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mercoledì 31 dicembre 2008

Buon 2009 da Rodari, Sant'Eligio, Vonnegut... e da me!

Per augurare Buon Anno a tutti, ho scelto una semplice filastrocca che molti genitori che hanno avuto figli alle scuole elementari ricorderanno di sicuro.
Filastrocca di Capodanno di Gianni Rodari
Indovinami, indovino, tu che leggi nel destino: l’anno nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà? Trovo stampato nei miei libroni che avrà di certo quattro stagioni, dodici mesi, ciascuno al suo posto, un carnevale e un ferragosto, e il giorno dopo il lunedì sarà sempre un martedì. Di più per ora scritto non trovo nel destino dell’anno nuovo: per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
A questo punto sono andato a cercare su internet qualche breve aforisma sul Capodanno, da aggiungere al post. Ahimè, non ho trovato quasi nulla. Questo è talmente "da predicozzo" che mi ha fatto sorridere:
"A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica." (Sant'Eligio)
Beh, non c'è dubbio, se Sant'Eligio (588-660) fosse qui, direbbe che ci sono più pagani in giro oggi che ai tempi suoi, giovenche e cervi a parte! :-)
Un'altra citazione adatta alla notte del 31 dicembre, mi sembra infine quella che segue: in contraltare alle parole di Sant'Eligio; in contrappunto al mezzo tramite cui sto raggiungendo chi legge; in riferimento al suo stesso autore, di cui ho recentemente parlato.
"Le comunità virtuali non costruiscono nulla. Non ti resta niente in mano. Gli uomini sono animali fatti per danzare. Quant'è bello alzarsi, uscire di casa e fare qualcosa. Siamo qui sulla Terra per andare in giro a cazzeggiare. Non date retta a chi dice altrimenti". (Kurt Vonnegut)
Tirando le fila, concordo con Rodari: "anche quest'anno sarà come gli uomini lo faranno". Ciascuno di noi ha il potere di crearsi un 2009 fortunato, perciò il mio augurio è che ognuno possa trovare il proprio! Riguardo il "cazzeggio" di cui parla Vonnegut, se con esso s'intendesse perdersi nella superficialità finirei per dar ragione a Sant'Eligio, ma se invece significa godersi tutto ciò che di bello Dio ha creato e donato all'uomo, buon cazzeggio e un abbraccio lungo 365 nuovi giorni a tutti! :-)

domenica 28 dicembre 2008

J.S. Bach, Concerto per piano e orch. #5 / K. Vonnegut, Mattatoio #5

"Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, e la saggezza di distinguere sempre tra le une e le altre."
(Kurt Vonnegut)
Questo video dura 10 minuti: perciò aspettate il momento giusto per ascoltarvelo tutto, anche se sono soprattutto i 3 minuti del secondo movimento (inizia a 3:32) - dove melanconia e speranza, tristezza e serenità si fondono insieme - a rendere questo brano immortale. Miracoli che solo la grande musica sa compiere.
Per me questo movimento di Bach resta indissolubilmente legato a un film del 1973, Mattatoio n. 5 (Slaughterhouse-five) tratto dall'omonimo romanzo di Kurt Vonnegut scomparso un anno fa. Un libro e un film assai particolari che consiglio di leggere e vedere: una storia di fantascienza che può piacere anche a chi non ama tale genere letterario, una critica feroce alla società moderna e ai suoi crimini, un inno al pacifismo, la testimonianza autobiografica dell'autore che, prigioniero di guerra dei tedeschi, nel 1945 visse in prima persona il bombardamento di Dresda, uno degli episodi più tristi della seconda guerra mondiale. Ho scelto un'esecuzione col grande Glenn Gould al piano, infatti proprio lui era l'interprete della colonna sonora del film.
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sabato 27 dicembre 2008

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Mia figlia Arianna - dieci anni e mezzo - sta (finalmente!) leggendo il suo primo vero romanzo, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, stampato in Italia da Einaudi (247 pagine). Ha iniziato a leggerlo il giorno di Natale e stamattina è arrivata a pagina 76, ma da come è avvinta non ho dubbi che riuscirà a finirlo.
Si tratta di un'opera particolare: la voce narrante appartiene a Christopher, un ragazzo autistico ferratissimo in matematica, con ovvie difficoltà di relazione con le persone, essendo incapace di cogliere doppisensi, d'interpretare le espressioni facciali ecc. La scrittura è di conseguenza lineare ed emotivamente "semplice", gli stessi capitoli sono brevi, tanto da rendere questo romanzo per adulti accessibile anche a un lettore in erba: mia figlia sta chiedendo pochissimi aiuti, ricostruendo da sola il senso della maggior parte dei contenuti che legge. E la storia sta coinvolgendo molto pure me: davvero bravo l'autore Mark Haddon. Cosa ancor più bella è che proprio Arianna mi ha chiesto di regalarle questo libro per via del passaparola di qualche sua amichetta coetanea che lo ha già letto e ne è rimasta entusiasta. Riporto qui la pagina n. 69 de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte che ho inviato a quel simpaticissimo sito che è Pagina 69 (e che per la precisione è stata inserita qui) N.B. I capitoli non sono contraddistinti dai numeri cardinali (1, 2, 3 ecc. ) come consuetudine, ma dai numeri primi (2, 3, 5 ecc.), una delle passioni di Christopher: ecco perché a pagina 69 troviamo già il capitolo 97 (2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37, 41, 43, 47, 53, 59, 61, 67, 71, 73, 79, 83, 89, 97 ecc.) ovvero il venticinquesimo!
97
Quella però non fu davvero la fine del libro perché cinque giorni dopo vidi 5 auto rosse una di seguito all'altra, che avrebbero trasformato quella giornata in una Giornata Straordinaria; sapevo che stava per succedere qualcosa di speciale. A scuola tutto tranquillo, quindi era dopo che sarebbe successo. Tornato a casa andai nel negozio in fondo alla strada a comprare un laccio di liquirizia e un Milky Bar con gli spiccioli che avevo in tasca. Dopo aver preso il laccio di liquirizia e il Milky Bar mi girai e vidi nel negozio la signora Alexander, la vecchia signora che abitava al numero 39. Quel giorno non portava i jeans. Indossava un vestito normale come quelli che si mettono le signore anziane. Sapeva di cibo appena cucinato. - Cosa ti è successo l'altro giorno? - mi chiese. - Che giorno? - Sono uscita e tu non c'eri più. Ho dovuto mangiarmi tutti i biscotti da sola. - Sono andato via, - risposi. - Questo l'avevo capito. - Pensavo che avrebbe chiamato la polizia, - dissi. - Perché mai avrei dovuto chiamare la polizia? - Perché stavo ficcando il naso negli affari degli altri e mio padre mi ha ordinato di smetterla di fare indagini sulla morte di Wellington. E un poliziotto mi ha dato una diffida e se per caso mi metto di nuovo nei guai sarà ancora peggio. P.S. Ci sono bambini dell'età di mia figlia che hanno già letto "mattoni" alla Harry Potter, io stesso alla sua età avevo già letto l'opera omnia di Salgari e di Verne... ma ognuno ha i suoi ritmi ed è bene rispettarli e non forzarli. Per esempio solo in questi ultimi mesi Arianna si è avvicinata alla chitarra, benché l'avesse disponibile da sempre... è il bello è che le piace iniziare a studiarla. E mi piace che le piaccia suonarla.
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venerdì 26 dicembre 2008

In bocca al lupo Pomaia

Non credevo ai miei occhi poco fa! Sia il sito della Repubblica (qui) sia quello del Corriere (qui) riporta la notizia di un incendio che ha devastato un'ala dell'Istituto Lama Tzong Khapa, il monastero buddista più famoso d'Italia, a Pomaia (PI). Avevo visitato la struttura a luglio, cinque mesi fa, e ho realizzato adesso di non avere mai raccontato di quel breve soggiorno come promesso. L'occasione non è per nulla fausta ma voglio comunque coglierla.
Intanto però due parole sull'incendio di stamane: l'amico Piero, che abita vicino all'Istituto, mi ha confermato che è partito dalla grande sala di meditazione all'ultimo piano, dove alcune lucine sistemate in occasione delle festività (secondo il proverbiale spirito ecumenico buddista) sono probabilmente andate in cortocircuito; tutta quell'ala della costruzione (dove è presente anche la biblioteca se non erro) è al momento inagibile, nel timore di ulteriori crolli dei solai; intatta invece l'altra ala, dove si apre l'ingresso principale. Proprio in quella sala di meditazione, appena arrivato a Pomaia, avevo assistito ad una commovente rappresentazione scenica a conclusione di un'attività di gruppo tenutasi lì nei giorni precedenti. Vedere ora le foto con il tetto sovrastante crollato mi lascia desolato. Fu una visita troppo veloce - un pomeriggio, una notte e una mattina - ritagliata tra due ulteriori visite a mia figlia che era al mare dalle parti di Grosseto, durante un weekend contraddistinto da tempo inclemente e pioggia battente. I ricordi più belli sono l'accoglienza di Piero, gentilissimo, che mi fece da cicerone attraverso la struttura e il suo parco, l'atmosfera serena che permeava il monastero e i suoi ospiti, gli stupa eretti nel parco, come pezzi di Tibet trapiantati in Toscana. Da oggi so che la prossima volta che tornerò a Pomaia troverò un cantiere in corso. Ma a tutto c'è sempre rimedio: nel giro, di qualche anno, il monastero sarà rimesso a nuovo e i libri perduti... si troverà il modo di farne a meno! P.S. Da molti anni guardo con simpatica al buddismo, pur non sposando più nessuna religione in particolare: non rinnego le mie radici cristiane, prendo fortemente le distanze da quelle cattoliche, sono soprattutto aperto ad ogni pensiero religioso che sappia unire le persone del mondo piuttosto che separarle in credi differenti e inconciliabili.

giovedì 25 dicembre 2008

Lyra di Kate Bush (da La bussola d'oro)

Tra i regali di Natale di mia figlia c'era il DVD de La bussola d'oro (The Golden Compass), un film del 2007 (a cavallo tra fantasy e science fiction), che le era piaciuto tantissimo quando lo vedemmo insieme al cinema. Un prodotto cinematografico senz'altro godibile e ben confezionato e che, in quanto amante del genere, ho apprezzato, senza comunque gridare al capolavoro. Preferisco infatti le trame che si sviluppano e concludono a quelle che calano il sipario su un "finale aperto" annunciando l'episodio successivo; e in generale i film dove alla spettacolarità delle immagini corrisponde un migliore approfondimento dei caratteri e della psicologia dei personaggi. Ciò detto, da quel che leggo nei link che lascio tra queste righe, più del film valgono i libri da cui è stato tratto, ovvero la trilogia Queste oscure materie (His Dark Materials) di Philip Pullman, che però non ho letto e su cui non posso pertanto pronunciarmi. Ma se ora sto scrivendo questo post, è perché oggi, mentre scorrevano i titoli di coda del film, sono stato colpito dal brano musicale in sottofondo e... dall'inconfondibile voce di Kate Bush! Ho cercato su YouTube e sono riuscito a trovare questo video con immagini tratte da La bussola d'oro e la suggestiva canzone che s'intitola Lyra, il nome della bambina protagonista della storia (che significa anche poesia). Buon ascolto.
Lyra Where are our lives If there is no dream Where is our home We don't know how There will be a way Out of this storm We will find home And her soul walks beside her An army stands behind her Lyra, Lyra And her face full of grace Two worlds collide around her The truth lies deep inside her Lyra, Lyra And the stars look down upon her This darkness settles on her Lyra, Lyra Who's to know what's in the future We hope we will be with her We have all our love to give her O Lyra, Lyra

Buon Natale!

In due parole il miracolo più bello: Buon Natale! Questo Natale - speciale per i molti volti che l'hanno percorso e alcuni particolari emozionanti che l'hanno fiorito - lo ricorderò pure per le tantissime telefonate che (io che non amo particolarmente il telefono) ho fatto per salutare gli amici lontani; per tutti gli sms ad hoc che in alternativa ho scritto uno a uno; per il semplice sms augurale (quello qui sopra) inviato tale e quale a varie altre persone che non facevo più in tempo a contattare altrimenti. Eh già: disattendendo quel che avevo scritto due post fa, alla fine m'è venuto più naturale inviare poche parole. Meglio adatte a significare l'indicibile del Natale.

Una vera Vigilia

Scambio surreale di sms "natalizi": RICEVUTO h 23:30. Ho ancora un posto sulla slitta. Vieni anche tu a fare gli auguri a questi della Terra? INVIATO h 23:35. Ma ce l'hai una tuta termica da Babbo Natale pure per me? Io sto gelando già qui al livello del suolo!
Un breve resoconto della mia Vigilia di Natale, un po' solitaria, ma ciononostante assai gradevole. Da domattina mia figlia è di nuovo con me e fino a martedì saremo sempre in giro tra nonni e amici, per pranzi, visite e giochi; quindi una volta tanto ho scelto di fare una vera Vigilia declinando l'invito di mia madre a cena (tanto domani siamo a pranzo da lei), proponendole piuttosto di accompagnarla alla messa di mezzanotte. Oggi, stranamente, sentivo freddo ai piedi, così per uscire ho messo delle calze di lana... credo non succedesse da una ventina di anni: dall'ultima volta che sono andato a sciare! Ci ha pensato la messa a scaldarmi: l'omelia su quella particolare Gioia che non dipende da noi, perché è dono di Dio; i canti a cui mi sono unito con entusiasmo; un semplice sms - "Buon Natale" - inviatomi a mezzanotte e venti da una persona che mi è molto cara; aver riconosciuto o creduto di riconoscere (domani ne avrò la conferma) una bambina che non vedo da 30 anni e che ora dovrebbe avere 40 anni; vedere sul volto di mia madre la soddisfazione (contenta lei!) di potere "sfoggiare" suo figlio... un "piacere" che le concedo assai raramente! Tante piccole intense emozioni che hanno reso questo 24 dicembre uno dei più particolari che ricordo.

mercoledì 24 dicembre 2008

Il Sorriso del Natale

Togli la festa, le luci e i regali e la vigilia, il pranzo ed i giochi e l'albero e la messa ed i presepi. Ci resterà il Sorriso del Natale. AUGURI!
Oggi mi ero messo d'impegno. Eh sì, volevo scrivere un sms a quelle persone in rubrica a cui non avrei potuto fare gli auguri di persona o telefonando. Non un messaggio uguale per tutti, non il copia-incolla d'un canovaccio a cui cambiare un nome e un particolare. No. Proprio un messaggio scritto ex novo per ciascuno, secondo quel che mi sentivo nel momento. Sono riuscito ad arrivare alla lettera N. Ho contato ora i messaggi che ho salvato, pronti da inviare: cinquanta tondi tondi, manco a farlo apposta! Ma ho deciso di fermare qui la mia "impresa". Non solo perché domattina lavoro e sarebbe improbo passar questa notte in bianco a creare un altro centinaio di sms augurali, ma perché venendo a scrivere un pensiero natalizio qui sul blog mi sono arrivate di getto le quattro righe qui sopra e rileggendole mi son detto: "Carino, ma perché non mando questo a tutti gli altri?" Già, perché no. Intanto, Buon Natale a chi passa su questo blog. :-) P.S. L'anno scorso però ero stato più creativo:

lunedì 22 dicembre 2008

Il Gabbiano e L'Aquilone

Appena ho un po' di tempo dedicherò meritato spazio alle poesie del mio amico Paolo; tra le tante che mi risuonano intanto pubblico questa, praticamente una filastrocca. Il Gabbiano e l'Aquilone Disse il gabbiano all'aquilone mentre volavano d'agosto in faccia al mare strappa quel filo e poi andrai dove ti pare. Disteso in pieno sole beato l'altro rispose: son fatto con due schegge di legno e un foglio fino è il filo che mi regge. Soffiò più forte il vento e lo sfilò leggero alla presa della mano. Li fece alzare insieme e li portò con sé lontano.
illustrazione di Giovanna Ranaldi
Paolo Piazza
Tempo di prendere il Volo Edizioni Corsare (2008)

Ognuno lo fa come gli va, ma voi come lo dite?

Pensando alle amiche e amici che conosco, mi sono reso conto che ognuna e ognuno di loro tende ha privilegiare un certo modo d'indicare l'atto sessuale.
C'è chi semplicemente dice fare l'amore. Suona dolce ed evoca un'unione intima condita di coccole e baci. C'è chi interpone una preposizione articolata: fare all'amore. Aggiunge una nota di allegria e dinamismo. C'è chi ricorre a fare sesso. Poco coinvolgente, quasi scientifico, però ineccepibile se si vuole mettere in chiaro che non è amore ma solo sesso. C'è chi non ama romanticismi e preferisce scopare. Questa forma suona più scabrosa delle precedenti, ma risulta prediletta pure da molte donne, soprattutto quando esortano il loro uomo in forma imperativa! C'è chi, molto concretamente, si trincera dietro un neutro andare a letto. Da una parte escluderebbe che si tratti di una "sveltina", dall'altra lascia un dubbio: s'addormenteranno dopo, prima o, peggio ancora, durante? C'è chi usa un verbo squillante come trombare. Pur se poco fine ha un non so che di gioco e trionfo. C'è chi ancora meno elegantemente ricorre a fottere. Forse è il sinonimo che mi piace meno, lo associo all'idea di un atto frettoloso e privo di attenzioni: del resto ci sarà un motivo per cui "essere fottuti" è sinonimo di "essere fregati". La palma dell'originalità se l'aggiudica - per ora - il mio amico Roberto che di solito dice amoreggiare. Un modo d'esprimersi ammiccante e un po' guascone!

domenica 21 dicembre 2008

Colpito e affondato!

Stamattina Lu' mi ha detto:
"Secondo me non ti ami abbastanza. Non aspettarti che siano gli altri a volerti bene: impara tu a trattarti meglio e a coccolarti di più." Sagge parole!

La filastrocca del mille

mille bimbi, mille istinti, mille corse, mille spinte mille baci, mille mani mille gatti e mille cani un passato ed un domani, mille amici, mille uscite un compagno e un aquilone mille scarpe ed un pallone mille sogni, mille istanti mille foto, mille sguardi mille giochi, mille frasi mille campi e mille strade mille sciarpe e mille gole mille pelli, mille odori una vita, mille vite mille case e mille cuori
P.S. L'ho scritta una decina d'anni fa, era il ritornello di una canzone che è rimasta incompiuta...

venerdì 19 dicembre 2008

Se possedessimo specchi interiori...

L'amore e la rabbia marchiano la realtà in modo assai diverso.
L'amore cura, la rabbia ferisce. L'amore addolcisce, la rabbia acuisce. L'amore rimedia, la rabbia rovina. L'amore ripara, la rabbia distrugge. L'amore edifica e innalza, la rabbia rade al suolo.
Le conseguenze di questi due sentimenti sono così diverse quanto simili sono le modalità con cui essi si manifestano nelle nostre vite. Il cuore dell'innamorato scoppia di gioia quando legge negli occhi della persona amata le stesse splendide emozioni provate da lui, sentendo la bocca di lei pronunciare le stesse parole d'amore che lui dedica a lei. Il petto dell'arrabbiato - se frena la propria ira e si estranea per un attimo dal conflitto - si stringe sconcertato in se stesso quando legge negli occhi della persona "nemica" le stesse emozioni cupe provate da lui, sentendone la bocca pronunciare le stesse recriminazioni che lui rivolge a lei. Se veramente tutte queste "maschere" sono in buona fede, come sostengono, è la dimostrazione che - sia nell'amore che nell'odio - "usiamo" l'interlocutore come uno specchio, per rifletterci sopra noi medesimi; se possedessimo specchi interiori sufficientemente nitidi non "strumentalizzeremmo" l'altro a tale fine e potremmo riconoscere noi stessi e i nostri compagni di viaggio per quello che realmente siamo. Qualcuno di voi sa dirmi chi realmente è? Io no.

Nuovi occhiali da sole

A Giuly
Piove, da settimane. Forse tutta questa pioggia cade anche per lavar via quel velo di sporcizia depositata sulle nostre vite. Allora dovremmo buttare giù questi ombrelli e uscire sotto le gocce con nuovi occhiali da sole.

Tu che sei parte di me

Stasera Chiara mi ha fatto ascoltare questa nuova canzone di Pacifico, a cui ha prestato la voce pure Gianna Nannini, ormai voce femminile evergreen per eccellenza del pop italiano. Il pezzo è arrangiato con un sound vagamente da canzone inglese degli anni '80, niente di trascendentale ma molto ben costruito, scorre davvero alla grande, con un testo che mi ha colpito. Lo dedico... a me stesso: è un periodo che ho particolarmente bisogno di amarmi e rimettere insieme i miei pezzi sparsi in giro. :-)
Tu che sei parte di me Le tue braccia lunghe spalancate all'aria, solo nel vento sei sempre felice. E butta via i ricordi, getta ogni cornice, lascia spazio alle cose a venire. Fuori c'è una notte intera, puoi perderti. Tu che sei parte di me e lasci fuochi, piccole tracce per riportarmi a casa. Tu che sei parte di me, ultima luce, ultima insegna accesa. E ogni nuova paura alza il fumo negli occhi e le parole cominciano male. E ti riuscissi a dire, riuscissi a spiegare e solo pelle che inizi a cambiare. Fuori c'è una vita intera, vuoi perderti? Tu che sei parte di me e sciogli i nodi, le resistenze, le mie mani chiuse. Tu che sei parte di me e porti sogni e mi fai sorprese. Tu che sei parte di me... Soli per la notte intera, soli una vita intera. Tu che sei parte di me e lasci fuochi, piccole tracce per riportarmi a casa. Tu che sei parte di me, ultima luce, ultima insegna accesa. Tu che sei parte di me e sciogli i fili, le resistenze, le mie mani chiuse Tu che sei parte di me e stai nei sogni, e mi fai sorridere Fuori una notte intera, fuori una vita intera.

lunedì 15 dicembre 2008

La mia compagnuccia di banco

Non amo Facebook, ma non posso negarne le potenzialità, pure se sommerse in un mare di irrilevanza. Due settimane fa sono stato ritrovato dalla baby-sitter che era stata con me quaranta e più anni fa. Una settimana fa sono stato ritrovato dalla mia compagnuccia di banco delle scuole medie! Ed è commovente riscoprirsi - al di là di figli e matrimoni vari - ancora legati come se in tutti questi anni (trentuno!) avessimo continuato a restare in contatto. Alla cara "piccola" Lory dedico questi tre endecasillabi che nascondono un piccolo segreto, che lei sa:
L'onda ritorna e dolcemente avanza non arretra ci aspetta penetra ogni rena in cui camminammo insieme.

sabato 13 dicembre 2008

L'altra sera

"Guarda quello!", mi indica un signore sui cinquanta, ben portati, ma non meno di cinquanta: "Tale e quale a mio padre! Il profilo: identico. L'espressione, la postura delle spalle... non ci posso credere: uguali!"
Sto per fare una battuta sulla vita forse un po' allegra di sua nonna paterna, ma ricomincia a parlare: "Vuoi vedere che mio padre ha seminato qualche altro figlio in giro prima di sposarsi?" "Ma scusa," replico io, "quanti anni gli dai a quello lì?" "Beh, una quarantina, sì, direi proprio quaranta portati bene." Raggelo, pensando ai miei quarantatrè anni: "Stai dicendo che dimostra meno anni di me!?" "Ha un attimo di esitazione, mi fissa, si rende conto della gaffe e si salva in angolo: "Che c'entra, tu sei molto giovanile!" "Ah..." Mi sto ancora chiedendo se devo rallegrarmi o deprimermi!

Vorrei

Vorrei cambiare tante virgole a queste pagine. Queste pagine mi somigliano, sono me. Vorrei cambiare tante virgole alla mia vita. Ma cambiarle sul serio, senza patteggiamenti. E veder cambiare la sintassi di questo mondo. Sintassi che a volte fa dubitare di Dio. E vedere Dio coniugare questo mondo da capo. Ma vederLo. SentirLo col cuore non mi basta più.

venerdì 12 dicembre 2008

Se siete in Umbria...

Stasera Assisi ospita il Concerto di Natale di beneficenza a favore del Comitato Italiano per il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM), finalizzato a informare, sensibilizzare, promuovere l’immagine del World Food Programme e offrire un contributo concreto al progetto “Cibo e istruzione”. L'appuntamento è alle ore 21,00 presso il Teatro "Le Stuoie" (presso la Domus Pacis dei francescani), accanto alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il Coro dell'Università degli Studi di Perugia (in cui "indegnamente" canto tra i tenori), diretto dal maestro Antonella Masciotti, eseguirà un vasto repertorio di spirituals tradizionali (Swing Low Sweet Chariot, Deep River, Oh Happy Day ecc.) e brani senza tempo come la Ninna Nanna di Brahms, il Moon River (dal film Colazione da Tiffany), fino al classico White Christmas. L'evento è organizzato dagli studenti dell'Ateneo perugino presso le sedi distaccate di Assisi, Foligno e Narni e rappresentati dalle associazioni studentesche "Lares" e "ProspettivaMente", con la collaborazione e il patrocinio di numerosissimi enti e associazioni. L'ingresso è libero e gratuito.
LINK:

http://www.universitadeisapori.it/news.asp?id=425

http://tuttoggi.info/index.php?sezione=articolo&id_articolo=10643

http://www.umbriajournal.com/MediaCenter/FE/articoli/assisi-studio-e-solidarieta.html

http://www.assisinotizie.it/News/news_item.asp?NewsID=3546

www.amicidelpam.umbria.it

http://www.comitatopam.org

http://www.corounipg.eu/

domenica 7 dicembre 2008

sabato 6 dicembre 2008

MedioBevo: a Bologna fino al 10 dicembre

Se passate al Motor Show di Bologna non mancate di visitare l'Innovative Cube (il padiglione 33) che ospita le ultime frontiere della ricerca automobilistica, ad esempio una nuova tipologia di veicolo urbano chiamato HOST (Human Oriented Sustainable Transport), che vede l'Italia nel ruolo di apripista dell'innovazione dell'auto.
Uno degli indirizzi di sviluppo dell'innovazione è la sicurezza stradale; per questo proprio all'Innovative Cube ieri è stato presentato ufficialmente il progetto MedioBevo, la campagna di educazione alla salute per contrastare lo "sballo alcolico" sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi. Inoltre uno spazio dell'Innovative Cube è stato dedicato all'allestimento del percorso multi-sensoriale MedioBevo. Praticamente un'istallazione artistica: una "sfera uterina" (con un corridoio-canale di ingresso e uno di uscita) al cui centro per 15 minuti si diventa spettatori di una mini-storia proiettata sulle superfici concave interne. Dopo una suggestiva introduzione, immagini e audio evocano proprio quell'aspetto seduttivo del bere e di facilitatore delle relazioni sociali, su cui fa leva la pubblicità dei produttori di bevande alcoliche. Segue una parte centrale di forte impatto emotivo, che vuole farci riflettere sui danni arrecati al corpo e alla psiche dall'abuso irresponsabile di alcol. Infine la proiezione veicola il messaggio cardine del progetto MedioBevo: imparare a fermarsi prima del limite oltre cui potremmo pagare conseguenze irreparabili. Il percorso multi-sensoriale è aperto ai visitatori del Motor Show per tutta la durata della manifestazione, cioè fino a martedì 10 dicembre. Le fotografie che ho fatto durante la permanenza nell'istallazione rendono appena, la forza espressiva delle immagini (e non restituiscono minimamente quella dei suoni). Da visitare e introiettare. P.S. Naturalmente non potevo non farmi anche un giretto del Motor Show: le classiche foto del genere "donne&motori", sempre comunque con la velleità di proporre qualche scatto non troppo banale, le trovate a questo link.

MedioBevo al Motor Show (05/12/08)

Un caloroso bagno di folla ha battezzato ieri a Bologna la prima uscita pubblica in carne e ossa del progetto MedioBevo, in occasione dell'apertura del Motor Show 2008 alla Fiera di Bologna e ospiti due fantastici affabulatori: un giocoliere della parola come Alessandro Bergonzoni e una grande voce del cuore come Lucio Dalla. Sì, è stata una bella soddisfazione assistere a questo evento e poterne parlare adesso, mostrando pure qualche foto che ho scattato.
Quando ho ascoltato per la prima volta l'omonima canzone e guardato il videoclip costruitovi intorno, il 31 ottobre scorso, è stato amore a prima vista! Vedevo una campagna di promozione della salute fatta come si deve, non per lavarsi le mani fingendo di fare chissà che (valgano da esempio le inutili scritte "terroristiche" sui pacchetti di sigarette, che lasciano perplessi i non fumatori come me, indifferenti quelli che fumano e perfino intrigano quanti si avvicinano alla sigaretta, di solito in età adolescenziale) bensì un messaggio intelligente, calibrato sul target dei giovani che si mettono al volante con ragguardevoli tassi alcolici nel sangue, ovvero la categoria di automobilisti più coinvolta nelle stragi del sabato sera. Una proposta di altissimo livello nata però dal basso, perché - ahimè - non arriva da un Ministero della Salute, ma dall'iniziativa - tanto di cappello - dell'Associazione Medikanto e dei "Doctor Life", seppure sostenuti da alcuni lodevoli sponsor - Fondazione del Monte, GL events - Promotor International, 9.2 by Carlo Chionna - e Patrocinati dal nuovo Ministero della Gioventù, dalla Regione Emilia-Romagna (Osservatorio Regionale per l’educazione e la sicurezza stradale) e dal Comune di Bologna. Va infatti sottolineato che i "Doctor Life", nonché il cuore stesso di Medikanto, sono Vincenzo Cennamo, Carlo Fabbri, Elio Jovine, Giovanni Landolfo, cioè quattro (bravi e stimati) medici gastroenterologi con la passione della musica oltre a quella per il proprio lavoro... Enzo Jannacci ha fatto scuola! Persone professionalmente ed economicamente "arrivate", che non sono in cerca di notorietà, piuttosto vogliono investire i loro talenti e il loro tempo libero in attività di promozione della salute, col valore aggiunto di potere contare sull'aiuto di Lucio Dalla e relativo entourage per registrare i loro brani. MedioBevo è la loro seconda realizzazione e non sarà certo l'ultima: un anno fa è stata preceduta da Let's screen (campagna di prevenzione contro il tumore del colon retto, che ha dato buonissimi risultati), altro video a cui hanno partecipato Sabrina Ferilli, Enzo Iachetti, Neri Marcoré, Fiorello e tanti altri testimonial. Concludo con alcune riflessioni, che prendono spunto dalla tavola rotonda di ieri pomeriggio, introdotta da Elio Jovine, coordinata dalla sociologa Pina Lalli, imbandita dai ricchi stimoli e dai gustosi aneddoti di Bergonzoni e Dalla, dagli interventi di Alberto Contri e Roberto Franchini. Anche di fronte all'alcol la nostra società è schizofrenica: da una parte piange in greco la diffusione dell'alcolismo tra i giovanissimi e i "bollettini di guerra" che ascoltiamo ogni domenica, dall'altra permette che i mass-media trabocchino di messaggi pubblicitari in cui solo l'uomo che beve appare macho, forte e affascinante e solo la donna che beve appare decisa, emancipata e sexy; da un lato chi, come MedioBevo, invita a bere meno, con moderazione, responsabilità, intelligenza e buon senso, dall'altro chi equipara l'alcol a una droga e pertanto ritiene non bisogna bere per niente, punto. Ovviamente avete capito da che parte sto: un coltello può servire ad uccidere quanto a tagliare il pane, un'automobile a viaggiare quanto a morire, il sesso a mercificare il corpo quanto a dare gioia, salute e vita, l'alcol a celebrare un rito sociale nel limite di un paio di bicchieri quanto a cercare nello "sballo" un surrogato di senso del proprio esistere. Bisogna scegliere tra consumo responsabile e abuso irresponsabile. Uno dei limiti principali della cultura attuale è avere dimenticato a insegnare ai giovani ad avere un sano "sballo endogeno". Si parla tanto di crollo e scomparsa dei valori, ma ci si dimentica troppo facilmente che i valori astratti si radicano nelle persone solo se ancorati a concrete esperienze di vita. Se un giovane non sa nemmeno immaginare di potere trovare dentro di sé gioia, forza, soddisfazione, senso di auto-efficacia, speranza, è inevitabile che vada a cercare conforto in elementi esterni, endogeni, da incorporare in sé come un lattante succhia dal capezzolo. Sin da piccolissimi, ai bambini andrebbero insegnate tecniche di meditazione, e di rilassamento, esercizi yoga e quant'altro aiuti a crescere in armonia. Andrebbe realmente insegnata la religione e la spiritualità nelle scuole, mentre tuttora si continua a fare per lo più catechesi cattolica. Sarebbe da diffondere nel territorio gruppi stile boy-scout, ma non in chiave esclusivamente cattolica; insistere ancora di più sull'educazione ambientale, sulla coscienza ecologica, sull'interconnessione di tutte le persone tra loro e con l'universo stesso. All'affacciarsi della pubertà i ragazzi dovrebbero poter contare su percorsi di sostegno psicologico e ricevere una educazione sessuale efficace (che non si riduca alle conoscenze biologiche e anatomiche dei propri organi riproduttivi) e soprattutto alla sessualità di coppia come incontro e dialogo con l'altro sesso: si parla tanto di tagliare i fondi alle scuole ma nessuno si scandalizzi che tuttora manchi istituzionalmente in esse la figura dello psicologo; e gioverebbe qualche ora in più di educazione alla pratica sportiva... e l'educazione all'arte... e la peer education... sono soltanto le prime cose che mi sono venute in mente: questo elenco potrebbe senz'altro essere allungato considerevolmente. Mi resta da aggiungere in un altro post tante belle foto del percorso multi-sensoriale di MedioBevo allestito al Motor Show. Lo farò quanto prima.

mercoledì 3 dicembre 2008

A Bologna questo venerdì

Alla fine sono riuscito a trovare il modo di andare a Bologna questo venerdì, potrò così assistere alle ore 13 all'inaugurazione del percorso multi-sensoriale di MedioBevo e alle 15.30 al dibattito sulle nuove frontiere dell'educazione sociale e sanitaria, vertente in particolare sulla domanda: quale è il modo più efficace per fare sì che una semplice regola di buon senso (tutelare la propria salute e trarre piacere dalla vita) diventi una regola individuale e sociale condivisa da tutti? Naturalmente approfitterò dell'occasione anche per farmi un giro del MotorShow! Qualcuno dei lettori di questo blog vuole esserci? Io parto da Assisi venerdì 5 mattina verso le ore 9 e vado a Bologna passando per Città di Castello e Cesena... se qualcuno è lungo il tragitto e vuole uno strappo si faccia vivo.