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mercoledì 10 maggio 2017

Umbria: dal PD querele come katiuscia contro il M5S.

 Post di Daniele Passerini
La Presidente Marini in queste ore, con profondo stupore, ha appreso del contenuto di uno scritto diramato ad alcuni media dal Consigliere regionale Andrea Liberati, Capogruppo del ‘Movimento 5 Stelle’ nel Consiglio regionale dell’Umbria. La predetta nota dal titolo ‘Con gli applausi di ieri l’autolesionismo del Pd non ha confini’ si ritiene gravemente denigratoria della reputazione politica e civile della Presidente Catiuscia Marini nonché della sua immagine di pubblico amministratore, vieppiù in considerazione dell’incarico istituzionale che ella riveste.
Infatti, sin da subito va osservata l’assoluta incongruità delle affermazioni in essa contenute con riferimento alla partecipazione della Presidente Catiuscia Marini all’evento svoltosi a Terni durante la giornata del 5 maggio 2017 a cui hanno, tra l’altro, presenziato la Vice Presidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, il Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gian Piero Bocci, i parlamentari umbri Giampiero Giulietti, Gianluca Rossi e Walter Verini, il Vice Presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, il Consigliere regionale Eros Brega ed, infine, numerosi Sindaci del territorio nonché tanti esponenti delle Istituzioni locali.
Con riferimento alla predetta nota si rappresenta che la Presidente Catiuscia Marini mi ha già conferito mandato al fine di tutelare nelle sedi competenti l’immagine e la reputazione anche della Carica Istituzionale che ella riveste.

Avvocato Nicola Pepe (fonte)
Catiuscia Marini
Ohibò! Cosa mai avrà scritto il Consigliere regionale Andrea Liberati (MoVimento 5 Stelle) per suscitare cotanto stupore e risentimento da parte della Presidente della Regione Umbra Catiuscia Marini (Partito Democratico)?

Andrea Liberati
Per chi non segue le vicende politiche del piccolo cuore verde d'Italia - e non può conoscere l'oggetto del contendere - è doveroso precisare che all'inizio della scorsa settimana la giunta PD del Comune di Terni è stata pressoché decapitata dalla Magistratura, con gli arresti domiciliari imposti al Sindaco Leopoldo Di Girolamo e all'assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari:

Appalti a Terni: sindaco e assessore agli arresti domiciliari

Bene, andiamo a vedere cosa ha scritto Liberati per meritarsi una (minaccia di) querela da parte del presidente della Regione Umbria.
ARRESTI TERNI: “CON GLI APPLAUSI DI IERI L'AUTOLESIONISMO DEL PD NON HA CONFINI” – NOTA DI LIBERATI (M5S) 

(Acs) Perugia, 6 maggio 2017 – “In una vicenda drammatica quale quella in corso a Terni, con riflessi politici regionali e nazionali, mancavano solo i reiterati applausi da capo ultrà di Catiuscia Marini”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati.
“Ieri, in un albergo della Città dell'Acciaio, – continua Liberati in una nota firmata anche dal senatore Stefano Lucidi - Catiuscia Marini, dismettendo more solito gli scomodi abiti di presidente di tutti, e indossando quelli a lei più consoni di esponente di punta della Curva Nord, non ha mancato di manifestare platealmente il proprio appoggio al Sindaco, pur essendo questi ancora in una posizione delicatissima, ristretto com'è in casa sua. Ecco: se esiste un modo per peggiorare la situazione, intervenendo a gamba tesa nel pieno dell'azione della Magistratura, occorre riconoscere che Catiuscia Marini e il Pd lo stanno tenacemente perseguendo. Questo è autolesionismo senza confini. La comunità, pur abituata alla deriva della casta partitocratica, è allibita per tanta hybris. Non bastano – conclude Liberati - svariati decenni di impunità per assumere oggi uno stile finalmente rispettoso delle Istituzioni tutte, a partire dall'adempiere con disciplina e onore i propri incarichi politici, le proprie funzioni pubbliche?”. 

Sabato, 6 Maggio, 2017 - 13:00 (fonte)
Cosa avrebbe mai fatto di così grave Andrea Liberati? Come suo diritto, ha semplicemente commentato un fatto: il gotha del PD umbro, pochi giorni dopo gli arresti di Sindaco e Assessore, si è riunito a Terni per fare quadrato attorno a loro, dimostrando ben poca fiducia nell'attività investigativa della Magistratura:


Comprensibilissimi a questo punto sia il comunicato del 6 maggio di Liberati, sia la replica dello stesso Liberati, l'8 maggio, alla minaccia di querela da parte della Marini:
POLITICA: NELLA SESSIONE QUESTION TIME LIBERATI (M5S) IMPIEGA IL TEMPO DI ILLUSTRAZIONE DELL'INTERROGAZIONE PER PARLARE DELLE VICENDE GIUDIZIARIE DEL COMUNE DI TERNI (VIDEO)

(Acs) Perugia, 8 maggio 2017 – Nella seduta odierna dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, nella sessione dedicata ai Question time, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati ha deciso di impiegare il tempo previsto per l'illustrazione del suo atto ispettivo all'ordine del giorno, concernente la superstrada E45 e le sue “condizioni di grave degrado”, per parlare invece delle ultime vicende giudiziare che stanno interessando il Sindaco e l'amministrazione comunale di Terni.
Liberati ha puntato il dito sulla maggioranza che governa la Regione per l'“assenza di una qualsiasi capacità di analisi ed approfondimento e di approccio serio a problemi che restano sulla carta, perché la pianificazione in Umbria è ferma. La E45 è soltanto uno degli elementi di gravissima criticità. Chi amministra la Regione ha voltato le spalle ai problemi, ma siete molto attenti, nel momento in cui stanno tenendo agli arresti uno dei vostri rappresentanti, a ciò che diciamo noi, ci querelate. Apprendo dalla stampa che questo è l’elemento fondamentale, per cui si va a denunciare un consigliere regionale che unitamente al Gruppo fa quello che deve”.
Dopo alcuni richiami ad attenersi all'oggetto dell'interrogazione, la presidente Porzi ha interrotto il tempo dedicato all'atto ispettivo del M5S, invitando al contempo Carbonari e Liberati a ritirare alcuni cartelli di protesta da loro esposti nel frattempo.
Lunedì, 8 Maggio, 2017 - 14:00 (fonte)
Proprio in una Regione come l'Umbria, Catiuscia (nomen omen!) Marini dovrebbe avere ben altre priorità che esplodere come katiuscia in querele che dovrebbero difendere la "reputazione" della sua carica istituzionale. Alcuni esempi di vere priorità: 
Però, in questo contesto, il vertice della Giunta regionale trova più importante preoccuparsi di arginare la crisi politica e di fiducia che sta fagocitando il PD umbro e querelare chi punta il dito contro tutto ciò, intimidire opposizione e mass media affinché non venga data troppa visibilità allo scandalo che ha colpito il Comune di Terni.

È evidente a tutti che l'annunciata querela non mira a difendere gli interessi degli Umbri ma quelli del PD. Già è stato inopportuno per i vertici del PD umbro riunirsi in difesa di un loro sindaco e un loro assessore agli arresti domiciliari, senza aspettare che la Giustizia faccia il suo corso, ma ancora più inopportuna è stata la presenza della presidente regionale.

Se la querela verrà fatta sul serio, mi auguro che la Marini paghi l'avvocato Pepe di tasca propria, sarebbe paradossale che attingesse alle spese legali a bilancio regionale per mettere una pezza a un'azione improvvida e inopportuna. Se la querela verrà fatta sul serio, in ogni caso, ci sono tutti gli elementi perché diventi un ulteriore epic fall.

21 : commenti:

Vincenzo Bonomo ha detto...

Caro Daniele spero proprio che la Marini dia seguito alla minacciata querela perché sarebbe un boomerang niente male per la sua reputazione e zero rischi per Liberati (visto che non ci sono i requisiti minimi per intentare una causa).
Purtroppo credo che si limiterà agli annunci a fini mediatici (un pò come sta facendo adesso la Boschi con De Bortoli) perché per loro conta solo l'immagine e null'altro!

Daniele Passerini ha detto...

@Vincenzo
Quoto in pieno.

CLaudio Rossi ha detto...

Avevo molta stima della Presidente Marini: ora mi sta passando.

gio ha detto...

piovono querele :) e pioveranno

triziocaioedeuterio ha detto...

Tranqui la Marini è come la Boschi non querelerà nessuno non gli conviene.
Cmq solo due parole...l'emergenza rifiuti a Roma non è mai esistita,almeno nei termini apocalittici di giornali e tg,la spazzatura in alcune zone è stat ritirata con più lentezza ma ora non c'è alcuna emergenza ne in centro ne in periferia ed i cassonetti sono regolarmente svuotati.
Quindi è stata l'ennesima fake news architettata dal Pd ai danni dei 5 stelle...

Franco Sarbia ha detto...

Così continua il suicidio della politica e l'abdicazione a favore dei giudici. Il PD prova a emulare l'accanimento del M5s contro gli inquisiti degli altri e a contrattaccare a colpi di denunce. Perché forse entrambi non sono minimamente in grado di affrontare alla radice i terribili effetti dell'ingiustizia sociale a livello nazionale ed internazionale. O semplicemente non è questa, risolutiva, la loro priorità.

Silvio Caggia ha detto...

@Franco Sarbia
Il m5* non sarebbe in grado di affrontare alla radice i terribili effetti dell'ingiustizia sociale a livello nazionale ed internazionale?
Cosa proporresti di più risolutivo del reddito di cittadinanza?

Franco Sarbia ha detto...

@ Silvio Caggia
Il diritto al lavoro "di cittadinanza" proporrei di più risolutivo. Nessuno può consumare più di quello che produce senza divenire un parassita: perdere la propria libertà e la propria dignità. Se non riprende il lavoro e non cala la disoccupazione dei giovani il reddito di cittadinanza suona come "balla spaziale" per comprare voti. La proposta compete con il voto di scambio degli 80 euro di Renzi: «Se Renzi vi offre 80 Euro è meglio che votiate per noi che ve ne offriamo 800». Un piano d'investimenti sulle priorità dello sviluppo sostenibile, a partire dall'innovazione dei servizi dello stato sociale e dalla prevenzione del degrado ambientale del territorio, è l'unico che possa fondare la competitività su politiche che diano lavoro senza accrescere la diseguaglianza e migliorino il pianeta anziché distruggerlo. Oggi sono contrastate dal potere finanziario internazionale che scommette sulle politiche neoliberiste e sulla svendita ai privati delle attività strategiche per aumentare l'ingiustizia sociale e ambientale. Il PDR asseconda tale indirizzo letale come dimostra la sua familiarità con i banchieri, ma se Grillo e Casaleggio avessero proposte alternative credibili lo dovrebbero annunciare e sottoporle in modo martellante al pubblico confronto in ogni sede, istituzionale e no. Invece le loro iniziative inseguono l'agenda dei giudici sperando di trarre vantaggio dalla disonestà altrui, cincischiando sulla propria. E non mi sembra questa la massima espressione di adeguatezza ed affidabilità.

CLaudio Rossi ha detto...

@ Franco
"Nessuno può consumare più di quello che produce senza divenire un parassita"

Questa frase nasconde un trucco:
La quantificazione del valore del lavoro (cioè cosa noi produciamo in termini monetari) non è scritta sulla pietra ma dipende dalle politiche economiche di chi detiene il potere. L'ora/lavoro nell'industria di oggi è commisurata al prezzo dell'operaio cinese e quindi chi fa quel mestiere con il tuo metro già sarebbe tecnicamente un parassita perchè non può ripagare interamente i servizi pubblici di cui beneficia, il servizio sanitario a cui ricorre e spesso campa grazie alle tutele della cassa integrazione. Nessuno però mette in conto ai "geni" della globalizzazione selvaggia, tra cui il nostro Ruggiero, e delle conseguenti delocalizzazioni al ribasso, l'aver messo in concorrenza economie con tutele evolute e retribuzioni commisurate all'economia nazionale, con quelle dello sfruttamento più becero che fa leva sulla fame ed è condito, magari, dai suicidi in stile Foxcon del Signor Apple.
Oltre al reddito di cittadinanza (che prima o poi sarà ineluttabile quando l'automazione sarà quasi totale) sarebbe opportuno inventare lavori socialmente utili per la cura dell'ambiente e del territorio; ma tali lavori sarebbero comunque a carico pubblico e, a parte l'opposizione del liberismo imperante che aborrisce la spesa pubblica, rappresentano anch'essi una forma, sia pur preferibile, di redistribuzione coatta a fronte di un'economia che rilascia la ricchezza ad un numero sempre più ristretto di soggetti.

Franco Sarbia ha detto...

@ Claudio
Come vedi da te, ti esprimi secondo il "metro" del capitale finanziario, "il club esclusivo di poche migliaia di persone, non elette democraticamente, che decide i destini di intere popolazioni, in grado di manipolare i mercati finanziari e di imporsi sulla politica e sugli Stati". Quando io parlo di valore del lavoro mi riferisco alla teoria del valore di Carlo Marx, che si applica anche agli operai cinesi, naturalmente, ma in questo caso ti va male perché si tratta d corrispondenza del valore delle merci prodotte e consumate a parità di condizioni. Se tale valore non viene riconosciuto significa che lo sfruttamento è riuscito a mettere in competizione i diversi mercati del lavoro senza diritti e senza stato sociale, per appropriarsi di quote più elevate di plusvalore a scapito dei lavoratori, intensificando lo sfruttamento oltre le loro condizioni di sopravvivenza: per produrre disuguaglianza. Se fai uno sforzo per non banalizzare quanto dico, significa che la competizione deve essere fondata non sulla miseria ma sull'innovazione ambientalmente sana. Sono stato vicepresidente du una società di automazione nel 1984 e so bene quanto e come a robotica potrà essere utilizzata per rendere ancor più marginale il lavoro, oppure per liberare l'uomo dalla schiavitù e dall'alienazione del lavoro del lavoro. E ciò non avverrà grazie al reddito di cittadinanza, del quale sia chiaro, non rinnego l'utilità come mezzo sussidiario di aiuto temporaneo agli esclusi dal lavoro, ma non certo come strumento per far emergere l'Italia dall'ultimo posto degli indicatori di occupazione, ricerca e innovazione in Europa. Chi lo sostiene è semplicemente un ballista. Lo dico con ampia facoltà di prova. Né penso che sia uno strumento strategico per compensare il minor bisogno di lavoro manuale dovuto all'automazione. Semmai ci darà data la facoltà di liberarci dal lavoro gravoso e alienante grazie all'automazione e alla robotica, avremo finalmente l'occasione per valorizzare la creatività e la produzione di cultura, puntando a far si che ognuno abbia pari opportunità nella piena espressione del suo talento a beneficio dell'intera umanità: a partire dagli ultimi beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma questo richiederà una rivoluzione con la partecipazione diretta della stragrande maggioranza degli oppressi. E non sarà un comico a guidarla. Concludo il mio ragionamento con "la Ballata dell'Automa", Una poesia che Edoardo Sanguineti dedicò, su mia richiesta, al gruppo di visionari con il quale cofondai la società: "Automa". Appunto.

Franco Sarbia ha detto...

Ballata dell’automa

che cosa è l’uomo? dove cerchi i suoi segni?
è il barometro, l’architettura barocca, il fazzoletto:
non c’era il pane, nemmeno, una volta,
né i tarocchi, né i fotoromanzi, né il letto:

che cosa è l’uomo? dove sta la sua storia?
è la cornice, il cavallo a dondolo, la radio:
è la sua vita tutte queste cose,
il calendario, l’agopuntura, lo stadio:

che cosa è l’uomo? dove poi te lo trovi?
è il gelato alla vaniglia, l’enciclopedia, gli stivali:
dove era un niente, sta un significato,
per le api le arnie, e per gli occhi gli occhiali:

che cosa è l’uomo? dove sta la sua anima?
è il teorema di Pitagora, la chitarra, il giornale:
vedi la vanga, le tenaglie, la biro,
che fanno il mondo che ti è naturale:

sciogli il tuo braccio, che hai tanto sudato,
e lungo è il tempo che ti hanno sfruttato:
quando un automa ci avrà faticato,
può incominciarci anche l’uomo umanato:

Edoardo Sanguineti

CLaudio Rossi ha detto...

@ Franco

Caro Franco, concordo praticamente su tutto quello che scrivi, ma hai aperto tu la questione parlando di "consumo e produzione". E per confrontare grandezze diverse in economia si può solo ricorrere (anche Marx lo faceva) alla moneta come misura del valore. Questo porterebbe ad accusare filosofi e poeti di parassitismo e, per questo, ho parlato di "trucco". Chiarito questo aspetto, abbiamo detto cose molto simili.
Molto bella e profonda la poesia che Sanguineti vi ha dedicato.

Vincenzo Bonomo ha detto...

Immaginiamo di fare un parallelismo fra il corpo di una persona e l'Italia, e contestualmente fra sangue e denaro. Se quella persona (peraltro sana) ha una grave ischemia ad un arto che impedisce al sangue di irrorare ed alimentare i tessuti con il rischio di necrosi ed esiti potenzialmente fatali, cosa farà il bravo medico che lo cura? Si limiterà alla prescrizione di una dieta ed uno stile di vita adeguato alla bisogna (che necessita di tempo per funzionare) o interverrà immediatamente con angioplastica e farmaci? L'Italia ha una "ischemia politica" che impedisce al denaro pubblico di arrivare nelle tasche di chi ne ha bisogno per SOPRAVVIVERE, per dirottarlo nelle tasche dei soliti ricchi noti (questi sono i veri parassiti) che magari lo imboscheranno su conti esteri o per acquistare beni di lusso (caso emblematico di cui ho letto oggi il MOSE a Venezia, definita da Cipriani "opera fatta per rubare). Dopo decenni di elucubrazioni di economisti e filosofi di partito inconcludenti che hanno aggravato i sintomi (povertà dilagante e rischio Grecia) spero che arriverà presto il medico pentastellato deciso a praticare una bella "angioplastica" sui conti pubblici indirizzando denaro, finalmente, sui più bisognosi. Prima il pane, poi ognuno faccia le sue considerazioni!

Franco Sarbia ha detto...

@ Vincenzo
concordo sostanzialmente con te sulla necessità di assicurare almeno la sopravvivenza alla massa crescente degli emarginati dal lavoro. Tuttavia ritengo che se la disoccupazione dei giovani in molte parti d'Italia rimarrà prossima o superiore al 50% non ci sarà copertura che tenga. In soldoni ogni giovane occupato dovrà lavorare per se e per il suo coetaneo disoccupato. Già ora è richiesto ai giovani di pagare tutti i contributi per permettere a me vecchio di percepire la pensione, senza alcuna prospettiva di un trattamento simile al mio quando toccherà a loro. Figuriamoci se potrà mai gravare un tale onere sul costo del lavoro senza generare altra disoccupazione e delocalizzazioni nei paradisi previdenziali. Del resto il bilancio dell'Inps sarebbe largamente in attivo se non fosse stato gravato dalla cassa integrazione. Tu dirai: «il reddito di cittadinanza lo dovrebbero pagare i ricchi». Giusto. Ma strucca strucca più di qualche milione dalle pensioni d'oro non riusciremmo a spremere, con la corte costituzionale in pieno conflitto d'interessi che bloccherebbe qualsiasi intervento sui privilegi acquisiti, come già in passato. Per questo uno stato sociale più giusto ce lo potremo permettere solo con la ripresa degli investimenti per l'innovazione ecologica e dell'occupazione. La logica dei due tempi non sta in piedi mai. Tantomeno nell'attuale congiuntura.

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
Il mio "reportage" della marcia per il reddito di cittadinanza del M5S svoltasi ieri da Perugia ad Assisi! :)
https://www.facebook.com/daniele.passerini/posts/10211444120690856

vincenzo da torino ha detto...

Mi dispiace, ma non sono d'accordo sulla proposta del reddito di cittadinanza. Qualcosa si deve fare per gli indigenti e i senza lavoro, non un reddito garantito. Stiamo ancora cercando di scovare le pensioni fasulle... e diamo la possibilità a tanta gente di vivere alle spalle della comunità? Il lavoro nero è vastissimo ovunque, sopratutto in certe ragioni. Diamo a buona parte di costoro di avere un minimo garantito e continuare il lavoro nero? Non abbiamo le strutture e una amministrazione decente per un controllo a dovere. Infatti solo nei paesi ricchi e ben amministrati ciò è possibile, non in Italia. Pensare di darlo solo per periodi breve in attesa di lavoro è ipocrisia. Se il lavoro non c'è non si va da nessuna parte. Chi ha la formula magica per produrre lavoro vero si faccia avanti. Stando con i piedi per terra, però. Non nego la buona fede e volontà di tanti dei 5S, ma che siano molto fuori da discorsi realistici è sotto gli occhi di tutti, credo. Basta vedere da chi è composto il vertice dei 5S, gente senza arte ne parte. La Francia ha protestato contro la crisi con un nuovo partito e con un Macron al vertice. Controllate il curriculum(a) di Macron con quelli del direttorio dei 5S e la risposta è facilissima. Pensate che una volta dato il reddito di cittadinanza possa essere tolto? Succederebbe una rivolta. Così si rischia una voragine che affossa definitivamente l'Italia. A mio parere i 5S sono del tutto non credibili, vivono nel iperuranio...Mah

Daniele Passerini ha detto...

@Vincenzo da Torino
A giorni credo verrà pubblicato il libro Lavoro 2025, a cura di Domenico Di Masi. È in quel contesto che devi inquadrare la proposta del Reddito di Cittadinanza, è ovvio che se la confondi con una "misura per indigenti" non puoi che fraintenderne senso, scopo e utilità.
Aspetto la pubblicazione del libro per pubblicare un post di presentazione utilizzando gli appunti che presi al convegno di un mese fa:
http://22passi.blogspot.it/2017/04/come-evolvera-il-lavoro-nel-prossimo.html

vincenzo da torino ha detto...

Il 2025 è lontano! Interessa ora cosa si può fare e se ha senso e sopportabile un reddito di cittadinanza sempre ora. Premesso che Domenico di Masi mi piace poco, perchè fa previsioni discutibili, mi chiedo il senso di perdere tempo ora, quando sono necessarie proposte serie attuabili per il lavoro. Si può anche stare a sentire DI Masi, ma non pensare di aver trovato le soluzioni guardando al futuro con una proposta già oggi che reputo insensata. Vedo che ai 5S piacciono molto le ...discussioni e i teoremi per il futuro. Per il presente gli bastano i vaffa su tutto e tutti, salvo per se stessi e il poco che per ora fanno, assieme a tanti pasticci. Finchè vi è Grillo i 5S tengono, poi scoppiano...Unica loro salvezza è trovare dirigenti di personalità vera, non fatui e parolai come Di Maio, Di Battista ecc. Ripeto: essere senza arte ne parte passato l'entusiasmo e direi il"gasamento" rimane la...cenere e le delusioni. Ne avrei da dire a partire proprio dalla democrazia diretta che è una vera finzione per gli allocchi. Mi dispiace per te che apprezzo ed ammiro. Vedremo...Credo molto di più a Rossi che ai 5S.

Daniele Passerini ha detto...

@Vincenzo
No il 2025 è già qui. Ma veramente pensi sia saggio continuare a rincorrere i tempi invece di prepararsi sin d'ora? Non ti basta come è ridotta l'Italia già ora? Non so tu che aspettative hai, io penso soprattutto ai miei figli e mi preoccupo per loro.

vincenzo da torino ha detto...

Continuo a credere che ora dobbiamo pensare a risolvere i problemi che stanno alla base della crisi, non pensare troppo al futuro con il rischio di errori madornali. Sfruttiamo gli errori del passato, puntiamo sulla modernizzazione ed efficienza della Amministrazione, rivediamo il complesso delle leggi che sono troppe, in contraddizione tanto che chi è a capo delle Amministrazioni deve fare l'esegeta prima di muoversi e poi decidere di non muoversi per non rischiare il posto. Già abbiamo avuto la poca furbizia di bocciare il referendum costituzionale, che se pure perfettibile e bisognoso di modifiche cosa possibile con piccole modifiche costituzionali come spesso si è fatto già, assieme a una legge maggioritaria ci avrebbe finalmente portati al livello delle grandi democrazie. Non è un mio pallino o fissazione! Ora voglio vedere chi guiderà l'Italia. Solite ammucchiate perdenti? Continueremo a barcamenarci e pasticciare senza una visione chiara per il presente ed il futuro. Poi vi è da governare la globalizzazione, impresa non facile eppure necessaria se non vogliamo che le nostre imprese continuino a chiudere. Immaginiamo di avere la cassa e pensare come meglio far progredire e decollare l 'Italia. Poi, ognuno la pensa come crede. Dopo il referendum io ho perso ogni speranza in tutta la classe politica e negli italiani, che saggi non si sono dimostrati. Ha vinto la partigianeria e la voglia di presenzialismo di troppi che si considerano esperti. Ho sentito troppe autentiche cretinate di gente che ha solo guardato in dito e non la luna.

Daniele Passerini ha detto...

@tutti
Aggiornamento sulla querela della Marini contro Liberati.
Nulla da segnalare: stesso stato della querela della Boschi contro De Bortoli! :D

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