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mercoledì 21 febbraio 2018

Le ragioni sono di tutti, torti compresi

80 anni di storia d'Italia attorno al pranzo di Nonna della domenica
Ovvero: ma mio nonno avrebbe votato 5 stelle?

PROLOGO AD UN INVITO A PRANZO PER TUTTI VOI
(fino ad esaurimento posti e scorte)
A ROMA IL 25 MARZO

post di Alessandro Pepe

La mia famiglia è un emblema del mio paese. Gente del sud e del nord con una cultura di sinistra ed un oscuro passato fascista. La parte meridionale con mia nonna paterna (nella foto) soggiogata dal padre Don Nicola (detto manin’inculo, e non spiego perché), dieci fratelli ed un’eroina, mia nonna appunto, sopravvissuta ai peggiori soprusi e mio nonno unico volontario della seconda guerra mondiale tornato nel ’46, un anno dopo, per scelta. A lato di questo, tante storie e leggende, barzellette e aneddoti, personaggi che fan parte della nostra mitologia privata. L’impegno politico come fil rouge (et noir), prima nel GUF (Giovani Universitari Fascisti) e poi nel partito comunista. Il ’68 vissuto dai miei nonni come una seconda rivoluzione per chiudere con Dalema e Berlusconi (il primo considerato un infiltrato della CIA, il secondo una specie di marziano indecifrabile, sintomo del decadimento strutturale dei valori buoni e cattivi del nostro paese).
Poi la Nonna materna milanese con natali a Costantinopoli, che verrebbe oggi considerata radical chic o cattocomunista. Credente a suo modo, considerava Marx il suo secondo vangelo, amava il bridge, il Barolo e Mao Tse Tung e mi ha lasciato in eredità la leggerezza, il senso del bello e un pò di sano snobismo dissacrante. 
Così i passaggi strutturali di quel secolo, ossia della mia privata storia familiare dell’Italia recente, li ho conosciuti attraverso commenti, racconti ma soprattutto discussioni avvenute attorno ad un tavolo, precipuamente quel tavolo ovale che ospitava tutte le domeniche a pranzo la nostra brava famiglia meridionale. Mia nonna (paterna), cucinava per 20-30 persone (sia che fossimo in 4 o in 40) e noi tutti, familiari ed affini, ci si sedeva e come un rito o una preghiera iniziava la discussione. Il tema era di solito l’attualità, o l’ultimo cliente dello studio legale di mio zio (negli anni settanta con Nino Pecorella molto attivo con Soccorso Rosso - supporto legale gratuito dato a simil brigatisti ed affini - e negli anni ’80 legale di Gucci ed Epaminonda, detto ‘il Tebano’). Così a seguire un diluvio di parole urlate e scomposte che abbracciavano tutto l’arco costituzionale degli avvenimenti politici degli ultimi 50 anni (tacendo, per pudore, il passato fascista e di qualche sasso tirato in manifestazione nel ‘68). Un minestrone, o meglio polpettone, fatto di tutti gli ingredienti, dai carciofi fritti alle pizzelle, dai partigiani alle brigate rosse, dalle zite alla siciliana alla Cassouela. Fino al 1981-82 ero troppo piccolo per intendere (9-10 anni), e posso solo ricordare facce e fumi (le prime spesso nascoste dai secondi). Barbe lunghe, sguardi seri ed impegnati, toni perentori, apodittici, ma niente più. Poi dalla elezione di Ronald Reagan, che va di pari passo con il successo del Tenerone (poi Gabibbo), ecco intromettersi nei discorsi dei grandi un elemento estraneo, un virus, la contaminazione di un discorso che era anti-discorso, la cultura di massa che entrava nella politica, la televisione che inquinava e ammorbidiva tutte le tensioni. Dal mio punto di vista di bambino il ruolo principale di Ronald Reagan è stato quello di abbassare le tensioni, di ammorbidire i toni, di spostare l’ago della bilancia dalle rivendicazioni sindacali ai mondiali di Spagna. Non che a casa di nonna si sia smesso di urlare. Almeno finché mio nonno ha avuto fiato in gola, non ricordo domenica a pranzo, almeno fino al 1995-96, in cui non si finisse appunto sbraitando. Il tema di base era se Napolitano e Dalema fossero infiltrati della CIA, il trauma della morte del PCI, per alcuni passaggio essenziale, per altri segno della fine della Sstoria (con S minuscola e Maiuscola). Ma erano grida disperate, di una vis polemica che andava lentamente a morire, assuefatta ed edulcorata dalla commistione di generi, dai serial televisivi, dalla commercializzazione del tutto, dal sapere che il nostro unico ed inequivocabile nemico, Berlusconi, era anche il pusher dei nostri nuovi piccoli piaceri quotidiani. Poi i miei nonni sono andati a discutere da qualche altra parte, reincarnati secondo il credo di mio nonno, in nessun luogo secondo mia nonna (donna cara e tranquilla, ma guai a farle vedere un prete). Alla domenica non ci si vede più, solo alle famose feste comandate. Ci si vuole bene, si è smesso di discutere. Io e mio padre tiriamo fuori qualche volta la questione 5 stelle, creando scandalo (è visto, dalla più parte della famiglia, come il male assoluto). Tutto questo per dire che mi mancano i pranzi di Nonna, mi manca quella tribuna politica settimanale alla ‘riso, patate e cozze’ che è stata per tutta la mia infanzia ed adolescenza la bussola che mi aiutava a comprendere e soprattutto digerire la follia polinsatura e mediterranea della politica italiana. È forse per questo, su consiglio di mio padre, che ho cominciato a frequentare, nel 2011, 22passi. Perché qui, come allora, si parlava di massimi sistemi, si discuteva all’infinito senza soluzione di continuità su temi irrisolvibili ed irredimibili. Così adesso che ho aperto un locale dove servo Gnumariddu, cime di rape e pasta alla Sangiovannella, ho pensato di invitarvi tutti, una Domenica pranzo.

Si è detto il 25 Marzo, di Domenica appunto, ed ovviamente a pranzo. Sarete miei ospiti (massimo 28 persone per questione di spazio). Il tavolo non è ovale ma rettangolare, ma abbiamo anche un video proiettore, e se qualcuno, come Franco Sarbia, vuol venire ad esporre le sue bellissime riflessioni e i suoi studi tra i più disparati, potremo parlare di tutto, come si faceva un a volta a pranzo, di politica, fisica nucleare, archeologia. Se lo faremo all’ombra di un governo Berlusconi allora non metterò limite allo stappo delle bottiglie (per la disperazione mia, e se qualcuno invece vuole festeggiare ben venga, a patto che riesca a spiegarmi secondo un principio di minima logica il perché).

Ma poi chissà se mio nonno avrebbe votato 5 stelle. 

Per confermare presenza mandatemi email a: winetasting@rimessaroscioli.com

Alessandro Pepe

Via del Conservatorio, 58 - 00186 ROMA
(vicino Campo dei Fiori / Ponte Sisto)

p.s. per chi ha memoria questo post risulterà un dejavù, per la super sola che vi ho dato qualche mese fa. Questa volta non ci saranno ritrattazioni, prometto.

***


Postfazione dell'admin di 22passi. A nome di tutto il blog, ringrazio di cuore Alessandro per il magnifico invito. Ho sempre ammirato e invidiato (in senso buono) le persone che hanno forti radici, io per esempio mi sento molto meno focalizzato sulle radici che sui rami, pur ben consapevole che nella vita serva un giusto equilibrio di entrambi. Alessandro è molto fortunato a essere cresciuto nella famiglia che, con passione e giusto orgoglio, ci ha descritto; non vedo l'ora di captare nel suo locale gli echi della 'Sstoria' condita e metabolizzata nel Pepe! Forza lettori del blog, che non resti libero nessuno dei 28 posti! Sarà una tavolata di belle persone, cucina regionale, buone parole, in cui condividere radici e rami, tradizioni e speranze, interpretazioni del presente e visioni del futuro. E in vino veritas! 

Arrivederci a Roma
Daniele Passerini

88 : commenti:

Daniele Passerini ha detto...

@Alessandro Pepe
-2 posti! ;)
Ti ho mandato email con prenotazione come richiesto, ma lo scrivo anche qui. Grazie ancora per questo bellissimo regalo a tutto il blog.
Un abbraccio

Silvio Caggia ha detto...

Ponte Silvio?

Silvio Caggia ha detto...

Io penso che volesse essere ponte Milvio... Ma il correttore deve essere in piena campagna elettorale...

Alessandro pepe ha detto...

E grazie a te

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Ahaha, i correttori spesso son peggio della grandine!!! :D

Alessandro Pagnini ha detto...

Io ho da stappare una bottiglia ormai storica che niente ha a che fare con Berlusconi. Ma temo che per adesso il tirabusciò resterà inattivo.

Franco Sarbia ha detto...

Grazie dell’invito Alessandro, se ci fosse posto verrei con Melania. Non sarò pronto per presentare il risultato finale del mio lavoro. Avrò, forse, il modello fisico matematico della macchina giusto per quel periodo, ma poi mi serviranno altri due mesi per completare il lavoro. Quando avrò completato la pubblicazione mi piacerebbe organizzare una iniziativa nazionale di presentazione: da te, invitando qualche esperto e la stampa, ma facendo pagare il pubblico, se fosse possibile.
Per il 25 marzo mi pare ottima l’idea di presentare le ragioni di tutti, in 5 minuti ciascuno. Non credo ci sia nessun posto in Italia dove le storie politiche più disparate siano messe a confronto serenamente, tanto meno davanti a un buon bicchiere di vino.

Anonimo ha detto...

Certo Franco.

Certo confermo. Allora, al momento siamo una decina. Vi informo quando raggiungiamo il limite.

Salvatore Boi ha detto...

OT
Vi ricordate di quando tra di noi si paragonava anni fa la vicenda dei fratelli Wright e dei loro primi aerei e le vicende di Rossi e del suo E-Cat? Bene, ora lo scrivono anche i russi...

Dal blog di Rossi:

Irina and Vitaly Uzikov
February 21, 2018 at 9:27 AM
Dear Andrea!

I wrote an article in the Russian magazine “Atomic Strategy” and on the website “ProATom”, in which I cited an analogy with the development of your invention with the work of the Wright brothers in creating an airplane. The magazine should be out soon, but for now I am sending you a link to the article. I can say with confidence that the attitude towards your great work has begun to change in the direction of trust and recognition.

http://www.proatom.ru/modules.php?name=News&file=article&sid=7884

Translate
Andrea Rossi
February 21, 2018 at 9:45 AM
Irina and Vitaly Uzikov:
Thank you, I am deeply honoured to be taken in consideration by the Russian ProAtom.
Warm Regards,
A.R.

vincenzo da torino ha detto...

Per chi non l'ha letto trovo interessante questo di Irina
http://www.proatom.ru/modules.php?name=News&file=article&sid=7884 su Rossi. Usare google traslate

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Grazie dell’invito Alessandro, se ci fosse posto verrei con Melania.
Ottimo! Finalmente ce la faremo a incontrarci! :)

@Alepepe
Allora, al momento siamo una decina. Vi informo quando raggiungiamo il limite.
Grande partenza! :)

CLaudio Rossi ha detto...

Ciao Alessandro, metterei il mio cappello sulla sedia con soltanto una piccola riserva: il 25/3 mattina torno da lontano: spero non vi siano imprevisti di sorta.
Grazie per l'invito.
A presto.

Alessandro pepe ha detto...

A Claudio. Certo perfetto

Alessandro pepe ha detto...

Si parlava del cambio di passo, stile e tono di Beppe Grillo. Qui sotto un esempio:

http://www.beppegrillo.it/la-riconoscenza/

Alessandro pepe ha detto...

Nel caso qualcuno non L avesse ancora visto.

Può servire da bussola per le prossime Elezioni

https://youmedia.fanpage.it/video/al/WowvBeSwZYWPsB8c

Daniele Passerini ha detto...

@Alessandro Pepe
È palese il “ cartello” dei privilegi che si è composto (4 armate brancaleone a dx e 4 armate brancaleone a sx) pur di impedire alla maggioranza degli Italiani di portare il M5S al governo, dove potrebbe far piazza pulita del blocco di potere che ha messo in catene il futuro della nostra nazione. Prima la neo “legge truffa” elettorale, poi la campagna politica più sporca che si sia mai vista. I cinque stelle hanno regalato alla comunità decine di milioni di euro, ma le fonti mediatiche hanno enfatizzato all’inverossimile I mancati rimborsi di poche persone, come se un melo si giudicasse da un paio di mele bacate e non dalle centinaia di mele buone.
Anche le fake news su De Falco, amplificate da testate che ormai si stanno giocando credibilità ed autorevolezza, dimostrano questo clima da “partita truccata”; le tempestive beccate dell’avvoltoio Renzi sono invece la firma stessa di uno dei partiti brancaleone che assolda gli autori delle fake news elettorali.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/23/m5s-la-moglie-di-de-falco-mai-detto-di-essere-stata-aggredita-da-mio-marito-di-maio-se-ci-fosse-stata-violenza-lavrei-cacciato/4182486/

Alessandro Pagnini ha detto...

Almeno si comincia a vedere un po' di giornalismo d'inchiesta con FanPage. Ovvio che faranno di tutto per farli smettere.

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
A breve il M5S presenterà la squadra dei ministri pronti a governare...
Se invece vincessero le quadri-compagini brancaleone (di dx o di sx) ci metterebbero mesi per trovare le formule magiche che accontentino tutti gli alleati: tipo ministri che hanno chiuso con la scuola a 16 anni al MIUR, tipo ministri senza laurea alla Sanità ecc. (le ammucchiate di incompetenza cui ci hanno già abituato).
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/23/di-maio-al-quirinale-vede-il-segretario-generale-zampetti-e-annuncia-inviera-lista-ministri-m5s-a-mattarella/4183497/

Franco Sarbia ha detto...

Tipo un candidato presidente del consiglio senza laurea, con suggeritore laureato e buon giocatore di scacchi sempre a 30 cm dall'orecchio. (Ma non hanno già inventato i microauricolari invisibili?). Daniele, se togli questo argomento e quello degli impresentabili, credo rimangano ancora altri validissimi argomenti per chi vuol votare 5 Stelle, quasi tutti a scapito della maggior parte degli altri partiti. 😜

Alessandro pepe ha detto...

@Franco,

Io credo che Daniele intendesse altro. Il Movimento 5stelle non è ancora una struttura di potere consolidata e quindi tutti i suoi limiti sono dovuti al suo isolamento e allo snobismo e alla vigliaccheria degli altri che hanno paura ad affiancarsi ad un movimento che appunto non da garanzie di potere. Ripeto che questo isolamento se lo sono voluto loro in parte, o meglio è un aspetto fisiologico del nostro sistema. Dall altra parte c’e’ un sistema di potere che avrebbe la possibilità di sciegliere tra le migliori competenze e non lo fa per ragioni appunto di potere. È insomma una questione di intenzioni e sia chiaro non credo che i 5stelle siano un movimento puro ma semplicemente umano e più puntiamo il dito e facciamo confronti impropri più restringiamo la finestra spazio temporale che un movimento come dire vergine ha a disposizione prima che si riduca a parte integrata del sistema e si istituzionalizzi. Ogni giorno che passa con la nostra indifferenza, il nostro snobismo, il loro isolazionismo più o meno forzato, portiamo i 5 stelle ad essere integrato ed organico al sistema limitandone il suo potenziale rivoluzionario.

pegupe@gmail.com ha detto...

A tutti
Concordo totalmente con l’analisi di Alessandro, aggiungendo che ogni movimento, che propone un profondo cambiamento, si muove, inevitabilmente, in un territorio a tutti sconosciuto e quindi più soggetto a commettere errori. Occorre che coloro, in buona fede, che meglio conoscono le ragioni dei fallimenti delle passate rivoluzioni, diano utili e disinteressati consigli, invece di limitarsi a sentenziare dalla loro comoda e dotta poltrona. E’ vero, il M5S è impreparato a fronteggiare la politica dei professionisti della politica i quali sono espertissimi nell’intrigo e nell’inganno. Se pensiamo che per vincere la disonestà occorre essere più furbi o disonesti, anche solo per tatticismo, allora nessun cambiamento in meglio sarà possibile.
Vedo ancora una volta il ripetersi di quanto avvenne all’insorgere delle primissime contestazione del 68’, gli attacchi più feroci giungevano proprio dagli intellettuali della sinistra e dai vertici delle organizzazioni sindacali e fu proprio questo isolamento che portò alla tragedia delle Brigate Rosse.
Intellettuali di sinistra, volete ancora una volta contribuire affinché ciò accada in misura infinitamente più devastante?

Silvio Caggia ha detto...

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/elezioni/2018/02/23/pd-emiliano-se-il-m5s-avra-lincarico-sostenere-il-governo_6a2ba2e0-37e7-4b6d-b3fc-d3f9fae03c0d.html

Daniele Passerini ha detto...

@pegupe
Vedo ancora una volta il ripetersi di quanto avvenne all’insorgere delle primissime contestazione del 68’, gli attacchi più feroci giungevano proprio dagli intellettuali della sinistra e dai vertici delle organizzazioni sindacali e fu proprio questo isolamento che portò alla tragedia delle Brigate Rosse.
Intellettuali di sinistra, volete ancora una volta contribuire affinché ciò accada in misura infinitamente più devastante?

Nel ‘68 avevo solo 3 anni, ma ho letto molto di quelli anni, ho ascoltato i racconti di chi li ha vissuti, e quello che scrivi combacia perfettamente con l’idea che mi sono fatto di quegli anni e la lettura che faccio della “crisi politica” attuale.

pegupe@gmail.com ha detto...

Daniele
Io avevo 27 anni è ho vissuto, da osservatore, il nascere del 68' alla Statale di Milano,avendo conosciuto personalmente i dirigenti di quel movimento, anche perché un mio fratello era uno di loro. E così ho potuto vedere le due anime che sempre agitano i periodi storici di grande cambiamento. Leggo nelle vicende di oggi qualcosa di estremamente più potente sia nella direzione della distruzione che in quella della distruzione. Per questa ragione accuso coloro che hanno gli strumenti a non rimanere seduti e a sentenziare dall'alto della loro ignoranza.

Daniele Passerini ha detto...

@pegupe
Per questa ragione accuso coloro che hanno gli strumenti a non rimanere seduti e a sentenziare dall'alto della loro ignoranza.
Dando ad ignoranza il senso sia di sapere troppo poco, sia di sapere troppo.
Di fronte a mutamenti epocali come quello in corso, la cosa più saggia da fare è svuotare la propria tazza di té vecchio e freddo per riempirla con quello caldo della teiera.

pegupe@gmail.com ha detto...

Daniele
Davo per scontato che non intendevo l'ignoranza socratica, ma l'ignoranza della supponenza. Ma tu l'hai capito: non so se l'hanno compreso tutti.

Daniele Passerini ha detto...

@pegupe
Eh, tendo a darlo per scontato anche io, ma non è così per tutti... per noi di 22passi magari sì! :)

Alessandro Pagnini ha detto...

Il problema é che in genere, anche senza accorgercene, pensiamo che siano gli altri a dover svuotare la loro tazza e che la nostra contenga un ottimo tè.
La sospensione del giudizio é un esercizio di estrema difficoltà, perché comunque é necessario agire e talvolta anche con grande energia, per conseguire i prori obiettivi e per contribuire allo sviluppo della società. Il conciliare queste due esigenze talvolta apparentemente in contrasto tra loro, é di immenso valore. Sarebbe bello avere tale capacità

Franco Sarbia ha detto...

@ Pegupe,
Quale maggior supponenza, quale peggior atteggiamento di sdegnosa superiorità, altezzosità, boria, arroganza e presunzione (Secondo le definizioni combinate di Garzanti, Treccani, Devoto e Oli) puoi immaginare di colui che definisce ignorante chi semplicemente non condivide le tue idee, senza nessun cenno al merito delle sue ragioni? Tu dici: «Vedo ancora una volta il ripetersi di quanto avvenne all’insorgere delle primissime contestazione del ’68, gli attacchi più feroci giungevano proprio dagli intellettuali della sinistra e dai vertici delle organizzazioni sindacali e fu proprio questo isolamento che portò alla tragedia delle Brigate Rosse». Vissi e conclusi quella storia come eretico: fui tra i fondatori della sede genovese del Manifesto. Non trovo nessuna corrispondenza tra il movimento eterodiretto e verticistico promosso da Grillo e Casaleggio e l’esperienza multiforme e multicolore che prese avvio nel 1968, dagli esiti di rivoluzione sociale tuttora perdurante piuttosto che politica. Ma l’idea che le Brigate rosse fossero prodotto degli attacchi, o dell’indulgenza degli intellettuali di sinistra verso i compagni che sbagliano, scaturisce dal profondo dei rigurgiti della destra estrema e della P2, e condusse alla repressione generalizzata dei primi movimenti no global, alla manifestazione di Genova, alla quale partecipai accompagnandovi il sindaco di Belem, capitale del Parà, ospite a casa mia, alla Diaz e alla caserma di Bolzaneto. La tua analisi mi appare quindi come una allucinazione totalmente avulsa dalle vicende delle quali fui testimone e protagonista. E non posso riconoscermici.

@ Daniele
in quegli anni lessi tutto Herman Hesse e mi riconobbi, invece, nelle parole di Siddharta che tu riporti a memoria: «la cosa più saggia da fare è svuotare la propria tazza di té vecchio e freddo per riempirla con quello caldo della teiera». Non ebbi difficoltà, perché allora come ora ho meno certezze, vecchie e nuove, calde o fredde. di te e degli altri fedeli del M5S. Ma ormai quella citazione è ridotta a luogo comune ad uso di chi accusa gli altri, senza ragione, di non essere ricettivi alle proprie verità, a prescindere. La mia curiosità m’impedisce di rimanere seduto, continuo ad indagare sulle pretese verità e a diffidare dai dogmi, e la mia tazza somiglia piuttosto a quel che dev’essere un bicchiere di buon vino: mai pieno e mai vuoto.

Franco Sarbia ha detto...

@ Alessandro
Tu dici «Il Movimento 5stelle non è ancora una struttura di potere consolidata e quindi tutti i suoi limiti sono dovuti al suo isolamento e allo snobismo e alla vigliaccheria degli altri che hanno paura ad affiancarsi ad un movimento che appunto non da garanzie di potere». Vorrei che la situazione fosse come tu la pensi ma la contaminazione delle liste elettorali ci segnala che così non è più. Le prospettive di successo del Movimento lo hanno reso appetibile agli interessi più inconfessabili e la sua struttura informale lo ha reso scalabile. Esponenti della massoneria sostengono che i suoi iscritti nelle liste del Movimento sono assai più dei pochi scoperti ed espulsi. Sinceramente mi dispiace veder ridicolizzata la sbandierata diversità del movimento 5 stelle dagli altri partiti. Il loro essere cittadini "diversamente onesti" non è casuale: è diretta conseguenza dei loro stessi criteri di selezione del personale politico. Escludere candidati con precedenti esperienze di rappresentanza significa, in buona sostanza, selezionare un campione di cittadini "normali” che fino a ieri si sono sempre fatti i cavoli propri o delle organizzazioni di provenienza. E continueranno a farseli alla grande da posizioni di potere dopo l’elezione, siano o no espulsi, possano o no avvalersi del simbolo del movimento. Così è svelato il grande inganno: i cittadini “normali” non sono percentualmente migliori dei politici che votano. Tale è per il momento il nostro essere Italiani senza ideali, senza figli e senza futuro, purtroppo. Gli eletti devono avere prima di tutto la capacità di rappresentare gli interessi dei più deboli, forgiata in anni di lotte e impegno sociale nel corso dei quali abbiano dimostrato di essere incorruttibili. La loro competenza deve essere soprattutto rappresentativa, se rappresentano gli esclusi o i lavoratori non è necessario siano laureati in qualche disciplina: devono saper scegliere in modo trasparente gli esperti capaci di affrontare la complessità delle soluzioni delle quali sono portatori. Se un architetto, o un ingegnere, o un avvocato, o il capo di una associazione pretendono di fare il loro mestiere come parlamentari entrano immediatamente in conflitto d’interessi, anche quando gli interessi siano del tutto nobili. L'esperto in scienze ambientali di Lega ambiente promuoverà e finanzierà i progetti della sua associazione ed escluderà quelli del WWF, Italia Nostra e di tutte le altre associazioni ambientaliste, com’è successo con la ex sindaco di Lampedusa, ad esempio. Le competenze professionali sono fondamentali ma vanno selezionate con procedure di gara trasparenti basate su titoli, buone pratiche dimostrate e qualità dei progetti non con il voto degli elettori. In altre parole il problema non è stabilire se Di Maio sia o no laureato, ma quanto sia credibile il suo progetto di lotta alla disuguaglianza sociale, al razzismo, al fascismo. Sul tema delle competenze come vedete le mie opinioni sono totalmente diverse dalle vostre, vi piaccia o meno preferirei risposte di merito agli insulti. Valga come provocazione ma io immagino un operaio ministro del lavoro, un malato di Sla ministro della Sanità ed un rifugiato ministro degli esteri. Con affetto.

Alessandro Pepe ha detto...


@Franco
Io non credo che mio padre si riferisse a te. Il tuo commento è molto puntuale e preciso (sulla questione delle sestremizzazioni dei movimenti si può discutere, ma intanto ascolto). Riguardo a Grillo non è quello il punto ma l'atteggiamento di indifferenza, cecità e rozza analisi sociale che si fa di tutti quei movimenti contemporanei più o meno trasversali e più o meno ‘impuri’ che stanno caratterizzato questo decennio. Parlo dei Pirati prima, di Podemos, del movimento in Islanda. I 5 stesse sono quello che possiamo permetterci e ci meritiamo. Il popolo viola il giorno dopo la manifestazione di Roma si è scisso e sfaldato in mille correnti. Quello che vorrei dire è che io non riesco a prendermela con i 5 stelle e la tua riflessione su di Maio non laureato con il suggeritore secondo me non rende merito alla tua cultura ed intelligenza. Hai ripetuto qualcosa che tutti dicono, un commento da bar che nulla toglie e mette alla discussione. Io credo che il movimento 5stelle sia dal punto di vista socio-antropologico un laboratorio straordinario che dovrebbe scomodare politologi e sociologi di tutto il mondo è tutto quello che sento è: la setta, il comico, i protofascisti, gli incompetenti. Insomma nessuno che fa un’analisi strutturale e approfondita del fenomeno. Preciso che pre straordinario non intendo positivo, ma fuori dell'ordinario. Ci vuoi provare tu, Franco? Ecco alcuni temi da trattare:

- il cortocircuito tra verticismo e orizzontalità dei sistemi di comunicazione e dei percorsi decisionali

- l equilibrio di un sistema democratico interno monco a cavallo tra il seguire gli umori della ‘base ‘ e dare delle direttive politiche ed etiche

- il sistema delle camere comunicanti della selezione delle proposte di legge ( un individuo o un gruppo propone una legge, un secondo gruppo di esperti ne valuta la costituzionalità e fattibilità anche in linea di determinate direttive etiche, un terzo gruppo lavora a livello di scrittura e presentazione della proposta)
- il cortocircuito tra personalismo e lavoro di gruppo, la contraddizione di una società che è potenzialmente trasversale ma accenta solo messaggi veicolati da leader più o meno carismatici (e ci son tutti dentro sta cosa, da Berlusconi a Vendola)
- la veicolazione della rabbia e della frustrazione. Lo spostare il discorso dal ‘loro’ al ‘noi’, passaggio mai veramente riuscito nei 5stelle
- la forza ieratica dei messaggi dominanti che fanno soccombere i messaggi minori: in termini di quantità di parole e tempo speso i 5stelle parlano molto di piu' di assunzione di responsabilità, cooperazione, coinvolgimento, etica comune, ma quello che esce fuori per responsabilità collettiva e sistema mediatico è che sono una forza contro, anti sistema, distruttiva , anti casta etc... io direi che il movimento 5stelle è una forza che propone un altro sistema non è anti sistema
- come e perché un movimento si isola, estremizza, si adatta, si rende conforme, si corrompe nel corso del tempo
- chi è Beppe Grillo? Che tipo di persona è? Come siamo rimasti nostro malgrado succubi della sua bipolare personalità, come e in che modo sta cambiando il suo modo di pensare e comunicare
- da cosa è data questa insofferenza nei confronti dei 5stelle? Citavi il manifesto, che leggo tutti i giorni. È in assoluto il quotidiano che li critica di più. Per quale motivo secondo te?

Infine: su come e perché sono nate le brigate rosse lascio ad altri, il parallelismo tra ‘68 e movimenti liquidi (5stelle e affini) è sull impatto sociale che questo anno. La ciecita’ degli intellettuali nella capacità di leggere affinità e collegamenti tra eventi storici è proverbiale. Nel ‘68 qualcuno avrà detto che non si poteva paragonarli ai partigiani, ai partigiani avranno detto che il 48 era un altra cosa è basta leggere Flaubert (educazione sentimentale) per vedere come il ‘48 non era il ‘37 e come il ‘37 (secondo Hugo) non era come l’89 (1700). Così fino alla notte dei tempi per scoprire che L uomo di Neanderthal lui si che sapeva come fare le rivoluzioni

Alessandro Pepe ha detto...

@Pagnini.

Sospensione del giudizio. dici bene. I presocratici avevano una parola per descriverlo: Epoche'. interessante notare che non c'e' ua traduzione in nessuna lingua di questa parola

Alessandro Pepe ha detto...

@Franco

tutto giusto ma manchi di citare quale dovrebbe essere, ma non e', la struttura e lo spirito dei 5stelle. Si rifa' ai moderni concetti di trasversalita' e sommatoria delle intelligenze. Grillo non si e' inventato niente. Recupera concetti sulla moderna democrazia digitale, di Rifkin e Stigliz e altri. Ci sta provando, probabilmente non ci riesce e non ci riusciamo noi. I 5 stelle si son chiusi a riccio e noi siamo stati a guardare ma di prendermela con Di Battista o Di Maio al momento non me la sento. Certo che siamo cio' che siamo ma almeno ci guardiamo allo specchio invece di imprecare piove governo ladro. La Raggi a Roma ha avuto un ruolo epocale nella storia di questa citta'. Per la prima volta il cittadino romano deve i fare i conti con se stesso, e' costretto a prendersela con se stesso. Non era mai successo in 400 anni credo. Per il resto credo che i filtri dei 5stelle ancora funzionano. Non gli ho mai chiesto di essere onesti ma di avere un'etica.

Il linguaggio di De Luca e' agghiacciante, parla come Al Capone e in sala stampa i giornalisti ridono. Io questo ancora non riesco a digerirlo. Punto. E' piu' importante di qualsiasi altra questione e scavalca il jobs act, lo ius soli e le unioni civili. Io Berlusconi lo considero una piaga universale (un delitto contro la Galassia, diceva Grillo). Se tu Franco hai altre priorita' le rispetto, ma queste sono le mie.

Alessandro Pepe ha detto...

ps
tutto quello che e' successo riguardo agli scandali dei 5stelle negli ultimi giorni e' il nulla. Nel senso che e' il nulla dal punto di vista giornalistico e fattuale. Anche se fossimo in Inghilterra. Son cose che non dovremmo nemmeno sapere perche' non sono fatti. Che 12 deputati su 90 hanno donato meno soldi di quelli che dovevano, non e' una notizia. Che ci siano 5 o 20 candidati che erano iscritti alla massoneria non e' una notizia. Se conosci questi fatti e' perche' sono sulle prime pagine di tutti i giornali da 15 giorni. Ti prego di uscire dal tunnel della costrizione dei discorsi imposti,dei temi imposti, di ragionare in base alle tue priorita' dai qui fare una critica, distruttiva o costruttiva che sia, del fenomeno 5 stelle. Se no vedi che mi tocca scrivere, a malincuore perche' ti riconosco una rara intelligenza, che scrivi delle banalita'. Sulla questione della lotta al razzismo e al fascismo e' un tema interessantissimo che sono pronto ad affrontare, magari il 25 marzo quando ci vediamo. Io ragiono sempre sugli effetti delle cause. Ripetere a macchinetta che siamo antifascisti, che il razzismo e' orribile e che siamo per l'accoglienza non ha nulla a che vedere con la gestione del problema. Il testo scritto dai parlamentari europei sull immigrazione da parte dei 5stelle per me e' bellissimo. Mette al centro la dignita' dell'uomo e dice in breve che nessuno se ne occupa di queste e donne e questi uomini (attento non migranti, ma uomini e donne). Quando l'ho letto ho pensato: e' vero, nessuno li chiama uomini e donne. Poi pero' salta fuori di Maio con i Taxi e vacillo (di parecchio). Ripeto pero' che dire ad un razzista che e' un subumano non serve a niente, anzi aggrava ancora di piu' la cosa.

Alessandro Pepe ha detto...

ps ps
non credo che nessuno ti abbia insultato.

Franco Sarbia ha detto...

@ Alessandro
invidio sinceramente la passione tua e di quanti confidano nel successo del M5S come punto di partenza per un radicale rinnovamento morale e strutturale della politica. Quando sento parlare te romano di ruolo epocale di Virginia Raggi sono tentato di crederti e il mio scetticismo vacilla. Ma finora, per le ragioni che ho esposto qui e in un precedente post, non riesco a condividere le tue speranze. E poiché le ritengo radicalmente ingannevoli non mi vien neppure voglia di capire quali miglioramenti possano inverarle. Senza coinvolgimento emotivo, effettivamente, l'intelligenza non da grande prova di se e mi può capitare che parli di Di Maio buffoneggiando. Se non sono stato divertente me ne scuso. In queste elezioni politiche mi sento libero di esprimere posizioni minoritarie nella scelta del meno peggio, com'è capitato in tutta la mia vita, poiché sono convinto che non vincerà nessuno. Ma se qualcuno potesse vincere preferirei di gran lunga fosse il M5S piuttosto che Berlusconi e Renzi. Sarebbe il risultato più dirompente e desiderabile per tentare di arrestare il decadimento morale della nostra democrazia. La prova dei fatti è l'unica capace di sciogliere il nodo della effettiva capacità di rinnovamento del Movimento. In questo il mio atteggiamento di denuncia dell'inganno differisce da quello del Manifesto. Io preferisco che si compia: se inganno sarà.

pegupe@gmail.com ha detto...

Franco Sarbia
“Quale maggior supponenza, quale peggior atteggiamento di sdegnosa superiorità, altezzosità, boria, arroganza e presunzione...”
Almeno un risultato l’ho ottenuto, far uscire dal letargo un interlocutore attento e preparato.
Come non condividere questo tuo incipit! Il problema è che forse hai letto con troppa fretta quanto da me scritto e poi, probabilmente ti sei fatto prendere da una vis polemica, non all’altezza del tuo normale sentire. Io ho detto questa cosa molto semplice: gli intellettuali, coloro che hanno studiato molto, possono essere saggi oppure supponenti. Non ho affatto detto che tutti gli intellettuali sono supponenti e quindi ignoranti e non capisco perché tu abbia pensato che abbia dato a te l’etichetta di supponente. Ho solo ricordato un fatto storico che nessuno può mettere in discussione. Moltissimi intellettuali, soprattutto quelli di sinistra, nel 68’, con sufficienza e con rabbia, definirono il movimento studentesco come un movimento fascista tutto composto da “figli di papà”. Cosa in parte vera, ma che avrebbe richiesto, da chi aveva gli strumenti, una più approfondita riflessione e analisi. Purtroppo anche gli intellettuali, come tutti i mammiferi, hanno una pancia e un sottopancia.
Questo atteggiamento, e qui posso sbagliarmi, lo vedo riprodotto, pari pari, verso il fenomeno del M5S. Ovviamente parlo degli intellettuali che frequentano i talk show, tipo: Cacciari, Mieli, Carofiglio, Severgnini, Vauro, Santoro e chi più ne ha più ne metta. Tutti, e dico tutti, fanno la stessa superficiale analisi su quello che è un fenomeno sociale che probabilmente non ha precedenti.
Per quanto riguarda il fenomeno delle Brigate Rosse, non ho detto che sono il prodotto degli intellettuali di sinistra, ho detto una cosa diversa. Ogni movimento composito come quello del 68’ e quello del M5S che coinvolge trasversalmente la società (il M5S ancor più di quello del 68’) ha al suo interno due anime ancora in embrione: una propositiva e una distruttiva: una veramente rivoluzionaria e una falsamente rivoluzionaria. Se tutti i mezzi di informazione sono concordi nel definire solo quest’ultimo aspetto, non faranno altro che alimentarlo così da spingerlo, senza volerlo, verso una deriva decisamente antidemocratica e autoritaria.
Ultima riflessione: avete visto l’età degli intellettuali di oggi? Nel 1921 Gramsci aveva 30 anni, Togliatti 27, Bordiga 31, Nenni 30, solo per citarne alcuni e solo della sinistra. Forse dovremo dare più credito a coloro che oggi hanno 30 anni e che sono capaci di entusiasmarsi per le vicende della politica, perché 40 sono già troppi.

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Aspetto i tuoi commenti, appena saranno noti tutti i nomi della lista di ministri del M5S, in merito al loro profilo. E faccio appello sin da ora sulla tua onestà intellettuale.
Un abbraccio.

Franco Sarbia ha detto...

@ Pegupe
sai ho pensato che dessi a me dell'ignorante a me perché il tuo commento era il primo, dopo quello di Alessandro, a rispondere al mio sul tema delle critiche al movimento del quale non v'erano cenni precedenti. Per favore, non mi privare dei tuoi apprezzamenti gratuiti non mi dispiace essere posto sullo stesso piano di Cacciari, Mieli, Carofiglio, Severgnini, Vauro, Santoro quanto a superficialità. Hai ragione a ricordare la precocità dei grandi intellettuali del '900, tuttavia non ti avvicinare troppo a Renzi nel proporre la rottamazione degli ultra quarantenni. Forse la saggezza tua, e un pochino anche di quella degli altri nostri coetanei, escluso me, possono tornare utili a chi pensa sia possibile un futuro luminoso senza consapevolezza del passato. Con affetto.

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele
ho ascoltato questa sera Di Maio da Giletti: ha una capacità dialettica ed una prontezza di reazione straordinarie. Non fossi un cultore del pensiero lento mi affiderei a lui di sicuro. Se nella lista dei ministri troverò Gino Strada, Milena Gabanelli, Maurizio Landini e Pepe Mujica lo voterò. 😜

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
"preferirei di gran lunga fosse il M5S piuttosto che Berlusconi e Renzi."
Ottimo. Ora però valuta oggettivamente l'effetto del tuo voto, o non voto...
Sicuro che non stai contribuendo ad un nuovo governo Renzusconi?
Votiamo per autogratificazione personale o per ottenere un risultato pratico?
Di fatto ormai il 4 marzo sarà come un referendum: volete voi cambiare le cose (votando m5s) o lasciarle così come stanno?

Giggino è un bamboccione? Certo che lo è, ed è anche eterodiretto... Da noi della Rete! Lo abbiamo messo su noi li a fare il portavoce e candidato Premier, ed a noi risponde...

A proposito di candidati Premier... Ti risulta che ce ne siano altri di candidati Premier? A me risulta l'unico finora... Ragionaci su un attimo...

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Anche io ho visto stasera Di Maio da Giletti: ero scettico all’inizio su di lui, ma poi mi sono ampiamente ricreduto.
Devo dire che il confronto tra A) i suoi inviti al voto da una parte e B) gli anatemi a non votare M5S di Berlusconi e Renzi dalle altre due parti, è la miglior propaganda politica possibile a favore di Di Maio! :)

Alessandro pepe ha detto...

Eh bella discussione. Allora se posso sintetizzare. Ci sarebbero dei punti di riflessione riguardanti le contraddizioni dei moderni sistemi di democrazia partecipativa (o liquida) dell’esigenza di un cambio di paradigma, dell allerta ecologica, dell assunzione di responsabilità collettiva, del passaggio dalla democrazia rappresentativa a quella partecipativa. Dei rischi e delle derive di volare sempre ad altezza degli umori di quella che viene in gergo chiamata ‘gente’, e infine del tentativo di affrontare temi che siano trasversali (o laterali) all appartenenza di genere destra o sinistra. Politiche che siano universali nelle urgenze. Di questo avrei voluti e vorrei parlare ma poi il tema è sempre quello: di maio è bravo, non è bravo, grillo ha detto una parolaccia, Renzi è stupido, Berlusconi è rincoglionito. Commenti e temi che andrebbero bene in un bar di periferia ma non adattti appunto ad un intellettuale. In questo senso Michele Serra è un bellissimo esempio di pensatore tautologico. Pensa e scrive sempre, meravigliosamente, del pensiero giusto, dell ovvio, della cosa giusta da fare. Così educato e rispettoso che mi fa rimpiangere Celine. Mi chiedo cosa avrebbe detto Pasolini di tutto questo. Nessuno, dico nessuno che si assuma il rischio di una provocazione, di una voce fuori dal coro. Per il resto non ho nessun entusiasmo. Mi sento un commentatore da poltrona e non credo che i 5stelle siano la salvezza dell umanita’. Penso siano un movimento ad alto rischio, sotto ogni punto di vista. Dopo la mafia chi mi terrorizza di più sono i nazisti dell’Illinois. La battuta su Roma era per dire che un errore commesso da una collettività (e la Raggi ha rappresentato, almeno all’inizio, una collettività) è un errore che porta ad una consapevolezza, quindi ha una funzione diciamo catartica. Tutto qui.

Alessandro pepe ha detto...

@Franco
Poi nessuno che parla del tema del Portavoce. Ossia delle relativa importanza della persona in una democrazia partecipativa. Insomma sono temi interessanti, perché lasciarli morire in mano ad un gruppetto di fanatici analfabeti, perché? Vivadio perche’? Quale pigrizia mentale, quale tristo opportunismo, quale nichilismo strutturale? Conosco come clienti del mio locale Francesco Merlo, Cerno, Michele Fusco ed altri giornalisti. Ci fermiamo spesso a parlare. Mi paiono tutti così stanchi ed indifferenti, così ovvi nelle loro considerazioni, ma sopratutto così intellettualmente pigri. Se c’è stata tensione nelle discussioni prima è proprio nel vedere che i tuoi commenti non differivano per forma e contenuto da tutti gli altri.

pegupe@gmail.com ha detto...


Franco Sarbia
Chiarito il malinteso, preciso che quei giovani intellettuali dei primi del 900 non possono essere paragonati ai giovani politici dei nostri giorni, perché il mondo è profondamente mutato e la cultura giovanile ha bisogno di una nuova chiave di lettura che, chi ha un'età come la mia, non può avere, ma può cercare di comprendere. Cacciari non è certo un ignorante, ma le sue analisi sul fenomeno 5 stelle si sono dimostrate tutte errate e superficiali, non perché sia uno sprovveduto, ma perché sa leggere talmente bene il passato da non essere capace di vedere come si sta evolvendo il presente. Inoltre ricordo che Cacciari, molti anni fa, durante un'intervista, gli fu chiesto cosa pensasse della canzone di Jovanotti "Io penso positivo" nella quale si accosta Che Guevara a Santa Teresa di Calcutta e lui rispose di non sapere chi fosse Jovanotti né quella canzone. Lo disse per snobbismo, oppure diceva il vero? Nel primo caso vedo un atteggiamento di stupida intellettuale superiorità, nel secondo, un filosofo non può ignorare fenomeni sociologici come quelli prodotti dalla musica leggera. Propendo per la prima ipotesi, perché come poteva pensare che una canzonetta potesse affrontare problemi di questa importanza? Credo che questo piccolo e lontano episodio sia collegato da un sottile “filo rosso” agli episodi di oggi.
Filo rosso o filo nero?

pegupe@gmail.com ha detto...

Ho trovato ancora più interessante l'intervisa di oggi di Lucia Annunziata in contemporanea con Di Maio e Di Battista. Altro che sprovveduti e incompetenti.Devo inotre riconoscere che questa intervista è stata condotta in modo molto serio e professionale rispetto a quelle condotte da Gruber quando invita i rappresentanti dei 5 Stelle. Tutta sorrisetti con atteggiamenti da maestrina. Peccato perché la credevo seria e competente. Poi è arrivato il suo amore: il renzino e, come si sa,al cuore non si comanda.

Alessandro pepe ha detto...

@Gugluelmo

Mi ricordo una volta Annibale sostenere che il dramma era che oggi gli intellettuali organici in senso gramsciano erano Fabio Fazio e Jovanotti. Col senno di poi riflessione molto acuta. Intendeva che gli unici che costruivano ponti tra l’alta cultura e la cultura di massa erano loro. Non ha invece riconosciuto che questo ruolo oggi lo svolgevano i 5stelle, nel bene o nel male.

pegupe@gmail.com ha detto...

Franco Sarbia
A maggior chiarimento sul nostro malinteso, ti posso assicurare, perchè l'ho verificato, che il commento da me scritto,avendolo copiato, come spesso faccio da un documento word, è precedente al tuo commento che non avevo ancora letto.

Franco Sarbia ha detto...

@ Guglielmo
Peccato, mi hai tolto un'occasione per avere ragione, giacché gli insulti sono sempre un torto. Un abbraccio. 😜

pegupe@gmail.com ha detto...

Alessandro Pepe
“Il linguaggio di De Luca e' agghiacciante, parla come Al Capone e in sala stampa i giornalisti ridono…”
Dopo le dichiarazioni di De Luca, guarda caso, sono stati fatti due attentati incendiari, e neanche troppo indiretti, verso Fanpage.
Oggi sia su TG3 che sulla 7, non ho sentito alcun commento. Che i criminali commettano crimini è cosa ovvia: è la loro natura. Ma che i benpensanti rimangono in silenzio è cosa di gran lunga più grave. A me questo sembra un segnale molto più preoccupante degli atti criminali condotti dai redivivi gruppi neonazisti che possono avere l’appoggio di un’esigua minoranza, anche se le due cose sono, secondo me, collegate.
Abbiamo avuto le testate dei giornali e le televisioni che ci hanno scassato i m… per 15 giorni, e non hanno ancora finito, sui mancati bonifici di alcuni esponenti dei 5 Stelle e poi un presidente di Regione si permette di dire ai giornalisti di Fanpage che dovranno ingoiare tutto, e tutto passa sotto silenzio. Il PD non dice nulla, è ovvio, ma neppure Liberi e Uguali lancia urla di indignazione con la dovuta forza e insistenza. Mi ricordo “Untouchable"- (chiacchiere e distintivo).
Meditate gente, meditate!, e parliamo di cose serie.

Anonimo ha detto...

questo rappresenta il definitivo cambio di passo semantico di Beppe Grillo. Non so se dietro quest articolo c'è una velata autocritica, forse inconscia:

http://www.beppegrillo.it/parlo-dunque-sono/

Ps se vedete che ogni volta commento con utente diverso non è perchè sono un Troll o uno stalker ma perchè ancora non ho capito come si fa ad aere utente unico a seconda del dispositivo da cui scrivo. Sullo smartphone ad esempio non riesco a selezionare l'utente e mo la da di fault, così vale per qui che mi fa entrare come mministratore del mio canale youtube.

Alessandro pepe ha detto...

Articolo di Travaglio oggi:

https://www.google.it/amp/s/infosannio.wordpress.com/2018/02/28/bollito-misto-editoriale-di-marco-travaglio/amp/

È esattamente quello che sostengo da 25 anni. Io non ce L ho con Berlusconi. Non più. È ormai alla luce del sole. Una sorta di connivenza totale a 360 gradi, a tutti i livelli, un laissez faire reso legale dalla criminalità diffusa. È triste ed educativo al contempo. Dice chiaramente chi siamo. Non necessariamente corrotti o mafiosi, ma inerti, semplicemente inerti. Come i vicini di casa degli ebrei negli anni trenta, con L aggravante che non ci muove nemmeno una passione. I giornalisti che ridono delle battute di De Luca, il quale parla come, se non peggio, di Al Capone, Renzi che lo difende (perché??!) con un masochismo che non ha alcuna ragion d’essere su qualsiasi livello di strategia politica. Forse la consapevolezza che la mafia in certo qual modo è ormai organica allo stato, quindi funzionale. Chissà! Mio fratello, quando gli faccio notare i video di fanpage, risponde: eh dai lo sappiamo che ci sono le infiltrazioni della camorra! Non notando che il problema non sono le infiltrazioni ma la reazione di politica e media (l intervento di Don Ciotti totalmente isolato:
https://m.youtube.com/watch?v=WcyzLCkYOkk).

Ripeto questa al momento è la mia priorità. Non c’è bisogno di essere qualunquisti, sommari, ignoranti, populisti, beceri, analfabeti, destrorsi, razzisti, opportunisti per considerare scandaloso lo stato delle cose. Il problema è che ogni protesta viene relegata e assimilata al gruppo dei populisti ignoranti, qualunquisti e razzisti, e di questo i 5 stelle hanno la loro responsabilità. Solo che se adesso dico che Berlusconi è scandaloso passo, nella migliore delle ipotesi, per noioso e retrogrado. Io voto sicuramente è disperatamente per i 5stelle. Non mi è data altra possibilità.

Anonimo ha detto...

e di sicuro non voto nessun partito è più o meno connivente, anche solo con il silenzio, di questo stato di cose. Ne riparliamo fra 5 anni e ditemi se non avevo ragione

pegupe@gmail.com ha detto...

Alessandro Pepe

“Non necessariamente corrotti o mafiosi, ma inerti, semplicemente inerti. Come i vicini di casa degli ebrei negli anni trenta, con L aggravante che non ci muove nemmeno una passione...”

Aggiungerei con un’aggravante ancora più pesante, negli anni trenta coloro che dissentivano, in base al livello di dissenso, erano uccisi, malmenati, isolati o privati di ogni possibilità di lavoro.
Il vero problema oggi non è il terrorismo, non è quella minoranza di immigrati che delinquono, non è il politico corrotto, non è la presunta inefficienza della Raggi: è il quasi totale assopimento della coscienza. Eppure sarebbe così facile dare una bella sveglia il 4 marzo, votando per coloro che più di tutti temono. La nave sta affrontando una tempesta e non è il momento di pensare a come tenere pulito il ponte.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
https://www.ilblogdellestelle.it/m/2018/03/diretta_una_squadra_di_governopatrimoniodelpaese.html

Conosci alternative?

Silvio Caggia ha detto...

@Franco

P.S.: Ma che ti ha fatto il movimento 5 stelle?

Cittadini che vogliono governare i cittadini...

Allinizio ridevano loro dietro, li prendevano in giro

Poi, quando si è capito che la cosa poteva essere possibile le risate sono diventate insulti

Non c'è mai stato un partito o movimento politico cosi insultato e cosi calunniato

Tra l'altro formato da tutti cittadini perbene

Neanche dei pregiudicati sono stati cosi insultati come i suoi portavoce

Ma alla fine che cosa ti ha fatto
il Movimento 5 Stelle?

Ha governato qualche volta?

Ha fatto qualche legge a suo favore?

Ha creato gli esodati?

Ha abolito l'articolo 18?

Ha per caso rubato soldi alla collettività?

Ha fatto favori alle banche?

Ha introdotto norme che aiutano le banche a espropriare casa tua?

Ha per caso aiutato petrolieri che inquinano vicino casa tua?

Si può sapere cosa cavolo ti ha fatto?

Ha semplicemente portato delle persone incensurate dentro le istituzioni

E questa è una cosa bellissima.

(Liberamente adattato da un vecchio commento di Marco Travaglio)

Franco Sarbia ha detto...

@ Silvio
Ti prego, io non ho mai insultato il Movimento 5 Stelle, né ritengo onesto attribuirmi un'ostilità nei confronti suoi o tuoi o di quanti ne condividono le idee. Semplicemente le mie idee sono diverse da quelle propugnate dal movimento e dalle tue, su molti punti di merito alcuni dei quali ho espresso nei miei commenti. Legittimamente. E come tali, come libera espressione del mio pensiero, ti prego di rispettarle senza attribuirmi una malevolenza che non mi appartiene. Punto

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
E io quoto Peter Gomez... altro che insulto alla Costituzione, qui siamo nel vero spirito della Costituzione! ;)
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ministri-5-stelle-cosi-li-conosciamo-prima-di-votare/

Alessandro pepe ha detto...

@Franco

Non noti comunque un cambio di passo e di tono?

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
"Ti prego, io non ho mai insultato il Movimento 5 Stelle, né ritengo onesto attribuirmi un'ostilità nei confronti suoi o tuoi o di quanti ne condividono le idee."

Uhm...
Chi ha scritto "Diversamente onesti a 5 stelle"?
E "Si dicono onesti ma mia madre diceva con ragione: «chi è bugiardo è ladro»"?

Va beh, e su facebook, non conta...

Ma non mi hai risposto:
Chi vedi come alternativa a Di Maio e la sua squadra al governo?
Sù, un nome di Premier ed una coalizione che lo appoggi...

Franco Sarbia ha detto...

@ Silvio
Diversamente onesti non è un insulto se rivolto a tutti gli amministratori a 5 stelle di grandi città inquisiti, in percentuale non inferiore a quella degli altri partiti, e ai bugiardi che versavano bonifici e il giorno dopo li revocavano, o ai candidati che hanno mentito sul loro passato. Facebook conta eccome, né mi sogno di rinnegare mai le verità comprovate. Non vedo in di Maio una soluzione ai problemi dell'Italia, né ritengo ci sia al momento una alternativa percorribile. Riesci a rispettare anche questa mia idea?
@ Alessandro
come "infedele" uso una chiave di lettura totalmente diversa da quella tua, di Daniele e di Silvio. Non è in discussione il valore dei cosiddetti "candidati ministri". Quando ero amministratore dell'azienda di Igiene Urbana di Genova i dirigenti erano scelti per concorso, si trattava di manager di valore, docenti universitari con storie accademiche indiscutibili, ma chissà perché erano tutti socialisti. Ovvero tra le decine di migliaia di uomini e donne di valore, con concorsi confezionati ad hoc venivano selezionati gli amici del presidente. Nel caso del governo a 5 stelle non si tratta neppure di concorsi ma di persone che hanno fatto una scelta di parte, rispettabile per carità. Ma il loro valore viene brandito come indiscutibile diritto del movimento a governare da solo: senza dividere il potere con nessuno. Agli altri è concessa al massimo la facoltà di sostenere un governo monocolore a 5 Stelle. Nemmeno la DC di Fanfani osava tanto. Capite quanto lontani siamo? E non ci possiamo fare niente. Semplicemente voi avete fede, io no. Alla fede preferisco la conoscenza.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
Diversamente onesti è un insulto.

"tutti gli amministratori a 5 stelle di grandi città inquisiti, in perc­entuale non inferiore a quella degli alt­ri partiti" è un altro insulto: all'informazione ed all'intelligenza.

"ai bug­iardi che versavano bonifici e il giorno dopo li revocavano" ci sta, infatti sono stati subito cacciati... Non vengono certo ricandidati come si fa altrove...

"candidati che hanno mentito sul lo­ro passato" ci sta, infatti sono stati subito cacciati...

Che ci sia gentaglia che in questo momento prova ad infiltrarsi nel movimento è indubbio, come è indubbio che venga sputata fuori...

Ma la percepisci la differenza con tutti gli altri partiti?

"né ritengo ci sia al momento una al­ternativa percorribi­le. Riesci a rispett­are anche questa mia idea?"
Certo, la condivido anche... Non c'è alternativa... O il m5s al governo o tenersi il sistema che abbiamo...
Come dico da un pezzo è un referendum:
Vuoi tu cambiare le cose mettendo al governo dell'Italia questa squadra con questo programma o vuoi lasciare le cose come stanno ora?
L'importante è che ti rendi conto che il tuo voto equivale a lasciare le cose come stanno ora.

"senza dividere il potere con nessu­no. Agli altri è con­cessa al massimo la facoltà di sostenere un governo monocolo­re a 5 Stelle"
E per forza, perché "tutto il potere alla Rete", di cui i nostri rappresentanti sono solo portavoce... Gli altri politici non sono nostri portavoce, non fanno quello che "io" dico loro di fare, ma fanno i loro interessi ideologici, nella migliore delle ipotesi...
Qualche politico di LEU accetterebbe di gestire il potere solo ed unicamente per conto della Rete? No, quindi è normale che non si possa dividere alcun potere con loro...
Tuttavia dei politici intellettialmente onesti potrebbero, come propone Emiliano, appoggiare dall'esterno un governo m5s al fine di vedere realizzati i punti di programma compatibili con l'ideologia che lui dovrebbe rappresentare... Tu sei d'accordo con Emiliano?

"Semplic­emente voi avete fed­e, io no. Alla fede preferisco la conosc­enza."
Quale fede? Noi abbiamo il potere di decidere il programma e le persone, non c'è nessuna fede, speranza o carità...

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Conosci l’analisi transazionale di Erik Berne? In caso negativo leggiti quel piccolo concentrato di insights che è A CHE GIOCO GIOCHIAMO.
In caso positivo, hai presente il gioco del “Sì ma...”? Per la prima volta da quando ti leggo, ti vedo giocarlo in modo evidente e questo mi fa supporre che non te ne renda conto.
Ti assicuro che nessuno qui dentro pensa che Di Maio sia “la soluzione”, né che lo siano magicamente i 5stelle come forza politica... io, padre e figlio Pepe, Silvio, credo anche Alessandro, siamo però concordi che QUALUNQUE ALTRO VOTO può solo portare alla conservazione dello status quo.
Mi sembra che siamo come tanti medici attorno a un malato grave, tutti concordi che se non si fa nulla il malato morirà, che tutte le terapie provate ad oggi piuttosto che salvarlo hanno portato il paziente alla condizione attuale. Allora proponiamo una terapia sperimentale, che è stata provata solo su piccoli campioni di malati, dando risultati secondo taluni buoni, secondo altri pessimi... al punto da ritenere che ci sia qualcosa che non va nei processi di peer review! :)

Concordo con Silvio che dare dei “diversamente onesti” ai 5 stelle non sia un’affermazione molto brillante, sicuramente non degna della tua intelligenza. Quanto a ordini di grandezza in gioco, è un po’ come sostenere che la tua caldaietta domestica sia responsabile quanto le centrali a carbone dell’innalzamento della CO2.

Rifletti su questo elenco della Gabanelli per esempio:
https://youtu.be/HLUe6OycP9M

Alessandro pepe ha detto...

@daniele.

Concordo perfettamente. Aggiungo anche che il movimento 5stelle rappresenta, ancora per poco forse , lo specchio delle nostre mancanze e capacità, perché è ancora un movimento trasversale e relativamente libero ed eterodiretto. Ossia non ha ancora consolidato le sue oligarchie quindi ogni errore commesso dal movimento ha una funzione euristica, ossia ci constringe ad un’ammissione di responsabilità, diciamo che è un errore educativo. Uno errore commesso invece da partiti con oligarchie consolidate è uno sbaglio monodiretto che influisce sull elettorato come fenomeno subito e accentua la nostra percezione di impotenza nei confronti della Res Publica. Per questo penso che prendersela con il Movimento 5 Stelle non possa essere una proporita’ per chi considera il voto non una scelta di rappresentanti ma un momento di partecipazione. Questa, ripeto, non è una prerogativa dei 5stelle, ma di tutti quei movimenti diciamo liquidi ancora non consolidati sul piano delle rappresentanze (e i 5 stelle dovrebbero non esserlo per statuto). Credere almeno una volta ad un messaggio e ad una promessa elettorale, non solo non è ingenuo ma è direi doveroso. Per assurdo potrei considerare anche il primo voto a Trump educativo per la gente che si ritiene di destra, perché ha messo a nudo tutto ciò che c’è di peggio del pensiero dominante americano. Ugualmente, ma di segno opposto, votare 5 stelle, metterebbe a nudo la nostra reale capacità di assumerci delle responsabilità come cittadini e partecipi della politica. Poi se tutto va male (e sinceramente non vedo come possa andare peggio di così, almeno sul piano della rappresentanza politica), avremo comunque imparato una lezione. La Raggi è un ottimo esempio: da sempre sostengo che il meet up di Roma era uno dei peggiori, e forse quello della Raggi rappresenta una scalata di un gruppetto di opportuinsti mezzi destrorsi. Malgrado questo e i mille intoppi è una amministrazione che si sta muovendo secondo me bene e meglio delle 3 passate precedenti perché ha costretto, dal cittadino comune alla più grossa delle partecipate, ad assumersi delle responsabilità, che è sempre stato il vero problema di questa città, lo schivare i propri compiti. Insomma i romani si stanno educando (sperando con questa affermazione di non mancare di rispetto ai miei concittadini). Ora vado a rifare la tessera elettorale che è scaduta. Ti assicuro Franco non voto 5stellle con passione e incondizionatamente, ma essere contro di loro non è alla cima delle mie priorità e trovo estremamente fastidioso questo tiro al piccione. Sono convinto che la maggior parte della stampa gli dia contro solo ed unicamente per problemi di opportunismo, perché ancora non rappresenta alcun potere costituito. Stanno vagamente cambiando alcuni atteggiamenti ora che si profila un loro successo elettorale. Solo questo mi basta per denudare il re.

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele
Naturalmente conosco l'analisi transazionale, e tu che pratichi le scienze psicologiche sai perfettamente che la psichiatrizzazione delle relazioni umane è il modo migliore per delegittimare le opinioni liberamente e consapevolmente espresse dagli altri. Ti prego di non farlo. Ho già detto che ritengo non ci siano le condizioni perché vinca una delle tre grandi forze in campo, ma qualora potesse esserci un vincitore preferirei di gran lunga prevalesse il Movimento 5 Stelle su Renzi e Berlusconi. Non vi basta? Non mi si può chiedere di rinnegare le mie convinzioni con il voto. Non sarà il mio a decidere la non vittoria di Di Maio, e qualora lo fosse rifiuto la mistificazione renziana del "voto utile" che sembra serpeggiare in chi sostiene che se non si vota il Movimento si è complici del malaffare del vecchio sistema. Anche se la mia scelta politica appartenesse solo a me riterrei non solo utile e necessario ma obbligo morale affermarla pubblicamente in qualunque circostanza. Una delle ragioni per le quali non sono sostenitore del Movimento è il fanatismo "religioso" di molti dei suoi seguaci che li induce perfino a negare la realtà dei fatti. Silvio per esempio ritiene un insulto la semplice constatazione che il cento per cento dei sindaci delle grandi città amministrate dal movimento 5 stelle sono indagati per falso, omicidio o abuso d'ufficio ed altri reati. E trovo in questo suo dire lo stessa difesa settaria delle meraviglie della nuova medicina germanica, a dispetto dei fatti e delle condanne del suo fondatore. La giustizia va rispettata sia quando colpisce gli amici che i nemici, tanto frequentemente condannati e insultati dallo stesso Di Maio assai prima che compia il suo corso.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco

"il cento per cento dei sindaci delle grandi città amministrate dal movimento 5 stelle sono indagati per falso, omicidio o abuso d'ufficio ed altri reati."
Questo è un insulto all'intelligenza dei lettori di 22 passi...

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
Un po' di vera informazione non ti fa male:
www.ilpost.it/2018/02/20/virginia-raggi-salvatore-romeo-archiviazione/amp/

Franco Sarbia ha detto...

@ Silvio
cito da il Post, ma qualsiasi altro giornale lo riporta: «Quella relativa alla nomina di Romeo non era l’unica indagine in corso a carico di Virginia Raggi, che è anche accusata dalla procura di Roma di falso per la nomina di Renato Marra alla direzione Turismo del comune della capitale (Renato Marra è fratello di Raffaele Marra, ex capo del personale del comune di Roma arrestato nel dicembre 2016 con l’accusa di corruzione). Il processo, per cui Raggi ha chiesto il giudizio immediato, inizierà il prossimo 21 giugno». La Sindaca di Torino è indagata per indagata per falso in relazione al bilancio 2016 e per concorso in omicidio della donna morta in piazza San Carlo. Il sindaco di Bagheria è indagato per rivelazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio, omissione di atti d'ufficio e turbativa d'asta. Il sindaco di Livorno è indagato per bancarotta fraudolenta. L'unico sindaco indagato espulso dal movimento è stato Pizzarotti, poi rivelatosi innocente. Ti risulta c siano altri sindaci a 5 stelle di grandi città non indagati? Se sì correggo volentieri la percentuale. Tu continui ad attribuirmi insulti: insultandomi. Ma questi sono semplicemente fatti di pubblico dominio, io mi sono limitato a riportarli dall'Huffington Post. http://www.huffingtonpost.it/2017/10/17/tutti-i-sindaci-m5s-indagati_a_23245812/
Infine ti suggerirei di non mettere in discussione l'intelligenza di chi la pensa diversamente da te. Dire che chi non condivide le tue idee è scemo non è un buon esercizio di democrazia.

Alessandro pepe ha detto...

@Franco

Non ho la forza, e forse nemmeno la voglia, di provare a convincerti della differenza sostanziale e strutturale delle questioni giudiziarie a capo degli eletti tra i 5stelle rispetto agli altri partiti (tutti, incondizionatamente) e degli strumenti e metodi che il Movimento attua in caso di guai giudiziari. Io credo spero e presumo che la tua sia una provocazione. Di tutto quello che si può dire del M5S, concentrarsi sul fatto che sono tutti corrotti è ai limiti della disonestà intellettuale (strutturale in gran parte della stampa nazionale, ma sorprendente se viene da una persona libera ed intelligente come te). Poi se vogliamo parlare della potenziale deriva destrorsa del movimento, dell ignoranza, del qualunquismo e del cortocircuito tra autarchia e anarchia che vige tra i vertici e i sotto vertici sono pronto alla discussione, del delicato e complesso tema della democrazia liquida, del confine debole e precario tra partecipazione e rappresentanza ( ma per quanto ti abbia chiesto direttamente mi pare che siano temi che a te non interessano, come spesso sono rimasti inascoltati i miei appelli a Mario Massa su di una riflessione sulla filosofia della scienza: unica risposta: a me i filosofi stanno antipatici). Almeno per parte mia la mia bonaria, e per nulla insultante, critica ai tuoi commenti è che li ho trovati banali, già sentiti, ovvi. Così come mi sconforta leggere Michere Serra, Francesco Merlo, Paolo Flores D’Arcais e tutta quella intellighenzia che dovrebbe aiutarci a leggere il futuro tramite la lettura del presente attraverso la conoscenza de passato. Intellettuale come figura organica e interpretativa, provocatoria, sorprendente. Invece mai una voce fuori dal coro, se non uno scandalizzarsi urlando al pericolo imminente (pericolo che non pare più rappresentato dalla mafia o Berlusconi ma ha i contorni di un gruppo di ragazzi malamente alfabetizzati e relativamente educati). Boh!

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Non volevo assolutamente “psichiatrizzare” il tuo pensiero, tanto più che il modello transazionale di Berne - ne converrai - ha ben poco di clinico/psichiatrico, ma si sposa molto bene con i filoni “umanistici” della psicologia, quelli cioè non rivolti a letture in chiave di patologie e cura, bensì a letture in chiave di potenzialità ed empowerment. Le modalità interscambiabili adulto, genitore, o bambino con cui “giochiamo” TUTTE le nostre relazioni interpersonali/sociali, e allo stesso modo i giochi standard sedimentati nella nostra cultura e nelle nostre convenzioni e aspettative sociali, sono in primis “pillole di saggezza”. Chiarito doverosamente ciò, insisto però che stai affrontando la questione con una apoditticità, semplificazione, estremizzazione che non sono da te.
Es. scrivi “il cento per cento dei sindaci delle grandi città amministrate dal movimento 5 stelle sono indagati per falso, omicidio o abuso d'ufficio ed altri reati.”
A parte la scientificità o meno di questa tua affermazione (penso sarebbe facilmente falsificabile), al limite andrebbe riscritta così: “il cento per cento dei sindaci delle grandi città sono indagati per falso, omicidio o abuso d'ufficio ed altri reati.”
Mi pare una sorta di ineluttabile destino derivante dal l’incrocio 3D di 1) carica/responsabilità istituzionale 2) complessità sistemica di una metropoli 3) bugs, contraddizioni, ambiguità dell’ordinamento giuridico (la “certezza del diritto” ormai è solo un concetto STORICO). Ma se proprio volessimo correlarlo alla matrice politica dei sindaci temo - ma dovresti rendertene conto anche tu - che verresti facilmente smentito.

Alessandro pepe ha detto...

A proposito di intellettuali organici e di simpatici qualunquisti:

https://m.youtube.com/watch?v=7R2UyNLdxJQ

Alessandro pepe ha detto...

https://m.youtube.com/watch?v=g5Y_P6JidRA

Franco Sarbia ha detto...

@ Alessandro come ti devo dire che non demonizzo affatto il Movimento 5 stelle, che anzi non solo considero il male minore tra le forze in grado di giocarsi il ruolo di governo in questo momento, ma anzi quello con il maggior potenziale di rinnovamento? Il fatto che tra chi può vincere non ce ne sia neppure una della quale condivida l'indirizzo strategico e alla quale riconosca la capacità di invertire il degrado economico, sociale e morale dell'Italia lo ritengo frutto della mia naturale disposizione ad assumere posizioni non comuni, drammaticamente minoritarie. Io non mi concentro per nulla «sul fatto che (i sindaci a 5 stelle) sono tutti corrotti. Di più: non ho mai usato il termine corrotti. Ne ho parlato esclusivamente reagendo alla provocazione di Silvio sull'affermazione che rilevare il loro incontestabile stato di indagati costituisse un insulto. Silvio isolava arbitrariamente questa mia osservazione dal contesto nel quale l'avevo collocata. Che era il seguente: il criterio di nomina di cittadini comuni, privi di esperienze politiche, scelti come candidati delle liste del Movimento, conduce inevitabilmente a selezionare un campione di popolazione nella quale il rapporto tra la quantità di persone oneste e disoneste rispecchia statisticamente quella dell'universo dei cittadini Italiani. Ed io sostengo che questa percentuale non è dissimile a quella tra politici onesti e disonesti. Inoltre con l'avvicinarsi delle probabilità che il movimento assuma una posizione dominante è destinato a crescere il numero del furbetti del quartierino pronti a saltare sul cavallo vincente. Questa è una mia libera opinione e non la voglio imporre a nessuno. Non mi pongo il problema che sia particolarmente intelligente, ma la ritengo originale, semplicemente perché l'ho pensata da solo, nessuno me l'ha suggerita ed il fatto che tu la ritenga banale significa solo che possono pensarla in molti, il che può solo rallegrarmi.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
Il tuo tentare di accomunare i fatti giudiziari che coinvolgono i 5 stelle con i fatti giudiziari che coinvolgono gli altri partiti è un'offesa all'intelligenza di chi legge.
Pensi davvero che i lettori di 22 passi siano cosi stupidi da arrivare alla conclusione che i 5 stelle son quindi uguali agli altri?
La capiscono anche i sassi la differenza... E non credo che tu non l'abbia capita... Solo che non hai altri argomenti per uscire dall'argomento in cui ti sei chiuso nell'angolo:
Quale altro premier e squadra di governo possiamo scegliere?
Puoi distrarre quanto vuoi l'attenzione da questo punto ma rimane il fatto che ad oggi c'è un solo candidato Premier ed una sola proposta di governo e programma politico...
Quindi prendere o lasciare... Ma se lasci non provare poi a lamentarti di cosa hai ottenuto con l'uso schizofrenico* del tuo voto o non voto...
Da lunedì, a chi mai si lamentasse di qualcosa di questa Italia farò solo una domanda: ma tu, il 4 marzo, hai votato 5 stelle, si o no?

*Schizofrenico non è un insulto, sei tu che dici che ti auguri che vinca una delle 3 coalizioni e poi però voti altro... Se non è schizofrenia questa, come la definiresti? Libertà di votare quello che non vuoi?
Certo che sei libero di fare quello che non vuoi... Come io di evidenziarlo.

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Ok, con la tua ultima risposta ad Alessandro sono riuscito a capire meglio la tua posizione. Mi sembra molto corretta.
Diciamo che alcune frasi ad effetto che avevi usato nei commenti precedenti mi avevano confuso le idee su quel che pensi piuttosto che chiarirmele.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
"Inoltre con l'avvicinarsi delle probabilità che il movimento assuma una posizione dominante è destinato a crescere il numero del furbetti del quartierino pronti a saltare sul cavallo vincente."
Su questo ti ho dato ragione, ma non puoi non riconoscere gli strumenti di cui è dotato strutturalmente il movimento per eliminare rapidamente questi furbetti, mentre negli altri partiti fanno carriera...
Quindi anche da questo punto di vista il m5s è la miglior scelta possibile che abbiamo a disposizione.

Alessandro pepe ha detto...

@Franco

Forse hai ragione. Stiamo diventando un po’ troppo susciettibili. Forse sono i primi sintomi del fideismo. Ti chiedo scusa nel caso. È che ad essere così isolati si perde il senso delle proporzioni. E di questa lista di nomi che dici?
https://www.ilblogdellestelle.it/m/index.html

Franco Sarbia ha detto...

@ Daniele
Grazie la tua risposta conferma lamia convinzione che il blog sia uno dei pochi luoghi nei quali si proficuo il confronto.
@ Silvio
tu sei l'eccezione che conferma la regola. Avevo appena detto che il modo più disonesto intellettualmente è psichiatrizzare le idee degli altri per squalificarle e tu mi dai dello schizofrenico. Spero che quanto sto per dirti serva a riportare il rapporto con te al di fuori dalla malattia. Se tu mi chiedessi se preferisco essere sodomizzato o baciarti sulla bocca, risponderei che preferisco la seconda opzione. Se poi tu mi chiedessi se questo sarebbe il mo più grande desiderio ti direi che preferirei baciare mia moglie. Se tu me lo concedessi non mi sentirei affatto schizofrenico. Ti ringrazierei per lo scampato pericolo.😜

Silvio Caggia ha detto...

@Franco
Quello che mi preoccupa è che non mi capisci o fai finta di non capirmi...
Supponiamo che Franco, non tu, un ipotetico Franco, cosi non la mettiamo sul personale, sia un intellettuale di sinistra...
Immaginiamo che Franco guardi l'offerta del mercato dei partiti e tra i tanti simboli trovi più vicino a se il partito Belli e Simpatici...
Franco allora deciderà di votare questi Belli e Simpatici...
Però in un momento di lucidità va a vedere i sondaggi elettorali e scopre che Belli e Simpatici ha il 5,7% di preferenze...
Mentre la coalizione con il maggior numero di preferenze "Sodomizziamo Franco" ha il 36,8%...
A questo punto un dubbio lo assale...
Riusciranno i miei eroi Belli e Simpatici a battere Sodomizziamo Franco?
Può pregare la Madonna, ma per passare dal 5,7% al 36,8% ci vuole un grosso miracolo...
Allora Franco guarda un pochino sotto, alla seconda coalizione in ballo, che vanta il 28,1% delle preferenze, ed è composta da un unica lista elettorale che è tra l'altro la prima in Italia con quel 28,1% e si chiama "Baciami Franco"...
Certo, non e la sua amata Belli e Simpatici, ma potrebbe in effetti realisticamente battere Sodomizziamo Franco...
A questo punto, se tu fossi Franco, che faresti?
A me viene il dubbio che agli intellettuali di sinistra come Franco voteranno orgoglioso Belli e Simpatici, pur consapevoli del loro destino...
O forse sotto sotto a loro piace cosi...

Franco Sarbia ha detto...

@ Silvio
Sei incorreggibile. C’e un’alternativa alla tua “raffinata” conclusione. Ed è che ci sono persone al mondo pronte a pagare un prezzo molto alto per difendere le proprie idee con onestà e coerenza. Com’e alto il prezzo che pagano quotidianamente miliardi di oppressi ai quali hanno deciso di legare il proprio destino, per il bene dell’umanità intera.

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
...ci sono persone al mondo pronte a pagare un prezzo molto alto per difendere le proprie idee con onestà e coerenza.
Ehm, scusa se intervengo, ma nello specifico della discussione in corso, un po’ sembra che dici che sei disposto a permettere che tanti subiscano un danno pur di difendere le tue idee con onestà e coerenza. :/
(un colpo al cerchio e uno alla botte)

Alessandro pepe ha detto...

I anzitutto scusate per il suscettibile (più che un semplice refuso)Che poi Franco probabilmente hai ragione tu. Tutte le persone che stimo, gli amici più cari, tutti i miei parenti o quasi, tutte le persone che conosco con un livello culturale medio alto (qualche rara eccezione in questo blog) tutte le firme più prestigiose della stampa nazionale e anche estera, ma veramente tutta o quasi l’intellighenzia di rilievo, da destra a sinistra considera il movimento 5stelle una piaga secolare. Un male immondo. O nella migliore delle ipotesi un tragico male minore. Tutti o quasi. Qui io son qui seduto dalla parte del torto in compagnia di mio padre, Daniele e Silvio e qualche milione di italiani che pare non esistano o che siano una massa informe di ignoranti frustrati (che poi forse è vero esclusi i sopra citati). Cerco di portare le mie ragioni e tu Franco ascolti anche ma con la maggior parte della gente del mio diciamo entourage se parlo di 5 stelle equivale ad una bestia nera. E mi chiedo perché? Sono come Gide negli anni venti? Non sto veramente capendo niente? È molto probabile che stia sbagliando. È quasi sicuro anzi. Ma se avessi ragione sarebbe per me è spero per altri una bellissima e tragica lezione di storia contemporanea.

Franco Sarbia ha detto...

ahi, ahi, ahi, @ Daniele,
quale cattiveria cosmica, quali poteri malefici soprannaturali attribuisci al mio singolo voto, soltanto perché è diverso dal tuo: «dici che sei disposto a permettere che tanti subiscano un danno pur di difendere le tue idee con onestà e coerenza». Vai oltre il concetto Renziano di voto utile. Egli sostiene che il voto alla sinistra sarebbe inutile perché sottrarrebbe consenso all'unica prospettiva stabile di governo della sua coalizione. Tu addirittura sostieni che il mio misero voto sarebbe dannoso perché priverebbe tanti dell'unica possibile salvezza rappresentata dal Movimento 5 Stelle. Contro ogni logica matematica tu e Renzi sostenete una tale idea bislacca. In un sistema bipolare questo ragionamento potrebbe avere un senso se non fosse pesantemente avverso al diritto d'espressione delle minoranze sociali, linguistiche, etniche o politiche. Certamente con un modello elettorale a due turni - che prediligerei - in caso di ballottaggio tra Di Maio e Renzi o Di Maio e Berlusconi voterei per di Maio. Ma in un sistema multipolare ogni voto sicuramente antifascista e antirazzista, senza se e senza ma, aumenterebbe il numero di voti necessari alla destra per vincere. Soprattutto se proveniente dall'astensione, ne ridurrebbe il peso percentuale allontanandola dal predominio. Io ritengo il fascismo associato al razzismo più feroce un fenomeno dilagante in molti paesi d'Europa, in America e non solo: un pericolo reale, attuale, foriero di morte e distruzione, tutt'altro che retaggio storico morto e sepolto. E non mi piace il dire «noi siamo oltre» del Movimento 5 stelle, così come mi ha indignato il silenzio assordante dei suoi rappresentanti di fronte al al cortocircuito tra fascismo e razzismo che s'è verificato a Macerata. Ecco un Movimento 5 Stelle che dovesse fare i conti con una sinistra forte e dinamica, sicuramente antifascista e antirazzista, sarebbe indotto a sbarazzarsi dell'ambiguità opportunistica che lo caratterizza su questi temi. E il futuro suo e nostro sarebbe migliore per tanti.

Franco Sarbia ha detto...

@ Alessandro
il post non è forse intitolato «Le ragioni sono di tutti, torti compresi»? Come spieghi allora una visione manichea per la quale un punto di vista diverso dal tuo equivarrebbe necessariamente al torto o alla ragione totali? La realtà complessa ammette la coesistenza delle ragioni di tutti: di diversi punti di vista di pari dignità e parziale verità. Dal loro conflitto nasce l'armonia. «Ciò che si oppone converge, e dai discordanti bellissima armonia» dice Eraclito, l'oscuro: mai tanto chiaro come in questo pensiero.

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
VI INVITO A CONTINUARE LA DISCUSSIONE SUL NUOVO POST:
https://22passi.blogspot.it/2018/03/autodenuncia-di-violazione-del-silenzio.html

Daniele Passerini ha detto...

@Franco
Non hai colto l’ironia del mio commento. :)
Se no perché avrei scritto poco prima che trovavo la tua posizione corretta? ;)
Riflettici.
P.S. Non sono schizofrenico, dunque... relax Franco! :))

pegupe@gmail.com ha detto...


Franco Sarbia

“il post non è forse intitolato «Le ragioni sono di tutti, torti compresi»? Come spieghi allora una visione manichea per la quale un punto di vista diverso dal tuo equivarrebbe necessariamente al torto o alla ragione totali? “

Ecco come leggo il post di Alessandro.
I torti e le ragioni sono di tutti, ma non nella stessa misura, altrimenti Stalin e Hitler hanno avuto le loro giuste ragioni per aver fatto ciò che hanno fatto. Ciò significa che anche in torti così evidenti esiste un’infinitesima ragione che ha dato modo alla loro follia di esprimersi e crescere a dismisura producendo i danni che “quasi tutti” conosciamo. Nel santo e nel criminale albergano sia seme della santità sia il seme della criminalità, ma con un peso immensamente differente.
Quello che ho portato è un esempio limite e quindi il confronto con l’attuale situazione politica vi prego di leggerlo come metodologico.
Questo per dire, entrando nell’attuale momento storico, che, tra le diverse opinioni, alcune sono più corrette e altre meno corrette o, se preferisci, alcune sono più scorrette e altre meno scorrette. Quindi non tutte le opinioni sono uguali e eticamente corrette. Ognuno ha il dovere di seguire la sua visione etica e questo dovere implica il giudizio su chi esprima un pensiero che vada e diriga gli altri verso un’etica ritenuta pericolosa. Abdicare a questo dovere, e manifestarlo, significa entrare nel mondo dell’irresponsabilità e dell’indifferenza, camuffandolo in mille modi, usando, a volte, trucchi rozzi e stupidi, a volte, ragionamenti straordinariamente raffinati e intelligenti.
Sarà la storia il vero giudice su chi avrà pensato e agito bene.

Caro Sarbia quando tu, nel post precedente, hai marchiato di fideismo chi, come Silvio ha espresso opinioni (che io penso ben argomentate), ma diverse dalle tue , non gli hai forse dato, in forma un po mascherata, dell’ignorante? E allora perché ti sei indignato, quando a torto, hai pensato che io avessi rivolto a te questo epiteto?

“La successione dei tuoi apprezzamenti alle mie libere, legittime e fondate opinioni... “.

Concordo sul fatto che le tue opinioni sono libere e legittime, ma che siano fondate direi che è una parola impropria, userei piuttosto il termine argomentate: è meno massimalista.
Poi, diverso è rispettare la libertà di pensiero e diverso è rispettare il pensiero che da quella libertà discende. Il tuo ragionamento porta a un fondamentalismo che ostacola la dialettica e quindi inaridisce la vita.
Non vorrei che quanto scritto possa offendere la tua sensibilità. Questa è l’ultima cosa che desidero; vorrei invece che mi dicessi dove sbaglio, quando affermo che qualunque pensiero contiene torto e ragione, ma non nella stessa misura e che è ognuno di noi ha il dovere e la responsabilità non solo di non rispettarlo, ma anche di combatterlo con tutte le forze della passione e della ragione, altrimenti non solo saremmo degli irresponsabili, ma anche gli alfieri dell’irresponsabilità.
Poi, fuori dalle ipocrisie, qualcuno veramente, nei fatti, ammira il pensiero di chi la pensa diversamente?, può accadere, ma allora significa che abbiamo cambiato idea. Cerchiamo almeno di trattare le opinioni contrarie alle nostre cogliendone la direzione etica e di farlo nel miglior modo possibile.

Daniele Passerini ha detto...

Rispondo all’appello del Ministero dell’Interno.

IMPORTANTE FATE GIRARE...

Quest'anno ai seggi elettorali troveremo una novità della quale nessuno parla: il tagliando antifrode.
Si tratta di un bollino con un codice alfanumerico che verrà applicato su una appendice di ciascuna scheda. Al momento della consegna delle schede agli elettori, i presidenti devono far prendere nota del codice sulle liste elettorali. Quando gli elettori escono dalle cabine
NON DEVONO ASSOLUTAMENTE INSERIRE LE SCHEDE NELLE URNE ma le devono consegnare al presidente del seggio, il quale deve prima controllare che il codicee corrisponda a quello annotato poi deve staccare l'appendice contenente il codice, quindi imbussolare le schede nelle urne.
NON BISOGNA PER NESSUN MOTIVO STACCARE L'APPENDICE CON IL CODICE, PENA L'ANNULLAMENTO DELLA SCHEDA E DEL VOTO.
Di tutto questo non si parla e c'è da temere che si verifichino episodi incresciosi ai seggi.
Per questo si invita ciascuno a diffondere questo messaggio a tutti i propri contatti.

http://www.interno.gov.it/it/galleria-video/tutorial-ufficiale-elezioni-politiche-2018-nuove-schede-tagliando-antifrode

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