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giovedì 11 agosto 2011

È una storia vera...

Il racconto che segue è stato pubblicato pochi giorni fa sull'opuscoletto di una sagra paesana in corso.

L'ho riportato integralmente, salvo sostituire il nome del luogo in questione con Hill Valley e aggiungere un paio di ndr.

Temo che l'autore, nel concedersi qualche consecutio temporum un po' ardita, abbia confuso il Risorgimento italiano con la saga di Back to the Future!



Una Via di [Hill Valley] è intitolata ad un Eroe...

La Via che dalla Scuola Elementare di [Hill Valley] va verso San Giovannuccio è intitolata ad Antonio Liverani. Ma chi era Antonio Liverani? Nativo di Faenza in Romagna da distinta e benestante famiglia, Liverani fu acceso sostenitore delle idee mazziniane di indipendenza e unità nazionale. Per queste sue idee fu varie volte arrestato ed esiliato. Seguì Garibaldi quando nel 1849 proclamò la Repubblica Romana. Quando questa cadde, repressa dall'esercito pontificio sostenuto dagli austriaci, Liverani si diresse verso Foligno per cercare di far sollevare le popolazioni al passaggio di Garibaldi in fuga da Roma verso S. Marino. Il popolo laziale e umbro, pur insofferente del malgoverno pontificio e delle angherie degli austriaci, non trovò il coraggio e non seppe organizzarsi per appoggiare Garibaldi. Liverani dovette desistere dal suo proposito rivoluzionario e fermarsi a Foligno per alcuni giorni, anche perché era nel mirino della polizia pontificia ed austriaca che lo avevano individuato come patriota coraggioso e determinato. Anche Garibaldi in quei giorni era a Foligno e insieme pensavano ad un altro tentativo rivoluzionario. Un traditore, informò la polizia imperiale che mette in atto il piano per eliminare il pericoloso Liverani.

La mattina del 14 Luglio 1849 Liverani, si trovava a Foligno davanti al negozio del suo amico Franco Cittadini, quando una pattuglia di gendarmi, con la scusa di effettuare accertamenti sulla sua identità, con una macchina requisita ad un tassista di Foligno si avviano per condurlo nel carcere di Perugia. Liverani aveva intuito che le cose non si mettevano bene per lui, ma senza protestare, con fierezza e coraggio iniziò quel viaggio verso Perugia. All'altezza del Passaggio di Assisi vi era la strada che da Santa Trinità porta verso Cannara (oggi Via S.Antonio). I gendarmi intimarono all'autista di girare per quella strada stretta e polverosa e, dopo qualche centi­naio di metri gli intimarono di fermarsi. Forse volevano riposarsi un po' sotto l'ombra?

Era un caldo afoso verso le 17 di quel 14 Luglio! Fecero scendere Liverani e senza proferir parola, gli spararono contro vari colpi di fucile. Lo lasciarono lì accasciato e fuggirono con l'auto in corsa. I contadini intorno, uditi gli spari, accorsero... trovarono un uomo sotto una quercia, sanguinante, e non poterono far altro che costatarne la morte. Alcuni corsero ad avvertire i patrioti di Assisi dell'assassinio e intanto una donna, contadina mezzadra del luogo, preso un lenzuolo nel suo baule, lo stese pietosamente su quel cadavere sotto la quercia mentre i patrioti assisani che conoscevano Liverani di nome e di fama [probabilmente tramite internet! - ndr], si adoperavano per far celebrare per lui degne esequie. Lo chiesero al Parroco di [Hill Valley], Padre Giovanni Angeleri, che dapprima si rifiutò, ma dopo numerose insistenze, si decise ad ufficiare il rito, non tanto per intima convinzione, ma per paura di qualche rappresaglia. Dagli amici e dai contadini presenti, venne improvvisata una barella con i rami e foglie di quercia e vi si pose il corpo di Liverani che, avvolto in quel lenzuolo ormai tutto macchiato di sangue, fu portato nella chiesa di [Hill Valley]. Dopo un funerale molto sbrigativo, lo portarono al Cimitero di [Hill Valley] che a quel tempo era situato appunto nei pressi della Chiesa di S. Giovanni Battista, oggi detta di San Giovannuccio ma allora era la chiesa del Cimitero di [Hill Valley]. Nella fossa dove fu deposta la salma fu posto un cuscino di foglie.

Ora spiccavano chiari tre colori: il bianco del lenzuolo, il rosso del sangue, il verde dei rami di quercia. I colori della nostra bandiera vennero coperti dalla terra, in attesa di sventolare per la libertà. I documenti non dicono con precisione quanto la salma di Liverani sia rimasta a San Giovannuccio, prima che la famiglia la riportasse a Faenza [in aereo magari - ndr]. Crediamo comunque che la strada intitolata al suo nome, renda il giusto onore a questo eroe.

Quest'anno che celebriamo i 150 anni dell'Unità d'Italia è doveroso ricordare [e ricordare bene! - ndr] chi ha dato la vita per questa nostra Italia. (Dai documenti della Biblioteca Comunale di Assisi)


***

Ahimè, non finisce qui; ha pure un'appendice questa già triste storia. L'ho fatta leggere a un paio di persone: sono ovviamente scoppiate a ridere. Un'altra invece mi ha detto: Embe'?
Come embe' -- ho esclamato -- rileggi attentamente!

Fatto, e allora?

Come... per te è tutto normale...?

Sì, certo.

Ma come normale! Quando è ambientata questa storia??

Ai tempi di Garibaldi, Mazzini...

Appunto, leggi qui: auto... taxi... autista...

E allora?

...ehm, no niente.

La persona in questione ha due lauree.

6 : commenti:

Tizzie ha detto...

I taxi c'erano anche nel 19simo secolo, sotto forma di carrozze trainate da cavalli.

Anonimo ha detto...

No,no non c è dubbio ,parla di macchine e auto.
Bisognerebbe fare un indagine per capire che tipo di propulsore aveva la macchina.

Daniele Passerini ha detto...

@Tizzie
E sicuramente a un carro o carrozza trainata da cavalli, guidata da un cocchiere, alludono le fonti della biblioteca di Assisi a cui l'autore di questo brano ha attinto, ai nostri giorni, dimostrando poco spirito diacronico: suvvia Tizzie, gli autisti guidono le auto..., mo' non mi vorrai dire che si puo' scrivere un pezzo di storia risorgimentale parlando di macchine, auto e autisti! :))

@Robi
Ho trovato un manoscritto attribuito a Padre Giovanni Angeleri... parla di un carro meccanico, certo opera del Demonio, che si allontanò di corsa dal luogo del delitto seminando terrore tra gli astanti e lasciandosi dietro una... sfiatella di vapore!

stellare ha detto...

... Io sò che la storia di Antonio Liverani è vera come è vero che era il fratello di Romolo Liverani e insieme era grandi pittori e scenografi in Faenza e eseguirono la decorazione della Cappella dell ' Immacolata nella Chiesa di San Girolamo dell ' Osservanza e opere anche al Palazzo Laderchi di Faenza ... Ciao :-)

stellare ha detto...

... E ' solo una sintesi delle tante opere compiute col fratello Romolo comunque sono considerati straordinari interpreti della decorazione faentina dell ' ottocento e ammenochè non si tratti di un caso di omonomia dovrebbe trattarsi di lui ... Ciao !

Anonimo ha detto...

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