Ogni anno, anche quest’anno, il 2 giugno, com’è giusto che sia, si
celebra la festa della Repubblica con parate militari e civili. Oggi,
come sempre, la parata è stata trasmessa in tv ed è stato un bel
momento. I giornali si occupano di altro. Ma non si ricordano mai i
protagonisti grazie ai quali oggi l’Italia è una Repubblica fondata sul
lavoro.
Alla vigilia del 2 giugno 1946, quando si svolse il referendum per
decidere tra monarchia e repubblica, nulla era scontato. Le forze
reazionarie e conservatrici fecero blocco attorno alla monarchia
soprattutto nelle città del Mezzogiorno. Alla vigilia del voto a
Palermo, nella grande piazza dove c’era il palazzo reale, oggi sede del
parlamento regionale, il Re di maggio, Umberto II, si affacciò da un
grande balcone insieme a generali, aristocratici e vecchi parlamentari
per annunciare al popolo che la monarchia avrebbe vinto. Anche il
cardinale benedisse la folla e nei quartieri popolari si distribuì pasta
e pane. Eppure la Repubblica vinse, grazie ad un eccezionale lavoro
politico ed organizzativo delle forze democratiche repubblicane.
Ecco perché bisogna ricordare Pietro Nenni e il PSI ancora unito, che
fu anche il primo partito della sinistra. E bisogna ricordare Palmiro Togliatti e il PCI: grazie alla “svolta di Salerno” e la costituzione
di governi unitari fu possibile, in una situazione confusa e difficile,
assicurare lo sbocco politico con l’elezione referendaria e la nascita
della Costituente. I due partiti – PSI e PCI – uniti nel patto di unità
d’azione erano presenti e attivi in tutti i Comuni, piccoli e grandi,
dove c’erano un campanile ed un prete e, spesso, un maresciallo dei
carabinieri che organizzavano il popolo per sostenere la monarchia.
Bisogna anche ricordare Ferruccio Parri e il Partito d’Azione, Randolfo Pacciardi e il piccolo Partito Repubblicano, il partito Democrazia del Lavoro di Bonomi, Ruini e Molè e un pezzo, ma solo un pezzo, della DC di
Alcide De Gasperi.
Ho colto questa occasione nel ricordare fatti e persone e protagonisti
della Repubblica anche perché la pubblicistica politica e alcuni storici
dànno solo alla DC e a De Gasperi (il quale presiedette i governi anche
dopo la nascita della Repubblica fatta da altri) la rinascita
dell’Italia. Eh, no, cari signori, i partiti repubblicani, la sinistra e
i loro dirigenti, prima e dopo la nascita della Repubblica, sono stati i
grandi protagonisti della rinascita italiana. È bene ricordarlo,
proprio oggi, nel giorno della Festa.
2 giugno 2017
2 : commenti:
Io pensavo Eugenio Scalfari... :-D
@Silvio
:)))))))))))))))))))))))))
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