorie hanno in comune il fatto, indigesto a big pharma, di costituire un disincentivo alle cure tradizionali e alla chemioterapia.
Comunque io non voglio sparare a zero sulla chemio in tutte le situazioni (magari in alcuni casi può anche avere una reale utilità), ma guarda caso appena esce un documento 'serio' che dice praticamente "occhio, che qui la chemio ne sta ammazzando davvero troppi" (e non entriamo neppure nella discussione della sua reale efficacia), ecco che subito si scatena la caccia alle streghe. Tempismo sospetto, molto sospetto.

bertoldo ha detto...

non sono contrastanti , basta avere il giusto livello di osservazione per capire che le terapie proposte sono complementari . Quello che vorrei far capire è che i programmi biologici di Hamer si possono attivare anche dall'inquinamento ambientale , quindi un tumore può nascere e crescere e autoestinguersi , sia per fattori biologici ,i programmi di hamer , sia per fattori ambientali . Se non si rimuovono i metalli pesanti fonte di inquinamento elettromagnetico perchè sono come antenne inserite in un corpo , i problemi difficilmente si risolveranno e si ripresenteranno . Le tecniche di Hamer possono esssere valide solo se il corpo è purificato e non solo la mente .

bertoldo ha detto...

il bicarbonato di sodio poi è una manna dal cielo visto che riduce l'iperacidità indotta dal tumore che si è creato da una acidità preesistente che può avere origini sia biologiche che mentali (gastrite è un esempio classico ) ma è sempre una reazione anormale che è generata da un conflitto .

bertoldo ha detto...

Se fosse per me cancellerei tutta la ricerca sul dna e genetica perchè è totalmente inutile visto che poi non hanno i mezzi per riprogrammare il dna , cosa che può essere fatta con i metodi in stile Hamer .

bertoldo ha detto...

biologiche o mentali da sostituire con biologiche o esogene da inquinamento .

Alessandro Pagnini ha detto...

@ bertoldo

Sì, quello che proponi è un punto di vista più elastico e secondo me più di buon senso. Il punto infatti credo che sia di evitare di pensare di essere gli unici detentori della verità indiscutibile, cosa che fa assomigliare ogni teoria ad una religione. E' quello che cerco di far capire ai negazionisti senza se e senza ma. Comunque per quanto riguarda il DNA la tecnica è quella del CRISPR, che sicuramente conosci. Questa è una incoraggiante (speriamo) notizia di oggi:

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2016/09/06/taglia-incolla-dna-riscrive-i-tumori-li-fa-regredire-_b47a54a6-d84e-4b68-a27b-36ead10247d1.html

Alessandro Pagnini ha detto...

E ieri mia figlia mi aveva parlato di un tumore dei diavoli della tasmania, sul quale ho fatto una googlata veloce, seguando la quale mi sono imbattuto in qyesta pagina, nella quale, tra l'altro, si fa un accenno non certo lusinghiero a quello che spesso è il risultato della chemio nel medio periodo (ripresentazione del tumore ormai immune alla stessa). Comunque, se non si sono scolati troppi cocktail, quello che scrivono ci indica che le cause delle patologie tumorali sono attualmente non del tutto conosciute, da chicchessia! Sappiamo che ci sono tumori trasmissibili e virali, ma sono convinto anche io che alcuni vengano 'facilitati' per una via che ha a che vedere con sofferenza psichica (che poi non possano anche essere trattati farmacologicamente è comunque altra faccenda e tutta da stabilire). Si tratta di mettere insieme le conoscenze, anzichè arroccarsi. Purtroppo, quando i soldi in ballo sono tanti o quando l'orgoglio prevale sulla ragione, col piffero che si pensa al benessere del malato.

Alessandro Pagnini ha detto...

Ecco il link:
http://www.scienceinschool.org/it/content/tumori-infettivi

Alessandro Pagnini ha detto...

E qui si parla dell'intervento dell'epigenetica in questo scenario. E' roba del 2013, ma io l'ho scoperto solo ieri:
http://www.lescienze.it/news/2013/03/13/news/cancro_contagioso_diavolo_tasmania-1556668/

Hermano Tobia ha detto...

Sulle possibili cause dei tumori, questa pubblicazione in open access del prof. Seyfried (Boston College) offre degli spunti interessanti ...

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3941741/

... anche perché questa meta-review su sperimentazione animale è molto promettente:

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0115147

E cominciano pure a spuntare i primi case report sull'uomo ...

https://nutritionandmetabolism.biomedcentral.com/articles/10.1186/1743-7075-7-33

Nessun miracolo per carità, soltanto un'arma in più (NON farmacologica ma da fare sotto stretto controllo medico), peraltro perfettamente compatibile con quella tradizionale.

Come spesso accade per le terapie non brevettabili, anche in questo caso non è semplice trovare le risorse per espandere la ricerca e sviluppare trial di alto livello sull'uomo.

Tuttavia anche una terapia "non convenzionale" come quella proposta per essere accettata e condivisa deve dimostrare di poter scalare la piramide dell'evidenza EBM (come sta facendo), non c'è alternativa.

https://phpartners.org/tutorial/04-ebph/2-keyConcepts/images/4.2.7.1.jpg

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
Fossi in te non mangerei più cozze e vongole allora...
http://www.lescienze.it/news/2016/06/24/news/tumori_trasmisibili_bivalvi_cozze_vongole-3137119/

Silvio Caggia ha detto...

@Hermano Tobia
Oh, qualcuno che contesta l'origine genetica dei tumori...
Ma sono pazzi, assassini, nazisti o che altro stavolta?

Alessandro Pagnini ha detto...

Quello dei bivalve te l'ho scritto su Whatsapp ieri alle 08:41 (controlla pure).
Non stai attento! ;-D

giorjen ha detto...

al di la dell'aspetto scientifico o meno di certe cure, dietro ogni malattia ci sono dei malati, e ogni malato ha la sua storia. Gli ultimi due casi usciti sui giornali sono veramente incredibili per la superficialità di come sono stati trattati, anche scientifica, ma anche per la scarsa umanità e rispetto.
Ognuno è libero di prendere le proprie decisioni anche su argomenti importantissimi come la propria salute e quella dei propri familiari. Questa è una cosa che non andrà mai giù a molti tecnocrati che concepiscono solo un mondo dove tutti devono fare lo stesso percorso prestabilito.

Alcuni anni fa per capire meglio questo mondo dei malati terminali mi misi a seguire la umanamente incredibile (per me, allora) vicenda di un malato terminale di carcinoma epatico. Non interessato tanto a capire gli aspetti scientifici quanto piuttosto quelli umani che lo spingevano in un percorso alternativo (che tra l'altro sono simili a quelli vagamente riportati nella vicenda della madre morta recentemente), consiglio di darci un occhio a tutti quelli interessati.
Ricostruisce lui stesso la sua vicenda recentemente qui
https://www.youtube.com/watch?v=WjiBB5zwUj4
Ha un sito anche, http://www.carcinomaepatico.it/ , carico di informazioni sulla medicina "alternativa".
g

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
Oops... Mi era sfuggito...
Riguardo l'argomento dei tumori trasmissibili, ammesso che sia vero quello che scrive wikipedia, allora non si tratterebbe affatto di un tumore, ma di una forma di parassitosi.
I miei dubbi sul fatto che sia vero quanto scrivono nascono dal fatto che la manifestazione del tumore è localizzata a specifici organi, il che sarebbe strano per un parassita capace di passare da un organismo all'altro...

MISTERO ha detto...

@giorjen
La ricerca dell'amore è stata la base mentale della mia guarigione

Forza Arturo!!
:-)

Alessandro Pagnini ha detto...

Questa è fantastica:

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/l-isis-vieta-il-burqa-a-mosul-per-questioni-di-sicurezza-una-donna-velata-aveva-ucciso-due-soldati_3029888-201602a.shtml

E ora, come ci dobbiamo regolare? :-D

Comunque il burkini non c'entra nulla. La questione di poter identificare qualcuno dal volto è compresa anche nei nostri nei protocolli di pubblica sicurezza e niente ha a che vedere con un costume più o meno castigato.

Il velo che nasconde i volti deve infatti essere vietato per quei motivi, ma non per questioni religiose e culturali. Vale anche per chi gira mascherato da Zorro fuori carnevale ;-)

Franco Sarbia ha detto...

@ Alessandro Pagnini
Grazie di essere rientrato in tema. Ne esco immediatamente io. Perché mi ha interessato la discussione su Hamer e la nuova medicina germanica. Come già sapete negli ultimi 3 anni ho avuto tre cancri primari tra i più letali che si conoscano. Nell'ordine, le analisi conseguenti a un'embolia polmonare hanno rivelato un mieloma multiplo complicato da amiloidosi. La terapia propedeutica al trapianto di midollo ha abbassato le difese immunitarie e fatto "partire" un adenocarcinoma latente a un lobo del polmone sinistro; è stato rilevato grazie a Pet e Tac precedenti il trapianto e mi è stato asportato mezzo polmone. Poiché il mio mieloma è refrattario alla specifica chemio pretrapianto, quest'ultimo ha avuto un esito negativo. Dopo 30 giorni le staminali non avevano ancora attecchito e le plasmacellule del midollo erano salite al 70%. La terapia post trapianto ha causato eruzioni con grandi bolle sierose in tutto il corpo, di un sospetto pemfigoide bolloso. Ancora una volta attraverso il male il mio organismo mi aveva avvertito per tempo di una nuova minaccia incipiente. Alla visita dermatologica per le eruzioni era risultato un melanoma alla schiena che non avrei mai visto altrimenti. Anche questo probabilmente latente aveva cominciato a crescere con la distruzione totale delle immunoglobuline dovuta al trapianto. Mi è stato asportato in due fasi con l'eliminazione del nodulo sentinella ascellare, nel quale erano presenti isolate cellule cancerose: pioniere di una possibile metastasi. In compenso al trapianto era imprevedibilmente conseguita una drastica riduzione delle catene leggere che causavano l'amiloidosi. L'attesa di vita media del mieloma è di 36-48 mesi. Generalmente chi ha il mieloma complicato da amiloidosi di non viene inserito nei rilevamenti statistici perché muore prima. La chemioterapia che sto facendo attualmente è a base di Lenalidomide, un farmaco derivato dalla famigerata talidomide. A dispetto di tutto sono stato inserito in un protocollo di malati virtuosi perché a tre anni da tutto ciò le plasmacellule monoclonali sono ritornate ben al di sotto dei valori precedenti il manifestarsi del mieloma. Il messaggio che voglio trasmettere è il seguente: probabilmente le dinamiche studiate da Hamer come causa del mieloma hanno agito anche su di me. Ma il mio organismo, attraverso una fortunata, ma non casuale, concatenazione di sfighe ha utilizzato tutti i mezzi per segnalarmi il sabotaggio in corso e per attingere a tutte le risorse convenzionali o alternative di volta in volta necessarie per la guarigione. Ma se oggi rifiutassi la chemioterapia, peraltro priva di effetti collaterali, nel giro di pochi mesi il mio midollo sarebbe costituito al 100% da plasmacellule e andrei all'altro mondo per il primo stupido raffreddore. Invece ogni mattina mi sveglio in perfetta forma e ringrazio la vita per il bel regalo di un nuovo giorno. E pensate, aver visto più volte in faccia la morte mi ha stimolato ad ottenere i più strepitosi risultati nella mia attività di ricerca e nei progetti per il futuro. Posso davvero dire che devo tutte le cose meravigliose che mi stanno accadendo a tutto il male che è passato. E il meglio deve ancora venire. Sicché con Mefistofele posso sfidare l'inferno: «Se dirò all’attimo: sei così bello, fermati! – allora tu potrai mettermi in ceppi!»

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Franco

Un in bocca al lupo che non è di circostanza, ma sentitissimo :-)

Franco Sarbia ha detto...

@Alessandro Pagnini
s'usa dire grazie al lupo! Che sa proteggere così bene i suoi cuccioli e li porta in salvo tenendoli delicatamente tra i denti. Tranquilli, è tutto a posto comunque. Come ogni mortale non so quando né di che dovrò morire. Per ora non ne ho nessuna intenzione. Questo è il bello della vita. La cosa peggiore che mi potrebbe capitare sarebbe quella di seppellirmi o essere seppellito vivo.
Quindi: «Aglio, fravaglie, fatture ca nun quaglie, corna, bicorna, cape ‘e alice e cape d’aglio». ;-)

Unknown ha detto...

@franco
auguri di cuore

Hermano Tobia ha detto...

@Franco
Grazie per la bella testimonianza che hai condiviso ... In bocca al lupo anche da parte mia

Franco Sarbia ha detto...

@Domenico, @Tutti,
Ehi, guardate che è tutto a posto. Sto bene come chiunque di voi. A parte il mieloma che è tornato ai livelli di una comune gammopatia. Le Tac alle quali mi sottopongo al ritmo di una all'anno dicono che non ho nessun problema. Anche il mezzo polmone in meno è stato compensato dall'espansione di quel che resta nella cassa toracica. Vado in montagna senza problemi di fiato. Dovrei allenarmi di più. Ci vorrebbe solo un computer ambulante.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Franco

"...s'usa dire grazie al lupo! Che sa proteggere così bene i suoi cuccioli e li porta in salvo tenendoli delicatamente tra i denti..."

Quoto! E' anche la versione che conosco io, alla quale infatti si può rispondere con un grazie, ma di certo non con il consueto "crepi!" ;-)
Poi vabbe', ognuno ha le sue tradizioni e se capitasse di sentirsi rispondere così (molto probabile) non ce ne faremo un problema.... :-D

Hermano Tobia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Hermano Tobia ha detto...

Nel mio precedente commento sulle terapie meteboliche contro i tumori, ed in particolare la dieta chetogenica, mi ero "dimenticato" di segnalare queste due importanti pubblicazioni:

La prima, pubblicata su Cell research (Gruppo Nature) si intitola "Anti-cancer effects of vitamin C revisited" (1), dove si studia il meccanismo d'azione della Vitamina C nei tumori e si dimostra come sia a tutti gli effetti una terapia metabolica, andando ad inibire il processo di glicolisi (fondamentale per il sostentamento delle cellule tumorali che, a differenza di quelle normali, non riescono a metabolizzare i chetoni).

Il secondo, pubblicato direttamente su Nature Cancer Reviews, "Targeting metabolic transformation for cancer therapy" (2) fa una panoramica delle terapie metaboliche contro i tumori e dei numerosi trial in corso, ed affronta, positivamente anche il tema delle diete chetogeniche:

Although this change in diet is not likely to be a monotherapy, it may well prove to be a useful addition to other antimetabolic therapies.

Sull'unico trial menzionato che ha dato risultati negativi, mi risulta che le diete chetogeniche vanno mirate sia per il tipo di patologia che sulle condizioni del paziente, quindi è sicuramente auspicabile un approfondimento della ricerca.

Se da una parte abbiamo quindi una fra le più autorevoli riviste scientifiche al mondo che parla positivamente sia del possibile ruolo della vitamina C che delle diete chetogeniche in funzione antitumorale, dall'altra abbiamo purtroppo in rete numerosi "giornalisti" ciarlatani ed ignoranti che non esitano a denigrare a priori tali proposte terapeutiche facendo disinformazione e senza documentarsi adeguatamente.


(1) http://www.nature.com/cr/journal/v26/n3/full/cr20167a.html
(2) http://sdjohnston.faculty.noctrl.edu/360/targeting%20cancer%20metab.pdf

Franco Sarbia ha detto...

@Hermano,
toh, non ne sapevo nulla, eppure da tre mesi sto facendo una dieta equilibratamente chetogenica. Infatti sono dimagrito 15 chili. Aggiungerò la vitamina C

Hermano Tobia ha detto...

@Franco
Da quel che so nei casi in cui la vitamina C ha dato effetti in vivo le dosi erano massicce e veniva somministrata per endovena. In alcuni casi non ha dato effetti nemmeno ad alti dosaggi; adesso che è più chiaro il meccanismo d'azione forse si riuscirà a sfruttarlo meglio.
Comunque sarebbe sempre bene, a mio avviso, seguire questi approcci consultando sempre un medico di riferimento.

Paul ha detto...

Sono abbonato a Netflix sul quale ci sono non sacco di film e documentari. Tra questi, molto interessante, c'è il filmato dal titolo "Forks Over Knives". Parla soprattutto di cancro e di come la errata alimentazione provochi gravi malattie. Viceversa, una corretta alimentazione non solo evita tali degenerazioni, ma guarisce in molti casi malattie anche gravi. Il documentario parla della terapia nutrizionista di Gerson (vedere anche su Google). Il documentario parla anche delle industrie farmaceutiche americane che si ingrassano con miliardi di $ senza trovare una cura reale. Ai tempi di Nixon, il governo americano aveva stanziato miliardi di $ per la cura contro il cancro. A quell'epoca morivano di tumore 225 mila americani l'anno. Venticinque anni dopo tali decessi erano diventati più di 500 mila l'anno.
Consiglio vivamente, se vi è possibile, di visionare tale documentario. Apre gli occhi, dà informazioni preziose.
Esperienza personale: da circa 2 settimane sto facendo dieta soprattutto vegetariana. Grandi frullati di frutta e verdura, pochi grassi e poca carne. Ebbene, sto perdendo peso superfluo e girovita, la glicemia è scesa notevolmente avvicinandosi a valori normali, e la pressione arteriosa si sta stabilizzando verso valori medio-bassi.

Silvio Caggia ha detto...

@Paul
"Ai tempi di Nixon, il governo americano aveva stanziato miliardi di ­$ per la cura contro il cancro. A quell'epoca morivano di tumore 225 mila americani l'anno. Venticinque anni dopo tali decessi­erano diventati più di 500 mila l'anno."
E non vi viene in mente che facendo l'esatto contrario di quello che ha fatto Nixon le morti si dimezzerebbero?
Pensateci bene, cosa ha fatto?
Ha aumentato la cosiddetta "diagnosi precoce" che in pratica è overdiagnosys che di fatto ne ammazza più di quanti ne motivano prima.

Paul ha detto...

Beh, la diagnosi precoce orta a cure precoci. Maggior frequenza di chemioterapia - che provoca tumori ma anche ne cura (o dovrebbe) - ignoro i valori e le statistiche, sorry. Tuttavia non bisogna trascurare il "miglioramento" nell'alimentazione. Sempre più grassi, carni cotte su braci roventi, bibite gasate e zuccherate, cibo industriale e montagne di dolci. Ho visto in Usa persone mostruosamente grasse, in prevalenza donne bianche e nere, ma anche tantissimi uomini.

Paul ha detto...

E a proposito del metodo Gersen:

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/maestra-frullati-cura/

a quanto pare tale metodo l'ha aiutata a vivere per anni, ma alla fine ci voleva altro...

Silvio Caggia ha detto...

@Paul
Ti risulta che negli ultimi 25 anni gli americani abbiano cambiato regime alimentare?
Al massimo sono aumentati i vegani...
Ecco, diamo la colpa a loro...

Franco Sarbia ha detto...

@Paul,
Senza le tre diagnosi precoci sarei già morto da almeno tre anni. Magari di polmonite. E nessuno mi avrebbe fatto l'autopsia per verificarne le cause. Non sarei quindi rientrato nelle statistiche dei decessi per cancro.
@Silvio, abbiamo già fatto questa discussione e già ti dissi della mia amica seguita da un medico "Hamer" morta fra atroci dolori per aver rifiutato perfino la terapia del dolore. Troppi hanno seguito la sua sorte. Questo succede perché una giusta intuizione sulle cause del tumore è diventata fede nel miracolo della guarigione. Fossi in te la smetterei di diffondere questa religione tra persone malate, speranzose in qualcuno che dica loro di non fare proprio nulla per guarire. Se fossi incurabile preferirei che qualcuno me lo dicesse per giungere vivo e consapevole alla morte, piuttosto che morire umiliato da un inganno crudele.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
"Senza le tre diagnosi precoci sarei già morto da almeno tre anni."
Ma anche no.

"Questo succede perché una giusta intuizione sulle cause del tumore è diventata fede nel miracolo della guarigione."
Se hai capito le cause, se ti è chiaro il senso biologico, come fai a "curarti" seguendo un paradigma opposto che ti dice che le cause non sono quelle?!?

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
"Senza le tre diagnosi precoci sarei già morto da almeno tre anni."
Ma anche no.

"Questo succede perché una giusta intuizione sulle cause del tumore è diventata fede nel miracolo della guarigione."
Se hai capito le cause, se ti è chiaro il senso biologico, come fai a "curarti" seguendo un paradigma opposto che ti dice che le cause non sono quelle?!?

Franco Sarbia ha detto...

@Silvio
Ma anche sì. Sì sarei morto di sicuro. Bastava un anno di ritardo nella diagnosi e nella terapia contro il mieloma, ed i miei reni ed il mio cuore sarebbero stati fottuti dall'amiloidosi. È un processo di accumulo di catene leggere nei tessuti che compromette la funzionalità degli organi. Se non lo fermi muori. In pochi mesi l'albumina nelle urine era passata da 0,3 a 3 grammi. Solo la riduzione delle gammaglobuline monoclonali e delle plasmacellule che le producono lo può fermare. E lo ha fermato. In sei mesi l'adenocarcinoma era passato da 1,5 a 15 mm. Altri sei mesi e sarebbe stato inoperabile con versamento pleurico e metastasi. Questo è successo alla mia cara sorellina, Maria Alba, morta nove mesi fa. A lei l'adenocarcinoma era stato diagnosticato solo sei mesi dopo il mio. Il melanoma era ad uno stadio iniziale eppure nel linfonodo sentinella s'erano già diffuse cellule tumorali. Altri tre mesi e mi sarei riempito. Non sembra così difficile il concetto. Ammesso che l'organismo produca il tumore per guarire, quando le singole cellule immortali cominciano a riprodursi, ad ignorare i segnali di stop alla crescita dei tessuti circostanti, e superano la massa critica arrestabile dal sistema immunitario, escono dal controllo del sistema psicosomatico che ha innescato la mutazione genetica. E per ora non ci sono meccanismi di autoregolazione coscientemente attivabili per arrestarne lo sviluppo. Probabilmente in futuro scopriremo che la mente ha la capacità di limitare la virulenza del cancro. Ma finora l'argomento è dominio dei venditori di illusioni letali. Molti miei "fratelli" e "sorelle" di malattia, con una solo delle mie affezioni, sono già morti mentre io mi avviavo alla guarigione. Forse l'essere analizzato e l'ecologia della mente che costituisce il principio guida della mia evoluzione spirituale mi hanno aiutato a cogliere i segnali di allarme che mi lanciava il mio organismo. Forse la mia vitalità e la mia volontà di non lasciar compromettere i miei programmi di vita dalla malattia mi hanno dato le risorse necessarie per migliorare l'efficacia delle cure. Ma senza terapia non sarebbe servito a nulla. Lo posso affermare perché ho sperimentato l'evoluzione della malattia senza cura e gli effetti della terapia. Io oggi sto meglio di quanto stessi all'atto della diagnosi. E le analisi di laboratorio mi danno ragione. Francamente quando dei porta sfiga come te mi dicono che la terapia è dannosa e condannano la mia scelta come inefficace, sai che rispondo? «Aglio, fravaglie, fatture ca nun quaglie, corna, bicorna, cape ‘e alice e cape d’aglio». 😜

Hermano Tobia ha detto...

@Franco
Interventi interessanti e condivisibili.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
http://lanaturanoncreasfigati.altervista.org/dizionario/mieloma.html
Ti ritrovi nella parte diagnostica?

Franco Sarbia ha detto...

Diagnostica.
Dolore osseo, normalmente localizzato lungo la colonna vertebrale
Sì è stato il primo segnale. Il sintomo è scomparso dopo quattro sedute di agopuntura, e non è più ritornato. Per la semplice ragione che il mio mieloma non è associato a ipercalcemia. Questaa è una prima considerazione: ho conosciuto decine di malati. Ognuno è un caso a se. Una pia collega produceva non globuline gamma ma alfa monoclonali. Reagiva perfettamente a ogni terapia: velcade, trapianti (2), lenalidomide. Ogni volta con recidive sempre più violente. Da un po' non la vedo più in day hospital...
- Insufficienza renale
Sì per effetto delle catene leggere di Bence Jones, azzerate dopo il trapianto e mai più tornate. Avvertivo il sintomo anche con olfatto e vista: la mia urina sapeva di albume e faceva molta schiuma, come un uovo sbattuto. In pochi mesi di Lenalidomide i reni hanno ripreso la loro funzionalità normale.
Astenia e debolezza generale,
No
Il soggetto si sente talmente inadeguato fino a “voler sparire”
No. Nemmeno per un momento, nemmeno quando pensavo mi rimanessero 36 mesi di vita: esattamente 36 mesi fa. Il mio pensiero andò subito a tutte le cose che mi rimanevano da fare in tre anni. Ne conseguì un forte stimolo a smetterla con le seghe mentali.
Vedi Silvio, assieme alla pretesa di ricondurre ad uno schema di psicosomatica da bar una malattia sistemica di tale complessità, fa impressione la superficialità e la totale inconsistenza delle indicazioni terapeutiche. Ci avessi creduto tre anni fa quando le lessi su suggerimento del mio agopuntore sarei già morto e non avrei nemmeno potuto rilevarne la ciarlataneria, come oggi sono in grado di fare, a ragion veduta.

Alessandro Pagnini ha detto...

Io non penso che tutti i tumori abbiano cause da traumi. Forse molti tumori arrivano in sincrono con traumi, ma che i secondi siano la causa dei primi, anche in quei casi in cui possono trovarsi entrambi, sarebbe da valutare con attenzione. Talvolta nella vita malattie gravi (che sono una forma di sconvolgimento) e sconvolgimenti di altro tipo (incidenti, scomparsa di persone care, ecc...), arrivano perchè è un momento di crisi dell'individuo. Nei casi in cui si presentano tumore e trauma psichico, e non credo siano tutti, pensare che una delle due sopravvenienze debba per forza essere causa dell'altra è una forma eccentrica di scientismo, per non voler prendere in considerazione ipotesi più 'esotiche' e ancor meno presentabili in ambito 'meccanicistico' (non credo che, a parte Pauli, molti scienziati siano propensi a valutare la sincronicità come possibile). Hamer è convinto di aver capito tutto, meglio dei suoi colleghi. In un certo senso è probabilmente più realista del re, non prendendo in minima considerazione che forse avvenimenti particolari (nel suo caso sia la morte del figlio che il tumore al testicolo) della vita di ognuno di noi potrebbero avere causa comune altrove, ma per far questo avrebbe dovuto aprirsi a ipotesi a cui non si è neppure lontanamente sognato di concedersi e come risultato ha concepito una sua presuntuosa idea dalla quale derivano consigli terapeutici tutti da verificare, ma che non mi convincono neppure un po'. L'idea che mi dà la NMG è di una strana setta di scientisti snob, convinti di avere una verità inattaccabile, tanto da pensare che una qualunque prova contraria la demolirebbe completamente. Già questo atteggiamento la dice preoccupantemente lunga. Poi se ci si vuole NON curare con le teorie di Hamer, ognuno è libero di scegliere. Altro discorso è la sparata continua di questi giorni contro chiunque metta in dubbio la chemio, guarda caso dopo che è uscito su 'lancet' un articolo in cui se ne evidenzia la letalità piuttosto marcata. Sembra che oggi di tumore non si muoia più, se ci si mette nelle mani degli oncologi e ci si fa devastare dalla chemio. Debbo essermi perso qualcosa. Comunque in alcuni casi la chemio è probabilmente utile e uno potrebbe essere quello di Franco. In altre è un accanimento assurdo e controproducente. Come ho scritto altrove le ipotesi tutto bianco o tutto nero, non mi convincono, per cui bisogna cercare la verità soprattutto nei dati, che siano pro o contro le nostre aspettative. La statistica ha una sua valenza SE BEN FATTA (occhio al maiuscolo). Ignorarla se mette in guardia dalla chemio, come nel citato studio apparso su lancet, e iniziare a pubblicare ogni giorno notizie che inneggiano ad accettare la suddetta terapia, dipingendo come irresponsabili idioti coloro che hanno fatto scelte diverse, puzza terribilmente di servilismo giornalistico. Forse sbaglio, ma mi dà questa netta impressione.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
Cosa sarebbe accaduto a te nessuno lo può sapere. Di certo ci sono persone che nella tua stessa situazione hanno fatto scelte diverse con ottimi risultati.
http://nuvolevaganti.blogspot.it/2012/12/il-mieloma-multiplo-nellottica-della.html?m=1
Ognuno dovrebbe essere libero di fare le scelte che crede senza farsi imporre nulla da nessuno.
P.S. Il sentito personale di autosvalutazione si riferisce a prima dell'insorgenza dei sintomi, quando hai i sintomi è perché sei nella fase PCL quindi DOPO la risoluzione del conflitto di autosvalutazione.

Franco Sarbia ha detto...

@Silvio.
Si, sa. Si sa perfettamente che mi sarebbe successo. Quando la biopsia rilevò le plasmacellule a 70% ebbi una polmonite virale dalla quale mi salvai a fatica. Lenalidomide le ridusse all'attuale 5%. Ero completamente senza difese e secondo il trend precedente la cura avrebbero raggiunto il 90% in pochi mesi e sarei morto della prima infezione, perché i miei globuli bianchi erano già così pochi che si conoscevano tutti. La casistica della nuova medicina germanica basata su un solo caso del quale non si conoscono le caratteristiche cliniche conferma l'approccio cialtronesco e antiscientifico dei suoi sostenitori. Sia chiaro, io sono un cultore della medicina cinese, dell'agopuntura, dell'osteopatia, della fitoterapia e ripeto: ritengo fondate alcune intuizioni di Hamer. Ma le soluzioni che tu proponi in alternativa a terapie dai risultati statisticamente verificati sulla base degli esiti di milioni di trattamenti, hanno già imbrogliato e condotto alla morte troppe persone. Io ne ho vista morire una sola, una mia amica, ma già mi basta per compensare e mettere seriamente in dubbio la favola di Marisa, che non conosco altrettanto bene di Marina. Una mia amica morta fra atroci dolori tragicamente raggirata da Hamer.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
Puoi leggere la cartella clinica della "favola" di Marisa qui:
https://issuu.com/puntodincontro/docs/ho_provato_la_nuova_medicina_del_dr
A quanto leggo lei aveva 80% di plasmacellule, ben oltre il tuo 70%...
Ricordiamoci che la sopravvivenza a 5 anni del mieloma curato secondo la medicina ufficiale è solo del 43%...
Ripeto: ognuno dovrebbe essere libero di fare le sue scelte.
La "amica morta fra atroci dolori tragicamente raggirata da Hamer" è una argomentazione di pancia, ti invito a confrontarla con i 24.000 "sereni" decessi annui, solo in Europa, tra i pazienti curati dalla medicina ufficiale per questo tumore.
Ognuno valuti da sé chi è raggirato e da chi.

Franco Sarbia ha detto...

@Silvio
Mi fornisci anche il dato della percentuale di sereni decessi e della sopravvivenza a 5 anni dei malati curati con il metodo Hamer, indicando le fonti? Intanto, sulle tue diagnosi infauste continuo a fare le corna. Meno male che sono inserito in un protocollo con miei compagni di viaggio che campano felicemente da oltre dieci anni. Ovvero dall'inizio della sperimentazione del lenalidomide. Mi ricordi il medico al quale chiesi se fosse vero che l'attesa di vita per malati di mieloma fosse di 36 mesi. Per consolarmi mi disse «Beh? Ci sono persone che muoiono molto prima!». Dopo l'adenocarcinoma un tecnico di apparecchiature biomedicali così pensò bene dimettermi il cuore in pace: «le nostre tecniche hanno una buona percentuale di successo, ma con l'adenocarcinoma ai polmoni non c'è niente da fare». Infine a un mio amico dissi che la parola guerra contro il cancro non aveva senso, perché non di guerra si trattava ma, al contrario, di ritrovare l'armonia che il cancro aveva rotto. «No, no, è una guerra! E vince sempre lui», concluse.
«Aglio, fravaglie, fatture ca nun quaglie, corna, bicorna, cape ‘e alice e cape d’aglio».
Io non so che interesse tua abbia a difendere le teorie di Hamer come metodo terapeutico esclusivo. Al punto da ricorrere a trucchetti dozzinali come citare le percentuali di insuccesso della medicina convenzionale senza dichiarare né indicare le fonti della "superiore" efficacia della tua terapia: io le ho cercate ma non le ho trovate, né da fonti di parte, né tantomeno indipendenti. Per fortuna continuo a mantenere la lucidità sufficiente per non farmi scoraggiare né da te né da tutti gli iettatori che ho incontrato lungo la mia strada. Ti chiedo un favore però. Non tutti quelli che affrontano una situazione simile alla mia riescono a mantenere la necessaria serenità e confidenza nella guarigione ed a fare del loro problema una occasione di approfondimento e di conoscenza del nostro meraviglioso organismo. E perfino della morte un motivo di curiosità. Non minare la loro fiducia nella serietà dell'impegno loro e di chi li sta curando, come stai provando a fare con me. Già questo può far loro molto più male di quanto tu non ti renda conto. Anche dal punto di vista di Hamer.

Franco Sarbia ha detto...

@Alessandro
La difesa della bontà finora accertata delle mie scelte e la polemica con le posizioni unilaterali di Silvio mi ha impedito di assumere un punto di vista più "esterno". Lo hai fatto tu in modo magistralmente equilibrato. Condivido tutto quello che hai scritto, anche sulla chemio. Grazie.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
"Mi fornisci anche il ­dato della percentuale di sereni decessi e­della sopravvivenza a 5 anni dei malati curati con il metodo Hamer, indicando le fonti?"
E se airtum tenesse una tale statistica staremmo qui a parlarne secondo te?
È proprio questo il punto!
Secondo Hamer la sopravvivenza dei suoi pazienti è oltre il 95%, ma ovviamente di lui non puoi fidarti.
Secondo la polizia tedesca che gli aveva sequestrato 6500 cartelle cliniche di suoi pazienti più di 6000 erano vivi dopo ben oltre 5 anni, ma ovviamente questo non è un dato scientifico.
Serve proprio che l'airtum prenda nota e pubblichi i dati statistici di quanti pazienti oncologici rifiutano la chemioterapia (e magari di che scelte alternative fanno). Tu ce l'hai questo dato? Non ti piacerebbe averlo? Io ho solo un dato ufficioso e di parte che si è raggiunta la soglia del 5%, e che sia proprio questa la causa della campagna di denigrazione che Hamer sta subendo in questi giorni. Ma questo ovviamente non è un dato scientifico...
E poi servirebbe rilevare la sopravvivenza di questi pazienti refrattari alla medicina ufficiale. Quanti ne muoiono? Di nuovo: ufficialmente non si sà. Ma personalmente penso che tutti quelli che capitano siano ben documentati su Dossierhamer e Medbunker, nulla sfugge a questi signori. Se fai il conto della serva ottieni la conferma di una sopravvivenza ben superiore al 95%, ma non essendo dati ufficiali non ci fai niente.
Sia chiaro Franco, le statistiche ufficiali airtum non le scrivo io, quindi non te la puoi prendere con me per quei numeri, io te li riporto solo.

"Non minare la loro fiducia nella serietà dell'impegno loro­e di chi li sta curando, come stai provando a fare con me. Già questo può far loro molto più male di quanto tu non ti renda conto. Anche dal punto­di vista di Hamer."
Perché?
Potrei forse creare in queste persone un conflitto di paura di morire facendogli sviluppare un adenocarcinoma polmonare?
Potrei forse creare loro un conflitto di attacco alla propria integrità facendogli sviluppare un melanoma?
Tu credi questo?

Hermano Tobia ha detto...

@Alessandro
Complimenti per il tuo intervento, che condivido in toto.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Franco
@ Hermano

Grazie! :-)

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Un abbraccio infinito! :)

@Alessandro
Quoto anche io, in pieno, il tuo intervento.
Tra l'altro, senza volerlo, per conto mio né so sull'argomento molto più di quanto ne sapessi fino alla scorsa primavera... ma per ovvi motivi (ovvi per chi sa) potrò parlarne sul blog solo a bocce ferme, e Dio voglia che 'ste bocce si fermino il più tardi possibile.

@Silvio
Se incontri il Buddha per strada uccidilo... ma se incontri Hamer? A me pare che tu lo santifichi, deifichi, assolutizzi, sopravvaluti ecc.
Ci siamo trovati d'accordo 1000 volte su tante cose, ma su Hamer proprio non ci riesco... perdona, ma tutta la saggezza del mondo mi porterà a diffidare sempre da chi offre una spiegazione per tutto.
Sono d'accordo con Franco, come io stesso ti ho detto tante volte: Hamer ha avuto qualche buona intuizione e altre ne ha prese da altri filoni e tradizioni di medicina, ma da qui a fare tabula rosa di tutto ciò che non è NMG ce ne dovrebbe correre.

@tutti
Scusate la mia diserzione dal blog.
Considerate che quest'estate non abbiamo fatto ferie (a causa dei nostri genitori che non stanno bene, né io né mia moglie possiamo allontanarci da Perugia). Sono a casa in ferie adesso (da oggi fino al 19 settembre), a casa appunto... ad aiutare mia moglie a finire la sua tesi!!! Deve consegnare la bozza al suo relatore entro il 20 settembre e i giorni volano.
Un abbraccio a tutti.

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
"L'idea che mi dà la NMG è di una strana setta di scientisti snob, convinti di avere una verità inattaccabile, tanto da pensare che una qualunque prova contraria la demolirebbe completamente."
Si chiama metodo scientifico.
Una sola evidenza contraria alle previsioni fatte da una teoria, la falsifica.
Sì, è un po' snob, bisogna ammetterlo.

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
Ok sul tuo giudizio, ma nel merito della discussione che hai da dire?

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
Ok sul tuo giudizio, ma nel merito della discussione che hai da dire?

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Ok sul tuo giudizio, ma nel merito della discussione che hai da dire?
A bocce ferme, Silvio, a bocce ferme, non prima.
Per quel che mi riguarda, personalmente penso che - GENERALIZZANDO - la chemioterapia sia meno una cura che un grande business di Big Pharma. E che la ricerca pubblicata su Nature ultimamente sulla efficacia/inefficacia della chemio dovrebbe far molto riflettere... soprattutto certi medici oncologi (che per il ruolo che hanno dovrebbero obbligatoriamente fare cicli regolari di psicoterapia... onde evitare eccessive fughe dalla realtà).

Fa MOLTO MOLTO MOLTO riflettere che in contemporanea con l'articolo su Nature, i mass media abbiano preso dei CASI SINGOLI per (fingere di) dimostrare l'inefficacia di cure alternative (ce ne sono tantissime) non ufficiali e (fingere di) dimostrare l'efficacia "sovrumana" della chemioterapia.
N.B. lo studio su Nature non dice nulla che già non si sapesse.

Devo essere una persona molto fortunata perchè dei miei amici coetanei - ad oggi che ho superato il mezzo secolo - ne son morti solo due, entrambi di cancro:
- 30 anni fa (di leucemia) un compagno di studi di ingegneria - non ricordo che tipo di cure avesse fatto;
- 10 anni fa (di tumore al seno) una mia compagna di liceo, carissima amica a cui ero molto legato - nonostante un primo apparente successo con la chemio dopo 2 anni ebbe una recidiva e dopo ulteriori cicli di chemio si è spense.
Ma è un CASO SINGOLO e - a differenza di quello che stanno facendo i mass media con quel che fa comodo a Big Pharma - non vado certo a trarre conclusioni SOLO DA QUELLO.

A bocce ferme tornerò sul pezzo, perché di cose da dire ne ho parecchie. Non adesso.

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
L'argomento cui entrare nel merito è il raddoppio dei morti annui per tumore dopo 25 anni di strenua e dispendiosa lotta.
Cosa ne dedurrebbe una persona intelligente?
Che bisogna lottare ancora di più?
O che forse bisognerebbe fare l'esatto contrario?
Abbiamo capito che cos'è l'overdiagnosys?
Abbiamo capito che servirebbe più libertà di cura, cosa che adesso praticamente non c'è? (E gli articoli della stampa sui casi di cui si parla ce lo dimostrano inequivocabilmente)
Abbiamo capito che servirebbe un monitoraggio statistico ufficiale dell'airtum di quanti rifiutano la chemioterapia (e perché) per vedere che risultati ottengono?
Le bocce ferme a che ti servono? A valutare un caso personale? E che ce ne facciamo di fronte ai 24.000 europei morti annui solo di mieloma? Che ce ne facciamo del singolo caso dell'amico/parente/conoscente di fronte ai 500 morti giornalieri solo in italia per tumore?

Hermano Tobia ha detto...

Sempre a proposito di salute, non so a voi ma a me certe notizie fanno veramente inca**are:

http://www.repubblica.it/salute/2016/09/13/news/usa_l_industria_delle_zucchero_pago_scienziati_per_mentire-147667151/?ref=HREC1-9

Quanti danni sono stati fatti da queste menzogne ?

Personalmente non uso zucchero nè mangio dolci o bevo bibite gassate (semplicemente perchè non mi piacciono), e da quando ho riequilibrato la dieta tagliando drasticamente i carboidrati, ho sistemato colesterolo e pressione e perso facilmente i chili di troppo ...

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Le bocce ferme a che ti servono? A valutare un caso personale?
OVVIAMENTE NO!
Te lo spiego in privato.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"...si chiama metodo scientifico..."

Newton ha fornito una teoria basata su ottimi dati per il tempo, tanto che ha praticamente retto per due secoli e più, fino alle considerazioni che hanno portato alla relatività. Nonostante questo, la teoria, come praticamente sempre accade, non è crollata, ma è stata reinquadrata meglio ed estesa con dei correttivi. Tuttavia tutta la meccanica newtoniana, pur essendo formalmente sbagliata nel concetto, perchè non prevedeva di considerare il rapporto con la velocità della luce, continua ad essere praticamente ottima nel nostro contesto 'normale'. La scienza deve continuamente progredire. L'atomo si pensava indivisibile, invece non lo era, tuttavia molte considerazioni di chimica e fisica fatte allora, continuano a guidarci senza problemi. La conoscenza deve progredire. Se la teoria è troppo presuntuosamente stringente e non prevede di poter ricevere alcun contributo/correzione al suo miglioramento/evoluzione, questa più che essere una obbligata esigenza scientifica, denota un preoccupante atteggiamento caratteriale.


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