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giovedì 4 giugno 2015

Regionali 2015: breve analisi del voto umbro.

di certo rende simili quelli che ce l'hanno...

In alto Catiuscia Marini (PD) nel 2015; in basso Giulio andreotti (DC) nel 1976!

A prima vista il voto espresso dagli Umbri alle Regionali 2015 non sembrerebbe avere riservato grandi sorprese: al primo posto si è confermata la favorita Catiuscia Marini (PD) leader del centrosinistra (PD, Socialisti Riformisti, SEL e una lista civica), al secondo posto lo sfidante Claudio Ricci a capo del centrodestra (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia - AN e altre tre liste civiche tra cui Ricci Presidente), al terzo posto Andrea Liberati per il Movimento 5 Stelle:
  1. Marini: 159.869 preferenze (42,78%)
  2. Ricci: 146.752 preferenze (39,27)
  3. Liberati: 53.458 preferenze (14,30%)
Se primo partito del cuore verde d'Italia si conferma ancora una volta il PD (125.700 voti, pari al 35,76%), le sorprese arrivano dalle inedite posizioni di rincalzo: secondo partito diventa il M5S (51.203 voti, pari al 14,55%), terzo partito è la Lega Nord (49.203 voti, pari al 13,99%).

Andando a rivedere i risultati di 5 anni fa le sorprese del nuovo voto umbro balzano subito agli occhi.
Allora il podio, tutto in rosa, della corsa alla presidenza regionale era stato il seguente:
  1. Catiuscia Marini (PD): 257.458 preferenze (57,24%)
  2. Fiammetta Modena (PdL): 169.568 preferenze (37,70%)
  3. Paola Binetti (UdC): 22.756 preferenze (5,06%)
Nel 2010 la Marini incassava quasi 100.000 voti più di domenica scorsa e la forbice percentuale tra centrosinistra e centrodestra era di ben 20 punti contro i tre e mezzo di oggi.
Anche se il PD umbro ha perso in 5 anni quasi 24.000 voti (divorati dal buco nero dell'astensione), i 149.212 voti (36,17%) incassati nel 2010 quasi equivalgono in percentuale ai 125.700 voti (35,76%) di domenica scorsa. Il resto del centrosinistra non può dire altrettanto:
  • SEL scende dai 13.980 voti (3,39%) conquistati nel 2010 ai 9.010 (2,56%) del 2015;
  • i Socialisti Riformisti scendono dai 17.167 voti (4,34%) del 2010 ai 12.200 (3,46%) del 2015;
  • dei 34.393 voti (8,34%) dell'IdV e dei 28.331 (6,87%) di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Comunisti Italiani al centrosinistra restano oggi solo 5.172 (1,47%) della lista Civica e Popolare.
Idem dicasi per le liste del centrosinistra che nel 2015 non appoggiavano la Marini e correvano da sole: non hanno conquistato alcun seggio in Consiglio e rischiano di scomparire dalla scena politica umbra.

Ha tanto da esultare oggi la Marini di cotanta vittoria?

In base a questi numeri no. Ma in base a quelli degli eletti che entrano in Consiglio Regionale sì, perché grazie alla nuova Legge Elettorale regionale (su cui pende un ricorso al TAR) fatta perfettamente su misura a febbraio di quest'anno, la vittoria di stretta misura del 2015 frutterà una maggioranza in consiglio più ampia di quella guadagnata nel 2010, quando la vittoria era stata netta.

Di fatto il PD umbro 5 anni fa stravinceva mentre Berlusconi era capo del governo, vince di strettissima misura oggi mentre Renzi è al governo. Una sorta di "effetto traino" al contrario insomma.

E al centrodestra cosa è successo?

Nel 2010 il secondo partito umbro era il PdL (133.531 voti, pari al 32,36%). Scioltosi il Popolo della Libertà oggi tutta la coalizione di Claudio Ricci porta a casa 135.594 (38,55%), ma di questi oltre un terzo sono della lega Nord, che in 5 anni è passata da 17.787 voti (4,34%) a 49.203 voti (13,99%), tre volte tanto.

Nel 2010 il centrodestra umbro composto semplicemente da PdL e Lega Nord incassava 151.418 voti (36,70%), oggi ne incassa 135.594 che gli valgano un 38,55%. Quasi due punti in più, ma a che prezzo: 5 anni fa i voti erano raccolti quasi unicamente dal PdL, mentre la Lega aggiungeva un modesto contributo, oggi il centrodestra è composto da 6 differenti liste, in cui il partito di Matteo Salvini diventa la forza predominante, seguita con buon distacco da Forza Italia, ridimensionata a quarto partito umbro.

Avrà molto da lavorare Ricci per arrestare la radicalizzazione del centrodestra, trend inevitabile se il motore ne diventa la Lega Nord. Probabilmente proprio l'alleanza con Salvini - come avevo scritto in vari altri post (per esempio qui) - ha tolto credibilità al ruolo di moderato che avrebbe potuto portare Ricci alla vittoria. Molti Umbri hanno preferito astenersi o rivotare la Marini - anche "stringendosi" il naso - piuttosto che dare fiducia a un centrodestra che da una parte si professa moderato e centrista, dall'altra sposa la Lega di Salvini.

Per concludere queste brevi riflessioni post elettorali, tra i Golia della destra e della sinistra, il Davide M5S, con 53.458 preferenze (14,30%) ottenute da Andrea Liberati (e due consiglieri entrati in Regione) può essere comunque soddisfatto del risultato ottenuto e continuare a lavorare con pazienza per guadagnarsi la fiducia di maggiori fasce di elettorato, monitorando con attenzione come lavorerà la giunta Marini bis di qui al 2020, forte anche del peso simbolico di essere diventato la seconda forza politica regionale. E lo stesso faranno i consiglieri M5S di tutte le Regioni in cui sono stati eletti.

73 : commenti:

Franco Sarbia ha detto...

Allargando lo sguardo all'orizzonte nazionale, c'è poco da stare allegri per tutti. Salvini fa il pieno di voti ad alta intensità di razzismo di forza Italia in rotta. Arretra in termini assoluti il movimento cinque stelle che pure con il reddito di cittadinanza aveva calato il Jolly del voto di scambio. Il PD fa il possibile per dimostrare la sua volontà di non rinnovare l'aria fetida che si respira nelle sue stanze chiuse. L'ammissione della Paita e del De Luca alle primarie m'è risultata incomprensibile, e s'è rivelata catastrofica per l'oggi e per il domani, oltreché illegittima. In aggiunta, gli schiaffi del Renzi all'opposizione interna del PD, e a CGIL e FIOM, così come l'ostentata alleanza col Marchionne a ridosso del voto, sono espressione di un masochismo non da meno di quello della sinistra stessa. L'aumento dell'astensionismo e i molti voti degli onesti di sinistra finiti nella pancia del "destro" Grillo - magari inconsapevolmente attratti dalla furbata del reddito di cittadinanza - ne sono il risultato più eclatante. Non conosco il Pastorino, non lo ritengo responsabile della vittoria del Toti che va ascritta totalmente a merito del Renzi stesso. Ma ho seguito negli anni le evoluzioni dei due transfughi che lo hanno sostenuto: ho sempre considerato il Cofferati un trombone più a destra del Renzi (il mio amico Mario Agostinelli, ex segretario della CGIL Lombardia ne sa qualcosa), salvo la recente fugace e opportunistica conversione prima dell'eclissi; reputo il Civati "un fighetto" privo di qualsiasi radice culturale organica alla storia del movimento operaio passata o recente. Per favore, non parlate di alternativa di sinistra riferendovi a loro!

Salvatore Boi ha detto...

OT

Andrea Rossi
June 4th, 2015 at 7:36 AM
Marco:
Standard, but the R&D we are making now on the Hot Cat installed in the computers container are going very well, with very high ssm values, so the high temperature technoogy is mature. We made enormous progress after the Lugano results, and, being the nights very long here inside the plants, the R&D is very intense.
Warm Regards,
A.R.


Wow!

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Daniele

Impietoso l'accostamento delle due foto! ;-)

E poi si lamentano se la gente non va a votare. Guarda con che risultati! :-D

Franco Sarbia ha detto...

Grillo: “L’Italia non ha più ragione di rimanere unita. Sì a macroregioni”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/08/grillo-litalia-non-ha-ragione-di-rimanere-unita-si-a-macroregioni/906954/
Siamo al delirio. Non bastano i carrozzoni delle Regioni a sfasciare la spesa pubblica senza alcun rapporto con la partecipazione popolare. Ora ci batteremo uniti con Salvini per avere i macrocarrozzoni.

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
Tanto per cambiare Grillo parla in modo 100% no politically correct, e porta chi lo legge alla polarizzazione pro o contro. Fuori dalle reazioni emotive, che lo stato-nazione nato nel XVII secolo e consolidato nel XIX sia in profondissima crisi dalla fine del XX, è un dato di fatto e non lo scopre certo Grillo. Un referendum per l'indipendenza di una Regione italiana? Come quelli di Scozia e Catalogna? Sono davvero eresie?
Forse è semmai la soluzione delle macroregioni ad essere diventata anacronistica... magari il futuro ci riserva un ritorno a qualche forma di governo locale simile ai Comuni o alle Signorie, geograficamente parlando. Lo stato nazione che pure ha superato due guerre mondiali, non appare più in grado di rispondere né ai grandi problemi epocali e globali che possono essere affrontati solo a livello di confederazioni sovranazionali (lo stato sovrano delega sovranità a un organismo superiore), né all'opposto alla necessità di rafforzare il livello locale, l'autonomia, la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, la sussidiarietà (lo stato sovrano ridistribuisce sovranità alle autonomie locali).
Il discorso è immenso e non può essere condensato né nelle poche parole di Grillo né nelle poche parole mie. Ma di certo è uno dei nodi da cui si dipanerà non tanto il nostro futuro quanto quello dei nostri figli, nipoti e pronipoti.
Magari è il concetto stesso di confine destinato a soccombere, esso è per lo più un tentativo di "riduzione della complessità", "gestione dei conflitti", mantenimento del controllo... ma in una società liquida possono ancora esistere i confini così come sono stati concepiti per millenni?

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele Passerini
Mi dispiace ma su questo terreno non ti seguo più. Sai quel'è la parola d'ordine di Casa Pound di questi tempi? "La repubblica ha fallito". Mammamia!

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
L'esame di storia moderna a scienze politiche fu uno di quelli che mi appassionò di più, proprio perché ne era protagonista la nascita, storia e sviluppo del concetto di stato nazione, che va ben distinto da altri concetti quale democrazia e Repubblica, nel senso che non è detta possano sempre e comunque coesistere. Ma ripeto, è un discorso da fare a ben altri livelli. Nulla è per sempre, nemmeno le organizzazioni politico-istituzionali dei popoli. Lo stato nazione è un'invenzione del secondo millennio, non è detto che continuerà ad esistere anche nel terzo e magari né io né te siamo in grado di immaginare come potrà evolversi... tutto qui.

Daniele Passerini ha detto...

P.S. Lo stato nazione tra l'altro è una evoluzione della monarchia assoluta illuminata, non dimentichiamolo! :)

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
Mi scuso di come sto "banalizzando" un argomento tutt'altro che banale e utilizzando con estrema semplicità categorie complesse e tutt'altro che nette.

Alessandro Pagnini ha detto...

Personalmente non ritengo un'eresia rivedere il concetto di Stato, cercando una maggiore efficenza, e questo, come per altre faccende, non dovrebbe essere giudicato positivamente o negativamente a seconda di chi lo sostiene. Il problema è che qui come ci si muove, si peggiora. E' come per le tasse, quando cambiano nome e magari accorpano per semplificare, si può star certi che si pagherà di più, anche se ovviamente promettono il contrario. ;-)
Sì, lo so, confesso, trasudo sfiducia nei politici e negli amministratori. Certo che la cronaca di questi giorni non mi dà certo modo di ricredermi ;-)

Purtroppo si vede una corsa a vincere con ogni mezzo. I forzitalioti hanno attaccato il governo perchè non può rimediare alla legge Fornero, cassata dalla Consulta, ma che loro stessi hanno votato con Monti. Renzi, insiste nel giochetto di fingere di diminuire le tasse, scaricando i problemi sui traferimenti agli enti locali, che sono ormai senza ossigeno e rincarano le imposte di loro competenza. Salvini non si capisce se ci è o se ci fa, con la storia degli immigrati, che vorrei capire come pensa di risolvere, all'atto pratico intendo, senza prendere tutti 'sti disgraziati a cannonate. Anche i 5stelle ci mettono del loro. Ho sentito un'intervista di un loro esponente in cui si criticava la legge elettrorale per l'ormai arcidiscusso problema delle preferenze, che non consentirebbe ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti. Polemica pura e strumentale, da politici di razza quali non si supporrebbe essi fossero (ma qualcuno li imbecca). Un partito dove chi canta fuori dal coro viene immediatamente ostracizzato è già piuttosto difficile da conciliare con queste critiche. Ma andrebbe forse ancora bene se le decisioni fossero prese dal gruppo dei deputati a maggioranza e quindi avrebbe un senso poter scegliere chi mandare in parlamento, ma quando si prendono sulla rete, allora tanto varrebbe che fosse Grillo a presentarsi da solo e a votare facendo pesare il suo voto per il 20% o quel che è. Si risparmierebbero un bel po' di soldi e forse non sarebbe neanche una cattiva idea, semplificatoria almeno, però non si può fare una cosa e predicarne un'altra.
Purtroppo per tutti conta vincere e demolire l'avversario, attaccandolo anche sotto la cintura. La politca non la sta facendo nessuno in modo pulito e/o credibile.
Giù...lo facciamo noi un bel partito?: 'Lista Passerini'
Daniele se ti presenti il mio voto lo prendi subito, sulla fiducia! :-)

Daniele Passerini ha detto...

@Alessandro
Giù...lo facciamo noi un bel partito?: 'Lista Passerini'
Nonostante i sistemi maggioritari, di liste continuano ad essercene fin troppe, altro che fondarne di nuove! :)
Di questo passo arriveremo a 60.000.000 di monoliste! :)

@Franco
Una buona premessa per impostare un dibattito sullo Stato-Nazione in Italia può essere questa:
"Anche l'Italia è considerata da alcuni come uno stato non nazionale, in quanto al suo interno si parlano più di 10 lingue. Le etnie che parlano queste lingue sono per la grande maggioranza di origine neo-latina, e questo contribuisce a dargli un senso di unità nazionale, ma in Italia vi sono anche minoranze Germaniche, Slave, Greche ed Albanesi."
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Stato-nazione)
Considerato che lo Stato-Nazione è "uno stato costituito da una comune entità culturale e/o etnica omogenea. In esso i cittadini di uno stato condividono linguaggio, cultura e valori diversamente da quanto può avvenire in altri stati storici.", mi sembra chiaro che i movimenti migratori contemporanei est -> ovest e sud -> nord, e la sempre più difficile assimilazione delle culture di origine a quelle ospitanti, sfidano alla radice il concetto stesso di Stato-Nazione.
Due sono le alternative, arroccamento allo status quo (che a lungo termine è una strategia perdente), evoluzione verso nuovi concetti di nazione e di confine che rispondano alla società liquida e a un mondo dove i flussi migratori non sono più controllabili dalla politica.

Daniele Passerini ha detto...

P.S. Intendevo dire che le politiche attuate finora non riescono a controllare i flussi migratori, ma è chiaro che se la politica non riuscirà a trovare risposte gli scenari si faranno ancora più cupi... molto più cupi... :(

Vincenzo Bonomo ha detto...

@Alessandro Pagnini
Caro Alessandro tu sostieni che " la politica non la sta facendo nessuno in modo pulito e/o credibile" per cui devo dedurre che alle ultime regionali ti sei astenuto dal voto, oppure se hai votato, viste le tue considerazioni a chi è andata la tua fiducia? (sperando di non essere indiscreto)
@ Daniele Passerini
Caro Daniele il Movimento pian piano continua a crescere nelle coscienze degli italiani onesti e in buona fede, non dobbiamo disunirci e restare fermi nei nostri principi senza cedere ai richiami di interessate sirene che vorrebbero accomunarci agli altri comitati d'affari, detti anche partiti politici.

Silvio Caggia ha detto...

Ma scusate, a chi interessa il concetto di nazione? E' roba vecchia che ha fatto il suo tempo... Pensavo che il prefisso "nazi" facesse ormai schifo a tutti tranne a Mahler che lo usa sempre... :-)
Marx lo aveva capito bene: "vede la nazione come un progetto della classe
borghese, la quale, proponendosi come classe dominante, conquista il controllo dello Stato, dei suoi apparati legali e produttivi, a scapito dei vecchi ceti feudali e aristocratici. La nazione non costituisce dunque una totalità omogenea. I proletari vi sono esclusi. In quanto prodotto borghese, la nazione è strettamente connessa alle dinamiche del sistema capitalistico e come tale questa verrà meno con il superamento del capitalismo. La nazione è dunque una realtà storico-politica contingente."

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Vncenzo

Ahhhhh....io mi ammanto di mistero (non Andrea Rampado), ma in buona sostanza la mia fiducia non se l'è meritata nessuno! ;-)

Quando c'era modo di votare il partito radicale con un minimo di costrutto, riuscivo a dare un voto di simpatia perlomeno riferendomi a certe loro istanze. Bei tempi! :-D

Ultimamente mi sono trovato a votare due volte PD (che non è mai stato il mio partito di riferimento), o come si chiamava in quel momento, alle comunali, per poter appoggiare persone di cui mi fidavo. Trombate! E il mio voto l'ho regalato ai soliti politicanti. Bleah! :-(

Daniele Passerini ha detto...

@silvio
Sono nel complesso d'accordo. Solo che mi piacerebbe capire con cosa sostituirla prima di buttarla a mare! :)

Silvio Caggia ha detto...

Ma poi, dico, siamo in pieno piano Kalergi e mi parlate ancora di nazioni? :-)

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
La Confederazione Galattica, no? :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

"...La Confederazione Galattica, no? :-) ..."

Bravo Silvio, approvo! :-)

Da stasera su rai4, 'Star Trek Next Generation', sostituisce nella programmazione 'Star Trek Enterprise', terminato ieri, proprio con l'episodio ove si costituisce la prima alleanza interplanetaria :-)

Unknown ha detto...

@franco sarbia
tranne per l'accadico di Semerano (che ha preso enormi cantonate e io posso dimostrarlo) sono totalmente d'accordo cone te; Grillo è come Salvini un ottimo Bulldozzer buono a demolire, ma di idee per costruire ne vedo pochine, sarà che per avere delle idee bisogna avere un cervello; ed invece io vedo molto populismo di pancia; Le nazioni sono una invezione recente, per governare stati un pò più grandi delle signorie, ma non hanno funzionato; del resto nemmeno la democrazia funziona, perchè i voti valgono tutti uguale. Ma Daniele ha ragione da vendere nel dire, che prima di buttarle a mare, bisogna inventarsi sistemi migliori, sennò diventiamo anche noi populisti contro e non per. Diceva un genio della politica se vedi una aziona volta ad includere è una azione inteligente, se vedi una azione volta ad escludere è sicuramente stupida! Dunque per me Salvini ha torto!

Alessandro Pagnini ha detto...

"...Daniele ha ragione da vendere nel dire, che prima di buttarle a mare, bisogna inventarsi sistemi migliori, sennò diventiamo anche noi populisti contro e non per ..."

Bravo Domenico. :-)
Io invece cito un meccanico navale del Cinquale, in Versilia, che ascoltando un tale che si vantava di essere riuscito a smontare, da militare, motori di grossi mezzi corazzati, gli fece notare che a smontare siam quasi tutti buoni, è a rimettere tutto insieme e farlo rifunzionare che ci vogliono i cosiddetti :-)

Unknown ha detto...

@Alessandro
Per quanto riguarda smontare e rimontare l'ho detto anche a Charles Darwin, ma non mi ha voluto ascoltare!

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele Passerini
Continuo a non capirti, ma non perché tu stai profilando soluzioni troppo complesse e competenti per essere comprese da me o discusse in questa sede. La competenza politica è principalmente rappresentativa. Io ho deciso di stare sempre e comunque dalla parte degli oppressi. Di rappresentarli. Quando mi servono delle competenze specialistiche le cerco tra i portatori di buone pratiche "partigiane", di successo a beneficio degli ultimi della terra, con solide basi teoriche. Così è stato per quarant'anni, almeno finché mi sono impegnato a favore degli handicappati o degli operai. Non è vero che l'unica alternativa allo stato nazionale sia lo statu quo oppure ripercorrere l'esperienza della Jugoslavia, dell'Ucraina o della Libia. Non esiste negli ultimi settant'anni una sola esperienza di guerra giusta o di pace giusta imposte ai popoli per il superamento delle differenze etniche, religiose o culturali, se non basata sulla corruzione. E negli ultimi sei millenni non s'è data una esperienza di giustizia sociale non fondata sulla partecipazione democratica. Permettimi di considerare una banale razionalizzazione la tua pretesa di legittimare un futuro inesistente di autoannientamento di una sola nazione, la nostra, solo perché Grillo, Salvini e Casa Pound hanno deciso all'unisono di sfasciare tutto senza offrire un'alternativa credibile di verificato successo: come stai facendo tu. La presenza in Italia di diverse culture, religioni, etnie e lingue è semmai una buona ragione per estendere il modello d'incontro fecondo delle differenze a livello sovranazionale, non per erigere fossati e mura sul Rubicone e sul Garigliano. «Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare». Questa citazione di Seneca non ti suggerisce maggior cautela nel condividere e giustificare viaggi per mari tempestosi senza porti sicuri proposte da avventurieri senz'arte e con parte (sbagliata), almeno fintanto che non ne sarà dimostrata l'efficacia?

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
Francamente anche io non riesco a capirti. A naso parliamo di cose diverse l'uno senza capire veramente di cosa stia parlando l'altro. Da parte mia ci riprovo. A dire il vero non ho prospettato alcuna soluzione, ho semplicemente rappresentato un dato di fatto: che l'esperienza dello stato nazione è nella sua parabola discendente. Questo può piacere o non piacere, ma così è. Siccome desidero che il suo posto non venga preso da anarchia, caos e guerre, mi piacerebbe capire quali sono le forme di convivenza civile e pacifica in cui gli Stati nazionali evolveranno. Il problema dell'assimilazione culturale è il tempo: avviene in modo fertile e arricchente nell'arco di generazioni, è velleitaria e traballante nell'arco di brevi tempi.
Poiché conosco molti del M5S in tutta sincerità li vedo anni luce dal modo di pensare della Lega; hanno valori di sinistra alla base i primi e valori di destra i secondi.
Grillo è uno che può piacere o meno, ma non capisco perché a ogni esternazione che fa (chi l'avrebbe mai detto che avrebbe finito per ricordarmi il picconatore Cossiga!) tocca rispondere in modo emotivo e sproporzionato. È come la polemica su Veronesi e le mammografie: ho riascoltato l'audio di quella intervista è NON È VERO che abbia invitato le donne ha non fare test preventivi, il discorso che faceva era ben diverso!!! Eppure questo è quello che i mass media hanno raccontato pur di oscurare la marcia sul reddito di cittadinanza.
Ora verrà dipinto come uno che vuole abbattere la democrazia quando ha detto quello che ogni docente di scienze politiche potrebbe dire dello stato nazionale: che è una esperienza storica e politica che si avvia alla sua conclusione. Perché se questo si insegna in aula non fa scandalo e se lo dice Grillo si? Non capisco.
Anche quello che ha detto Silvio Caggia potrebbe sentirsi tranquillamente in un'aula di scienze politiche.
Quello che scrivi tu mi suona invece molto emotivo ed ideologico. Non capisco cosa non capisci e non capisco perché di una citazione di Wikipedia prendi solo la parte mezza vuota e non quella mezza piena. Ho forse detto che sono per chiudere le frontiere e contro le ibridazioni e contaminazioni etnico-culturali? Tutt'altro! Dico solo che proprio lo stato nazione non è più la cornice giusta per favorire ciò, anzi è diventato un ostacolo. Servono nuove forme politiche, di rappresentanza, di equità, serve una democrazia per tutti e non solo per chi se la può permettere.
Per favore non mi mettere in bocca cose che non dico né penso, perché rileggendoti questo sento.
La citazione di Seneca è giusta e la condivido, ma in tempi in cui tutto evolve con estrema velocità, e non con i tempi e ritmi di 2000 anni fa, trovo più attuali queste parole di Karl Weik, uno psicologo sociale che si è molto interessato alle dinamiche delle organizzazioni: MEGLIO UN AGIRE CAOTICO CHE UN NON AGIRE ORDINATO :)

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
Rileggendo i commenti che Franco e io ci siamo scambiati ho avuto un inaspettato e potente insight "collaterale".
Ho intuito a cosa sia perfettamente funzionale l'ISIS... ci riflettiamo un attimo insieme per vedere se arriviamo a conclusioni simili?
Secondo voi cui prodest veramente l'ISIS?

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele Passerini

Quanto si dice in un'aula universitaria sia fondato o meno su presupposti scientifici inoppugnabili, nella migliore delle ipotesi sollecita un programma di ricerca: non si traduce in programma d'azione per un'intera nazione. Quanto dice Grillo come rappresentante di un movimento politico si. Precisamente questa è la differenza tra competenza scientifica e competenza rappresentativa. E scusa se sono rimasto a Niklas Luhmann, Quando si confondono verità e potere succede quanto è capitato a Monti e alla Fornero con massimo scorno loro e nostro. Grillo non è un docente di scienze politiche ma anche lo fosse non avrebbe di per se titolo a governare l'Italia verso la transizione inaudita che prospetta. La mia sfiducia in Grillo non è ideologica ma basata sull'analisi disincantata (non soggiogata dal suo canto, o incantamento) di quanto fa e dice. Sarà pur vero che gli elettori del movimento cinque stelle sono di sinistra, ma permettimi di dubitare che sostenere le identiche proposte di Salvini o di Casa pound sia di sinistra. Credo si dica: «se una gallina canta da gallina e fa le uova di gallina è una gallina». Se poi sta nello stesso pollaio della destra xenofoba europea, per sua scelta ideologica, qualche sospetto che sia davvero una gallina dovrebbe sorgere.

Silvio Caggia ha detto...

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...
You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Riguardo ISIS è ovvio che giova a chi l'ha finanziata...
Comme li chiamava Bertoldo? :-)

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Riguardo ISIS è ovvio che giova a chi l'ha finanziata...
Scusa mi sono espresso male, ok, giova a chi l'ha finanziata, ma perché prodest, perché giova? A cosa serve davvero l'ISIS insomma?

Mauro elia ha detto...

Isis sarebbe funzionale al piano Kalergi cui Silvio faceva riferimento
Creano terrore per costringere le persone a trasferirsi in europa
Altre ipotesi?

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
it.m.wikipedia.org/wiki/Due_minuti_d'odio

Daniele Passerini ha detto...

@Mauro Elia
Sicuramente l'ISIS colpisce anche la psiche degli Arabi, facendo inorridire i moderati, attraendo gli estremisti. Sicuramente l'ISIS serve anche a scagliare una bomba umana migratoria contro l'Europa, ma c'è molto di più, sia rispetto gli equilibri interni del mondo arabo che di quelli globali.

@Silvio Caggia
it.m.wikipedia.org/wiki/Due_minuti_d'odio
L'ISIS sembra uscito dai peggiori incubi della Fallaci, ok. Ma negli occidentali più che odio direi che suscita orrore e paura. Però in effetti, pensando alla retorica xenofoba di Salvini non hai tutti i torti! Ma c'è di più.

@Mauro e Silvio
Come possiamo protestare rispetto al fatto che le libertà di cui godiamo nelle nostre democrazie stiano diminuendo, quando a poche centinaia di km dai nostri confini vengono perpetrati sgozzamenti di massa in mondovisione?!
Saremmo dei folli no?
Vi ricordate l'opposizione interna israeliana che contestava gli attacchi a Gaza? Leggetevi per esempio questi 4 post che scrissi a gennaio 2009: http://22passi.blogspot.it/search/label/Israele%20e%20Palestina. I pacifisti israeliani hanno ancora la forza di scendere in piazza o - ubi maior minor cessat - ora sono più preoccupati che l'ISIS non arrivi alla frontiera piuttosto che dei diritti dei Palestinesi?
Il messaggio mandato a tutto l'incoscio collettivo dell'occidente è proprio questo: vedete quanto siamo fortunati a vivere nell'occidente democratico, pieni di diritti e libertà? Noi siamo la civiltà, loro la barbarie. Basta contestazioni interne. Qui va tutto bene, non contestate i nostri governanti ma state tutti uniti contro il nemico, contro i barbari alle porte!
A dire il vero ogni arabo moderato pensa che l'ISIS è barbarie e probabilmente, come i meno distratti tra noi, sente puzza di bruciato circa la provenienza degli input che hanno messo in moto l'ISIS.
Ha ragione da vendere Bertoldo quando ci fa notare che ISIS = I+S I+S = $$... troppo per essere un caso.

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele Passerini
Io vi guardo da fuori...
Voi che guardate la televisione...
E leggete i giornali...
Ed ogni tanto vi vedo strani...
Come quel giorno che ho sentito mia figlia di 11 anni piangere al telefono dicendomi che moriremo tutti per l'Ebola...
Come quel giorno che ho sentito il mio maestro spirituale chiedere cosa aspettiamo ad armare i nemici dell'ISIS...
E tanti altri giorni in cui vi vedo come ipnotizzati... Vi sento ripetere tutti le stesse frasi... Che tra l'altro non capisco...
Chissà che cosa hanno visto, che cosa hanno sentito, mi chiedo in quei momenti...
Tutto sommato, mi dico, meglio la beata ignoranza del Cieco dei Cappelli...
Molto meglio...

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"...Chissà che cosa hanno visto..."

Cose che voi umani non potete neanche immaginare, ovviamente! :-D


@ Daniele

Il fenomeno ISIS è sconcertante. Sicuramente c'è qualcuno dietro. Magari è anche uno di quelli che stanno, ubiquamente, pure davanti, fronteggiando sul campo il califfato? Mah.... qui anche io debbo confessare la mia ignoranza. Spero che la storia chiarirà, anche se magari qualche 'mezza verità' la sapremo anche prima.

Unknown ha detto...

@daniele
Isis a chi giova? Mah, io so che lo finanzia il Qatar, alcuni emirati, e una parte della politica saudita. Ma sono solo 15.000 uomini tra Siria ed Iraq (la Libia è altra cosa), gli americani se davvero avessero voluto, li avrebbero fatti fuori in una settimana; sono pochi e male armati rispetto ad un esercito tecnologico e con mezzi potenti come quello USA. Ma agli USA fa gioco tenerla viva questa guerra, per due motivi: 1) fa capire al mondo che loro hanno ancora una funzione di gendarme del pianeta, e che il loro potere è grande e non possiamo farne a meno, riaffermandosi leader rispetto a Cina e Asia in generale. 2) Le lobby delle industrie di armamenti americane stanno facendo affari d'oro con le forniture, ora che il fuoco Afghanistan era quasi spento, e questo gli fa gioco. Non so se hanno partecipato a crearlo, ma sicuramente ora che il fuoco c'è, non lo spengono, ma anzi lo alimentano.

bertoldo ha detto...

"Ha ragione da vendere Bertoldo quando ci fa notare che ISIS = I+S I+S = $$... troppo per essere un caso. "

Se guardate il congresso americano , noterete sullo sfondo un fascio littorio uguale uguale a quello usato da mussolini ed hitler è un caso anche questo oppure la storia che ci raccontano è tutta una balla gigantesca ? ISIS = mussolini o a scelta hitler . Nel caso di mussolini ed hitler ed alttri minori , li hanno usati per invadere l'europa e non andarsene più , mentre ora con isis voglio controllare proprio fisicamente il territorio italiota ed europeo e stanno preparando una nuova invasione , per poi di nuovo "liberarci" , solo che questa volta la religione cattolica ci rimetterà le penne in maniera definitiva . Gli unici terroristi del mondo sono gli USA e getta i loro compari istraelioti e gli inglesi ( i loro governi plutocratici ) , epurato il mondo fisicamente da questi psicopatici si avrà una democrazia 2.0 .

bertoldo ha detto...

fascio littorio Usa e getta

bertoldo ha detto...
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bertoldo ha detto...

fascio littorio mussoliniano

fascio littorio hitleriano

la comunanza è la costante psichiatrica alterata di tali soggetti , stati , in definitiva degli idioti genetici ...$$

pegupe@gmail.com ha detto...

Rivolto a tutti coloro che pensano che la politica sia tutto uno schifo e stanno a guardare.

Demonizzare la televisione è come dire che un martello è una cosa cattiva; dipende sempre dall'uso che se ne fa. O siamo capaci di controllare gli strumenti, oppure altri lo faranno al posto nostro e, in ogni caso, non ha senso attribuire un'anima ad uno strumento. Non credo sia un pensiero difficile da comprendere. Certamente occorre limitare al massimo l'uso della televisione ad un bambino, per evitare che la sua mente, ancora in formazione, venga plasmata in modo difficilmente recuperabile. L'esposizione dei bambini alla violenza degli innocui cartoni animati ha fatto più danni di quanti ne possano fare tutti i talk show messi assieme. Superata la prima infanzia subentrano altri programmi come Amici. E più avanti ancora i programmi come Striscia la notizia. Ma un adulto che si rifiuta di osservare e depurare i pensieri che gli arrivano dai talk show finirà per criticare qualche cosa che, rifiutandosi di vedere, non conoscerà più. I dibattiti televisivi, anche quelli più qualificati, sono nella sostanza pilotati per ottenere, oltre a quello di accrescere l'audience, due scopi. Il primo è uniformare il pensiero dei meno attenti, il secondo allontanare le persone più attente anche da chi, all'interno di quei format, esprime pensieri di valore. In questo modo riescono ad uniformare anche il pensiero dei più attenti.
L'atteggiamento di che abbandona, anche comprensibilmente il campo, non è diverso da che decide di abbandonare il diritto dell'esercizio del voto nella convinzione indotta dai mass media che tutti sono uguali. Alla fine il risultato è che non solo tutti i rom sono delinquenti, ma che lo sono in egual misura. Cui prodest? : a Salvini. Ho sempre pensato che la massificazione del pensiero sia il più grave dei crimini che un essere umano compie, soprattutto verso se stesso.
Salvini non è uguale a Berlusconi; Berlusconi non è uguale a Renzi; Renzi non è uguale a Bersani, Bersani non è uguale a Civati; Civati non è uguale a Grillo. Non parliamo poi delle forze che costoro rappresentano dove le differenze assumono un peso ancora più rilevante. Se lasciamo a costoro il campo completamente libero, alla fine emergeranno i peggiori dei peggiori.
Se sono certo che non posso evitare di essere rapinato, ma mi fosse data la possibilità di essere derubato da chi voglio io, preferirei di gran lunga fosse un piccolo zingarello, piuttosto che una banda di criminali assassini che torturassero e uccidessero me e la mia famiglia.
Certo che se nessuno mi rapinasse sarebbe meglio.
A cosa serve stare a guardare il mondo dall'alto della propria sapienza? Cosa ne facciamo della nostra intelligenza se non la usiamo per cercare di migliorare il mondo?
Siamo governati da una classe politica corrotta o silente: per compiacenza o impotenza. Appoggiamo coloro che sembrano migliori e sosteniamoli fino a quando continuano ad esserlo. Se poi siamo ancora più attivi, usciamo dalla semplice e sterile critica e passiamo da spettatori ad attori. Sono sicuro che, in quello stesso istante, qualcuno leverà il dito contro di noi dicendo che siamo corrotti come tutti gli altri.

CLaudio Rossi ha detto...

@ pegupe@gmail.com

Condivido la tua diagnosi, però ci sono àmbiti di attività - la politica, i mezzi di comunicazione di massa - in cui le possibilità di azione per un individuo disinteressato sono praticamente nulle. Questi àmbiti sono presidiati con le unghie e con i denti da chi sa di poterne trarre ampi benefici personali o del proprio gruppo. Qualcuno citava su questo blog il principio per cui una selezione verso il peggio è inevitabile perchè nei grandi meccanismi selettivi (potere, visibilità, ricchezza) finisce per prevalere chi è disposto, prima o poi, ai comportamenti più spregiudicati. Il più motivato quindi, indipendentemente da quali motivazioni lo spingono, tende naturalmente a prevalere. Tornando al tuo tema, non c'è bisogno di esempi per dimostrare che una televisione o un'informazione in senso lato, che produce individui a-critici e masse pilotabili (per scopi politici o commerciali fa poca differenza) è obiettivo di tutti coloro che di una società matura e evoluta non sanno che farne. Sono costoro che spendono tutto per i loro scopi e che, alla fine, prevalgono.
Come dissi qualche tempo fa l'avidità (di ricchezza e di potere) è causa di gran parte dei mali dell'umanità, ma non è classificata nè come colpa o reato (per i laici) nè come peccato (per la dottrina religiosa).

Alessandro Pagnini ha detto...

Da tenere conto che, comunque, l'astensionismo HA un significato, specialmente quando supera le normali soglie fisiologiche. Finchè la gente va in massa alle urne, non sarà facilmente percepibile il disagio che la politica provoca. Che qualcuno il voto l'abbia dato turandosi il naso o applaudendosi mentre lo faceva, non lo sapranno mai coloro che ne usufruiscono, però quel voto conta comunque e se le percentuali dei votanti sono buone, la legittimazione è maggiore e loro si riempiono la pancia più tranquilli. Prosit! :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

In genere, esclusi i presenti ;-) , coloro che spingono per andare comunque a votare, sono quelli che sono convinti che il voto vada dato ad una specifica parte politica, nella quale essi, a torto o a ragione, ripongono un minimo di fiducia. Se scoprono che magari il voto tu lo daresti alla parte opposta, il tuo voto non è più così importante e democratico, anzi....!!! Devi andare a votare, ma per quelli che ho in testa io. Questa è l'inconfessabile posizione di molti. Ri-esclusi i presenti, naturalmente! :-)

Unknown ha detto...

@ pegupe@gmail.com
molto interessante la tua analisi; condivido che dire è tutto uguale, massificare serve a confondere le idee; assolutamente non sono tutti uguali; ma il caro Seneca direbbe, che strada vuoi prendere per migliorare praticamente lo statu quo? Il fatto che le masse siano facilmente pilotabili, dipende dal loro basso quoziente intellettivo medio e nè io nè nessun altro può farci nulla, la disinformazione ha così gioco facile. Per cambiare le cose bisogna che a indicare la direzione del cammino siano gli uomini più intelligenti (non furbi) che poi sono quelli che pensano al bene di tutti gli umani e non a quello di pochi. Non c'è altra strada. Come arrivarci, viste le condizioni date? Difficile a dirsi, ma comunque immettere intelligenza nel sistema a tutti i livelli, non può che fare bene. Aiutare le intelligenze vere ad affermarsi al posto degli attuali imbecilli al potere, in ogni ruolo ed in ogni ambito. Io posso amare profondamente una persona, ma se è un imbecille non posso affidargli il mio destino. Cominciare a separare la forma dalla sostanza. Dire che il più adatto in quel compito è quello che è più dotato a farlo, e che naturalmente eccelle. Se davvero si vuole, si scoprono i bluffs. L'intelligenza non è un merito, è una dte innata, e se si ha la fortuna di averne un pò va messa al servizio di tutti, anche di quelli che non ne hanno. Edison ha inventato la lampadina, ma non è che i milioni di analfabeti funzionali che non sanno come funziona l'elettricità non hanno diritto ad accendere la luce.

Silvio Caggia ha detto...

@pegupe
Non volevo demonizzare la televisione, solo dirvi come appare chi ne fa uso a chi non ne fa uso. A me sembrano dei pazzi... Ovviamente la sensazione è reciproca, ma penso faccia bene ad entambi saperlo :-)
Demonizzare la televisione sarebbe come demonizzare le armi, i farmaci, la chiesa o gli usa... Magari a cercare a fondo qualcosa di buono c'è... Qualcosa...

@Alessandro Pagnini
Hai fatto bene a non votare, tanto se avessi votato avresti votato sbagliato... :-D
Non vedo l'ora che non vada più nessuno a votare tranne me, cosi' decido io per tutti... Magari mi eleggo anche... :-D
Te ti vedrei bene come leader del partito dei non votanti, potresti puntare alla carica di premier del non governo... O restare nella non opposizione... :-D

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
Non ho mai detto di non aver votato :-)


"...Non vedo l'ora che non vada più nessuno a votare tranne me, cosi' decido io per tutti... Magari mi eleggo anche... :-D..."

Ci sarebbe mica un posticino al ministero degli affari perdisotto o meglio ancora a quello degli affari perdidietro, che agli italiani piacciono tanto? ;-)
Sai com'è, anch'io tengo famiglia! :-D

Paul ha detto...

Oggi in tv ho sentito una cosa interessante. Ciò che in Italia manca è un sistema di preselezione VALIDO dei candidati politici.
Secondo me la disaffezione alla politica ed il conseguente astensionismo derivano dalla diffusa consapevolezza che i politici siano tutti uguali fra loro - uguali nel ladrocinio, nella corruzione, nella ricerca dei propri interessi. I pochi onesti non fanno notizia e quindi non esistono, in pratica.

Se ci fosse una valutazione oggettiva preventiva valida sui candidati avremmo una rosa di persone certamente votabili. L'astensionismo scenderebbe.

triziocaioedeuterio ha detto...

Intanto a Roma hanno arrestato un altra 50ina di persone nell'ambito dell'inchiesta mafia capitale.tutta gente che gravita intorno al pd e che ne ha finanziato la campagna elettorale....e Marino,nonostante fra l'altro abbia creato un buco da 853 milioni di euro durante la sua gestione,e' ancora li.
Cosa ci ferma dallo scendere in piazza armati fino al collo...solo la nostra stupidità è vigliaccheria.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ trizio
"...Cosa ci ferma dallo scendere in piazza armati fino al collo...solo la nostra stupidità è vigliaccheria...."

Quella ha di certo il suo peso.

Ma poi, operativamente, come si potrebbe procedere. Mettiamo di trovare coraggio e che si faccia una riedizione dei forconie che, per intervento divino, ci sia concesso di poter comunque imporre la nostra volontà. Cosa faremmo?
Io non ho idea, perchè poi qualcuno che prenda in mano le cose ci dovrà pur essere. Quasi tutti, almeno quelli che votano, hanno idea probabilmente che il loro partito, o movimento, possa essere adatto a risolvere il problema e che sia la scelta 'meno peggiore'. Boh, il primo partito è il PD, che si fa, si dà il potere assoluto a Renzi? Oppure si ripristina il re? E' anche un ottimo ballerino, mi risulta, e la sua porca figura la farebbe ;-)
Oppure facciamo così: una volta mandati tutti a casa, si fa una bella tornata di elezioni democratiche per eleggere un parlamento che legiferi e prenda in mano l'Italia. Se non c'è proprio quel partito che al 100% ci soddisfa, si potrà sempre votare quello meno schifoso. Sì, questa che si chiama 'democrazia rappresentativa', mi sembra una buona idea. Ma stranamente è come se mi suscitasse un deja vu....possibile che l'abbia già vista da qualche parte? :-)

Qualunque protesta di piazza si faccia e forma di governo si instauri, non produrrà MAI risultati migliori del substrato umano su cui si fonda. Siamo un popolo a metà strada tra l'europeo e il levantino. Se vogliamo avere politica e istituzioni più serie, dobbiamo cominciare ad essere tutti noi responsabili, onesti e civili. Difficile nel paese di Pulcinella (con tutto il rispetto per la simpatia della nota maschera) :-(
Però l'unica strada è cambiare testa ed essere 'mediamente' sempre più un popolo serio. Il resto è automatico.

Paul ha detto...

@Pagnini:
>non produrrà MAI risultati migliori del substrato umano su cui si fonda.

Quoto 100%. E' il substrato da eleggere che deve essere migliore.
E' per questo che ci vorrebbero degli "esami" di abilitazione per candidarsi.
Il candidato non deve propormelo il segretario di partito o un suo tirapiedi. Non mi fido, non c'è da fidarsi. MAI.

Unknown ha detto...

@alessandro
sei troppo buono; le azioni degli uomini dipendono dalla loro intelligenza, anche i voti; se votano così, vuol dire che non capiscono; non si giudicano mai le persone, ma di volta in volta le loro azioni; ecco, le loro azioni intese come voti sono decisamente poco intelligenti.

Alessandro Pagnini ha detto...

Non mi sono spiegato bene.
Il substrato NON sono gli eletti, ma gli elettori, il popolo, quei 60 milioni di italiani che parcheggiano in doppia fila e che cercano sempre il vantaggio personale di corto respiro rispetto all'affermare un principio di equità per tutti.
Non c'è Pancho Villa, non Emiliano Zapata, nè i nostrani forconi, che possano elevare, a furor di poplo, la natura dell'italiano medio che è il vero substrato.
Noi pensiamo che il problema siano i politici e ci scordiamo che essi sono un nostro sottoinsieme, molto più rappresentativo di quanto vogliamo ammettere.
Vidi tempo fa un film con Cary Grant (mi pare) che impersonava un neurochirurgo che doveva operare al cervello un dittatore sudamericano, il quale, accortosi dell'antipatia suscitata nel medico e della invece sua simpatia per le istanze rivoluzionarie che fermentavano nel paese latinoamericano, cercò di giustificarsi così:
"Da voi (americani) se c'è da fare la fila per entrare al cinema, state uno dietro l'altro. Da noi dopo 5 minuti iniziano gli spintoni e subito dopo, la rissa. Nei vostri autobus c'è scritto di non sputare in terra e nessuno lo fa, da noi sputano anche sul cartello! Per quei rivoluzionari, la parola libertà significa solo avere la pancia piena senza fare nulla"
La figura del dittatore era comunque negativa nel film, ma la sua giustificazione faceva riflettere. Perchè in certi paesi qualunque piazzata avvenga e dopo qualunque rivoluzione, si finisce sempre per ricadere in forme di governo esecrabili? Il problema non è fuori di noi (nella politica), ma dentro di noi (negli italiani e nella loro cultura). Ciò non toglie che premiare i 'migliori' con il voto, sia un modo per iniziare a diffondere una cultura diversa, perchè anche noi possiamo evolverci, ma attualmente non siamo nella posizione in cui non ricadremmo comunque nelle solite 'italianate'. Non siamo pronti per soluzioni traumatiche e quando la saremo, non saranno più necessarie.

Paul ha detto...

Se gli eletti potessero essere migliori degli elettori (perché sono stati scremati), le cose andrebbero meglio e finalmente i governanti farebbero vivere meglio i governati....
Per iniziare a cambiare in meglio non servono ovviamente i forconi.
Occorrerebbe (ma non c'è, non si fa) un esame psico-attitudinale assolutamente approfondito dei candidati assieme all'analisi di tutta la storia della persona e dell'ambiente nel quale è nato/vissuto/cresciuto ecc..
Mi pare che negli USA si faccia già qualcosa del genere.

pegupe@gmail.com ha detto...


@ Claudio Rossi
@ Alessandro Pagnini

E vero che chi critica coloro che si astengono lo fa nella speranza di indurli a votare per la propria parte, tuttavia preferisco uno voto contro la parte che maggiormente si avvicina alle mie aspettative, piuttosto che nessun voto, perché l'esercizio del voto rappresenta comunque una forma di partecipazione ed uno sforzo dell'intelletto. Il non voto, alla fine, si confonde con l'indifferenza, il peggiore dei mali in una democrazia. Gramsci scrisse un libro su questo argomento dal titolo “Odio gli indifferenti”.
Concepirei il non voto solo se una legge prevedesse, come nel caso dei referendum, un quorum. Ma, non essendo così, credete che per chi vince rappresenti un problema? Ciò che a loro importa è prendere più voti degli altri.
Sono tuttavia ben consapevole che coloro che non votano appartengono a due ben distinte ed opposte categorie.
Una è fatta di veri indifferenti: coloro che si interessano di calciatori e di veline e sono in prevalenza giovani. All'altra appartengono persone generalmente più mature e consapevoli, traditi da una politica nella quale non si riconoscono più e nella quale avevano riposto parte delle loro speranze.
Come dire che, tradito dal mio primo amore, sarò sempre tradito. Spesso ciò accade, ma se accade sempre, significa che continuo ad innamorarmi della persona sbagliata, oppure che pretendo ciò che l'amata/o non potrà mai darmi.
Se metterò in conto che è umano l'essere tradito, allora, qualora accadesse, la sofferenza sarà più superabile.
E' vero, l'ho espresso in altra circostanza: ritengo il M5S l'unica forza, pur con tutti i difetti, che ha qualche possibilità di produrre un reale positivo cambiamento. E' fatto di giovani con buona cultura, ancora non corrotti dalla politica; non si sono messi in politica per mestiere; sono tutti incensurati. Questo è un terreno sicuramente nuovo e favorevole. Alcuni lo paragonano alla Lega delle origini, ma quel movimento era principalmente fatto di persone che avevano superato la quarantina, figli diletti della prima televisione commerciale; persone con poca cultura e con forte rivalsa verso i politici disonesti e mossi più da invidia che da una sana indignazione morale.
Il M5S ha dimostrato, fino ad ora, una grande coerenza su ideali alti come la questione morale e per questo derisi o snobbati da una pubblica e martellante campagna mediatica che ha finito per entrare in modo subdolo nei cuori dei cittadini, anche dei migliori. Avete notato che anche coloro che criticano la riforma della scuola non usano questo termine, ma la chiamano la buona scuola di Renzi?
Provate per un attimo ad immaginare cosa sarebbe l'Italia senza il M5S. Voterebbe al massimo il 35% degli aventi diritto e Renzi supererebbe il 50% dei consensi. Non riesco neppure ad immaginare l'esplosione del suo ego. Pensate, forse, che Salvini sia il suo vero antagonista? Credete che se così fosse, gli avrebbero permesso una presenza televisiva che neppure Berlusconi poteva sognarsi?
Per me la risposta è semplice: sanno benissimo che il vero pericolo per l'attuale potere è rappresentato dai giovani del M5S e Salvini è il miglior argine possibile.
E' anche vero che il M5S potrebbe imboccare strade pericolose anche per quel che rimane di democratico in questo paese, tuttavia preferisco si dica che sono pericolosi piuttosto che sentire che sono uguali agli altri o che sono inutili.
Non sono affatto d'accordo sulla politica politica antieuropea abbozzata da M5S, ma confido nella maturazione delle idee complesse quando l'entusiasmo giovanile rimane sincero. La sfida è epocale e non possiamo stare a guardare.
Concludo facendo mia la frase di Gramsci modificandola “Odio l'indifferenza”, non gli indifferenti, perché la vecchia cultura usava parole d'ordine come “odio di classe” che pur comprendendone le ragioni, non posso condividere.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ pegupe

Rispetto il tuo punto di vista che mi 'intriga' anche un po', ma per adesso non riesco a vedere M5S come qualcosa di realmente spendibile. Hanno messo in freezer un sacco di voti, a mio avviso nel tentativo di non scontentare nessuno, perchè l'anima del M5S riesce ad avere quel consenso solo finchè non la si definisce bene e resta un'anima CONTRO e non PER. Quando il M5S avrà le mani in pasta da anni in un bel po' di amministrazioni locali, se non nazionali, e se non sarà visto di buon occhio dalle procure, come forse accadeva al PCI degli anni passati, vedremo se e quanti rimarranno onesti. Speriamo tutti, ma temo che alla fine la media dell'onestà dei rapresentanti equivarrà a quella dei rappresentati da cui sono stati eletti e qui ritorno al mio discorso di prima. Non credo all'uomo della provvidenza o ai manipoli (di forconi o di camicie nere che siano) che possano moralizzare un popolo dall'oggi al domani e dare vita ad un buon governo. Già il fatto che comunque questa insofferenza si esprima, anche col voto a Grillo, o con il non voto per protesta, o con l'indignazione palpabile e con le azioni, tanto benedette quanto tardive, della magistratura (su cui prudenzialmente evito di esprimere quello che penso ;-) ), è parte del cammino, che passa comunque anche e soprattutto per l'educazione civica, il buon esempio ai figli, l'onestà e la correttezza di tutti noi, anche nelle piccole cose. Queste 'buone regole' sono il vero seme del 'buongoverno'.

pegupe@gmail.com ha detto...




@triziocaioedeuterio

Non conosco la situazione romana e non so da dove risulti che Marino abbia creato un buco di 853 milioni di euro, magari fosse così basso. 800 milioni di euro ero il passivo ereditato da Pizzarotti a Parma, cittadina con soli 100.000 abitanti.
Prendersela con Marino e non dire una parola su Alemanno, significa affermare che tutti sono uguali, perché solo in questo modo ci si dimentica dell'errore di aver promosso Alemanno alla guida del comune di Roma.
Se Marino è colpevole non lo è, per quanto ci è dato conoscere dai fatti, per disonestà, ma, nella peggiore delle ipotesi, per incapacità o ingenuità.
Marino è stato fortemente ostacolato dal PD. Ora viene osannato e questo lo danneggia, piuttosto che favorirlo.
Io, al posto suo, darei le dimissioni, denunciando tutte le gravi e leggere pressioni subite dalla direzione e dai funzionari periferici del suo partito di riferimento e, poi, mi ricandiderei senza l'ombrello di una specifica forza politica. Ma si tratta di una scelta estrema e difficile.

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
"resta un'anima CONTRO e non PER"
Io il programma politico in 20 punti del M5S l'ho letto, tu?
Quello di Renzi?

"le mani in pasta da anni"
Ci sono regole nel M5S che limitano la durata dei rappresentanti mi pare, proprio per non mettere le mani in pasta.

Il lavaggio del cervello funziona proprio...
Sostituendo i tubi catodici con gli schermi a led mi sa che si sono trasformate le radiazioni ionizzanti in radiazioni idiotizzanti...

Unknown ha detto...

http://www.altrogiornale.org/il-miracolo-economico-della-germania-negli-anni-30-hitler-si-ispiro-a-lincoln/

questa è storia ed è molto significativa per l attuale situazione.










Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"...Io il programma politico in 20 punti del M5S l'ho letto, tu?
Quello di Renzi?..."

Ri-cito Gaber: "Se potessi mangiare un'idea, avrei fatto la mia rivoluzione".
Come sai, a volte si deve scegliere anche ad istinto. Quello che mi pare di vedere è che fa tanto comodo NON fare, perchè così si intercetta lo scontento di tutti. Si dice magari di trovare un compromesso con la propria coscienza e votare anche i meno peggio, per non essere completamente assenti, se non nella protesta, ma comunque lontani dal poter decidere attivamente. Però chi ha un quarto dei voti degli italiani e sta lì a fare l'intransigente per non mescolarsi (e scontentare qualche proprio elettore inevitabilmente), conferma esattamente lo stesso principio dell'astensionista. Protesta, ma non decide. Se va bene uno, va bene anche l'altro. Inoltre una forza politica dove i deputati sono spesso eterodiretti come marionette, da qualche migliaio di votanti sul blog di Grillo, mi lascia parecchio perplesso. Propongano una semplificazione maggiore, allora. Un solo deputato a partito e voto 'pesato'. Di Maio, per dire, vota per il 25% del parlamento, come portavoce della rete/M5S. Si aboliscono le liste, così si elimina anche il problema delle preferenze, invece di criticare Renzi per i nomi bloccati, che di fornte a quello che avviene nel M5S, sono 'acqua da occhi'. Che senso ha far scegliere i rappresentanti se li vincoli alla disciplina stabilita su un blog e appena uno vuol dire la sua lo si taccia di tradimento e si caccia a pedate. Di fronte a contraddizioni come queste, la fiducia non può che vacillare e qualunque siano i punti del programma (erano 20?) che comunque mi ero scorso e alcuni mi piacevano anche, restano una bella ma improbabile promessa. Ma sulle idee presentate in campagna elettorale di punti ottimi ce ne sono tanti, in molte liste. Per quanto riguarda la realizzazione di alcuni, ad esempio, il berlusca tolse l'ICI, poi Renzi ha dato gli 80 euro mensili a qualche milione di persone. Grillo progetta (per adesso non ha ancora potuto farlo) il reddito di cittadinanza per tutti. Per inciso anche Maroni progetta di farlo per la Lombardia. Tutte azioni benemerite, se non fosse che sono fatte con soldi che non ci sono e quindi te li infilano in un posto (indovina dove ;-) ) e te li risfilano, con gli interessi, da un altro.

Comunque, per fortuna ognuno può scegliere di fidarsi o meno, di chiunque si presenti alle elezioni. Se ti ispira Grillo, o Renzi, o Salvini, o Berlusconi, hai facoltà di votarlo. Posso non essere d'accordo con le tue scelte, tuttavia mi sono fatto l'idea che sei convinto di fare la cosa migliore e non c'è falsità in quello che dici, il che non è poco e vale comunque la mia stima.

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
"Quello che mi pare di vedere è che fa tanto comodo NON fare"
Ma che cos'è che non farebbero i 5S? A me sembra che facciano... Fanno quello che io elettore gli ho dato mandato di fare. Non sono autorizzati a prendere decisioni al di fuori dei 20 punti concordati. Se ci sono argomenti nuovi si dibattono in rete e si votano.

pegupe@gmail.com ha detto...

@Alessandro Pagnini

Quanto dici è vero ed io sono ancora più pessimista di te su quanti di quegli onesti giovani rimarranno sostanzialmente puri e coerenti. Una esigua minoranza, se non si cambiano le regole fondamentali del vivere civile. L'uomo è un sistema biologico pensante, fornito di passione ed intelligenza, ma le passioni, essendo più antiche della ragione, qualora scorrettamente stimolate, ne prendono il sopravvento. Occorre quindi correggere gli stimoli attraverso buone leggi.
Mi sono messo nei panni di un giovane parlamentare, appena eletto, che si trovi a maneggiare una quantità di denaro che mai avrebbe pensato di possedere. Un parlamentare che sia sulla soglia per maturare il suo vitalizio. Pensiamo al Razzi dormiente che è in noi e capiremmo che solo un manipolo di eroi o idealisti avrebbe difficoltà a far cadere un governo per poi perdere quel diritto. Questa è l'essenza del moderno sistema mafioso che non uccide nessuno direttamente, ma indirettamente uccide decine di migliaia di cittadini.
In questi ultimi anni sono state varate leggi criminogene che devono essere assolutamente abrogate da chi ha ancora ha la forza e la volontà di farlo, in caso contrario solo il dieci per cento di quei volenterosi si salverà dalla corruzione e si trasformeranno in inutili idealisti che nessuno seguirà. Chi sa, o si ricorda, che la senatrice Franca Rame si è dimessa, a pochi giorni dalla maturazione del vitalizio? Se verrà ripristinata una democrazia normale le percentuali si invertiranno. Le leggi da sole non bastano ad eliminare i crimini, ma quanti delitti ci sarebbero se uccidere il nostro prossimo fosse un atto lecito?
Una delle più gravi leggi criminogene è stata l'abolizione del falso in bilancio; legge che mai una forza di sinistra avrebbe potuto proporre ed approvare senza una gravissima perdita di consenso. Per una forza liberista invece, essendo in linea con il proprio DNA, quella legge ha fatto crescere il proprio elettorato. Tuttavia la sinistra parlamentare, che è fatta anch'essa di uomini corruttibili e corrotti, anche se non tutti, non avendo condotto una battaglia frontale per impedire l'approvazione di una così sciagurata legge, ha una responsabilità enorme; tuttavia affermare che chi vede commettere un delitto e non fa nulla per impedirlo è uguale a chi commette il crimine, è un grave errore di valutazione. Il danno economico e morale prodotto da quella infame legge è di dimensioni incalcolabili. Oggi, il falso in bilancio sembra essere stato abrogato, ma ho fondati sospetti che quella abrogazione nasconda tra le pieghe delle specifiche norme, dei diabolici trucchi.
Ogni cittadino ha oggi una storica opportunità, se non la usiamo, aspettando passivamente sulla riva del Gange il cadavere del nostro nemico, credo che quel cadavere sarà la totale perdita di quel poco di democrazia che ci rimane.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"...Ma che cos'è che non farebbero i 5S?..."

Non fanno politica, che notoriamente è l'arte del compromesso, anche nobile se vuoi, ma al compromesso SE vuoi ottenere di fare qualcosa, spesso ci devi arrivare. Chi non scende a compromessi fa l'Aventino in Parlamento se eletto e non va a votare se elettore, purtroppo chi si presenta alle elezioni per una carica politica DEVE essere elastico per il bene dei suoi stessi obiettivi, conformemente a quanto ho prima detto, ovvero che in politica, a meno di non avere la maggioranza assoluta, bisogna cedere qualcosa per ottenere qualcos'altro e questo non è vergognoso, ma pratico. Vergognoso è quando si cerca di ottenere qualcosa di illecito sottobanco.

@ pegupe
Non mi sono addentrato nella questione del falso in bilancio e francamente non so se fosse bene o meno abolirlo, perchè so quanto si può essere nudi di fronte ad una commissione tributaria che impugni il bilancio di una piccola azienda che non ha mezzi adeguati per difendersi. Attenzione che a voler fare i legulei per colpire quello o quell'altro, si finisce per massacare i piccoli (Equitalia docet), anche se innocenti . Comunque ammettiamo che fosse una legge da abrogare (la depenalizzazione), in tal caso ne sono contento e ovviamente plaudo al risultato, ma questo non risolve il dilemma principale che è quello che insisto a vedere nella poca serietà dell'italiano medio. Mi sembra che si stia maturando, quindi se resistiamo abbastanza, forse diverremo un paese 'abbastanza serio' per avere fenomeni di corruzione grossomodo fisiologici. La maturazione passa anche dal buon voto, o non voto di protesta, che premi, o castighi coloro che non sanno offrire un modello virtuoso di politica. Non secondario, la maturazione passa anche dai ceffoni che riceviamo dai conti pubblici, ahimè. Paghiamo una 50ina di anni di politica dello spreco, dell'inefficenza, della demogagia e del malaffare e quando ci tocca pagare, quando cioè siamo colpiti negli affetti più cari (il portafogli ;-) ), cominciamo a interrogarci sul quesito se sia possibile continuare così, o se serve una presa di coscienza. Cose simili capitano nella vita delle persone, come anche nella vita dei popoli, pur con tempi di assimilazione diversi.

Alessandro Pagnini ha detto...

OT
Non ci si fa!
Stavolta, salvo miracoli, nemmeno il podio per la Ferrari! :-(

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
"Non fanno politica, che notoriamente è l'arte del compromesso, anche nobile se vuoi, ma al compromesso SE vuoi ottenere di fare qualcosa"
Se facessero questo non li voterei. Ce ne sono già un tot di partiti che praticano il compromesso facendo patti col diavolo pur di seguire i loro interessi.
Il punto è che gli interessi della collettività non possono essere ottenuti a spese di qualcun altro, a meno di farlo a spese di un'altra collettività (usa e getta docunt). Se ti devo togliere un privilegio ingiusto te lo devo togliere e basta, non che te lo tolgo ed in cambio te ne do un altro per farti contento... Di compromessi ed inciuci ne abbiamo piene le tasche...
In teoria sui 20 punti del programma M5S se intervisti gli italiani la maggior parte dovrebbe essere d'accordo, ma quando si è trattato di votare le proposte di legge i loro eletti hanno votato contro. Chi è che deve cambiare idea? I politici o gli italiani?

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
".. Se ti devo togliere un privilegio ingiusto te lo devo togliere e basta, non che te lo tolgo ed in cambio te ne do un altro per farti contento....."

Puoi intanto toglierne il 30%, che è meglio di niente, ma questo è solo un esempio. Oppure puoi allearti per realizzare almeno 4 o 5 punti, piuttosto che sognarne 20.
Quanto ai programmi, credo che molti siano appetibili, perchè sulla carta è più facile, mentre al governo o in Parlamento è molto più difficile. Pensa piuttosto a quelli che, felici dei 20 punti, hanno dato il voto a M5S e i 20 punti rischiano di vederli col binocolo perchè Grillo vomita addosso a chiunque cerchi un dialogo, sia pur compromissorio. TRI-cito Gaber: "Se potessi mangiare un'idea, avrei fatto la mia rivoluzione". Forse Grillo sta davvero cercando di fare la rivoluzione :-)

Lasciando anche da parte il discorso dei parlamentari che talvolta devono prendere ordini da internet (mah....), mi risulta che tempo fa ci fu pure polemica per qualcosa che riguardava l'immigrazione o un tema simile (forse tu ricorderai meglio). Grillo sulle prime sconfessò i suoi, che avevano preso una posizione diciamo 'di sinistra', argomentando che se avessero presentato certe idee in campagna elettorale, si sarebbero giocati gran parte dei voti. Poi si accorse che alla fine il probblema per la sua base elettorale non era così sentito e la questione rientrò. Insomma, se siamo così politici da promettere cose che pescano sia di qua che di là, non pensando che siano giuste in sè, ma solo per raccogliere voti, almeno siamolo anche per usarli questi voti, oppure un movimento deve essere solo una fabbrica di consenso/potere? O si aspetta di avere il 51%. In quest'ultimo caso, ringrazino Renzi che forse una minima probabilità di riuscire ad ottenerlo, gliela dà, con l'Italicum, ma è più probabile che i voti al M5S rimangano un vessillo di protesta e basta.

Magari col tempo non escludo di cambiare idea. Potrei finire per votare anche M5S, ma al momento le sensazioni non sono confortanti.

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
"Puoi intanto toglierne il 30%"
Come primo passo sì, basta che non sia un modo per cristallizzare il restante 70%

"puoi allearti per realizzare almeno 4 o 5 punti"
Disponibilissimi. Qualche partito interessato a collaborare su questi 4 o 5 punti? Basta che non chiedano in cambio qualcosa, tipo affossare per sempre gli altri punti. Non devono chiedere in cambio nulla ma farlo perché è quello che vogliono i loro elettori.

"Pensa piuttosto a quelli che, felici dei 20 punti, hanno dato il voto a M5S e i 20 punti rischiano di vederli col binocolo perchè Grillo vomita addosso a chiunque cerchi un dialogo, sia pur compromissorio."
Non è colpa di Grillo se quando si vota una proposta di legge inerente quei 20 punti tutti gli altri partiti votano contro.
Anzi. Semplicemente costringi questi partiti a buttare giù la maschera. A parole nelle loro campagne elettorali sembravano avere proposte simili ad alcuni di quei punti, nei fatti li avversano, malgrado il loro elettorato li vorrebbe.

"Lasciando anche da parte il discorso dei parlamentari che talvolta devono prendere ordini da internet (mah....)"
No, è proprio questo il punto, i parlamentari M5S non si definiscono "onorevoli" ma cittadini rappresentanti della volontà degli iscritti. Chi "decide" è la rete. Non ha alcuna importanza ciò che Grillo o Di Battista pensano personalmente, loro sono tenuti a rispettare per statuto la volontà della rete. Punto. Non sono una fabbrica di consenso come gli altri partiti ma sono al diretto servizio dei cittadini della rete.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"Lasciando anche da parte il discorso dei parlamentari che talvolta devono prendere ordini da internet (mah....)"

Il punto è che poi critichi Renzi per la mancanza di possibilità di scelta a mezzo preferenze, per via delle liste bloccate. Io ho spesso vagheggiato il voto palese e pesato, che sarebbe molto chiarificatore: un portavoce del partito dichiara l'intenzione di voto, che varrà per la percentuale detenuta in Parlamento. Almeno si fa finita con i franchi tiratori. Però ci sono controindicazioni, che nache io riconosco, e i democratici duri e puri mi insegnano che sto dicendo una bestialità. Comunque sia, basta decidersi, o i rappresentanti scelti hanno autonomia, o non rompiamoci le scatole con questa storia delle preferenze e degli eletti e imponiamo una disciplina come fa Grillo e come non dispiace neppure a me, ma sia chiaro che io e Grillo, in questo caso d'accordo, siamo visti malissimo da chi sostiene la libertà di mandato :-)


"...Non è colpa di Grillo se quando si vota una proposta di legge inerente quei 20 punti tutti gli altri partiti votano contro...."

Io credo che se concordi una legge, magari riesci anche a farla passare. Se dici o questo o nulla, esattamente come è accusato di fare Renzi nei confronti della sua minoranza, probabilmente vai al muro contro muro, non fosse altro che per la figura che fai fare agli altri partiti che ti dovrebbero seguire scodinzolando e che invece devono salvare la faccia.
Preoccupiamoci di ottenere risultati PER i cittadini, anche a costo di dover addivenire a qualche compromesso

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
Come fai a mettere sullo stesso piano la compilazione delle liste elettorali fatta dall'alto dai responsabili dei partiti con la candidatura dei rappresentanti M5S fatta dal basso dalla Rete?
Tu parli di portavoce del partito, io di portavoce dei cittadini. Forse è proprio qui la differenza tra un partito ed un movimento. L'obiettivo del movimento è mandare a casa tutta l'attuale classe politica, non farci accordi. E neanche prenderne il posto. Lo scopo è dichiaratamente funzionale, raggiunto l'obiettivo dovremo sceglierci una nuova classe politica possibilmente onesta.

Alessandro Pagnini ha detto...

"...Come fai a mettere sullo stesso piano la compilazione delle liste elettorali fatta dall'alto dai responsabili dei partiti con la candidatura dei rappresentanti M5S fatta dal basso dalla Rete?..."

A che mi serve fare dei nomi, quando questi dovranno rispondere alla disciplina del movimento, come un sol uomo?
Me li fai scegliere per fare coreografia? Guarda che a me va anche bene, come principio. Per come siamo in Italia, dove quando ci sono 5 persone si hanno 7 opinioni diverse (perchè un paio cambiamo casacca durante la discussione ;-) ), non vedo affatto male un controllo del genere, ma se si accetta che si sospende l'autonomia degli eletti, allora la scelta è solo illusoria anche nel M5S e le critche all'italicum, per le preferenze, sono solo strumentali.
Nel M5S, puoi eleggere anche Paperino, Pippo e Pluto, tanto poi comanda la rete, altrimenti pernacchie ed espulsioni.

Renzi e gli altri eleggono i loro, sperando che gli rimangano fedeli, ma almeno in teoria non gli viene chiesto di adeguarsi a decisioni che non condividono, anche se chiaramente candidano chi pensano di poter controllare.

Diciamo che su questa cosa trovo Grillo più sfacciato, ma almeno più chiaro (voi dovete obbedire, punto e basta!) e lo apprezzo, ma che abbia facoltà di criticare gli altri su questo, la vedo proprio dura

Silvio Caggia ha detto...

@Alessandro Pagnini
Il cittadino rappresentante 5S è come il mio amministratore di condominio, deve svolgere un servizio per i cittadini che lo hanno scelto, uno vale l'altro, non deve essere un leader od un mediatore... Prende atto delle scelte espresse dalla maggioranza della rete ed agisce in sua rappresentanza. Il vero pericolo per lui è essere catturato dallo star system della politica... Qualcuno infatti lo vedo male.
È una situazione transitoria necessaria a traghettare il paese verso una versione 2.0. Lo sai che la Rete si è scelta la sua legge elettorale? Ci ha ragionato, ne ha dibattuto ed alla fine se l'è costruita con un tot di votazioni interne cui hanno partecipato migliaia di iscritti. Ti pare che si possa poi "trattare" sulla volontà di queste migliaia di persone? Non c'è nessuno che sia autorizzato a decidere diversamente da quanto concordato, manco Grillo. Per capirci, nel M5S non c'è un Daniele della situazione che dopo essersi consultato con gli utenti cambia strategicamente la politica delle autorizzazioni a commentare secondo la convenienza del momento... :-)
Non c'è di fatto un leader che comanda... Stanno tutti a servizio dei cittadini della Rete. Se tu hai bisogno di un leader, di qualcuno che decida per te e di cui poi lamentarti, non votare M5S. :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Silvio
"...l cittadino rappresentante 5S è come il mio amministratore di condominio, deve svolgere un servizio per i cittadini che lo hanno scelto, uno vale l'altro, non deve essere un leader od un mediatore....."

Appunto. Mi sta anche bene, sia chiaro, basta non criticare gli altri per la non possibilità di scegliere i propri rappresentanti, visto che nel M5S, poi vengono 'inquadrati' e privati di autonomia. Nota a favore: come ho già detto, perlomeno su questo il M5S è chiaro e limpido e glielo riconosco.

pegupe@gmail.com ha detto...

@Alessandro Pagnini

“Puoi intanto toglierne il 30%, che è meglio di niente, ma questo è solo un esempio. Oppure puoi allearti per realizzare almeno 4 o 5 punti, piuttosto che sognarne 20”.

Se confiniamo le critiche al M5S su quanto fa il “duo dinamico” Grillo-Casaleggio, sono forse ancora più critico di te. Ma io cerco di vedere questo fenomeno da una prospettiva più ampia. Sono una persona che ha una cultura del dialogo quasi esasperata, tuttavia ci sono casi dove il dialogo è impossibile a condizione che non si presenti una situazione di pericolo maggiore, e porto un esempio estremo. Mao Tse Tung dopo venti anni di guerra estrema contro il Kuomintang che era guidato da Ciang Kai Shek, quando la Cina fu invasa dal Giappone, riusci a catturare il suo più acerrimo nemico e dopo aver stabilito con lui una coalizione contro il comune nemico, lo lasciò libero. Chian Kai Schek non rispettò quel patto, tuttavia la Cina sconfisse ugualmente il Giappone. Altro che compromesso.
Questo ci insegna che un compromesso con il tuo antagonista può essere fatto a condizione che sia possibile sconfiggere completamente il tuo nemico fondamentale. Il punto politico si riduce a questa semplice domanda. Se il nemico da sconfiggere è la corruzione nel suo più ampio spettro possiamo fare accordi con un sistema che negli ultimi 20 anni l'ha potenziata a dismisura? O si ha il controllo della situazione, oppure 3 o 4 punti su 20 non servono a nulla e anche 19 su venti, se quello che da il controllo rimane saldo in mano alla controparte. Quindi ne basterebbe anche uno solo, ma deve essere quello che ti da il comando. Noi continuiamo a parlare di quantità, mentre dovremmo mettere l'accento sulla qualità. La quantità è la logica del mercato, la qualità attiene all'etica.
Se non fossero guidati da questa logica il M5S non avrebbe mai votato a favore di nulla e invece ci sono casi in cui hanno condiviso le votazioni.
Quindi prima di dare un giudizio massificante, magari corretto, occorre conoscere bene le ragioni di una scelta.
La politica è un'arte molto complessa nella tattica, ma deve essere semplice, chiara e utile nella strategia. Come semplice cittadino, che non fa politica, scelgo di comprendere il fine strategico di una forza; le scelte tattiche possono essere criticate solo se si fa politica o se dovessero chiaramente allontanarsi dalle scelte strategiche. Al momento non vedo segnali che il M5S stia tradendo le sue scelte strategiche.

Franco Sarbia ha detto...

Le balle al potere. E all'opposizione. I politici nazionali sono resi così impotenti dal sistema finanziario globale che nessuno li voterebbe se dicessero la verità su ciò che possono effettivamente fare per una maggiore giustizia sociale. E allora giù a competere con l'opposizione su chi le spara più grosse.

Franco Sarbia ha detto...
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