«Per questo non ho risposto alle dieci domande, non perché non possa rispondere o abbia difficoltà a farlo, ma perché vengono da un giornale così. Non rispondo a domande insolenti, offensive e diffamanti. Visto il modo in cui sono poste, a questa gente non rispondo.»
(Silvio Berlusconi,
citato dal Corriere della Sera qui)
All'inizio avevo qualche dubbio sulla linea di attacco frontale scelta da Ezio Mauro con le ormai famose 10 domande, ora gli do ragione: il vero Sivio Berlusconi ha gettato la maschera.
Quale sarà il suo prossimo passo: reintrodurre nell'ordinamento il delitto di lesa maestà?
Ma è più grave per la stampa dare spazio alle 10 domande di Repubblica o alle cronache libiche del nostro Presidente del Consiglio e dei suoi ministri? Gongolanti e fieri di rappresentare l'Italia alle celebrazioni di un regime notoriamente non democratico?
Visto che - come riportato a cappello del post - Berlusconi ha dichiarato di non volere rispondere soltanto a La Repubblica, se in Italia i giornalisti seri fossero ancora ben distribuiti tra le testate, domani tutti i quotidiani pubblicherebbero le famose 10 domande: solo per il gusto di potere ascoltare finalmente il nostro Presidente del Consiglio rispondere!
Ahimè, fosse solo la classe dei giornalisti a essere in discussione: l'Italia stessa ormai, a furia di prendere a esempio e modello il peggio di sé, non è più un paese serio...
P.S. Oggi su La Repubblica: "La strategia della menzogna"!
3 : commenti:
Anche se rispondesse alla 10 domande non farebbe altro che smentire e mentire. Insolenza arroganza e menzogna.
non importa se non risponde...non mi interessa più, mi basta che sparisca....
Quoto entrambe!
Un abbraccio consolatorio :-/
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