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venerdì 4 ottobre 2013

Non dimenticativi la memoria dell’acqua!

Mi riaffaccio giusto un attimo per rimandarvi al blog del bravo Claudio Pace (se siete curiosi di quel che sta succedendo ad Assisi) e - di palo in frasca - segnalarvi alcune duplicazioni interessanti che hanno catturato la mia attenzione...

1 Sabato prossimo, 5 ottobre 2013, si terrà a Forte di Bard in Val d'Aosta il convegno (i posti sono già esauriti) Aqua. Scienza, filosofia e poesia a confronto, organizzato da Nexus edizioni, che vedrà la partecipazione di relatori quali:
2 Il weekend seguente, sabato 12 e domenica 13 ottobre 2013, si terrà a Cerro al Volturno (IS) il workshop a numero chiuso (45 posti) Acque, Linguaggi, Henologia, organizzato all'interno del ciclo di eventi Le connessioni inattese (VII edizione) dall'Associazione Altanur, anch'esso con un interessante dispiegamento di relatori:
  • Roberto Germano, PROMETE Srl (CNR Spin off)
  • Vittorio Elia, docente di elettrochimica e ricercatore – Università Federico II di Napoli
  • Alberto Tedeschi, ricercatore
  • Antonella De Ninno, ricercatrice – ENEA Frascati
  • Carlo Melodia, medico chirurgo e biologo, omeopata
  • Emilo Del Giudice, fisico teorico – INFN Milano
  • Giuseppe Vitiello, docente di fisica teorica – Università di Salerno
  • Margherita Tosi, psicologa e terapista bioenergetica IIBA
  • Giuseppe Germano, docente di letteratura latina medievale e umanistica – Università Federico II Napoli
  • Vera Tummillo, medico chirurgo ed esperto in medicine complementari
  • Monica Zunica, scrittrice
  • Monica Fiocco, psicopedagogista, formatrice e counselor ad approccio integrato
  • Filippo D'Eliso, compositore, docente del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli
  • Maria Cristina Piras, medico-terapeuta, ricercatrice, scrittrice
Le menti olistiche e aperte, vedono tutto ciò come segno di una crescente convergenza, da parte di ricercatori indipendenti ed accademici, nel dare peso e riconoscimento a quell'insieme di conoscenze, sempre più corpose, per le quali ormai si usa un po' riduttivamente il termine passe-partout "memoria dell'acqua“, filone di studio "eretico" con protagonisti scienziati del calibro di Giuliano Preparata (1942-2000), Jacques Benveniste (1935-2004), il Nobel Luc Montagnier ecc. (wikipedia ovviamente ne ridimensiona il valore, sposando il giudizio critico dell'ortodossia accademica).

Le menti critiche e chiuse, fanno ironia su tutto ciò e lo riconducono a un business di nicchia (il convegno del 5 ottobre e il workshop del 14-15 costano rispettivamente 70€ e 200€ a posto), bollato ovviamente come frutto di "pseudoscienza" e con un target di allocchi pronti a credere a tutto... ma se gli allocchi fossero proprio quelli che non s'avvedono della rivoluzione scientifica in corso? Non a caso vengono definite tali le persone che restano basite di fronte a una situazione imprevista "così come appare l'allocco improvvisamente abbagliato da una forte luce".

Ai posteri sentenziare se fossero più allocchi gli scettici o i passerini!

P.S. In settimana scriverò Se avessi tempo scriverei un altro post al volo per informarvi di un'altra duplicazione interessante (sabato 12 ottobre a Terni e martedì 5 ottobre a Roma) riguardante un altro termine passe-partout ("fusione fredda") e molto altro ancora... ma poiché il tempo in questi giorni non lo trovo proprio, inserisco almeno i link (per i lettori più attenti e curiosi).

22passi.blogspot.com: post n. 2194 (-28)

16 : commenti:

Tizzie ha detto...

Anticipiamo.

Sabato 12 Ottobre a Terni // Dall’energia per la fabbrica del metallo, al metallo per la fabbrica dell’energia?

Martedì 15 Ottobre a Roma // Coherence 2013/3

Silvio Caggia ha detto...

La memoria dell'acqua e delle bottiglie di cocacola

Il buon piero angela ha sempre etichettato come bufala il discorso facendo l'esempio che diluendo un centilitro di una sostanza in una bottiglia d'acqua da un litro, dopo aver ripetuto la diluizione una decina di volte si puo' dimostrare matematicamente che della sostanza, nella bottiglia, non ce ne e' piu' nemmeno una molecola...
La matematica non sara' una opinione, pero' questa estate mi sono trovato a sciacquare delle bottiglie di cocacola per metterci dentro del latte dal distributore... E dopo averle riempite con l'acqua, sbattutte vigorosamente, svuotate, e ripetuto il ciclo per decine di volte, notavo incredulo che annusando l'interno c'era ancora odore di cocacola...
Non vi dico dopo averci tenuto dentro del latte per 24 ore, fare andare via l'odore del latte era "matematicamente" impossibile...
Eppure la matematica non e' un'opinione... :-)

bertoldo ha detto...

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=87551&typeb=0&Acqua-un-mistero-ancora-da-capire

Il Santo ha detto...

@ Silvio

Usa bottiglie di vetro e vedrai che non succede più.

Silvio Caggia ha detto...

@il santo
Eh, lo so... Ma vedi come la "matematica" cambia cambiando anche solo il contenitore... :-)

Alessandro Pagnini ha detto...

Ma secondo voi, se bevo tanta acqua, acquisto un po' più di memoria, perché mi scordo di tutto, io! :-D
E se la verso sul mio PC? ;-)
Scherzi a parte, gli studi sull'argomento proseguono e secondo alcuni anche con interessanti e forse impreviste implicazioni, come il fatto che l'uso di acqua 'attivata' con determinati farmaci, deve essere soggetto alle stesse precauzioni riservate all'uso del farmaco attivatore, contrariamente all'idea che 'tanto è omeopatico e male non fa, perché è quasi tutta acqua'. In effetti era logico aspettarselo, se davvero si pensava che l'acqua attivata potesse avere effetti reali e non solo placebo. Vedremo come proseguono le cose. Sono molto curioso.

giorjen ha detto...

@silvio caggia
su piero angela e la diluizione 10 volte diviso 100.
il discorso si basa su un artificio matematico che in realtà non ha senso.
infatti tutto lo accettano (a condizione che abbiano una idea dei numeri grandi, come ad esempio il numero di avogadro) ammesso che considerino di buttar via la rimanenza del diluito della bottiglia.
Pensiamo invece di diluire per cento tutto il contenuto della bottiglia, ossia da ogni bottiglia prendo i cento centilitri e li diluisco ciascuno in un'altra bottiglia, e così via per 10 volte. Si tratta esattamente della stessa operazione matematica. Ma credo che chiunque adesso capisca che le molecole sono ancora tutte li...
Perchè se si dice che in ciascuna bottiglia non c'è più nessuna molecola, prendendo l'insieme delle nmila bottiglie bisogna invece che ci siano tutte le molecole del centilitro iniziale...
ovviamente questa è solo matematica, o piuttosto statistica. rimane il fatto che in qualche litro ci sarà una molecola, in alcuni nessuna, in altri forse 2 etc.. bisognerebbe poi capire fino a che punto la chimica e la matematica sono due scienze diverse, e qui non vi posso aiutare.
ciao
g

MISTERO ha detto...

Usa bottiglie di vetro e vedrai che non succede più.

Non è vero, in 3a ci divertivamo a calcolare quante volte e con quanta acqua si doveva lavare un becker o una beuta prima di avere una ragionevole certezza statistica che fosse lavato bene e non ci fossero residui chimici a concentrazioni tali da interferire in seguito al altri utilizzi di laboratorio dello stesso becker o beuta.
I risultati migliori si ottenevano, dopo aver lavato con sapone, truschino e acqua calda, risciacquando con poca semplice acqua almeno una decina di volte.
Non è assolutamente vero che il vetro non si contamina, al contrario alcune plastiche si contaminano molto meno ma purtroppo, sempre al contrario, cedono sostanze nel liquido che contengono.
Anche il vetro cede silicio nei liquidi che contiene ma in misura nettamente inferiore ad alcune plastiche.
In ogni goccia d'acqua bidistillata si trovano ancora tracce in ppb (parti per miliardo) di tutti gli elementi chimici presenti sulla terra.

Il discorso sulla diluizione omeopatica secondo il quale non ci sarebbe più traccia del principio attivo viene fatto da chi di chimica non ci capisce nulla e non ha esperienze di laboratorio di analisi.

Comunque non è la traccia o meno DELLA PRESENZA FISICA del principio attivo che si deve discutere, ma della possibilità vera o non vera che una determinata frequenza vibrazionale di un dato principio attivo può essere memorizzata nell'acqua.

Mi sembra di averlo già scritto, tempo fa ero messo malissimo, non mi alzavo dal letto per i dolori reumatici, la causa per la medicina tradizionale era:
- per il dermatologo un herpes di tipo 7, molto raro.
- per il reumatologo un'artitrite reattiva, ignota la causa, forse autoimmune
- per l'ortopedico una psoriasi rara e molto grave
Per tutti la cura era cortisone.

Per il dr. Massimo Citro il problema era una forte intolleranza a latte latticini, farine, mela, agrumi.

La cura; cambio della dieta alimentare, pastiglie galeniche di due principi attivi e sostituzione del cortisone con cortisone TFF.

Se saltavo un giorno di prendere la pastiglietta di cortisone arrivavo a sera che non camminavo e il giorno dopo non mi alzavo dal letto.
Ero un indicatore chiaro e vivente che se il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF) fosse stato fuffa non mi sarei alzato dal letto il giorno dopo e avrei di conseguenza ricominciato con il cortisone in pastiglie.

Il giorno dopo ho buttato la scatola di pastiglie di cortisone e ho continuato a prendere l'acqua informata con le frequenze del cortisone fino a scomparsa di tutti i sintomi, circa 2 mesi.

studiobps ha detto...

@giorjen

Sai quanto sono le nmila bottiglie del tuo esempio? 100.000.000.000.000.000.000 (cento miliardi di miliardi).
Ovviamente non esistono.

Il discorso, benchè ti sfugga, è esattamente lo stesso. Le molecole iniziali, sono ovviamente, ancora tutte lì. Ma (ammettendo un processo di diluizione e suddivisione ideale) ce ne sarebbero 10.000 per bottiglia. Nessuno dice (nemmeno Piero Angela) che con una diluizione 10C non ci sono molecole.
Se ripeti la cosa per altre 2 volte (100^12), avresti 1.000.000.000.000.000.000.000.000 (un milione di miliardi di miliardi di) bottiglie, superando di poco il famoso numero di Avogadro. Adesso, cercando, troveresti 1 -una- molecola della sostanza inziale, in circa due terzi delle bottiglie; nelle altre, nulla. Da questo punto in poi, più suddividi meno molecole trovi. Facendo una sola altra diluizione ancora (13C, 100^13), troveresti una molecola in meno una bottiglia ogni cento. Ossia, su 100 bottiglie 99 non avrebbero nemmeno una molecola, 1 ne avrebbe una sola. A 14C meno di una bottiglia su 10.000 avrebbe una molecola.
Le molecole iniziali sono sempre tutte lì, ma la tua probabilità di beccarne anche solo una si avvicinano alla probabilità di vincere alla lotteria.

A Silvio, invece, che non solo non ha capito le critiche all'omeopatia, ma nemmeno i principi dell'omeopatia stessa, non credo valga la pena rispondere. Se usi una battuta, anche intelligente, come ha fatto il Santo,c'è sempre quello furbo che non capisce le battute e ci imbastisce la solita cortina fumogena per cambiar discorso.

Baci;
Matteo

Silvio Caggia ha detto...

@studiobps
"A Silvio, invece, che non solo non ha capito le critiche all'omeopatia, ma nemmeno i principi dell'omeopatia stessa, non credo valga la pena rispondere."

3 cose false in una unica frase, complimenti! :-)
Tutti i tuoi ragionamenti matematici sono corretti, nel campo della matematica, ma stai presupponendo un comportamento uniforme e casuale delle molecole nell'acqua. E non stiamo parlando ancora di omeopatia, ma solo di una affermazione pseudoscientifica che ho citato e che contraddice i fatti sperimentali di cui ho portato testimonianza. E non stiamo parlando ancora di omeopatia.
Ora, tu puoi scegliere di credere alle affermazioni teoriche di piero o ai fatti sperimentali di silvio, e' una tua libera scelta, ma e' proprio su questo che verteva il mio intervento: tra una teoria "ufficiale", ed i fatti sperimentali in contraddizione, la maggioranza delle persone sceglie la teoria "ufficiale"...
E non stiamo parlando ancora di omeopatia... :-)

Daniele Passerini ha detto...

@studiobps
"A Silvio, invece, che non solo non ha capito le critiche all'omeopatia, ma nemmeno i principi dell'omeopatia stessa, non credo valga la pena rispondere."
Di sconcertante vedo solo il fatto che pensi che credere nell'omeopatia significa tout court non comprendere le critiche CLASSICHE (riprese da Piero Angela, CICAP ecc.) mosse ad essa: per te tertium non datur. Preparata, Del Giudice, Benveniste, Montagnier, Emoto spiegano tutti come l'acqua veicola "informazioni" in modo decisamente più sottile dell'unico che tu e Piero Angela concepite. Buon XXI secolo, vedrai quante rivoluzioni porterà... ti auguro di digerirle. :)

studiobps ha detto...

@Daniele
Facevo solo notare che giorjen è vittima della sindrome del principe di Sissa. Punto. Il suo ragionamento non stava in piedi, date le sue premesse, non le mie.

L'argomentazione (se così si può chiamare) di Silvio, che è anche quella iniziale del ragionamento di Mistero ("Il discorso sulla diluizione omeopatica secondo il quale non ci sarebbe più traccia del principio attivo viene fatto da chi di chimica non ci capisce nulla e non ha esperienze di laboratorio di analisi.") mi sembra non tanto irrispettosa di Piero Angela, ma di chi l'omeopatia la pratica: sembra che, alla fine, sia un problema di qualche traccia di roba che, nonostante tutto (quello che dicono gli omeopati?) resta abbarbicata alle provette.
Seguendo questa logica, funzionerebbe quindi solo perché gli omeopati sono dei incompetenti pasticcioni, nonostante loro, per così dire.
Ammetterai che è un argomento a favore dell'omeopatia non irresistibile... infatti Mistero si riprende: "Comunque non è la traccia o meno DELLA PRESENZA FISICA del principio attivo che si deve discutere, ma della possibilità vera o non vera che una determinata frequenza vibrazionale di un dato principio attivo può essere memorizzata nell'acqua.".

Di quest'ultima parte, che è il vero fulcro della questione, non discuto: a discutere con il conte Mascetti ci perdi comunque!
Baci;
Matteo

Daniele Passerini ha detto...

@studiobps
a discutere con il conte Mascetti ci perdi comunque!
Si perde quando si rifiuta l'opportunità di scoprire possibile qualcosa che si ritiene impossibile. Buona vita e buone certezze.

Silvio Caggia ha detto...

@studiobps
"Ammetterai che è un argomento a favore
dell'omeopatia non irresistibile..."

Matteo, perche' vuoi vedere il mio intervento come un intervento a favore dell'omeopatia?
Io non sono un propugnatore dell'omeopatia (pur conoscendola bene), ma e' anzi noto qui che sono un sostenitore della Nuova Medicina Germanica di Hamer.
Rimane pero' il fatto che l'acqua non e' solo quello che i riduzionisti ci vogliono far credere, ovvero solo semplici molecole di H2O... Il mio banale esperimento e' solo un modo per cominciare a sospettare che le cose non siano cosi' semplici come la semplice matematica della diluizione... Per cui non mi stupisce che chi ci dedica piu' tempo ne scopra nuove ed insospettate proprieta'...

La salute pero' e' un'altra cosa... :-)

tia_ ha detto...

> e secondo alcuni anche con interessanti e forse impreviste implicazioni, come il fatto che l'uso di acqua 'attivata' con determinati farmaci, deve essere soggetto alle stesse precauzioni riservate all'uso del farmaco attivatore, contrariamente all'idea che 'tanto è omeopatico e male non fa

Questo discorso varrebbe solo se l'omeopatia funzionasse. Infatti c'è chi si sgranocchia una intera confezione di sonniferi omepatici prima di iniziare una conferenza contro l'omepatia (purtroppo non mi ricordo il nome) e non fa nemmeno uno sbadiglio (con un vero sonnifero sarebbe andato in coma). Mi ricordo la risposta di passerini, una cosa del tipo "devi essere ben predisposto altrimenti non fa effetto", insomma effetto placebo.
La situazione è assurda perchè ci sono multinazionali dell'omeopatia che si sono arricchite vendendo sostanzialmente delle caramelle molto costose, mentre le case farmaceutiche allopatiche spendono un casino di soldi in ricerca e trial clinici prima di poter vedere il loro prodotto sul mercato. Lo stesso mercato che poi ti mette in parte un farmaco con una scatola di caramelle.

Vincenzo Bonomo ha detto...

A proposito di case farmaceutiche, mi chiedo perché a tutt'oggi non abbiano ancora immesso sul mercato un prodotto da banco in grado di contrastare i catastrofici effetti dei colpi di sonno durante la guida.
Dico questo perché sono rimasto molto colpito dall'incidente di Torino dell'altro ieri in cui hanno perduto la vita 5 persone, fra cui due ragazzini, in un drammatico frontale fra due auto dovuto molto probabilmente, dicono gli agenti intervenuti, ad un colpo di sonno di uno dei due conducenti.
Hanno immesso in commercio la qualsiasi, dalla gomma da masticare antinausea alla pillola antidiarrea ma qualcosa per contrastare la causa di un quarto di tutti gli incidenti stradali con centinaia di morti e migliaia di feriti ogni anno non se ne parla.
Eppure esiste un principio attivo, il MODAFINIL, usato da decenni dagli eserciti di diversi Stati in grado di prevenire questo problema, pare che non dia dipendenza e non abbia effetti collaterali consistenti per cui si potrebbe ipotizzare la messa in commercio di un prodotto in libera vendita sotto forma di gomme da masticare capaci di tenere sveglio il conducente per un breve periodo, diciamo una o due ore, ovvero il tempo strettamente necessario mediamente per tornare a casa.
Lo so, a questo punto il saggio di turno obietterà che il rimedio principe di questo problema è fermarsi in una piazzola di servizio e schiacciare un pisolino, ma sappiamo tutti che per svariate ragioni non sempre è possibile farlo e parlo per esperienza diretta, per cui cerchiamo di evitare inutili semplificazioni.
Sarà capitato a tutti di leggere sul giornale di qualche giovane che di ritorno da una festa o dalla discoteca, senza essere necessariamente assuntore di droghe o alcool, si era schiantato con l'auto a pochi metri da casa, probabilmente si era rilassato convinto di avercela fatta ad arrivare e in quell'attimo ha chiuso gli occhi addormentandosi e uscendo fuori strada, come stava capitando al sottoscritto tanti anni fa.
Le case farmaceutiche potrebbero fare notevoli utili da un prodotto di questo tipo ma finora non si è visto nulla, un maligno penserebbe che forse ritengono che il loro margine di guadagno sia maggiore curando le migliaia di feriti dovuti a questa causa ma spero che questa volta il celebre motto di Andreotti non c'entri nulla.

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