6 aprile 2009, dopo il terremoto dell'Aquila.
Conversazione intercettata alle ore 15.34 tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell'impresa Opere pubbliche e ambiente S.p.A. di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli, e il cognato Pierfrancesco Gagliardi:
G: "... oh ma alla Ferratella occupati di 'sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c'è un terremoto al giorno."
P: "No, lo so" e ride.
G: "Così per dire, per carità... poveracci."
P: "Va bbuò, ciao."
G: "O no?"
P: "Eh certo... io stamattina ridevo alle 3 e mezzo dentro il letto."
G: "Io pure... va bbuò, ciao."
MOSTRI! SCIACALLI! VERGOGNA!
MERITERESTE DI VIVERE IN TENDOPOLI PER IL RESTO DELLA VITA!
3 : commenti:
sei troppo buono... io gli augurerei di peggio :(
Ma io intendevo in tendopoli per sempre, mica da uscirne ogni tanto!!!
Ma se come contrappasso non ti pare adeguato, facciamo che debbano costruire al centro della tendopoli una bella villa, con le loro mani e sudore, poi ogni volta che è bella pronta passa la ruspa a buttargliela giù e allora da capo a ricostruirla...
Dantesco nevvero!?
no comment....
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