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lunedì 22 dicembre 2008

Ognuno lo fa come gli va, ma voi come lo dite?

Pensando alle amiche e amici che conosco, mi sono reso conto che ognuna e ognuno di loro tende ha privilegiare un certo modo d'indicare l'atto sessuale.
C'è chi semplicemente dice fare l'amore. Suona dolce ed evoca un'unione intima condita di coccole e baci. C'è chi interpone una preposizione articolata: fare all'amore. Aggiunge una nota di allegria e dinamismo. C'è chi ricorre a fare sesso. Poco coinvolgente, quasi scientifico, però ineccepibile se si vuole mettere in chiaro che non è amore ma solo sesso. C'è chi non ama romanticismi e preferisce scopare. Questa forma suona più scabrosa delle precedenti, ma risulta prediletta pure da molte donne, soprattutto quando esortano il loro uomo in forma imperativa! C'è chi, molto concretamente, si trincera dietro un neutro andare a letto. Da una parte escluderebbe che si tratti di una "sveltina", dall'altra lascia un dubbio: s'addormenteranno dopo, prima o, peggio ancora, durante? C'è chi usa un verbo squillante come trombare. Pur se poco fine ha un non so che di gioco e trionfo. C'è chi ancora meno elegantemente ricorre a fottere. Forse è il sinonimo che mi piace meno, lo associo all'idea di un atto frettoloso e privo di attenzioni: del resto ci sarà un motivo per cui "essere fottuti" è sinonimo di "essere fregati". La palma dell'originalità se l'aggiudica - per ora - il mio amico Roberto che di solito dice amoreggiare. Un modo d'esprimersi ammiccante e un po' guascone!

11 commenti:

  1. Sarebbe interessante sapere perché tutte queste considerazioni lessicali ieri notte ... sono curiosa come una capra!!! (Non pretendo una risposta, ovviamente). Comunque io tra tutte preferisco "Fare l'amore", non sono particolarmente romantica ma è l'espressione che mi piace di più. Buona giornata. ;)

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  2. Eh eh, curiosona! ;)
    Di motivi ce ne sarebbero più d'uno. Comunque quello scatenante è stato uscire ieri con un po' di amici per scambiarci gli auguri e qualche dono di Natale e ascoltare Roberto coniugare più volte il verbo amoreggiare raccontando (con discrezione) della sua vita erotica.
    Ah, mi metto pure io tra quelli che privilegiano fare l'amore, (si trattasse anche solo di mero sesso)!

    P.S. Stamattina mi sovviene che c'è anche chi ricorre all'eufemistico dormire insieme, dove o si è un po' riservati o si vuole sottolineare l'intimità che lega due persone.

    A proposito, che nome ha la figura retorica in cui si dice l'azione finale per indicare quella che la precede (dormire insieme per fare l'amore)? E come si chiama quella in cui si dice l'azione iniziale per indicare quella che la segue (andare a letto per fare l'amore)? Non lo so, dovrò documentarmi.

    Buona giornata e un abbraccio.

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  3. Ciao Daniele,
    io pur appartenendo a quella generazione che ha fatto della "liberazione sessuale" il suo cavallo di battaglia, in genere anche se entro molto in confidenza con le persone, o anche con le amicizie più consolidate non amo fare confidenze che riguardano la mia intimità, e nemmeno amo partecipare in genere a discorsi su tale argomento, ma questo non è l'indice che nei riguardi dell'argomento io nutro una qualche repulsione, ma bensì perchè subentra in me un naturale Pudore al riguardo, diciamo che mi piace lasciare l'argomento in una certa sacralità.

    Non vorrei però, far trapelare con quello che ho detto...un giudizio verso chi si regola diversamente,ho inteso solo esporre come sono fatta io e basta.
    Un saluto come sempre affettuoso

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  4. Come si chiamano quelle figure retoriche non me lo ricordo neanch'io ... starò per fare una figura tremenda!!! Può essere che una sia analessi e l'altra ... boh. Visto che ti documenti tu, non lo faccio io. Aspetto. So differire nella curiosità talvolta. Faccelo sapere, però. Cià. ;)

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  5. Ciao, come ha detto donnachenina sopra, però, raramente mi sentirai parlare di questo in pubblico, però di solito dico e scrivo (e penso) "fare l'amore", ma a seconda dei contesti uso anche "fare sesso", "andare a letto" e "scopare", questi ultimi generalmente tra me e me, non quando parlo con qualcuno. Ciao

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  6. C'è un "però" di troppo all'inizio, non ho fatto l'anteprima e sono stata punita ("come ha detto d. sopra, raramente etc.").

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  7. @Donnachenina

    Bellissimo spunto il tuo! E allora ti chiedo: se nella sessualità si interseca - ed io concordo - la dimensione del sacro, perché già solo parlare dei verbi con cui la gente descrive (o meglio ancora etichetta) la copula tra uomo e donna in molti attiva automaticamente l'interruttore del pudore invece che quello - che ne so - dell'allegria, della gioia, dell'estasi ecc.?

    @Surrealina

    Qui a Perugia (non so se anche nel resto del centro Italia) c'è una locuzione molto particolare per dire di uno che si ficca in una situazione più grande di lui o che comunque poi non sa gestire: cuocersi un ovo. Io ad esempio mi "so' cotto 'n ovo" con questa storia delle figure retoriche... i due casi che ho citato potrebbero essere delle forme (non ulteriormente classificate) di metonimia: evocare cioè un'idea (fare l'amore) citando al suo posto un concetto a essa relativo (andare a letto o dormire insieme). Altro non ho trovato.

    @Moloch981

    Eh eh eh, ho dovuto rileggere tre volte il tuo commento prima di accorgermi del doppio "però"! ;)

    A tutte dico che il post è nato semplicemente da questo: mi ha colpito come Roberto, proprio per pudore (eravamo con altre due amiche), raccontava di aver amoreggiato con una donna, intendendo dire con ciò che ci aveva fatto l'amore. Tra tanti possibili eufemismi questo mi è sembrato molto simpatico, sia pure - come dice Donnachenina - sicuramente riduttivo della sacralità di tutto ciò che si cela dietro il sesso.

    Resto comunque convinto, per quella che è la mia sensibilità, che relegare il parlare del sesso al regno del non detto e del pudore è più negare la sacralità in questione che onorarla. In altre parole, penso che la cosa migliore sia parlare della sessualità con naturalezza, anche se mi rendo conto che il confine tra naturalezza è volgarità è decisamente soggettivo. Mi vengono in mente in alcune amiche che usano con spontaneità (e direi senza volgarità) l'espressione "scopare"; io preferisco dire fare l'amore (come Surrealina e Moloch); comunque sia non trovo imbarazzante esprimere con un semplice verbo l'atto sessuale, mi sento più a disagio semmai ad usare qualche complicata circumlocuzione. Mi viene anche in mente una persona che invece di dire "Tizio mi piace" dice "Tizio non mi è indifferente"... se una cosa si può dire in modo diretto e lineare perché contorcerla?

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  8. Ciao Daniele,
    provo a dare una risposta all'interrogativo che mi poni tu.
    E quello che dirò lo faccio risalire ai miei vissuti, e non certamente per esprimere qualcosa di estendibile a molti.
    Nelle mie frequentazioni abituali gli argomenti che viaggiano in genere sono di natura varia, ma non ho quasi mai occasione di parlare di "sesso", almeno per quanto mi riguarda, se poi qualcuno lo fa, usando i linguaggi più disparati, non mi scandalizzo verso niente.
    Con le mie amicizie vere invece, non ho mai avuto modo di dover toccare direttamente l'argomento, nel senso che fra tutte le cose che amo condividere, quelle che riguardano il "sesso" sono quelle che amo chiudere nella riservatezza, non del non detto, ma semplicemente perchè non apro nemmeno il discorso su un tale argomento.
    Però mi rendo conto che con quello che si scambia in un post come commenti è difficile, rendere l'idea di come una persona si pone verso questo vissuto.
    Un abbraccio e un saluto
    P.S.- Finendo di scrivere questo commento, non so perchè mi è venuta alla mente una delle frasi della canzone di Venditti, che dice
    "non c'è sesso senza Amore", e naturalmete non dovrebbe poter essere il contrario, anche se invece il contrario c'è.

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  9. @Donnachenina

    Rispetto il tuo pudore. Amore è una parola-oceano, in realtà esiste l'Amore di Dio e poi tutta una serie di amori umani più o meno elevati, più o meno consapevoli. In questo senso l'Amore divino può benissimo trascendere dal sesso, mentre quello umano non è sano che trascenda. Naturalmente tra questi estremi si collocano infinite sfumature e combinazioni. Però una cosa vorrei chiarirla: se parlo di sesso, in generale, non mi focalizzo mai sul suo aspetto prestazionale, ginnico o dir si voglia, bensì sul suo aspetto comunicativo. Non esiste nulla, nella letteratura o nelle telecomunicazioni, in grado di riprodurre la ricchezza e la profondità di emozioni che l'uomo e la donna possono comunicarsi, scambiarsi, trasmettere, senza bisogno di parole, semplicemente facendo l'amore l'uno nel corpo dell'altro, in un'unica fiamma fusa.
    Solo in questo senso - che ha a che fare con la sua sacralità - mi interessa parlare di sesso su questo blog.

    Un abbraccio

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  10. Poche cose sono erotiche quanto una donna che dice al suo uomo "scopami", guardandolo negli occhi e sorridendo! :)

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