Tutti possiamo essere perdonati, la Redenzione è sempre possibile. Il testo che segue, scritto da Alfredo Sole, ergastolano nel carcere Opera di Milano, è pieno di verità e dà veramente da riflettere. A maggior ragione nel giorno di Natale.
Possibile che nel III millennio non siamo ancora riusciti a inventare qualcosa meglio di carcere ed ergastolo per "rieducare" i rei e "difendere" la società dai loro "errori"?
Sogno o realtà
- Chi sei? Perché mi guardi con occhi famelici?
- Mi dispiace ma questi sono i miei occhi!
- Io ti conosco!
- Certo! Vivi dentro il mio nulla da molto tempo.
- Cosa dici! È una frase senza senso.
- Oh! senza senso dici? Beh, allora mi conosci!
- Continuo a non capire, forse sto sognando e si sa che i sogni possono non avere senso.
- Ti sbagli! Sì che stai sognando! Ma questo è un sogno speciale!
- È strano! Ti vedo benissimo ma è tutto buio intorno a te. Sì, ho la sensazione di conoscerti ma non riesco... non riesco a...
- Tutto al suo tempo... presto capirai.
- Sei la morte!
- No! ma non sono neanche la vita.
- Allora cosa sei?
- Qualcosa di peggiore della morte! La morte è solo un attimo, io duro nel tempo.
- Mi fai paura!
- Buon per te, solo chi ha paura può comprendermi. Io sono colui che tutto spegne. Mi nutro della disperazione altrui.
- Da me non puoi prendere nulla! Vivo una vita non vita, è vero! Ma non ti permetterò di farmi del male!
- Illuso! Io ho già preso da te e continuo a prendere, sto succhiando il tuo essere e continuerò finché di te non rimarrà che un contenitore vuoto! Non hai scampo! Sei già dentro il mio stomaco.
- Perché mi fai questo, chi sei?
- Io sono ciò che voi avete creato, un famelico contenitore di anime vive, per poter saziare la mia fame mi servo dell'illusione. Tu credi che quella piccola luce che vedi all'orizzonte sia la breccia per uscire dal mio nulla, una piccola illusione, quanto basta per tenerti in vita, da morto non mi serviresti.
- No! non ti credo! Quella piccola luce è vera! Io posso raggiungerla, lo so, è lontana ma posso farcela!
- Quella luce è creata da me, una falsa speranza per tenerti in vita. Arriverà il giorno che ti vomiterò fuori dal mio nulla, ma solo dopo averti succhiato l'esistenza.
- Adesso capisco, adesso si chi sei! Perché sei venuto da me, perché tanta crudeltà nel dirmi queste cose?
- Non mi basta più solo nutrirmi, voglio anche divertirmi e il vederti terrorizzato, senza speranza, afflitto, mi rende fiero di me stesso.
- Questo sogno finirà, domani ricorderò di te, rammenterò le tue parole, la tua crudeltà, il tuo inganno. Ti priverò di me, non sarò più né il tuo nutrimento né il tuo divertimento.
- Dici così tutte le notti ma domani sarà...domani!
- Che sogno! Beh, più che un sogno è stato un incubo! Ho quasi creduto di dialogare con il carcere fatto persona. Mi è rimasto soltanto un senso di vuoto! Non ricordo, sta scomparendo tutto. Meglio accendere la TV magari questa strana sensazione scompare.
Stanno parlando di carcere sentiamo cosa dicono... Sì, ha ragione quello, il carcere deve servire per rieducare. Parlano dell'art. 27 della Costituzione! Che belle parole... Sì, devono farmi forza, c'è sempre una speranza. Quella piccola luce che vedo all'orizzonte riuscirò a raggiungerla, ci vorrà tempo ma ce la farò! Però, che brutta sensazione che ho addosso stamattina, chissà perché? Eppure stanotte ho dormito come un angioletto...
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