In merito alla notizia - diffusa ieri - di una possibile replica positiva con autosostentamento del suo esperimento con filo di Costantata, Francesco Celani ha inviato poco fa un'ulteriore nota in cui spiega come e perché la misura effettuata non possa essere ritenuta valida, ciò a causa di uno strano danneggiamento della termocoppia all'interno del reattore, scoperto stanotte dal Prof. Pell.
***
Cari Colleghi,
purtroppo, per motivi non ancora chiari, Il Prof. Edmund Pell ha trovato questa notte la termocoppia corazzata in SS dentro il suo reattore parzialmente danneggiata.
Quindi i risultati ottenuti NON sono affidabili.
Ripeterà l'interessante esperimento a partire da oggi.
- Il danneggiamento della termocoppia con guaina in SS è realmente un fenomeno raro, considerando che sono garantite dai vari costruttori fino ad oltre 1200°C.
- Vi prego di informare IMMEDIATAMENTE i lettori dei Vostri Blog dell'accaduto.
Grazie per l'attenzione.
Vi terrò informati.
Francesco CELANI
Francesco CELANI
22passi.blogspot.com: post n. 2149 (-73)
13 : commenti:
Lezione di coerenza e onestà intellettuale per tutti da parte dei Prof. Edmund Pell e Francesco Celani, al quale non posso che porgere il più sentito ringraziamento (a nome di tutti noi lettori del blog 22P) per come ci tiene e ci terrà informati.
Si, grande serieta'. Daltronde Celani et al. puntano alla dimostrazione scientifica, non alla vendita.
Complimenti, e un grosso in bocca al lupo
L'apparente anomalia della temperatura interna che dopo aver acceso la resistenza prima sale, poi decresce ed in seguito sale nuovamente ma più lentamente ce l'hanno anche quelli di MFMP con un reattore completamente diverso, comunque.
Come si può spiegare in maniera standard un andamento del genere della temperatura (interna) ?
http://i.imgur.com/cT4Bilh.png
La resistenza è esterna al reattore.
Il reattore al suo interno include 50 metri di fili di constantana da 0.076 mm di diametro, NON ancora trattata.
La pressione interna dell'idrogeno è al momento di circa 7.2 bar.
La temperatura esterna della cella sembra aumentare negli attimi successivi all'incremento apparentemente anomalo della temperatura interna, dopodiché torna ad "eccesso di calore pari a circa zero".
Quest'anomalia si ripete ogni qualvolta che c'è un incremento violento di temperatura. Ad esempio, da 0 a 37W (come in questo caso di MFMP), ma anche, chessò, aumentando da 25W a 37W, per dire.
Aiutatemi a trovare una spiegazione convenzionale convincente per questo fenomeno.
E se rifa' l'esperimento ed anche la nuova termocoppia si danneggia?
Magari il vero reattore e' la termocoppia... :-)
Such things have to be treated calmly.
The most probable is that Edwin Pell
will repeat the test and will obtain
the same good and interesting result.
However I take this opportunity to call
the attention of my young friends who do or
watch research, experiments to the 1= 0 Rule See http://egooutpeters.blogspot.ro/2013/05/the-1-0-rule-generalized.html
It is more than a rule, it is a law, dura lex!
Follow up!
Just to mention that I am firmly convinced thta the E-cats generate excess heat, but for a professional researcher it was disturbing to see that all the Rossi experiments were performed in very different conditions
Peter
>considerando che sono garantite dai vari costruttori fino ad oltre 1200°C
Sono garantiti in aria/vuoto o dentro un contenitore saturo d'idrogeno?
@tia_
Se sono garantite per 1200 gradi, è probabile siano di tipo J:
http://ubbukhushpreet.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=37
che sono adatte ad atmosfere di idrogeno.
Se invece ha fatto anche test in atmosfera ossidante (senza idrogeno, ma aria o altra atmosfera ossidante) allora è probabile che si siano rovinate per quello.
In ogni caso, la cosa importante è che questi overshoot di temperatura sono presenti anche in un altro esperimento MFMP, quindi sarebbe indicato studiarne attentamente la natura, soprattutto per escluderne una origine "strumentale", cioè appunto dovuta alle sonde utilizzate (ho chiesto a MFMP che tipo di sonde usassero).
Poter escludere questo, vorrebbe dire avere un bel mistero da indagare a fondo.
Solo una piccola nota, e scusate se dico cose ovvie.
I due fili che costituiscono la termocoppia vengono utilizzati nudi, esposti cioè all'atmosfera interna?
Altrimenti potrebbero essere "annegati" all'interno di un tubetto in AISI e, ovviamente isolati tra loro.
Il giunto caldo è ottenuto per fusione sulla estremità.
Questa è una comunissima realizzazione industriale che, in questo caso, eviterebbe eventuali anomalie di funzionamento dovuti all'idrogeno.
@Paul
A quanto pare la termocoppia usata era proprio quella corazzata in acciaio. In effetti mi chiedo quale possa essere il tipo di danneggiamento che è strato trovato... Rottura meccanica? Cricche? Micro-fusioni? In tutti questi casi comunque la termocoppia dovrebbe avere continuato a funzionare lo stesso (nei limiti di quello che dicevo in precedenza).
Attendiamo la replica degli esperimenti e possibilmente qualche grafico... :-)
@Vettore:
anche in tal caso è importante sapere come è stato realizzato il giunto caldo. Mi spiego meglio:
1) - La guaina è forata sul fondo, il giunto caldo fuoriesce appena, e viene fatta la saldatura fondendo l'acciaio assieme al giunto caldo.
2) - La guaina è chiusa sul fondo (tutto acciaio); la termocoppia viene infilata dentro la guaina fino in fondo.
Nel primo caso il giunto caldo è esposto all'atmosfera e può essere alterato/influenzato da tale ambiente.
Nel secondo caso ciò non può avvenire.
Tra i due casi inoltre può esserci una leggera differenza come tempo di risposta ai transienti, ma non è una cosa importante per questa applicazione.
@Vettore
"In effetti mi chiedo quale possa essere il tipo di danneggiamento che è strato trovato... Rottura meccanica?"
Non credo che Pell abbia visto i danneggiamenti. Dichiara semplicemente che dopo il test segnavano entrambe 9 gradi in più del reale.
Non ci sono aggiornamenti sul caso? Sta ripetendo l'esperimento? Come va? Cambiato marca di termocoppie o insiste con la stessa? :-)
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