Oggi è giorno di compleanni.
Quarantacinque anni fa
nasceva l'amico di più vecchia data che ho, ci frequentiamo infatti
dalla prima media, dunque da trentaquattro anni. Perciò mi viene spontaneo pensare proprio adesso a quanto
sia misericordioso l'aggiustamento percettivo che ci lascia continuare a
vedere “uguali” le persone che conosciamo – e noi stessi – al di là del
tempo che segna e trasforma. Forse diventiamo vecchi – ci sentiamo
tali – proprio quando questo “trucco” smette di funzionare.
Fatto sta che, pure con qualche ruga in più (molte) e la barba che imbianca, mi vedo sempre lo stesso, e così pure l'amico di cui ricorre
il compleanno, nonostante noi due siamo cambiati davvero tanto, sia dentro sia
fuori.
Gli voglio bene e lo stimo, perché in questa brutta Italia contemporanea – che purtroppo ci rappresenta
tutti nel mondo – onestà, integrità, pazienza, pacatezza, intelligenza,
sensibilità, sono valori e atteggiamenti quasi considerati “fuori
moda”. Per fortuna ci sono persone fuori dal coro che
sanno ancora testimoniarli nella vita di tutti i giorni, il amico è
tra loro.
Auguri di cuore, caro
Giuseppe. Te li faranno in famiglia, all'Università di Bologna, i
tuoi studenti al polo didattico di Cesena, gli amici... intanto sono il primo!
Ma un blog
contraddistinto dal numero 22 non poteva perdere l'occasione di
celebrare anche un altro compleanno. Proprio ventidue anni fa, il 23 marzo
1989, Fleischmann e Pons fecero quella famosa conferenza stampa che
portò sulla bocca di tutti due paroline, cold fusion (fusione fredda), semplici quanto rivoluzionarie, che da allora sono state
oggetto di rosee speranze quanto di severe critiche, di alte aspettative
quanto di insabbiamenti, un patrimonio da difendere e sviluppare per i
loro sostenitori, un errore da smascherare ed epurare dalla Scienza per i
loro detrattori, prodromo di una inarrestabile rivoluzione scientifica (nell'accezione di Kuhn) per i primi, esempio da manuale di scienza patologica (nell'accezione di Langmuir) per i secondi.
Tutto ciò dura da 22 anni. Il buon senso dice: non c'è fumo senza arrosto.
Il punto è che la prima
cella elettrolitica alla F&P (con deuterio, catodo in palladio e
anodo in platino) ha aperto giusto una pagina di quello che pare, ogni
giorno di più, un intero nuovo libro di Scienze fisiche e chimiche – le
LENRs (Low Energy Nuclear Reactions) cioè reazioni nucleari a bassa
energia – destinato a gettare ponti verso altre discipline, per esempio
geologia, biologia, medicina, probabilmente persino psicologia. Infatti i
ricercatori, dopo essersi soffermati nel XIX e XX sui modi maschili, yang, hard con cui la Natura opera, hanno cominciato a prestare più attenzione anche ai modi femminili, yin, soft
della Natura. La stessa distinzione tra materia animata/inanimata,
vivente/non vivente, un giorno sarà senz'altro diversa da quella ora
accreditata. C'è alle porte un epocale cambio di paradigma scientifico
che annetterà ai territori della Scienza tante – proprio tante – materie
oggi escluse e che alla lunga porterà a riunire e riconciliare
l'emisfero destro dello scibile (umanistico/emotivo) con quello sinistro
(scientifico/razionale).
Nel frattempo, salvo
lodevolissimi eccezioni – cito per tutti Peter L. Hagelstein e il Nobel
Brian Josephson – la maggior parte dell'establishment accademico, negli
ultimi 22 anni ha dato ben poco credito alle LENRs. Anzi, ha alzato i
ponti levatoi, trasformando il buon vecchio e sano scetticismo
scientifico in chiusura aprioristica a tutto ciò che contraddice i
“dogmi” della scienza ufficiale: “se il fenomeno non è riproducibile al
100% allora non c'è fenomeno”. Eppure un fenomeno si può dominare e spiegare
solo se vengono identificate le variabili più importanti in gioco, cosa
cui si arriva a volte per via teorica, a volte per via empirica, spesso
usando entrambe le vie. Invece il fronte “ortodosso” della scienza da
un lato ha declassato l'evidenza sperimentale ad aspetto secondario,
dall'altro ha innalzato l'importanza della teoria al sommo grado,
facendone una “norma di diritto” superiore a ogni anomalia che –
irrispettosa – vorrebbe rimettere in discussione la teoria stessa. E se
teoria e dato sperimentale confliggono, non può che essere sbagliato
quest'ultimo, o meglio, il ricercatore avrà per forza sbagliato le
misure. Ogni azione provoca la reazione uguale e contraria, così
l'accoglienza freddissima ricevuta dalla comunità scientifica, ha
provocato a sua volta irrigidimenti nelle compagini dei fautori delle
LENRs, dando adito a ulteriori diffidenze dei detrattori e così via.
Da questo empasse non se ne stava uscendo più.
La novità di questi
ultimi mesi è l'entrata in scena dell'E-Cat messo a punto dall'ingegner
Rossi con la collaborazione del professor Focardi. Stavolta l'inventore
non si è dato come principale obiettivo quello di convincere gli
scienziati della bontà del suo E-Cat, ha scelto invece di puntare a
metterlo sul mercato il prima possibile e affidare il verdetto
direttamente ai clienti: pagheranno a patto che il prodotto funziona.
C'è di più, ha offerto all'Università di Bologna di finanziare egli
stesso la ricerca scientifica sull'E-Cat. Insomma,
nell'intera operazione Rossi ha investito tutti i propri capitali e soltanto questi, perciò finirebbe sul lastrico se entro l'anno non
presentasse e mettesse in vendita l'annunciato impianto da 1 MW
(composto da 125 E-Cat). Se tutti i suoi programmi verranno rispettati a
ottobre, ad Atene, s'inaugurerà la prima vera svolta del mercato
dell'energia da un secolo a questa parte. E io faccio il tifo e brindo al successo dell'E-Cat!
14 : commenti:
Bel post!
Ciao, Gio
Bravo Daniele! Mi piace come scrivi. E tanti auguri al Prof. Levi (credo ne abbia davvero bisogno in questo momento per lui bellissimo ma difficilissimo)
auguri a Giuseppe!
e digli da parte mia che non si preoccupi dell'eta': quando il suo video avra' fatto il giro del mondo tutte le ragazze vorranno uscire con lui e tireranno il bidone a Raz Degan! :-D
@jo&Yo
Grazie! :)
@zippo
Glielo dico... ma meglio che non lo dico alla moglie! Al limite, per tirarlo via d'impaccio... ci esco io con tutte quelle ragazze in vece sua! ;)
gia' che si e' in vena di facezie: ehi, Dani, stai facendo il giro del mondo: mo' anche i crucchi sanno chi sei!
http://www.heise.de/tp/r4/artikel/34/34400/1.html
e poi c'e' questa chicca, un documento che fa talmente ca... che lascia talmente a desiderare che mi ha convinto piu' di ogni altro: l'e-cat e' una bufala! :-D
http://www.youtube.com/watch?v=0cwSFu1Pz0g
Ciao!
ps: mi pare di avere capito che stasera (notte in italia) Rossi partecipi con Allan di PESN ad una trasmissione radiofonica; mi pare anche di avere capito che sia una roba tipo Giacobbo o giu' di li'... Ma chi gliela cura l'immagine a quel ragazzo? :-)
@zippo
Non sapevo nulla di quel video... ho chiesto a chi di dovere se è "autorizzato" :)
Sulla partecipazione a quella trasmissione no comment... il ragazzo sa quel che fa... spero!!! :)))
un fuoco che erompe dalle misteriose profondità della terra e divampando illumina e abbellisce il monte, l altura celeste.
Questo è il simbolo secondo il più antico codice binario del numero 22
@roberto
Ho qualche dubbio sulla corrispondenza così immediata tra la simbologia dei 64 esagrammi dell'I-King e quella della numerologia occidentale, comunque è un bello stimolo, grazie. :)
io non ho pensato al 22 come numero,perchè per me il 22 non esiste.Ho identificato con qualcosa di te il 22 e preso da una sensazione improvvisa ,sono andato dai i-ching per sentire la loro. Tu non c entri,puoi dubitare o crederci non ha importanza. Ti resta ,come dici tu,uno stimolo,che in questo caso è piacevole....pertanto gustatelo.
@roberto
Adoro l'I-King... l'edizione con la prefazione di Jung soprattutto! ;)
non so se conosci la fondazione Eranos. è un ente che si interessa dell incontro tra filosofie orientali e occidentali.è stata fondata da Jung.Hanno pubblicato un edizione dei i-ching, veramente interessante.Red edizioni.
@roberto
Ahimè per dirla socraticamente, più cose scopro più scopro di non sapere nulla! Ma questa proprio non mi capacito di come mi fosse passata inosservata per tutti questi anni! :(
Grazie, veramente grazie
Se è amico tuo è amico mio quindi: AUGURI GIUSEPPE!!!!! P.S. sei proprio fortunato ad avere un amico come Daniele!
@Chiara
Grazie a nome suo! Ma anche a nome mio! ;)
Perdonami se ultimamente non passo più sul tuo e sui miei altri blog-amici... guarda che ore sono, guarda a che ora vado a letto solo per rispondere ai commenti qui da me: è così tutte le sere. Della serie "ho voluto la bicicletta e adesso..."!
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