Pubblico un articolo preso dal sito de Il Sole 24 ore, in fondo al post spiego perché intendo dare spazio su Ventidue passi d'amore e dintorni alla fusione fredda.
Nucleare
la fusione fredda funziona
di Ludovica Manusardi Carlesi (22/05/08)
Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiaki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda è stato un successo. Poche ore fa all'Università di Osaka è stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova è stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la metà della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cioè in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si è messo in moto cominciando a girare. Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento è stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose (l'elio-4 è inerte). L'energia riscontrata è stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantità della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantità è assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed è la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di là delle quantità misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica. A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantità maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla così riutilizzare.
Parlare di nucleare a proposito di fusione fredda, come recita il titolo dell'articolo de Il Sole 24 ore è corretto, ma fuorviante. In questo caso si tratta di nucleare pulito (senza radioattività), non del nucleare sporco delle nuove centrali che il neoeletto Governo vuole costruire. Ovunque il nucleare è diffuso sta venendo rimpiazzato (vedi ad esempio quel che succede nel resto del mondo), ma certo c'è in Italia qualche gruppo industriale, ben introdotto tra chi ha le leve del potere, pronto a costruire le nuove centrali... chi ci guadagnerà non sarà né l'ambiente né i cittadini! Per di più Scajola ci promette centrali di terza generazione che nessuno ormai vuole più, veri e propri fondi di magazzino. Investire oggi sulle centrali nucleari del tempo che fu è segno di ottusità mentale. Il deficit energetico non si risolve con le megacentrali ma al contrario con la delocalizzazione e parcellizzazione della produzione dell'energia e naturalmente con la riduzione degli sprechi. Il nucleare sporco è l'ultimo sussulto del modello di produzione di energia centralizzata: solo un'energia prodotta in questo modo può essere venduta e permettere la sopravvivenza di un mercato dell'energia. In realtà è ormai tecnicamente possibile per ogni famiglia diventare energeticamente autosufficiente, ma questo ovviamente disturba chi vende l'elettricitò. La fusione fredda oggi sembra ancora qualcosa di esotico, poco accreditato dalla scienza "ufficiale", ben lontana da applicazioni pratiche. Attenzione: questo presto verrà clamorosamente smentito. Quello proveniente da Osaka è solo un primo segnale di una svolta epocale in cui la fusione fredda avrà un ruolo importante, accanto a solare, eolico, idrogeno ecc. In particolare proprio l'Italia sarà leader mondiale nell'accreditamento scientifico e utilizzo commerciale della fusione fredda... e se mi sbilancio così tanto e perché lo so da fonte certa. Presto ne sentirete delle belle sulla fusione fredda!
Nucleare
la fusione fredda funziona
di Ludovica Manusardi Carlesi (22/05/08)
Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiaki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda è stato un successo. Poche ore fa all'Università di Osaka è stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova è stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la metà della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cioè in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si è messo in moto cominciando a girare. Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento è stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose (l'elio-4 è inerte). L'energia riscontrata è stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantità della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantità è assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed è la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di là delle quantità misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica. A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantità maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla così riutilizzare.
Parlare di nucleare a proposito di fusione fredda, come recita il titolo dell'articolo de Il Sole 24 ore è corretto, ma fuorviante. In questo caso si tratta di nucleare pulito (senza radioattività), non del nucleare sporco delle nuove centrali che il neoeletto Governo vuole costruire. Ovunque il nucleare è diffuso sta venendo rimpiazzato (vedi ad esempio quel che succede nel resto del mondo), ma certo c'è in Italia qualche gruppo industriale, ben introdotto tra chi ha le leve del potere, pronto a costruire le nuove centrali... chi ci guadagnerà non sarà né l'ambiente né i cittadini! Per di più Scajola ci promette centrali di terza generazione che nessuno ormai vuole più, veri e propri fondi di magazzino. Investire oggi sulle centrali nucleari del tempo che fu è segno di ottusità mentale. Il deficit energetico non si risolve con le megacentrali ma al contrario con la delocalizzazione e parcellizzazione della produzione dell'energia e naturalmente con la riduzione degli sprechi. Il nucleare sporco è l'ultimo sussulto del modello di produzione di energia centralizzata: solo un'energia prodotta in questo modo può essere venduta e permettere la sopravvivenza di un mercato dell'energia. In realtà è ormai tecnicamente possibile per ogni famiglia diventare energeticamente autosufficiente, ma questo ovviamente disturba chi vende l'elettricitò. La fusione fredda oggi sembra ancora qualcosa di esotico, poco accreditato dalla scienza "ufficiale", ben lontana da applicazioni pratiche. Attenzione: questo presto verrà clamorosamente smentito. Quello proveniente da Osaka è solo un primo segnale di una svolta epocale in cui la fusione fredda avrà un ruolo importante, accanto a solare, eolico, idrogeno ecc. In particolare proprio l'Italia sarà leader mondiale nell'accreditamento scientifico e utilizzo commerciale della fusione fredda... e se mi sbilancio così tanto e perché lo so da fonte certa. Presto ne sentirete delle belle sulla fusione fredda!
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