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martedì 11 agosto 2009

Non si scherza con la statistica...

"Le statistiche sono come i bikini. Ciò che rivelano è suggestivo, ma ciò che nascondono è più importante. ”
(Aaron Levenstein)
Un gruppo di ricercatori, di fronte a dati "anomali" ottenuti dalla somministrazione di un test, in primis dovrebbe chiedersi se non abbia concepito male il test stesso e/o la metodologia di somministrazione e/o se è in grado o meno di far si che venga attuato il protocollo sperimentale. Dovrebbe, ma spesso non lo fa. Il fatto. Le ultime prove INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del sistema educativo di Istruzione e di formazione) avevano rivelato in prima battuta che in Italia (per lo meno nelle materie di Italiano e Matematica) gli studenti di terza media del Meridione battevano quelli del Nord, a metà strada - manco a dirlo - si collocavano quelli del Centro. Per cominciare, la considerazione che le differenze fossero comunque minime avrebbe dovuto portare i ricercatori a chiedersi: ho elaborato delle prove adatte a misurare le variabili che volevo studiare? Nossignore, l'INVALSI ha fatto leva sulla presenza di dati "anomali", spiegabili - a suo dire - esclusivamente con la frode, e ha attribuito pesi correttivi ai risultati in modo da normalizzarli a quello che secondo il senso comune (o forse le aspettative della committenza politica) dovrebbe succedere: gli studenti migliori sono quelli Settentrionali, seguiti da quelli del centro, ultimi quelli del Sud! Ovviamente un corretto approccio scientifico avrebbe dovuto portare a formulare diverse ipotesi capaci di spiegare i dati ottenuti, a verificarla una ad una e quindi suggerire la migliore, ma forse è chiedere troppo a chi magari si era impegnato a tirare fuori dei risultati prima di andare in ferie. Dimenticavo (cito dal sito istituzionale): "l'INVALSI è soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione che individua le priorità strategiche delle quali l'Istituto tiene conto per programmare la propria attività. La valutazione delle priorità tecnico-scientifiche è riservata all'Istituto." In parole povere, l'INVALSI è soggetto al controllo del Governo, salvo rivestire di "scientificità" i dati che produce come meglio crede. APPROFONDIMENTI

2 : commenti:

artemisia ha detto...

La pseudostatistica è una pseudoscienza che vanta illimitate applicazioni. I politici l'adorano. Si può "dimostrare" tutto e il contrario di tutto. Il problema, caro Daniele, è che il 99% delle persone non ha gli strumenti per individuare l'errore (io direi: la frode).

Non ci resta che sperare nelle capacità logiche degli studenti del sud.

Daniele Passerini ha detto...

Come dici tu, "il 99% delle persone non ha gli strumenti per individuare la frode".
Il restante 1% si divide in quelli che se ne approfittano e quelli che - come noi - cercano di "svegliare" il 99% di cui sopra!

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