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giovedì 11 settembre 2014

Il vecchio e il colabrodo


Viveva sulla rupe un vecchio eremita di nome Romualdo.
Un giardino sublime aveva messo gemme intorno alla sua grotta, Romualdo lo innaffiava con un secchio che riempiva alla fonte lì vicina.
Un giorno il secchio si sfondò e c'era per rimpiazzarlo soltanto... un colabrodo! Così prese a usare quello.

A Camillo, il fraticello che ad ogni luna gli portava un po' di cibo e compagnia, un colabro' preso per secchio parve palesemente assurdo.
- Vecchio, ma cosa fai, sei un folle! Come puoi annaffiare il giardino con questo ridicolo arnese? Hai fatto pochi passi dalla fonte che già non porti più 'na goccia d'acqua! Non vedi che ti scappa via dai buchi? -
- Tu hai poca pazienza, buon Camillo, e chi ha poca pazienza vede male, - rispose l'eremita sorridendo. E riprese a riempire il colabrodo e a portarlo dalla fonte alla grotta.

Ritornato al suo convento, accadde che Fra' Camillo si ammalasse di tifo e fosse in punto di morire. Con l'erbe medicinali raccolte dai confratelli e l'aiuto del Signore fu a lungo convalescente e infine guarì del tutto.

Sei mesi dopo l'ultima visita tornò da Romualdo e fu basito: non solo il giardino era sempre in fiore, era fiorito persino il sentiero che portava dalla fonte alla grotta!
L'eremita lo riabbracciò con gioia e domandò perché fosse scomparso. Sentito tutto ciò ch'era successo, si rallegrò con lui e lodò Dio per quella fortunata guarigione.
- Sempre Lui sia lodato, però dimmi, com'è possibile - chiese Camillo, - che tu abbia salvato il giardino e pure fatto fiorire il sentiero usando solamente un colabrodo? È un vero miracolo, tu sei Santo!"
Romualdo rise e lo fissò negli occhi.
- Non serve essere Santo per far questo! Chi ha poca pazienza vede male. Non vede che l'acqua di questa fonte è satura di sali minerali. Non vede che ogniqualvolta andavo a immergerci e riempirci il colabrodo, poco alla volta impercettibilmente vi si depositavano quei sali e ne stringevano pian piano i buchi. Che usando niente altro che pazienza, ad ogni avanti e indietro che facevo portavo un poco d'acqua un poco oltre. -
Camillo guardò bene il colabrodo: una patina opaca di calcare ricopriva tutta la superficie, non si vedeva più nemmeno un buco. Incrostandosi e rovinandosi il colabrodo era diventato un onesto ed utile recipiente.

Per fare un vero miracolo serve solo tanta pazienza.

sabato 6 settembre 2014

Il sabato della sciarada - 22-23-24-25-26


Buon settembre e buon autunno (meteorologico) da chi è ormai entrato a pieno titolo nella "Top ten dei blogger più latitanti d'Italia"!

Eh sì, chiedo scusa, ma tra impegni di lavoro (se non siete del settore, non potete nemmeno immaginare in quale marasma navighino, un po' a vista un po' alla cieca, le politiche sociali), molte faccende da sistemare a casa (ho qualche imballo del trasloco di 9 mesi fa ancora sigillato!), nonché in mancanza di news in ambito FF, CF, LENR, AHE o QuaR che dir si voglia, ho fatto veramente fatica a stare dietro al blog quest'anno.

Provo almeno ad accontenatare i miei tre lettori appassionati di sciarade, anche se quelle che propongo stavolta sono davvero troppo facili...

22. MARITO GELOSO
"Copriti il xxyy al mare
xx yy son seppie amare!"

23. MALEDIZIONE MARINARA
"Ti colga una xxxxxyyyyy
se tu xxxxx la mia yyyyy!"

24. UN CARICO CURIOSO
C'erano mille cose nella xxxxx:
maglie, cappotti, scarpe, xxxxxyyyyy,
armadi, panche, comodini e yyyyy!

25. L'APPARENZA INGANNA
Spesso prende un libro, va xxxxx e yyyyy,
ma col barbone e quei vestiti andanti
più che un poeta sembra un xxxxxyyyyy.

26. CONFESSIONE DI UN LADRO
"Mi fingo un principino di Savoia.
Suono alla xxxxx della villa e yyyyy.
Mi fanno entrare, ma mondo d'un boia,
vengo tradito dal mio xxxxxyyyyy!"