Lo scrittore trentino* Mauro Corona ha composto, a proposito dei due referendum sull'acqua che si terranno il 12 e 13 giugno, l'ode all'acqua pubblica che segue. Ringrazio il visitatore che si firma Giuseppe per averla inserita in un commento.
Una curiosità, Mauro Corona - scrittore nonché scultore ligneo, alpinista e un mucchio di altre cose - è classe 1950, ovvero ha la stessa età (09/08/50), giusto due mesi di differenza, dell'Andrea Rossi (03/06/50) più famoso del mondo. Veramente un'annata buona quella in mezzo al XX secolo!
E per chi si diverte un po' con l'astrologia... ditemi se non si notano in entrambi molto bene le caratteristiche dei loro segni solari, rispettivamente Leone e Gemelli! ;-)
Tornando seriamente all'acqua, non fate bischerate: il 12 o 13 giugno votate!!!
*Mi correggono che, seppure nato in Trentino, il sangue che scorre nelle vene di Mauro Corona è friulano. In effetti su Wikipedia si legge che sin da piccolissimo è tornato a vivere ad Erto, nel Vajont, paese di cui erano originari gli stessi genitori. Un po' come me che, benché nato a L'Aquila e cresciuto per qualche anno a Bologna, poi sono sempre vissuto in Umbria, dove è nato mio padre.
Per l'acqua
Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato.
Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra!
Non voglio essere di qualcuno.
Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati.
Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli.
Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole.
Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua.
Non sono un oggetto che si può rubare.
Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole.
Ma loro vorrebbero me. Io sono libera, corro via, regalo momenti: disseto, lavo, rinfresco, ristoro.
Sono vita. La vita non si vende né si compra. La si può togliere.
Un tempo lavoravo. Facevo girare mulini e segherie, alzavo magli, muovevo ingranaggi. Davo una mano all'uomo e nessuno mi voleva soltanto per sé. Ero per tutti e tale voglio restare.
Aiuto! I furbetti mi vogliono comprare, privatizzare! Privatizzare?
Gente perbene indignatevi! Alzate un grido, alzate la testa, alzate i bastoni, se necessario.
Difendetemi dai furbastri. Vorrebbero privatizzare anche il fiato!
Io sono di tutti! Nemmeno le tegole mi trattengono.
Passo veloce alla grondaia, al ruscello, al torrente, al fiume, al mare.
Vado dove mi pare. Vorrei andare dove mi pare.
Sono fuggitiva, corro, scappo, scantono, non fatemi imprigionare da chi vuol fare di me mucchi di soldi.
Patrimonio di tutti siamo rimasti in pochi: l'ossigeno, le nuvole e io.
Privatizzare me, è comprare le nuvole. Poi vi faranno pagare il respiro. Buoni, stiano buoni.
Voglio bagnare il viso di un bambino senza chiedere permesso a nessuno.
Tocca a voi, gente perbene, aiutarmi a farlo ancora.
*Mi correggono che, seppure nato in Trentino, il sangue che scorre nelle vene di Mauro Corona è friulano. In effetti su Wikipedia si legge che sin da piccolissimo è tornato a vivere ad Erto, nel Vajont, paese di cui erano originari gli stessi genitori. Un po' come me che, benché nato a L'Aquila e cresciuto per qualche anno a Bologna, poi sono sempre vissuto in Umbria, dove è nato mio padre.
Per l'acqua
Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato.
Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra!
Non voglio essere di qualcuno.
Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati.
Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli.
Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole.
Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua.
Non sono un oggetto che si può rubare.
Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole.
Ma loro vorrebbero me. Io sono libera, corro via, regalo momenti: disseto, lavo, rinfresco, ristoro.
Sono vita. La vita non si vende né si compra. La si può togliere.
Un tempo lavoravo. Facevo girare mulini e segherie, alzavo magli, muovevo ingranaggi. Davo una mano all'uomo e nessuno mi voleva soltanto per sé. Ero per tutti e tale voglio restare.
Aiuto! I furbetti mi vogliono comprare, privatizzare! Privatizzare?
Gente perbene indignatevi! Alzate un grido, alzate la testa, alzate i bastoni, se necessario.
Difendetemi dai furbastri. Vorrebbero privatizzare anche il fiato!
Io sono di tutti! Nemmeno le tegole mi trattengono.
Passo veloce alla grondaia, al ruscello, al torrente, al fiume, al mare.
Vado dove mi pare. Vorrei andare dove mi pare.
Sono fuggitiva, corro, scappo, scantono, non fatemi imprigionare da chi vuol fare di me mucchi di soldi.
Patrimonio di tutti siamo rimasti in pochi: l'ossigeno, le nuvole e io.
Privatizzare me, è comprare le nuvole. Poi vi faranno pagare il respiro. Buoni, stiano buoni.
Voglio bagnare il viso di un bambino senza chiedere permesso a nessuno.
Tocca a voi, gente perbene, aiutarmi a farlo ancora.
Mauro Corona, a favore dell'acqua bene comune
LINK:
- Comitato promotore dei referendum sull'acqua (www.referendumacqua.it)
- sito personale di Mauro Corona
- la pagina a lui dedicata su Wikipedia
- i libri di Mauro Corona pubblicati in Italia
28 : commenti:
Daniele
Mauro è friulano no trentino.Abita lì al Vajont ad Erto.
@robi
Ma leggo su Wikipedia che è nato a Piné e pure Repubblica lo qualifica trentino...
Ok ho capito. Come io mi dico umbro (vivo a Perugia da quasi 40 anni), ma sono nato a L'Aquila, sarà la stessa cosa per Corona: nato in Trentino ma cresciuto e vissuto in Friuli. È così?
Allora mi sbaglio .Scusa,ma penso proprio che sia come dici tu.
@robi
E scusa di che? Abbiamo scoperto entrambi una cosa, e comunque avevi più ragione tu di me. :)
Ho aggiunto una nota al post.
Giusto per farci due risate.
Il paese di Corona è Erto ,lì attaccato c è un altro paese che si chiama Casso.
Poi dicono che sono gli emiliani quelli che scelgono nomi strani....
Il ridicolo è che quando c è stato il disastro del Vajont,questi paesi non erano mai menzionati....
Infatti si sa di Longarone e di altri paesi in valle.
Ma quando mai la snistra ragionerà con la testa e non solo con l'ideologia, che bisogno c'era di questo referendum n 2 che impedisce la remunerazione adeguata ai privati che potrebbero rifare nuove condutture con gare e prezzi al ribasso, il comune avrebbe potuto controllare i lavori poi ognuno pagava in base agli effettivi consumi : chi aveva la villa con 5 bagni, giardini da annaffiare, tre docce al giorno da fare pagava adeguatamente. Col nuovo sistema i comuni oltre a far perdere mari di acqua dalle vecchie condutture prima di decidersi a scelte dolorose, alla fine faranno pagare i lavori solo ai soliti ben noti alle tasse, gli altri nelle ville... nullatenenti, Poi bisognerà anche vedere da chi e come saranno fatti e liquidati questi lavori,. Martellate sulle dita eh signori! Vari sindaci di Sx votano NO. Ma politicamente ??
Siano allegri gli amici di Dx tanto anche loro con Fincantieri ne hanno fatta una peggio della Sx estrema: Il governo o trova in giro per il mondo le navi da far costruire in Italia ora o lascia che purtroppo il gruppo licenzi in Italia e magari vada ad aprir nuovi cantieri con operai cinesi o coreani a prezzi concorrenziali. Quello che ha fatto Berlusca può portar solo al fallimento, alla cassa int. e alla distruzione del gruppo. Tanto che gliene frega a lui : basta far la figura del salvatore (di che?) e non perder voti. E questo sarebbe il mercato e la destra? Ahh! Ahh!
Un'ode importante da una voce autorevole.
Buona serata!
Un abbraccio
http://www.repubblica.it/politica/2011/06/05/news/acqua_altroconsumo-17185748
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2787
E poi non dire che sono io a fare trollalero trollalà!
ex Giuseppe
@ Daniele
Grazie a te !
Per la precisione.Dal sito di Mauro Corona
I suoi genitori, Domenico “Mene” Corona e Lucia Filippin detta “Thia”, quell’estate vagabondavano per le valli del Trentino come venditori ambulanti, ed è proprio sulla strada che dal borgo di Piné portava a Trento che Mauro ha visto la luce sul carretto dei genitori.
Mauro trascorre quasi sei anni a Piné, ma non ricorda molto di quel periodo. Poi la famiglia decide di riportare lui e il fratello Felice, nato nel 1951, al paese d’origine, Erto, un pugno di case incassato nella valle del torrente Vajont, ultimo baluardo del Friuli occidentale.
Corona bio
@Tal dei tali
La vispa Teresa
avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava distesa:
"L’ho presa! L’ho presa!"
trollalero trollalà!
Sono loro gli specialisti che lavorano in questo campo e se decidono di votare no solo al 2° quesito (leggere bene quel che ho scritto!) assieme a vari altri.(anche Chiamparino), io credo di più a loro che a... vedi:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/06/04/news/renzi_non_si_allinea_un_dubbio_ce_l_ho-17200343/
@piero41
Bella Piero, te la faccio semplice:
privato = interesse privato; pubblico = interesse pubblico.
Poi uno si regola in base ai propri interessi. Bzzzz ;-p
Allo stesso rivo erano giunti il lupo e l'agnello spinti dalla sete; in alto stava il lupo e molto più in basso l'agnello. Ed ecco che il predone, stimolato dalla sua gola maledetta, tirò fuori un pretesto per litigare. "Perché", disse, "mi hai intorbidato l'acqua proprio mentre bevevo?". E il batuffolo di lana, pieno di paura, risponde: "Scusa, lupo, come posso fare quello che recrimini? È da te che scorre giù l'acqua fino alle mie labbra". ............
Capisci a me direbbe Di Pietro
@giu7
Perché il lupo credeva in una fisica diversa! ;-)
@ tal......
certo credeva che l'acqua risalisse i ruscelli ;-)
@giu7
Poi ha costruito un e-wat (da energy water) che produceva energia idroelettrica ... ma non glielo hanno brevettato, per questo era incazzato con l'agnello! :-D
@ tal
No un E-trota.
Ma non andiamo in loop a gridare al loop al loop.
@giu7
Ne so una bellissima.
Sai cosa fa Rossi quando ha mangiato pesante? E-Rutta!
@Kylie
Ciao cara, sto pagando il prezzo del successo, mi ritrovo il blog infestato da un po' di troll giocherelloni... il bello è che si credono pure spiritosi! ;)
@Tal dei tali e giu7
Se non la smettete di parlare di E-Cat dentro questo post in cui si parla di referendum sull'acqua faccio un'E-catombe di voi!!! :)))
(ovvero cancello i vostri prossimi post che parlano di E-cat)
@Daniele
E-che-cat ... va bene. Vado a bere un po' di acqua ... pubblica!
@ Daniele
L' ho detto in modo scherzoso
ma;
"Ma non andiamo in loop a gridare al loop al loop." significa finiamola qui.
Voto sì perchè la storiella che “il privato lavora meglio del pubblico” è una bugia cui non credo ormai più. Gli esempi Telecom Italia e Autostrade dovrebbero bastare.
Vero non è il contrario, cioè che il pubblico lavora meglio del privato, ma un’altra cosa, fondamentale: il management di ogni azienda si comporta in modo da “soddisfare” l’azionista di riferimento. E l’azionista di riferimento, nel caso privato, ha come obiettivo la massimizzazione dell’utile privato.
Mentre il manager pubblico deve rispondere del suo operato alla collettività: anche questa ha un utile, come fine ultimo, ma un utile collettivo, non privato.
Purtroppo ancora in pochi hanno capito che non esiste un utile privato: questo concetto è un illusione, un inganno perchè, per come Dio ha fatto il mondo, il bene o è condiviso, comune, o non è. Tutti siamo uno. Un corpo non sta bene se una parte sanguina.
@giu7
Anch'io il richiamo l'ho fatto in modo scherzoso e non sei stato tu ad iniziare. Ne te preoccupa'.
@Alberto
Amico mio, sei un vero quorumquista! :)
Avanti tutta.
Bellissima!
@Chiara
Eh sì, diffondila! :)
@Daniele
Lo diceva della mia barzelletta ;-)
@Tal dei tali
Se ci credi davvero sei da CSM!
No, non dico da Consiglio Superiore della Magistratura, dico da Centro di Salute Mentale!!! :)))
privato = interesse privato; pubblico = interesse pubblico.
Infatti, in Italia, gli appalti pubblici sono sempre serviti a fare l'interesse pubblico e non gli interessi privati di qualche politico e qualche imprenditore di destra, sinistra o centro.
l’azionista di riferimento, nel caso privato, ha come obiettivo la massimizzazione dell’utile privato.
Peccato che il privato per massimizzare il suo investimento non possa prendersi i soldi con una votazione. Deve chiederli e quindi non può fare i prezzi che vuole, ma quelli che il mercato accetta.
l' "azionista" di riferimento del pubblico non è un generico "pubblico", ma i politici che hanno nominato e controllano il gestore (se lo controllano). Che saranno interessati a massimizzare la loro utilità che raramente coincide con quella degli elettori loro o altrui.
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