Circa un anno fa Chicca Morone - quando ancora capitava di sentirci - mi fece conoscere questo bel passo tratto da Il folle di Gibran che non avevo mai letto prima.
Chi non ha mai finto di essere altro da Sé, persino con se stesso, nel timore di esser preso per folle?
Quante volte proprio perdendo tutto troviamo quello che cercavamo invano?
Mi chiedi in quale modo io sia divenuto folle. Accadde così: Un giorno, assai prima che molti dèi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere - le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato -, e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: "Ladri, ladri, maledetti ladri". Ridevano di me uomini e donne, e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me. E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: "E' un folle". Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo. Il sole baciava per la prima volta il mio viso scoperto e la mia anima avvampava d'amore per il sole, e non rimpiangevo più le mie maschere. E come in trance gridai: Benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere". Fu così che divenni folle. E ho trovato nella follia la libertà e la salvezza: libertà dalla solitudine e salvezza dalla comprensione, perché quelli che ci comprendono asserviscono qualcosa in noi. Ma che non mi vanti troppo di essere in salvo. Anche un Ladro in un carcere è salvo da un altro ladro.P.S. Era stata la frase con cui si conclude il mio Ventidue passi d'amore a suggerire a Chicca il collegamento:
Benedetti i limiti: in fondo ci offrono la coscienza di quel che c'è oltre.
2 : commenti:
Il potere di un incontro lascia spazio o forse ne toglie a chi come noi ha il dono della fantasia.
Ci conoscevamo prima ancora che il contatto fisico potesse approvare l'idea che avevamo di noi, dalle righe lasciate su di un cellulare o dai commenti in una email.
Pochi sanno le doti che mascheri, pochi sanno le emozioni che racchiudi e che poi liberi,
pochi sanno amarti come meriti.
Una voce calda e rassicurante
una risata prorompente
uno sguardo dolce
una parola per tutto
una pausa di silenzio disperato
una lacrima alla ricerca del vero amore, amore scritto in rosso, quello che solo un essere speciale può ottenere dal suo mondo.
Una persona abituata a dare e che spesso si accontenta dei brevi attimi.
Una persona "22" e lode a cui presentare la migliore amica.
La fortuna di un incontro, dapprima platonico, ha reso ancor più grande il pensiero che avevo di Daniele. Credo che chi gli vive attorno dovrebbe aprire bene gli occhi o forse ancor più il cuore, perché sicuramente avrebbe da guadagnare. Credo che sia impossibile non innamorarsi del sogno che diventa realtà, perché ciò che tocca tale diventa.
Vi dico amatelo perché poche persone sanno essere così generose, affettuose, genuine, colte, spiritose, intelligenti,speciali come il mio caro e lontano amico di penna.
Un abbraccio
Confesso di essere imbarazzato ma...
grazie Dani!
Forse mi ci voleva un commento così per ridarmi motivazione a scrivere su questo blog. In verità ultimamente me ne è mancato soprattutto il tempo... in questi giorni dovrebbe andare in porto un progetto artistico che mi sta occupando parecchio. Per scaramanzia non dico ancora niente. Ma spero di avere a metà mese qualche bella novità da condividere.
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