Un accenno alla vicenda di Youssef Maged Al Molky, 47 anni. Il palestinese ritenuto tra i principali responsabili del sequestro della nave da crociera Achille Lauro, avvenuto nel 1985, e ieri sera espulso e rimpatriato a sorpresa con destinazione Siria, dove sarà passibile di pena di morte per quei reati (sequestro e uccisione del passeggero statunitense di origine ebraica, Leon Klinghofer) per i quali in Italia ha scontato interamente la pena di reclusione: 30 anni ridotti a 23 e 8 mesi per buona condotta. Inutili le opposizioni dei suoi avvocati. Caduti nel vuoto anche gli appelli della moglie italiana.
Ne parlava ieri sera il blog Haramlik ("Un’Italia sempre più immorale. E assassina.") e stamattina La Repubblica (qui in voce e qui con un articolo).
A questa notizia deve essere dato giusto rilievo perché 1) è immorale che uno Stato che aborrisce la pena di morte estradi una persona in una nazione dove potrà essere giustiziato; 2) si tratta dell'ennesima assurda conseguenza della pessima legislazione e gestione dell'immigrazione che l'Italia si ritrova oggi ad avere.
Uno Stato civile e di diritto come il nostro non dovrebbe far sì che nessuno tocchi Caino?
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