Qualche giorno fa, la mattina del 31 gennaio, il fisico Emilio del Giudice ci ha lasciato, prematuramente e in modo del tutto inaspettato. Aveva compiuto 74 anni il 1 gennaio scorso.
Ricordiamolo come allievo e amico di Giuliano Preparata (1942-2000) di cui aveva raccolto il testimone di brillanti intuizioni e feconde ispirazioni.
Ricordiamolo dunque per la ricerca sperimentale e teorica sulla fusione fredda e altre frontiere "critiche" della scienza, per esempio quella sulla memoria dell'acqua, condotta insieme al Nobel Luc Montagnier e altri pionieri. Due tematiche apparentemente distanti in realtà perfettamente collegate all'interno di un nuovo paradigma scientifico che vede la materia comportarsi in maniera assai più "intelligente" di quanto gli scienziati "neopositivisti", che tutt'ora occupano la maggioranza delle poltrone accademiche, siano mai riusciti a cogliere.
Emilio Del Giudice era anche vicepresidente della Fondazione Omeopatica Italiana, non a caso, perché proprio i domini di coerenza in cui si organizzano le molecole dell'acqua hanno fornito una prima spiegazione scientifica della tanto ingiustamente contrastata e bistrattata omeopatia: denigrata da pseudo-giornalisti scientifici e pseudo-scettici tronfi dei propri paraocchi mentali e culturali, apprezzata da milioni e milioni di fruitori che ne sperimentano quotidianamente l'efficacia (da un paio di secoli).
Ricordiamo Emilio del Giudice come ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ma soprattutto non dimenticheremo mai la bella persona che era. Ho avuto occasione di partecipare a una sua conferenza 3 anni fa a Firenze, soltanto una purtroppo; ascoltandolo e scambiandoci alla fine qualche parola ho toccato con mano la sua umanità, integrità, lucida semplicità. In un Italia dove fa carriera chi razzola tanto male quanto parla in modo forbito e inutilmente complicato, le persone di cultura in grado di parlare con chiarezza e genuinità come Emilio restano ahimé una esigua minoranza. Proprio queste persone sono l'eredità più preziosa del millenario genio italico, una eredità da difendere in attesa che possa rifiorire in tempi migliori.
Ricordiamo Del Giudice come figlio fedele della scienza rinascimentale, quella scienza assetata di pura conoscenza, olistica ante litteram, da contrapporre oggi più che mai alla parcellizzazione a branche stagne della scienza moderna, tesa a soddisfare gli interessi del grande capitale ancor più che a far circolare la conoscenza per il bene comune.
Ricordiamo Emilio del Giudice autore, insieme al giornalista Maurizio Torrealta, di un coraggioso libro di denuncia, Il segreto delle tre pallottole, che ha svelato il motivo di tanto accanimento nel tenere insabbiata la ricerca sulla fusione fredda, utilizzata da anni in ambito militare per produrre minibombe nucleari che non necessitano di massa critica per l'innesco della reazione a catena.
Per ricordarlo vi invito infine a rileggere alcuni dei tanti post dove 22 passi lo aveva menzionato:
- Scienza descrittiva versus scienza concettualizzatrice
- L'acqua non dimentica!
- Armi nucleari tattiche prive di massa critica che sfruttano i principi della fusione fredda (1)
- Armi nucleari tattiche prive di massa critica che sfruttano i principi della fusione fredda (2)
- DNA, waves and water
- NUOVE ENERGIE NELLA SCUOLA (II) - intervista a Emilio del Giudice