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domenica 21 dicembre 2008

Colpito e affondato!

Stamattina Lu' mi ha detto:
"Secondo me non ti ami abbastanza. Non aspettarti che siano gli altri a volerti bene: impara tu a trattarti meglio e a coccolarti di più." Sagge parole!

5 : commenti:

Surrealina ha detto...

E' una strana consonanza. Anch'io oggi pensevo che uno dei problemi della mia vita è proprio questo. Riesco ad amarmi solo di amore riflesso. Se qualcuno mi ama allora riesco ad amarmi un po' anche io (non sto parlando dell'amore genitoriale, quello c'è ancora, almeno quello di mia madre, sto parlando d'altro ...). Invidio (sana invidia) chi si ama a prescindere ... è davvero una gran bella cosa. Ha ragione la tua amica. Cià. :)
P.S. Oggi ho scritto mentalmente ad un amico, gli ho scritto la lettera che vorrei scrivergli per fargli gli auguri di Natale. Era molto in linea con tutto ciò.

Daniele Passerini ha detto...

Carissima Surrealina, comunque mi sembra un po' come il discorso sugli specchi interiori ed esteriori di qualche post addietro: alla fin fine servono entrambi. L'amore del nostro partner non può sostituire il nostro amor proprio, ma sicuramente tende a rafforzarlo! :-)

Donnachenina blog ha detto...

Ciao Daniele,
prima ti faccio i complimenti per l'immagine davvero bella e poi ti dico il resto!
Quello che voglio dire è proprio rappresentato nell'immagine che non so in che modo tu la vuoi intendere...ma in effetti ...il gatto rappresdenta nella simbologia la natura "femminile", ed è un animale molto indipendente,non si lega in maniera assoluta al suo padrone come il "cane", ama farsi coccolare, ma poi ricevute la dose di coccole, se ne va per cavoli suoi e torna quando vuole...
ma la cosa più bella che trovo nell'immagine è che il gatto si specchia e nello specchio c'è un Leone...come dire il gatto appartiene ai felini e ne possiede le qualità, per te e anche per Surrealina vi posto ciò che si riferisce alla sibologia del gatto

IL GATTO E LA SUA SIBOLOGIA

Il gatto racchiude in se il lato istintivo della Natura, è un animale libero e indipendente. Perciò è un essere privilegiato per il suo lato criptico e segreto. Lo compresero gli Egizi che fecero del gatto una divinità che siede nell’Olimpo degli dei. L’origine del gatto risale al periodo terziario, circa 50 milioni di anni fa, discendente del Felis sylvestris libica, il gatto africano. Ed è proprio in Africa nell’antico Egitto che si è istaurato il sottile legame esoterico tra l’uomo e il gatto. Nell’antico Egitto il gatto era considerato la manifestazione terrena di Bastet, la dea della salute e divinità protettrice della fertilità, della maternità e delle gioie terrene (danza, musica e sessualità), rappresentata con il corpo di donna e la testa di gatto. Infatti dalle immagini dipinte o scolpite nelle raffigurazioni di tombe e templi è possibile vedere come la dea Bastet era considerata: dea del canto e della danza, della prolificità degli uomini e degli animali, protettrice della maturazione delle messi e dei frutti e dea dell'amore. Nella sua mano sinistra, spesso veniva raffigurato un amuleto sacro a forma di occhio di gatto, l'utchat, che aveva poteri magici. Questo amuleto veniva riprodotto nelle decorazioni delle case, dove proteggeva da furti, malattie ed incidenti, nei templi e nei gioielli. Tenuto al collo proteggeva i viaggiatori e regalato agli sposi era auspicio di molti figli. Il gatto era venerato come un essere sacro, chi uccideva questo animale era punibile con la morte. Quando un gatto passava a miglior vita veniva imbalsamato e la sua tomba era posta in un necropoli destinata esclusivamente a questo animale. Il gatto è un essere lunare, è l’umido, il femminile, la terra, il notturno, contrapposto al maschile, a tutto ciò che è solare. Il gatto è ritenuto un animale empatico per le sue capacità sensitive tra le quali quella di captare le energie negative dell’ambiente e di catalizzarle su di sé, per questo motivo viene considerato terapeutico per l’uomo. Il gatto conosce istintivamente i segreti del benessere e dell’armonia, infatti i monaci zen ritenevano che era in grado di “mostrare la Via”. Gran parte delle sue eccezionali qualità dipendono dai sensi. Un udito superfino, un olfatto prodigioso, una vista che funziona anche al buio, sono “strumenti” talmente sofisticati da permettere al gatto di “vedere” una realtà molto più ampia di quella che è alla nostra portata. Per questa ragione in passato il gatto era considerato un essere soprannaturale e c’era chi lo venerava come un dio, come gli antichi egizi, e chi invece lo riteneva diabolico e infernale come accadeva nel Medioevo.
Ultima postilla, se volete dilettarvi: se ricordate i vostri sogni, prendete in considerazione molto bene quelli in cui compaiono o compare il gatto, il suo atteggiamento e cosa fa', è un termometro per sapere quanto ci sappiamo voler bene!
Un saluto a tutti e due e buona lettura!

Surrealina ha detto...

Io mi sono soffermata sulle parole. Tu invece sull' immagine Donnachenina. Mi sa che tu non trascuri niente. Interessante, però questa storia del gatto. Molto. :)

Daniele Passerini ha detto...

Ormai mi considero un abile "cacciatore d'immagini" su Google. Un post ormai per me è tale solo se accompagnato da un immagine (o un video) che legandosi ad esso lo completa. Cercando qualcosa in grado di rendere visivamente l'idea dell'amor proprio mi sono imbattuto in questa del micio che si vede leone e l'ho trovata perfetta, istintivamente. Tu, Donnachenina, mi confermi che spesso, seguendo l'istinto, ho buone intuizioni! :-)

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