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sabato 1 settembre 2012

Ingiustizia da Blaise Pascal
(autore: paolo)


Premessa:

È pericoloso dire al popolo che le leggi non sono giuste, perché obbedisce proprio per il fatto che le crede giuste.

Perciò bisogna dirgli al tempo stesso che deve obbedire loro perché sono leggi, così come deve obbedire ai superiori non perché sono giusti, ma perché sono superiori.

In questo modo si prevengono le rivolte, se solo si riesce a far capire che questa è la definizione di giustizia.

Pensieri, 1670 (postumo)
 

Tema: l'ingiustizia... dialogo sottovoce con me stesso

Avrei voluto scrivere un pezzo sul signoraggio, come qualcuno suggerì, ma l’argomento entrato improvvisamente nel blog - per merito di Valeria -  ne è uscito prima che ci si rendesse conto della sua portata; pazienza siamo in altre faccende affaccendati!

Tuttavia non so per quale strano motivo mi ha richiamato alla mente un “colloquio” di Roberto di Caro con Vassilis Vassilikospubblicato sull’Espresso n° 33 del 16 agosto 2012.

Chi è costui? “È l’autore del romanzo da cui il regista Costa Gavras trasse l’idea per il film “Z l’orgia del potere” in cui narra la lotta alla dittatura fascista dei colonnelli che imperversarono in Grecia dal 1967 al 1974.

Sì ma cosa c’entra questa storia con la frase di Pascal dell’introduzione?… eh, un momento!… te lo spiego, ma per farlo devo, prima, citarti due domande che il giornalista rivolse allo scrittore:

Lei sostiene il governo dei sacrifici, ma crede che la Grecia… si salverà?

 È come una macchina senza benzina; come ci si può riprendere se non ci sono soldi da investire? Nessuno paga più chi deve: la Tv privata dove tengo una rubrica di libri mi da assegni da incassare l’anno prossimo, io vivo a credito e non pago più il super mercato dove faccio la spesa e così via in un circolo vizioso. Il denaro è come l’acqua o il sangue, se non circola muori”.

Si attende una catastrofe a tempi brevi?

Siamo già dentro la catastrofe. Si vede poco perché è interiorizzata: la gente si è chiusa in casa, niente più taverne né danze al suono del bouzouki, come noi greci eravamo abituati. Non ci sono più soldi”.

L’intervista prosegue narrando di un situazione, se possibile, ancora più tragica perché senza soluzione, tanto che il  popolo greco vede nell’emigrazione l’unica possibilità di salvezza.

Per completezza di informazione, anche se scontata, è corretto ricordare che  in Grecia esistono molte persone ricche, che con la crisi hanno accresciuto la loro ricchezza o, che comunque non temono contraccolpi, perché hanno investito i loro capitali in altre valute ottenendo il doppio risultato: proteggersi da eventuali rischi dovuti dall'uscita dall'euro della Grecia ed accrescere il valore del loro capitale; ma così è sempre stato anche nella crisi del '29.

Tornando all'articolo e all'oggetto del post, sorge spontaneo chiedersi:

“Ma, allora, cosa raccontano ogni giorno i Tg, di quali trattative ci rendono conto, di quale restituzione del debito trattano?”

Quanto ancora il popolo greco rimarrà chiuso dentro la propria disperazione, per quanto tempo ancora accetterà di obbedire a quelle leggi perché si ritengono giuste?

Ma quanto ancora potrà reggere l’obbligo di obbedire a queste leggi, fatte da tecnocrati, a cui si deve obbedienza non perché questi “creano” leggi giuste, ma in quanto SUPERIORI e, quindi, possono continuare a giocare con le loro vite ed anche con le nostre?

Quanto ancora reggerà questa enorme menzogna che produce - soltanto - una enorme ingiustizia?

Purtroppo durerà a lungo perché lo scopo è questo:

[...]  "loro vogliono portare l'Italia al crac, perchè per l'elite finanziaria è con le crisi e i crac che si fanno veramente i soldi. Magari non c'è nessun piano, ma è la logica con cui da 200 anni opera se nessuno la ferma, è la logica dell'asservimento tramite il debito (su cui esiste un ampia letteratura, anche se sembra bandita dalle librerie, biblioteche e università contemporanee). In sostanza l'Europa del sud sta ricevendo ora il trattamento che avevano avuto i paesi sudamericani tra gli anni '70 e '90 con i loro famosi crac finanziari sotto il peso del debito." (fonte: http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=4831&reply_id=123485690)

24 : commenti:

gio ha detto...

Andrea Rossi
August 31st, 2012 at 4:44 PM
Dear Steven N. Karels:
We find only 63 and 65 Cu
Warm Regards,
A.R.

gio ha detto...

http://www.guardian.co.uk/science/2012/aug/31/martin-fleischmann?newsfeed=true

gio ha detto...

http://www.guardian.co.uk/science/2012/aug/31/martin-fleischmann?newsfeed=true

"The fact that many who tried to reproduce the phenomenon failed should not have been considered conclusive, since phenomena in materials are sometimes difficult to reproduce. Scientists convinced that there was a real effect continued work in the area over the years in several countries, including France, Italy, the US, and Japan, often with government support. Some, hopeful that the process might ultimately become a useful source of energy, concentrated on increasing the power generated"

bertoldo ha detto...

"Julian Assange, il 15 giugno 2012 capisce che per lui è finita. Si trova a Londra. Gli agenti inglesi l’arresteranno la settimana dopo, lo porteranno a Stoccolma, dove all’aereoporto non verrà prelevato dalle forze di polizia di Sua Maestà la regina di Svezia, bensì da due ufficiali della Cia, e un diplomatico statunitense, i quali avvalendosi di accordi formali tra le due nazioni farà prevalere il “diritto di opzione militare in caso di conflitto bellico dichiarato” sostenendo che Assange è “intervenuto attivamente” all’interno del conflitto Nato-Iraq mentre la guerra era in corso. Lo porteranno direttamente in Usa, nel Texas, dove verrà sottoposto a processo penale per attività terroristiche, chiedendo per lui l’applicazione della pena di morte sulla base del Patriot Act Law. Si consulta con il suo gruppo, fanno la scelta giusta dopo tre giorni di vorticosi scambi di informazioni in tutto il pianeta: “Vai all’ambasciata dell’Ecuador a piedi, con la metropolitana, stai lì”. Alle 9 del mattino del 19 giugno entra nell’ambasciata dell’Ecuador. Nessuna notizia, non lo sa nessuno. Il suo gruppo apre una trattativa con gli agenti inglesi a Londra, con gli svedesi a Stoccolma e con i diplomatici americani a Rio de Janeiro. Raggiungono un accordo: “Evitiamo rischio di attentati e facciamo passare le Olimpiadi, il 13 agosto se ne può andare in Sudamerica, facciamo tutto in silenzio, basta che non se ne parli”. I suoi accettano, ma allo stesso tempo non si fidano degli anglo-americani. Si danno da fare e mettono a segno due favolosi colpi. Il primo il 3 agosto, il secondo il 4.
Il 3 agosto, con un anticipo rispetto alla scadenza di 16 mesi, la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner, si presenta alla sede di Manhattan del FMI con il suo ministro dell’economia e il ministro degli esteri ecuadoregno Patino, in rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta per Alianza Laburista Bolivariana America), l’unione economica tra Ecuador, Colombia e Venezuela. La Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12 miliardi di euro intestato al FMI con scadenza 31 dicembre 2013, che il governo argentino ha versato poche ore prima. “Con questa tranche, l'Argentina ha dimostrato di essere solvibile, di essere una nazione responsabile, attendibile e affidabile per chiunque voglia investire i propri soldi. Nel 2003 andammo in default per 112 miliardi di dollari, ma ci rifiutammo di chiedere la cancellazione del debito: scegliemmo la dichiarazione ufficiale di bancarotta e chiedemmo dieci anni di tempo per restituire i soldi a tutti, compresi gli interessi. Per dieci, lunghi anni, abbiamo vissuto nel limbo. Per dieci, lunghi anni, abbiamo protestato, contestato e combattuto contro le decisioni del FMI che voleva imporci misure restrittive di rigore economico sostenendo che fossero l’unica strada. Noi abbiamo seguito una strada opposta: quella del keynesismo basato sul bilancio sociale, sul benessere equo sostenibile e sugli investimenti in infrastrutture, ricerca, innovazione, investendo invece di tagliare. Abbiamo risolto i nostri problemi. Ci siamo ripresi e siamo in grado di saldare l’ultima tranche con 16 mesi di anticipo. Le idee del FMI e della Banca Mondiale sono idee errate, sbagliate. Lo erano allora, lo sono ancor di più oggi. Chi vuole operare, imprendere, creare lavoro e ricchezza, è benvenuto in Argentina: siamo una nazione che ha dimostrato di essere solvibile, quindi pretendiamo rispetto e fedeltà alle norme e alle regole, da parte di tutti, dato che abbiamo dimostrato, noi per primi, di rispettare i dispositivi del diritto internazionale.”. Subito dopo la Kirchner ha presentato una denuncia formale contro la Gran Bretagna e gli Usa al WTO, coinvolgendo il FMI grazie ai file messi a disposizione da Wikileaks, cioè Assange.

bertoldo ha detto...

L’Argentina ha saldato i debiti, ma adesso vuole i danni. Con gli interessi composti. “Volevano questo, bene, l’hanno ottenuto. Adesso che paghino”. E’ una lotta tra la Kirchner e la Lagarde. Le due Cristine duellano da un anno impietosamente. Grazie ad Assange, dato che il suo gruppo ha tutte le trascrizioni di diverse conversazioni in diverse cancellerie del globo, che coinvolgono gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, la Germania, il Vaticano, dove l’economia la fa da padrone. Osama Bin Laden è stato mandato in soffitta e sostituito da John Maynard Keynes. Lui è diventato il nemico pubblico numero uno delle grandi potenze; in queste lunghe conversazioni si parla di come mettere in ginocchio le economie sudamericane, come portar via le loro risorse energetiche, come impedir loro di riprendersi e crescere, come impedire ai governi di far passare i piani economici keynesiani applicando invece i dettami del FMI il cui unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali inglesi. Gran parte dei file sono già resi pubblici su internet. Gran parte dei file sono offerti da Assange all’ambasciatore in Gran Bretagna dell’Ecuador, la prima nazione del continente americano, e unica nazione nel mondo occidentale dal 1948, ad aver applicato il concetto di “debito immorale” ovvero “il rifiuto politico e tecnico di saldare alla comunità internazionale i debiti consolidati dello Stato perché ottenuti dai precedenti governi attraverso la corruzione, la violazione dello Stato di Diritto, la violazione di norme costituzionali”.
Il 12 dicembre del 2008, il neo presidente del governo dell’Ecuador Rafael Correa (Pil di 50 miliardi di euro, circa 30 volte meno dell’Italia) dichiara in diretta televisiva in tutto il continente americano (l’Europa non ha mai trasmesso neppure un fotogramma e difficilmente si trova nella rete europea materiale visivo) di “aver deciso di cancellare il debito nazionale considerandolo immondo, perché immorale; hanno alterato la costituzione per opprimere il popolo raccontando il falso. Hanno fatto credere che ciò chè è Legge, cioè legittimo, è giusto. Non è così: da oggi in terra d’Ecuador vale il nuovo principio costituzionale per cui ciò che è giusto per la collettività allora diventa legittimo”. Cifra del debito: 11 miliardi di euro. Il FMI fa cancellare l’Ecuador dal nòvero delle nazioni civili: non avrà mai più aiuti di nessun genere da nessuno “Il paese va isolato” dichiara Dominique Strauss Kahn, allora segretario del FMI. Il Paese è in ginocchio. Il giorno dopo, Hugo Chavez annuncia che darà il proprio contributo con petrolio e gas gratis all’Ecuador per dieci anni. Quattro ore più tardi, il presidente Lula annuncia in televisione che darà gratis 100 tonnellate al giorno di grano, riso, soya e frutta per nutrire la popolazione, finchè la nazione non si sarà ripresa. La sera, l’Argentina annuncia che darà il 3% della propria produzione di carne bovina di prima scelta gratis all’Ecuador per garantire la quantità di proteine per la popolazione. Il mattino dopo, in Bolivia, Evo Morales annuncia di aver legalizzato la cocaina considerandola produzione nazionale e bene collettivo. Tassa i produttori di foglie di coca e offre all’Ecuador un prestito di 5 miliardi di euro a tasso zero restituibile in dieci anni in 120 rate.

bertoldo ha detto...

Due giorni dopo, l’Ecuador denuncia la United Fruit Company e la Del Monte & Associates per “schiavismo e crimini contro l’umanità”, nazionalizza l’industria agricola delle banane (l’Ecuador è il primo produttore al mondo) e lancia un piano nazionale di investimento di agricoltura biologica ecologica pura. Dieci giorni dopo, i verdi bavaresi, i verdi dello Schleswig Holstein, in Italia la Conad, e in Danimarca la Haagen Daaz, si dichiarano disponibili a firmare subito contratti decennali di acquisto della produzione di banane attraverso regolari tratte finanziarie in euro che possono essere scontate subito alla borsa delle merci di Chicago.
Il 20 dicembre del 2008, facendosi carico della protesta della United Fruit Company, il presidente George Bush dichiara “nulla e criminale la decisione dell’Ecuador” annunciando la richiesta di espulsione del paese dall’Onu: “siamo pronti anche a una opzione militare per salvaguardare gli interessi statunitensi”. Il mattino dopo, il potente studio legale di New York Goldberg & Goldberg presenta una memoria difensiva sostenendo che c’è un precedente legale. Sei ore dopo, gli Usa si arrendono e impongono alla comunità internazionale l’accettazione e la legittimità del concetto di “debito immorale”. La United Fruit company viene provata come “multinazionale che pratica sistematicamente la corruzione politica” e condannata a pagare danni per 6 miliardi di euro. Da notare che il “precedente legale” (tuttora ignoto a gran parte degli europei) è datato 4 gennaio 2003 a firma George Bush. E' accaduto in Iraq che in quel momento risultava “tecnicamente” possedimento americano in quanto occupato dai marines con governo provvisorio non ancora riconosciuto dall’Onu. Saddam Hussein aveva lasciato debiti per 250 miliardi di euro (di cui 40 miliardi di euro nei confronti dell’Italia grazie alle manovre di Taraq Aziz, vice di Hussein e uomo dell’Opus Dei fedele al Vaticano) che gli Usa cancellano applicando il concetto di “debito immorale” e aprendo la strada a un precedente storico. Gli avvocati newyorchesi dell’Ecuador offrono al governo americano una scelta: o accettano e stanno zitti oppure, se si annulla la decisione dell’Ecuador, allora si annulla anche quella dell’Iraq e il tesoro Usa deve pagare subito i 250 miliardi di euro a tutti compresi gli interessi composti per quattro anni. Obama, non ancora insediato, ma già eletto, impone a Bush di gettare la spugna. La solida parcella degli avvocati newyorchesi viene pagata dal governo brasiliano.

bertoldo ha detto...

Nasce allora il Sudamerica moderno. E cresce e si diffonde il mito di Rafael Correa, presidente eletto dell’Ecuador. Non un contadino indio come Morales, un sindacalista come Lula, un operaio degli altiforni come Chavez. Tutt’altra pasta. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia caraibica, è un intellettuale cattolico. Laureato in economia e pianificazione economica a Harvard, cattolico credente e molto osservante, si auto-definisce “cristiano-socialista come Gesù Cristo, sempre schierato dalla parte di chi ha bisogno e soffre”. Il suo primo atto ufficiale consiste nel congelare tutti i conti correnti dello Ior nelle banche cattoliche di Quito e dirottarli in un programma di welfare sociale per i ceti più disagiati. Fa arrestare l’intera classe politica del precedente governo che viene sottoposta a regolare processo. Finiscono tutti in carcere, media di dieci anni a testa con il massimo rigore. Beni confiscati, proprietà nazionalizzate e ridistribuite in cooperative agricole ecologiche. Invia una lettera a papa Ratzinger dove si dichiara “sempre umile servo di Sua Illuminata Santità” dove chiede ufficialmente che il Vaticano invii in Ecuador soltanto “religiosi dotati di profonda spiritualità e desiderosi di confortare i bisognosi evitando gli affaristi che finirebbero sotto il rigore della Legge degli uomini”. Tutto ciò lo si può raccontare oggi, grazie alla bella pensata del Foreign Office, andato nel pallone. In tutto il pianeta si parla di Rafael Correa, dell’Ecuador, del debito immorale, del nuovo Sudamerica che ha detto no al colonialismo e alla servitù alle multinazionali europee e statunitensi. In Italia lo faccio io sperando di essere soltanto uno dei tanti. Questo, per spiegare “perché l’Ecuador”.
Per 400 anni, da quando gli europei scoprirono le banane ricche di potassio, gli ecuadoregni hanno vissuto nella povertà, nello sfruttamento, nell’indigenza, mentre per centinaia di anni un gruppo di oligarchi si arricchiva alle loro spalle. Non lo sarà mai più. A meno che non finiscano per vincere Mitt Romney, Draghi, Monti, Cameron e l’oligarchia finanziaria. L’esempio dell’Ecuador è vivo, può essere replicato in ogni nazione africana o asiatica del mondo. Anche in Europa. Per questo JulianAssange ha scelto l’Ecuador. Il colpo decisivo viene dato da una notizia esplosiva resa pubblica (non a caso) il 4 agosto del 2012. “Julian Assange ha firmato il contratto di delega con il magistrato spagnolo Garzòn che ne rappresenta i diritti legali a tutti gli effetti in ogni nazione del globo”. Chi è Garzòn? E’ il nemico pubblico numero uno della criminalità organizzata. E’ il nemico pubblico numero uno dell’Opus Dei. E’ il più feroce nemico di Silvio Berlusconi. E’ in assoluto il nemico più pericoloso per il sistema bancario mondiale. Magistrato spagnolo con 35 anni di attività ed esperienza alle spalle, responsabile della Procura reale di Madrid, ha avuto tra le mani i più importanti processi spagnoli degli ultimi 25 anni.

bertoldo ha detto...

Esperto in “media & finanza” e soprattutto grande esperto in incroci azionari e finanziari, salì alla ribalta internazionale nel 1993 perché presentò all’Interpol una denuncia contro Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri (chiedendone l’arresto) relativa a Telecinco, Pentafilm, Fininvest, Reteitalia e Le cinq da cui veniva fuori che la Pentafilm (Berlusconi e Cecchi Gori soci, cioè PD e PDL insieme) acquistava a 100$ i diritti di un film alla Columbia Pictures che rivendeva a 500$ alla Telecinco che li rivendeva a 1000$ a Rete Italia che poi in ultima istanza vendeva a 2000$ alla Rai, in ben 142 casi tre volte: li ha venduti sia a Rai1 che a Ra2 che a Rai3. Lo stesso film. Cioè la Rai ha pagato i diritti di un film 20 volte il valore di mercato e l’ha acquistato tre volte, così tutti i partiti erano presenti alla pari. Quando si arrivò al nocciolo definitivo della faccenda, Berlusconi era presidente del consiglio, quindi Garzòn venne fermato dalla UE. Ottenne una mezza vittoria. Chiuse la Telecinco e finirono in galera i manager spagnoli. Ma Berlusconi rientrò dalla finestra nel 2003 come Mediaset. Si riaprì la battaglia, Garzòn stava sempre lì. Nel 2006 pensava di avercela fatta, ma il governo italiano di allora (Prodi) aiutò Berlusconi a uscirne. Nel 2004 aprì un incartamento contro papa Woytila e contro il managament dello Ior in Spagna e in Argentina, in relazione al finanziamento e sostegno da parte del Vaticano delle giunte militari di Pinochet e Videla in Sudamerica. Nel 2010 Garzòn si dimise andando in pensione, ma aprì uno studio di diritto internazionale dedicato esclusivamente a “media & finanza” con sede all’Aja in Olanda. E’ il magistrato che è andato a mettere il naso negli affari più scottanti, in campo mediatico, dell’Europa, degli ultimi venti anni. In quanto legale ufficiale di Assange, il giudice Garzòn ha l’accesso ai 145.000 file ancora in possesso di Assange che non sono stati resi pubblici. Ha già fatto sapere che il suo studio è pronto a denunciare diversi capi di stato occidentali al tribunale dei diritti civili con sede all’Aja. L’accusa sarà “crimini contro l’umanità, crimini contro la dignità della persona”. La battaglia è dunque aperta. E sarà decisiva soprattutto per il futuro della libertà in Rete. In Usa non fanno mistero del fatto che lo vogliono morto. Anche gli inglesi. Ma hanno non pochi guai perché, nel frattempo, nonostante sia abbastanza paranoico (e ne ha ben donde) Assange ha provveduto a tirar su un gruppo planetario che si occupa di contro-informazione (vera non quella italiana). I suoi esponenti sono anonimi. Nessuno sa chi siano. Non hanno un sito identificato. Semplicemente immettono in rete dati, notizie, informazioni, eventi. Poi, chi vuole sapere sa dove cercare e chi vuole capire capisce. Quando la temperatura si alza, va da sé, il tutto viene in superficie. E allora si balla tutti. In Sudamerica, oggi, la chiamano “British dance”. Speriamo soltanto che non abbia seguiti dolorosi o sanguinosi.

bertoldo ha detto...

Per questo Assange sta dentro l’ambasciata dell’Ecuador. Per questo Garzòn lo difende. Per questo la storia del Sudamerica, va raccontata. Per questo l’Impero Britannico ha perso la testa e lo vuole far fuori. Perché Assange ha accesso a materiale di fonte diretta. E il solo fatto di dirlo, e divulgarlo, scopre le carte a chi governa, e ricorda alla gente che siamo dentro una Guerra Invisibile Mediatica. Non sanno come fare a fermare la diffusione di informazioni su ciò che accade nel mondo. Finora gli è andata bene, rimbecillendo e addormentando l’umanità. Ma nel caso ci si risvegliasse, per il potere sarebbero dolori imbarazzanti. Wikileaks non va letto come gossip. C’è gente che per immettere una informazione da un anonimo internet point a Canberra, Bogotà o Saint Tropez rischia anche la pelle. Questi anonimi meritano il nostro rispetto. E ci ricordano anche che non potremo più dire, domani “ma noi non sapevamo”. Chi vuole sapere, oggi, è ben servito. Basta cercare. Se poi, con questo "Sapere" un internauta non ne fa nulla, è una sua scelta. Tradotto vuol dire: finchè non mandiamo a casa l’immonda classe politica che mal ci rappresenta, le chiacchiere rimarranno a zero. Perché ormai sappiamo tutti come stanno le cose. Altrimenti, non ci si può lamentare o sorprendersi che in Italia nessuno abbia mai parlato prima dell’Ecuador, di Rafael Correa, di ciò che accade in Sudamerica, dello scontro furibondo in atto tra la presidente argentina e brasiliana da una parte e Christine Lagarde e la Merkel dall’altra. Perché stupirsi, quindi, che gli inglesi vogliano invadere un’ambasciata straniera? Non era mai accaduto neppure nei momenti più bollenti della cosiddetta Guerra Fredda. Come dicono in Sudamerica quando si chiede “ma che fanno in Europa, che succede lì?” Ormai si risponde dovunque “In Europa dormono. Non sanno che la vita esiste”. " Sergio Di Cori Modigliani, scrittore e blogger

bertoldo ha detto...

copiato e incollato dà beppegrillo.it l'autore è : http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/

Cesare Piccolo ha detto...

http://cheezburger.com/6556330496

miau ha detto...

i dettami del FMI il cui unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali inglesi.

leggo bene?

se solo le centinaia di spiegazioni su internet di ciò che accade nel mondo, come e perché, si mettessero d'accordo...

delle due l'una, o sono tutte sbagliate tranne una oppure un buon numero di loro son giuste (integralmente o parzialmente) contemporaneamente.

il che significa che non esiste il complotto globale ordito da un gruppo di superpotenti ma che esistono tanti poteri e lobbies che si intrecciano, guadagnano la scena, la perdono a vantaggio di altri potenti, anch'essi precari e provvisori vista la competizione.
se ci si concentra nel dettaglio preferito si trova quel preciso albero ma si rischia di perdere la visione della foresta. e magari quell'albero che si studia con accuratezza è specie rara non rappresentativa della foresta.

ma certe scelte vanno fatte esaminando la foresta.

la storia del debito immorale è poi esemplificativa del fatto che perfino all'interno di una singola nazione esistono conflitti tra lobbies e poteri. ed è il risultato netto del braccio di ferro tra interessi nazionali e vari interessi delle lobbies più o meno forti a dare l'esito conclusivo.

inseguire i dettagli di tutta questa babele di interessi, convergenti e confliggenti, rende la comprensione dei macro-fatti virtualmente impossibile.
non dico che non sia utile e giusto, dico che si deve prestare attenzione.

che capitali inglesi si spendano a favore di spagna, italia e germania mi risulta molto difficile da credere.
la storia finanziaria recente dice ben altro.
gli interessi dell'eurozona poi stanno sempre più divergendo da quelli britannici.

quindi o è un osservazione erronea o si da eccessivo credito a un fatto marginale, un albero esotico, frutto magari di intrecci di interessi specifici e non vere e proprie politiche nazionali/internazionali, dandogli una rilevanza strategica che non ha (la foresta ha ben altra composizione media, quell'albero specifico è cresciuto piegato da sud verso nord, mentre la foresta è forgiata dal maestrale).

per questo continuo a invitare ad astrarre quando si esaminano grandi temi come l'unione politica europea.
per esempio, la germania non è la merkel, mica è una dittatura ereditaria, la germania è l'insieme di leggi, istituzioni democratiche, politiche sociali, partiti politici ecc. ecc.
concentrare il discorso su baubau merkel, che magari un domani non ci sarà più a vantaggio di un socialdemocratico, è un barbatrucco. una semplificazione ottusa, aperta ad ogni genere di manipolazione populista e nazionalista. plastilina propagandistica, ne fai quel che vuoi. così come lo era per sarkozy.

rodrigo ha detto...

Intermezzo ai commenti pesanti con un divertente stralcio di un discorso di Obama (anche con i sottotitoli):
They Drove Our Economy into a Ditch

(I don't want to give them the keys back. They don't know how to drive).

bertoldo ha detto...

"il che significa che non esiste il complotto globale ordito da un gruppo di superpotenti ma che esistono tanti poteri e lobbies che si intrecciano, guadagnano la scena, la perdono a vantaggio di altri potenti, anch'essi precari e provvisori vista la competizione."

Basta guardare questo per capire come questo in italia sia vero e che il complotto ordito sempre dai soliti nazifascistisionisti Usa e getta : intervista dagospia

bertoldo ha detto...

"che capitali inglesi si spendano a favore di spagna, italia e germania mi risulta molto difficile da credere. la storia finanziaria recente dice ben altro. gli interessi dell'eurozona poi stanno sempre più divergendo da quelli britannici."

La storia del Britannia che ospita tutti i principali responsabili dell devastazione dell'Italia a partire dà Prodi e Ciampi e Draghi è lì per ricordare a quelli dalla memoria corta (volutamente) come te che questa sia la verità e che l'indice di Borsa Italiano sia FTSE-mib e non solo Mib come fino a qualche tempo fà ...hanno comprato direttamente la borsa Italiana e tu ancora dormi in piedi ...

l'ora della penitengiate per questi nazisti stà per arrivare ... Dante ricorda The Pigs is true difference

Anonimo ha detto...

Daily Bell: ci può fare un aggiornamento sull’Euro e sull’Unione Europea?

[...] Gerald Celente: non c’e’ modo di salvarla. Ha solo dieci anni e già ha tutti questi problemi. Ma la cosa più importante è che quello che ora stanno facendo è di centralizzare ulteriormente il potere istituendo una Banca Centrale che tiene in scacco tutte le altre banche e il potere sovrano degli stati dell’Eurozona. Questa è la vera storia. Quindi, di nuovo, la fusione tra sovranità nazionali e poteri aziendali...un nuovo fascismo in Europa. Lo hanno già vissuto, si sta loro riproponendo. Non ci saranno Hitler e Mussolini ma la Deutsche Bank e il Credit Suisse. Che altro serve alla gente per convincersi che sarà così? Questo mi angoscia, che la gente non lo capisca.

Daily Bell: tecnocrazia? Come sta funzionando in Grecia e in Italia?

Gerald Celente: sono banchieri e sta funzionando benissimo per le banche. Rubano alla gente e danno alle banche. Perfetto. Sta funzionando esattamente come volevano che funzionasse.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10758

Luigi Versaggi ha detto...

FINALMENTE...FINALMENTE!
Era ora che si cominciasse a parlare anche sul blog di Daniele Passerini di finanza, anzi di finanza deviata. Quella finanza che ci sta rendendo schiavi del debito senza fine.

Mi sorprende un pò che Bertoldo chiama nazisti gli oppressori di oggi, perché confondere le acque quando appare chiaro che il gruppo che vuole detenere tutto il potere è quello della elite finanziaria? Questa elite ha in animo di instaurare il Nuovo Ordine Mondiale (Acronimo inglese NWO) dove una cerchia di "illuminati" guiderà il destino della popolazione mondiale. Foster Gamble, produttore ed ideatore del film THRIVE, nell'ultima parte della sua opera fa nomi e cognomi e la maggior parte appartengono a note famiglie sioniste. Il "complotto pluto giudaico massonico" tanto ridicolizzato dalle menti aperte del dopoguerra non era un'invenzione propagandissima del regime ma una realtà che oggi ha quasi raggiunto lo scopo che si era prefissa.
Difficile trovare le parole giuste per la devastazione in atto ma facile constatarla. Vedo i diritti acquisiti dai lavoratori sempre più corrodersi, il potere d'acquisto dei salari sempre più ridursi, la giustizia sempre più a favore dei pochi a discapito dei tanti, l'istruzione e la sanità sempre più riservata alle elite anziché alla popolazione.
Stiamo ritornando al medio evo a grandi passi, tra qualche anno, visto l'abbassarsi del tenore di vita, calerà l'aspettativa di vita in Europa come calò nell'ex URSS sotto la cura FMI e Banca Mondiale.
Se non vogliamo tutto questo dobbiamo, abbiamo il dovere, di confrontarci e prendere coscienza di questo stato di cose ma soprattutto porre un rimedio cercando e perseguendo le soluzioni.
Invito tutti a guardare il film THRIVE, specialmente la parte "finanziaria" è illuminante.
Saluti.

bertoldo ha detto...

i nazisti di oggi sono i nazisti di ieri , non è cambiato nulla mi sembra . Il nazismo fu inventato per poter massacrare gli ebrei non sionisti e altre minoranze , per poter trarre vantaggio poi dal considerarsi ebrei di facciata quindi vittime e allo stesso tempo carnefici .Se quello che ho scritto vi sembra un pò contorto allora avete capito perfettamente cosà è il sionismo-nazismo odierno .
Se devo fare un salto oltre , penso che questo ecat giunga al momento opportuno per una serie di motivi , tra i quali spicca il fatto che vogliano ridurre ad 1/6 la popolazione mondiale e avendo meno manodopera sfruttabile , l'energia deve essere facilmente reperibile .Sono andato troppo oltre ?

bertoldo ha detto...

5 miliardi di uomini in meno quanta co2 in meno fà ?

Anonimo ha detto...

E' già troppo tardi, ma noi inseguimo lo SPREAD e, ai nostri figli e nipoti, lasciamo questo:

Ad aprile è stato inserito nella Costituzione italiana il pareggio di bilancio, ovviamente riferito al denaro. Ma c’è un bilancio estremamente più importante per la nostra vita. Vita che prima di essere soggetta ai capricci dell’economia è ferreamente dominata da flussi di energia e materia: è quello delle valute «fisiche» disponibili sul pianeta Terra. Un dato che, per quanto denso di conseguenze per il futuro dell’Umanità, nessuno considera strategico, né lo si inserisce nelle Costituzioni, salvo forse che in quella dell’Ecuador.

[...] La sfida è enorme, l’uomo deve completamente mutare il proprio paradigma, da un cieco inseguimento della crescita fine a se stessa a un’economia basata su uno stato stazionario, energie rinnovabili e rifiuti riciclabili. È un obiettivo per nulla facile da perseguire, né esistono ricette preconfezionate, tuttavia ciò che la comunità scientifica invoca invano da anni è una disponibilità all’ascolto del mondo economico e politico, alla ricerca di soluzioni nuove e condivise che tengano conto dell’enorme posta in gioco, ovvero la sopravvivenza della specie per un periodo dello stesso ordine di grandezza del nostro cammino evolutivo precedente, diciamo 200 mila anni. Sotto le isteriche oscillazioni dello spread, c’è un debito con la natura che non si potrà contrattare in nessun Parlamento.

http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/8756-non-si-contratta-lo-spread-con-la-natura.html

Luigi Versaggi ha detto...

@ Bertoldo
Pensavo che venissi io tacciato di complottismo ma tu batti tutti, non c'è gara.
Hai avuto occasione di vedere Thrive? Cosa ne pensi?

Anonimo ha detto...

Dato che è diventato l'angolo della politica, come se le LERN/ff non fossero politica, pubblico qui l'ultima chicca, quella gli uomini e le donne di buon senso, aspettavano come la manna dal cielo, soprattutto in Piemonte, ma non solo:

Monti: "Accordo con Hollande, la Tav si farà aumentare gli sforzi per creare lavoro" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

Anonimo ha detto...

... forse è meglio che chiarisca, che il mio è un parlare sarcastico/ironico, quindi ritengo la TAV una stronzxata, ma non siete obbligati a saperlo.

Anonimo ha detto...

@chi vuole o crede di saperlo o lo sa,

ma l'ottimo(??!!) colpo messo a segno ieri dai due "DRAGHI" cosa nasconde?
Dove stà la fregatura? cosa ci chiederanno in cambio, altri sacrifici che ci verranno imposti dalla Troika di Commissione Europea che interverrà quando dovessimo richiedere che vengano "comperati/sterilizzati" i nostri titoli di stato?????????

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