Tu non puoi sovraccaricarmi di tutto quello che senti, aspettandoti determinate risposte o reazioni, e se queste non arrivano, buttarmi addosso la tua sofferenza!
È da ieri mattina che rifletto su questa e su altre frasi. Credo nessuno mi avesse mai riflesso addosso, con tanta chiarezza e lucidità, un mio meccanismo antico, credo ereditato pari pari da mia madre sin da quando ero bambino, di cui ero pochissimo consapevole finora, nonostante ne osservassi tracce e segni, gli effetti nella mia vita. Purtroppo si fa fatica a mettere a fuoco, ciò che è vicinissimo a noi, quasi cucito alla nostra pelle.
È proprio vero: sono pressoché programmato a riversare sugli altri con pochissimi filtri tutte le mie emozioni, in particolare quelle legate alle aspettative proiettate su di loro, fatto spesso molto piacevole se si tratta di esprimere gioia e soddisfazione, viceversa sgradevole se si tratta di disagio e sofferenza: un'altalena di leggerezza e pesantezza! Ora sono consapevole - meglio tardi che mai! - di questa mia tendenza, e dato che che non mi piace per niente, ho già iniziato a rimboccarmi le maniche per farla fuori dai miei pensieri, dai miei atteggiamenti e dai miei comportamenti. Per lo meno voglio riuscire a diventare consapevole del suo manifestarsi e controllarne gli eccessi.
Mi sento allo stesso tempo deluso e contento di avere, a 45 anni, ancora così tanto da imparare su me stesso. E sono pieno di riconoscenza per la persona, molto più giovane di me, che ha saputo darmi questa dritta: cercherò di farmi perdonare quello che le è costato, dimostrando che, sì, voglio e posso vincere questa mia "coazione a ripetere".
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lunedì 16 agosto 2010
Buttare addosso agli altri la propria sofferenza
Tu non puoi sovraccaricarmi di tutto quello che senti, aspettandoti determinate risposte o reazioni, e se queste non arrivano, buttarmi addosso la tua sofferenza!
È da ieri mattina che rifletto su questa e su altre frasi. Credo nessuno mi avesse mai riflesso addosso, con tanta chiarezza e lucidità, un mio meccanismo antico, credo ereditato pari pari da mia madre sin da quando ero bambino, di cui ero pochissimo consapevole finora, nonostante ne osservassi tracce e segni, gli effetti nella mia vita. Purtroppo si fa fatica a mettere a fuoco, ciò che è vicinissimo a noi, quasi cucito alla nostra pelle.
È proprio vero: sono pressoché programmato a riversare sugli altri con pochissimi filtri tutte le mie emozioni, in particolare quelle legate alle aspettative proiettate su di loro, fatto spesso molto piacevole se si tratta di esprimere gioia e soddisfazione, viceversa sgradevole se si tratta di disagio e sofferenza: un'altalena di leggerezza e pesantezza! Ora sono consapevole - meglio tardi che mai! - di questa mia tendenza, e dato che che non mi piace per niente, ho già iniziato a rimboccarmi le maniche per farla fuori dai miei pensieri, dai miei atteggiamenti e dai miei comportamenti. Per lo meno voglio riuscire a diventare consapevole del suo manifestarsi e controllarne gli eccessi.
Mi sento allo stesso tempo deluso e contento di avere, a 45 anni, ancora così tanto da imparare su me stesso. E sono pieno di riconoscenza per la persona, molto più giovane di me, che ha saputo darmi questa dritta: cercherò di farmi perdonare quello che le è costato, dimostrando che, sì, voglio e posso vincere questa mia "coazione a ripetere".
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Daniele Passerini
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6 : commenti:
Mio fratello fa la stessa cosa. È un uomo generoso, con tante buone qualità, ma è incapace di trattenersi dal riversarci addosso nel modo più angoscioso possibile quanto lo preoccupa.
Per sdrammatizzare e sgonfiare la bolla gli sparo addosso una serie di improperi scherzosi. Funziona.
Riferirò, grazie... il tuo sistema funzionerebbe benissimo anche con me! :)
ciao!
Fortuna hai avuto (anche se io non credo nella fortuna, ma piuttosto nella costruzione di un sentiero consono al nostro pensiero, che quindi ci può dare questo o quel risultato) ad avere vicino una persona che ti ha fatto notare un difetto tuo in maniera che tu possa comprenderlo e migliorarlo. Io ho 43 anni, e anche io sono conscio di aver ancora moltissimo da imparare; ma di compagni di viaggio così, neppure l'ombra. Infatti quello della scelta degli amici è un punto molto importante della vita, nel quale sono un perfetto somaro.
@Caterpillar!
Logorrica come sempre eh!
@Roby
È anche vero che spesso siamo noi stessi a essere ciechi e sordi... ovvero a non voler vedere/ascoltare quei pochi preziosi amici giusti. Un abbraccio
Parole sante! Ma gli amici giusti continuano a scarseggiare. Ovviamente non mi abbatto, ma rimane comunque un aiuto in meno, che se ci fosse non mi dispiacerebbe. E comunque rimango un somaro nel valutare le persone...! Ricambio l'abbraccio.
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