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Venti mesi dopo un ragazzino cade nel pozzo di una costruzione recintata e abbandonata, a due passi dal Municipio e dalla stazione ferroviaria di Gravina: si ferisce seriamente ma si salva perché non era solo e i suoi compagni di gioco possono cercare aiuto.
In fondo al pozzo, dopo il salvataggio, un'atroce scoperta: i soccorritori rinvengono i corpi ormai mummificati di due bambini il cui riconoscimento appare scontato. Le ultimi esili speranze di ritrovare Ciro e Tore Pappalardi vivi si spezzano. La ferita di chi ha continuato a piangere per le loro vite non scomparirà, ma avrà la pace della verità; tutta la comunità di Gravina, pur nel dolore immenso di questo lutto, avrà la "consolazione" di sapere se fu tragico incidente o efferato delitto.
Nessuna vita è mai inutile. La vita dei fratellini Pappalardo ha avuto una conclusione tragica, ma ha lasciato tracce profonde in tantissime coscienze, tracce che potranno evolvere in infiniti modi. Perciò non è la loro morte a doverci spaventare, ché le loro anime continuano ad esistere, semmai il dolore e l'angoscia che può averla accompagnata. Ciro e Tore hanno sicuramente assolto una missione importante, difficile da comprendere qui dove non si può vedere. Ho fede che sia così.
P.S. Ho sempre cercato in tutti i modi di trovare un senso a ciò che sembra non avere senso; il cattolicesimo non me lo ha dato. Ho guardato altrove per arrivare a mettere insieme qualche frammento di risposta, anche nelle parole di Gesù, ma non nella tradizione e traduzione della chiesa apostolica romana. I popoli sono divisi dalle differenze di religione molto più che dalle diverse lingue che parlano: è tempo di andare oltre queste divisioni.
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