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La stragrande maggioranza della popolazione vive con circa un dollaro al mese (ben al di sotto della soglia di povertà) ma allo stesso tempo il trend vede ogni anno l'1% di essa (circa 10 milioni di persone!) uscire dalla povertà.
Le grandi multinazionali dell'informatica (Microsoft, IBM, Intel ecc.) stanno concentrando i loro investimenti a Bangalore (nella foto), la nuova Silicon Valley del pianeta. E l'India sta formando in questo campo di sviluppo ottimi tecnici, ricercatori e scienziati: basti pensare al caso di Ajay Puri, bambino prodigio genio dell'informatica.
L'India vanta un tasso di sviluppo economico secondo solo a quello della Cina. Contemporaneamente ha e avrà a lungo il tasso di sviluppo demografico più alto del mondo. Una combinazione di fattori di cui non è facile prevedere l'esito.
I governi indiani stanno portando avanti, nel contesto di un regime democratico, una rivoluzione epocale: il ridimensionamento progressivo del sistema sociale basato sulle caste. Ad esempio da diversi anni vengono riservate alle caste inferiori cospicue quote di posti di lavoro pubblico, a dispetto chiaramente degli interessi delle caste superiori. E' un mutamento tutt'altro che indolore visto che confligge con la religione Indù (o per lo meno con le frange più tradizionaliste) e con gli interessi della caste privilegiate, che hanno detenuto per secoli il potere economico e politico.
Al di là della contrapposizione col Pakistan e della presenza di minoranze religiose estremiste che fomentano azioni terroristiche, l'India è una nazione dove il 15% di popolazione di fede islamica è ben integrata con la società prevalentemente induista. Non dimentichiamo che nell'età d'oro dell'Impero Moghul (XVI-XVII secolo) l'India fu a tutti gli effetti indo-islamica e proprio il sincretismo tra le due religioni produsse una società ricca, raffinata e colta, ben oltre le nazioni europee di allora, basti pensare alla bellezza del TajMahal.
Benché nel sistema sociale indiano degli ultimi secoli la donna sia stata evidentemente oppressa e privata dei diritti - pari all'uomo - di cui godeva in precedenza, i segni di emancipazione sono più che evidenti. Una delle personalità politiche più importanti dell'India, Sonia Maino Gandhi, è donna; e pure di nazionalità italiana e appartenente alla minoranza cattolica.
Ultima cosa che mi ha colpito. Una ricerca ha rivelato che quello indiano è il popolo del mondo che oggi ha il maggior grado di fiducia per il proprio futuro... e qui penso si trovi il vero segreto dell'annunciato probabile "miracolo economico" indiano. Fa bene Rampini a ribaltare un giudizio che dette Pasolini sugli Indiani: oggi siamo noi occidentali i pessimisti e i rassegnati, non certo loro!
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