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mercoledì 8 aprile 2015

On the Nuclear Mechanisms...

Impossibile non aprire un post dedicato al paper recentemente pubblicato su arXiv da Andrea Rossi e Norman D. Cook (docente con interessi poliedrici presso il Dipartimento di Informatica della Kansai University di Osaka):

Abstract. We discuss the isotopic abundances found in the E-Cat reactor with regard to the nuclear mechanisms responsible for “excess” heat. We argue that a major source of energy is a reaction between the first excited-state of 7 Li4 and a proton, followed by the breakdown of 8 Be4 into two alphas with high kinetic energy, but without gamma radiation. The unusual property of the 7 Li4 isotope that allows this reaction is similar to the property that underlies the Mössbauer effect: the presence of unusually low-lying excited states in stable, odd-Z and/or odd-N nuclei. We use the lattice version of the independent-particle model (IPM) of nuclear theory to show how the geometrical structure of isotopes indicate nuclear reactions that are not predicted in the conventional version of the IPM. Finally, we speculate on similar mechanisms that may be involved in other low-energy nuclear reactions (LENR). 
Come ho già avuto modo di scrivere tra i commenti del blog, sapevo da una decina di giorni di questo documento in arrivo, ma non mi è sembrato opportuno parlarne in anticipo, anche perché i miei "consulenti scientifici" non condividono tutto l'entusiasmo con cui Rossi lo ha proposto. Si tratta probabimente dell'ennesima ipotesi teorica (ne abbiamo già viste tante!) destinata a dimostrarsi inadatta-insufficiente a spiegare i fenomeni LENR.

Ciò detto, qualcosa di buono in realtà nel paper sembra esserci, anche se il meccanismo alla base delle LERN potrebbe essere più complesso di quello prospettato da Rossi e Cook.

Prendo nel contempo atto - e non vado off topic - che Wikipedia ultimamente tratta con un po' più di attenzione il tema della fusione fredda, un tempo ivi descritta né più né meno come una frode. Ora qualche dubbio tra i più serpeggia...
La fusione nucleare fredda (anche fusione fredda o a freddo), è un nome generico attribuito a presunte reazioni di natura nucleare, che si produrrebbero a pressioni e a temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare "calda", per la quale sono invece necessarie temperature dell'ordine del milione di kelvin e densità del plasma molto elevate. Fino ad oggi, l'esistenza stessa di questi fenomeni non è stata dimostrata in modo definitivo, anzi l'opinione prevalente nella comunità scientifica è che tutte le evidenze proposte siano effetto di errori di misurazione o di fenomeni non nucleari. Alcuni ricercatori che tuttora svolgono ricerche in questo campo preferiscono usare il termine trasmutazione LENR in luogo di "fusione fredda". 
Il termine "fusione fredda" divenne molto popolare nel 1989 a seguito dei primi esperimenti di Martin Fleischmann e Stanley Pons dell'Università di Salt Lake City nello Utah. Diversi laboratori ripeterono gli stessi esperimenti, ma senza ottenere conferme del fenomeno. Sulla possibilità di fusione a bassa energia furono pubblicati anche studi teorici, tra i quali quelli di Giuliano Preparata, docente di Fisica Nucleare all'Università di Milano. Tra i tentativi più recenti, nel maggio 2008 Yoshiaki Arata, uno dei padri della fusione nucleare calda nipponica, insieme alla collega Yue-Chang Zhang, ha mostrato pubblicamente ad Osaka un reattore funzionante con pochi grammi di palladio, ma anche in questo caso l'esperimento non è più stato ripetuto e i risultati non sono stati pubblicati in un lavoro scientifico
La stessa possibilità teorica di reazioni di fusione nucleare fredda è controversa. Secondo i sostenitori delle teorie che permetterebbero tale fenomeno, analogamente ad ogni fenomeno di fusione nucleare, anche per ottenere la fusione nucleare fredda è necessario avvicinare i nuclei atomici di deuterio e trizio a distanze tali da vincere la reciproca forza coulombiana di repulsione dei nuclei carichi positivamente. Tuttavia, diversamente dalle reazioni di fusione termonucleare "calda", essi affermano che si può raggiungere lo stesso risultato spendendo molta meno energia, grazie allo sfruttamento di una poco chiarita azione da parte di un catalizzatore, quale ad esempio il palladio.
Post scriptum. Riporto il commento lasciato da Hermano Tobia poche ore dopo la pubblicazione del presente post:
Leggendo alcuni abstract che verranno presentati al prossimo ICCF, il modello di Rossi e Cook non sembra essere molto in linea con alcune ipotesi che stanno emergendo, ad esempio:
  • 18 El-Boher - Search for low-energy x-ray and particle emissions from an electrochemical cell
  • 35 KlimovHigh - Energetic Nano-Cluster Plasmoid and its Soft X-radiation
  • 40 Meulenberg - Nature of the Deep Dirac Levels
  • 43 Paillet - The Basis for Electron Deep Orbits of the Hydrogen Atom
C’è un filo conduttore che lega queste idee, e che provo a riassumere, da dilettante e senza nessuna pretesa di rigore scientifico, ma al solo scopo di stimolare la discussione.
A) Deep Dirac Level
  • Le LENR sarebbero un fenomeno essenzialmente NON nucleare ma che coinvolge gli orbitali degli atomi, in particolar modo quello di H e dei suoi isotopi.
  • L’unico "miracolo" ipotizzato è l’esistenza di uno stato “sub-ground” dell’atomo di H in cui l’elettrone è molto vicino al nucleo. 
  • Tale configurazione è stata chiamata con diversi nomi (deep dirac level, mini-atomo, ultra-densa, ecc) ed è stata ipotizzata molti anni fa (1) in un controverso articolo da V’avra et al, partendo direttamente dall’equazione di Shroedinger.
  • Probabilmente un riscontro sperimentale di tale stato si è avuto con Holmid ed il suo deuterio "ultra denso" (2).
  • Il passaggio degli elettroni da un livello energetico esterno ad uno più interno (deep) genera emissione energia sotto forma di radiazione X (forse in questo caso anche UV); questa potrebbe essere la fonte dell’energia termica in eccesso .
B) Effetti nucleari
  • Gli effetti nucleari che talvolta si rilevano sono soltanto dei "fenomeni collaterali" dovuti alla ridotta dimensione dell’atomo DDL e che non hanno legami con l’energia in eccesso.
  • Gli atomi DDL infatto presentano una barriera coulombiana molto ridotta e questo ne favorisce l’interazione nucleare (ad esempio fusione).
  • Holmid infatti sfrutta il suo idrogeno ultra-denso per cercare di "catalizzare" la fusione calda indotta da laser (3).
C) Il ruolo dei nanomateriali
  • Un articolo fondamentale dell’elettrodinamica stocastica di H. Puthoff (4) ipotizza che i livelli degli orbitali atomici siano determinati dall’interazione degli elettroni con le fluttuazioni del vuoto quantistico (QVF).
  • A scanso di polemiche, il premio Nobel per la fisica nel 1955 è stato dato a Wills Lamb per la scoperta del cosiddetto "Lamb Shift", ovvero l’alterazione dei livelli energetici dell’atomo di idrogeno a causa dell’interazione con il QVF (5).
  • È noto che cavità di dimensioni nanometriche alterano il QVF (dando luogo all’effetto Casimir, ad esempio) e quindi potenzialmente possono modificare la struttura dei livelli energetici degli elettroni (6) dando luogo a varie anomalie .
  • Puthoff ad esempio ipotizza che facendo dissociare l’H2 dentro una cavità nanometrica e facendolo ricombinare fuori, si abbia un guadagno netto di energia (7).
D) Altre "anomalie"
  • Secondo alcuni queste ipotesi potrebbero contribuire a spiegare l’origine della materia oscura (8).
  • È possibile che si tratti dello stesso fenomeno alla base della cosiddetta epicatalisi (9).
  • Secondo ricercatori della NASA il QVF ha un ruolo determinante nella propulsione non newtoniana (10).
  1. http://www.fulviofrisone.com/attachments/article/359/Electron%20Transitions%20on%20Deep%20Dirac%20Levels%20II.pdf
  2. http://www2.chem.gu.se/~holmlid/
  3. http://newenergyandfuel.com/http:/newenergyandfuel/com/2009/05/13/the-hope-in-ultra-dense-deuterium/
  4. http://www.calphysics.org/articles/puthoff_Hyd87.pdf
  5. http://en.wikipedia.org/wiki/Lamb_shift
  6. https://estudogeral.sib.uc.pt/bitstream/10316/28082/1/ZPF_extraction_last.pdf
  7. http://earthtech.org/ground-states-and-the-zero-point-field/
  8. http://chavascience.com/index.php/en/news/articles/list-of-articles/3-new-spectral-lines
  9. http://journals.aps.org/pre/abstract/10.1103/PhysRevE.88.032125
  10. http://nextbigfuture.com/2015/02/more-emdrive-experiment-information.html

213 : commenti:

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Andrea ha detto...

@Zorba: non conoscevo l'esperimento, molto interessante grazie! Possiamo discuterne di là se vuoi!

Mauro elia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
bertoldo ha detto...

farsi sotterrare il blog da commenti di troll e' autolesionismo allo stato puro .

Mauro elia ha detto...

concedetemi un ultimo scassamento di cabbasisi riguardo la catena protone protone che non mi sembra spieghi per niente bene ciò che dovrebbe accadere dentro una stella.... notare la parte evidenziata sotto....
Molto più semplice ipotizzare l'effetto tunnel o l'Effetto Rossi
Quindi se questa teoria fosse falsa ( cioè che un protone si trasformi in neutrone = falso) allora l'e cat può tranquillamente funzionare se funzionasse +/-come una stella

Nella prima reazione due protoni (H1) si fondono in un nucleo di deuterio (D2), formato da 1 protone e da 1 neutrone, con emissione di un positrone b+ (destinato a convertirsi in energia elettromagnetica non appena incontra un elettrone) e di un neutrino n che invece abbandona definitivamente la stella.
Perché essa possa svolgersi, i 2 protoni carichi positivamente devono essere portati molto vicini l’uno all’altro a distanze tipiche dei processi nucleari (10-14m). E questo non è possibile se non si fornisce loro l’energia sufficiente a vincere l’enorme repulsione elettrostatica conseguente. È per questo motivo che occorrono altissime temperature: soltanto in tali condizioni le energie cinetiche elevatissime dei protoni possono metterli nelle condizioni opportune di reagire.
Ma questo non è ancora sufficiente: durante i brevissimi istanti (10-21sec) in cui essa si verifica,

OCCORRE ANCHE CHE UN PROTONE SI TRASFORMI IN UN NEUTRONE.  POICHÈ, COME SI INTUISCE ABBASTANZA FACILMENTE,  POSSIBILITÀ DEL GENERE SI PRESENTANO MOLTO RARAMENTE, IL TEMPO MEDIAMENTE NECESSARIO AL PROCESSO DIVENTA MOLTO GRANDE (DELL’ORDINE DI DECINE DI MILIARDI DI ANNI ).

Ma i protoni presenti nelle zone centrali caldissime delle stelle, nelle quali si verifica la catena protone-protone, sono tantissimi (si provi a stimarne il numero supponendo ad esempio che solo il10% della massa solare prenda parte alla reazione), in grado dunque di sostenere la reazione al tasso richiesto dalle condizioni generali della stella.
La seconda fase è estremamente probabile per il gran numero di protoni presenti nell’ambiente e per la grande reattività nucleare del deuterio. Ne risulta un nucleo dell’isotopo leggero dell’elio, l’He3, e una emissione di radiazione elettromagnetica altamente energetica sotto forma di raggi g.
La terza fase ha luogo quando 2 nuclei di He3 vengono a trovarsi nelle condizioni di incontrarsi e di formare un nucleo di elio quattro (He4), rimettendo nell’ambiente 2 protoni in eccesso. Tali opportunità richiedono per ogni nucleo di He3 coinvolto alcuni milioni di anni.
Per calcolare la velocità complessiva delle reazioni occorre tener conto del contenuto percentuale di idrogeno e di elio presenti nelle zone interessate dalle reazioni, e più ancora dalla temperatura. Gli studiosi sono in grado di valutare accuratamente queste dipendenze, e ad esempio si può concludere che nell’interno del sole prende parte alla reazione protone-protone circa 1/7 dell’intera massa.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ bertoldo
"...farsi sotterrare il blog da commenti di troll e' autolesionismo allo stato puro . ..."

Quoto! :-)
Forse Daniele vuole fare un esperimento sociologico/psicologico. ;-)

Mauro elia ha detto...

Correggo ciò che volevo dire prima.. ho detto: (cioè che un protone si trasformi in neutrone = falso)
Volevo dire: (durante i brevissimi istanti (10-21sec) in cui essa si verifica, occorre anche che un protone si trasformi in un neutrone = falso)
Comunque sia.. non date retta, sono un dilettante allo sbaraglio..:-)

Xandro l'Astronauta nello Scafandro ha detto...

@Andrea

Nei proxx giorni allora vengo di là e porto un po' di altro materiale (oggi non ce la faccio)… :)

Buona continuazione! :)

bertoldo ha detto...

oppure il "troll" multinick non è che un software adattativo che risponde in maniera soft e non disturba poi molto ... nuove tecniche di disinformazione e di deviazione del pensiero .

Alessandro Pagnini ha detto...

@ bertoldo

"...oppure il "troll" multinick non è che un software adattativo che risponde in maniera soft e non disturba poi molto ... nuove tecniche di disinformazione e di deviazione del pensiero . ..."

:-)

bertoldo ha detto...

in compenso è sparito il commento precedente a quello che hai incollato ...

Anonimo ha detto...

@Pagnini e Bertoldo,
"...farsi sotterrare il blog da commenti di troll e' autolesionismo allo stato puro . ..."

Infatti. Bertoldo lo sta facendo MOLTO più rapidamente.

Se ricompare l'etere si può spiegare tutto , ma se questo succede scompare einstein e la finta supremazia della razza eletta si estingue ...

Se Passerini legge questa frase gli viene l'orticaria. Pagnini avvisa subito Passerini. E' urgente. Tu non sai perchè, lui si.

Silvio Caggia ha detto...

Ho letto il paper di Rossi e Cook, ci ho capito quanto ci avevo capito del libro di Cook: poco :-) ho notato soprattutto che il paper ha lasciato scontenti i tecnici anche se non ho capito bene perché... Non mi è chiaro cosa rende difficile l'idea che quello che vi è scritto sia il vero pensiero dei due e magari addirittura ciò che realmente avviene nell'e-cat...
Lasciando da parte le prevenzioni, cosa c'è che non quadra ai critici?

Se ho capito bene un punto importante è l'effetto Mossbauer, che non conosco, ma cercando in rete la prima cosa che ho trovato contiene questo:
"Quindi anche l’energia cinetica risulta diversa da zero . Ad ogni RECOIL viene messa a disposizione energia di “oscura provenienza”, in violazione della conservazione dell’energia."
www.coherence.it/wordpress/?page_id=157
Che l'effetto Rossi attinga a questa "oscura provenienza"?

Silvio Caggia ha detto...

@Nemo
Fai con comodo.
Comunque se vuoi fare audience devi fare esempi che attirino l'utente Alessandro Pagnini, colui che ha l'apparecchio auditel installato sul PC per contare in tempo reale quanti stanno seguendo il tuo discorso e calcolare lo share... Quindi ripeto:
Le masse delle donne producono curvatura del reggiseno, ma non è che producendo un reggiseno ottieni una donna... Così funziona solo nella magia simpatica... :-)
it.m.wikipedia.org/wiki/Magia_simpatica

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